Un aiuto per cattolici euforici o lamentosi

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di Antonio Righi*
tratto da Libertà e Persona, 27/05/14
 

Il mondo di internet e dei media è fatto per far perdere la testa. Conosco persino sacerdoti che si collegano in rete, ansiosi, per vedere la novità del giorno, anzi dell’ultima ora: aspettano, sospesi ad un filo, la notizia che salva; o la conferma alla lettura dei fatti che hanno già dato (e che magari è leggermente manicheo-catastrofista). Poi verranno a dirti: “Vedi, te lo avevo detto che le cose vanno male. Hai visto il papa cosa ha detto? Hai visto Galantino? Hai sentito in quella diocesi della Germania? E’ proprio la fine”.

E via di questo passo, in una litanie interminabile di lamentele che smarriscono, sconfortano, pietrificano… Così le forze cattoliche più tradizionali si allenano spesso al gioco delle chiacchiere, delle profezie di sventura (“te lo avevo detto, io”, detto quasi con gusto, perché ‘tanto peggio, tanto meglio’…). E’ il gioco del demonio: far credere che la partita è persa; che tutto è finito, che questo papa è proprio quello della visione x o y, della profezia y o z… Che non c’è nulla da fare; che è ora di sedersi per sempre e di darla vinta… a lui, al Nemico…

Oppure c’è il cattolico adulto, che ti chiama con un sorrisetto ironico: “Visto questo papa? Non è mica più come con quell’altro! Finalmente si cambia….”. “Hai letto Repubblica? Hai letto l’intervista a Scalfari?”. E tutti ad aspettare che finalmente questo papa apra al matrimonio gay, all’aborto, ai preti sposati…E’ più di un anno che questo giochetto va avanti, alimentato dai rumors su quello che avverrà, dalla esaltazione strumentale di alcuni gesti e dal silenziamento cosciente di altri; dalla mitizzazione, in bene o in male, di questo papa venuto dai confini del mondo. Per carità, tutto può succedere; possono avere ragione i lamentosi e gli entusiasti, insieme.

Forse però né gli uni né gli altri fanno quello che Cristo vorrebbe: che ognuno pensasse anzitutto ai propri peccati, al proprio compito! Quei preti che in nome della catastrofe primissima ventura abbandonano il gregge, si rifugiano nel vittimismo, si improvvisano Giovanni Battista della contemporaneità, sono, in verità, dei disertori. Mentre accusano il papa di disertare, mentre imbastiscono processi sommari e presuntuosi, buttano a mare fede, speranza e carità; dileggiano la Chiesa, di cui si dicono figli; dimenticano le singole anime, il prossimo che hanno accanto, perché troppo impegnati a capire cosa succede a Roma e nel mondo intero. Perché troppo impegnati a macerarsi nel pessimismo e nell’acidità dei giudizi definitivi e perentori.

Nelle loro prediche si occupano delle dichiarazioni di Galantino, delle performance di Kasper, dell’ultimo pettegolezzo sul cardinal Bertone; oppure degli scandali dello Ior e della villa del vescovo Nevio, e intanto smettono di confessare, di aiutare il fratello che soffre, di dare a chi è stato loro affidato il cibo spirituale di cui abbisogna. Di fare lamentazioni grilline, siamo capaci tutti. Di leggere i giornali, pure. Dei preti che ce li leggono a messa, per parlare di mafia, di Terzo Mondo, di politica, di assistenza sociale… o dei singoli misfatti ed eresie clericali, veri o presunti, ce ne facciamo poco.

Che si aspetti la catastrofe, un po’ come i millenaristi medievali, perché tutto va male, o che si aspetti l’età dello Spirito Santo dove scompariranno i comandamenti, perché con questo papa è la volta buona, in ognuno di questi due casi si dimentica cosa è la fede; si dimentica che Cristo ci ha detto che non conosciamo né il giorno né l’ora, e che soprattutto non ci deve interessare saperlo; che quando la barca vive la tempesta -e quante ne ha vissute la Chiesa, anche in passato!-, non bisogna scoraggiarci, perché Lui è sempre lì, al nostro fianco.

