L’omofobia? Una grande bufala, ecco i dati
- Ultimissime
- 09 Apr 2014
Oggi è ripartito in Senato l’esame del disegno di legge Scalfarotto sull’omofobia. Abbiamo scelto questa data per pubblicare il nuovo dossier UCCR, questa volta inserito nell’area “Bioetica” del nostro sito web e rivolto proprio a questo presunto fenomeno, che secondo le associazioni Lgbt sarebbe una vera e propria emergenza dilagante, dentro e fuori il nostro Paese, da contrastare con apposite leggi o aggravanti.
Eppure i dati non tornano: non solo perché nessuno riesce a citare negli ultimi dieci anni almeno cinque casi di omofobia accertati dagli organi italiani di polizia (dunque non soltanto segnalazioni mediatiche da parte di omosessuali), ma sopratutto perché esistono resoconti ufficiali che smentiscono (fortunatamente) gli allarmismi catastrofistici dei gruppi omosessuali. Certo, si verificano talvolta degli episodi di discriminazione ed intolleranza, subiti tuttavia da qualunque minoranza.
Premesso il fatto che anche soltanto un caso di discriminazione verso un omosessuale (o qualunque altra persona) sarebbe già troppo, la nostra posizione è quella del Catechismo cattolico, che giudica il comportamento omosessuale (le relazioni omosessuali, non l’omosessualità) come un disordine affettivo e un peccato contro la dignità umana, ma nega che questo debba autorizzare un’offesa alle persone che vivono questa inclinazione che, anzi, andrebbero guardate e accolte con fratellanza cristiana.
Inoltre, riteniamo che l’ossessione da parte delle associazioni omosessuali sul presunto fenomeno dell’omofobia nasconda obiettivi secondari: innanzitutto serva per auto-dipingersi come “categoria a rischio” o “minoranza discriminata” e poter così legittimare davanti all’opinione pubblica le varie rivendicazioni contro la famiglia naturale (cfr. Costituzione), che servirebbero per alleviare la loro situazione (lo ha ammesso proprio Ivan Scalfarotto, responsabile del ddl sull’omofobia, affermando che tale dibattito non allontana quello sui matrimoni gay o sulle unioni, «io direi che lo precede. Perché sono due cose diverse. E l’una viene logicamente prima dell’altra»). Ma non solo, spingendo sull’omofobia si mira anche ad instillare l’ideologia del gender nelle scuole (mascherandola appositamente sotto corsi anti-omofobia), a negare la parola a chi ha visioni differenti (l’etichetta “omofobo” come minaccia per chi non tace) e ad introdurre il reato d’opinione (il disegno di legge vorrebbe punire con il carcere, da uno a sei anni, chi “istiga alla discriminazione” e negare matrimonio/adozione gay potrebbe essere visto come discriminazione e/o razzismo). La lucida riflessione del sociologo Massimo Introvigne chiarisce la situazione.
Per questo motivo abbiamo ritenuto utile creare un dossier apposito, costantemente aggiornato, sull’omofobia elencando tutti i dati oggettivi (studi, statistiche, fatti di cronaca e testimonianze) a sostegno della nostra posizione.
La redazione
185 commenti a L’omofobia? Una grande bufala, ecco i dati
Ed ecco un altro interessante dossier 😉 !
Che giorno tremendo!
Oggi la Corte Costituzionale si è arrogata il diritto di opporsi al popolo sovrano ed ha “liberalizzato” la fecondazione assistita eterologa, ma, come se non bastasse, proprio oggi comincia la discussione al Senato sul disegno di legge “Scalfarotto” in materia di contrasto all’omofobia.
Occorre che Sentinelle in Piedi, Manif pour Tous, Movimento per la Vita, associazioni e semplici cittadini (cristiani o meno) si uniscano in un’unica e grande manifestazione nazionale dal nome “Life & Family Day”, che abbia come punti programmatici:
– la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale (no, pertanto, all’ivg e no all’eutanasia; sì, invece, ad aiutare le famiglie in difficoltà economica affinché non abortiscano il bambino e sì alle cure palliative per chi soffre);
– il fatto che è inaccettabile fare della vita umana un mercato, a cui vengono sacrificati migliaia di embrioni (no alla procreazione assistita, omologa od eterologa che sia, no al sacrificio di embrioni qualunque ne sia lo scopo, no all’eugenetica, no alla pratica dell'”utero in affitto”; sì, invece, a quelle cure dell’infertilità – e ce ne sono, ma non vengono pubblicizzate… – che non prevedono il ricorso alla provetta e sì alla genitorialità adottiva);
– il fatto che l’unica forma di unione tra persone che può dirsi “famiglia” è quella formata dall’unione matrimoniale di un uomo ed una donna (quindi no alle legalizzazione dei matrimoni o di altre forme di unione tra persone dello stesso sesso e no alle adozioni di bambini per tali coppie; sì, invece, a lottare contro le aggressioni che le persone omosessuali subiscono – ma già, a dire il vero, la legge le tutela -, sì ad aiutare economicamente le famiglie, soprattutto le più numerose, sì alla libertà d’espressione che consiste, anche, nel poter espore pubblicamente la propria contrarietà a matrimoni ed adozioni per omosessuali).
Facciamoci sentire!
E’ ora che parli il Papa cavolo, altro che Manif pour tous, Movimento per la vita e compagna bella! Sarà che adesso sono particolarmente spazientita per via del fatto che viene dato il via alla fecondazione eterologa oltre al fatto che stanno discutendo per introdurre i matrimoni gay…. io penso che con Benedetto di queste schifezze non se ne sarebbe neanche parlato. E’ giusto presentare un Dio misericordioso ma sta scadendo nel buonismo, cioè Dio è anche giustizia. Vedrai che boom di battesimi di figli di coppie gay nei prossimi anni, non mi preoccupo per i bambini (anzi meglio che vengano battezzati, almeno questo con la sfiga che hanno!) ma perchè c’è il rischio di far passare il matrimonio gay come lecito per la Chiesa. Insultatemi pure ma in questo momento la penso così.
Abbi fede !
Il Papa non è che può far tanto. Oddio è sempre una voce importante, ma non può interferire con il legiferare di stati esteri. Speriamo davvero che le uniche forze in Italia, come Manif ecc, possano fermare queste “leggi” 🙁
Innanzitutto non è vero che Papa Francesco se ne stia in silenzio su queste cose (mesi fa ha mandato un saluto cordiale ed una Benedizione a coloro che, incuranti della tormenta di neve che imperversava su Washington D. C., hanno preso parte alla più grande manifestazione per la vita che si sia mai tenuta negli USA; ricevendo Obama in Vaticano non si è lasciato “abbindolare” dalle chiacchiere ma ha ribadito al Presidente USA che l’Obamacare, cioè la riforma della sanità, non può ledere il diritto alla libertà religiosa ed all’obiezione di coscienza; spesso parla di “cultura dello scarto” riferendosi ai bambini abortiti o abbandonati ed agli anziani lasciati soli a morire; ha dato il proprio appoggio all’iniziativa “One of us” a tutela degli embrioni; ha recentemente parlato di “bellezza del Matrimonio”, specificando che “il matrimonio è solo quelo tra un uomo ed una donna”) e non è nemmeno vero che scada nel buonismo quando parla di Misericordia (quando dice la parola “Misericordia”, intende la “Misericordia di Dio”, che, per essere accolta, presuppone un serio pentimento ed un onesto proposito di non cadere più nel peccato: quindi la Misericordia, quella di cui il Papa parla, presuppone il riconoscere ed accettare la Giustizia di Dio quale criterio. È proprio perché ci sentiamo mancanti dinanzi la Giustizia di Dio, che Dio ha istituito il Sacramento del Perdono, per farci riflettere sui nostri errori, venire perdonati e, con la Sua Grazia, cambiare vita ed uniformarci alla Giustizia Divina).
So che i quotidiani e le tv fanno a gara per dipingere un Papa Francesco buonista-bonaccione-superman: ma questa immagine (che purtroppo fa presa su molti) non corrisponde alla realtà: ma questo il Papa lo sa e, per questo, pochi giorni dopo l’apparizione di quell’affresco che lo ritrae come un supereroe ha detto “Sono un uomo, non un superman”.
Detto questo, vorrei dirti che la legge 194 sull’ivg fu approvata proprio pochi anni dopo la stesura dell’Enciclica “Humanæ Vitæ” da parte di Paolo VI, Enciclica, purtroppo inascoltata, in cui si avvertiva la gente circa la pericolosità dell’ivg, della contraccezione, dell’eutanasia, ecc…: quindi il Papa è vero che può e deve farsi sentire (e Papa Francesco, se lo si ascolta senza la “sordina” che i mass-media laicisti gli applicano, si fa sentire), ma è anche vero che ognuno di noi può e deve mobilitarsi, come fanno la Manif pour Tous, le Sentinelle in Piedi, i Movimenti per la Vita e le varie associazioni pro-life e pro-family.
Un paio di cose:
1) ricordo a tutti che il 4 maggio 2014 a Roma c’è la marcia per la vita. Ognuno di noi ha la reale possibilità di manifestare la propria posizione partecipando alla marcia. Vediamo di non fare i soliti che dicono Tizio dovrebbe fare, Caio dovrebbe dire, io intanto me ne sto sul divano.
2) sarebbe molto utile che almeno i media non laicisti mettessero in luce gli aspetti più veri di Papa Francesco. Perchè capisco che i giornali atei militanti dipingano il Papa come un CheGuevara, però vedere che seguono la stessa china anche gli altri è triste.
A proposito del Papa “comunista”, gli è stata fatta un’esplicita domamda a riguardo e lui ha risposto “Macché comunismo! È il Vangelo che mi guida!”
Ma perchè, i bambini che ogni giorno e ogni anno vengono abortiti, non sono poveri, che non hanno diritto neppure alla loro vita?
Perchè, gli imprenditori che si suicidano per le troppe tasse (mandando in rovina anche le famiglie dei dipendenti) non sono anche loro poveri?
Perchè, i bambini comprati e venduti come merce non sono anche loro poveri, ché gli viene negato anche il diritto ad avere un padre ed una madre?
Esistono soltanto gli “straccioni” (che, tra l’altro, possono essere avidi quanto e più dei “ricchi”) per il Papa? Mi risulta che tra quelli che seguivano Gesù ci fossero molti benestanti, la stessa Maria di Magdala (se non sbaglio) non era certo con le pezze…
Ci si indigna (giustamente!) per 200 morti su una imbarcazione fatiscente, ma per il MILIARDO di bambini abortiti finora ho sentito evisto poco.
E come al solito mi sono stati cancellati diversi commenti che non avevano nulla di irrispettoso, facendomi passare per un minorato che non sa rispondere con logica alle questioni.
Basta mi sono scocciato!
Se non vi piace il contraddittorio cantatevela e suonatevela da soli!
Bravissimo Kosmo. Hai centrato l’argomento. Secondo il Papa la povertà non è semplicemente quella materiale/economica. Il problema è che i media fanno passare questo messaggio. Il concetto di povertà denunciato dal Papa è molto più profondo.
Vai a leggerti il messaggio del papa per la quaresima 2014. Parlava proprio della povertà. Materiale, morale e spirituale. Ovviamente i media laicisti parlano solo di quella materiale portando acqua al loro mulino e svilendo/modificando tutto il discorso. Il problema è che di quella morale e spirituale (che sono il fondamento di quella materiale) dovrebbero darne notizia a tambur battente almeno i media non laicisti. Invece silenzio.
Infatti per Papa Francesco i poveri di cui il Vangelo parla e di cui la Chiesa è chiamata ad occuparsi non sono soltanto i poveri materiali (cioè quelli che non hanno cibo, casa, cure mediche, ecc…), ma sono anche i bambini abortiti o abbandonati, gli anziani soli, i giovani che vivono senza prospettive la propria esistenza.
