8×1000: quello della Corte dei Conti è un intervento politico
- Ultimissime
- 01 Dic 2014
Nella delibera intitolata “Destinazione e gestione dell’8 per mille”, la Corte dei Conti si è allarmata per gli ingenti fondi che vengono versati ai beneficiari attraverso l’8×1000 e mettendo in discussione il meccanismo attraverso cui avviene questa ripartizione.
«I beneficiari ricevono più dalla quota non espressa che da quella optata e su questo manca un adeguato livello di informazione», è stato evidenziato. Per questo ha chiesto al governo di «rinegoziare» il sostegno finanziario destinato alle confessioni religiose e di modificare entro 6 mesi la legge, non rispettando i «principi di proporzionalità, volontarietà e uguaglianza». In particolare rispetto alla Chiesa cattolica, è su questo che sembra voler battere la Corte, sul sito web del ministero «manca trasparenza sulle erogazioni, non vengono riportate le attribuzioni alle confessioni, né la destinazione che queste danno alle somme ricevute». E non ci sono nemmeno «verifiche sull’utilizzo dei fondi, nonostante i dubbi sollevati dalla parte governativa della Commissione paritetica Italia-Cei su alcune poste e sulla ancora non soddisfacente quantità di risorse destinate agli interventi caritativi».
Inevitabilmente l’intervento della Corte dei Conti ha scatenato le più recondite frustrazioni laiciste, tanto che “Il Fatto Quotidiano” ha dedicato le edizioni di questi giorni quasi esclusivamente a questo. “Avvenire”, attraverso l’esperto Umberto Folena, ha puntualmente risposto alle critiche politiche della Corte, spiegando che «nella comunicazione della Corte, dunque, emerge un attacco a un sistema che invece ha enormi meriti. Primo tra tutti, essere un sistema “inclusivo” che soddisfa un doppio interesse: delle religioni a svolgere con serenità la propria missione a vantaggio dell’intera popolazione, e dello Stato a consolidare il clima di collaborazione con le religioni, nell’interesse del Paese, sulla base di Intese formali aderenti allo spirito e ai valori cardine della Costituzione repubblicana. Se l’intento della Corte dei Conti fosse davvero di incrinare questo clima, i conti non tornerebbero proprio».L’8×1000 è infatti guardato con ammirazione all’estero ed è stato imitato in accordi successivi con altri Stati. Funziona così bene che in 25 anni le confessioni aderenti, dalle quattro degli esordi, sono diventate nove e altre sono in lista d’attesa. Perfino le chiese atee, come l’UAAR, tentano da anni di poter accedere all’8×1000 (arrivando a definirsi “confessione religiose” e spiegando che “l’ateismo é una religione”), riconoscendone implicitamente il buon valore e l’efficacia.
Rispetto alle accuse alla CEI di destinare pochi fondi agli interventi caritativi ne abbiamo già parlato in passato. Innanzitutto alla Chiesa “andava meglio” prima del Concordato del 1984, quando i sacerdoti privi di altri redditi ricevevano dallo Stato il cosiddetto “assegno di congrua”, garanzie a cui la CEI ha rinunciato, in accordo con lo Stato, rimettendosi alla volontà degli italiani. L’otto per mille è infatti una forma di democrazia diretta applicata al sistema fiscale. Rispetto alle effettive risorse destinate agli interventi caritativi, è sbagliato considerare rigidamente soltanto quelli relativi alla voce “carità” in quanto, ad esempio, lo stipendio per un missionario che ispira e anima un progetto di carità finisce sotto la voce “sostentamento del clero”, così come i fondi per mantenere mense, centri di aiuto e case d’accoglienza e gli immobili a servizio della carità, finiscono sotto la voce “culto e pastorale”. Dunque l’investimento nella “carità”, non è tutto quello che appare sotto la diretta voce della rendicontazione. Da sempre la Cei pubblica l’esatto rendiconto, il quale appare anche sulla pagina 418 del Televideo Rai, sui settimanali diocesani, sul sito ufficiale www.8×1000.it, e anche sul quotidiano “Avvenire”, che informa costantemente sull’utilizzo dei fondi
Anche per questo il professor Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, è intervenuto affermando: «Viene attaccato il sistema in sé senza una comprensione di ciò che lo caratterizza. L’8 per mille è il primo caso di democrazia nell’indirizzo della spesa pubblica. Non si tratta di erogare delle somme a favore delle confessioni religiose, perché ne facciano quel che vogliono, ma di partecipare alla destinazione della spesa tra finalità confrontabili. Destinazioni parallele: lo Stato per interventi straordinari sociali e culturali, le Chiese con alcune varianti, ma soprattutto per culto a servizio della popolazione e carità. Il presupposto, poi, non è l’appartenenza confessionale. Non a caso alcune confessioni ricevono consensi palesemente superiori al numero dei propri fedeli. Il sistema funziona così bene che anche la comunità ebraica, da una sorta di imposta ecclesiastica, è passata all’8 per mille, come le altre dieci confessioni che vi partecipano».
