Gli Evangelici italiani: «uniti ai cattolici in difesa della famiglia»

Familyact BoglioloSabato scorso, 15 novembre, si è svolta in piazza Farnese a Roma la manifestazione FamilyAct, organizzata -in occasione del suo primo compleanno- dal Nuovo Centrodestra in difesa della famiglia, insieme a diverse sigle di associazioni e soggetti non politici, cattolici e laici, dal Movimento per la vita al Forum per le famiglie numerose, dal Moige al Movimento cristiano riformisti.

Diversi i politici che hanno partecipato, dai ministri Angelino Alfano, Lorenzin e Lupi in giù. E poi, sopratutto, migliaia e migliaia di famiglie con bambini e passeggini.

Alla manifestazione ha partecipato anche l’Alleanza Evangelica Italiana (il terzo raggruppamento, in ordine di grandezza, di cristiani evangelici), rappresentata dal pastore Stefano Bogliolo, membro del direttivo nazionale, che ha chiesto alle forze politiche di «adoperarsi per contrastare i tentativi in atto di mettere il bavaglio a chi non intenda allinearsi con le nuove mode in tema di famiglia e di sessualità, e continua invece a pensare al matrimonio e alla famiglia secondo quanto stabilito dalla Costituzione, all’art. 29, e per noi cristiani, soprattutto secondo il modello di Dio, il nostro creatore». UCCR ha voluto intervistarlo.

 

“Pastore Bogliolo, come mai avete voluto essere presenti a questo evento? L’aggressione alla famiglia naturale non è dunque percepita soltanto dai cattolici…”.
Siamo stati invitati a partecipare a questo evento, a differenza di altri sempre a sostegno della famiglia, come nel caso del “Family Day”, di qualche anno fa a Piazza San Giovanni, in cui abbiamo voluto essere presenti anche se non invitati a contribuire dal palco. Come dice giustamente, il tema della famiglia è da noi molto sentito. Mi riferisco non solo agli evangelici che noi rappresentiamo, ma anche alla stragrande maggioranza degli evangelici, che in Italia sono almeno 6/700.000. Su diverse cose, soprattutto di carattere dottrinale, siamo in disaccordo con la Chiesa Cattolica, ma su questo terreno siamo abbastanza concordi, e non c’è nessuna ragione per non lottare insieme a chiunque per obbiettivi comuni.

“Abbiamo letto che la rivista “Riforma”, organo di informazione delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi, ha gioito per la trascrizione di matrimoni omosessuali, contratti all’estero, nella città di Torino. Cosa ne pensa?”
Come ho detto in precedenza, la stragrande maggioranza degli evangelici italiani è per la famiglia monogamica ed eterosessuale, mentre esiste un protestantesimo minoritario rappresentato dalle chiese evangeliche “storiche” che su questioni teologiche e dottrinali ha un’impostazione liberal. Noi rispettiamo le loro posizioni che sono oggettivamente diverse dalle nostre.

“Come ha vissuto la manifestazione di piazza Farnese? E’ stato mandato un segnale efficace ed importante al mondo politico?”
Premetto che siamo grati agli organizzatori del “Family Act” per avere dato anche a noi la possibilità di esprimerci su di un tema di così grande importanza. Certo, trattandosi dell’iniziativa di un partito politico, a differenza di altre circostanze in cui l’iniziativa era stata presa da varie associazioni, il rischio di confusione o strumentalizzazione esiste. Ma le occasioni che noi abbiamo per dire la nostra sono talmente rare, che quando ci viene offerta l’occasione, come in questo caso, riteniamo di doverla cogliere, per poter spiegare ai nostri connazionali chi siamo e cosa realmente pensiamo. Purtroppo il più delle volte non riusciamo ad avere spazio sui mezzi d’informazione, ed altri danno di noi evangelici una rappresentazione che non risponde alla realtà. Se il segnale che è stato inviato da Piazza Farnese sia stato efficace o meno, lo vederemo nei prossimi giorni. E’ presto per dirlo. Certo è che li c’erano diversi parlamentari e membri del governo, la cui posizione per la verità era scontata. Resta da vedere se avranno la forza e il coraggio di dare battaglia su questi temi, senza scendere a compromessi per interessi di partito.

