Sempre più donne francesi utilizzano i metodi naturali
- Ultimissime
- 12 Nov 2014
La prima relazione ufficiale del recente Sinodo sulla famiglia voluto da Papa Francesco ha sottolineato l’importanza dei cosiddetti “metodi naturali per la regolamentazione della fertilità” (altro che sessualità solo per la procreazione!), invitando ad un loro adeguato insegnamento in quanto essi aiutano «a vivere in maniera armoniosa e consapevole la comunione tra i coniugi, in tutte le sue dimensioni, insieme alla responsabilità generativa». Anche per questo ha colpito particolarmente una recente inchiesta pubblicata sul quotidiano francese “Le Monde” sul ritorno in auge in Francia dei metodi naturali di regolamentazione della fertilità (una donna su dieci, ed il tasso è in crescita).
Cosa sono i metodi naturali? Sono metodi moderni di regolamentazione della fertilità finalizzati al rispetto della vita nascente e con l’obiettivo di aiutare a perseguire una vera sessualità responsabile e rispettosa. Per questo sono metodi accettati e proposti dalla Chiesa (fin dall’enciclica “Humanae Vitae” di Paolo VI) alle coppie sposate nonostante il fatto che, come disse Giovanni Paolo II, «il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così».
Che la Francia non sia proprio quella che viene descritta è dimostrato dall’incredibile successo del libro (mezzo milione di copie vendute) di Éric Zemmour, editorialista del “Figaro”, intitolato “Le suicide français” (Albin Michel), un saggio sui «quarant’anni che hanno distrutto la Francia». Un’accusa plateale all’eredità del maggio 68, al femminismo, all’immigrazione selvaggia, all’Europa e alle nozze gay: «critico un’evoluzione della società imposta dalle élite francesi. Negli ultimi quarant’anni queste élite hanno agito secondo le tre D: derisione, decostruzione, distruzione della Francia, in nome dei grandi ideali, ovvero l’Europa, l’apertura al mondo, il progresso. La gente mi ferma per strada e mi dice che finalmente qualcuno esprime la loro sofferenza. Il popolo francese non si rassegna a vedere la Francia morire sotto i suoi occhi».
Tornando all’indagine di “Le Monde”: la massiccia scelta delle donne francesi verso i metodi naturali non è certo imputabile a motivazioni etiche o morali, tuttavia si registra un calo della fiducia verso una libertà sessuale ottenuta mettendo a rischio la propria salute tramite la contraccezione chimica, aumentando oltretutto i profitti di imprese che non hanno certo a cuore il loro vero benessere. Il metodo più sicuro ed efficace, riporta Lucetta Scaraffia sull’“Osservatore Romano” commentando la notizia, è il metodo Billings, ormai testato con successo da decenni in molti Paesi. Pochi ne parlano e i pregiudizi abbondano, «ma la colpa della insufficiente diffusione di questa scoperta è da addebitarsi anche alla Chiesa: pochi sono i sacerdoti che lo conoscono e lo fanno conoscere. Perdendo così una grande occasione di riabilitare la morale cattolica sulla procreazione, uno dei punti di attrito più forti con la modernizzazione, in un momento in cui la tanto conclamata contraccezione chimica sta entrando in crisi».
Curioso che le femministe francesi arrivino oggi dove la Chiesa è già arrivata da anni. Giusto il commento di Francesca Romana Poleggi: «Evidentemente chi dice che il Cristianesimo è l’unica religione (vera), perché incarna perfettamente le norme del diritto e della ragione naturale , non ha tutti i torti». Chiunque voglia approfondire può rivolgersi al sito web www.confederazionemetodinaturali.it.