Se la Corte ha ragione ad invitare una maggiore informazione sull’8×1000, spiegando che chi non si esprime di fatto destina in maggior parte i suoi soldi all’ente che ha più beneficiato delle firme, essa invece sbaglia a criticare l’eccessiva cifra assegnata dai contribuenti alla Chiesa cattolica: «Questo è un giudizio politico e la Corte non può essere né pro né contro. Va poi precisato che per simili questioni esiste la Commissione paritetica, prevista dalla legge 222, che ogni tre anni si riunisce e esprime le sue valutazioni per predisporre eventuali modifiche». Riassumendo, dunque, l’intervento della Corte «si manifesta di tendenza, laddove compie letture politiche. Il punto debole, ripeto, è l’errore di prospettiva di fondo. Il sistema funziona, ha contribuito al superamento definitivo delle leggi eversive dell’Ottocento, le confessioni religiose l’hanno giudicato in modo positivo, partecipano e stanno chiedendo di partecipare. La deliberazione non ne coglie l’originalità di democrazia nell’indirizzo della spesa: il suo punto di forza, chissà perché ignorato».
La redazione
39 commenti a 8×1000: quello della Corte dei Conti è un intervento politico
Se è politico l’ intervento di cosa preoccuparsi?
I laicisti dell’UAAR dicono che non serve essere religiosi per aiutare il prossimo.
In linea di principio ciò è vero.
Però, nella realtà, andate a vedere quante mense e dormitori per i poveri i laicisti hanno costruito: ben pochi. Andate a vedere quante missioni (con annessi ospedali, scuole, ecc…) in giro per il mondo i laicisti hanno istituito: ben poche. E quante case-famiglia, comunità per tossicodipendenti, ospedali, scuole, università, ecc… i laicisti hanno costruito: ben pochi.
E poi: è vero, in linea di principio, che non serve essere religiosi per aiutare sul piano materiale una persona, però è anche vero che una persona non ha solo bisogno di un tetto, del cibo e delle medicine, ma ha bisogno anche – anzi: soprattutto – di una compagnia che scaldi il cuore, di una vicinanza che sia condivisione, ha bisogno, magari senza saperlo, di sentire parole belle e forti come quelle del Vangelo… Ecco: i laicisti riescono a dare tutto questo? La vedo dura…
Con questo spirito la Chiesa aiuta le persone in difficoltà e l’8×1000 è un aiuto prezioso per continuare su questa strada. Togliere o ridurre l’8×1000 vorrebbe dire fare un torto non solo alla Chiesa ma anche e soprattutto ai tanti poveri che la Chiesa sta aiutando in giro per il mondo, poveri che non stanno ricevendo aiuto da nessuno se non dalla Chiesa (cioè se la Chiesa non potrà più occuparsene, nessuno penso lo farà al posto suo…). “Con l’8×1000 avete fatto molto, per tanti” non è solo uno slogan, ma è, né più né meno, la verità.
È la verità, ma anche solo scrivendo 8×1000 su google, il motore di ricerca restituisce tutti i risultati che vanno contro questo contributo.
E mi meraviglio non poco del fatto che poi viene snobbato nei commenti dei siti ( e anche fuori la rete ), purtroppo…
Semmai si sta dicendonon di togliere l’8×1000 ma di modificarne li meccanismo,e cioè anziche ;NEL solo caso in cui non venga espressa NESSUNA preferenza non si implica che i soldi vadano alla chiesa cattolica piuttosto che distribuiti a tutti i destinatari.
