La scuola respinge i libretti dell’Unar sull’ideologia del gender

ScuolaIn una recente intervista Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, ha confermato di aver messo una pietra tombale sull’inserimento dell’educazione Lgbt nelle scuole tramite i famosi opuscoli “Educare alla diversità a scuola”, pagati 25mila euro e realizzati dall’Istituto A. T. Beck su mandato dell’Unar, l'”Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali“, nato in Italia nel 2003.

«Per le parti che mi sono state fatte leggere sulla famiglia», ha spiegato, «mi sembravano fuori contesto, nulla a che fare con l’Italia». Infatti, dopo mesi di pressanti e preoccupate richieste da parte delle associazioni dei genitori, finalmente una circolare del Ministero dell’Istruzione ha bloccato la loro diffusione nelle classi.

Una piccola vittoria per salvaguardare i nostri bambini dall’ideologia del gender, la grande menzogna che sarebbe possibile scegliere se essere uomo o donna, indipendentemente dal fatto che si è maschio o femmina. I teorici di questa bufala vorrebbero sadicamente instillare nei bambini la confusione verso la loro identità, non a caso -secondo la medicina ufficiale-, chi vive queste convinzioni soffre del disturbo dell’identità di genere (DIG).

Un’iniziativa autonoma dell’Unar, nata dal fatto che, come ha rivelato Marco Mori, presidente di Arcigay Milano, le scuole hanno presentato «pochissime richieste» di ricevere i “kit didattici” pro-omosessualità. Così la decisione imporli attraverso l’Unar, tanto che il viceministro alle Pari opportunità, Cecilia Guerra, non solo si è dissociata dall’iniziativa ma ha anche inviato una nota di demerito al direttore Marco De Giorgi. In ogni caso, la propaganda Lgbt è stata bloccata, lo ha riferito il direttore generale del Dipartimento per l’Istruzione del Miur, Giovanna Boda, il quale ha anche dato conto di una lettera ufficiale di scuse ricevuta dall’Unar per aver portato avanti il progetto senza condividerlo con il Ministero, come denunciato tempo fa dal sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi.

«Siamo soddisfatti del risultato ottenuto ma non ci fermiamo qui», ha commentato il coordinatore del Fonags (Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola), Roberto Gontero, che il 23 aprile ha incontrato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, chiedendole «di emanare una circolare che renda obbligatorio, per le scuole, ottenere il consenso scritto dei genitori circa la partecipazione dei propri figli a iniziative su temi sensibili come la sessualità, l’omosessualità e la lotta alla discriminazione». Anche le associazioni Lgbt hanno chiesto di incontrare il ministro Giannini, incontro che però non è stato ritenuto urgente tanto che una nota ha precisato che il «confronto prioritario sarà innanzitutto con il forum degli studenti e dei genitori».

L’Arcigay ha ripiegato distribuendo dei volantini nelle scuole (in questo caso all’Istituto Superiore Cattaneo-Dall’Aglio di Castelnovo Monti, di Reggio Emilia) dove vengono insegnate agli adolescenti pratiche omoerotiche esplicite, descritte con linguaggio scurrile. Una reazione infantile, altamente preoccupante. Speriamo che i genitori sappiano reagire con coraggio.

In ogni caso, per questa vittoria verso la salute e il benessere dei bambini occorre ringraziare in particolare le associazioni di genitori (come Fonags e il Forum Famiglie), il quotidiano “Avvenire” e il card. Angelo Bagnasco, intervenuto personalmente nella vicenda, il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, il sito web La Nuova Bussola Quotidiana, che tramite i Giuristi per la Vita ha anche diffidato ufficialmente l’Unar, e i vari parlamentari che si sono interessati a questo caso.

In questi giorni abbiamo parlato di un secondo tentativo di introdurre l’educazione omosessuale nelle scuole, questa volta attraverso il romanzo pornografico di Melania Mazzucco (qui la denuncia nei confronti degli insegnanti). Nell’audio-video la contrarietà perfino di Giuseppe Cruciani, noto sostenitore -anche se privo di argomentazioni valide- delle  istanze Lgbt.