E non finisce qui: per la Chiesa i poveri di cui occuparsi sono anche quelle persone, magari anche ricche materialmente parlando, che non hanno conosciuto o che hanno dimenticato la bellezza del Vangelo e vivono clme se Cristo non fosse davvero nato, morto e risorto.
Per tutti quelli che dicono che Papa Francesco “se ne frega” dei bambini abortiti:
http://www.tempi.it/papa-francesco-vita-aborto-infanticidio-delitti-abominevoli
Un’altra cosa: proprio oggi è giunta la notizia che una donna di Torino è morta (insieme al bimbo che portava nel grembo) dopo aver assunto la pillola abortiva RU486. Pur provando dolore per la morte della donna e del bimbo di cui era gravida, non posso non far notare come questa vicenda sia un’enorme sconfitta per i movimenti femministi e radicali che parlano di “ivg come tutela della salute della donna”. La realtà è che l’ivg è un’arma capace di cancellare in un solo colpo due vite: quella del bambino ed, evidentemente, anche quella della donna. Curioso poi che questo triste episodio sia avvenuto a 48 ore dalla orrenda sentenza della Corte Costituzionale sull’eterologa: è il segno piu lampante che “giocare a manipolare/sopprimere la vita” non può non avere delle nefaste ricadute sociali. Se solo la gente, invece di mettersi al posto di Dio, lasciasse fare a Dio ed accettasse i disegni della Provvidenza (che non sono mai contro l’uomo, ma sempre a favore dell’uomo), certe tristi vicende non avverrebbero.
A me pare di vedere uno smidollamento senza pari in alcuni non ben identificati (almeno per me) settori del clero.
Mi pare che la Chiesa col suo “accogliamo tutti” abbia accolto dei demoni che la stanno portando alla distruzione.
A volte non sono mica tanto convinto che alcuni membri anche grossi della Chiesa parlino davvero a nome di Dio o di altre potenze, possiamo immaginare quali.
Col suo buonismo la Chiesa cattolica è una nave che sta colando a picco.
Quello che mi fa rabbia è che non la stanno silurando i nemici guirati della Chiesa, gli atei di qualunque razza, ma si sta silurando da sola. Si sta suicidando.
Penso che arriveremo a vedere qualche settore della Chiesa allineato con gays e abortisti (con i massoni, già sappiamo che ci sono stati, e probabilmente ci sono anche adesso).
E saranno gli unici per i quali il concordato varrà o verrà trasformato in qualcosa di ancora più lucroso.
La Chiesa che si opporrà verrà tagliata fuori, anche per tagliare il foraggio alle missioni così l’onu potrà fare le sue porconate indisturbata.
La messa nera nella cappella paolina descritta da Malachi Martin, sono convinto che sia verità.
Si, ne sono proprio convinto.
Poche ore dopo la sentenza della Corte Costituzionale è uscito un comunicato-stampa della Pontificia Accademia per la Vita in cui si esprime “sconcerto per la decisione della Corte” (se andate su “Avvenire”, trovate l’articolo per intero).
Ora, la Pontificia Accademia per la Vita è un organo ufficiale della Chiesa, anzi è un organo Pontificio, cioè collegato direttamente alla Santa Sede.
Quindi la Chiesa si sta muovendo.
Sulla questione “gender”, invece, la CEI ha recentemente espresso le proprie preoccupazioni circa il progetto di “indottrinare” in senso LGBT i ragazzini.
E aggiungo: per dire davvero “sì alla vita” bisogna dire anche un netto “no alla droga”: è inaccettabile, oltre che antiscientifica, la tesi che la cannabis sia una droga leggera e che possa venire legalizzata. Purtroppo un’altra sentenza choccante della Corte Costituzionale è stata la bocciatura della legge Fini-Giovanardi (che ha avuto il merito – e questo non lo dico io, ma gente che lavora nelle comunità di recupero per tossicodipendenti – di limitare i consumi di sostanze stupefacenti): per questo bisogna farsi sentire! Ci vogliono imporre una cultura della morte, e noi dobbiamo replicare con la cultura della vita!
Sulla droga bisogna affilare le armi (in senso figurato) e prepararsi ad uno scontro molto duro, in cui bisogna opporre fatti e ricerche ben documentati.
La “guerra della droga” non si combatte con la filosofia o la teologia, ma con la farmacologia e la psicologia di presentare un sacco di esperienze vissute.
I principi qui non contano nulla: contano i dati incontrovertibili della farmacologia.
Sulla “macchina da guerra” della pedofilia, la Chiesa si è fatta trovare completamente impreparata e inadeguata ad affrontare questa battaglia con i mezzi moderni.
Infatti ha perso nell’opinione della gente e nella credibilità.
Troppa cultura ha portato troppa lontananza dal sentire comune, abilmente manipolato dai nostri nemici.
Almeno sulla “guerra della droga”, non facciamoci trovare impreparati.
Bisogna lottare, e non avrò più sensi di colpa a sonnecchiare durante le omelie soporifere della domenica mattina, tanto non hanno presa quasi su nessuno quelle parole, anche se alcuni fanno finta di stare attenti io scommetto che se gli chiedi cosa ha detto all’uscita della chiesa, a stento qualcuno te lo saprà dire.
Bisogna lottare, e non avrò più sensi di colpa a sonnecchiare durante le omelie soporifere della domenica mattina, tanto non hanno presa quasi su nessuno quelle parole, anche se alcuni fanno finta di stare attenti io scommetto che se gli chiedi cosa ha detto all’uscita della chiesa, a stento qualcuno te lo saprà dire.
Beh, non puoi sapere cosa fa presa sul tuo cuore: viene da sè.
Ci si distrae facilmente, ma potrei distrarmi con la stessa facilità di fronte al mio telefilm preferito, se isono stressata.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/i-giudici-celebrano-prime-nozze-gay-italia-1009164.html
Vaglielo a dire ai tuoi amici di NCD…
Eheh… dalle motivazioni di quei giudici si vede che Rodotà ha fatto scuola tra i colleghi… “l’eutanasia? È già prevista dal codice civile!!”… “le coppie di fatto? Sono già previste dal codice civile!”. Kosmo, rassegnati… il matrimonio gay è SEMPRE esistito, sei tu che non te ne sei mai accorto, bigotto retrogrado! 🙂
E allora chi votare?
Forza Italia, in cui Bondi e Galan sono d’accordo con le nozze gay? Direi di no…
La Lega, che vuole legalizzare la prostituzione e che in Lombardia elimina i fondi Nasko (istituiti dall’esponente NCD Formigoni per aiutare le donne incinte in difficoltà economiche a non abortire) perché “vanno alle donne immigrate” (cioè per la Lega la vita di un bambino straniero vale meno di quella di uno italiano)? Direi di no…
Forse l’unica alternativa credibile all’NCD è Fratelli d’Italia.
Scusa ma a te cosa importa?
Sei sei contrario non ricorrere alla fecondazione assistita nè omologa, nè eterologa…punto. non vedo il problema. Ne farà ricorso chi la condivide,dato che obiettivamente il problema non sussiste.
Me ne importa, invece, perché c’è di mezzo la vita umana di milioni di embrioni umani (che sono senza voce e senza alcuna possibilità di difendersi da soli) che vengono sacrificati (questo, a dire il vero, avviene anche con l’omologa: perciò anche la fecond. assistita omologa fa a pugni con l’etica della vita, esattamente come abortire chirurgicamente è sbagliato quanto farlo farmacologicamente, visto che sempre di aborto, cioè di omicidio, si tratta) e perché l’eterologa inserisce un ulteriore elemento preoccupante, cioè l’utilizzo di gameti esterni alla coppia, prospettiva che apre scenari inquietanti per il futuro dell’umanità.
“Occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare in relazione alla mascolinità e alla femminilità di un padre e di una madre”.
…
“A questo proposito vorrei manifestare il mio rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del ‘pensiero unico’”.
Citando un recente colloquio con un educatore, il Pontefice ha riferito che, a volte, con “progetti concreti di educazione”, non si capisce se “si mandi un bambino a scuola o in un campo di rieducazione”
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2014/04/11/il_papa:_dobbiamo_essere_forti_contro_abusi_su_minori._i_bambini/it1-789860
del sito Radio Vaticana
Bellissima segnalazione, Alessandra; grazie.
Quindi, secondo la Vostra disinteressata opinione, una coppia gay che vivesse alla luce del sole la propria relazione affettiva, al pari della coppia etero, senza sposarsi, ma tenendosi per manoo o scambiandosi rapidi baci e/o abbracci in pubblico, sarebbe pienamente al sicuro, in Italia, salvo l’imprevisto intervento di pochi balordi?
Quindi mi stai dicendo che non ci sono già leggi che proteggono ogni singolo cittadino ?
Sto parlando di discriminazioni di fatto. Dal punto di vista squisitamente giuridico, le coppie gay non erano discriminate nemmeno nel regime nazista, visto che le deportazioni furono eseguite sulla base di atti amministrativi praeter lege.
Ma infatti il dossier porta appunto dati sulle discriminazioni di fatto, lasciando perdere lo “squisitamente giuridico”.
Cosa c’è che non torna?
Non tornano le microdiscriminazioni, cioé le tesi secondo cui i gay dovrebbero nascondersi o reprimersi perché non sarebbero “normali”, con tutta l’ambiguità del termine.
Mi pare sempre più persone facciano outing, senza problemi.
Che dati hai da riportare?
A parte che vengono citati anche casi verificatisi fuori dai confini italiani (perché non estendere la ricerca anche ai Paesi islamici ed africani), non vengono citati casi conclamati di omofobia. Ad esempio, il giovane romano Simone suicidatosi lasciando una lettera di inequivocabile tenore. Oppure questo: http://www.hwupgrade.it/forum/archive/index.php/t-1491288.html, discriminazione perpetrata da un partecipante al family day, che, se non sbaglio, sostiene che la famiglia è il luogo migliore per l’educazione dei più giovani, ivi compresi, dunque, anche gli omosessuali.
Senza contare, poi, i messaggi di odio che vengono veicolati all’interno di talune famiglie (che, dunque, non vengono denunziati), paradossalmente dai padri di famiglia, che, quali autorità morali, dovrebbero difendere – e non disprezzare – i figli più deboli. Esempio: http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/02/17/news/e-gay-ragazzo-picchiato-dal-padre-1.6546561
C’è una casistica tale da parlare di emergenza?
Vorrei il commento sui casi riportati e la stranezza di chi difende la famiglia e poi, nella propria, discrimina i propri figli perché gay.
Che significa discriminare i propri figli?
Se io gli dico “Figliolo, questa non è la strada per la Felicità” li discrimino?
Cosa significa discriminare i figli?
Non certo suggerirgli la strada per la sua felicità, ma, magari, non rispettare la sua libertà di compiere una diversa scelta. O magari menarlo, insultarlo, offenderlo, cacciarlo di casa, etc…non mi sembra che siano metodi per custodire il suo diritto alla felicità (credo che non hai letto gli articoli riportati).
Ho capito benissimo quello che stai cercando di dire: non sono d’accordo con la violenza (al di là di qualche patta), né sul cacciare di casa.
Ma questo non deve corrispondere al non educare: e se mio figlio sta facendo una scelta sbagliata sono tenuto a dirglielo.
Certo poi quando adulto e vaccinato farà comunque quel che gli pare.
E torniamo all’annosissima questione: cos’è la libertà?
Ci vuole anche una legge anti-legofobia e anti-forzaitaliafobia perche’ ogni volta che quelli della Lega e di Forza Italia fanno volantinaggio o banchetti per la raccolta delle firme i tuoi amici dei centri sociali e di sinistra li picchiano.
Quando gli esponenti dei centri sociali di sinistra si accorgeranno che Forza Italia è – stando alle affermazioni di Bondi e Galan – favorevole ai matrimoni gay, allora smetteranno di aggredirne i banchetti.
E quando scopriranno che la Lega è per la riapertura dei bordelli e per l’abolizione dei fondi Nasko, allora smetteranno di aggredirne i banchetti.
