Le Sentinelle in piedi: il nuovo bersaglio degli omofascisti

Sentinelle in piedi 2«L’ultimo baluardo contro la frocio-mania de’ noantri è il movimento apartitico e aconfessionale delle “Sentinelle in piedi”: “Se esiste un grave problema di omofobia in Italia come potrebbero la Puglia e la Sicilia avere due presidenti gay dichiarati?”». Questo il titolo colorito di Dagospia che introduce l’ennesimo articolo di “Repubblica” contro le cosiddette “Sentinelle in piedi”, il nuovo nemico pubblico degli omofascisti. Non a caso l’articolo è intitolato: “La crociata delle Sentinelle anti-gay”.

Le “Sentinelle” sono gruppi spontanei di cittadini, sempre più numerosi e dunque sempre più temuti, di giovani e meno giovani che in tutta Italia manifestano in piedi nelle piazze –leggendo un libro silenziosamente-, contro la nuova dittatura, quella Lgbt. In un altro articolo “Repubblica” parla addirittura, tremando, di «marea umana che sale sopratutto al Nord e in Rete». Non ci si vergogna però di citare le calunnie dell’Arcigay secondo cui queste migliaia di cittadini sarebbero «fascisti di vecchia conoscenza e omofobi di nuova generazione». Perfino “Repubblica” arriva ad ammettere che «sono e si sentono dei perseguitati».

Tanti sono giornalisti e commentatori che sui media, spesso inconsapevolmente, danno spunto agli omofascisti di scatenarsi con insulti e denigrazione sul web. Citiamone alcuni. Il giornalista Claudio Visani, calunnia Filippo Savarese, portavoce Manif Pour Tous Italia, citando una sua intervista su Radio Vaticana ma facendoli dire cose che non ha mai detto, pur di ridicolizzarlo: «I genitori sono angosciati, la fine del mondo è vicina», sarebbero le parole di Savarese. Peccato che nell’intervista originale, come si può leggere, non esista una frase del genere. In realtà, il poco competente “giornalista” ha trasformato in citazione alcune parole -scritte ironicamente- prelevate da un articolo sul web contro le “Sentinelle”. In Liguria, invece, l’assessore alle pari opportunità Lorena Rambaudi, ha fatto esporre una bandiera arcobaleno per contro-manifestare ad un’iniziativa delle “Sentinelle”, giustificandosi così: «rifiuto di ogni forma di discriminazione e razzismo». E’ discriminazione manifestare in silenzio con un libro in mano e chi lo fa è un razzista? Inquietante.

Sull’Huffinton Post, alla faccia dell’omofobia, ha posto fisso Giuseppina La Delfa leader delle “Famiglie arcobaleno”, associazione che sostiene la privazione per i bambini del padre o della madre in favore di una coppia gay, e che non ha problemi a scrivere per Lucia Annunziata, la quale ha affermato in televisione: «difenderei Celentano anche se volesse i gay nei lager». La Delfa, in modo molto tollerante (da notare le risposte ai commentatori sotto il suo articolo!), chiede rispetto agli altri scrivendo che «le Sentinelle sono soltanto persone omofobe e transfobe». Leggendo in piedi un libro in silenzio, praticano «aggressione passiva» e così facendo nutrono «subdolamente altra violenza molto più concreta come insultare, picchiare, violentare psicologicamente e fisicamente, uccidere». Da lettori silenziosi a killer spietati, in poche parole. Inquietante.

Leggere omofobicamente un libro in piedi e manifestare transfobicamente in modo silenzio sono per la presidente delle “Famiglie arcobaleno” «crimini orrendi, anche mascherati da manifestazioni pacifiche, e sono troppo spesso ancora crimini protetti e minimizzati dal sistema, un sistema succube da un’ideologia catto-reazionaria che causa morte e disperazione impedendo alle persone di essere davvero responsabili di se e di ciò che costruiscono». Sull’Huffinton Post americano, in contemporanea, uno psicoterapeuta afferma che anche chiamare i gay con il termine “omosessuale” è una grave forma di omofobia, altra cosa che verrà criminalizzata prima o poi.

All’articolo di La Delfa le “Sentinelle” hanno risposto spiegando che si sentono ancora più confermate a mobilitarsi contro il crescente clima di intolleranza e censura della libertà d’espressione: «se infatti oggi si viene accusati di omofobia soltanto stando in silenzio nelle piazze per manifestare il legittimo dissenso verso un provvedimento legislativo, cosa accadrà domani, se la legge entrerà in vigore?», riferendosi al ddl Scalfarotto. Intanto la CGIL continua a definire la loro presenza «oscurantista, omofoba e discriminatoria».

