«Noi laici dobbiamo rinunciare all’aggressività»

American HumanistSecondo Charlotte Allen l’acrimonia di tanti laicisti militanti porta a pensare che «da bambini siano stati frustrati sul sedere con una Bibbia», come ha scritto sul Los Angeles Times, cercando di spiegare i motivi di tanta aggressività. Il primatologo laico Frans De Waal li ha descritti come «ossessionati dalla non esistenza di Dio», mentre Frank Furedi, leader della “British Humanist Association”, ha rilevato che «l’ateismo moderno si è trasformato non solo in una religione laica, ma in una religione secolare fortemente intollerante e dogmatica».

Se perfino illustri membri del laicismo arrivano a denunciare questa situazione, mentre nessuno sente la necessità di denunciare una situazione a parti invertite, è perché gli episodi di intolleranza e violenza da parte di militanti atei è davvero diffusa. Le notizie infatti si rincorrono: all’università di Barcellona un’associazione anti-cattolica ha occupato l’ufficio del Servicio de Asistencia y Formación Religiosas, impedendone l’attività. In America all’Indiana University uno studente ha vandalizzato un gazebo di alcuni studenti cristiani urlando «vorrei un mondo in cui bruciassero tutte le chiese». Nell’Ohio un militante ateo, James Maxie, ha preso a pugni un pastore cristiano, rompendogli il naso, nel Regno Unito si è scoperto che milioni di persone religiose vorrebbero adottare un bambino ma temono discriminazioni a causa della loro fede. In Canada ai cattolici viene impedito di entrare nei consigli direttivi dei distretti scolastici, mentre in Inghilterra l’ateo Joseph Fretti è stato recentemente incarcerato per aver dato fuoco a due chiese. Sul web i blog atei incolpano la religione per qualunque cosa accada di brutto al mondo ed è all’ordine del giorno l’apertura di pagine Facebook con bestemmie e insulti a chi crede in Dio. Queste solo le notizie più recenti.

Non deve dunque sorprendere che Roy Speckhardt, direttore della American Humanist Association ha riconosciuto tre mesi fa che «nei nostri sforzi per mettere in rilievo i pericoli e le mancanze della religione a volte cadiamo nell’arroganza. L'”ateismo arrogante” si manifesta quando gli atei parlano come se il loro punto di vista fosse infallibile e agiscono come se la loro incrollabile fede li rendesse superiori a chi crede in Dio. Quando la critica diventa ridicolizzazione si perde il rispetto». Finalmente una presa di posizione importante, se non fosse che per Speckhardt non è sbagliata l’aggressività perché occorre sforzarsi ad un dialogo pacifico e tollerante con chi la pensa diversamente in uno spirito di fraternità, ma soltanto perché è una perdita «dal punto di vista tattico». Così facendo, spiega, facciamo allontanare possibili alleati più moderati, controproducente se «vogliamo raggiungere veramente il grande pubblico con il nostro messaggio di scetticismo».

Peccato, anche una rara manifestazione di mea cupla nasconde una mera operazione strategica. Quanta lontananza dall’insegnamento di Benedetto XVI quando ha invitato i cattolici a sentirsi «fratelli di tutti gli uomini, compagni di viaggio anche di coloro che non credono, di chi è in ricerca, di chi si lascia interrogare con sincerità dal dinamismo del proprio desiderio di verità e di bene».

La redazione

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7 commenti a «Noi laici dobbiamo rinunciare all’aggressività»

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  1. Danilo ha detto

    Posto che non sono laici ma ateisti di stato,adesso si fanno chiamare “laicisti”,non sono nè laico nè cristiano nè altro sei un misero fanatico da ateismo di stato modello Russia stalinista o URSS.Al più sei uno che spaccia l’ateismo di stato tipico,dei modelli marxisti per laicità.Mentre la laicità è- nel suo punto nodale- una posizione sostanzialmente neutra dello stato rispetto alle religioni,che non implica affatto l’ateismo.Non a caso la parola laico è un richiamo a tutte quelle persone ma che non appartengono a ordini religiosi,ma che comunque possono essere credenti.

    Dunque vi è distinzione tra laico e ateo,nello stesso modo in cui vi è distinzione tra laicità dello stato e ateismo di stato,inutile spacciare il secondo per il primo.

    Riguardo a questi episodi di fanatismo,non sono altro che “faraonismo” d’opinione che anche con lo “scetticismo” non hanno nulla a che fare,evidentemente che mette fuoco a una chiesa ha pochi dubbi,dubita al solito degli altri mai delle proprie posizioni,non ha dubbi che appiccare fuoco a una chiesa sia una verità in suo possesso.

