Dal Sinodo nessuna apertura, perché non c’è mai stata chiusura

VERSO IL NUOVO: PAPA; LE RIUNIONI DEL COLLEGIO PRE-CONCLAVE, NEL 2005 'SECRETATE'A metà dell’assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi sulla famiglia, è stata pubblicata una interessante e condivisibile sintesi dei lavori della prima settimana intitolata Relatio post disceptationem redatta dal cardinal Péter Erdő, relatore generale dell’assise.

Da cattolici sappiamo che le nostre opinioni sulla verità lasciano il tempo che trovano, è lo Spirito Santo che guida la Chiesa e siamo convinti che quello che emergerà da questo Sinodo sarà ciò che è più giusto per noi e per gli uomini, anche se dovesse rivelarsi contrario alle nostre opinioni. Guardiamo perciò con interesse anche questa sintesi pubblicata e non siamo affatto stupiti dalla strumentalizzazione mediatica, era immaginabile. I noiosi vaticanisti italiani stanno facendo a gara per ignorare, tagliuzzare, censurare e dimenticare gli interventi dei Padri con i quali non sono d’accordo, così come hanno lavorato sodo per snaturare il documento pubblicato, concentrandosi su alcune righe estrapolate e cerando di confermare l’attesa mediatica.

Lo ha rilevato anche Salvatore Mazza, presidente dell’Associazione internazionale dei giornalisti accreditati in Vaticano: «si spinge sull’acceleratore della polemica per ribaltare, impacchettare, e (provare a) consegnare alle cronache – e, in definitiva, a umiliare – il Sinodo in corso per quello che non è». Mario Adinolfi ha parlato di «profonda ignoranza e quel pizzico di malafede che concorrono alla costruzione di un racconto della vita ecclesiale che deve per forza somigliare a una telenovela». Oggi ha scritto di aver compreso l’ossessione mediatica sul mostrare una chiesa gayfriendly: «Ora si capisce perché ieri tutte quelle paginate sulla “svolta pro gay” al Sinodo. Non immaginavamo che tutto si sarebbe consumato in 24 ore: ieri “Repubblica” racconta all’Italia la falsità di una Chiesa pronta a legittimare le unioni omosessuali, oggi “Repubblica” anticipa un ddl di iniziativa governativa per il matrimonio gay […]» e «in ogni pagina si ripete ossessivamente che tutto questo avverrà con il via libera della Chiesa e della Conferenza episcopale italiana».

 

LA CHIESA E’ SEMPRE STATA APERTA SUGLI OMOSESSUALI.
“La Chiesa apre sui gay e sui divorziati risposati” è il titolo della telenovela a reti unificate trasmessa dai media. Ma quando mai le porte sono state chiuse? «C’è stato anche solo un passaggio del catechismo, del magistero, di qualsiasi discorso papale degli anni e dei decenni passati che mi possa essere letto in cui si affermava che gli omosessuali non devono essere accolti nella Chiesa? Gli ignoranti conditi di malafede possono affermarlo. Chi conosce le cose, no», ha proseguito il fondatore del PD.

Se si legge ad esempio il documento intitolato Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale redatto nel 1975 dalla Congregazione per la dottrina della fede, dunque in un periodo storico in cui la scienza giudicava “patologici” gli omosessuali, la Chiesa cattolica invece ricordava che «nell’azione pastorale, questi omosessuali devono essere accolti con comprensione e sostenuti nella speranza di superare le loro difficoltà personali e il loro disadattamento sociale», «la loro colpevolezza sarà giudicata con prudenza» senza però arrivare ad una una giustificazione morale degli atti omosessuali. «I pastori devono, dunque, dar prova di pazienza e di bontà; ma non è loro permesso né di rendere vani i comandamenti di Dio, né di ridurre oltre misura la responsabilità delle persone». E siamo nel 1975!

Nel 1986, il card. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ricordava che «va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano ancora oggetto di espressioni malevole e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna dei pastori della Chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa una sana convivenza civile. La dignità propria di ogni persona dev’essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni». Il card. Ratzinger parlò di «un programma pastorale autentico» che «aiuterà le persone omosessuali a tutti i livelli della loro vita spirituale, mediante i sacramenti e in particolare la frequente e sincera confessione sacramentale, mediante la preghiera, la testimonianza, il consiglio e l’aiuto individuale. In tal modo, l’intera comunità cristiana può giungere a riconoscere la sua vocazione ad assistere questi suoi fratelli e queste sue sorelle, evitando loro sia la delusione sia l’isolamento».

Oggi è sempre (e spesso solo) la Chiesa cattolica a difendere gli omosessuali al di fuori dell’Occidente, ad opporsi alle leggi discriminatorie e a valorizzare la loro dignità e libertà. Non c’è nessuna apertura del Sinodo verso le persone omosessuali perché non c’è mai stata chiusura, come abbiamo visto.

 

IL SINODO VALORIZZA SOLO IL MATRIMONIO NATURALE.
Entrando nel merito della relazione del Sinodo, la sintesi ribadisce fin dall’inizio «il valore e la consistenza propria del matrimonio naturale». Questo è il punto di partenza, al di fuori di esso ci sono forme di unioni imperfette che vanno sostenute, non perché positive in sé, ma per aiutarle ad arrivare al matrimonio.

Si è scelto infatti di guardare ad esse similmente a come la Chiesa guarda alle altre confessioni religiose, ovvero non puntando su ciò che manca («il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa», ha detto Papa Francesco) ma su ciò che invece ci può essere di positivo. Così facendo, è possibile aiutare queste forme imperfette di unione nel cammino verso il matrimonio: «La Chiesa si volge con rispetto a coloro che partecipano alla sua vita in modo incompiuto e imperfetto, apprezzando più i valori positivi che custodiscono, anziché i limiti e le mancanze. Infatti, quando l’unione raggiunge una notevole stabilità attraverso un vincolo pubblico, è connotata da affetto profondo, da responsabilità nei confronti della prole, da capacità di resistere nelle prove, può essere vista come un germe da accompagnare nello sviluppo verso il sacramento del matrimonio». Questo, se vogliamo, è la piccola novità, un approccio diverso introdotto da Papa Francesco.

Lo si conferma in un altro passaggio: parlando delle unioni di fatto createsi, non «per motivo del rigetto dei valori cristiani sulla famiglia e sul matrimonio, ma soprattutto per il fatto che sposarsi è un lusso», si specifica che «anche in tali unioni è possibile cogliere autentici valori familiari o almeno il desiderio di essi. Occorre che l’accompagnamento pastorale parta sempre da questi aspetti positivi. Tutte queste situazioni vanno affrontate in maniera costruttiva, cercando di trasformarle in opportunità di cammino verso la pienezza del matrimonio e della famiglia alla luce del Vangelo». Così come quando si afferma: «le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana». E’ ovvio, è sempre stato implicito: qualunque persona ha doti e qualità da offrire alla comunità cristiana, a prescindere dai suoi comportamenti sessuali. Oggi è utile citare specificatamente le persone omosessuali sempre per lo stesso motivo del voler sottolineare i punti di incontro.

L’obiettivo è valorizzare il matrimonio naturale: in passato si sono sottolineati i limiti e la sterilità delle altre forme di unioni (definite “imperfette”), oggi -che tutto questo è stato ben (fin troppo!) recepito- si punta allo stesso obiettivo guardando anche alle possibili tracce di positività. E’ una grande metodologia pastorale, non c’è alcun cambiamento sulla dottrina.

 

STRUMENTALIZZAZIONI DEI VATICANISTI.
Eppure nulla di tutto questo hanno capito (gli inutili e politicizzati) vaticanisti. Luigi Accattoli, de “Il Corriere” (che ha recentemente strumentalizzato in chiave anticristiana le parole di Papa Francesco sulle crociate), ha selezionato accuratamente le parole da riportare, estrapolando precise frasi dal testo della relazione vaticana. Lo stesso ha fatto Franca Giansolati de “Il Messaggero”. Più onesto Gian Guido Vecchi de “Il Corriere” che, per lo meno, ha avuto il coraggio di citare anche le parti scomode all’opinione pubblica, ovvero la respinta dei matrimoni omosessuale e la loro problematica morale. Le strumentalizzazioni peggiori sono state prevedibilmente quelle della coppia Vito Mancuso e Marco Politi. Oltre al sempre corretto Andrea Tornielli de “La Stampa”, davvero apprezzabile, invece e finalmente, l’onestà di Luca Kocci de “Il Manifesto”, che ha scritto«Queste unioni», convivenze, unioni civili e coppie omosessuali, «ovviamente non vengono approvate -il matrimonio canonico resta l’unica forma pienamente accettata-, ma viene riconosciuto loro un certo valore». Riconoscendo che: «all’ordine del giorno non ci sono rivoluzioni copernicane».

Ha ragione Kocci: vaticanisti improvvisati e teologi anticattolici scrivono che la Chiesa proporrebbe e valorizzerebbe le diverse forme di unione, mentre la relazione del Sinodo afferma invece che bisogna valorizzare i punti positivi in queste unioni, non per un buonismo improvviso, ma per accompagnarle verso il matrimonio. La differenza è evidente.

 

CHIUSURA A NOZZE GAY E TEORIA DEL GENDER.
Oltretutto si ribadisce l’accoglienza verso le persone, da sempre sostenuta, ma che non deve sfociare nel legittimare il cambiamento della dottrina su matrimonio e famiglia: «Le nostre comunità», si legge nella relazione, sono in grado di accettare le persone omosessuali «senza compromettere la dottrina cattolica su famiglia e matrimonio? La Chiesa peraltro afferma che le unioni fra persone dello stesso sesso non possono essere equiparate al matrimonio fra uomo e donna. Non è nemmeno accettabile che si vogliano esercitare pressioni sull’atteggiamento dei pastori o che organismi internazionali condizionino aiuti finanziari all’introduzione di normative ispirate all’ideologia del gender».

E’ vero che anche nelle unioni omosessuali vi sono possono essere aspetti positivi, come il sacrificio reciproco e il mutuo sostegno, ma «senza negare le problematiche morali connesse alle unioni omosessuali», si legge ancora.

 

APERTURA AI METODI NATURALI E CHIUSURA ALLA CONTRACCEZIONE.
Nessun vaticanista ha nemmeno avuto il coraggio di citare le parole del documento sulla riscoperta dell’dell’Enciclica Humanae Vitae di Paolo VI (che Papa Francesco vuole beatificare a breve) contro i contraccettivi e a favore dei metodi naturali per la regolamentazione della fecondità (alla faccia del sesso solo per procreare!).

Occorre «un adeguato insegnamento circa i metodi naturali, che consenta di vivere in maniera armoniosa e consapevole la comunicazione tra i coniugi, in tutte le sue dimensioni, insieme alla responsabilità generativa. In questa luce va riscoperto il messaggio dell’Enciclica Humanae Vitae di Paolo VI, che sottolinea il bisogno di rispettare la dignità della persona nella valutazione morale dei metodi di regolazione della natalità».

 

SULLA COMUNIONE AI DIVORZIATI NESSUNA SOLUZIONE DI FACILE APERTURA.
Sulla comunione ai divorziati risposati, invece, finora «è stato sollecitato un maggiore approfondimento teologico a partire dai legami tra sacramento del matrimonio e Eucaristia» e «non è saggio pensare a soluzioni uniche o ispirate alla logica del “tutto o niente”».

 

Leggendo la Relazione integralmente, senza farsi condizionare dai tentativi anticristiani dei vaticanisti citati, finora non osserviamo nulla di compromettente per la dottrina cattolica, anzi una sua piena conferma e un’urgenza, questa è la novità dati i tempi attuali, di cammini pastorali nuovi. E’ un approccio che la Chiesa usa già verso le altre religioni e che ha iniziato ad attuare anche verso le innumerevoli forme di unione presenti nella società. Esso non intende essere benevolo o ambiguo verso il peccato, ma cerca di valorizzare la luce, seppur poca, ovunque essa sia. “Vagliate tutto e trattenete ciò che è buono”, insegna San Paolo. Lo scopo è sempre riportare le persone ferite sulla strada vera, in questo caso la bellezza del matrimonio cattolico. D’altra parte la Chiesa sa bene che ha storicamente perso la battaglia per una vera concezione della sessualità, del matrimonio e della famiglia e oggi il campo è pieno di “morti e i feriti” da curare e a cui va data una parola di speranza. La Chiesa, lo si capisce bene oggi, combatteva per noi, eppure noi moderni abbiamo prevalso e ora siamo al tappeto assieme alle nostre famiglie distrutte. Tuttavia essa, come una madre premurosa che aveva messo in guardia i suoi figli, si china nuovamente e cerca un modo nuovo per dirci le stesse cose di sempre. La ascolteremo o continueremo a leggere le sintesi di “Repubblica”?

