Tribunale USA: scimpanzé non equiparabili all’uomo
- Ultimissime
- 10 Dic 2014
La Corte d’appello di New York ha stabilito che gli scimpanzé non sono paragonabili all’uomo, non possono essere considerati persone e non hanno bisogno di essere trattati come un essere umani. La sentenza frena l’ampliamento dei diritti umani agli animali.
Appioppare i “diritti fondamentali dell’uomo” anche agli scimpanzé, perché noi saremmo solamente degli “scimmioni un po’ più evoluti”. Un approccio ideologico all’evoluzione e un’estremizzazione della sana e giusta preoccupazione per la salute degli animali e dell’etico trattamento del creato.
Diritti animali: uno sforzo anti-teista
Si invocano i “diritti umani” alle specie non umane, riducendo l’uomo, negandone l’unicità e l’ontologica differenza dal resto del creato. E’ un cavallo di battaglia anche di molti anti-teisti, interessati a ridurre l’importanza della creatura così da poter negare la sapienza del Creatore.
Non a caso Margherita Hack, Daniel Dennett, Peter Singer, Richard Dawkins e Umberto Veronesi (cinque noti ateisti convinti) hanno promosso ampiamente i “diritti degli animali” nei tempi moderni, iniziativa avviata nell’illuminismo razionalista da David Hume, Voltaire, Jeremy Bentham, e poi da Arthur Schopenhauer, Henry Stephens Salt.
L’ex primo ministro spagnolo Luis Zapatero, notoriamente ateo militante, è arrivato addirittura a proporre l’adozione di tale idea nella legislazione spagnola.
La Corte USA: scimpanzé non paragonabili all’uomo
In questi giorni, tuttavia, la Corte d’appello di New York ha stabilito che Tommy, uno scimpanzé di 26 anni tenuto da una coppia americana, non può essere considerato alla stregua di un uomo, di una “persona” e quindi non ha bisogno di essere trattato come un essere umano.
La sentenza ha negato lo sforzo di un gruppo animalista a capo del progetto “Nonhuman Rights Project” nel voler ampliare i diritti umani anche agli animali. La motivazione del caso è nata da una preoccupazione giusta e condivisibile, ovvero le cattive condizioni in cui era tenuto lo scimpanzé, ma la richiesta di “diritti umani” è moralmente inaccettabile e la Corte ha concluso che non sarebbe possibile concedere agli scimpanzé diritti e relativi obblighi e doveri che non saranno mai in grado di soddisfare.
La scienza e l’autoconsapevolezza negli animali
I responsabili del progetto hanno replicato sostenendo che gli scimpanzé sono un «complesso giuridico di persona autonoma e presentano caratteristiche come l’auto-consapevolezza e l’auto-determinazione che dovrebbe impedire la loro detenzione illegale».
L’argomento dell’auto-consapevolezza viene solitamente sostenuto accennando al noto “test dello specchio” inventato da Gordon Gallup per verificare se gli scimpanzé si riconoscono o meno guardandosi allo specchio.
La reazione effettivamente è positiva e per molti questo significa automaticamente che essi possiedono autocoscienza e autoconsapevolezza di sé. Oltre a concepire una definizione di coscienza molto riduttiva, come ha spiegato l’etologo Clive Wynne, «il problema con il test specchio per l’auto-riconoscimento non sta nei risultati, è chiaro che alcune scimmie non umane possono riconoscersi in specchi, ma nell’interpretazione. Perché tale auto-riconoscimento è equiparato con la consapevolezza di sé?».
Molte persone autistiche, ha spiegato Wynne, non si riconoscono negli specchi, dunque non sarebbero esseri coscienti o autocoscienti?
L’etologo britannico ha quindi concluso: «Questi test di auto-riconoscimento con lo specchio sono interessanti e senza dubbio ci dicono qualcosa su come gli animali vedono i loro corpi, ma non ci dicono nulla sulla questione più profonda della consapevolezza di sé».
E’ fortemente discutibile che il riconoscimento di una immagine speculare in uno specchio implichi la consapevolezza di sé.
Uno dei più critici oggi alla tesi di Gallup è proprio un suo allievo, Daniel Povinelli, oggi antropologo fisico all’University of Louisiana-Lafayette, il quale sostiene che uno scimpanzé non ha affatto bisogno di avere un senso integrato di sé per superare il test specchio (applica invece più probabilmente un collegamento mentale molto meno sofisticato), e definisce tali teorie una “psicologia popolare”.
Anche la prof.ssa L. Syd M Johnson, docente di Filosofia, Kinesiologia e Fisiologia integrativa al Michigan Technological University ha invitato ad «abbandonare il test dello specchio MSR come prova universale valida di per l’auto-consapevolezza».