I militanti omofili restano in silenzio invece se un consigliere comunale, come Claudio Cia del comune di Trento, viene insultato e minacciato fisicamente dopo essersi fatto promotore di un ordine del giorno sulla custodia dei figli nelle famiglie omosessuali, chiedendo ai servizi sociali di verificare «l’ambiente di crescita del bambino, in considerazione dell’assenza di una figura materna o paterna». In coerenza con la letteratura scientifica che mostra problematiche, anche gravi, per i minori cresciuti con persone dello stesso sesso.

Invitiamo tutti i nostri lettori a sostenere e partecipare alle veglie delle “Sentinelle in Piedi” presenti in tutte le città, il 5 aprile ad esempio saranno a Roma (assieme a Mario Adinolfi, tra i fondatori del Partito Democratico). Il loro sito web è www.sentinelleinpiedi.it, dove sono pubblicate le prossime date: 11/04 a Trento e 13/04 a Verona. Il loro profilo Facebook è aggiornato con articoli e notizie.

La redazione

79 commenti a Le Sentinelle in piedi: il nuovo bersaglio degli omofascisti

  • Francesco ha detto:

    Appena ne organizzeranno uno a Napoli, farò il possibile per partecipare a questa stupenda e pacifica iniziativa 🙂

    • Umpalumpa ha detto:

      Organizzalo tu e i tuoi amici 🙂
      Contattali in facebook e prova a vedere se è possibile

  • Sophie ha detto:

    Attivisti “GAY” attaccano in Germania i genitori che protestano contro l’idottrinamento dei bambini nelle scuole: “Gli hanno sputato addosso, tirato uova e sacchetti contenenti feci. Sono state strappate dalla Bibbia delle pagine e utilizzate per pulirsi il sedere, poi le hanno accartocciate e gettate contro i genitori. ” http://www.lifesitenews.com/news/gay-activists-hurl-feces-at-german-parents-protesting-pro-gay-school-curric?fb_action_ids=10202610729021901&fb_action_types=og.likes&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=288381481237582

    • Ottavio ha detto:

      Essere genitori è discriminante, fanno paura, sono omofobi. Andrebbero criminalizzati.

    • דָּנִיֵּאל ha detto:

      Mi auguro non sia tutto vero ciò che riporta quell’articolo… Sarebbe davvero inquietante.

      Preghiamo per loro e per quei genitori che hanno dovuto subire tanta stupidità ed intolleranza.

    • Li ha detto:

      Da questi omonazisti non mi aspetto niente di meno. Vorrei che le SIP ci fossero anche qui: non ho patente, non conosco nessuno, ma aderirei volentieri.

      Che schifo la dittatura gay! 🙁 Per agire così devono proprio avere una fifa blu: si comportano quasi come i musulmani, gli indù e i buddisti. Sanno solo usare la violenza e basta. Parlarci diventa praticamente impossibile, e trovarne alcuni che ragionano e capiscono diventa difficile.

      E nel trentino, danno figli ai gay senza che gli assistenti sociali li controllino? E’ tutta una congiura verso gli etero. Ecco cos’è.

      Tempo fa ho visto un corto dove il mondo era gay, e gli etero erano discriminati. Direi che vertiamo verso quella direzione. Protagonisti, dei ragazzini.

  • Fransi ha detto:

    la misura di civiltà la si vede da una manifestazione. Confrontate le Sentinelle in Piedi con il Gay Pride: anche l’uomo piccolo D’Agostino comprenderà.

    • Ottavio ha detto:

      In realtà D’Agostino non mi sembra affatto ironico…seguo ogni tanto Dagospia e non è la prima volta che se la prende con la “frocio-mania”.