In verità è proprio odio e basta, non è convenienza politica.
Quanto al resto, certo, togliere il pane di bocca ai PROPRI figli per darlo a quelli degli ALTRI, che hanno già INNUMEREVOLI altri vantaggi (a spese dei primi, ovviamente)… Già, proprio quello che dice il Vangelo.
Quindi secondo te se una donna povera (e che non abbia già ricevuto qualche tipo di aiuto economico dall’Italia) si trova incinta e chiede aiuto perché da sola non ce la farebbe a mantenere il bambino, bisogna aiutarla solo se è italiana? Quindi l’aborto di un bambino straniero è secondo te meno grave di quello di un bambino italiano?
Riguardo al Vangelo, aiutare una donna incinta a non abortire, come fa ad esempio Paola Bonzi a Milano o la Comunità “Papa Giovanni XXIII” in giro per l’Italia e per il mondo, è un’importante opera di carità che va fatta senza guardare il colore della pelle, lo stato sociale o i documenti della donna.
Così come se al Pronto Soccorso si presenta una persona che sta male (ad esempio che ha subito un incidente) si ha il dovere di curarla, senza guardare il colore della pelle o la provenienza. Il valore della vita umana è inifinitamente più importante dei documenti!!!
Io sono un liberale di destra
e chissenefrega non ce lo metti?
Il fatto resta. L’odio per i soggetti esposti resta.
Semmai poi un LIBERTARIO .
Il fatto che tu non conosca neppure le parole con cui ti autodefinisci mi porta a credere che tu neppure sappia che cosa vuol dire.
Liberale. A meno che per liberale non intendi liberale in tutto, tranne che nell’omosessualità. Comunque era in risposta ad un precedente intervento.
Durante i Gay Pride ci sono sovente (basta fare una ricerca su Google per vedere foto e video) persone che sfilano per le strade mezze nude e, talvolta, simulando, incuranti dell’eventuale presenza di bambini per strada, alcuni atti sessuali (non mi sto riferendo ai baci/abbracci, ma a cose ben più spinte) ed adotano linguaggi e comportamenti sessualmente espliciti.
A tali persone nessuno si è mai permesso, purtroppo, di impedire di tenere pubblicamente questa condotta da “atto osceno in luogo pubblico”.
Quindi direi che in Italia, nei fatti, alle persone omosessuali non solo è concesso di esternare pubblicamente la propria affettività (ugualmente alle coppie eterosessuali), ma addirittura di esternare pubblicamente i propri rapporti sesuali (diversamente dalle coppie eterosessuali). Se un uomo ed una donna vengono beccati a far l’amore in pubblico vengono accusati (giustamente) di atti osceni in luogo pubblico… ma se ad avere un rapporto in pubblico sono due uomini o due donne, ciò gli viene lasciato fare, perché censurarli sarebbe “omofobia” ed il “censore” rischierebbe di fare la fine di Guido Barilla o dell’ex AD di Mozilla.
Quindi in Italia non solo le persone omosessuali non hanno meno opportunità degli eterosessuali in quanto ad esternare pubblicamente la propria affettività, ma addirittura gli viene già oggi di fatto concesso di tenere comportamenti pubblici che alle coppie eterosessuali sono vietati.
Nella vita comune quante ne vedi di omosessuali?
Ma non capisco: quindi andrebbero promosse finché non se ne vedono tante gay quante etero?
Le quote gay, fantastico. 😀
Magari v’è da chiedersi se la repressione sociale esista, nei giorni diversi dal gay pride
Infatti: che cosa contesti dei dati riportati?
Repressione sociale? Ma quale film stai vedendo? Come fa ad esserci repressione sociale se in politica a rappresentare gli italiani c’è una marea di omosessuali? (Scalfarotto, Concia, Grillini, Crocetta, Vendola ecc.)
La repressione è quella della diversità sessuale, del padre e della madre, ecco la vera repressione!
Temo, sono convinto che presto passerà la legge dei matrimoni gay e dell’utero in affitto, così omosessuali potranno comperarsi i bambini.
Sarà così.
Vedrete che le coppie omosessuali saranno inondate di bonus e incentivi sotto forma di aiuti economici, sul lavoro, sgravi e quant’altro.
Se non glieli darà lo stato ci penseranno finanziatori delle loro organizzazioni, o si sommeranno incentivi statali e di “amici” organizzati.
Le famiglie maschio-femmina, intanto, se la stanno già vedendo brutta con questa crisi, e continueranno a vedersela ancora più brutta.
A quelle in povertà per cessazione di lavoro, anziché dare aiuti, si toglieranno via figli minori.
Gli omosessuali, dal canto loro, saranno incentivati a contrarre matrimonio anche se, magari, non potrebbe fregargliene di meno.
E la Chiesa che farà? Ci sarà un dibattito dai toni molto accesi, ed una parte di essa arriverà a celebrare i matrimoni gay con rito religioso, anche se a quei gay non gliene frega un cavolo della Chiesa, ma lo faranno solo spinti da incentivi per dare un segnale a tutta la società.
La Chiesa che si piegherà al diktat lgbt e massonico avrà fondi, quella che si opporrà ne verrà tagliata fuori, e ci sarà una revisione del concordato, in modo da tagliare i fondi alla Chiesa che si opporrà e far affluire finanziamenti solo a quella che accetterà di sottomettersi.
A questo punto l’unica salvezza dell’Italia è nelle mani degli extracomunitari.
Sto pensando che voterò alle comunali il 25 maggio, ma annullerò la scheda delle europee: nel senso che voterò la Maria, o Giovanni, o Peppino, ma nessun partito.
Provo proprio un profondo disgusto, ed il senso del rifiuto sta facendo strada dentro di me sempre di più.
Vadano a ramengo tutti, in primis la chiesa che si farà addomesticare e rinuncerà allo scontro.
Di solito non voglio interferire nelle questioni politiche, ma spero che tu possa cambiare idea sulle europee. Abbiamo un’occasione unica quest’anno, prima che ce ne tolgano la possibilità. Ti scongiuro di attendere ancora qualche settimana, e soprattutto di documentarti sui candidati stranieri e sull’orientamento dei gruppi internazionali, lascia stare gli italiani, che in Europa non contano un accidente!
Ciao Daphnos,
Potresti, se hai voglia in qualche modo di “esporti”, linkarmi qualche articolo in modo che io possa orientarmi nel voto?
Sembri avere buone speranze, voglio illudermi. 😉
Onestamente mi prendi un po’ alla sprovvista =P . Di solito non salvo gli indirizzi che trovo, ma ti assicuro che nelle prossime settimane mi impegnerò a fornirtene.
Il senso di ciò che dicevo è che le elezioni europee sono radicalmente diverse da quelle nazionali. Se è pur vero, cercando di interpretare le parole di Edoardo (Menelik), che 1) i partiti che ci potrebbero rappresentare in parte, in altre cose ci remano palesemente contro e 2) i partiti che sarebbero più vicini a noi manderanno rappresentanti indegni, senzapalle e pronti a svendersi e tradire il mandato, perciò non ha senso votare, è anche vero che i partiti nazionali che voteremo alle Europee non sono quelli che entreranno in Parlamento. Infatti, con l’unica eccezione di Grillo, che pare non voglia allearsi con nessuno e perciò mandare i propri rappresentanti a masturbarsi a Strasburgo (anche se ottenesse 30 seggi non basterebbero neanche a chiedere la parola, figuriamoci a scagliarsi con violenza contro il presidente), tutti gli altri partiti si uniranno a dei gruppi internazionali, la cui linea sarà molto spesso unitaria, sebbene spesso in contrasto con le particolari situazioni nazionali (questo è il motivo per cui il PPE pur essendo il primo partito sovente si frammenta). Ovviamente in gruppi così eterogenei la linea seguita sarà prevalentemente quella della voce più forte: come forse avrai notato, si stanno producendo simboli con i nomi di politici stranieri! Così la sinistra europea seguirà Tsipras e il suo Syriza, il PPE la sua cara Merkel, il PSE il Gran Maestro… dell’Ordine… ( 🙁 ) vabbè lasciamo stare, i nazionalisti la Le Pen e così via. In tutto questo dobbiamo stare attenti. Ad esempio il CD di Tabacci, il gruppo a noi più vicino nell’alleanza di centrosinistra, confluirà nell’ALDE, il gruppo europeo che è anche dei radicali, che riceve ordini dai partiti “progressisti” di Belgio e Olanda.
Quindi bisogna fare attenzione. Dovremo scegliere un partito che, anche se non in linea con le nostre idee a livello nazionale, potrebbe esserlo se inserito in un contesto internazionale. Per questo non è inutile votare: in Europa dei politici con qualche testicolo esistono ancora. Penso di non dover aggiungere altro a livello personale, ognuno decide come vuole. Però è bene informarsi a dovere: l’occasione di rinnovare radicalmente Strasburgo c’è ed è ghiotta!
@Menelik
Non lasciare che il sole tramonti sulla tua ira.
Chi, presbitero o laico, pretendendo di rimanere nella Chiesa si conformerà al mondo se la vedrà coi Servi quando torneranno nei campi.
Per quanto riguarda noi tutti che di essere servi servili non ne vogliamo sapere ed amando la Verità abbiamo ribrezzo per i sofismi mefitici con cui vorrebbero obnubilare le nostre coscienze, io mi convinco ogni giorno di più che dovremmo rivolgere lo sguardo alla fonte di questo sfacelo. Se è vero che si deve a Cesare quel che è di Cesare è anche vero che ci si deve ben guardare dal lievito dei farisei e di Erode. Se questo Stato ci da scandalo forse dovremmo tagliarlo, prenderlo, buttarlo nella fornace e piantarne un altro. Forse gli immigrati potrebbero volere lo stesso, indipendentemente dal fatto che siano cristiani o no…
Qiundi vai ai gay pride?
Ripeto: le cose che avvengono ai Gay Pride sono documentate da foto e video abbondantemente disponibili su internet.
Purtroppo non c’è bisogno di andarci.
Sono manifestazioni così invadenti punto di vista mediatico, che farei volentieri a meno di sorbirmele.
Considerato che gli unici a costituire un pericolo per tale coppia sarebbero proprio i balordi, se togliamo questi chi dovrebbero temere di grazia?
Nessuno è al sicuro con le attuali leggi. Nè gay, nè etero. Anche se al momento stanno vertendo più a favore dei gay, perchè così è la moda del politically correct.
E poi perchè ancora con sta storia dell’omofobia? Se un ragazzo, nato da famiglia etero decide di diventare gay lo può anche fare, ma quando si tratta di ragazzo “nato” da famiglia gay le cose cambiano. Si sa che i gay sono perlo più eterofobi.
Ma quanti bla bla bla !
Ragazzi miei, qui, coi metodi democratici non si cava un ragno dal buco ( anzi , se ne mette un altro ).
A questo punto l’ unico mezzo per salvare la nostra civiltà, i nostri princìpi e i nostri figli è un’ altra Cristiada.
E’ doloroso dirlo ma è così.
Vi sono circostanze storiche talmente drammatiche ( e noi viviamo in una di queste ) in cui il mitra è più risolutivo di mille firme.
Ps: avrò scandalizzato molti ma è così ( purtroppo ), se la gramigna non la bruci quella ti invade l’ orto .
Questa soluzione è da escludere categoricamente
Coi metodi democratici si possono cavare molti ragni da molti buchi, il problema è che poco di ciò che sta avvenendo ha qualcosa di anche vagamente democratico. Quanto alla Cristiada europea, non lasciamoci prendere dalla disperazione, anche se condivido il tuo stato d’animo… 🙁
Gladio purtroppo un’altra cristiada tirerebbe dietro tutto il politically correct, dicendo che i cristiani sono violenti come lo erano i templari e i crociati, che non è cambiato nulla e che vogliono schiacciare le altre religioni.
Quante volte vorrei agire come dici tu, ma non-si-può. Sorry!