C.M. Heyes, del dipartimento di Psicologia dell’University College di Londra ha concluso a sua volta che «non ci sono ancora prove convincenti di auto-riconoscimento o ispezione corporea negli animali».
Lo scimpanzé sarebbe autodeterminato, l’uomo no
Per quanto riguarda le presunte capacità di “autodeterminazione” degli scimpanzé, paragonate all’uomo, occorre ricordare che si tratta di riconoscere la capacità di scelta autonoma ed indipendente dell’individuo.
E’ abbastanza curioso che essa si invochi per uno scimpanzé mentre contemporaneamente alcuni neuroscienziati (ma anche lo stesso Peter Singer) vogliano negarla per l’uomo, sostenendo che mancherebbe in lui il libero arbitrio. Lo scimpanzé sarebbe un essere umano libero e l’uomo, invece, no.
E’ anche piuttosto scontato ricordare che nessun animale, al contrario dell’uomo, può permettersi di emanciparsi dai suoi istinti genetici ed evolutivi, che condizionano ogni suo comportamento.
Tutto questo non autorizza nessuno a maltrattare gli animali, ovviamnete.
Anzi, Papa Francesco ha proprio mostrato cosa significhi un vero ecologismo a cui tutti, cristiani in particolare, siamo chiamati:
«Questa nostra terra ha bisogno di continue cure e attenzioni e ciascuno ha una personale responsabilità nel custodire il creato, prezioso dono che Dio ha messo nelle mani degli uomini. Ciò significa da un lato che la natura è a nostra disposizione, ne possiamo godere e fare buon uso; dall’’altro però significa che non ne siamo i padroni. Custodi, ma non padroni. La dobbiamo perciò amare e rispettare, mentre invece siamo spesso guidati dalla superbia del dominare, del possedere, del manipolare, dello sfruttare; non la “custodiamo”, non la rispettiamo, non la consideriamo come un dono gratuito di cui avere cura»
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8 commenti a Tribunale USA: scimpanzé non equiparabili all’uomo
Tra i primati quelli che più imitano l’uomo sono i gorilla.
Gli scimpanzè poi non sono così dolci come li ha dipinti Hollywood con Cheeta o altri film, anzi sarebberoconsiderati animali pericolosi come gli ippopotami (se non di più.
In quest’articolo si dice che la loro violenza non l’hanno appresa dall’uomo, tra l’altro.
http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/gli-scimpanze-fanno-guerra-assassini-non-imparato-dagli-uomini/#prettyPhoto
Mi sono sempre chiesto perché alcuni tra i più convinti animalisti, siano anche favorevoli all’aborto. Se sei d’accordo con quest’ultimo atto perché il feto non è una persona, perché poi protesti per l’uccisione di un animale? Brutta contradizione…
Purtroppo oggi come oggi il nazimalista esalta l’animale, credendo di fargli un favore, e affossa l’uomo. Ma poi se un giorno ci troveremo con più animali che uomini chi darà loro da mangiare? Saranno solo bestie allo stato brado, alcune dedite a mettere l’uomo sul menù (cosa che magari prima non facevano)?
Accetto l’idea di un cane come compagnia (per dire), ma infiocchettarlo, portarlo dallo psicologo, cose così insomma, le trovo oltremodo ridicole e controproducenti. A volte ho la sensazione che l’animale venga soffocato proprio come certi genitori fanno con i figli programmandogli l’esistenza. Se crescono problematici i figli, che dire degli animali?
Se poi pensiamo al dare la libertà all’animale…bella cosa, ma non avete considerato alcuni fattori: l’inquinamento, le troppe macchine, le parabole che impediscono a uccelli, pipistrelli o altro di orientarsi come si deve, e poi che so che altro olete considerare.
Il paradosso più triste è quello da te citato ma ce ne sono tanti altri come i vegani che hanno cani o gatti (i quali ovviamente mangiano carne). Questi mostri di coerenza quindi si rifiutano anche solo di pensare alla carne come ad un alimento salvo poi darla da mangiare ai loro piccoli amici. Evidentemente non riesce proprio a saltar loro all’occhio che è ridicolo scandalizzarsi di bere latte perché la mucca viene sfruttata quando non c’è scandalo se la stessa mucca viene macellata per nutrire il proprio animale domestico…
Ma cosa state scrivendo? Le scimmie non solo sono paragonabili all’uomo ma sono MOLTO più avanti di quello che pensiamo.