  • Sophie ha detto:

    … quante discussioni con mia sorella che è a favore dei matrimoni gay, le adozioni alle coppie gay, l’insegnamento della masturbazione all’asilo e la poligamia. -.-

  • EquesFidus ha detto:

    Molto bene: significa che iniziano ad avere paura. Lasciamo che la paura monti, che colti dalla disperazione perché, contrariamente al volere dei loro padroni, sempre più persone stanno aprendo gli occhi e muovendosi in massa contro coloro che vorrebbero imporre l’educazione di gender (che non prevede solo la pratica omosessuale come normale e salutare, ma anche l’insegnamento di masturbazione e l’elogio di pedofilia e pederastia) nelle scuole. Essendo ormai costretti a non poter più tacere dinanzi a certe manifestazioni, questi giornalisti di parte, credendo di poter impunemente chiamare le Sentinelle “fasciste”, “omofobi” (qualsiasi cosa voglia dire) sino ad “assassini”, in realtà stanno facendo il loro gioco: pubblicizzano difatti questa cosa alla maggioranza degli italiani, stanca di tutto questo indottrinamento lgbt perverso e continuo. Paradossalmente, come nel caso dei primi martiri, sarà grazie a queste persecuzioni mediatiche che il numero delle Sentinelle non farà altro che aumentare; perciò, ricordando la beatudine evangelica, vi ringraziamo, anticristiani lgbt: grazie perché continuate a dimostrare quanto siete perversi, quanto siete oscurantisti e perché non farete altro che pubblicizzare la Manif e le Sentinelle sempre più. E Dio solo sa quanto ce ne sia di bisogno.

    • gladio ha detto:

      Sei ottimista, EquesFidus, e fai bene ad esserlo…ma non farti soverchie illusioni.Una situazione del genere io l’ ho vissuta più di trent’ anni fa, durante le campagne abortiste.

      Il copione si sta ripetendo: anche allora, come adesso,il potere mediatico era in mano ai manigoldi che ricorrevano, con la stessa disinvoltura di oggi, alle armi della calunnia, dell’ insulto e del linciaggio morale.

      E la cosa ha pagato perchè hanno vinto loro: milioni di esserini innocenti sono finiti ( e continuano a finire)negli inceneritori degli ospedali…

      “Ad Auschwitz c’ era la neve, e il fumo usciva lento…cantava molti anni fa l ‘”Equipe 84″…

      E lo stesso fumo si leva ancor oggi, ogni giorno, dalle tante Auschwitz che l’ italietta ” democratica e antifascista nata dalla Resistenza” ha eretto un po’ dappertutto sul suo territorio, e si leva da quarant’ anni, perchè ,a differenza dell’ Auschwitz polacca, da noi i liberatori non sono ancora arrivati , nessun soldato Russo si è ancora affacciato oltre i “reticolati” per scoperchiarne l’ orrore.

      I Russi, già, i Russi…

      • Li ha detto:

        Gladio, se continua così vorrà dire cheavremo le chiese clandestine. Proprio come in Cina e al tempo di Hitler.
        Peace…love….fiori nei fucili….quanta ipocrisia! e cala, bamba, mina e ciosba a gogo.

    • Li ha detto:

      La paura si gestisce così: o si ritirano, o diventano violenti per negare la verità. E questo poprta a prepotenza, e quindi a dittatura. Penso che il video che ho postato non sia esagerato, ma solo profetico se si procede come vogliono loro.
      Meglio la prigione. La rieducazione col cavolo.

  • Luke ha detto:

    A Perugia è stato un successo, abbiamo addirittura ricevuto una contro-manifestazione dell’arcigay…4 gatti a urlare insulti ridicoli e che hanno smesso in 5 minuti dopo essere stati fermati e denunciati dagli uomini della Digos presenti. C’è anche un video su YouTube a testimoniare la differenza tra 300 Sentinelle e 4 omofascisti

    • Mandi ha detto:

      Mi segnali il link per favore?

      • Daniele ha detto:

        Ecco il link al video che ritrae alcuni giovani dei centri sociali di sinistra gridare slogan violenti in faccia alle inermi e silenziose Sentinelle (verso la fine del video uno di questi membri dei centri sociali dice pure che le Sentinelle “andrebbero menate”):

        http://www.tempi.it/videogallery/razzisti-fascisti-omofobi-ii-rumore-non-puo-imporsi-sul-rumore-il-silenzio-si#.Uz38A-JyzMI

        Accusano noi Sentinelle di essere intolleranti, ma qui di intolleranti io vedo solo i membri dei centri sociali ricolmi di ideologia LGBT.

        • Laura ha detto:

          Bellissimo video…comunque ragazzi basta guardare le facce. Da una parte centri sociali, facce sbattute, grigie, cattive, urla isteriche, aggressività. Dall’altra gente normale, serena, ordinata, silenziosa…basta guardare questi video per capire il background delle due culture che si confrontano.