Al momento c’è forte anticristianesimo che mai. Se si potesse potremmo fare come lasanteria, che dietro la statua di Maria c’era una divinità yerouba, ma non si può neanche questo. 😉
Porteremmo solo acqua al mulino di chi ci è nemico,gli daremmo le armi per sfruttare per l’ennesima volta i soliti pregiudizi quali la religione come male assoluto e principio di tutti i problemi del mondo,fanatismo ecc. Dobbiamo continuare sulla strada della mitezza che ci ha dato il Maestro.
“Sentinelle in piedi” style. 😉
E quelle, se vengono contro l’evidenza definite violente, vuol dire che sono temibili.
Trovo più deletereo la presunzione di essere i detentori dell’etica e della morale e voler imporre una visione che limita le altri scelte anche quando queste non possono interferire sulle nostre… come ad esempio la legge 40
Come esempio più calzante mi viene in mente il reato di opinione.
La fecondazione artificiale ha invece ha un impatto sociale notevole.
Paolo, l’unica via per risolvere le controversie nelle azioni umane (non nel “fare” tecnico,politico, giuridico ma nell'”agire”, in senso aristotelico,morale ) è far riferimento alla legge morale, superiore alle parti: quella eterna, delle grandi tradizioni delle civiltà millenarie, l’ unica che non ha fatto perire i popoli che si sono lasciati plasmare da essa.
Se io e “Caio”, che siamo due lupi, andiamo a cena (vogliamo un bene), con Sempronio (che è una “pecorella”)e mettiamo ai voti cosa mangiare, sappiamo cosa succederà. Ma siamo uomini, e non metteremo in discussione cosa non fare (uccidere un essere umano, dal concepimento alla morte naturale, ingannare, violando il suo diritto a conoscere la verità, tradire i suoi affetti, con il l’adulterio. E’ l’appello a questa legge superiore che salva la vita naturale. Non c’è alternativa non crudele, o almeno accettabile, parlo per l’umanità in generale, non solo per i credenti, a un diritto, a una politica “umana”, che fa riferimento a un codice superiore. E’ una bugia, la più grande bugia, che la legge morale sia nemica della libertà. Questo è il primo corno del dilemma cui siamo confrontati noi credenti (e laici sinceri, anche non credenti), quello intellettuale. L’altro è esistenziale:
“La verità dell’ateismo libertino è la percezione che l’esistere ha una destinazione intima di godimento, che la vita stessa è fatta per una soddisfazione. Detto in altre parole: il nucleo profondo dell’ateismo libertino è una necessità recondita di bellezza…L’ateismo libertino “perverte” la bellezza, perché la separa dalla verità e dal bene, e quindi dalla giustizia ma non si può riscattare il nucleo di verità dell’ateismo libertino con un procedimento argomentativo, o dialettico; meno ancora ponendo proibizioni, lanciando allarmi, dettando regole astratte. L’ateismo libertino non è una ideologia, è una pratica. Ad una pratica occorre opporre un’altra pratica; una pratica autocosciente, beninteso, quindi intellettualmente dotata. Storicamente la Chiesa è l’unico soggetto presente sulla scena del mondo contemporaneo che può affrontare l’ateismo libertino. Per me solo la Chiesa è veramente post-moderna” (Methol Ferrè)
Però nessun cristiano ti aggredisce violentemente per aver pubblicato cose come suore ninja o pillole di Jenus o altre che offendono il cristianesimo.
Direi che a tutto c’è un limite, e qualcuno l’hagià bello e superato da un pezzo, contro il cristianesimo.
@Andrea2
L’esempio della legge 40 invece calza perfettamente. La legge pone un divieto insensato… il divieto non tutela infatti alcun interesse ma impone a tutti una precisa visione morale. È anche una legge stupida perché chi vuole un figlio atraverso l’etetologa può semplicemente andare all’estero.
E comunque è molto più facile nell’era dei media che sia il reato d’opinione ad avere un impatto sociale infinitamente maggiore
Mutatis mutandi:
L’esempio della legge 194 invece calza perfettamente. La legge pone un divieto insensato… il divieto non tutela infatti alcun interesse ma impone a tutti una precisa visione morale. È anche una legge stupida perché chi non vuole un figlio oltre le settimane di gestazione previste dalla legge può semplicemente andare all’estero.
1) Vien da chiedersi se quella “precisa visione morale” è un’imposizione fideistica o è frutto di una razionale osservazione della natura umana.
2) “Il divieto non tutela nessun interesse” è opinabile.
3) L’argomentazione “legalizziamo perché tanto si può fare all’estero” è debolissima: allo stesso modo non si dovrebbero punire i pedofili per propaganda, perché tanto possono farla in Olanda, allo stesso modo si dovrebbero legalizzare la prostituzione (perché chi vuole prostituirsi può andare all’estero per farlo), l’utero in affito e tante altre.
Tornando alla libertà di omosessualità (la precedente serie di commenti è stata interrotta).
Nell’educazione del figlio, deve considerarsi ricompreso anche il rispetto del prossimo, giovani o adulti che siano, senza, dunque, negare loro visibilità perché “diversi”, sino a che non ledono il prossimo.
Poi, la frase “figlio mio, questo non è il sentiero della tua felicità” non si calza agli omofobi che non si curano del bene del figlio, ma vogliono soddisfare un proprio desiderio (voglio diventare nonno, ad esempio), una pretesa della società (le critiche popolari, ad esempio) o una visione dogmatica (si fa così perché si è sempre fatto cos’, esempio).
Se un genitore, invece, sconsiglia l’omosessualità con l’esclusivo intento di aiutare il figlio, allora rientra nella sua libertà di educazione.
Infatti.
Infatti x 2.
Ma dove vuoi arrivare?
1) Ledere il prossimo non significa manifestarsi diverso.
2) Significa che non è accettabile dire che l’omosessualità è un male per ragioni diverse rispetto al benessere individuale perché significa sottomettere il più debole.
1) Pensi che la propaganda pedofila non sia in alcun modo lesiva per i figli altrui.
2) Puoi fare un esempio?
1) Non stiamo parlando della pedofilia, che è un reato (perché si traduce in un atto sessuale con un soggetto incapace di esprimere il consenso, situazione assolutamente inesistente nel caso dell’omosessualità che, salvo la procreazione, è pari all’eterosessualità) e, di conseguenza, la sua propaganda è un’apologia di reato.
2) Dire che l’omosessualità è un male perché a qualcuno fa schifo o perché i genitori vogliono diventare nonni significa voler asservire l’individuo ad un capriccio altrui.
1) Non ti puoi basare sulla legge positiva, perché se vivessi in Olanda tutto questo non avrebbe senso.
In più se tu vivessi in Russia non avresti alcun criterio per distaccarti dalle leggi che impediscono agli omosessuali di far propaganda: il tuo ragionamento dice che in quello stato le leggi sono buone e giuste.
2) Dire che l’omosessualità non corrisponda alla verità dell’utilizzo del proprio organo sessuale è un dato di fatto.
Io non voglio diventare a tutti i costi nonno: anche un figlio prete andrebbe benissimo.
1) Ho detto che, da un punto di vista metagiuridico (ossia, in sostanza, il diritto naturale), la tendenza sessuale va vissuta liberamente nel rispetto del prossimo, al pari di ogni altra caratteristica umana). Quindi, l’omosessualità rientra nella libertà, la pedofilia no perché invade l’autonomia altrui.
2) Non credo che alla società debbano interessare le modalità d’impiego dei propri organi, sessuali o no. Altrimenti, dovremmo vietare il cilicio, visto che le microescoriazioni che la sua applicazione comporta non corrisponde alla verità dell’utilizzo dell’epidermide. In ogni caso, ciò che, per natura, è un valore è la persona, quindi se la stessa raggiunge il proprio benessere mediante anomale modalità d’impiego del corpo ben venga.
Il punto è: i genitori, anche in materia di orientamento sessuale, devono perseguire l’esclusivo interesse del figlio oppure soddisfare, in tutto o in parte, un proprio interesse egoistico. Se la risposta giusta è la seconda, allora non vedo perché le coppie gay non dovrebbero adottare un figlio per soddisfare la propria esigenza di genitorialità. Io credo che un genitore debba perseguire il bene del figlio, se ritiene che il bene sia l’accettazione dell’omosessualità deve accettarla, se ritiene che il bene sia l’ammonimento, deve ammonirlo, etc…
1) La tendenza sessuale va vissuta “liberamente” e il negare tale “diritto” alla pedofilia è contraddittorio: presuppone nel primo caso una libertà come il “faccio ciò che mi pare” nel secondo caso come “beh forse non proprio ciò che mi pare”.
Cosa è la Libertà?
2) Ben diverso sarebbe il caso in cui si considerasse il portare il cilicio un bene, si tutelasse giuridicamente, si introducesse il reato di ciliciofobia.
La fine del tuo discorso, credici o no, è relativismo più puro.
Rispondo qui perché non trovo altri “rispondi”.
1) Ho già spiegato che la pedofilia lede il prossimo, l’omo e l’eterosessualità NO. La frase non è “faccio ciò che mi pare”, ma “faccio ciò che mi pare finché non ledo il prossimo”.
2) Torno a chiedere: v’è o no la libertà di vivere apertamente la relazione omosessuale. V’è o no il dovere del genitore di proteggere il figlio e di aiutarlo a perseguire il suo (cioé del figlio) bene.
Il tuo è relativismo: neghi valore alla dignità di chi ha orientamenti sessuali diversi da quelli etero e strumentalizzi l’individuo all’interesse sociale, giustificando non encomiabili atteggiamenti di disprezzo sessuale.
Il mio è relativismo? Santa ideologia! 😀
Dico: “I maschi vanno con le femmine, le femmine vanno coi maschi. Chi vuol fare diversamente faccia ma non abbia la pretesa di essere nel giusto e sovvertire questa lampante verità per sentirsi a posto con la coscienza (propria ma anche degli altri che questo per onestà intellettuale non possono pensare)” e sono relativista! 😀
Fantastico!
Mi spieghi poi in che senso la pedofilia leda nei tuoi criteri il prossimo, se questo (il bambino) è consenziente?
Un uomo ha davanti due porte: una porta alla vita e una alla morte, ma egli ne è ignaro.
È forse libero di scegliere la porta scegliendo come criterio “quella che si apre più facilmente”?
Di fronte a una persona che si vuol suicidare, tu lo lasceresti fare per rispetto alla sua “libertà”?
Perseguiresti penalmente il chirurgo che ha operato d’urgenza il livornese che si è tagliato il pene, violando la “libertà” delle sue azioni?
Perché non sei qui a lamentarti dell’obbligo di usare il casco o mettere la cintura di sicurezza?
Perché se persuado uno ad uccidersi starei facendo un male? Alla fine lo convinco solo a modificare la sua volontà di “libertà” ma mica lo costringo: non violo la sua “libertà”.
Ps: puoi continuare il thread dall’ultimo “rispondi” disponibile, senza aprirne di nuovi.
In ogni caso, torno a chiedere. Secondo la legge metagiuridica (cioé la giustizia naturale, non certo la legge che regola il funzionamento delle forze della natura), i gay hanno diritto di vivere apertamente le proprie relazioni o no? In Italia, la legge dice di sì. Voi dite di condividere la legge, ma poi sostenete che il diritto naturale sosterrebbe il contrario.
Forse non ho capito qualcosa o voi non siete coerenti.
Diciamo che si tollera che possano farlo.
Ma se l’omosessualità non è un bene, non di vede come manifestarla possa esserlo.
Anche la timidezza non è un bene, ma star zitti e rattrappiti in pubblico è un bene. Anche la zoppia è un male, ma camminare claudicando in pubblico non è un male. Anche alcune relazioni eterosessuali non sono un bene, magari perché non è il partner giusto, ma nessuno vieta di esprimerle.