La redazione

142 commenti a Dal Sinodo nessuna apertura, perché non c’è mai stata chiusura

  • Sophie ha detto:

    Volevo dire che anche se non stimo questo Papa lo rispetto in quanto vicario di Cristo oltre a pregare per lui quando dico il rosario. Forse sono io che ho ancora bisogno di tempo per capire o forse non mi sono completamente convertita dal mio ateismo, chissà…. Però non posso far altro che constatare che non c’è mai stata tanta confusione come da quando è stato eletto questo Papa. E se non ha alcuna intenzione di cambiare la parola di Dio, a che pro fare il sinodo? Gesù portava divisioni non caos. Da quando c’è questo Papa mia sorella e mia madre sono diventate pro matrimoni gay così come tanti cattolici ed avanzano rischieste assurde perché questo per loro è un pontefice “aperto”. Io ho impressione che per riportare le pecorelle nell’ovile si stia facendo scappare quelle stanno dentro. Spero che la mia preoccupazione sia inutile.

    • Daniele ha detto:

      La colpa non è del Papa, ma è di certi vaticanisti (cioè di quei giornalisti che si occupano – e spesso in malo modo – delle “cose di Chiesa”), che prendono le parole del Papa e le rigirano come vogliono, cioè come fa comodo all’editore del giornale per il quale scrivono.

      Un esempio è Scalfari, che dell’intervista con Papa Francesco non ha riportato – come invece sarebbe normale e giusto – le parole del Papa per intero, ma si è preso la “libertà” di parafrasare le risposte, per renderle più “accattivanti” per i lettori di “Repubblica” (ai quali, evidentemente, piacerebbe una Chiesa che riconosce le coppie gay e qualt’altro).

      Un altro esempio è la famosa frase “Chi sono io per giudicare un gay?”, che è stata completamente estrapolata dal contesto: qualsiasi giornalista intellettualmente onesto sa che riportare le mezzi frasi (solo quelle che fanno più comodo) e non il discorso per intero insieme al contesto in cui è stato pronunciato è una grave pecca.

      Proprio ieri il Card. Burke (partecipante al Sinodo) ha detto che su certa stampa va in scena una versione del Sinodo che non corrisponde alla realtà.

      Uccr fa un buon servizio, perché riporta papale-papale (è proprio il caso di dirlo!) i documenti ed i discorsi, senza ambigue censure o “aggiustatine”.

      Un cosiglio a tutti: leggete i documenti ed i discorsi (tutti: di Chiesa o no) sempre per intero ed alla fonte. Costa fatica, ma è una fatica ben ripagata!

    • Daniele ha detto:

      Inoltre, la Sala Stampa Vaticana smentisce le falsità di certi giornali, ma il fatto è che i gruppi editoriali a capo dei giornali hanno una “potenza di fuoco” ben superiore a quella della Sala Stampa della Santa Sede, quindi si fa fatica a far emergere la verità delle cose.
      Per questo bisogna approfondire gli argomenti e non limitarsi alla superficie.

    • gladio ha detto:

      Sophie, bisogna fare attenzione a non confondere la causa con l’ effetto.
      Hai mai pensato che forse non è il Sinodo a produrre il caos ma è poroprio l’ attuale situazione di confusione che ha determinato la necessità di convocare un Sinodo?

      L’ attuale Papa non è la causa del periodo di disorientamento in cui stiamo vivendo, Bergoglio è capitato a fare il Papa proprio nel momento in cui l’ offensiva contro la famiglia ed i suoi valori ha raggiunto una vastià ed una violenza mai viste in precedenza.

      Pertanto , su tematiche del genere, in una situazione del genere , prima di partire alla carica a testa bassa come gli Zulù, consiglierei l’ esercizio della prudenza, oggi come oggi non è ancora possibile tirare alcuna somma.

    • Dario* ha detto:

      “Da quando c’è questo Papa mia sorella e mia madre sono diventate pro matrimoni gay”
      Magari mi illuderò ma io credo che in questa tua frase sia la risposta alla tua domanda: per questo c’è bisogno di un sinodo, per definire chiaramente ed una volta per tutte dove sta la Chiesa in un modo che venga capito anche dai cristiani più tiepidi

      • Sophie ha detto:

        Scusa, in genere non difendo l’indifendibile e con mia sorella e mia madre ci discuto di continuo da alcuni mesi a sta parte. Ma dopo che il Papa ha detto che il problema non è l’omosessualità ma solo il fare lobby e dopo le eresie che ci sono uscite da questo Sinodo, che idea si possono fare mia sorella e mia madre secondo te? In genere quando si perdono le pecorelle è perchè s’è perso il pastore….

        • Dario* ha detto:

          A me non risulta che il Papa abbia mai sdoganato l’omosessualità come dici tu. Un conto è condannare la pratica ed un conto è condannare il peccatore, io fin’ora dal Papa ho sentito solo dire che non bisogna condannare gli omosessuali (come non dovremmo condannare neppure peccatori di altro genere se non vogliamo essere condannati a nostra volta) e questo è un insegnamento che troviamo anche nel Pade Nostro (come noi li rimettiamo ai nostri debitori). Ben altra cosa è la condanna dell’omosessualità e qui si aprono due casi principali (con tutte le varie combinazioni):
          – l’inclinazione all’omosessualità non assecondata: è il caso di persone attratte da persone dello stesso sesso ma che non danno alcun seguito a questa loro inclinazione. In questo caso non si è in presenza di peccato quanto di tentazione quindi non c’è nulla da condannare, anzi la resistenza alla tentazione è una cosa ammirevole che santifica l’uomo.
          – la pratica di atteggiamenti e attività omosessuali. In questo caso si tratta di cose deprecabili come tuttavia lo sono anche (in misura diversa da valutare caso per caso) l’adulterio, i rapporti sessuali prematrimoniali ed ogni altra pratica di sessualità sregolata più o meno grave. Come ogni altro peccato è da condannare ma, e questo a me risulta venga sottolineato dal Papa, il peccatore va sempre accolto nonostante il peccato

        • Paolo Viti ha detto:

          Sophie, ti stai comportando esattamente come i media: tagli e censuri le parole del Papa solo perché ti sta oggettivamente antipatico.

          Leggiamo cosa ha detto in un’intervista a caldo: “Ma si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, non tutte sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d’affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby… questo è il problema più grave”

          E’ molto diverso dalla tua sintesi, perdonami.

          Anche Benedetto XVI non considera peccato l’omosessualità, ma una tendenza disordinata: “Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l’inclinazione stessa dev’essere considerata come oggettivamente disordinata”. http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

    • Marco Marinozzi ha detto:

      Il lavoro lo fa certa stampa, e svolge egregiamente il compito di creare confusione. In questo modo chi è aderente e fedele alla chiesa si arrabbia e rischia di abbandonarla, mentre chi non ha mai avuto niente a che fare si avvicina ma tanto è lontano dalla dottrina e dal vangelo.

      • Sophie ha detto:

        Cioè a ad un certo punto una coppia s’è messa a parlare della gioia del sesso davanti a cardinali rossi paonazzi. Sto Sinodo è una barzelletta, Gesù si starà mettendo le mani sui capelli…

        • Tommasodaquino ha detto:

          Bhe dai allora se dobbiamo cadere nel ridicolo ci sarebbe sempre la questione dei corpi nudi disegnati sulla cappella sistina…….e dai

      • Dario* ha detto:

        Come dici tu, il problema è la stampa (la voce del mondo), non il sinodo

    • Danilo ha detto:

      Sono d’accordo con te in linea di massima. Sul matrimonio Gesù è stato chiaro, si commette adulterio. Tutto è stato confermato da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI. Tutti i documenti ufficiali di 2000 anni sono stati in conformità al comando di Gesù e oggi si vuole sovvertire il tutto. Grande confusione….

      • Dario* ha detto:

        Non prevedo il futuro ma per adesso non vedo niente di sovvertito. Il peccato rimane peccato, poi c’è sempre chi capisce quello che vuole o quello che fa più comodo ma questo è pratica antica come il mondo che poco ha a che vedere con la dottrina della Chiesa…

      • Paolo Viti ha detto:

        Danilo, potresti indicarmi esattamente dove e quando hai capito che “si vuole sovvertire il tutto”. Secondo me hai letto Repubblica e sei rimasto condizionato da quanto hai letto…

    • Raffaele ha detto:

      Lo spirito dell’articolo di gettare acqua sull’eccessivo fuoco sollevatosi ultimamente io lo trovo condivisibile, permettetemi però di far notare che a leggere tale articolo sembra quasi che la relazione del Sinodo sia quasi perfetta e che non ci sia nessun problema. A me invece risulta che, assieme a tanti passaggi interessanti e condivisibili, essa presenti anche diversi passaggi ambigui e controversi, mentre altri sono al limite dell’errore franco. Secondo me sarebbe più giusto sottolineare anche questi aspetti della relazione, visto che a sollevarsi verso alcune cose di questa è stato lo stesso Erdo da cui la relazione prende il nome; per non parlare delle critiche venute dai Cardinali africani e da parecchi Circuli Minores, alcuni dei quali hanno parlato di relazione disastrosa in molti punti. Io per completezza vorrei segnalare questo articolo di Tosatti, vaticanista stimato da UCCR e certamente non tacciabile come molti altri di voler fare casino dal nulla: http://www.lastampa.it/2014/10/15/blogs/san-pietro-e-dintorni/un-sinodo-un-po-taroccato-RFtvgaEmDdWtzEdC4RC1xK/pagina.html

      • Paolo Viti ha detto:

        Posso chiederti quali sono i passaggi ambigui e controversi, al limite dell’errore?

  • Jack ha detto:

    Se si legge la relazione pubblicata non c’è nulla di nuovo, io concordo completamente e ho tirato un sospiro di sollievo. A sentire i vaticanisti sembrava fosse il nuovo “Manifesto della Arcigay”

    • Dario* ha detto:

      Ma sì, è la solita tempesta mediatica in un bicchier d’acqua, stiamo attenti a non fasciarci la testa prima che sia rotta… 😉

  • Max ha detto:

    Giuliano Guzzo sembra essere di opinione un po’ diversa…

    http://giulianoguzzo.com/2014/10/15/la-tentazione-di-piacere/

  • Valerio ha detto:

    Non è un Papa che deve cambiare la Parola di Dio, Sophie, ma è la Parola di Dio che deve cambiare (anzi, guidare) un Papa. Se tua madre e tua sorella sono diventate “pro-gay” non è di certo per colpa del Papa: non voglio essere arrogante ma ho come la vaga impressione che abbiano preso ler veritiere le notizie e gli “approfondimenti” riportati via televisione, via radio e via stampa. Il Papa da seguire non è il Papa dei media ma il Papa delle omelie, delle udienze e di Angelus e benedizioni. Basta informarsi bene e non dare troppo peso alle chiacchiere. Semplice.

    • Umpalumpa ha detto:

      Non è così semplice.
      Il compito dei media dovrebbe essere informare. Se io tenessi una conferenza di 3 ore sul tema “gelato” e a margine della stessa rispondessi 1 minuto a braccio ad una domanda sui cani e poi i giornali riportassero solo la mia risposta sui cani, ok che ognuno può recuperare il mio intervento in originale (soprattutto nell’era di internet), però tantissimi non lo fanno e quindi capiscono una cosa per un’altra.
      Secondo me, e io nn ho la visione d’insieme, il Papa dovrebbe essere più chiaro. E soprattutto dovrebbero esserlo i responsabili delle comunicazioni. In alcuni casi lo è stato, soprattutto quando ha dovuto parlare di famiglia, diritto dei figli ad avere un padre e una madre, diritto/dovere all’educazione dei figli. Ma anche in quel caso, quali sono stati i titoloni nei giornali? “il papù e la mamma sono imprescindibili”? “ogni genitore ha il diritto ad educare proprio figlio”? No: “Il papa condanna i preti pedofili”. Perchè? perchè a margine di quell’incontro aveva risposto ad una domanda sul problema della pedofilia. Quindi non è così semplice

      Cmq secondo me vi sfugge una cosa: il Papa sta lavorando ad un enciclica. Il tema è il creato. Da molte parti si legge che sarà una specie di enciclica “verde”, la si dipinge quasi fosse la spiegazione del sistri, una propaganda alla raccolta differenziata. Ma chi è che lo dice? i soliti media. Quindi, conoscendo i nostri polli, ipotizziamo che si “sbaglino”.
      Tenendo conto che il max della creazione, secondo il cattolicesimo, è l’uomo (“maschio e femmina li creò”) e la teoria di genere nega questo assunto (fregandosene non tanto del cattolicesimo, ma soprattutto della scienza)…Occhio che non salti fuori una condanna alla teoria di genere.