E banale che: se uno non vota non è che esprime il voto per il quale non ha votato al partito che vince le elezioni.
Quindi, le critiche sul metodo sono fondate,sulle preferenze no.Per cui se decideranno di cambiare il meccanismo,non dovrebbe essere rilevante per chi già lo destina alla Chiesa o a altre associaziani.Per cui non ho capito qual’è il problema?
Sicuramente non sarà quello di avere le destinazione,in tutta onestà,di chi no nsi esprime.
Mi sembra che mirabelli abbia ben spiegato quale sia il problema
Allora io non l’ho capito, me lo spieghi meglio?
Io tuttalpiù costringerei ogni contribuente ad esprimere la sua scelta, ma non riesco minimamente a capire perché il meccanismo deve essere modificato.
Se è una tassa già dovuta allo Stato, e soprattutto non si sceglie poiché non si ha interesse a scegliere, consapevoli dell’opera caritativa della Chiesa e dell’opera culinaria dello Stato (dove sono i soldi che diamo a comuni, regioni, stato non si sa…), quale problema si pone chi non fa una scelta, se la stessa viene ripartita in base alla percentuale di voti espressi?
Bene e necessario infatti ESIGERE la preferenza aut secondo la matematica la proporzione va PROPORZIONALMENTE distribuita su TUTTI i FATTORI,dunque EQUIDISTRIBUITI.
Le proteste contro lo Stato sono irrilevanti e retoriche,e non mi interessano,perche a)la chiesa non e lo stato e in secomdo luogo e inconcepibile criticare e poi comportarsi nello stesso modo delle persone che si criticano.E lascia a perdere le rivendicazioni sterili altrimenti utlizziamo un criterio che reputo ancora miigliore modello stati uniti,non ti tolgo soldi destinati all’8×1000 o altre triffe annesse,te li tieni in tasca e poi ci fai quello che vuoi,incluso darli al tuo vicino di casa o alla chiesa o altri:si chiudono le polmiche e te li gestisci tu,non li vuoi dare a nessuno?bene tieniteli.
Due ovviamente a esserne consapevole nè sei solo tu,gli altri invece non si fidano a )dei conti che presenti b)Hai dimostrato di essere INAFFIDABILE nella gestione dei soldi che ti vengono dati su più fronti incluso come gestisci gli affari nelle banche di derivazione cattolica; d)Chi lo ha stabilito che io DEVO mantenere i tuoi sacerdoti?Impara a LAVORARTELI non sopporto i mantenuti sociali su tutti fronti salvono non nè abbiano le esigenza seria e legittima e)Non sei stato eletto da nessuno;f)La buona politica sarà quella di Bettino Craxi d)I dati che mi presento sono in linea con le critiche sull’uso iniquo che ne fai:
Addiritura destini più soldi al clero e agli interventi sulle chiese piuttosto che in interventi caritativi,e non solo hai pure la pretesa di non pagare tasse su altri fronti.Tu devi dare LA MAGGIORANZA dei fondi sull’ente Caritativi è per questo che i buona fede te li danno,non per fare il mantenuto.
Terzo mondista pubblicitario de che se dai su quasi un miliardo di euro 70 milioni in africa,e mi infastidisce che però metti in prima linea nella pubblicità i bambini africani,un minimo di decenza no?
Se tu hai un capitale dal quale trai il tuo sostentamento ed io te lo sottraggo, sono o no obbligato moralmente a restituirtelo? E se non sono in grado di restituitelo devo o no provvedere io al tuo sostentamento?
Le domande retoriche sono prive di significato…da quando in qua chi non lavoro ha la pretesa di avere un sostemanto da me?Ne più ne meno come io lavoro e non ho la prtesa di essere mantenuto da nessuno,e nessuno è obbligato a mantenermi.
NESSUNO TI DEVE NULLA,scrivitelo in grande;dunque le domande ch eponi palesemnte retorico parte dal prsupposto insensato che io ti devo qualvcosa addirtura per sostenarti.