 

Qui sotto l’audio-video da “La Zanzara” del 30/04/14

La redazione

7 commenti a La scuola respinge i libretti dell’Unar sull’ideologia del gender

  • Max ha detto:

    Mi sembrano buone notizie, grazie a Dio. Mi pare pero’ che, purtroppo, il caso del liceo Giulio non sia terminato in maniera del tutto soddisfacente. Le accuse contro i professori che hanno fatto leggere quel romanzo contenente il brano sono state cassate, come d’altra parte aveva previsto uno di noi (Latinista, mi pare), tempo in maniera un po’ superficiale.

  • Max ha detto:

    *liceo Giulio Cesare

  • Daniele ha detto:

    Il PD (sezione di Roma) ha organizzato, insieme alle associazioni LGBT ed alla Giunta Comunale (guidata dal Sindaco “gay-friendly” Ignazio Marino, cioè colui che al Campidoglio tiene esposta la bandiera LGBT), un evento dal titolo “Liberi di leggere”, a cui parteciperà anche Melania Mazzucco, autrice di “Sei come sei”, il porno-libro propinato agli studenti (anche minorenni) del Liceo Classico “Giulio Cesare” di Roma e nel quale, tra le tante cose, si descrive una fellatio uomo-uomo.

    L’evento ha il dichiarato scopo di difendere la scelta, operata da alcuni degli insegnanti di quel Liceo (e senza aver preventivamente chiesto il consenso dei genitori dei ragazzi), di far leggere il libro della Mazzucco ai loro studenti.

    Il 25 maggio, giorno delle Elezioni Europee, è vicino: ricordiamoci perciò, se vogliamo che la scuola dei nostri figli/nipoti non si trasformi in un “campo di ri-educazione LGBT”, di non votare né il PD né la Lista Tsipras!
    Entriamo perciò in cabina elettorale pensando al bene delle prossime generazioni!

    • Meister Eckhart ha detto:

      Ferma restando la scontata indignazione di fronte ai tentativi della lobby LGBT di distruggere quel poco di decenza sopravvissuta finora nel genere umano, il dramma dell’Italia è che non votare PD non credo possa risolvere alcunché.
      Chi dovremmo votare? Magari ci saranno pure formazioni politiche contrarie a questa deriva di follia psicodemente, ma come la pensano su tutto il resto? E, soprattutto, razzolano come predicano? La storia ci insegna a diffidare: se non son ladri, son delinquenti. Se non sono delinquenti, sono incapaci. E, più spesso ancora, sono ambedue le cose. Che si fa?

      • Daniele ha detto:

        Innanzitutto, queste sono Elezioni Europee: il Parlamento Europeo alcuni mesi fa ha approvato, coi voti favorevoli del Partito Socialista Europeo (a cui il PD è affiliato) e della Sinistra, il Rapporto “Lunacek”, che propone l’educazione LGBT (ovviamente in chiave pornografica) nelle scuole europee (quindi anche italiane), a cominciare dagli asili (!).
        Il Partito Popolare Europeo, invece, salvo qualche circoscritto dissenso, ha votato contro il “Lunacek”.
        Ed anche sul tema della tutela della vita umana dal concepimento (quindi embrioni inclusi) fino alla morte naturale il PPE è in linea coi valori e principi cari a noi cristiani e, più in generale, a tutti coloro che non accettano che vita umana e famiglia vengano calpestate.
        Quindi il mio consiglio è di votare per un Partito affiliato al PPE.

    • domenico ha detto:

      “tra le tante cose, si descrive una fellatio uomo-uomo.”
      No, è tra due ragazzini minorenni.

  • D. Antonio ha detto:

    Memore della risposta data da Vincenzo Luna all’on. Giovanardi (http://www.lanuovabq.it/it/articoli-solo-noi-difendiamo-i-valori-si-ma-al-governo-8623.htm), sinché non leggo la circolare (citata da Avvenire.it) che avrebbe bloccato la diffusione dei libretti UNAR continuerò a dubitare che il blocco sia reale, a ciò indotto anche da alcune notizie pervenutemi dal mondo della scuola. Invano ho ricercato questa circolare sul sito MIUR e sul web.