La differenza con l’omosessualità qual è? Che l’omosessualità, per alcuni, non è un male e chi ne vuole limitare l’espressione finge di voler far il bene dell’individuo, ma, in verità, vuole giustificare una bieca oppressione sociale o coltivare l’idea che alcune persone siano più importanti di altre perché conformi ai prototipi sociali. Se non fosse così, avresti argomentazioni più solide per confutare tale contestazione!
Stavolta concordo con te: non esistono argomentazioni abbastanza solide dal punto di vista di chi voglia portare tutto all’appiattimento e all’indifferenza.
Ma soprattutto è troppo difficile ragionarne con un relativista inconsapevole.
Insomma, ti sei accorto che i principi in base ai quale condanni l’omosessualità – o, soprattutto, non rispetti la libertà di pubblica espressione – sono assurdi, tant’è vero che, in altri ambiti, si applicano addirittura quelli diametralmente opposti?
Ad esempio, ledere l’epidermide o l’ampolla rettale va bene perché alla società non interessa nulla dell’individuo, tenere comportamenti omosessuali che, almeno in termini assoluti, non ledono alcunché non va più bene. Sarà forse che il professato amore per l’individuo non sia piuttosto un vestimentum autoritario?
Senti Cornacchia io so solo queste cose:
– Hai fatto intendere che secondo il mio ragionamento chi contenga di espletare le funzioni vitali nel primo posto che gli capiti.
– Secondo il tuo ragionamento è libero una persona che:
Decida di recidersi il pene
Scelga di intraprendere un lavoro di cui non conosce i rischi
Decida di cibarsi delle sue feci
Decida di limitare la sua libertà, per esempio tagliandosi le gambe (che questo sia un assurdo logico ti dovrebbe essere chiaro).
Decida con una scelta “libera” di smettere di esercitare la sua libertà uccidendosi: contraddizione massima
Sarà che forse il professato Amore per l’individuo (ma quello vero, quello di chi vede nell’altro una persona come lui stesso e si interessa del suo vero Bene, non lasciandolo nella povertà anche se è convinto che gli piaccia così) non è il “fa’ ciò che ti pare, purché tu non faccia male agli altri”?
Le tue parole piuttosto denotano un disinteresse e un menefreghismo davvero disumani, al punto che approveresti chi volontariamente si privasse di un occhio o di un orecchio o del pene o dei seni.
Tutto questo nell’evidenza che è impossibile che il nostro individuale non si rispecchi nel modo di rapportarsi con gli altri, che è ancor più assurdo: uno che scelga volontariamente di alcolizzarsi o drogarsi per te è libero di fare e nella tua ideologia tu pretenderesti che la sua scelta non abbia risvolti per la società.
Risolvi le tue contraddizioni sulla libertà Cornacchia, sono stanco di sprecare parole.
Ma la zoppia (o la timidezza) è un “male” che non ha implicazioni di carattere morale. L’omosessualità (sia la pratica dell’attività “sessuale” omo, sia l’ostentazione di un comportamento che rimanda a tale pratica) invece HA implicazioni morali, quindi il confronto che proponi non regge.
In ogni caso il punto della questione non è tanto lo scambio pubblico di effusioni (cosa sconveniente anche nel caso etero, secondo me) quanto la pretesa di poter accedere a matrimonio, adozioni etc. senza averne i requisiti. Questa è discriminazione? Sì, ma discriminare vuol dire operare un discernimento: chi non è alto almeno 190cm non potrà mai diventare un corazziere, ad esempio, ma non per questo va manifestando vestito da Village People… Si dirà allora che diventare corazziere non è un diritto: giusto, ma nemmeno il matrimonio (e l’aver figli) lo è.
Ma poi non si capisce perché stando alla sua “libertà” uno potrebbe essere “libero” di tagliarsi il pene oltrettutto perseguendo penalmente il chirurgo che lo voglia operare per il suo bene, mentre Law non è libero di non essere entusiasta che gli omosessuali scambino effusioni pubblicamente (rischiando di essere un “esempio” per i suoi eventuali figli), pur tollerandolo in qualche misura e pur rispettando la persona omosessuale (per quello che è: persona).
Altro travisamento delle parole da me usate.
Io non contesto il tuo diritto di non essere entusiasta, ma la tua volontà di pretendere che gli altri non lo facciano o che non siano non entusiasti delle effusioi etero (che rischiano di essere un cattivo esempio per i loro eventuali figli gay).
Poi, rimane da chiedersi perché, se la libertà è ancorata alla verità, non dovrebbe andare bene una legge che punisca l’omofobia, quale male morale.
Le vostre contraddizioni, in sintesi, non sono affatto più lievi di quelle dei movimenti gay.
Oh finalmente avete colto il punto: non si capisce perché solo, nel caso dell’orientamento sessuale, volete confondere la normalità con la moralità.
Non ha alcun senso dire che l’omosessualità non deve essere pienamente libera perché anormale, malata, etc… e, soprattutto, che tale valutazione sorge dalla volontà di aiutare l’individuo gay.
Il vostro pensiero è che l’omosessualità sia immorale, poi non sapendo giustificare razionalmente tale tesi, tirate fuori che è anormale (dimenticando che ogni altra anormalità non è considerata, per ciò solo, immorale, anzi è motivo di supporto).
In altri termini, nel caso della tendenza sessuale, volete fondare un giudizio di moralità sulla normalità, nonostante sappiate che, in ogni altro ambito, una simile equazione sarebbe assurda.
Per il resto, siete voi che collegate la questione del matrimonio alla libertà della coppia, lamentandovi, poi, che i gay fanno altrettanto. Cioé: voi pensate che gli omosessuali non debbano sposarsi perché l’omosessualità è un comportamento immorale, dando una formidabile arma logica ai gay, che vorranno sposarsi in quanto l’accoppiamento è (o, comunque, è considerato) morale.
Basterebbe ragionare diversamente: il matrimonio non c’entra un cappero con la libertà, quindi va bene la libertà delle coppie gay, ma non il matrimonio.
L’orientamento sessuale omo, in sè, non ha nulla di immorale infatti: sarebbe come dire che è immorale essere affetti dalla sindrome di down.
Chi ha affermato il contrario? Quello che io ho detto è ben diverso: è la scelta di assecondare tale orientamento indugiando in pratiche omo-sessuali che ha implicazioni morali.
Ti invito poi a non confondere la “normalità statistica” con ciò che è naturale in quanto derivante dalla natura o essenza di un ente.
Più che altro perchè si ritiene che l’essenza del matrimonio sia quella d’essere un’unione tra UN uomo ed UNA donna, non altro.
Ti risulta essere possibile l’accoppiamento in una coppia dello stesso sesso?
PS. A me pare che le coppie gay per libertà intendano anche quella di potersi sposare ed adottare bambini. Per il resto non mi sembrano meno liberi di qualsiasi altro cittadino.
La libertà non c’entra con il matrimonio: c’entra coi tuoi discorsi.
La pratica omosessuale è immorale, ma c’è poco da rallegrarsi: la morale non è una serie di diktat imposti dall’alto arbitrariamente e insensatamente, ma è conoscibile con la ragione.
Constatare che i gay non possono accoppiarsi (fare sesso nel senso stretto del termine) pare un dato di fatto assodato (nonostante tu dica che non si abbiano argomenti per dirlo).
Poi chiaro, una persona dotata di buon senso vuole vedere applicata la propria visione di bene, o la democrazia non ha senso.
O mi vorresti dire che un governo comunista non limiterebbe la libertà delle persone più abbienti?
1) Gli uomini vanno con le donne e le donne vanno con gli uomini è una regola non valida, nel senso che non riesce a garantire tutti e, comunque, non tutte le relazioni etero sono un bene per la persona. Quindi, mi sembra che una regola di questo tipo voglia perseguire non già il bene della persona, ma l’utilità sociale.
2) La pedofilia lede i diritti del fanciullo per lo stesso criterio in base al quale nominare un bambino di 7 anni Presidente del Consiglio d’Amministrazione di una multinazionale o fargli firmare una compravendita lede la sua libertà (mai sentito parlare di vizi del consenso, sub specie incapacità naturale?). O vuoi forse dire che il problema della pedofilia non consiste nella lesione del bambino, ma nel pregiudizio sociale?!
3) Se il livornese, in stato di capacità, si fosse opposto all’intervento chirurgico, lo perseguirei. Torno a ripetere, però, che chi dice che “l’uomo deve andare cone le donne, etc…”, a differenza del chirurgo, è totalmente disinteressato al bene dell’individuo.Per chi non è così, ok.
4) Insomma, non hai risposto. Se una persona, consapevolmente, e dopo aver ascoltato le varie paternali, decide di vivere la relazioni gay, deve essere inibito o può liberamente esprimersi pubblicamente?
1) “Non tutte le relazioni etero sono un bene” lo puoi dire solo a livello accidentale e quindi eventuale, mentre per le coppie omo c’è un problema sostanziale, intrinseco, sistematico.
Fai tu.
“Gli uomini vanno con le donne e le donne vanno con gli uomini è una regola non valida” la dice lunga sulla tua ideologia, che non riesce a rendersi conto di come nascano i figli.
2) Ancora a confondere il piano giuridico con quello morale naturale.
E gli incestuosi? E i poligami?
3) ” Se il livornese, in stato di capacità, si fosse opposto all’intervento chirurgico, lo perseguirei.” quindi il povero non potrebbe più fare nulla, indecisl tra l’obbligo di agire e la paura di essere perseguito. Non solo: non potrebbe operare nessunp che arrivi in seguito a traumi in uno stato di incoscienza, non sapendo se la persona in questione voglia effettivamente essere operata oppure no, caso in cui gli costerebbe una bella denuncia.
Questo ancora la dice lunga sull’inapplicabilità della tua ideologia.
4) Ma faccia come gli pare! Basta che non costringa gli altri a dover necessariamente apprezzare le sue effusioni, o a pensare che omo ed eterosessualità siano indifferenti contro ogni evidenza o a chiedere allo stato di finanziare la loro coppia come se potesse offrire lo stesso ritorno (per lo stato) di una famiglia naturale unita o affermk che papà e mamma sono accessori interscambiabili di cui nessuno è in se stesso necessario allo sviluppo.
1) Ma la procreazione non corrisponde necessariamente al bene della persona perché ci sono persone che di avere figli, immediatamente o nel lungo periodo, non gliene importa una mazza. Sarà forse che, per te, la procreazione non va tutelata come bene individuale, ma come obbligo verso la società?
2) Poligamo è chi si sposa con più persone, non chi vive una relazione con più persone, PIENAMENTE LECITA. Per il bene giuridico leso dal reato d’incesto con pubblico scandalo, mi rimetto alla sentenza della Corte Costituzionale 518/2000.
3) Può agire, salvo che non vi sia un dissenso. Cos’è? Se io sto male, un medico può esercitare una violenza su di me, fingendo di fare il mio bene, quando in verità vuole strumentalizzarmi alla società.
4) Anche qui, rovesciamento dei termini. Nessuno IMPONE di apprezzare le effusioni gay, come nessuno IMPONE di apprezzare quelle etero, si chiede di non vietarle. In altri termini, fingete di essere oppressi per opprimere meglio. Il resto della frase dimostra che l’avversione verso l’omosessualità è contaminata da una pretesa autoritaria, non da un disinteressato amore per l’individuo omosessuale.
Risolvi le tue contraddizioni sulla libertà Cornacchia, sono stanco di sprecare parole.
Risposta sopra.
Il comunismo, infatti, è un’ideologia autoritaria e totalitaria, non certo democratica e liberale.
Cosa vuol dire democratico e liberale?
Perché il liberalismo è per forza un bene?
Ho fatto un esempio estremo: un governo democratico di sinistra tasserebbe comunque di più le persone maggiormente abbienti, limitandone la libertà in qualche modo, così come i radicali fossero al governo limiterebbero la libertà di chi voglia fare obiezione di coscienza.
La libertà del “faccio quel che mi pare purché non interferisca con la libertà degli altri” non esiste: usa la nozione di libertà per definirsi.