Per non parlare della squisita connesiione illogica priva di significato:
Se (condizionale cio non implica che a criteri di necessità logica)
Dipende da come lo hai ottenuto a tua volta di cui il “se” senza senso.e l’altro se cioè l’altro condizionale dipende chi non si impegna in ninete non merita niente,nemmeno un centesimo.Chi in più pone solo domande senza fornire dati da scetico pirroniano mi fa solo ridere.
a)Dipende dal per che cosa lo sottrai.
b)E se non sono in grado di restituitelo devo o no provvedere io al tuo sostentamento?Lavora se non trovi un lavoro verrai aiutato,fai il furbo e non VUOI fare nessun lavoro scavati la fossa perchè se anche dovessi pregarmi in tutte le lingue del mondo oterrai 1 cent.Devo mantenere gli scansafatiche?
Complimenti se tizio fa il furbo e si trattiene i soldi per lui da quando in qua sono io che devo provvedere a lui,perchè tizio ha fatto il furbo?
c)Se no nsei in grado di restituirtelo?Chiedi il prestito alle banche che possiedi e lo restituisci.
Anche qui l’argomento è palesemnte retorico è fallace:
Sostenere qualcuno non significa che io devo lavorare per lui.E se lui non riesce a ridarmi i soldi allora devo provvedere io a lui.
Specie se il tizio può su certi livelli arriavre a prendere per essere sostenuto migliaia di euro.
Ai pigri non va dato nemmeno un centesimo.
Giusto per divertimento:
“Se truffo allora ti devi restiture i soldi, non puoi restiturmeli, allora siccome non puoi mi devi mantenere!
(?????)
Se rubi ti mando in carcere,e si per umanità ti mantengo in carcere al minimo del sostemento:fino a qaundo impari: non devi sotrarre soldi con la truffa.
Ma visto che certamente reputi un sofisma per condizionali fondato non doversti avere problemi:
Ti chiedo quindi mantenermi con fino a 2000 euro al mese, in cambio dò 100 euro a un povero.Gli altri 1800 li tengo io a fine mese.Sono un “ente caritatevole”….questa è una nuova deffinizione di fare la carità?
Visto che le domande sono retoriche, cosa ti viene in mente se leggi: recessione unilaterale, leggi sui conventi, eversione dell’asse ecclesiastico, congrua, 20 settembre…?
Se: “Ai pigri non va dato nemmeno un centesimo.”, come ci si dovrebbe comportare con chi ragiona ignorando i fatti?
Ancora,ti piace fare il pelo l’uovo a tutti?Benissmo
E falso come riportato sul documento dell’8×1000 che ti sono state destinate l’85% delle preferenze a cui vi è un rimando su dati forniti dal ministero dellìeconomia,quell’85% non sono preferenze ma la sommatoria tra persone che esprimono la preferenza e no,l’impliocazione volevano darli a te è indecidibile in quanto congetturale e priva di significato dal momento che spesso gli f24 arrivano già precompilati.
1)Perchè dici che l’85% delle persone ti ha dato la preferanza qunado invece è il 36%?
Ti piace fare il pelo:
Non c’è scritto da nessuna parte che il fien sia elargire uno stipendio a te.
3)Gestione dei beni culturali vuoi soldi per la gestione dei beni culturali?
Perfetto nessun altro emomnumento ti andrebbe a rigore concesso se decidi di farlo tu e basta, oltre la quota dell’8×1000.Finiscila dunque di fare predica insensate allo stato perchè lo stato destina anche altri soldi oltre quelli dell’8×1000 nel suo stesso 8×1000, per la gestione dei beni culturali.E quindi decidiamo o te li gestisci tu e allora ti levo qualunque altro sgravo sulla voce dei beni culturali.Certo se ti metti a fare progetti da Renzo Piano TE LI PAGHI TU.Se vogliamo fare i mezzi grillini dico,coerentemente fatelo fino in fondo.In secondo luogo lo stato non li tiene per se,altra invenzione retorica,possono fare domanda tutti per la concessione di cui qui:
http://www.governo.it/Presidenza/DICA/2_CONCERTAZIONE_AMMINISTRATIVA_MONITORAGGIO/Servizio_2/ottoxmille/ottopermille.html
4) sprovviste dei requisiti soggettivi e/o oggettivi e della relativa documentazione probatoria.