La redazione
27 commenti a Sempre più donne francesi utilizzano i metodi naturali
Mi sembra che stia prendendo sempre più piede una certa qual ideologia naturalista (non so se l’espressione sia corretta, ma tanto per capirci) per cui – tanto per fare un esempio – da anni negli ospedali le varie figure di ostetriche, infermiere, pediatri, inculcano alle neo-mamme l’idea di “dovere” a tutti i costi allattare il bambino al seno e devono insistere e non devono aggiungere latte artificiale e devono rispettare i suoi ritmi senza alcuna forzatura: praticamente le mamme si devono annullare completamente in funzione delle sole esigenze del neonato e, constatato di persona anche se non sulla mia persona, ho visto alcune neo-mamme molto stressate e affaticate e neonati che deperivano dopo anche due settimane – dico due – in cui non mangiavano niente.
In questa ottica ho idea che in Francia stia tornando in auge l’utilizzo dei metodi contraccettivi naturali.
Libera scelta che io non condivido e naturalmente rispetto, così come non condivido l’idea – che anche questo articolo ripropone come punto di partenza di una simile scelta – che i rapporti sessuali avvengano/debbano avvenire solo all’interno del matrimonio.
In ogni caso e nonostante quel che afferma Lucetta Scaraffia, mi risulta proprio che il metodo Billings abbia una percentuale di fallimenti molto alta, presuppone una padronanza e una dimestichezza col proprio corpo che non tutte hanno e secondo me rendono il rapporto sessuale poco spontaneo, piacevole e immediato come dovrebbe essere.
Quindi secondo te i neonati vanno riempiti a forza come le oche per il fois-gras?
I rimasugli femministi che ogni tanto saltano fuori fanno sempre il loro grande effetto, grazie Engy. Vado a prendere Wikipedia e scopro che l’efficacia del metodo Billigns è del 98-100% http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_Billings …alla faccia di fallimenti! 😉
C’è chi il sesso lo vuole prendere alla leggera e chi lo vuole prendere seriamente, conoscendo il suo corpo e sapendo controllare i propri istinti. E’ questione di maturità.
Ah sì? Ti propongo un quesito: se la tecnologia umana riuscisse a calcolare con margine di errore pari a 0 il periodo fertile e sterile della donna e ciò venisse usato dalla coppia per scegliere quando evitare una gravidanza, sarebbe considerato dalla dottrina cattolica, ugualmente valido e conforme al catechismo coniugale? Se non erro, una volta mi è stato risposto chiaramente “no!”, inoltre, se ti leggi il sito “amici domenicani”, sui quesiti in merito, c’è un modo ferreo e ortodosso di vedere le cose, che non lascia spazio a nessuna libera scelta dei coniugi.
Con i se e con i ma non si possono dare giudizi, non so cosa intendi con “tecnologia umana”…esiste una “tecnologia non umana?”. Se ti riferisci alla tecnologia in sé bisogna capire come calcola i periodi di fertilità e lo può fare solamente come fanno i già tanti metodi naturali che si avvalgono della tecnologia, anche solo a partire dall’elaborazione dei dati. Esistono anche dei minicomputer che basandosi sull’analisi della temperatura basale aiutano a individuare i periodi di fertilità. Ovviamente “naturale” non significa “non tecnologico” e dunque ben venga la tecnologia.
Sapresti indicare i precisi articoli in cui gli “amici domenicani” non lasciano spazio alla libera scelta dei coniugi?
non capisco qual è la differenza da un punto di vista morale tra il metodo naturale e il metodo artificiale. Se il fine (il controllo delle nascite) è moralmente accettabile, allora che differenza fa perseguirlo in un modo o in un altro? Se invece non è accettabile, il fatto che un metodo sia naturale o naturalistico non cambia la cattiveria del fine.
Domanda classica e lecita, nelle “notizie correlate” c’è la risposta: https://www.uccronline.it/2013/10/30/la-differenza-tra-metodi-naturali-e-contraccettivi/
La differenza è allora nella efficacia? I metodi naturali sono meno efficaci e lasciano aperta la possibilità del fallimento. Ma a ben vedere i metodi artificiali non sono mai assolutamente efficaci e anche lì è possibile riscontrare una apertura alla fecondazione. Interpretare i periodi infecondi come periodi indicati da Dio per un controllo demografico mi pare azzardato. Mi pare più probabile che Dio abbia indicato quei periodi come indicazioni per l’astinenza sessuale. O almeno entrambe le interpretazioni sono plausibili.