    • Sophie ha detto:

      Valerio, io ritengo che questo sinodo (oltretutto secondo me impostato male visti i continui fraintendimenti fra cattolici e non) sia pericolosissimo. Ripeto: pericolosissimo. Pericolosissimo perché proprio in questo periodo Renzi si sta attrezzando per istituire i matrimoni gay e le adozioni. In Italia. La culla del cattolicesimo. Cosa devi discutere? La parola di Dio è quella e non si cambia. Cosa lo sta facendo a fare questo sinodo? E mentre con Papa Benedetto XVI i cardinali eretico-progressisti, tranne qualche sfigato, stavano al loro posto, con Papa Francesco si sono scatenati. Ti sei chiesto perché?

  • Il cavaliere oscuro ha detto:

    Assisto con preoccupazione a ciò che Benedetto XVI poco prima di dimettersi a detto riguardo al concilio Vaticano II: c’è stato un concilio reale e uno “virtuale”, pompato dai media… Stessa cosa qui: c’è un sinodo reale e uno “virtuale”! Purtroppo, in pochi si prendono la briga di conoscere quello reale perché è più immediato recepire quello virtuale (o televisivo)… Concludo che ci aspetta una formidabile ed estenuante opera di chiarimento con chi ci sta attorno e molti non ci crederanno! 🙁

  • Il cavaliere oscuro ha detto:

    Volevo dire “ha detto”! 🙂

  • Noemi ha detto:

    I “clientes”, le voci già pronte a dar fiato alle trombe, le lobbies interessate e i loro media, hanno allestito una vergognosa battaglia mediatica dentro e fuori questo Sinodo per far passare le loro tesi di parte. Io credo che lo Spirito Santo sappia benissimo cosa va e cosa non va fatto, cosa andrà scritto e cosa non andrà scritto nella relazione finale. Forse d’ora in poi si poggerà di più su le decisioni personali di coscienza piuttosto che su un ” protocollo” dogmatico. Ma il depositum fidei non ne patirà e nemmeno la Chiesa. Di questo sono estremamente sicura.

    • Dario* ha detto:

      Sono assolutamente d’accordo. A leggere tanti commenti sembra quasi che siamo noi a dover insegnare il mestiere allo Spirito Santo… =)

  • tonno ha detto:

    È vero che la Chiesa era già tollerante e accogliente noi confronti degli omosessuali prima di papa Francesco, questo è ben argomentato nell’articolo. E aggiungo che non è mai esistito il “peccato di omosessualità”, ma solo quello di sodomia, che non è proprio la stessa cosa. Ma un conto è dire che «le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana». Un’altra cosa è dire che anche in una relazione omosessuale ci può essere qualcosa di positivo, questo mi sembra buonismo incoerente con la dottrina. Gesù era misericordioso nei confronti delle adultere, ma non ha mai detto che nel praticare l’adulterio in fondo ci può essere qualcosa di positivo.

    • Paolo Viti ha detto:

      Se leggi bene il tuo commento hai confuso le “persone omosessuali” con “l’adulterio”. Il paragone corretto è “persone omosessuali” con “adultera”. Infatti la Relazione non afferma mai che l’omosessualità ha qualcosa da offrire alla comunità cristiana, altrimenti sarei d’accordo con te. Il valore viene riconosciuto nelle persone omosessuali e non nel loro comportamento sessuale.

      Valorizzare la persona e condannare il peccato. Ti sembra una novità di Bergoglio oppure è presente nel Catechismo da sempre?

      • tonno ha detto:

        Un conto è valorizzare la persona omosessuale, so bene che questa non è una novità di Francesco, ma in una relazione amorosa tra due omosessuali per la Chiesa non dovrebbe esserci proprio nulla da valorizzare.

        • Paolo Viti ha detto:

          Ed invece non è così, tra due omosessuali può esserci un attenzione reale all’altro e questo è positivo. Rilevare tratti di positività però non significa affatto considerare buona e morale la relazione, questa è una generalizzazione indebita. A me interessa che due omosessuali frequentino la Chiesa e non che stiano lontani da essa, e forse è proprio questo il modo perché la loro capacità morale venga educata tanto da comprendere che la loro relazione nega la dignità umana ed è moralmente disordinata.

          • Tommasodaquino ha detto:

            “Rilevare tratti di positività però non significa affatto considerare buona e morale la relazione”. Questa è proprio una perla.
            Interessante argomentazione, se per positività non si intende buona e morale, dobbiamo intendere cattiva ed immorale? La prego spieghi.

            • viaNegativa ha detto:

              Anche dall’essenza/natura imperfetta di un ente e dalla pratica intrinsecamente disordinata che questo *eventualmente* metterà consapevolmente-volontariamente-liberamente in atto (da qui l’immoralità) può seguire accidentalmente un “aspetto positivo”/bene, dov’è la difficoltà?

              • Tommasodaquino ha detto:

                andiamo al nocciolo della questione, se la positività non è nè buona nè morale, cosa intende per positività?

                • viaNegativa ha detto:

                  Veramente io al nocciolo della questione ci sono già andato e mi fa un po’ specie che chi si firma “Tommasodaquino” non se ne avveda…

                  • Tommasodaquino ha detto:

                    il fatto che non vuole rispondere alla mia domanda è dimostrazione che non intende ravvedersi sulla sciocchezza scritta. la logica non mente.

                    • viaNegativa ha detto:

                      Ho capito, allora cercherò di esprimermi più chiaramente: data quella che è l’essenza/natura dell’uomo, una relazione omosessuale non può che essere intrinseamente disordinata (immorale, male, data la definizione di bene etico che trova nel post più sotto). Questo non significa tuttavia che alcuni aspetti contingenti che derivano da comportamenti intrisecamente disordinati-immorali non possano essere considerati positivi, un bene.
                      Ora lei vede la positività-bene dell’aspetto contingente e da questo vorrebbe inferire ingenuamente che ciò che l’ha causato sia necessariamente un bene a sua volta, ma è un non sequitur. Si prenda colui che ha permesso ai propri figli di studiare nelle migliori scuole (cosa che di per se è positiva) grazie ai proventi di attività criminali (immorali): vorrebbe forse continuare a sostenere che la positività della prima implichi giocoforza che anche la seconda sia un bene in sé? Da quanto ha sin’ora affermato si direbbe di sì…

                    • Tommasodaquino ha detto:

                      @viaNegativa
                      al contrario si partiva da una frase di dubbia logicità, “rilevare tratti di positività però non significa affatto considerare buona e morale la relazione”. L’aspetto etico (bene/male) viene messo da parte per esprimere un concetto diverso, si passa quindi in un altro ambito e si dice che ci sono elementi di positività, in una situazione immorale. Ora essendo stato escluso l’ambito etico questa positività cosa riguarda, cioè positività in che senso? Dal mio personale punto di vista il fatto che l’uomo in quanto tale sia creatura di Dio è una qualità irriducibile a prescindere dall’aspetto etico, nel senso che fino alla morte sarà sempre creatura di Dio. Ma il valore della persona è comunque definito dalla appartenenza a Dio, quindi anche dall’aspetto etico. Essenza (figlio di dio) ed etica (buono o cattivo) non possono essere scissi in ottica Cristiana. Non siamo spacciati perchè c’è la Misericordia di Dio ed anche lo Spirito Santo, quindi l’essenza di figlio di Dio non viene meno dopo una condotta immorale, resta comunque, ma la qualità è sempre o positiva o negativa. questo avviene attraverso il pentimento. Ma l’essenza di creatura non ce l’hanno mica solo le coppie omosessuali, ma anche gli assassini, i ladri etc etc etc. Quella che viene definita come positività è perchè Dio ha creato l’uomo (l’uomo non potrà mai essere completamente Male) , tuttavia l’uomo può attraverso il suo libero arbitrio scegliere se restare figlio oppure no. Nella fattispecie si sceglie un’altra strada, quindi viene meno la qualità etica, ma si resta ovviamente creatura di Dio, perchè è impossibile smettere di esserelo.Ora il fatto che l’uomo divenga parte di Dio o meno dipende dal libero arbitrio dell’uomo e dalla Grazia. Questo non aggiunge nulla a quanto già detto. Questo può avvenire a chiunque, anche alle coppie etero conviventi, dipende sempre dalla premessa, ovvero che l’uomo scelga. Quindi con quella frase mi si sta forse dicendo l’ovvietà che anche loro sono creature di Dio per cui anche loro potrebbero generare positività in futuro in forza della Grazia di Dio e del loro libero arbitrio oppure subdolamente che pur essendo una situazione immorale essendo comunemente accettata dobbiamo far finta di niente e dire che è positiva?

                    • viaNegativa ha detto:

                      Perchè si uscirebbe dall’ambito etico? L’aspetto contingente può essere benissimo un’azione passibile di giudizio morale.

                      In ogni caso, il succo del discorso è questo, ed è solo questo per quanto mi riguarda (che poi sia una trivialità, è un altro paio di maniche): da una situazione moralmente cattiva possono derivare situazioni-aspetti positivi che a tutto diritto possono essere valorizzati (sarebbe un’assurdità considerali “male” perchè generati da una situazione che invece E’ immorale). Questo però non giustifica la condotta immorale in sé (e tantomeno il tentativo di valorizzarla), ma da quel che leggo nessuno ha affermato ciò, nemmeno il Viti nella sua risposta iniziale a quanto detto da Tonno (“in una relazione amorosa tra due omosessuali per la Chiesa non dovrebbe esserci proprio nulla da valorizzare“).

                      Bene, chiarito questo non dovrebbe esserci altro da aggiungere, ma rimango disponibile ad ulteriore confronto.

                • Paolo Viti ha detto:

                  Il nocciolo della questione secondo me è un altro: Gesù stesso guardando Gerusalemme si commosse per lei, e davanti ai soldati e al Sinedrio che lo aveva ucciso ha chiesto “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

                  Cosa c’entra? C’entra perché Gesù ha guardato alla positività in quegli uomini che hanno ucciso il Figlio di Dio (cioè il peccato più enorme che si potesse commettere), è partito da lì. Lo stesso fa ogni confessore quando ti vai a confessare: parte dalla positività del fatto che ti stai pentendo e attraverso essa ti porta ad essere perdonato.

                  • Tommasodaquino ha detto:

                    Si sta cadendo nel ridicolo,
                    “1 «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. 2 Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3 Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. 4 Rimanete in me e io in voi. COME IL TRALCIO NON PUO’ FAR FRUTTO DA SE STESSO SE NON RIMANE NELLA VITE,COSI’ ANCHE VOI SE RIMANETE IN ME. 5 Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché SENZA DI ME NON POTETE FAR NULLA. 6 CHI NON RIMANE IN ME VIENE GETTATO VIA COME IL TRALCIO E SI SECCA, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. ”
                    L’elemento fondamentale che ha citato è proprio questo il PENTIMENTO cioè ho preso coscienza del fatto che HO SBAGLIATO. Mi scusi ma i temi affrontati sui divorziati risposati NON SANNO di sbagliare? Le coppie omosessuali conviventi NON SANNO di sbagliare?
                    No perchè altrimenti di cosa stiamo parlando?

                    • Paolo Viti ha detto:

                      @Tommasodaquino
                      Nickname importante, bisogna esserne responsabili. Purtroppo le tue citazioni non mi sembrano opportune e non si capisce cosa c’entrino.

                      Il pentimento non è la circostanza perché la Chiesa accolga le coppie omosessuali, la Chiesa accoglie proprio per aiutare le persone a capire qual è la strada giusta da intraprendere.