I requisiti soggettivi devono essere posseduti e comprovati all’atto della presentazione della domanda allegando le dichiarazioni sostitutive richieste. La domanda non può essere accolta se non conforme allo schema di cui all’Allegato A.
I requisiti oggettivi devono risultare da una relazione tecnica redatta secondo l’Allegato B, corredata dalla documentazione ivi indicata e firmata dal legale rappresentante e dal responsabile tecnico della gestione dell’intervento. La domanda non può essere accolta ove la relazione tecnica non sia allegata ovvero risulti priva delle voci indicate nell’Allegato B.
Consigli ocaldamente di leggerti l’allegato B perchè adesso PRETENDO a che beni restrutturati,quanti soldi impieghi dall’8×1000 e quanti te nè da lo stato.E se mi girano ulterirmente ti lascio solo quelli dell’8×1000 e con quelli ti gestici anche le strture crollate a seguito dei terremoti.Vogliamo contestare e fare retorica anarcostatalista?Bene sallora è necessario eliminare l’assoluta vaghezza terminologica dei documenti pdf postati sul sito si pretende per corretezza:
a)Indicazione dei beni culturali per cui hai impiegato i soldi dell’8×1000 voce per voce con precisa indicazione di durata dell’intervento,costo relativo all’intervento.
b)Pagare lo stipendio a un sacerdote non è nè un motivo ogettivo nè soggetivo di impiego dell’8×1000.
5)Ma infine vogliamo fare una pessima figura vuoi che partendo da quel bilancio che posti ti faccia vedere quanto ne spende emergency rispetto alla proporzione di quanto ricevono per interventi caritativi?
Complimenti hai speso 22 milioni in pubblicità!E sei anche stato denunciato dalla campagna dei consumatori perchè ti permetti di fare pubblicità retorica dove fai passare il messaggio falso che destini tutti i fondi in interventi caritativi.
Lasciamo perdere e chiudi la retorica perchè il fatto che tollero certe stupidità non significa che ci vado d’accordo.
E quetso solo perchè sinceramente le prediche fatte da persone di certa risma,non tu magari tu sei in buona fede,allo stato suonano infine vagamente fastidiose e prive di significato.
Un po’ di chiarezza:
1 – L’otto per mille non è un’imposta a se stante ma è una ripartizione, stabilita per legge, dell’IRPEF che lo stato incassa annualmente.
2 – La ripartizione della quota annuale avviene, tra i soggetti beneficiari, in modo proporzionale alle scelte espresse.
3 – Non c’è alcun obbligo di scelta ma, quel 57% dei contribuenti che in media, ogni anno, decide di non decidere, lascia che sia il restante 43% a stabilire la ripartizione dei fondi.
4 – La somma ricevuta dalla Chiesa cattolica deve essere impiegata “per esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di paesi del terzo mondo”, così come previsto dall’art. 48 della L. 222/1985.
1.L’otto per mille è una riaprtizione dell’irpef che è un’imposta,ma è la percentuale di un imposta che puo benissimo o essere sgravata se reputata non necessaria.Ma essendo un imposta allora non ha criteri di scelta,se non una scelta illusoria.Non vedo in che senso qualcuno debba pagare imposte in più per dipendenti non pubblici.
2.Affermi la scelta avviene in maniera proporzionale alle scelte espresse con dovuta precisazione delle posizioni inespresse obbligater per la 1,quindi la rende non suscetibile a scelta,scegliere significa anche non darla a nessuno.
3.Dici che non c’è alcun obbligo,ma per la uno ti contradici infatti c’è l’obbligo di darla poiche sogetta alla deffinizione di imposta.Varamente dire “lascia che”…non significa è d’accordo con il sistema di tassazone.
4.http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/norme/85L222.html
“sostentamento del clero” lo stato regola l’8×1000 che riceve per lui,non stabilisce con che criteri deve darli la chiesa.
L’8×1000 de facto è una tassa per mantenere “dipendenti privati” è come precisamnete aumentare il valore montario di una tassa,per mantenrmi un qualsiasi ente privato a scopo di lucro (o massimiziazzione del profitto).Si perchè se il valore che usi rispetto al sostemento ,deciso da te,è maggiore al valore monetario di quello che usi tramite SOLDI PUBBLICI provenienti dallagravo di un imposta,nel caso l’irpef,per scopi caritativi allora tu hai un profitto economico,cioè un lucro.