          • Daniele ha detto:

            Hai ragione: sono due culture che si confrontano. Da una parte la cultura post 68ina, acida, rancorosa, triste, violenta, sguaiata e puerile rappresentata dai volti rabbiosi e grigi degli esponenti dei centri sociali di sinistra, dall’altra quella mite, gioiosa, responsabile, pacifica, allegra e sobria rappresentata dai volti sereni ed amichevoli della gente comune, tra cui tanti bambini (che saranno pure bambini, ma la loro maturità supera di gran lunga quella degli esponenti dei centri sociali…), scesa a manifestare pacificamente con un libro in mano.
            Basta osservare i volti delle persone in quel video per rendersene conto.
            Due culture, dicevo, che stanno l’una all’altra come il giorno sta alla notte, come la vita sta alla morte: agli antipodi. Non esiste una sintesi od una via di mezzo tra queste due opposte culture.
            Tra poco è Pasqua e durante la Messa del giorno di Pasqua leggeremo “Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della Vita era morto, ma ora, Vivo, trionfa”: la cultura della vita (e della gioia), rappresentata dalle silenziose Sentinelle, avrà la meglio sulla cultura della morte (e della tristezza), rappresentata dai seguaci del movimento LGBT.

  • Max ha detto:

    Bisogna diffondere il piu’ possibile queste reazioni scomposte e piene di odio da parte della La Delfa. Fatele girare a piu’ persone possibili, pregandoli a loro volta di farle avere ad altri ancora. Forza!!!

    • Max ha detto:

      ovviamente intendevo dire, fatele conoscere!

    • Laura ha detto:

      Ma hai visto che non sa nemmeno scrivere in italiano? “non tiene proprio nulla da fare” ha risposto ad un utente che ha osato criticarla…Grillini in confronto è un docente universitario!!

  • beppino ha detto:

    Mi sembra “incoerente” che due persone monorientate si possano sposare. Non sono molto “attirato” dall’idea che si possa nascere per piacere di due “uno” o di due “una” e non per naturale atto d’amore degli attori generatori di vita. Ho alcuni “dubbi” circa la capacità di persone omosessuali di “crescere” pedagogicamente i propri figli (anche se a 1/2…) “nel migliore dei modi”. Ho la “sensazione” che certi disagi sessuali dovrebbero ricevere risposte e non imposizioni da parti di chi non li ritiene disagi. Sono “perplesso” circa il fatto che sentirsi donna o uomo pare non sia più una constatazione ma il risultato di una educazione. Mi dicono che “sbaglio” nel constatare che il sesso ineluttabilmente sia, prima di tutto, un passaggio “necessario e sufficiente” per fare figli (e che questa constatazione dovrebbe essere il punto di partenza per parlare di sessualità di coppia…). Mantengo delle “perplessità” sul fatto che molti dei cosiddetti “diritti civili” acquisiti non sono altro che implicite ed ignave sopraffazioni di altre persone che non possono o non sono ancora in grado di prendere posizione.
    In definitiva sono inequivocabilmente classificabile come omofobo (pare) anche se dalla mia parte vedo tanti dubbi e dall’altra parte vedo solo certezze. Ma allo stato attuale é stata poi compiutamente spiegata e caratterizzata l’omosessualità?

  • Marco S. ha detto:

    A esposizione !
    Magari la prima volta che si monta di guardia a Milano.

  • Fabrizia ha detto:

    Non amano e non rispettano i bambini coloro che gli raccontano la falsità che loro hanno due papà o due mamme. Ogni essere umano ha un padre e una madre. Fine del discorso.

  • Fabrizia ha detto:

    Siamo alle solite:non amano e non rispettano i bambini coloro che gli raccontano la falsità che loro hanno due papà o due mamme. Ogni essere umano ha un padre e una madre. Fine del discorso.

  • Emanuele ha detto:

    Bellissimo video delle Sentinelle in Piedi – Perugia
    Da vedere e da diffondere ! http://m.youtube.com/watch?v=DbF2HoIdcFk

  • Daphnos ha detto:

    http://www.ilgiornale.it/news/cronache/mozilla-lad-costretto-dimettersi-perch-contrario-alle-nozze-1007591.html

    E poi qualcuno si lamenta perché in Russia ci sarebbe una spietata dittatura… 🙁

    • Max ha detto:

      Perche’ non proviamo a mandare dei commenti qui:

      http://www.corriere.it/esteri/14_aprile_03/mozilla-ceo-lascia-perche-omofobo-ba486520-bb6d-11e3-8a36-5d2bd872f898.shtml

      utenti come Gayliberodallelobby, Manif_pour_tous e soprattutto Immanuel si trovano a fronteggiare da soli una quantita’ di attacchi molto duri da parte dei soliti commentatori “omofascisti”, come li definirebbe qualcuno. Non si puo’ aiutarli?