                      Gesù non ha aspettato che il ladro e assassino Zaccheo si pentisse per andare a casa sua a mangiare (così come non ha atteso il pentimento di pubblicani e prostitute). Eppure solo dopo che Gesù ha mangiato con Zaccheo, scandalizzando il sinedrio, Zaccheo si è convertito, si è pentito e ha donato metà dei suoi beni ai poveri.

                      Anche Gesù stava valorizzando il male? La Chiesa fa lo stesso: valorizza il poco bene che c’è e parte da questo per portare verso un ravvedimento generale.

                  • Umpalumpa ha detto:

                    X PaoloVitti, secondo me sbagli di brutto. Un conto è dire che chiunque sia salvabile e perdonabile grazie alla misericordia di Dio. E su questo siamo d’accordo. Tutt’altro è dire che in un peccato ci possa essere del positivo. ES: Se io pecco ed abuso di una persona (faccio un esempio che per il momento tutti, mi auguro, riteniamo sbagliato) sarò perdonabile grazie alla misericordia di Dio. Gesù è morto e risorto proprio per salvarmi da quel peccato. Non ha avuto schifo di questa mia condizione.
                    Ma sebbene io sia salvabile, l’atto peccaminoso non ha nulla di positivo. Altrimenti perchè il figliol prodigo è tornato a casa pentito? PENTITO!!! ed è stato perdonato? PERDONATO!!! Pentimento e perdono non han senso di esistere se l’atto peccaminoso in sè è più o meno positivo. Tanto valeva che il padre del figliol prodigo andasse a baldracche assieme al figlio.

                    Parliamo concretamente, visti i casini che certi “filosofie” stanno causando. Nel caso in questione, l’atto omosessuale è peccato. Il che non vuol dire che una persona omosessuale sia peccatrice, nè che se vuole bene ad una persona dello stesso sesso e la assiste in ospedale è sbagliato ed è peccatrice. Tutte queste cose sono ottime, non semplicemente buone. Se invece se la tromba, è peccato. Il che non la rende più peccatrice di me con i miei 100mila peccati che ho, però almeno non rivendichiamo fattori positivi dove non ce ne sono. Ne tantomeno diciamo ai peccatori che non lo sono, per non turbarli o perchè non va di moda. Il compito della Chiesa (detta da me, che sono nessuno) è quella di indicare la salvezza, non piacere e allisciare il pelo a destra e a sinistra.
                    Giochicchiare con le parole non aiuta nessuno, tantomeno il peccatore.

                    Sicuramente c’è da dire una cosa. A questo sinodo, i vari “padri” hanno fatto una figuraccia.
                    Dispetti, interviste prima/durante/dopo, alcune addirittura smentite (salvo poi essere smentiti a loro volta dalle registrazioni), cose dette in maniera ambigua (mi auguro non volutamente, ma onestamente non lo so) che sono state strumentalizzate dai media laicisti con una semplicità che anche paperoga ci sarebbe riuscito.
                    Credete che esageri? benissimo…ad oggi, in Italia si sta cercando di far approvare il matrimonio gay citando i padri sinodali. Vedete un po’ voi?!!!

                    • Dario* ha detto:

                      Guarda che stai travisando, Paolo non ha scritto che nel peccato ci sia del positivo bensì nel peccatore. Il resto del tuo post è costruito su questo fraintendimento ma molti contenuti li ritengo condivisibili. Prova a rileggere i post di Paolo e vedrai che non stava scrivendo ciò di cui lo accusi.

                      Per quanto riguarda l’ultima parte del tuo post: non ho idea delle cose a cui ti riferisci ma sono molto propenso a pensare che siano le solite strumentalizzazioni e travisamenti dei fatti operate dai media per gettare cattiva luce su qualcosa di buono. Tra l’altro, fosse anche cronaca fedele (esiste?), per me lascia il tempo che trova perché le meschinità dei miei fratelli non mi riguardano, ne ho fin troppo per star dietro alle mie. Dedichiamoci solo all’aspetto dottrinale, il resto è fuffa e viene dal maligno. Io ho smesso di curarmene da parecchio, dopo l’uscita sventurata di un importante cardinale (evito volutamente di dire il nome) su Sofia Loren e, credimi, a non curarsene si vive tanto meglio 😉

                    • Umpalumpa ha detto:

                      Ok Dario. Non è che accuso Paolo, figurati. Semplicemente non sono d’accordo con lui. Che poi nn è mica detto che abbia ragione io.
                      Se c’è stato un fraintendimento, meglio ancora. Sbagliato io.

                      Eheh..forse, sulla seconda parte, c’hai ragione 😉

                    • Paolo Viti ha detto:

                      Ringrazio Dario per la difesa e anche Umpalumpa per aver espresso le sue critiche in modo comprensibile e desideroso di un confronto.

                      Non vedo scritto in nessuna parta della Relazione che il rapporto sessuale tra due omosessuali è un bene o ha del positivo da valorizzare. La Relazione afferma che “le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana”. Immagino tu conosca la differenza tra peccato e peccatore.

                      Non vedo scritto in nessuna parte della Relazione che le coppie omosessuali siano un bene. Ma, parlando delle unioni imperfette in generale (convivenze ecc.) e sopratutto nei casi in cui il matrimonio è un lusso economico che non ci si può permettere si afferma che “anche in tali unioni è possibile cogliere autentici valori familiari o almeno il desiderio di essi. Occorre che l’accompagnamento pastorale parta sempre da questi aspetti positivi. Tutte queste situazioni vanno affrontate in maniera costruttiva, cercando di trasformarle in opportunità di cammino verso la pienezza del matrimonio e della famiglia alla luce del Vangelo”.

                      Cosa vuol dire? E’ un consiglio a partire dai tratti positivi non per un buonismo fine a se stesso, ma con lo scopo di accompagnare queste persone ad aprirsi al matrimonio.

                      Mi spiegate cosa c’è di sbagliato nella Relazione (non nella sintesi dei quotidiani!)?

              • tonno ha detto:

                viaNegativa, i commenti all’articolo sul libero arbitrio sono stati chiusi, ma avevo avuto l’impressione che tu volessi rispondere alla mia domanda su san Tommaso. Mi sono sbagliato? Se vuoi puoi rispondere qui.

                • viaNegativa ha detto:

                  Ok, brevemente la mia modesta opinione:

                  A) l’argomento di Socrate non funziona perchè così com’è è incompleto, privo di forza categorica: ammesso che la sola causa del male sia l’ignoranza del bene, perchè dovrebbe esser moralmente vincolante la pratica del bene una volta conosciuto quale esso sia? Uno potrebbe anche riconoscere qualcosa come bene e tuttavia dire “Ok, però a me interessa/conviene altro” e ciò non comporterebbe inconsistenze o contraddizioni. La cosa mi appare evidente, quindi non credo servano particolari argomenti a dimostrazione.

                  B) S.Tommaso ragiona in un’altra maniera e sostiene (a patto che uno assecondi la sua natura razionale eh) che:

                  1) stante l’esistenza d’una natura comune a tutti gli esseri umani, TUTTI cercano-vogliono il proprio bene (in virtù di questa natura, per come siamo fatti) anche se, come già detto, quello voluto potrebbe non essere un bene reale, ma scambiato per tale a causa di X motivi. Nessuno invece cerca il male o la miseria per sè (a meno che non sia disturbato in maniera evidente, ma non farebbe testo). Questo è ritenuto -a buon motivo direi- evidente, anche qui immagino non servano dimostrazioni;

                  2) ora, se io voglio ciò che è bene per me, dovrò mettere in atto una serie di azioni/comportamenti volti a portare a “compimento”, a realizzare, la mia essenza/natura evitando ciò che invece la frustra e ciò che è bene per me in quanto uomo lo posso conoscere oggettivamente mediante la ragione (inutile dire che questa affermazione è basata sull’impianto metafisico con cui lavora l’Aquinate);

                  3) la conclusione (da 1 e 2) sarà che siccome cerco-voglio ciò che è bene per me allora DEVO mettere in atto azioni-comportamenti volti alla realizzazione della mia essenza/natura ed evitare ciò che la frustra. Questa conclusione ha forza categorica perchè il punto 1) (voglio ciò che è bene per me) ha forza categorica ed inoltre in questo caso il dire “a me interessa/conviene altro” porterebbe ad inconsistenza e contraddizione.

                  A questo andrebbe poi aggiunto che se una legge deve avere, in ultima analisi, davvero “forza di legge” allora deve essere necessariamente emanata da un Legislatore e siccome questa legge governa l’ordine naturale ecco che allora proverrà da Colui che è la sorgente di tale ordine etc etc.

                  Ora, mi rendo conto che 1. questo discorso non è nemmeno lontanamente esaustivo e 2. all’argomento presentato si potrebbero sollevare obiezioni a cui bisognerebbe rispondere, ma la mia intenzione -in questa sede- è limitata al solo tentativo di spiegare in poche parole perchè S.Tommaso non cada nell’intellettualismo etico di Socrate.

                  Spero di esserci -approssimativamte- riuscito.

                  • viaNegativa ha detto:

                    * a patto che uno assecondi la sua natura razionale

                    “propria natura”, meglio, non mi riferivo a quella di S.Tommaso!

                  • tonno ha detto:

                    Adesso capisco meglio la differenza tra Tommaso e l’intellettualismo, anche se non mi è ancora chiaro come l’idea che la volontà ci spinga a fare necessariamente ciò che riteniamo bene non contrasti con il libero arbitrio. Comunque grazie di cuore per la risposta 🙂

                    • viaNegativa ha detto:

                      Da parte mia, propendo per questa possibile soluzione: è proprio perchè invece siamo liberi che possiamo anche scegliere volontariamente di non perseguire quello che sappiamo essere un bene oggettivo: perchè va bene l’argomento razionale che mi dice cosa fare se voglio essere consistente ed evitare le contraddizioni e il peccato, ma alla fine della fiera il fucile puntato alla tempia non ce l’ha nessuno (e se ce l’ha non vale!) ed invece quel “a me interessa/conviene altro” ci solletica spesso e volentieri…

                      Ciao e grazie a te per la discussione.

              • Dario* ha detto:

                Io l’ho capita e sono d’accordo su tutto tranne su “accidentalmente” ma si tratta solo di una sottigliezza ed io non avrei saputo esprimerlo meglio, perdona la mia pignoleria 😉

                • viaNegativa ha detto:

                  No no, hai ragione, “accidentale” in senso molto lato, nel significato di casuale/contingente. Va beh, ci siamo capiti!

            • Max ha detto:

              Forse ricordo male; mi pare che Benedetto XVI disse, nel suo libro intervista, che un prostituto che usa il preservativo nei suoi rapporti sessuali mostra un inizio di responsabilità, di comprensione che non si puo’ fare tutto quello che si vuole. Nondimeno, la prostituzione e l’uso del preservativo rimangono una cosa sbagliata. Mi chiedevo se questa considerazione ed il vedere degli elementi positivi nell’affetto che lega due omosessuali non siano imparentati…

              • Dario* ha detto:

                Il problema è che, quando si viene a patti col peccato, il bianco ed il nero si confondono e tutto diventa difficile da giudicare. Uno che fa il prostituto è uno che è venuto a patti col male però questo non vuol dire che non possa avere del bene in sé. Secondo me il tuo esempio è congeniale alla discussione perché fa vedere quanto sia difficile analizzare le varie sfumature nei comportamenti umani e come faccia bene il Papa a dire di andarci piano a condannare i propri fratelli perché si potrebbe rendersi responsabili dello spegnimento delle fiammelle di bene che comunque albergano in loro e quello sarebbe un nostro peccato (quindi dal punto di vista di ciascuno di noi, l’unico peccato su cui abbiamo autorità e che realmente conti)

              • Paolo Viti ha detto:

                Bravo Max, è proprio questo il discorso e l’esempio che hai fatto è calzante al massimo!

                Complimenti anche e sopratutto a Dario!! Mi fa tirare un sospiro di sollievo sapere che c’è ancora qualcuno ha questa profondità di giudizio, nonostante sia immerso nel mondo mediatico che ci porta a ragionare in modo esattamente opposto!

              • Tommasodaquino ha detto:

                può citare bene la fonte ed eventualmente la pagina in cui Benedetto XVI abbia detto ESATTAMENTE quanto lei riporta? Grazie

    • Max ha detto:

      Posso ricordare male, ma anche in passato la Chiesa ha riconosciuto che esisteva la fedeltà tra le coppie di fatto eterosessuali ed omosessuali. Pero’ non saprei dire esattamente in quale documento o dichiarazione ho letto cio’.