La storia è sua! La Chiesa è sua, questo è il fatto! Al papa ci pensa lui! Scegliendo san Pietro, che lo aveva rinnegato 3 volte, Gesù ci ha già detto che vuole da noi la fede: crediamo alla sua Resurrezione, senza averlo visto; crediamo alla santità della sua Chiesa, anche quando ne vediamo e ne tocchiamo i limiti! Crediamo nel papa, anche se abbiamo avuto Giulio II e Alessandro VI, come crediamo al sacerdozio, nonostante i preti spretati o pedofili o senza carità. E’ il mondo, che non ha la fede, che si paralizza di fronte alla miseria umana, alla miseria, persino, dei pastori. Ma ci è chiesto di non scandalizzarci neppure di fronte a Dio che muore, che scompare sotto terra per tre giorni… e che poi risorge.

Quante volte, “da sinistra”, sentiamo dire che la Chiesa è troppo marcia, per essere la sposa di Cristo; quante volte, sempre di più, sentiamo analoga cantilena da “destra”? Fede, speranza, carità: il male non prevarrà, perché è già stato sconfitto; in ogni circostanza, di bene o di male, l’amore rende ogni cosa sopportabile, perché “tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”.  Questo papa non parla a sufficienza dell’aborto, si diceva in principio; ma ne ha parlato mille volte! Questo papa apre al gender, si ripeteva, ed ora sui siti gay si scrive: “ci siamo ingannati” e la responsabile delle famiglie arcobaleno attacca frontalmente “il signor Bergoglio” su una delle più autorevoli voci della sinistra nichilista, prorprio per i suoi discorsi contro l’ideologia gender.

“Ti rendi contro di quello che dice Kasper nell’epoca Bergoglio?”, mi diceva un amico. Gli ho ricordato, e ho ricordato a me stesso, cosa ha detto Kasper sotto gli altri due papi precedenti, quando sminuzzava Vangelo e Resurrezione, facendoli a pezzi; cosa ha detto e fatto il cardinal Martini, per decine di anni; cosa diceva il cardinal Ravasi, promosso cardinale sotto Benedetto XVI…E che? Gli eretici non hanno sempre cercato di rovinare la Chiesa dal di dentro? I Giuda non sono sempre stati il vero problema della Chiesa? Una cosa è riconoscere l’eresia; una cosa combatterla e vigilare… un’altra perdere la certezza che, qualsiasi cosa accada, “le porte dell’inferno non prevarranno”.

Se questo è chiaro, ognuno lavori anzitutto alla sua anima, e a quella del prossimo suo…Anche se è convinto di vivere tempi epocali, apocalittici, tempi di apostasia (chi lo può dire? Chi lo può negare? E, in fondo, cosa importa?). E’ l’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare, affinchè “venga il suo regno”. E per salvare la nostra anima. Che non ci capiti di aver capito tutto, o creduto di aver capito, dell’attualità, e di aver dimenticato l’unica cosa che conta: quanto nella nostra vita abbiamo creduto ed amato.

33 commenti a Un aiuto per cattolici euforici o lamentosi

  • Alessandro ha detto:

    Ma chi e’ questo signor Righi per dare dell’eretico a Kasper, Ravasi e Martini?

    • LawFirstpope ha detto:

      Sicuramente uno con abbastanza Fede da voler imparare qualcosa dalla Chiesa piuttosto che insegnarglielo.

      • Alessandro ha detto:

        non mi pare che dare dell’eretico a tre principi della chiesa sia un atteggiamento di uno che vuole imparare piuttosto che insegnare.

        • Antony ha detto:

          Perchè Alessandro, non sai ancora che i tre monsignori stanno andando contro il Magistero?(Martini poi….)

          • Alessandro ha detto:

            senza aprire la delicata questione di chi detenga la verita’ spirituale, vi inviterei a riflettere sul fatto che alle difficolta’ della fede, che sono oggi maggiori di sempre, la tentazione e’ di reagire con spirito settario.

            • Hugo ha detto:

              Appunto, la tua reazione estrapolando una frase dal contesto e ignorando il senso generale della riflessione è la più palese dimostrazione.

              • Alessandro ha detto:

                credo al contrario sia tu a ignorare il significato di una frase specifica cercando di nasconderlo nel contesto generale. Operazione forse cercata anche dall’autore del pezzo. Che non credo sia intitolato da nessuno a identificare eresie, e dovrebbe preoccuparsi forse di non esporne di proprio pugno.