“Secondo lei è possibile che cattolici ed evangelici possano riavvicinarsi ancora di più proprio difendendo assieme il valore della famiglia naturale? Papa Francesco dice che siamo già uniti laddove si perseguitano i cristiani, dove chi ci perseguita non fa differenze tra cattolici e altre confessioni. La difesa dei valori può essere un altro tema che ci unisce?”
Come ho già avuto modo di spiegare, noi crediamo che quando si tratta di perseguire obbiettivi comuni, allora dobbiamo essere tutti uniti; si chiama “cobelligeranza”, cioè lottare insieme per temi di comune interesse. Tanto è vero che in questi mesi siamo stati presenti anche in alcune piazze italiane insieme alle “Sentinelle in piedi”, perché ne condividiamo il metodo e il merito. Altro terreno che ci vede uniti con la Chiesa Cattolica è quello della persecuzione dei cristiani, in numerosi paesi. Vorrei tuttavia segnalare che in Italia, le altre confessioni religiose non sono messe nelle stesse condizioni della Chiesa Cattolica. Di fatto siamo da oltre 80 anni in attesa di una nuova legge in Italia sulla libertà religiosa, che veda definitivamente superata la legge fascista sui Culti Ammessi, del 1929, e ancora oggi in vigore, e che di fatto costituisce una forte limitazione allo svolgimento delle attività delle comunità di fede. Sul piano teologico, poi, permangono con la Chiesa Cattolica tutte le differenze di sempre, rispetto alle quali però siamo impegnati in un tavolo di dialogo, sui cui sviluppi però non siamo in grado di fare previsioni.

La redazione

26 commenti a Gli Evangelici italiani: «uniti ai cattolici in difesa della famiglia»

  • Enrico ha detto:

    Non saprei come valutare questa intervista.
    Mai mi sarei aspettato di vedere i protestanti combattere a favore della famiglia così come è stata concepita divinamente, teologicamente, antropologicamente, socialmente e scientificamente, soprattutto in considerazione della loro etica sessuale-familiare, delle concezioni circa l’aborto, l’eutanasia ecc… Da questo punto di vista non posso che ringraziare il Signore offrendogli tutta questa mia sorpresa per l’unità dei cristiani.

    Da un altro, sorgono molte perplessità circa quello che dice il pastore intervistato in fatto di libertà religiosa. Leggiamo l’ Art. 1 della sopracitata legge: “Sono ammessi nello Stato culti diversi dalla religione cattolica apostolica e romana, purché non professino principi e non seguano riti contrari all’ordine pubblico o al buon costume. L’esercizio anche pubblico di tali culti è libero”. A livello giurisprudenziale non vedo alcuna limitazione (pensiamo che anche gli evangelici possono beneficiare dell’otto per mille, la nota stonata dell’anticlericalismo italiano…). Certo, se nel mio paese ci sono 11100 cattolici, 40 testimoni di geova e 40 evangelici, non si può pretendere che l’operato di quaranta persone sia più risonante dell’urlo (ideale, purtroppo) di sì tante migliaia.

    Non mi sono mai sorpreso di vedere un testimone di geova avvicinarsi a me, o fare dimostrazioni sotto i propri gazebo: ho semplicemente dato quel minimo di testimonianza che un cristiano credente, praticante e convinto può dare, certo che se anche il solo 10% di essa è fatto con carità e con criterio, il seme è stato seminato e bisogna solo aspettare che cresca. Non vedo perché un evangelico non lo possa fare (ovviamente secondo la sua prassi) e, soprattutto, perché un cattolico non voglia farlo.

    • Enrico ha detto:

      “Come ho detto in precedenza, la stragrande maggioranza degli evangelici italiani è per la famiglia monogamica ed eterosessuale, mentre esiste un protestantesimo minoritario rappresentato dalle chiese evangeliche “storiche” che su questioni teologiche e dottrinali ha un’impostazione liberal. Noi rispettiamo le loro posizioni che sono oggettivamente diverse dalle nostre”.
      Beh, mi sembra un po’ strano che sulla rivista ufficiale delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi si faccia circolare una posizione minoritaria come fonte di gioia per i protestanti italiani.