    • Umpalumpa ha detto in risposta a Danilo

      Anche a me dispiace questa continua confusione fra l’ateismo (soprattutto quello violento e intollerante, che credo sia una minoranza) e la laicità. Io penso che lo stato laico sia neutrale di fronte alle varie religioni (ateismo compreso). Certo si potrebbe iniziare una discussione infinita su quanto sia praticabile la laicità in concreto (soprattutto in una società multiculturale), però in linea di principio penso sia questo il concetto e non sia affatto il rifiuto di una qualsiasi religione.
      Capisco che a giocar con le parole siano i cd laicisti, che non sono altro che i comunisti/nazisti di 60 anni fa o i giacobini di 200 anni fa ca (ne hanno combinate talmente tante nella loro epoca che per sopravvivere devono rinominarsi ogni tot anni).
      Però che anche i cittadini e soprattutto gli intellettuali “normali” utilizzino lo stesso linguaggio è proprio tafazziano.

      • Danilo ha detto in risposta a Umpalumpa

        Al contrario la laicità non implica nemmeno l’obbligo di “indifferentismo” religioso,non la vedo come un rifiuto religioso,semplicemente l’essere umano è libero di professore quello in cui crede,e non può né deve essere perseguitato per questo,ovviamente esclusi quello che portano danni alla società.Essa solo un principio di garanzia anche delle minoranze religiose,la laicità quindi è una forma di garantismo statale non di giustizialismo statale.Ma la cosa peggiore che potrebbe capitare,è proprio quando uno Stato pretende di diventare una religione con la giustificazione della laicità che non è nemmeno più tale, perchè solitamente quando questo avviene si trasforma in un “mostro”, una sorta di collettività oligarchica di uomini che suppongono essere divinità in terra e come tale cercano con la coercizione e la violenza di convertire i popoli ,cessa quindi la sua stessa funzione garantista o laica si trasforma nella religione del nulla:la dittatura.In definitiva un credente può tranquillamente vivere e anche parlare in pubblico di quello in cui in crede in maniera onorevole,rispettosa e non violenta e anche ricoprire alte cariche statali,e per questo non può assolutamente venir perseguitato tramite leggi che possano escluderlo in quanto credente.Quindi di concreto non è che la laicità avrebbe una praticabilità,ma una garanzia,non è un fine etico che elimina le religioni.Se la laicità è un fine morale?Io penso di no,penso che sia uno dei tanti mezzi morali,non per eliminare religione o per impedire il confronto tra le religioni o per escludere qualcuno dalla sfera pubblica,ma solo per garantire che non puoi essere perseguitato in termine di legge per quello in cui credi,ovviamente aprire gulag,lager,bruciare chiese è poco laico oltre che poco cristiano.

        D’altro canto come insegna anche il cristianesimo:se vedi una persona in strada che chiede aiuto,forse li chiedi se è nero,cristiano,islamico,buddista o altro lo abbandoni li?No lo aiuti ma di certo aiutarlo non significherebbe anche che non sei più cristiano.

        Si, in Italia il concetto di laicità è abusato solo in maniera strumentale,per evocare chissà quali oppressioni religiose.

  2. Andrea C. ha detto

    Gli Atei sono generalmente anche menefreghisti ed anarchici, per cui il parere di codesti “illustri Membri del Laicismo” scivolerà tranquillamente lungo la impermeabile corteccia del loro cervello.

    • Li ha detto in risposta a Andrea C.

      Anarchici o comunisti. Sentiste voi quante ne dicono i comunisti gay atei!
      Sempre a incolpare Dio se gli capita qualcosa, ma se tutto gli vabene…chi se ne frega di Dio.

      Che violenza inutile!
      Il problema poi è che violenza, ciama violenza e non tutti i cristiani se ne stanno a porgere l’altra guancia.
      Diaologo ci vuole. Sì, sogno!

  3. LawFirstpope ha detto

    The problem with arrogant atheism is that it scares away those who would otherwise self-identify as atheists, and it prevents us from building the alliances we need in order to achieve our aims.

    If we ever want to truly reach the general public with our message of skepticism, scientific inquiry and a conviction about the importance of basic civil rights and liberties, we need to recognize that you can respectfully disagree, but you can’t respectfully ridicule.

    Non c’è voglia di verità, solo paura di perdere consensi.

    • EquesFidus ha detto in risposta a LawFirstpope

      Esattamente; pertanto, non facciamoci ingannare, il laicismo è e resterà il più fiero latore di secolarizzazione ed anticristianesimo. E’ esattamente la stessa improbabile operazione tentata dall’UAAR qualche tempo fa: la gente li considera dei fanatici estremisti e liberticidi, visto il volume di offese e calunnie sul sito, ergo adesso cercano di far passare l’idea che sono moderati e tolleranti; in realtà, l’anticristianesimo ed il laicismo ci sono ancora, e ben presenti, soltanto (relativamente) celati sotto le apparenze per recuperare consensi. Tutto questo senza contare il fatto che la stragrande maggioranza dei groppuscoli atei, comunque sia, continueranno ad usar violenza contro i cristiani o perlomeno a provarci.

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