Alla provocazione secondo cui anche i comunisti limiterebbero la libertà, ho risposto che non sono comunista e che tale ideologia, a differenza di quella liberale, è autoritaria, totalitaria ed oppressiva.
La contraddizione, nel principio liberale, non esiste, visto che si ritiene l’autonomia individuale un valore fino a che non lede beni giuridici altrui (d’altro canto, è il principio accolto dal nostro ordinamento agli articoli 13 e 27 della Costituzione e non mi pare che i cattolici propongano di abolirlo).
In ogni caso, qui il ragionamento è più semplice. Premesso che una persona ragionevole non può certo ritenere che reprimere gli omosessuali, impedendogli di vivere discretamente, ma apertamente, le proprie relazioni, sia nel loro stesso interesse, allora chi volesse vietare la pubblica manifestazione di tali relazioni finirebbe per penalizzare la categoria, violando l’art. 3, e compromettere la libertà di autodeterminazione. In questo contesto, peraltro, non rileva nemmeno la propaganda propriamente intesa (comunque lecita, se immune dal plagio), salvo che non s’intenda che la mera manifestazione omosessuale sia una propaganda, offendendo la dignità dei medesimi.
Ma scusa….
Qui non si sta parlando di giuridico altrimenti il discorso è chiuso da tempo: la legge sull’omofobia non c’è e chi la vuole viola la legge vigente (capisci che non si sta parlando di questo?).
Io sto parlando di metri di giudizio del bene e del male, se credi che ve ne siano: ovvio, la legge non punisce nemmeno chi mente ai propri amici, né chi, fidanzato, ci prova con le ragazze degli altri, ma converrai con me che questi non sono comunque esempi di bene.
Basta parlare di leggi! Non voglio punire le persone omosessuali!
Ho alleggerito l’esempio, nel caso il comunismo non ti piaccia, ma la sostanza dell’obiezione non cambia: se salisse al governo il PD qualsiasi provvedimento prendesse violerebbe la libertà di qualcuno, così come se salissero al governo i radicali o Forza Italia.
Altrimenti se fossero tutti contenti di ognuno, non si andrebbe nemmeno a votare!
Non hai risposto ancora in che senso (filosofico, non giuridico, ti prego!) una persona che decidesse di recidersi una parte del corpo importante (occhi, gambe, etc.) sarebbe libero di limitare la sua libertà per sempre. Come spieghi questa contraddizione?
Rispondi a questi problemi prima.
PS: che fatica saltellare di qua e di là in cerca delle tue risposte…
Il discorso è che spesso i “rispondi” terminano.
Ma si può continuare dalla stessa colonna! 😉
Cornacchia fai troppa confusione perché forse non sai neanche cos’è l’omosessualità !
Nessuno ci nasce e nessuno sceglie di esserlo , semplicemente ci diventi .
Bisogna anche dire che far star bene l’omosessuale significa portarlo fuori da una condizione di malessere interiore ,a causa di una ”figura significativa” ,materna o paterna (dipende dal sesso) , che è venuta a mancare o che ha avuto un certo codice di comportamento nei confronti del figlio omosessuale in questione .
Quindi gli omosessuali non rientrano affatto nello stereotipo del gaio maschio (in caso fosse maschio) felice e contento , stereotipo diffuso da ormai secoli in pratica ,ma neanche in quello che vede il povero omosessuale oppresso da tutta la società (cosa ancora mai vista sinceramente) . Questi due stereotipi , a prescindere da quanto sono diffusi , non sono psicologicamente accettabili .
Quindi cornacchia ti consiglio di studiarti meglio l’argomento con il solito libro che consiglio sempre , perché sinceramente per iniziare a capirne qualcosa è uno dei migliori : Il binario indifferente – Uomo e donna o lgbtq ?
Detto questo il compito del bravo genitore non sarà quello di dire al figlio che non deve essere omosessuale , come se dovesse sgridarlo . Molto semplicemente sarà quello di fare un’introspezione di quello che è il proprio codice comportamentale , affettivo , il proprio modo di rapportarsi al figlio/a e modificarsi in funzione dello stesso . Insomma non è una cosa così semplice che di sicuro non può essere risolta col luogo comune della libertà di omosessualità ,nuovo vocabolo inventato dal grande psicologo cornacchia , ma state tranquilli non è certo il primo che sento (anche da altra gente) e che viene inventato per darsi una parvenza di serietà e onestà intellettuale .
@ Giacomot. E se uno stesse davvero bene nella sua omosessualità? Oppure stesse male perché discriminato socialmente? Oppure se un eterosessuale volesse diventare gay?
E se queste domande fossero fondate sul nulla ?
1°Sarebbe tutto da provare e soprattutto quel vuoto affettivo rimarrebbe lo stesso . Posso accettare di restare senza un braccio ma rimango senza braccio .
2°È ovvio che bisogna fare di tutto pur di limitare certi atteggiamenti di discriminazione , ma ciò non infierisce su ciò che ho detto .
3°Questa domanda si basa su un’ignoranza di fondo , ti compatisco .
1) E se a me dà fastidio essere eterosessuale?
2) Appunto, il mio discorso di limitava alla difesa della libertà ed alla lotta contro le discriminazioni.
3) Qual è l’ignoranza di fondo.
Ti ho in pratica risposto sotto e qua ti dico altre due cose .
1°Se sei uomo non diventi albero .
2°Ti continuo a consigliare quel libro .
Shalom
Ho sbagliato a scrivere la 1° : Se sei uomo non hai potuto e non puoi scegliere di essere un albero . Il resto continua nell’altro commento . Se capisci bene se no mi dispiace per te .
Ti danno fastidio quelli che usano le parti del corpo umano concordemente con il loro scopo?
Sarebbe come dire che i coprofagi si infastidiscano di fronte a chi non mangia la pupù.
A me non frega nulla di come gli altri usano il loro corpo. Non mi dà fastidio chi indossa il cilicio (contro la natura dell’epidermide) o chi trattiene la defecazione in pubblico (contro la natura dell’ampolla rettale), mi dà fastidio chi discrimina il prossimo come se la persona fosse uno strumento da usare per l’utilità sociale.
Se io, eterosessuale, stessi male nella mia eterosessualità e volessi diventare omosessuale, voi cosa direste? Vi dimentichereste del vostro amore per il prossimo e per il più debole. O sbaglio?
Spassosissimo. 😀
Amore per il prossimo è volerlo salvare.
Ma se non si incontra Cristo nella propria vita queste cose non si possono capire.
Se non sbaglio, il diritto naturale è tale proprio perché comprensibile anche da chi non crede nell’esistenza di Dio.
Si ma tu non diresti nulla al tuo amico che è stanco di vivere e vuole uccidersi.
Risolvi le tue contraddizioni sulla libertà, Cornacchia.
Conosci la differenza fra diritto naturale e morale naturale?
E fra dire qualcosa al tuo amico e impedirgli di vivere come vuole?
E tu la sai la differenza tra “vivere come si vuole” ed essere liberi?
Tu non sapresti che approvare la volontà di uno che voglia pensare che uccidere gli omosessuali sia giusto, pur non torcendo loro un capello.
Risolvi le tue contraddizioni sulla libertà, Cornacchia, sono stanco di sprecare parole.
Ti dico inoltre che il tuo ragionare è errato proprio alla radice .
Nessuno nasce ne etero né omo . Queste due paroline sono invenzioni umane utilizzare per descrivere meglio , con una parola sola , un certo tipo di comportamento/orientamento sessuale . Sono paroline che però non esprimono quello che è lo stato dell’essere di un determinato soggetto che nasce o in un modo o in un’altro !
Se una persona ha un orientamento sessuale etero significa che (grazie anche al tipo di educazione quantomeno completa che ha ricevuto o magari anche ad altri fattori) usa il proprio corpo e i propri sentimenti volitivi secondo quello che è il naturale andamento delle cose : l’umano è fatto per altro in tutti i sensi , sotto tutti gli aspetti . Il genitale femminile è fatto (oltre ad urinare come anche quello maschile) per procreare tramite l’unione con il diverso , con l’altro che è il maschile . La natura umana si esprime e viene descritta in quelle paroline che noi chiameremmo : dicotomia uomo-donna .
Nulla di più semplice e laico mi pare , ditemi se sbaglio .
Si, ma il funzionamento della natura oggettiva sarà anche quello, ma non capisco perché dovrebbe essere un obbligo o un motivo di divieto, repressione, discriminazione, tanto più se esiste una natura soggettiva diversa (cioé persone che, a prescindere da una scelta, raggiungono il proprio benessere in maniera diversa).
Ti ho già detto che ciò che dici è falso .
E quando mai ho detto che dovrebbe essere un obbligo o un motivo di divieto, repressione, discriminazione ?
Ma dai , ma per favore .
Su queste tue considerazioni riguardo ciò che ho detto non ho proprio bisogno di esprimermi in quanto sono tue congetture basate su un tuo pregiudizio .
Benedetta ideologia !
Per quello che hai scritto dopo invece capita a pennello ciò che dice l’introduzione al libro che ti ho consigliato :
“Esistono ancora i generi maschile e femminile ? Oppure sono comprensioni obsolete del carattere sessuato dell’umanità , ormai superate e sostituite dalla riclassificazione in 5 o più generi legati all’orientamento sessuale ?
Quando parliamo di persona umana, ci riferiamo ad una realtà ontologicamente sessuata,descrivibile ,oggettivabile,o ad un’identità astratta, a un soggetto astratto , indefinibile, connotato primariamente dalla direzione del suo orientamento sessuale, dal suo desiderio a prescindere dal biologico e, in virtù di questo essere desiderante, portatore di diritti?”
Poi continua ma questo pezzo, fondamentale per la reale comprensione del libro, esprime in toto come certe tue affermazioni vadano completamente contro la realtà.
E la tua prossima domanda sarà : perché devo rispettare la realtà e non crearne tutta mia ?
A sto punto siamo arrivati .
Guarda che vietare non significa soltanto limitare materialmente la libertà, ma anche impedirne la pubblica espressione, come se si trattasse di persone che non meritino rispetto della loro componente soggettiva.
Confermi ciò che ho detto : non hai proprio capito di cosa si parla !
Poi mi fa crepare il fatto che ora tutto d’un tratto mi rispondi nello stesso modo nel quale hai risposto a Law ! Come se dovessi sbandierare chissà quale conoscenza !
Oltre ad essere ottuso e ignorante, non sei neanche originale.
Ora mi dirai ”mi stai giudicando!” , no no sta tranquillo che ciò che ho scritto è un giudizio più che obbiettivo che ti fa notare come e quanto sei impregnato di ideologia .
Shalom
Insomma, la mia affermazione è questa: ciascuno può vivere liberamente le proprie relazione, allo stesso modo in cui ciascuno è libero di disapprovarle, al netto della discriminazione e della violenza.
Tollerare cosa vuol dire? Lasciare che gli omosessuali possano camminare mano nella mano oppure altro?
Ma allora che discorsi vai facendo ?
Ora stai dicendo completamente altre cose che non inficiano affatto ciò che mi hai fatto replicare fin’ora .
È ovvio che siamo tutti liberi di vivere le nostre relazioni come ci pare , è anche ovvio che c’è molto bisogno di educare realmente (e non come fanno le associazioni lgbt) a cos’è l’omosessualità e perché si verifica (confrontando le varie cause e i vari effetti sia sociali che individuali) , è anche ovvio che l’omosessuale continuerà liberamente a vivere con un vuoto che gli causerà problemi ,che di certo non sono visibili ad occhio nudo essendo lo stereotipo di omo ”lo spensierato gaietto che si diverte tra i campi di fiori -non che ci sia nulla di male ovvio- e che si rifugia dalla società malvagia che vuole mandarlo al rogo” .
Insomma, la realtà è questa : o spazziamo via l’ideologia o le cose restano come sono .
Nella Chiesa sarebbero sempre accolti.
E’ ovvio che ognuno fa le sue scelte.