                • Hugo ha detto:

                  Persisti nell’ignorare il messaggio reale dell’articolo tentando di screditare l’autore per una frase. Evidentemente pensi di detenere la verita’ spirituale e reagisci in modo settario.

                  • Alessandro ha detto:

                    persisti nell’ignorare il significato di una frase che l’autore tenta di nascondere, e sei settario quanto lui.

                    • Hugo ha detto:

                      Persisti nel voler screditare una persona a livello personale facendo un processo alle intenzioni, senza considerare l’interezza di quel che vuole comunicare. Eppure tu mi insegni che per “i cattolici di base” è vietato giudicare…

                    • Alessandro ha detto:

                      Questo non e’ un processo alle intenzioni. E’ un processo ad un fatto: che un tizio sconosciuto dia dell’eretico a tre maetri della chiesa. Se non lo capisci o non lo vuoi capire, pazienza. Quando venisse il papa a dire che Ravasi e compagnia sono eretici e pertanto scomunicati, allora tu e questo signore potrete fare le vostre per ora assurde ed ingiustificate allusioni.

        • Hugo ha detto:

          Esistono i principi nella Chiesa?

        • LawFirstpope ha detto:

          È principe anche il demonio eh! 😉
          Dai, battute a parte, salvo Ravasi di cui in effetti non conosco -per mia ignoranza- affermazioni incriminate, gli altri due hanno sostenuto tesi quantomeno controverse.
          Prendi il cardinale Kasper per esempio, non sono un teologo ma logicamente penso che l’unico modo per appoggiare le sue posizioni sia affermare ALMENO una delle seguenti:
          1) O l’adulterio non è peccato.
          2) O il matrimonio non è indissolubile.
          3) O ricevere l’Eucarestia senza essersi pentito del proprio peccato col proponimento di non farlo più non è un problema.

          • Alessandro ha detto:

            anche in quel caso l’autore non dovrebbe permettersi di dare dell’eretico a nessuno.

            • LawFirstpope ha detto:

              Forse la parola è forte, eccessiva e può dar fastidio, ma è anche vero che c’è una certa tendenza a considerare la strada per la sequela di Cristo come liberamente interpretabile dalla coscienza del singolo: e questo, spero tu convenga con me, un bene non può essere perché condurrebbe a una forma di relativismo (e a una figura di Cristo sfaccettata, nebulosa, confusa, con buona pace dell’ “Io sono la Via, la Verità e la Vita”).
              Tutto questo limitandosi a dire che “se mangi carne, non sei vegetariano”: nessuno qui vuole permettersi di giudicare il peso degli errori delle persone in questione.

  • Max ha detto:

    Posso capire per Kasper e Martini, ma Ravasi cosa ha detto di contrario all’ortodossia? Chiedo, non lo so.

  • Sachalessandro ha detto:

    All’appello mancano i catto-lovvosi, quelli delle applicazioni “amo Gesù” o che su facebook parlano di Dio come se fosse un pacifista hippy e scrivono “se ami Gesù condividi” ecc. ecc.

  • Andrea2 ha detto:

    Grazie mille di questo articolo!
    Mi serviva proprio!

  • Fede2 ha detto:

    Grazie davvero per l’articolo.
    Io spero e prego solo che in questi tempi di venti forti che confondono e scompigliano possa essere in grado di combattere la mia battaglia fono in fondo. ogni gg.

  • Fransi ha detto:

    “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede.” [1Pt 5, 8-9]

  • Daphnos ha detto:

    Scusate l’OT.

    Domani Afinolfi sarà a Firenze, ma non sono riuscito a capire esattamente dove parlerà. Qualcuno di voi sa dirmelo? Grazie.

  • Fabrizia ha detto:

    Grazie, Antonio Righi! Ma come si fa a essere sacerdoti e a dubitare di quello che ha detto il Signore? Che sarà con noi fino alla fine del mondo? Fosse la tempesta anche mille volte più forte, non è con noi Gesù, nella barca? Ma la chiesa è di Gesù, guidata dallo Spirito Santo o dalle nostre miserrime forze?