Lucrare sulla povertà è reditizio con i soldi degli altri,complimenti si vede che il concordato lo avete fatto con il craxi di turno.E roba da cerchiobottismo DC.
1 – L’8×1000 è stabilito da accordi bilaterali e gli accordi bilaterali, che io sappia, vengono stabiliti in accordo tra le parti.
2 – E’ vero che “scegliere significa anche non darla a nessuno” ma il fatto che l’8×1000 venga redistribuito tra i soggetti beneficiari in proporzione alle scelte espresse è espressamente stabilito per legge.
3 – Imposta e ripartizione della stessa sono due cose differenti.
4 – L’8×1000 e la sua redistribuzione sono regolati da leggi che hanno recepito accordi bilaterali.
Perché la Corte dei Conti non entra nel merito del mancato rispetto dell’art. 30 della Carta Costituzionale?
La mancanza di copertura economica alle scuole paritarie comporta infatti “risparmi economici” (vergognosamente illegittimi…) molto ma molto più significativi di qualche centinaio di milioni di euro correlati all’8 per mille (erogazione del resto decisa dal parlamento e su cui la Corte non dovrebbe neanche fiatare…).
QUESTA é la vera illegittimità, la vera illegalità, la più vergognosa mancanza di rispetto del dettato costituzionale.
Evidentemente da bravi servitori dello Stato difendono bene il loro padrone (e soprattutto i loro “salati” salari e le infinite prebende garantite).
Eh si, é proprio un problema di “poteri” dello Stato… e si continua a vendere la balla che il potere é del popolo.
Ci si lamenta perché la quota che va alla Chiesa cattolica è proporzionale al numero dei firmatari. E perché non si mette in dubbio una cosa ancora più importante dell’8×1000, ovvero il numero dei rappresentanti politici che siedono in parlamento? Questi non occupano posti “in proporzione” al numero dei votanti? E non dovrebbero, invece, stando alla logica delle Corte dei Conti, occupare solo il numero dei posti indicati dai votanti: ovvero meno del 50% ? E sono problemi che interessano, pure questi, la Corte dei Conti, considerato il costo di chi occupa, non eletto, la maggior parte degli stalli parlamentari.
Non ho capito non mi risulta che se:tu prendi il poniamo il 40% rispetto a chi ha votato di fatto, e sei poniamo il partito di maggioranza, che allora tu hai preso anche il 41% di chi si è astenuto sugli aventi diritto al voto del totale.
Dunque secondo la logica non è cosi poiche un conto sono i votanti (che vanno fisicamente a votare e che non esprimono scheda bianca) un altro conto il bacino elettorale nel suo totale.Banale esempio è nei referendum,non è che se qualcuno o non vota o esprime scheda bianca allora hai raggiunto il quorum,e quindi il referendum è valido,perchè molto gente non ha votato quindi i suoi voti si sommano alla posizione maggiomente espressa.
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Ma a prescindere da ciò:
Perdonami ma se tizio è un politico corrotto che significa che se io mi comporto come lui sono maggiormente giustificato?
Non credo sia un bel messaggio da dare.
Danilo, probabilmente non sono stato chiaro o non sono stato capito.
Io affermo solo una cosa: chi critica l’8 per mille (perché alla Chiesa cattolica viene attribuito un contributo legato più alla proporzione dei firmatari che al numero reale) è in cattiva fede se poi accetta come normale che identico sistema avvenga altrove, come in politica, dove viene utilizzato lo stesso metodo negato alla chiesa (attribuendo i seggi in proporzione al numero dei voti ottenuti e non in base al numero di quanti avevano diritto al voto).
Tutto qui.
Perche’ e in mala fede oltre l’autoreferenzialita’?
Quindi se ti piaciono le analogie incongruenti,posto che il meccanismo e’ diverso e posto che argomenti retoricamente come giustamente mi fai notare(non esistono 8×1000 per esempio in america) stante cosi le cose destinero l’8×1000 ad altri piu onesti intelletualmente.