  • Daniele ha detto:

    “Da cattolici sappiamo che le nostre opinioni sulla verità lasciano il tempo che trovano, è lo Spirito Santo che guida la Chiesa e siamo convinti che quello che emergerà da questo Sinodo sarà ciò che è più giusto per noi e per gli uomini, anche se dovesse rivelarsi contrario alle nostre opinioni.”

    Ok, però il problema è che se il Sinodo – questo od uno dei prossimi – assumesse (cosa che, comunque, per ora non mi pare abbia fatto) posizioni palesemente in contrasto non tanto con le nostre idee personali quanto, piuttosto, con la Parola di Dio, coi Dogmi, col Magistero bimillenario delle Chiesa, ecc… (in poche parole, con la Volontà Divina), noi cattolici non saremmo tenuti all’obbedienza nei confronti delle decisioni sinodali, ma, anzi, saremmo tenuti alla disobbedienza a tali decisioni ed all’obbedienza alla Volontà Divina (che è superiore a tutto). Questo non è un mio pensiero, ma è il pensiero di alcuni Santi (e se queste cose le dicono i Santi, allora sono vere e giuste).
    E’ vero che Gesù dice ai Discepoli “Tutto ciò che legherete sulla Terra sarà legato anche nei Cieli e tutto ciò che scioglierete sulla Terra sarà sciolto anche nei Cieli”, ma ciò non significa che il Signore abbia dato facoltà alla volontà umana di poter modificare quella che è la Volontà Divina (espressa, ad esempio, nelle Sacre Scritture). Quel passo evangelico va letto, piuttosto, alla luce del “Ognuno raccoglierà ciò che ha seminato: chi ha seminato il Bene, il Bene raccoglierà; chi ha seminato il Male, il Male raccoglierà” e del “Venite, benedetti del Padre Mio, ricevete il Regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo (o Via da Me, maledetti, nel fuoco eterno), perchè avevo fame e mi avete (o non mi avete) dato da mangiare, avevo sete e mi avete (o non mi avete) dato da bere, ero nudo e mi avete (o non mi avete) vestito, malato e in carcere e siete (o non siete) venuti a visitarmi…”. Cioè tutto ciò che nella nostra vita facciamo, nel bene o nel male (“legare o sciogliere”), ci verrà ripresentato in Cielo nel Giorno del Giudizio.
    Chiedo se c’è un esperto biblista-teologo che possa confermare o smentire ciò che ho detto.

    • Paolo Viti ha detto:

      Daniele una domanda: credi o no che la Chiesa sia guidata dallo Spirito Santo? Come può emergere qualcosa di contrario alla parola di Dio se la Chiesa parla ufficialmente?
      Vedo che il rischio di cattolicesimo adulto si insinua anche nei critici di Vito Mancuso…

      • Max ha detto:

        Ti diro’ Paolo, io credo che lo Spirito Santo dia i suoi consigli alla Chiesa. Ma poi sta agli uomini seguirlo o fare di testa propria. Purtroppo anche uomini di Chiesa importanti hanno fatto di testa propria… mi auguro di cuore che i padri sinodali ascoltino lo Spirito e non il Mondo.

        • Paolo Viti ha detto:

          Se cominciamo a porre i dubbi allora la tua fede non è più “sono certo che” ma “speriamo che”. E’ una fede dubbiosa che impedisce una dedizione autentica.

          • Piero ha detto:

            Viti, ma la pianti di dare giudizi morali a destra e a manca?
            Già hai fatto scappare via a-theos.
            Te se Kasper ti dice che i miracoli di Gesù Cristo erano frutto dell’isteria dei primi discepoli ci credi ciecamente e non ti chiedi nulla vero?
            Il tuo approccio invece è da setta religiosa tipo Scientology.
            Il Sinodo si appresta invece ad approvare una serie di ERESIE, sì proprio così, ERESIE, che minano alla base i fondamenti della Dottrina Cristiana.
            E non sono certo io che lo dico.
            http://www.iltimone.org/32274,News.html

            Lo Spirito Santo assiste chi lo accetta e lo invoca, altrimenti saremmo burattini in mano a Dio. Chi lo rifiuta lo lascia libero col suo libero arbitrio. Altrimenti con Bugnini, massone, che voleva demolire la Santa Messa, che avebbe dovuto fare?
            Speriamo piuttosto che il Papa riporti il tutto sui binari giusti. Ma…

            • Paolo Viti ha detto:

              Ricevere accuse da chi pensa che la chiesa stia diventando eretica mi rassicura e conferma la mia opinione: troppi cattolici adulti. Sono sicuro che Max abbia inteso la mia provocazione.

              • Piero ha detto:

                Comodo spararle grosse senza argomentare eh?
                Andesso pure Burke e’ un “cattolico adulto”?
                Insomma sono tutti “cattolici adulti” tranne Viti.
                Ridicola poi l’accusa di “cattolici adulti” quando si tratta proprio di rimanere fedeli al Magistero Infallibile di 2000 anni e non farsi belli per beccarsi gli applausi del mondo.
                Ma, si sa, Viti e’ piu’ buono di Padre Pio e di Madre Teresa messi insieme.
                Le tue provocazioni assomigliano sempre di piu’ a quelle del protestante Luca.
                Le profezie, le visioni ed i messaggi di una Chiesa apostata fin dal vertice ci sono almeno da qualche centinaio d’anni. Cattolici adulti pure loro, e pure la Madonna, immagino…

                • Paolo Viti ha detto:

                  Mi pare che Burke critichi giustamente la manipolazione del Sinodo effettuata dalla stampa ed è critico sulla posizione di Kasper circa i divorziati risposati: http://www.lastampa.it/2014/10/13/esteri/vatican-insider/it/il-cardinale-burke-sul-sinodo-informazione-manipolata-PkpF4Plq8xnnz3coKUXjpO/pagina.html

                  Non mi sembra affatto che Burke accusi la Chiesa di essere “eretica” ed a”apostata”, come fanno i cattolici che pensano di saperne più della Chiesa (cattolici adulti, appunto). Sei più vicino tu al protestantesimo di Luca (Luca chi??)

                  • Piero ha detto:

                    la solita manipolazione del pensiero altrui di Paolo Viti, che hai già brillantemente attuato contro a-theos.
                    Però ad a-theos viene di fatto impedito di replicare, mentre tu hai ruota libera. Hai mai contestato un articolo del sito? Tutto perfetto perfettissimo-issimo?
                    Altre balle che propali. Quando la Chiesa non sa più fare il suo mestiere, occorre qualcuno, anche del popolo, che glielo ricordi.
                    Noto che hai evitato di rispondere: se Kasper (che ti ricordo ha detto che ha concordato tutto preventivamente col Papa) ti dice che i miracoli di Gesù Cristo sono frutto dell’isteria degli Apostoli, tu gli credi senza fiatare, visto che consideri la Chiesa come Scientology, dove e’ proibito fiatare…

                    • Paolo Viti ha detto:

                      Mi fai sorridere Piero 😉

                      Fino ad oggi il cattolico adulto che insegnava alla Chiesa a fare il suo mestiere era Vito Mancuso, vedo che ora vuoi prendergli il posto. Vi siete avvicinati perché ora avete un nemico in comune da combattere.

                      Non simpatizzo particolarmente per Kasper (troppe chiacchiere con i media, sembra Martini!), che noto tu lo consideri come il nuovo Satana, e non sono d’accordo con la comunione ai divorziati risposati come la intende lui, cioè senza riserve, ora e subito. Se il Sinodo formulerà una soluzione su questo tema sarò comunque felice di accoglierla, qualunque essa sia.

                      Un abbraccio.

                    • Dario* ha detto:

                      Piero, scusa se mi permetto di intromettermi nella vostra discussione però tu accusi Paolo di dare giudizi a destra e manca ma qui è quello che stiamo facendo un po’ tutti (me incluso). C’è chi giudica il comportamento vero o presunto del clero, c’è chi giudica l’atteggiamento di questi o quei fedeli, ecc. Il giudizio di ciascuno è legittimo finché si limita alle azioni e non alle persone, fa parte del processo di discernimento di ciascuno e va rispettato. Paolo a me risulta sia sempre stato rispettoso nell’esprimere le proprie opinioni e questo è quanto serve in una discussione, pretendere che la pensi come te è un altro paio di maniche e non è più una richiesta legittima da fargli.
                      Detto questo io non ho letto niente di quanto tu lo accusi nei suoi post, il mio consiglio è di provare a rileggerli con più calma e pacatezza perché alle volte capita di fraintendersi ed è un peccato litigare tra fratelli (nel senso che è triste, non nel senso che sia peccaminoso) per motivi futili come l’essersi capiti male. Non prenderla a male, non ti accuso di niente, solo ti consiglio di non accalorarti così tanto perché a scaldarsi si perde di lucidità, si legge male ciò che gli altri scrivono e si finisce con il fraintenderlo =)

                      P.S. premetto che anche io sono soggetto a questo genere di errori, mi sono permesso di farvelo notare solo perché, leggendo la discussione dall’esterno non essendo parte in causa, mi pareva di capire che stesse degenerando

                  • Piero ha detto:

                    Non ti basta Burke, vuoi Mueller?
                    http://www.repubblica.it/esteri/2014/10/14/news/sinodo_mueller_critiche-98111405/

                    Che fai, mi citi “vatican insider”, il piu’ normalista dei normalisti, piu’ papista del papa?
                    Tanto vale che mi citassi il fatto quotidiano, o la repubblica

                    • Paolo Viti ha detto:

                      Sarebbe interessante capire perché Mueller parla così della Relazione, purtroppo Repubblica non lo dice. Riporta solo le motivazioni del card Filoni che parla giustamente delle reazioni mediatiche. Esattamente come Burke.

                      Nei prossimi giorni Mueller spiegherà meglio le sue motivazioni, io comunque leggendo la Relazione la considero accettabile così. Se si dovesse modificare inserirei un giudizio più netto sull’importanza del matrimonio naturale e ribadirei sinteticamente la posizione della Chiesa sul disordine morale degli atti omosessuali, giusto per evitare possibili travisamenti. In ogni caso anche così se letto nella maniera corretta non vedo nulla di compromettente.

                      Prometto che non citerò più Vatican Insider. www. tradizionalismo-conservatore-era meglio prima-i tempi purtroppo sono cambiati-il mondo va allo scatafascio.it è meglio?

                    • Piero ha detto:

                      Il cattolico Guareschi inventò il sostantivo trinariciuto per il compagno doc. Forse oggi lo estenderebbe a certi fedeli doc

                    • Paolo Viti ha detto:

                      Vedo che essere “fedeli doc”, cioè sentirsi sempre figli della Chiesa e mai genitori, capire che c’è solo da imparare dal successore di Pietro e mai da insegnare, è diventato un problema anche per te. Oltre che per Vito Mancuso.

            • Dario* ha detto:

              Mi domando perché in tanti qui si facciano il sangue acido come se dal sinodo fosse stata emessa un’eresia. Il sinodo è in corso, giudichiamo l’albero dai frutti e non pretendiamo di conoscerli già dallo spuntare dei primi germogli. Qui si comincia a rasentare l’isteria, calmiamoci un po’ perché solo nella calma lo Spirito Santo si fa sentire.
              Io fossi nello Spirito Santo mi offenderei nello sentire tanta mancanza di fiducia, grazie al Cielo lo Spirito Santo è infinitamente superiore a me e ci passa sopra ma, gente, diamoci una calmata, per il nostro bene intendo. Confidiamo semplicemente in Dio anche perché tutta la nostra preoccupazione ed il nostro sdegno non cambieranno gli eventi di un millimetro…

              • Paolo Viti ha detto:

                Concordo pienamente…è nato un certo catastrofismo apocalitticista in moltissimi cattolici da quando è stato eletto Papa Francesco. Capisco che i media stiano lavorando in questo senso (“non ci dividerete” ha gridato Adinolfi alla stampa), ma bisognerebbe essere capaci di ragionare in modo indipendente dalla pressione del pensiero unico.