      • LawFirstpope ha detto:

        Ciao Max,
        Mi chiede purtroppo di registrarmi con abbonamento (almeno qui dal cellulare). 🙁

        • Max ha detto:

          Non so bene adesso; ma un paio di anni fa io mi registrai e non c’era bisogno di essere abbonati. Mi sembra molto strano che l’accesso ai commenti sia ristretto.

          Magari riprova da un computer fisso Law, dai. La discussione andra’ avanti ancora a lungo.

      • Daphnos ha detto:

        Ho finito di leggere ora tutti i quattrocentoottantacinque!! commenti all’articolo del Corriere, dal titolo puntualmente ignobile, e mi sono accorto di aver fatto le ore piccole. Non credo ne sia valsa la pena 🙂 . Cmq a leggere il tuo commento sembrava un tiro al bersaglio, un po’ come su Tempi prima che i nostri di UCCR vi si trasferissero in massa durante il mese di sospensione degli aggiornamenti al sito. Invece non è affatto così! La quasi totalità dei commentatori e dei gradimenti è orientata verso la solidarietà ad Eich e non si lesina neppure sugli apprezzamenti verso Putin e sulle intenzioni di boicottaggio (semmai andrebbe spiegato a chi desidera passare a Chrome che Google elargisce ai dipendenti gay stipendi maggiori rispetto agli eterosessuali… ma questo a qualcuno può andare anche bene).
        I (tre) commentatori feroci che hai menzionato sono riusciti a dire che Firefox offre servizi di qualità proprio grazie alla linea aziendale pro-gay… e che è giusto licenziare un ad che non rispetta la linea dell’azienda, come un’associazione animalista può licenziare un dipendente che indossa pellicce (quindi l’obiettivo primario dei servizi informatici è difendere la causa dei gay? Mah…). L’impressione che ho avuto in realtà è positiva… la gente non si è addormentata, penso sia solo intimidita.

        • Max ha detto:

          Io ho fatto notte leggendo i commenti dei siti esteri ed in effetti c’e’ di peggio.

          Ti diro’, mi era sembrato che i tre commentatori stessero attaccando ed assediando un paio di utenti che invece cercavano di mostrare e difendere il buon senso: per esempio “se si decide che il genere non e’ importante, allora perche’ lo e’ il numero?” Non mi e’ parso che la grande maggioranza dei commenti fosse a loro favore.

          • Daphnos ha detto:

            Mi sento in dovere di aggiungere un ulteriore commento alla nostra interessante già discussione, doveroso dopo aver riletto quello di Berni, educato ma pretenzioso, e soprattutto quello dell’assistente sociale Valerio, ancora più inquietante: giusto per evitare che chi ci segue, visto l’orario che abbiamo fatto a leggere commenti sul tema (tu hai fatto le CINQUE!), abbia l’impressione che siamo ossessionati dalla vicenda, e perciò siamo mentalmente instabili, quindi omofobi, quindi dobbiamo essere perseguiti penalmente.

            Dunque, parlando a titolo personale: il tema mi interessa, sì, né più né meno di altri temi etici, economici, di politica internazionale di cui si discute in questi anni. Anzi, di per sé forse mi interessa anche meno. Ma siccome si è legato a doppio filo alla finanza e alla politica internazionale ed è diventato globale, sono obbligato a documentarmi a dovere.
            Sull’orario sballato: se ho fatto le tre di notte per una notizia del genere non è per un interesse morboso ma per il semplice fatto che, avendo sostenuto da poco il quartultimo esame, mi sono preso dieci giorni di vacanza con totale libertà di orario, e se non avessi letto quei commenti fino a notte fonda non avrei dormito comunque, magari avrei giocato a World of Warcraft (Excelsior se ci sei… lo sciamano è al livello 85, tra poco lo completo 😉 ) fino all’alba… insomma, cazzeggio in grande stile fino a lunedì! Nessuna ossessione, tranquilli ragazzi!
            So che queste rassicurazioni non possono bastare per i due commentatori impiegati nel sociale che hanno scritto qui sotto quindi… confesso tutto: sono cresciuto in una famiglia eterosessuale da genitori naturali, quindi ad alto rischio psicologico, ma fortunatamente non sono stato abbandonato, maltrattato, seviziato, ignorato, né ho mai manifestato segni di squilibrio di qualsiasi tipo, e come me tutti i miei amici che sono cresciuti nelle stesse condizioni, una quarantina circa… statisticamente strano, non è vero? In più ho una fidanzata con la quale intendo fondare un’altra famiglia tradizionale. Forse quest’ultima cosa non avrei dovuto precisarla, infatti secondo ValerioZ la famiglia tradizionale è il covo di ogni stortura della società: se necessario allora metterò incinta la mia ragazza e poi la lascerò crescere da sola il bimbo, così sarò sicuro che crescerà bene, visto che le madri single sono tutte perfette, a differenza delle crudeli coppie etero… giusto 😉 ? Tranquilli, voi mi dite quello che devo fare, e io lo faccio!