Mi potresti spiegare meglio cosa significa:
“Non ho capito non mi risulta che se:tu prendi il poniamo il 40% rispetto a chi ha votato di fatto, e sei poniamo il partito di maggioranza, che allora tu hai preso anche il 41% di chi si è astenuto sugli aventi diritto al voto del totale”?
Banalmente nessuna percentuale di seggi in più che prendi per premi di maggioranza rappresenta scele non espresse.E quindi agevolmente chiaro che ovviamente un meccanismo con analogia fondata e congruente a quella dell’8×1000 implicherebbe la sommatoria di qualche non votante,cosa che infatti non succede,quindi ovviamente è un assurdo che ti vengano assegnati più seggi in base a quelli che non esprimono niente.
Ergo palesemnte un voto inespresso si conteggia come voto inespresso e basta.Dal momento che la propietà di votare non è obbligatoria e coercitiva al contrario del dare l’8×1000 per quale vi è una tassa obbligatoria.Per cui ovviamente se non esprimi niente non si vede perchè ti sei contemporaneamente espresso nel darlo a qualcuno:no sense.Un meccanismo infatti copiato dall’8×1000 e portato in politica significherebbe banalmente “conteggiare voti di chi non ha votato”.Mentre il criterio per cui viene dato un premio di maggioranza è la governabilità,che non c’entra assolutamente niente con il meccanismo dell’8×1000.
Il meccanismo col quale 32 dei 49 seggi di una regione vengono assegnati alla coalizione che ottiene quasi il 18% dei consensi degli aventi diritto al voto è forse diverso dal meccanismo dell’8x mille?
Si dunque la ripetizione della domanda all’infinito non proba che sono uguali.E non sono banalmente uguali di cui omonimo principio di identita quando tutte le propietà che stanno in A sono anche in B,esiste almeno una propietà non in comune tra A e B,(non viene conteggiato al voto i non votanti,Obbligatorietà irpef/non obligatorietà del voto) argione per la quale:esistendo almeno una propietà in comunqe tra meccanismo A e B non sono uguali,non pare infatti che l’8×1000 serve a garantire stabilità di governo.
In secondo luogo quantunque lo contestassi,ovviamente,si pone la seguente domande:perchè per lo stato non andrebbe bene e per la chiesa?
Non ho capito bene poniamo che A truffi e B truffi,perchè se a truffa è immorale e per B invece no?
Sara mica perchè è ache più ingegnoso nel farlo?
1 – Che vengano ripartiti seggi o soldi, fa qualche differenza?
2 – Sai come si fanno gli accordi bilaterali?
3 – Hai capito chi ha “incamerato” i beni di chi?
Ma non è che la Corte dei Conti sta mettendo le mani avanti per annullare in futuro l’8×1000, arraffare i soldi e reindirizzarli allo stato?
A pensar male…
secondo me, invece, è un intervento CIVILE, necessario per ristabilire giustizia ed onestà nella scelta libera e determinata di un cittadino di finanziare, o meno, una associazione religiosa o laica che sia.
Le modalità attuali sono, per me, una ruberia di stato!
p.s. quanto sopra avviene già in parecchi paesi europei ed occidentali.
E’ civile che, in Emilia Romagna, alla lista Bonaccini che ha ottenuto il 17,79% dei consensi (615,725 voti su 3.460.402 elettori) venga assegnato il 65,30% (32 su 49) dei seggi?
Lorenzo, è assolutamente incivile, concordo, e dovrebbe essere cambiato.
Ma una cosa sbagliata non giustifica l’esistenza di una ingiustizia.
p.s. io chiedo solo che l’8 per mille venga gestito esattamente come il 5 per mille e non mi sembra che ciò sia ‘contro qualcuno’ ma a favore dell’equità.
La conosci la storia dell’8 per mille?
la vostra lingua batte sempre dove il dente duole….
….qundi se non ti sei mai preso cura dei denti la responsabilita e tua perche poi o lo si cura o lo si toglie.
la vostra lingua batte sempre dove il dente duole
comunque dare soldi in base alla proporzionalità è sbagliato.
8×1000 deve essere dato nella percentuale di chi ha messo la firma.
il resto allo stato alla voce cittadini che non hanno espresso indirizzo.
Lo sapevi che la quasi totalità delle persone che fruiscono dei servizi Caritas non si esprime sulla destinazione dell’8×100?