                • Dario* ha detto:

                  Il problema è che alle volte si è portati a pensare come se i veri o presunti mali della Chiesa e/o del mondo siano sulle nostre spalle e la frustrazione di non poter cambiare le cose che si vedono sbagliate prende il sopravvento. A leggere alcuni di questi commenti mi sembra di leggere qualcosa che avrei potuto scrivere io stesso una decina di anni or sono. Col tempo, grazie a Dio, ho capito che io rispondo solo della piccolissima parte di mondo che mi è stata affidata. Di quella (più o meno grande) che è stata affidata agli altri ne risponderanno loro e se li vedo sbagliare ho solo 2 opzioni:
                  a) farglielo notare amorevolmente
                  b) se non mi è possibile farglielo notare (per vari motivi che non sto ad elencare) o se non mi danno retta: pregare per loro
                  Oltre a questo non c’è nulla che io possa fare quindi tutto il resto è uno spreco di energie che inevitabilmente rubo al migliorare me stesso e/o ciò su cui ho autorità, è’ fare il gioco del Nemico. Se poi ci aggiungo il perdere la pazienza e trattare male i miei fratelli non faccio che aggiungere male a male, fare la gioia del Maligno e danneggiare me stesso.
                  Ultimo ma non ultimo, ad un cristiano che si rispetti non dovrebbe mai mancare l’affidamento a Dio con fiducia. “Gesù confido in te” dovrebbe essere un po’ il mantra di ogni buon cristiano. Prendiamo su di noi il giogo leggero di Dio e lasciamogli il nostro fardello che invece è troppo pesante per noi, è tutto un altro vivere =)

              • Kosmo ha detto:

                Non so. Se tu nei progetti preparatori per la costruzione di un ponte trovi scritto che 2+2=22, che fai, raccomandi di evitare di fare “isterismi” e aspetti la costruzione del ponte?

                • Dario* ha detto:

                  Di sicuro l’isterismo non porterebbe a niente di buono neanche in quel caso e comunque, per restare nella metafora, quello che fai tu è andare al bar del paese ed inveire contro l’architettura perché hai sentito dire in giro che ci sono degli architetti che intendono usare la mollica di pane al posto del cemento. Senza offesa

          • Piero ha detto:

            L’altra volta Paolo VI è riuscito a metterci una pezza con l’Humanae vitae, oggi non si sa cosa ci sia ad arginare la volontà di piacere al mondo di vescovi e cardinali.

      • Tommasodaquino ha detto:

        La Chiesa Cattolica è indirizzata dallo Spirito Santo essendoci il libero arbitrio (o forse no?) però l’uomo può scegliere di seguirlo o meno, altrimenti non esisterebbe il peccato (o forse no?).

        • Dario* ha detto:

          Il libero arbitrio è dei singoli, la Chiesa è guidata dallo Spirito che, in modi misteriosi la dirige sempre esattamente dove è destinata a dirigersi. Non dimentichiamo che nella storia della Chiesa ci sono stati anche Papi indegni ma non per questo lo Spirito Santo ha smesso di guidarla. Non ascriviamo a Dio i nostri limiti, Lui ha ben altri mezzi e capacità che sfuggono alla nostra comprensione. Affidiamoci a Dio con fiducia figliale, solo questo ci è richiesto, non di insegnarGli il mestiere =)

          • Tommasodaquino ha detto:

            A me fan proprio ridere questi interventi, eliminare il libero arbitrio dalla sfera dell’individuo vuol dire inevitabilmente finire nella PREDESTINAZIONE, mi sembra che chi sostenga questo finisce EGLI inevitabilmente FUORI dalla dottrina della Chiesa. Tutto ciò premesso, la chiesa è fatta da singoli indivui che in virtù del libero arbitrio di cui sopra possono scegliere anche in buona fede di abbandonare l’indicazione dello spirito santo, questo è stato evidente anche dalla storia del popolo ebraico che pur avendo avuto l’intervento di Dio innumerevoli volte il popolo ha fatto sempre quel cavolo che voleva. O sbaglio? Ora l’unica garanzia sulla realtà di peccato che costituisce l’uomo è lo spirito santo che guida l’uomo, la certezza è l’amore di Dio, non che la Chiesa non sbagli o non abbandoni la strada. Non si spiegherebbero i numerosi errori commessi nel corso dei secoli (la cattività avignonese, l’arianesimo, la lotta per le investiture), come si comportarono i numerosi vescovi sotto Enrico VIII? Sono certo che da questo sinodo usciranno cose molto positive perchè nella storia da sempre la Chiesa ha portato avanti il messaggio di Cristo

            • Dario* ha detto:

              Mi fa piacere di aver portato un po’ di allegria nella tua giornata, non si ride mai abbastanza in questa vita 😉
              Se leggi più attentamente ciò che ho scritto noterai che io non ho mai detto nulla contro al libero arbitrio, ne faccio esperienza (del mio e di quello altrui) tutti i giorni. Magari avrei potuto esprimermi meglio ma vienimi incontro e cerchiamo di capirci invece.

              La Chiesa è fatta di singoli individui, siamo d’accordo.
              I singoli individui sbagliano, fa parte della natura umana, siamo d’accordo.
              La storia del popolo ebraico dimostra che più volte nel corso della sua storia si è allontanato dalla volontà di Dio, siamo d’accordo.
              La prima cosa su cui dissento sono le conclusioni che tiri, è questione di punti di vista:
              – tu vedi il popolo ebraico che si allontana dal retto cammino
              – io vedo il popolo ebraico che si allontana dal retto cammino E Dio che prontamente ve lo riconduce
              Amplia un po’ la tua visione d’insieme perché stai perdendo di vista una componente rilevante, a mio avviso la più rilevante, addirittura fondamentale, di tutta la vicenda!
              Lo Spirito Santo guida solo l’uomo che si fa guidare, non guida l’uomo in senso assoluto altrimenti decadrebbe proprio il libero arbitrio. Lo Spirito Santo guida la Chiesa come popolo di Dio nel complesso, non i singoli individui. Inoltre è bene precisare che la guida dello Spirito riguarda solo l’aspetto dottrinale, non riguarda né l’aspetto economico, né quello politico, né altro. Dato spero che converrai con me che gli errori che ci sono stati sono ascrivibili alle persone che li hanno compiuti e non alla Chiesa. Faccio un esempio, se un vescovo andava a donne non è la Chiesa che era immorale ma quello specifico vescovo.

              “Sono certo che da questo sinodo usciranno cose molto positive perchè nella storia da sempre la Chiesa ha portato avanti il messaggio di Cristo”
              Anche io la penso così e questo perché lo Spirito Santo guida la Chiesa nonostante l’imperfezione delle persone che la compongono. Ma se la pensiamo allo stesso modo si può sapere cosa mi contestavi? =)

              • Tommasodaquino ha detto:

                La vicenda è molto semplice, essendo evidente l’intervento dello Spirito Santo nella vita della Chiesa, ed essendo altrettanto evidente che l’uomo è peccatore perchè dotato di libero arbitrio, la necessaria conseguenza che può derivare per i più distratti è: Va bhè facciamo quello che vogliamo tanto c’è la grazia di Dio e lo Spirito Santo che operano….. il rischio è evidente.
                p.s. riguardo al popolo ebraico ho precisato che Dio è sempre intervenuto (anche mandando Suo Figlio) e poi il popolo ha fatto quello che voleva (anche se Suo Figlio si è fatto uomo), non ho omesso l’intervento Divino.

                • Dario* ha detto:

                  La conseguenza da te paventata vale solo per la gente in malafede, chi è peccatore (chi non lo è?) ma ha una retta coscienza non può pensarlo perché sarebbe come pretendere di prendere Dio per il naso, è un ragionamento assolutamente stupido da fare (a scanso di equivoci, mi riferisco al dire “facciamo quello che vogliamo tanto c’è la grazia di Dio”) e che può andar bene come alibi forse ma non certo come filosofia di vita.
                  Poi distinguiamo meglio, perché tu sembri fare una certa confusione tra individuo cristiano e Chiesa.
                  Quando parli di una persona è ovvio che questa deve vigilare sulla propria condotta, deve pentirsi del male commesso ed accogliere perdono e salvezza da Dio. In mancanza di una di queste azioni si potrebbe avere a che ridire sulla effettiva cristianità del soggetto in questione.
                  Quando parli di Chiesa invece non parli di una persona in senso stretto ma di un’entità e non puoi usare lo stesso metro e la stessa misura. A leggere certe tue frasi sembrerebbe che tu pretenda cucinare dei limoni come fossero patate. Non dico mica che tu non sappia la differenza, però io personalmente faccio fatica a seguire il filo logico di alcune delle tue affermazioni. Se si parla di cristiani si parli di cristiani, se si parla di Chiesa si parli di Chiesa, non si possono mescolare i due concetti apparentemente senza criterio

                  Riguardo al P.S.: da certe frasi che scrivi però sembra quasi che tu non ce l’abbia sempre chiaro in mente (l’intervento costante di Dio nella storia intendo) perché non ti preoccuperesti così tanto delle sorti della Chiesa se fossi convinto che è in ottime mani (che non sono la mani del clero beninteso ma le mani di Dio).

                  Cerco di esprimermi in un altro modo nel tentativo di essere più chiaro perché, anche se magari non sembra, siamo concordi su alcuni concetti di fondo. Quello che intendo è che hai ragione nel dire che bisogna vigilare sulla propria moralità ma non è nostro compito vigilare sulla moralità della Chiesa o in generale degli altri. Ciascuno risponde a Dio solo ed esclusivamente delle proprie azioni, non di quelle degli altri quindi a te che ne viene se questo o quel cardinale/vescovo/prete spara una cavolata? La moralità della Chiesa è tutelata dallo Spirito Santo, quella dei cristiani è loro responsabilità individuale. Non scandalizzarti se un prete o un vescovo razzola e/o predica male, sono uomini, prega per loro, ma al contempo non dubitare dell’opera dello Spirito sulla Chiesa nella sua interezza perché nel farlo dubiti di Dio stesso.
                  Per quanto poi riguarda l’impegno, è ovvio che ogni cristiano debba impegnarsi a fare andare bene le cose, ma nella misura in cui la sua posizione richiede. Ovviamente ad un cardinale è richiesto molto di più che non ad un cristiano qualunque ma se sbaglia e da scandalo ne risponderà a Dio. Le sue azioni nel contempo, per quanto orribili possano essere, non potranno mai minare la santità della Chiesa perché, nel momento in cui le commette, lui la tradisce e smette di esserne un degno rappresentante.

        • Paolo Viti ha detto:

          Cominciare a dubitare sull’autenticità della Chiesa e sul fatto che sia guidata dallo Spirito Santo (perché il libero arbitrio del Papa potrebbe andare altrove..) è il primo passo verso l’uscita della Chiesa.

          La Chiesa, come spiega benissimo Dario, è il popolo di Dio e non il Papa. Nel caso del Sinodo lo Spirito soffierà sulla soluzione che emergerà e non sulle opinioni dei singoli.

          Perché temiamo che Dio possa fallire?

          • Tommasodaquino ha detto:

            A me fan proprio ridere questi interventi, eliminare il libero arbitrio dalla sfera dell’individuo vuol dire inevitabilmente finire nella PREDESTINAZIONE, mi sembra che chi sostenga questo finisce EGLI inevitabilmente FUORI dalla dottrina della Chiesa. Tutto ciò premesso, la chiesa è fatta da singoli indivui che in virtù del libero arbitrio di cui sopra possono scegliere anche in buona fede di abbandonare l’indicazione dello spirito santo, questo è stato evidente anche dalla storia del popolo ebraico che pur avendo avuto l’intervento di Dio innumerevoli volte il popolo ha fatto sempre quel cavolo che voleva. O sbaglio? Ora l’unica garanzia sulla realtà di peccato che costituisce l’uomo è lo spirito santo che guida l’uomo, la certezza è l’amore di Dio, non che la Chiesa non sbagli o non abbandoni la strada. Non si spiegherebbero i numerosi errori commessi nel corso dei secoli (la cattività avignonese, l’arianesimo, la lotta per le investiture), come si comportarono i numerosi vescovi sotto Enrico VIII? Sono certo che da questo sinodo usciranno cose molto positive perchè nella storia da sempre la Chiesa ha portato avanti il messaggio di Cristo.

  • Q.B. ha detto:

    È certamente vero che i media erano già pronti a manipolare quel che dal sinodo sarebbe trapelato; ma non ci voleva un esperto per prevederlo. Forse una maggiore riservatezza avrebbe certamente contribuito ad evitare di servire alla stampa materia con cui condire le polpette avvelenate che il pubblico meno avveduto si vede somministrate in questi giorni.