Non è chiaro invece perché gli omosessuali vogliano poi impossessarsi di ciò che per natura riguarda l’eterosessualità, ovvero il matrimonio, la procreazione e fare crescere dei figli.
Questa è una vera contraddizione, e rivela che nella loro omosessualità non stanno davvero bene.
Ci sono anche omosessuali che vogliono vivere liberamente le loro relazioni, senza ostentarle, né nasconderle, né sposarsi, né considerare un male l’omosessualità.
Quindi anche se si lasciassero ostentare (come credo già avvenga senza venire per questo censurati), non potrei considerare un male l’omosessualità per non offendere qualcuno?
L’unica sarebbe punire chi crede ai 10 comandamenti, non rispettandone la libertà, per come l’hai definita tu.
Questi sono i paradossi che seguono dalla tua definizione di libertà.
Ti prego, riflettici.
Mamma mia. Tu puoi considerare un male ciò che vuoi, non puoi pretendere che quella libertà sia tolta. è lo stesso criterio della libertà religiosa: ciascuna ritiene che le altre siano sbagliate, ma ciascuna di esse, ciononostante, rispetta la libertà delle altre di manifestarlo.
Ma è 3 ore che ti sto dicendo che ne ho rispetto come persone, pur non condividendone lo stile di vita.
Semplicemente contesto il tuo voler filosoficamente appiattire tutto all’indifferenza (etero e omo è lo stesso) e contesto il tuo confondere il piano filosofico con quello giuridico.
Ma non ho capito se il rispetto della persona comprenda anche l’accettazione della libertà pubblica oppure un’accettazione sino a che non ci siano tempi migliori per reprimerla.
Macché reprimere! A me basta che non si voglia omologare tutto all’indifferenza o punire e demonizzare ingiustamente chi abbia ragionevoli idee dettate dal buon senso che però non incontrano i gusti della mainstream o del politically correct (cosa che già succede nel mondo).
E va beh allora sono tonto io, visto che, sino a questo momento, si è parlato di limitazione della libertà di pubblica espressione, sia verbale, che comportamentale, per tutelare i bambini (alcuni di questi gay) o roba di questo tipo
Io sto solo dicendo che il fatto che questo sia possibile legalmente non lo rende comunque un bene, così come non è un bene fare uso di pornografia o dire le bugie, pur essendo queste cose legali.
Ma ce la fai?!
Pensi di conoscere l’omosessualità solo perchè hai letto dei libri sull’argpmento?
Questa mi mancava davvero….
Dov’è la critica costruttiva a ciò che ho detto e non alla mia persona (della quale sai solo che afferma e crede in ciò che scrive su internet) ?
Dov’è sta la coerenza di certi attivisti lgbtq che dicono che non bisogna giudicare nulla ?
Puoi fare di meglio Miss.
Complimenti per gli argomenti!
Contribuiscono significativamente alla discussione… screditandoti
Ahahahahahah…ma in che mondo vivete?
Nel mondo reale….e a quanto pare tu no.
Senti Miss, ti propongo questo link, non c’ entra asssolutamente niente con l’ argomento trattato ma mette allegria e aiuta ad annacquare un bel po’ di quegli umori maligni che hai in corpo; si tratta del ” Miss mia cara Miss” cantata da Totò.
http://www.youtube.com/watch?v=MVeeo6nhmqo
Nel mondo creato da DIO. Ti disturba?
Come può la Polizia certificare delitti omofobi quando l’omofobia non è considerata delitto? Il bello è che è stata la stessa Polizia a indicare che la scarsità di denuncie di questo tipo è dovuta proprio per questo motivo, cioè al fatto che gli agenti di PS rubricano tali delitti come agressioni generiche, ingiurie, ecc. Chi ha scritto l’articolo deve essere necessariamente in mala fede, perchè altrimenti una cantonata di questo genere non si spiegherebbe.
Qualsiasi tipo di aggressione può essere denunciata, sia di tipo fisico che di altra natura (tipo mobbing).
Il “delitto”, la cosa che si denuncia è l’aggressione in sé.
Le motivazioni poi non è detto che siano evidenti subito, e spesso servono delle indagini per stabilirle.
Che dati hai per dimostrare che aggressioni in cui la motivazione è che la vittima è omosessuale sono poi classificate in altri modi?
E’ più probabile che questa supposizione nasca dalla strategia di promozione che punta a far passare gli omosessuali come vittime per ingraziarsi l’opinione pubblica.
Considerato in particolare che siamo in uno dei paesi classificato tra i più più “gay friendly”.
Non è nessuna supposizione ma comunicati ufficiali della Polizia. Vai a leggerti i documenti che la stessa Polizia ha diramato, dove si afferma che le forze di PS non possono elaborare statistiche perchè l’omofobia non è tipificata come reato e dove si consiglia che sia meglio legiferare in tal senso.
Detto questo, verrete a dire che anche la Polizia di Stato è in mano alla lobby gay. Pur fi portare avanti la vostra battaglia ideologica ne sareste capaci…
In ogni caso, come mai l’aggravante “motivi abietti” non sarebbe sufficiente nel caso di aggressioni a sfondo “omofobo”?
Infatti. Ci sono i dati della Commissione Giustizia del Senato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD), istituito presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, od i dati del Federal Office for Criminal Investigation della Germania che lasciano parecchi dubbi all’idea che ci sia una “emergenza” omofobia.
Fermo restando che anche se una sola persona fosse soggetta a vessazioni perche’ gay, sarebbe gia’ una di troppo.
Quel rapporto dice esattamente quanto ho riportato. Ti sei appenta tirato la zappa sui piedi, complimenti.
Non mi era parso di aver detto una cosa tale da meritarmi una risposta piuttosto sgradevole, ma e’ noto che i maleducati non stanno solo da una parte.
Comunque, vediamo cosa e’ riportato riguardo l’OSCAD:
“Dal settembre 2010 sono pervenute 611 segnalazioni su presunti reati a sfondo discriminatorio motivati da origine etnica o razziale, genere, convinzioni religiose, orientamento sessuale, identità di genere, disabilità, età, lingua. 253 di queste riguardano atti discriminatori costituenti reato e tra queste il 57% è motivato dalla razza/etnia, il 27% dall’orientamento sessuale, l’11% dal credo religioso, il 2% da disabilità. Le segnalazioni circa l’orientamento sessuale sono dunque 83 in tre anni (una media di 28 all’anno): 35 casi sono offese come ingiurie/diffamazioni (il 42,17%, 11 casi all’anno); 33 casi riguardano aggressioni/lesioni (39,76%, 11 casi all’anno), 5 casi sono istigazione alla violenza omofoba (6,02%, 1,6 casi all’anno), 4 casi di danneggiamenti, 4 casi legati al suicidio della vittima (4,82%, 1,3 casi all’anno) e 2 casi di minacce (2,41%, 0,6 casi all’anno). Anche se un solo atto di discriminazione sarebbe già troppo, 28 casi all’anno di atteggiamenti omofobi non sono affatto un’emergenza.”
Ovviamente e’ ben possibile che i casi veri siano di piu’ dei numeri appena citati. Ma questo vale in generale anche per le altre categorie offese; gli omosessuali vengono purtroppo aggrediti perche’ tali, ma rimane da vedere se lo sono di piu’ di altre categorie soggette a discriminazione e violenza.
Inoltre, se anche tali dati fossero viziati dall’impossibilita’ di elaborare statistiche sui reati di omofobia perchè l’omofobia non è tipificata come reato, allora sarebbe corretto non fare nemmeno claims di emergenza omofobia, perche’ vengono a mancare dati veramente affidabili su cui basarsi.
I dati del Bundeskriminalamt parlano di circa 6 miloni di casi penali in Germania, di cui 570.000 reati che coinvolgono violenza di vario grado. La Germania ha il 16% della popolazione della UE; by and large, implica che dei 23000 casi di aggressione contro omosessuali menzionati dalla Fundamental Rights Agency (FRA) dell’UE, circa 3700 avvengono in Germania. 3700 purtroppo e’ un brutto numero, ma contro vari milioni di gay e lesbiche in Germania, e considerando che l’Italia non puo’ essere messa molto peggio, e’ proprio il caso di parlare di emergenze od occorre un poco di prudenza?
@Cornacchieddra
Perché non mi rispondi ?
Scusami, forse nella serie di commenti, mi è sfuggita la tua ultima domanda.
Se la riformuli, cerco di risponderti.
Scusa
Nessuna domanda .
Semplicemente volevo assicurarmi che avessi letto l’ultima mia replica .
Allora, non ho detto che tu voglia reprimere, discriminate gli omosessuali, ho semplicemente chiesto espressa conferma che non sia così, nel senso di confermare che le Vostre considerazioni sul matrimonio non ledono, nemmeno potenzialmente, la libertà dei gay di vivere alla luce del sole le proprie relazioni, senza tirare fuori argomenti impertinenti e confusionari.
Poi, per quanto concerne la tendenza, fermo restando l’eterogeneità delle cause, rimane il fatto che si tratti di una caratteristica, spesso innata o, comunque, fortemente innestata sulla persona, sicché se, per natura, s’intende ciò che permette la realizzazione del benessere individuale, allora, in certi casi, vi rientra anche l’omosessualità.
L’artificiosità del linguaggio è frutto della difficoltà di contemperare esigenze contrapposte.
Per me puoi benissimo parlare terra terra .
Te l’ho detto e lo ripeto l’omosessualità non è innata , nessuno studio scientifico è mai arrivato a tale conclusione , ma neanche l’eterosessualità o altro . L’omosessualità non permette la realizzazione del benessere individuale in quanto è essa stessa la causa di vari anni di un’educazione affettiva malriuscita , la quale ha provocato vuoi affettivi all’interno della persona avente comportamenti omo . E non lo si può neanche dire da un punto di vista fisico visti i danni che la pratica omosessuale può provocare ai genitali , e neanche ontologico visto che l’organo genitale femminile è fatto (oltre che per urinare) per procreare grazie all’organo genitale maschile .
Ripetuti quindi in sintesi gli stessi concetti di prima , che rivelano la natura umana che ”natura umana si esprime e viene descritta in quelle paroline che noi chiameremmo : dicotomia uomo-donna ” , ora puoi anche continuare a ripetere la tua solita pappardella .
vuoti*
Quindi, il concetto di natura umana si riferisca alla sola sessualità. Cioé, la natura investe i soli genitali o anche le altre parti del corpo (piedi, muco nasale, etc…) o della vita umana (emozioni, sentimenti, etc…).
Ah ma allora non sai leggere !
Ricerca in ciò che ho scritto ”affetto” , ”educazione” e come ultimo ti ripeto di andarti a leggere quel benedetto libro .
Per il resto io ho finito di rispondere ad un idolatra ignorante e provocatore che continua a ripetere sempre le stesse cose .
Almeno ho avuto la conferma che non ci sei , ma ci fai !
Avanti così…:) non immaginate quanto la vostra lurida propaganda aiuti ad aprire gli occhi agli italiani sulle lobby dietro a certe leggi.siete una misera minoranza
Ohi Ohi non hanno argomenti ma slogan da marketing.Attenti che in Francia stanno pensando di abrogarli dopo la batosta dei socialisti.
@ Jdm
Scusa se rispondo qui, ma, forse perché incapace, non ho trovato l’ultimo “rispondi”.
Allora:
1) Non capisco perché esprime la propria tendenza omosessuale sia immorale, mentre esprime la propria tendenza a camminare storto, no. Non mettiamola dal punto di vista scientifico, perché, in quel caso, la moralità non c’entrerebbe un fico.
2) Torno a ripetere: anche per me la natura del matrimonio implica la diversità di sessi, ma ciò non significa che sessi uguali possano accoppiarsi sia da un punto di vista affettivo, sessuale e sensuale (quest’ultimo mi sembra l’unico che vi dia un gran fastidio, cioé ammettere che due uomini/donne, a prescindere da cosa fanno a letto, possano sentirsi attratti e scambiarsi modeste effusioni).