Se cerchi davvero il confronto e non sei qui solo per trollare prova a rispondere anche al mio di post (delle 15:19 per intendersi). Di differenze ce ne sono tante e radicali, basarsi solo su un piccolo articolo e contestare solo quello è troppo facile mio caro Dico_solo_scemenze…
La cosa è facile infatti. Tutte le complicazioni sono opera del demonio. La cosa facile è che in queste questioni la chiesa sembra abbracciare un naturalismo ingenuo nel tentativo altrettanto ingenuo di far quadrare sempre i conti. Ma i conti a volte non quadrano.
Massì dai, sei soddisfatto per il tuo trollaggio quotidiano? Mi auguro di sì perché non c’è nient’altro di buono che questo comportamento ti porterà. Magari crescendo maturerai e forse, se ti va bene, sarai pure costretto a cambiare nick 😉
Mi auguro che prima o poi imparerai a far di conto e capirai quando le cose quadrano e quando non quadrano. E magari imparerai pure ad approcciarti alle diverse opinioni altrui senza la necessità di ventilare l’ipotesi del trollaggio. Me lo auguro.
Bravo bravo, intanto se c’è qualcuno che neanche legge quello a cui finge di rispondere parlando d’altro sei tu. Le cose quadrano eccome, se tu nella tua supponenza guardi da un’altra parte peggio per te…
Mi spiace di questo tuo commento, le tue domande erano legittime e poste in modo rispettoso (e non ho capito sinceramente le risposte di Dario in questo caso!!). Mi sei caduto sull’arroganza di voler trovare contraddizioni nel magistero della Chiesa…tanti ci provano inutilmente, è molto più probabile che tu non abbia capito, non ti pare?
Io gli avevo già risposto diverse ore prima di te (il post a cui alludo attualmente è l’ultimo della pagina) ma ribattermi era evidentemente troppo impegnativo. Ti sarai accorta anche tu che non legge neanche quello che gli si scrive? E’ qui solo a trollare: troppa fatica leggere un articolo o guardare un video, troppa fatica mettere in moto il cervello, è tanto più semplice rigirare una frase a caso del proprio interlocutore decontestualizzata e buttare lì accuse campate in aria…
Il mio consiglio Laura è quello di “non dare da mangiare ai troll”, ignoralo 😉
Dario, nun t’arrabbià, mica sempre abbiamo tempo di seguire passo passo i commenti sui blog.
Per quel che riguarda me, visto che mi avevi ricompreso nella tua prima risposta a “dico solo scemenze” – guarderò i video, ora non riesco, anche se ti posso dire fin da ora che per me questi sono anche argomenti vecchi (per me eh..) e, contrariamente a quanto mi capitava quando avevo vent’anni, ora non sono più tanto incuriosita di tutte queste disquisizioni su un tema come la sessualità che, sempre secondo me, andrebbe vissuta come merita, cioè in modo naturale.
E con questo – più o meno ovviamente – non intendo certo certo appoggiare uno stile di vita sessualmente spregiudicato.
A dopo ..
Figurati, non mi arrabbio mica. Quello che mi premeva mettere in evidenza con quei video è che dal punto di vista cristiano non si sta solo parlando di controllo delle nascite, la sessualità infatti è molto di più che non il semplice atto procreativo o il semplice piacere momentaneo o l’unione dei due aspetti. Comunque se avrai modo di vedere i video ne possiamo parlare dopo 😉
Ovviamente se tu ti senti di continuare a scrivergli sei liberissima di farlo, intendevo solo dire che a mio avviso facendolo butti il tuo tempo
Apprezzo moltissimo i tuoi interventi, in questo caso credo che la domanda fosse legittima…in realtà mi sforzo di rispondere anche perché molti che leggono e non intervengono possono avere le stesse domande.
Fai benissimo e la domanda iniziale infatti era legittima, quello che intendevo è che poi è inutile impelagarsi in discussioni con chi evidentemente non ha alcuna intenzione di dialogare ma si diverte semplicemente a mettere in difficoltà con giri di parole e più o meno forzosi fraintendimenti.