    Quello che dice Sophie è un fenomeno che ho osservato anche io ed è dovuto alla debole preparazione che da anni oramai caratterizza i cattolici in Europa: è difficile trovarne qualcuno che conosca anche solo i fondamenti della propria fede che è diventata mera manifestazione di riti esteriori accompagnata da una approssimativa spiritualità dove tutto va bene basta che sia “amore”.

    In questo clima si fanno insorgere aspettative con lo scopo palese di muovere un’opinione pubblica di per se totalmente impreparata nelle questioni di fede e di forzare quindi le decisioni sinodali in una certa direzione; e ho il timore che tra i partecipanti al sinodo non tutti siano estranei a questo gioco che di fatto è politico.

    Leggere passaggi che tradiscono anche lessicalmente quelle “aperture al mondo” che sarebbero una resa a chi del mondo è padrone è inquietante. Partire da casi statisticamente irrilevanti per introdurre modifiche di portata generale è una tecnica da militanti radicali, non da discepoli di Cristo. Il “fumo di satana” ha ottenebrato alcune menti, su questo non credo ci siano dubbi.

    Ma annacquare la dottrina non potrà che portare a divisioni interne, anche traumatiche. Le paure ci sono, da parte di molti credenti, soprattutto da chi ha la responsabilità di educare dei figli e per i quali la Chiesa è punto di riferimento perché custode della Verità che è il fondamento di tutto.

    Concordo sul fatto che ora più che mai serve guardare solo a Cristo, pregare e invocare l’azione dello Spirito Santo affinché difenda la sua Chiesa dall’azione di certi suoi “pastori”.

  • EquesFidus ha detto:

    Ricordatevi che Sant’Atanasio fu scomunicato da un Sinodo e costretto all’esilio, in un periodo in cui la maggior parte dei vertici della Chiesa era pure ariana. Quei vescovi che giusero a tale scellerato decreto erano ispirati dallo Spirito Santo o piuttosto Lo ignorarono per la propria vanità? E cosa dire del fatto che il Diritto Canonico preveda la scomunica anche per il Papa,se questi è scismatico (cioè cerca di modificare la Dottrina irreformabile)?A me risulta che infallibile sia solo lo Spirito Santo e, per estensione, la Santa Dottrina ed il Papa (e a ben precise condizioni);ricordiamocelo, prima di scadere nel fideismo e di accusare dei cattolici amanti del Cristo e della Sua Sposa di essere “cattolici adulti”, solo perché ribadiscono la Dottrina (clericalmente scorretta).

    • Daphnos ha detto:

      Perdona la curiosità… a quale Anastasio ti riferisci? Ci sono decine di santi con questo nome, persino nel solo periodo di diffusione dell’arianesimo (III-VII secolo).

      • EquesFidus ha detto:

        Mi sto riferendo a Sant’Atanasio vescovo e dottore della Chiesa, ingiustamente punito ed esiliato dai vescovi ariani per la sua fedeltà alla Chiesa.

  • FreeSpirit ha detto:

    Articolo brillante, però , credo, esista il rischio di rincorrere il mondo, senza fare allarmismi inutili, un conto è il dialogo un altro è scendere a patti col mondo, la Legge di Dio non si baratta.

  • Gep88 ha detto:

    Leggo: “La Chiesa è sempre stata aperta agli omosessuali.”
    Vi devono aver fatto un lavaggio del cervello notevole se arrivate a scrivere certe cose. Qui potete trovare un breve resoconto del rapporto storico della Chiesa con gli omosessuali:
    http://www.olari.com/chiesa/lepanto.html

    • Flavio ha detto:

      Nulla di nuovo, hai linkato un articolo che spiega che i pronunciamenti della Chiesa hanno sempre condannato pesantemente l’omosessualità e mai hanno condannato gli omosessuali, a meno che essi non provocassero scandalo pubblico o violassero la moralità della società, e 1900 anni fa lo Stato era guidato dalla Chiesa. Ancora oggi se due omosessuali vengono sorpresi in atti sessuali in luogo pubblico vengono arrestati, ma non si tratta di condanna degli omosessuali.

      Per parlare di storia bisogna avere competenza, il web purtroppo ha dato voce a qualunque ignorante.

    • Gennaro ha detto:

      Interessante questa sintesi, sapevo che non c’era mai stata alcuna azione di condanna verso gli omosessuali in quanto tali e infatti si conferma. Si condannano invece gli atti omosessuali, come ancora oggi, ieri con più veemenza in quanto anche la società si fondava su un certo tipo di morale e violare e contraddire quest’ultima significava violare le leggi e i costumi della società. Era un attentato alla stabilità dello Stato e per questo erano di conseguenza previste pene. Non esiste invece alcun documento in cui gli omosessuali in quanto tali vengono allontanati dalla Chiesa.

  • Gep88 ha detto:

    Caro Flavio, hai dimostrato di essere disonesto e scorretto. Manipolare gli scritti, ingannare il prossimo e togliere la parola è una cosa ignobile, immagino sarai orgoglioso del tuo comnportamento! Ah… dimenticavo che domani andrai a confessare il tuo peccato e così potrai pulire la tua coscienza e allo stesso tempo non rimediare al tuo torto. Comnplimenti per partita doppia quindi!

  • Klaud ha detto:

    — Da cattolici sappiamo che le nostre opinioni sulla verità lasciano il tempo che trovano, è lo Spirito Santo che guida la Chiesa e siamo convinti che quello che emergerà da questo Sinodo sarà ciò che è più giusto per noi e per gli uomini, anche se dovesse rivelarsi contrario alle nostre opinioni. —

    Un vero inno alla libertà di pensiero e al libero arbitrio…

    • Paolo Viti ha detto:

      Ti confondi. Noi cattolici scegliamo liberamente e con libero arbitrio di sottomettere la nostra fragilità e le nostre effimere opinioni alla verità insegnata dalla Chiesa cattolica.

      E’ un inno all’umiltà e al realismo, ce lo ha insegnato Gesù Cristo: “«In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli” (Matteo 18,1-5)

  • Danilo ha detto:

    Ma le dichiarazioni di Muller, se sono vere, sono piuttosto forti. Se sono vere perché ovattare tutto?
    Saluti.

  • Eli Vance ha detto:

    Sono sorpreso dalle reazioni di molti a questa relazione, personalmente dopo aver visionato la relazione osservo tre cose:

    1) Non è stata presa nessuna decisione dottrinale, avendo sia la relazione che probabilmente l’intero Sinodo finalità solo consultive;
    2) la maggioranza degli argomenti hanno meritato un rinvio e un approfondimento;
    3) applicazione di quanto già indicato nel “Catechismo” e diverse encicliche, nelle parti di loro attinenza.

    Sarà che per principio non ritengo utile approfondire gli argomenti religiosi sui quotidiani preferendo la fonte, qualcuno per giustificata mancanza di tempo potrebbe averlo fatto, ma di rotture col passato al momento non le ho viste.
    Di deleterio vi è la moltitudine di interpretazioni contrastanti che sorgono da parte dei giornalisti sullo stesso argomento, mettendo in pericolo il bisogno di una trasparente informazione.

    • Paolo Viti ha detto:

      Completamente d’accordo, non a caso sei uno che si rivolge giustamente alla fonte originale senza passare dai media e quindi senza essere condizionato. Io prima vado alla fonte originale, mi faccio una mia opinione e poi passo dai media per vedere come l’hanno letta (e quindi mi metto a ridere se non ci fosse da piangere!).

  • beppino ha detto:

    Condivido il bel titolo e il senso dell’articolo, anche da un punto di vista volutamente solo “laico”.
    Ogni esigenza di ogni persona non può essere disconosciuta in quanto tale ma le esigenze trovano senso e significato solo se inserite in un ragionamento complessivo destinato a renderle funzionali ad una possibile, giusta, equa e unica “esigenza” media, riassuntiva ed inclusiva, della società di tutte le persone.
    Il cristianesimo (almeno quello universale di Roma) mi pare sia stato e continui ad essere “preparato” ad affrontare questo delicato passaggio. Con l’etica cristiana c’é continuità, significatività, qualità del divenire umano “medio” e viene data risposta coerente alle visioni umorali e meramente deduttive, spesso transitorie ed estemporanee, che in genere accomunano le altre proposte sul come “stare assieme” che la realtà odierna ci propone.

  • Michele ha detto:

    Mi dispiace Sophie che ritieni che ci sia confusione prodotta dal Papà. Credo, invece, che la confusione c’è l’abbia tu quando ti confronti con la tua rigidità e ristrettezza mentale rispetto all’azione dellO Spirito. Nn sei abituate evidentemente a ragionare secondo una Mariana accoglienza fatta di silenzio e rispetto, apertura alla vita e al bene. La fede nn è questione solo di principi, ma di tenera apertura alla complessità dell’uomo. Se no avremmo risolto già tutto e nn ci vorrebbero altri prossimi Sinodi.

    • Sophie ha detto:

      Meno male che ci sei tu ad insegnarmi come si vive da cristiani e soprattutto a dire chi è cristiano e chi no.

    • Sophie ha detto:

      http://www.youtube.com/watch?v=Ej0ME8xdiF8 Tieni ti dedico questa canzone di Max Gazzè, soprattutto quando dice:”Lei non si dimostra illuminato dalla grazia della vostra Santa Vergine Maria”. Ti calza a pennello. Saluti

      • Dario* ha detto:

        Che tristezza di canzone. Gusti musicali a parte, Sophie, non è molto cristiano il denigrare e condannare il proprio prossimo che ha come unica colpa quella di aver espresso le proprie opinioni. Insomma, diciamocelo chiaramente, per un credente sentirsi attribuire una canzone con un testo del genere è piuttosto offensivo…

  • Kosmo ha detto:

    Chissà perchè non vengono mai citati nell’articolo nè Tosatti nè Magister.
    CHISSA’ COME MAI!
    Non si fa un gran favore alla Verità diventando faziosi.

    • Paolo Viti ha detto:

      Cosa c’entrano Tosatti e Magister con quel che è emerso dalla Relazione? Vedo anch’io che non sono stati citati tra coloro che hanno strumentalizzato la Relazione, è un bene che non siano stati citati!

      Leggendo i loro articoli stanno facendo emergere le critiche di molti cardinali, ma credo che l’intento di questo articolo fosse commentare quel che è emerso dal Sinodo anche se temporaneamente. Sono due cose diverse, credo.

      • Kosmo ha detto:

        Sono contento che pensi che questi due vaticanisti (tra i più autorevoli) non hanno strumentalizzato la Relazione, perchè dicono l’OPPOSTO di quello che dici tu e questo articolo:
        http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350897

        • Paolo Viti ha detto:

          Ma il fatto che ci sia una regia, un progetto che è partito da quando Francesco è salito alla soglia di Pietro è già chiaro dall’intervista del Papa alla Civiltà Cattolica: «Una pastorale missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine da imporre con insistenza. L’annuncio di tipo missionario si concentra sull’essenziale, sul necessario, che è anche ciò che appassiona e attira di più, ciò che fa ardere il cuore, come ai discepoli di Emmaus. Dobbiamo quindi trovare un nuovo equilibrio, altrimenti anche l’edificio morale della Chiesa rischia di cadere come un castello di carte, di perdere la freschezza e il profumo del Vangelo. La proposta evangelica deve essere più semplice, profonda, irradiante. E’ da questa proposta che poi vengono le conseguenze morali».

          Sintetizzando: prima l’accoglienza e la proposta evangelica e poi le conseguenze morali. Prima a tavola con Zaccheo e poi la sua conversione e il suo riconoscimento di non voler rubare più.

          Partiamo dalla Relazione pubblicata, non dai media (continuate a citare giornalisti e quotidiani!!). Cosa c’è che non va nella Relazione??

    • Paolo Viti ha detto:

      E’ un’opinione de La Bussola (bruttissimo sito web che è responsabile della confusione tra molti cattolici oggi per le sue profezie catastrofiste e apocalittiche), non c’è nessun cardinale che lo sostiene. I critici che partecipano al Sinodo parlano semmai di integrare il testo con puntualizzazioni migliori a favore del matrimonio naturale ed esprimere meglio il paragrafo sull’omosessualità per evitare ambiguità da parte dei media. Sono d’accodo, ma chi legge con occhio attento riesce già ora a capire il vero senso del testo.