Prendiamo i bonobo:
1) scimmie al 100% bisessuali (non c’é neppure lontanamente la possibilità che insorgano discriminazioni… a buon intenditore);
2)99,99999% geneticamente simili all’uomo (anzì é all’uomo che manca il 0,00001% per diventare come il bonobo… non scherziamo);
3) sono la massima dimostrazione che Darwin quel giorno non prese fischi per fiaschi (ecco la definitiva prova principe della validità delle teorie neodarwiniane…);
4) sono impossibilitati a subire discriminazioni reciproche (hanno acquisito alcuni diritti civili che noi neanche ci sognamo…);
5) sono intelligentissimi (e noi che ci facciamo le seghe mentali con i vari QI…);
6) hanno acquisito definitivamente la sicurezza che il sesso non é solo sesso ma risolutore alla fonte di qualsiasi conflitto o astio fra i membri del branco (da questo punto di vista sono stati “sessantottini” molto prima dei nostri colleghi umani nati negli anni cinquanta);
7) col bonobo non esiste un problema di approccio all’omosessualità in quanto un buon bonobo pratica liberamente e felicemente (anche) il sesso omosessuale;
8) anticipando di molto i colleghi umani hanno già acquisito l’accettazione finale della pratica della zoofilia, della pedofilia e naturalmente dell’incesto;
9) sono all’avanguardia nella pratica di accoppiarsi con i propri figli anche appena maturi sessualmente (la loro “evoluzione” é talmente “evoluta” che, anticipando i tempi, hanno già superato il concetto di maggiore o minore età che tanto fa discutere noi umani mezzecalzette);
10) sono antesignani nella necrofilia (é pur sempre amore .. o no?);
11) praticano allegramente l’omicidio e il genocidio (anche dei propri figli) oltre che il furto perché hanno finalmente maturato la convinzione che il BENE é un concetto relativo. Quello che conta é viver bene, non si sa perché, ma l’importante é vivere bene; del doman non c’é certezza…
In buona sostanza sono mille anni più avanti di noi. Ma perché nell’umanità ci sono ancora tante persone retrograde, bigotte, ottuse che insistono ad affermare che l’Uomo ha poco a che fare con il resto dei mammiferi? Ma perché ci sono ancora tante persone che insistono su concetti ridicoli e superati come il matrimonio, il sesso solo con porta aperta a nuove nascite, a non ammazzare i più deboli, a non permettere che individui in stato di necessità si trovino obbligati a chiedere la propria morte, ad opporsi a chi considera l’IVG come il modo più idoneo a gestire responsabili nascite, ad avere dei dubbi sul sesso libero senza limiti e senza preconcetti, ecc… ?
Mah, … mistero. Meditate gente, cosa stiamo qui a discutere? Le soluzioni esistono già.
Ovviamente l’intervento é ironico. Ma é una ironia con molta amarezza.
Mi sono piaciute le parole di Papa Francesco alla fine.
Oh, non dimentichiamo che l’altra faccia della medaglia rispetto al diritto è il dovere, per cui se un animale diventa titolare di “diritti” dev’esserlo anche di “doveri”, con tutto quello che ne deriva.
Ad esempio, l’animale che commette un reato contro un altro animale o un essere umano (tanto sempre di animali si tratta) dovrà essere punito (a seguito di un regolare processo) in conformità delle leggi penali vigenti e condannato al risarimento del danno in sede civile.
Ovviamente, per non essere discriminatori nei confronti di determinati animali (mai sia!) i diritti e i doveri dovranno essere riconosciuti a tutti i rappresentanti del regno animale, dalla balena al facocero, dalla vespa al riccio di mare, dal cane alla zanzara.
Mmm… prevedo un incremento del carico di lavoro per gli uffici giudiziari…
A meno che non vengano istituiti anche dei tribunali gestiti da animali (e anche qui si porranno problemi relativamente alle “quote” spettanti ad ogni genere tassonomico) o, addirittura, misti uomini/animali proprio per ridurre a zero le possibilità di odiose discriminazioni.
Tuttavia, dubito fortemente che si possa arrivare a una simile soluzione: in tempi di “tagli”, sarebbe difficile reperire le risorse economiche per aprire nuove sedi o incrementare l’organico.
“A meno che non vengano istituiti anche dei tribunali gestiti da animali”
Beh ,Carlo Collodi nel suo capolavoro letterario ” Le avventure di Pinocchio ” attesta di un processo svoltosi nella città di Acchiappacitrulli a carico del povero Pinocchio in cui ” Il giudice era uno scimmione della razza dei Gorilla”
( Cap. XIX )
Ciò indubbiamente costituirebbe per gli animalisti un precedente formidabile da far valere a sostegno delle loro tesi.
Pertanto penso che la battaglia sia solo agli inizi