    • Dario* ha detto:

      Beh, sono contento che tu abbia avuto modo di ricrederti sui tuoi pregiudizi nei confronti dei protestanti. Io personalmente mi stupisco di come si possa arrivare a credere che i protestanti siano contrari alla famiglia. Beninteso, non te ne sto facendo una colpa, evidentemente hai avuto fonti di informazioni distorte o tendenziose che ti hanno indotto a pensarla così. Io ho avuto a che fare con molti protestanti nella mia vita e molti di loro non solo avevano una visione della vita altrettanto corretta dell’intervistato ma erano anche più aperti di lui verso i cattolici (magari anche lui lo è ma non può permettersi di scriverlo per non venire mangiato vivo dal sottoinsieme di protestanti che, in contrasto col messaggio evangelico, nutre un odio viscerale per i cattolici).
      Tutti i veri cristiani protestanti che ho conosciuto hanno le idee chiare sulla famiglia e sono contrari ad aborto, eutanasia e quant’altro. Al pari di ciò che si verifica per i cattolici, poi, ci sono protestanti all’acqua di rose che si lasciano condizionare dal mondo ma non dimentichiamoci che anche i protestanti sono cristiani, il Vangelo che seguiamo noi lo seguono anche loro, il Gesù che amiamo noi Lo amano anche loro

      • Daphnos ha detto:

        Cari Dario* e Enrico, se mi permettete di intervenire con un paio di precisazioni, forse potrei fornire qualche spunto ulteriore alle vostre riflessioni.

        Per quanto riguarda il mondo protestante, non bisogna soffermarci solo sulla sua eterogeneità a livello dottrinale, ma anche a livello politico. In molti paesi, soprattutto quelli nordici, il monarca è il capo sia dello Stato che della Chiesa: e se generalmente costui si ponga come il garante dell’equilibrio tra i due poteri, se volesse far prevalere l’uno sull’altro (solo il primo sul secondo, ovviamente) nessun teologo, pastore o vescovo può contraddirlo. Quindi quando andrete in Danimarca e Svezia e vedrete celebrare matrimoni omosessuali in chiesa, ciò significa semplicemente che il Parlamento ha richiesto al re di imporre ai suoi pastori di officiare anche in tal senso, e conta poco l’adesione o meno dei celebranti o dei fedeli. In definitiva, parlare di “apertura” della chiesa protestante di un determinato paese ha poco senso.

        Più complessa è la questione delle chiese battiste, metodiste e valdesi. Ciò che posso intuire al riguardo deriva principalmente dalla visione, nei miei momenti di insonnia, del programma “Protestantesimo”, in onda su Rai2 alle 01.15 della notte (!!!) tra domenica e lunedì. Nelle puntate che ho visto non ho potuto fare a meno di constatare che, sebbene l’atteggiamento di ciascuna delle confessioni presenti nei servizi fosse principalmente quello della tolleranza reciproca verso la Chiesa Cattolica, nessuna di esse (valdesi in primis) nascondesse una certa insofferenza e una buona dose di vittimismo storico… quello che ben conosciamo per bocca dei “liberi pensatori”, relativo alle persecuzioni dei secoli scorsi, in tutto e per tutto sovrapponibile a quello dei protestanti italiani. Quindi non escludo che per le chiese protestanti “storiche”, cioè quelle fondate prima del 1800, si possa parlare di un sentimento di rivalsa verso il cattolicesimo che si ripercuote soprattutto nel campo in cui etica e politica sono radenti e a volte sovrapposte. Questo sentimento decisamente mi pare decisamente meno marcato negli evangelici (ne conosco tre molto bene, di cui due convertiti e per giunta miei coetanei, 25-30 anni). Il fenomeno delle chiese evangeliche e pentecostali è decisamente recente nei paesi latini e spesso non nasce dalla contrapposizione alla pur dominante cultura cattolica, bensì alla cultura materialista, e l’evangelismo viene considerato come alternativa credibile sia alla decadenza morale, sia alla Chiesa Cattolica che viene vista come connivente o corrotta essa stessa. Quindi non di rado alcune chiese protestanti (soprattutto in Sud America) si trovano su posizioni etiche persino più radicali rispetto alla Chiesa Cattolica stessa. Senza contare che anche gli stessi battisti e metodisti cambiano opinione a seconda dei continenti… e negli USA i fedeli locali non andrebbero molto d’accordo con i confratelli nostrani 🙂 .