      • Piero ha detto:

        La Bussola “bruttissimo sito”? Responsabile della CONFUSIONE dei fedeli?
        Ma come? non hai preso la “misericordina” oggi? Come ti permetti di chiamare “brutto” un sito che non espone il tuo buonismo fasullo?
        Viti, ma tu si asciut’ scem’ propr’.
        Dai retta a me, meno parli, piu’ fai un favore alla causa.
        Come con la sciocchezza del secolo che hai detto su Zaccheo. Infatti Gesù Cristo gli avra’ detto piu’ o meno “Bisogna riconoscere che il fatto che tu freghi i tuoi compaesani con le tasse presenta alcuni elementi pregevoli da valorizzare. Continua cosi’, con la speranza che prima o poi te ne renderai conto e, se vuoi, se non ti e’ di troppo disturbo, potrai smettere”.
        E sentiamo, chi avrebbe ucciso Zacchero?

        • Dario* ha detto:

          Cavolo Piero, ti rendi conto di come Paolo abbia espresso la sua opinione (condivisibile o meno) su un sito internet mentre tu stai aggredendo ed offendendo una persona ed, en passant, ridicolizzando un’iniziativa del Papa?
          Se ti ritieni un buon cristiano prova a fare un esame di coscienza sul tuo comportamento. Puoi essere più o meno in disaccordo con una persona ma passare alle aggressioni verbali ti porta inevitabilmente dalla parte del torto e inevitabilmente delegittima tutto ciò che di buono hai detto o avresti avuto l’intenzione di dire

        • Paolo Viti ha detto:

          Mi sembra tempo perso replicare ad un picchiatore, tutto muscoli e poco cervello, come Piero.

          Mi interessa invece la questione di Zaccheo perché la ritengo fondamentale per capire lo spirito di Francesco. Gesù ha scelto di recarsi a casa sua, come fosse un amico, scandalizzando i presenti. Non è partito dalla morale sul “non rubare” ma lo ha abbracciato e ha condiviso un pasto con lui. E “magicamente” Zaccheo si è convertito, ha smesso di rubare e ha donato i suoi beni ai poveri. Allo stesso modo fece con prostitute e peccatori pubblici.

          Certamente Piero e La Bussola avrebbero criticato Gesù e urlato all’eresia perché il Figlio di Dio era diventato complice del male e del peccato. A loro piace picchiare i peccatori, a Gesù e a Francesco piace convertire i peccatori.

          • Michele da taranto ha detto:

            Gentile sig. Paolo, sono un semplice cristiano che cerca con tutte le sue forze di rimanere aggrappato all’ancora della Fede, e alla Chiesa che la custodisce, soprattutto in questi periodi tempestosi. Molte volte mi trovo a dover cercare un equilibrio, nei confronti con amici e parenti tra posizioni estreme e le confesso che non sempre ci riesco. Le dico subito che, leggendo i commenti, ho molto apprezzato il suo modo di argomentare( e onestamente anche quello di alcuni altri pacati commentatori come Tommasodaquino Dario EquesFidus), dal quale traspare la capacità di saper ” dare ragione della speranza che è in voi” e dai quali ho preso spunto per ragionare meglio. A proposito di Zaccheo però, credo che non si debba trascurare un particolare importante che ci permette di comprendere meglio il messaggio di Misericordia e cioè, Zaccheo (peccatore come tanti, come tutti) che aveva sentito parlare di Gesù, è mosso sì dalla curiosità (vuole vederlo, cercare di capire chi è) ma soprattutto da un inquietudine che lo smuove, che lo costringe ad arrampicarsi su quell’albero, incurante di rendersi ridicolo agli occhi di chi lo conosceva bene. Quello che voglio dire è che, se il Signore in quel contesto ha scelto proprio lui, chiamandolo per nome non è forse perchè Zaccheo in un certo senso dimostrava di essere già aperto alla Grazia della conversione? In sostanza, nel caso del suo precedente ragionamento “prima l’accoglienza poi le conseguenze morali”, se fosse applicato in generale, non è forse monco della disponibilità personale alla conversione, che ognuno deve manifestare? Gradirei il suo parere, grazie.

            • Paolo Viti ha detto:

              Ciao Michele, hai certamente ragione a ricordare che Zaccheo ha preso l’iniziativa di salire sull’albero incuriosito da Gesù. Ma checché se ne dica tantissimi uomini -compresi omosessuali- guardano alla Chiesa come un’ancora a cui aggrapparsi…e questa non è una forma di apertura?

              Rispondendo al tuo esempio: e se fosse proprio l’accoglienza a indurre la disponibilità alla conversione ed, in seguito, al cambiamento di vita?

            • Dario* ha detto:

              Innanzitutto ti ringrazio delle parole gentili nei miei confronti, fa sempre piacere sapere di essere stati in qualche modo utili a qualcuno dei propri fratelli =)
              Io credo che ciò che dici sul caso di Zaccheo sia sacrosanto, infatti non credo che nella Chiesa si parli di accogliere gli omosessuali in toto solo per il fatto che lo siano quanto di non chiudere la porta in faccia a quelli di loro che dimostrano la buona volontà di intraprendere un cammino verso Dio

      • lorenzo ha detto:

        A chi legge i fatti con occhi attento, non dovrebbero sfuggire i giudizi piuttosto pesanti sui vescovi africani, che si erano opposti piuttosto vigorosamente a certe affermazioni contenute nella “Relatio”, soprattutto in materia di omosessualità, da parte del cardinale Walter Kasper: cosa significa infatti, dal tuo punto di vista, sostenere che “siccome in Africa l’omosessualità è un tabù”, è bene che i vescovi di quel continente non si impiccino troppo di quel che decidono gli europei.
        L’intervista, prima pubblicata dall’agenzia Zenit e poi opportunamente ritirata, è stata confermata dal giornalista autore dell’articolo che ha messo in rete l’audio dell’intervista stessa.

        • Paolo Viti ha detto:

          Infatti ritengo che Kasper abbia sbagliato a dire quelle cose sui vescovi africani, ho già detto che non mi piace troppo la sua chiacchiera con i media, mi ricorda un certo card. Martini. Oltretutto negare di aver detto quelle cose e poi essere smentito a livello internazionale è piuttosto imbarazzante…gli serva da lezione.

          Tuttavia leggendo la Relazione io non l’ho trovata sbagliata quando parla dell’omosessualità e l’ho più volte spiegato nei miei commenti sopra. Sono interessato a capire quali aggiunte/rimozioni vogliano fare i vescovi africani ma non ho trovato ancora nulla sul web.

          • Kosmo ha detto:

            Non si capisce perchè ti piaccia tanto Kasper quando dice sciocchezze nel Sinodo, e poi non ti piaccia quando dice qualcosa contro i vescovi africani. Se dubiti che lo Spirito Santo agisca attraverso di lui non sei un buon cattolico. Dio permette il male in vista di un bene maggiore.
            Il protestante Paolo Viti si permette di giudicare un Principe di Santa Romana Chiesa, e gli dice come dovrebbe comportarsi. Questo è quello che fanno i protestanti, caro Paolo. Come loro, non si fida dei Vescovi e dei Cardinali, voluti da Dio e ispirati dallo Spirito Santo. Non puoi essere un cattolico, caro Paolo, ma puoi iscriverti ad una delle numerose sette protestanti in giro per il mondo.
            Sicuramente il caro Paolo Viti avrebbe criticato Nostro Signore Gesà Cristo, quando ribaltò i tavoli dei cambiavalute e dei mercanti nel Tempio, scuotendo la testa, ed affermando che anche loro andavano accolti con carità e misericordia. In questo modo Gesù, sempre secondo il protestante Paolo Viti, li ha solo allontnati da sè, e non ha fatto capire loro che anche in essi ci poteva essere del bene in vista di un’accoglienza completa. Lo stesso, sempre secondo il protestante Paolo Viti, hanno causato le Sue accuse contro gli Scribi ed i Farisei. D’altronde, anche nei loro gesti e nelle loro azioni c’era qualcosa da valorizzare no?

            • Kosmo ha detto:

              *Gesù

            • Paolo Viti ha detto:

              Sinceramente Kasper non l’ho mai sentito prima di questa vicenda, non sono d’accordo con lui sull’apertura plateale alla comunione ai risposati e non mi piace affatto la sua chiacchiera continua con i media.

              Non credo affatto che i vescovi siano personalmente ispirati dallo Spirito Santo 😀 E’ il popolo di Dio ad esserlo (l’insieme del Sinodo, ad esempio) e, sopratutto, il Pontefice quando tirerà le conclusioni finali.

              Il resto del commento lo trovo decisamente infantile, preferivo il picchiatore n°1 Piero 😉

            • Dario* ha detto:

              Io Kasper non so bene neanche chi sia ma forse anche a te non è chiara la differenza nel dire “lo Spirito Santo agisce attraverso la Chiesa” e “lo Spirito Santo agisce attraverso questo o quell’individuo”. Fai un passo indietro e fatti una visione d’insieme: lo Spirito agisce attraverso la collegialità e non attraverso il singolo. Kasper, chiunque esso sia, è solo un uomo e come tale soggetto ad errori (errori che comunque io non conosco, sto parlando in generale). L’unico che, fino a prova contraria, la Chiesa afferma essere infallibile sul piano dottrinale è il Papa. A me non risulta che questo Kasper sia Papa. Passami questo paragone: se stai facendo una torta e vedi dei grumi nell’impasto non puoi cominciare a dire “questa torta farà certo schifo” perché i grumi si possono sfaldare nel mescolamento. Forse non ne sei consapevole, ma alcune tue posizioni sono una mancanza di fiducia o forse anche un’offesa al Cuoco (la maiuscola è voluta, fuori metafora mi riferisco a Dio)

  • Dario* ha detto:

    Ieri sera mi è capitato di guardare questo video Fare sesso solo per piacere è peccato? che più o meno marginalmente parla di argomenti comuni al sinodo. Forse guardarlo potrebbe aiutare a capire quali mi sembra di aver capito essere i toni del sinodo e cioè di valorizzare la bellezza della fedeltà alla legge di Dio anziché scagliare anatemi contro i peccatori con il solo risultato di allontanarli ancor più dalla grazia e dalla salvezza. Personalmente ritengo che argomenti come questi aprano il cuore mentre lo stare a cavillare sulle virgole delle interviste e delle indiscrezioni sia davvero inaridente e non mi stupisce l’animosità che poi ne scaturisce di conseguenza

    • Paolo Viti ha detto:

      Certo, più che anatemi contro i peccatori (non ne ho mai sentiti parecchi) anche il solo criticare (seppur moderatamente) il peccato e concentrarsi solo su “quel che non va” è un’atteggiamento che Francesco ha abbandonato anche perché funziona solo con persone estremamente ragionevoli ma per la maggior parte delle persone significa solo polarizzare le posizioni. E’ un cambio di pastorale, non capisco queste scene isteriche.

      • Dario* ha detto:

        Infatti gli anatemi a cui mi riferisco sono ispirati dalle posizioni di certi cristiani e non alla Chiesa. Probabilmente non mi sono espresso bene, cercavo di dialogare con chi, in questa sede, è deluso dalla Chiesa proprio perché non è una Chiesa che getta anatemi

  • Igino Mario Golzio ha detto:

    Leggo con interesse questo articolo, un poco faticoso, ma nell’insieme chiarificatore; mi sembra tuttavia che il passaggio in cui si cita Kocci finirebbe di riassumersi nell’espressione “accompagnare le unioni omosessuali verso il matrimonio” e che questa espressione sia da evitare come equivoca. Infatti è evidente che l’articolista UCCR intende il matrimonio come eterosessuale, ma, appunto perciò, dovrebbe esprimersi diversamente e affermare: “bisogna accompagnare LE PERSONE che vivono una relazione omosessuale affinché, qualora in tale esperienza si affacci l’impegno per la vita dell’altro, questi fratelli giungano a scoprire che tale valore può essere realizzato in modo pienamente naturale solo nel matrimonio eterosessuale o essere diversamente tradotto in termini di casta fraternità” evangelica. Un esito comunque per nulla scontato e un impegno pastorale assai delicato e arduo.

    • Paolo Viti ha detto:

      Quando la Relazione parla dell’accompagnamento delle persone al matrimonio intende le unioni imperfette civili, infatti è scritto nel paragrafo apposito e non in quello relativo alle persone omosessuali.

  • Dario* ha detto:

    Prima che i commenti vengano chiusi vorrei ringraziare un po’ tutti, in particolare Paolo Viti, per lo scambio di opinioni sull’argomento, io l’ho trovato costruttivo