3) Non tutti gli omosessuali vogliono sposarsi, alcuni – lo ripeto per l’ennessima volta – vogliono semplicemente vivere le proprie relazioni alla luce del sole, senza ostentazione, né nascondimenti, né repressioni.
Buona notte a tutti.
1. Io mi sono riferito proprio all’ostentazione e non già l’eventuale atteggiamento effemminato (che per la cronaca è riscontrabile pure in uomini etero) o cose simili, perchè è -inutile negarlo- volta alla promozione di comportamenti intrinsecamente disordinati E perseguiti volontariamente, a differenza della zoppìa che non dipende dalla volontà dell’individuo e che quindi non può avere implicazioni morali. Spero sia chiara la differenza.
2. Sicuro di aver scritto bene? Se sì, non ho colto il quid.
3. Che non tutti i gay vogliano sposarsi è certo, così come è certo che altrettanti invece lo vogliono ed io a quelli faccio riferimento quando si parla di presunti diritti negati.
PS. Usami una cortesia, se possibile: quando interloquisci con me non dire “voi pensate”, “voi dite” etc. Io rispondo solo per me (anche perchè non è detto che quanto scriva sia condiviso da altri), quindi per favore limitati ad argomentare in base a ciò che scrivo io, grazie.
1) Ostentazione intendo dire manifestare apertamente la propria relazione omosessuale, senza pretendere, né escludere, che altri la seguano. Ipotizzare che gli omosessuali liberi stiano facendo proselitismo quando fanno le stesse cose degli etero, è come affermare che non abbiano gli stessi bisogni personali.
Un conto è il gay pride (ostentazione), altra è la relazione sessuale visibile (mera manifestazione).
2) Il quid è: ci si può accoppiare, senza sposarsi. Dal divieto del secondo non discende l’illegittimità della prima azione.
3) Però, anche alcuni etero difendono il matrimonio gay, e, dunque, dovrebbero essere destinatari delle stesse contestazioni. Per quanto riguarda, poi, i gay che non vogliono sposarsi, ma che pretendono diritti, tipo l’aggravante omofoba, che permetterebbe di punire chi picchia una coppia gay aperta in maniera corrispondente a chi picchia un religioso che sta manifestando apertamente il proprio credo.
Ok.
1. Devi deciderti: prima dici che per ostentazione intendi “manifestare apertamente la propria relazione omosessuale” e poi fai una distinzione tra gay pride (ostentazione) e la “mera meanifestazione” di una relazione sessuale (qualsiasi cosa possa significare “relazione sessuale” in questo contesto).
In ogni caso, per quanto mi riguarda sostengo che:
a. l’ostentazione è riprovevole per chiunque e
b. la “mera manifestazione” può essere tollerata, tenendo comunque a mente che è pur sempre manifestazione di un comportamento che, come già detto, è intrinsecamente disordinato E perseguito volontariamente e da qui l’implicazione morale (negativa).
2. La questione è mal posta: da una parte è vero che nessuno, nella pratica, andrà ad impedire ai gay di “accoppiarsi” (anche qui, qualsiasi cosa possa significare in questo caso), ma del resto difficilmente vedrai qualcuno andare a strappare la bottiglia di mano all’etilista. Ciò non toglie però che la cosa sia -oggettivamente- sbagliata e lo rimane anche se si è intimamente convinti che tale comportamento sia desiderabile per se stessi. Il fatto di ostinarsi a non riconoscere l’errore non significa che la cosa possa un giorno trasformarsi magicamente in un bene a meno che non muti per magia anche la natura attuale dell’uomo.
3. E quegli etero sono sicuramente in errore e pertanto passibili delle stesse contestazioni, chi lo nega?
Quoto.
1) Naturalmente, per ostentazione, nel senso negativo, si intende “manifestare insistentemente”, vivere apertamente, invece, è una “mera manifestazione”.
Non ho ancora capito perché chi zoppica non stia manifestando volontariamente un comportamento obiettivamente disordinato. Fra l’altro, c’è chi zoppica senza esser zoppo, così, magari per piacere. Il punto è che tu ritieni che la diversità sessuale, a differenza della diversità deambulatoria, sia un male morale.
2) La domanda è: per te, è un male perché pregiudica la persona oppure è un male perché non serve alla società? Se la risposta è la due, allora stai strumentalizzando la persona al gruppo, se è la uno devi comunque spiegare perché molte persone hanno sofferto della repressione e sono state meglio dopo il coming out. Il concetto è che si può godere e stare bene nell’andare contro-natura, fermo restando che, nel caso dell’omosessualità, esiste una natura individuale diversa rispetto a quella generale.
1. In soldoni, affinchè un atto sia passibile di giudizio morale bisogna che soddisfi 3 requisiti: 1.conoscenza, 2.libertà e 3.volontarietà. La zoppìa non soddisfa il secondo ed il terzo, ergo non è suscettibile dello scrutinio morale. Chi zoppica per divertimento è semplicemente un idiota, comunque anche qui -caso per caso- se ne potrebbe discutere sulle implicazioni morali varie ed eventuali. Ad esempio, il mutilarsi un arto può essere accettabile se è necessario a perseguire un bene maggiore (es. evitare che la cancrena si diffonda, portando così alla morte). Ovviamente il divertimento non è contemplato come “bene maggiore”…
Spero di non dovermi ripetere ulteriormente su questo punto.
2. L’ho già detto: è irrilevante che una cosa sia ritenuta “bene” o desiderabile per se stessi: il bisogno d’alcool dell’etilista è ritenuto da questi un “bene”, qualcosa di desiderabile al fine di, ad esempio, contrastare gli effetti spiacevoli dell’astinenza. Ciò non significa che la cosa sia oggettivamente bene, anzi è oggettivamente male perchè frustra (in toto od in parte) la natura dell’uomo.
La confusione nasce dal fatto che tu consideri “bene” ciò che ritieni soggettivamente desiderabile per te (che per me potrebbe essere tutt’altro) io invece mi sto riferendo a ciò che è considerato bene in quanto conforme a (volto a realizzare) ciò che fluisce dalla stessa natura umana.
Non ce la fa proprio ad uscire dalla nebbia .
E se “ciò che fluisce dalla stessa natura umana” non facesse star bene il soggetto, che potrebbe star meglio in un’altra dimensione, che cosa facciamo? Diciamo che deve star male così per obbedire ad un’ipotetica natura volta – non già a rafforzare la persona, ma – a reprimerla?
Se io mi rivolgo ad un’altra persona, chiedo di aiutarmi a star bene e dalla società pretendo che mi si permetta di star bene, a prescindere da ciò che fluisce dalla natura umana.
Altra cosa, sarebbe dire che non tutto ciò che, nell’imminente, è percepito dalla persona come un piacere, nel lungo periodo, potenzia il suo benessere. Ma questo è un altro discorso e non è il caso dell’omosessualità.
Lascia stare 😉 .
Dopo queste ultime sparate mi vergogno io per te !
Insomma, la natura umana di cui parlate tanto non è poi tanto un bene per la persona.
E, forse, quando suggerite ad una persona di seguire la presunta natura, non volete il suo benessere, ma la strumentalizzazione della stessa alla società.
Il tuo problema è far coincidere i capricci dell’individuo con il suo benessere (cosa che è tutta da dimostrare).
Ci chiami strumentalizzatori delle persone eppure tu tuteleresti la volontà di una persona che si cavi gli occhi perché le gira così, perseguendo penalmente il medico che tentasse di rimetterlo a posto per quanto possibile (che magari col suo gesto vuol dire il suo “ripensaci, non ne vale la pena”).
E’ nascondendo la natura umana alla persona che la si strumentalizza, cosa che i cristiani non fanno, pur non obbligando infine nessuno a volerli seguire.
Non dare a tutti quanti degli strumentalizzatori perché non hanno la tua visione contraddittoria di libertà.
“Erano così tanti che gli ho dato solo quello che volevano.”
“Già… Ma da quando in qua le persone sanno quello che vogliono?”
Il concetto fondamentale è che la persona non deve essere funzionalizzata al bene della società, al massimo, a fronte di una persona poco lucida, la società può intervenire per garantire, nella massima misura materialmente possibile, in SUO benessere.
Infatti qui si parla di una società che valorizzi il bene dell’individuo, non del contrario.
Non ho capito. è la società che deve valorizzare il bene dell’individuo oppure il contrario?
Se mi dici che l’accoppiamento uomo-donna debba essere indotto perché permette la prosecuzione della specie, allora significa che l’individuo debba porre la propria sessualità al servizio della società.
Altra cosa, sarebbe dire quell’accoppiamento, per sua natura (E, dunque, senza eccezione alcuna), è quello che valorizza al meglio l’individuo. Lo propongo, dunque, come modello, ma rispetto pienamente chi, per libera scelta, ne preferisce un altro, visto che con la coercizione non si ottiene certo il benessere individuale.
Oppure, se una persona è diversa, ovviamente dovrà ricercarsi un diverso equilibrio.
Non ho parlato di prosecuzione della specie, anche se questa è senz’altro un elemento da cui se ne trae il corretto modo di comportarsi.
Come ha detto JdM devi spiegare in che senso gli omosessuali possono accoppiarsi, se per accoppiamento si indica l’unione di due organi sessuali.
Una persona “diversa” è sempre persona: in quanto tale non può chiamarsi fuori da quel che costituisce la sua essenza.
Ma cosa stai dicendo ?
Ti pare che io mi sia inventato qualcosa ?
Ma prova ad usare il cervello e studia !
La natura, mi dispiace per la tua ideologia, ma è questa, o almeno non sei comunque riuscito a dimostrarmi il contrario (in quanto è impossibile) ma sei solo riuscito a sparare castronerie e provocazioni inutili .
Faccio una piccola errata corrige: sostituire “affinchè un atto sia passibile di giudizio morale” con “affinchè un atto sia considerabile un atto pienamente umano”.
In ogni caso, di nuovo, è irrilevante che chi persista nell’errore stia meglio in tal modo. E’ vero comunque che hai libertà di scelta, quindi alla fine potrai anche non curartene e “infrangere la legge”, ma la realtà dei fatti non cambia: l’errore permane.
Insomma, per te non avrebbero senso i centri di recupero per tossici o alcolisti che stiano bene nel loro degrado…
E ci vieni a dire che il nostro amore è una scusa per difendere dei diktat irrazionali…
Il discorso è diverso. Un conto è sentirsi bene nel proprio disagio, un altro è stare veramente bene. Si può dare una valenza relativa (non nulla) al primo concetto, ma il secondo va rispettato integralmente. La prova che a te non interessa del secondo è data dal fatto che ritieni l’omosessualità un male per ragioni di utilità sociale, che diventano un motivo di strumentalizzazione dell’individuo alla società.
Certo che non sarebbe male riuscire anche a giustificare simili posizioni invece di limitarsi ad affermarle apoditticamente…
La giustificazione sta nel fatto che i beni della persona, proprio in quanto tali, devono essere rivolti alla soddisfazione delle esigenze della medesima.
Comunque, non hai ancora risposto, sul piano etico, se le teorie che proponi al prossimo, le condivi perché pensi che servano alla persona ovvero a prescindere da tale utilità.
La giustificazione che chiedevo riguarda il perchè identificare i “beni” a cui fai riferimento con “fa ciò che ti pare, basta che non fai male agli altri” (che tra l’altro sarebbe il minimo sindacale per non finire in galera…), perchè di fatto tu affermi questo.
Da parte mia, per sommi capi, ho già delineato la ratio con cui definire bene.
Certo che sono votate al bene della persona, bene che però non è -ovviamente- quello che intendi tu. A margine aggiungo una cosa: è verissimo che il fine ultimo della persona non è l’essere ordinata al bene della Società, ma il contrario. E’ pur vero però che l’uomo, considerato come cittadino, è una parte della Società ed in quanto tale le è moralmente/politicamente inferiore, quindi -almeno per quanto riguarda le cose materiali- il bene del singolo viene DOPO quello del bene della comunità.