        Ovviamente il fenomeno del protestantesimo è talmente vasto e ricco di sfaccettature che non può essere compreso in un singolo post, però mi sono sentito in dovere di intervenire giusto per complicare un po’ le cose 😉 .

        • Enrico ha detto:

          Cara Daphnos, ciò che tu dici in merito al rapporto protestantesimo-politica (se così lo vogliamo definire) mi era già chiaro quando, qualche anno fa, mi confrontai, nei miei studi, con il ruolo della Chiesa Anglicana nei secoli. Da subito capii che, purtroppo, il protestantesimo storicamente si è spesso tradotto in uno strumento propagandistico in mano ai governanti.

          Dario sostanzialmente ha ragione, quando dice che le mie fonti (pur essendo 1-2) sono forse un po’ faziose. Tuttavia, l’eterogeneità dottrinale, più che dimostrare scarsa serietà (non mi azzarderei mai a dire questo), valorizza e rinsalda ancor di più quello che San Pietro diceva ai versetti 20-21 della sua seconda lettera: “Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio”. Non aggiungerei una sola parola, d’altro canto lo stesso Cristo ci aveva avvertito della pericolosità dei falsi profeti, come Lutero, Calvino e company.

          Vorrei solo avere la capacità di testimoniar loro efficacemente che senza la Chiesa (come luogo storico ed antropologico dove Cristo continua a vivere ed insegnare), senza pastori in successione apostolica (cioè senza Cristo in terra), senza la luce e la grazia irradiata dai sacramenti (Dio che ci tocca), la vita di un cristiano è essenzialmente cadaverica, e non può risolversi in un parlare o studiare Cristo, magari nell’aureo clima di un rito eucaristico senza alcuna efficacia sacramentale.

          • Daphnos ha detto:

            Sono un maschietto, eh 😉 .

            Comunque non dubitavo della tua preparazione al riguardo. Solo che, pur condividendo inevitabilmente il commento finale, anche se sradicati dalla successione apostolica e dalla Tradizione, non tutti i protestanti reagiscono allo stesso modo alla secolarizzazione. Anzi, gli anglicani sono forse stati gli ultimi a capitolare sui temi etici, nel nord Europa, forse anche perché la loro Chiesa ricalca in larga parte, nell’organizzazione, quella cattolica (hanno una gerarchia, le parrocchie, i sacramenti e persino dei santi). La differenza tra chiese protestanti “storiche” e recenti è comunque molto significativa, pur essendo entrambe le categorie molto lontane dalla nostra.

            • Enrico ha detto:

              Grazie, e scusa per l’equivoco di genere…
              Comunque non è che io sia tanto preparato sul tema, se non storicamente e, in parte, dal punto di vista dottrinale. In questo senso, ho imparato tanto sui protestanti in questi commenti, che mi hanno permesso di “riavvicinarli” al cattolicesimo.

        • Dario* ha detto:

          Grazie di questo post Daphnos, alcune cose da te scritte confermano quanto già sapevo mentre altre sono cose che assolutamente non conoscevo.
          Per quanto riguarda “Protestantesimo” di Rai2, è capitato ancora anche a me di guardarlo e mi rattristano sempre le frecciatine contro i cattolici che immancabilmente qualcuno inserisce. I protestanti che ho conosciuto invece, tranne qualche sporadica eccezione, si sono sempre dimostrati molto aperti verso di me (tant’è che alcuni di loro sono tra i miei più grandi amici) ed anche verso il cattolicesimo. Certo, dottrinalmente, ci sono cose che non accettano ma questo non impedisce certo di essere fratelli in Gesù e questa è l’unità della Chiesa che davvero conta secondo me e non è per niente un’utopia lontana o irraggiungibile, io la sperimento quotidianamente

  • simone ha detto:

    sono molto contento di questa intervista e ringrazio il pastore evangelico per il desiderio di puntare su ciò che ci unisce piuttosto che su ciò che ci divide!

  • Max ha detto:

    Ed i Valdesi, invece?

  • Sophie ha detto:

    Veramente ho parlato con una protestante che ha detto di essere tale perchè lì si celebrano i matrimoni gay. Però mi sorge un dubbio: evangelici e protestanti sono la stessa cosa o diversi?