Detto questo, il tuo atteggiamento è più corretto del mio, evidentemente mi sono lasciato condizionare da passate discussioni con lui e dalla stanchezza ed ho finito per fare il suo gioco =)
Nell’articolo che ti ho linkato non si parla mai dell’efficacia, dunque deduco che tu non lo abbia nemmeno letto?
Ti elenco le differenze tra i metodi naturali e i contraccettivi, forse schematizzando riesci a sciogliere i pregiudizi.
-i metodi naturali non ostacolano il vero e completo dono di sé (non entro nei particolari), che ogni atto sessuale per essere sincero deve avere.
-i metodi naturali utilizzano periodi di fertilità e di infertilità dettati dalla Natura (o da Dio, per chi non crede) e non artificializzano l’atto sessuale.
– i metodi naturali impongono una comunione tra l’uomo e la donna, una progettazione assieme e implicano una serietà e una maturità nel vivere l’atto sessuale.
– i metodi naturali non chiudono pregiudizialmente al concepimento.
– il seguire i metodi naturali impone un controllo dei propri istinti, un dominio di sé indispensabile per la maturità personale. La sessualità è davvero dono di sé e non uso dell’altro per i propri soddisfacimenti.
In definitiva impongono di vivere la sessualità in un modo completamente differente e certamente, per la mia esperienza, molto più soddisfacente.
Infatti non l’ha letto, come non ha guardato i video che ho linkato, altrimenti saprebbe di cosa si parla e non butterebbe lì frasi sconnesse. Tra l’altro non è mica la prima volta che si mette a commentare solo per prendere per i fondelli, se fosse interessato al dialogo dialogherebbe, il primo presupposto del dialogo è l’ascolto
Un tempo si usava la parola “verbalismo” per intendere formule linguistiche che relativamente a un problema forniscono un surrogato di soluzione concettuale. Ho letto ho letto, ma relativamente al problema posto con ci sono soluzione autenticamente concettuali ma formule linguistiche dietro le quali, se proprio vogliamo vederci qualcosa, c’è il naturalismo ingenuo di cui ti ho parlato.
Quello che tu chiami “verbalismo” è la mia vita, la mia vita sessuale con mio marito. Dubito fortemente che tu abbia sia le competenze per capire cos’è il naturalismo (al massimo, naturismo), sia per poter criticare la dottrina della Chiesa. In ogni caso non siamo d’accordo, per te la sessualità è un gioco per me è un dono di Dio e come tale da prendere seriamente, donandomi a mio marito completamente cosa che la contraccezione mi impedisce di fare. E’ questione di maturità, non di naturalismo. In ogni caso se il tuo concetto di amore è istinto e artificio gommoso a forma di cappuccio, allora ben venga il naturalismo.
Ottima risposta Laura. Per questo gli avevo detto di guardarsi quei video, almeno forse avrebbe capito cos’è la sessualità da un’ottica cristiana (o per lo meno in un’ottica un po’ più matura) prima di avventurarsi in discorsi su cose che evidentemente non comprende o non vuole comprendere o fa finta di non comprendere.
Caro Dico_solo_scemenze (ma vale anche per Engy), se avrai la pazienza di guardarti questi due video, alla fine saprai la differenza molto meglio di come potrei spiegartela io (se non ti va di guardarli allora non ti stava realmente a cuore la domanda che hai posto), chi li tiene è un esperto in materia di contraccezione naturale:
I rapporti prematrimoniali aiutano la coppia?
Fare sesso solo per piacere è peccato?
Mi sono sempre domandata come mai mangiamo bio, prendiamo medicine omeopatiche, le diamo pure al gatto…e poi riempiamo noi e le nostre figlie di chimica. Mi sembra una bellissima notizia, questa che viene dalla Francia. Si può sperare che si cominci davvero a rispettare il nostro corpo e la sua ecologia. Come già diceva il caro Papa Ratzinger nel suo discorso al Bundestag di Berlino.