    • EquesFidus ha detto:

      Gli evangelici sono protestanti, solo che non tutti i protestanti sono evangelici (ci sono anche i luterani, i valdesi, i pentecostali e decine di altre eresie suddivise in migliaia di chiese).

    • Dario* ha detto:

      Protestanti è un termine generico che include tutte le confessioni cristiane, per questo è difficile fare un discorso generico perché è come dire di che colore è il vestito di arlecchino (ovviamente potendo nominare solo un colore)

  • Sophie ha detto:

    Grazie a tutti!

  • luca ha detto:

    Sarebbe bello un incontro pubblico tra il pastore e Papa Francesco per fare un discorso comune a difesa della famiglia e dei bambini.

  • Klaus ha detto:

    Penso che forse tra i motivi per cui Papa Francesco ha delegato le Conferenze Episcopali dei singoli Paesi a intervenire a proposito dei temi etici nella legislazione ci sia proprio quello di favorire la convergenza nell’azione con la Chiesa ortodossa e le diverse confessioni protestanti. Per molti cristiani non cattolici, infatti, allearsi direttamente con il Papa credo possa risvegliare antichi pregiudizi, mentre il discorso con personalità cattoliche meno in vista e a livello gerarchico inferiore può risultare più facilmente accettabile. E penso che il Papa sappia bene che siamo in guerra e tutti gli alleati sono utili, a parte i risvolti positivi che potranno esserci, a lunga scadenza, sotto il profilo del riavvicinamento. Sono solo mie supposizioni, naturalmente, non pretendo certo di essere un buon interprete delle intenzioni del Papa.

    • Dario* ha detto:

      La penso anche io come te anche se non si tratta solo di “risvegliare antichi pregiudizi” ma anche un “riaprire vecchie ferite”, non dimentichiamo quanto i protestanti siano stati perseguitati (la cosa è reciproca ma la Chiesa Cattolica è sempre stata più potente ed in quanto tale il suo peso in questa lotta fratricida è stato maggiore)

  • german ha detto:

    bien

  • Giuseppe ha detto:

    Da protestante vorrei intervenire per chiarire la posizione della maggior parte degli evangelici in tema di famiglia, etica e morale.
    Su questo punto, così come ha spiegato l’intervistato, c’è perfetta unità di pensiero fra con i cristiani cattolici.
    Non accettiamo il matrimonio fra omosessuali, né l’ideologia che il mondo gay tenta di imporre nella società; siamo contrari all’aborto e all’eutanasia.
    Vero è che purtroppo alcune comunità evangeliche si sono deviate e tutt’oggi continuano ad allontanarsi dalla purezza del Vangelo, ma ci tengo a chiarire che questi esempi non sono riconosciuti come rappresentanti dell’autentico evangelicalismo che, seppur frammentato in varie denominazioni, è unito nei principi di base dottrinali, teologici e spirituali che sono scaturiti dalla riforma.

    P.S. Ho visto che Max ha chiesto dei Valdesi. La loro situazione è meno complicata di quello che si può pensare: al loro interno si sta vivendo una spaccatura tra coloro che vogliono rimanere saldi nelle verità del Vangelo e coloro che vogliono abbandonare l’ortodossia, leggittimando e sposando ideologie e costumi “moderni”.

    • Enrico ha detto:

      Grazie per il tuo ulteriore chiarimento!

    • Dario* ha detto:

      Ti ringrazio anche io per la tua testimonianza Giuseppe, credo che potrà essere illuminante per molti =)

    • Norberto ha detto:

      Grazie molte del chiarimento Giuseppe, effettivamente ho tirato un sospiro di sollievo leggendo il tuo commento, pensavo che la situazione fosse peggiore!

      • Giuseppe ha detto:

        Ti posso capire Norberto e non posso nascondere che io stesso sono sempre più sconcertato della deriva di alcune comunità evangeliche, che purtroppo hanno tradito l’insegnamento di Dio, distorcendo le Scritture e piegandole alla loro ideologia.
        Tuttavia, a dispetto di queste comunità, quantomeno in Italia, da parte dei riformati c’è la volontà di rimanere fedeli all’etica e alla morale insegnati da Dio.
        Poi, come dire, in qualunque confessione ci sono pecore che non sono del gregge. Sta a noi riconoscerle.
        Un saluto a tutti.