            Max, spero che anche tu abbia una buona giustificazione per i tuoi orari assurdi… tanto più che se non ricordo male vivi in UK, e lì gli untori omofobi li trattengono in carcere sul serio!

  • Valerio ha detto:

    È da una settimana che non vedo l’ora di domani 5 aprile, passerei un mese in piedi in silenzio pur di manifestare il mio dissenso con l’abominevole ddl Scalfarotto.

    • Laura ha detto:

      Mi raccomando fate il più silenzio possibile!! Salutami Mario Adinolfi che parteciperà con voi e ringrazialo per il suo coraggio intellettuale!

  • דָּנִיֵּאל ha detto:

    Domani sarò al Pantheon per difendere la libertà di opinione.

    Chi viene dei lettori? 😉

    • Max ha detto:

      Non sono a Roma purtroppo; invito chi lo e’ ad andarci. E’ l’ora di “farsi sentire”. I media non potranno ignorare per sempre il lato violento di alcuni contestatori.

    • Gennaro ha detto:

      Nemmeno io sono di Roma, però c’è Valerio (leggi più sopra)

  • Berni ha detto:

    Direi che questa delle Sentinelle è un’ottima forma di protesta. Difendere il diritto di esprimere le proprie idee è naturale, l’importante è aver sempre chiara la differenza tra un’idea (un’opinione) e un fatto inopinabile. Mi viene spesso in mente Galileo e la scoperta che la Terra gira intorno al Sole e non viceversa: si disse che contrastava la filosofia “naturale”, che era un’idea…la fine la sappiamo tutti. A quel tempo non c’era diritto di esprimere idee che andassero contro quelli che si credevano principi naturali e divini. Oggi abbiamo invece questa possibilità, ma sarebbe bene, sempre, in generale ed in ogni contesto, verificare le nostre idee/opinioni prima di dichiararle, accertarsi che siano davvero opinioni e non errori (dire oggi che è il Sole che gira intorno alla Terra, centro dell’universo, non è un’opinione, è un errore clamoroso). Credo che chi “protesta” o si manisfeta contro il movimento delle Sentinelle non stia criticando il diritto di manifestare in sè, ma quello che sta dietro, ovvero quelle che le Sentinelle chiamano opinioni: non è il manisfetare silenzioso e rispettoso che infastidisce molti, bensì il fatto che si definisca “opinione” o “idea” l’apertura alla piena uguaglianza dei cittadini e cittadine di un orientamento sessuale diverso da quello eterosessuale. Che i gay siano persone uguali agli altri e con gli stessi diritti non è un’opinione, ma un fatto ben studiato, documentato e vissuto; (essere eterosessuali non è un merito, dunque l’essere gay non è un demerito) Per questo trovo lo stile di manifestare delle Sentinelle molto interessante e ottimo, ma purtroppo sprecato, tanto come attualmente sarebbe sprecata una manifestazione per i diritto di dire che il Sole gira intorno alla Terra: certo che si può “dire” e certo che non va insultato chi lo dice, ma è sotto gli occhi di tutti che sarebbe non solo inutile ma ridicolo, vista le verificabilità totale dell’esatto contrario.
    Spero che le Sentinelle si occupino presto, con la stessa formula e passione, di altre forme di diritto, come quello dei bambini di avere vicino due o, meglio, tante persone che si occupino di lui come è nei suoi diritti, invece di venire brutalizzati, abbandonati, isolati, insultati come vedo troppo spesso accadere nelle famiglie dei miei alunni (famiglie che si dichiarano tutte eterosessuali….tanto per restare in tema)…
    Mi unirò volentieri alle Sentinelle quando il loro “sit-in” sarà per dare una famiglia ad un bambino, e non un bambino ad una famiglia.
    Grazie a chi ha letto fin qui, un abbraccio per chi ha abbandonato dopo le prime righe, un abbraccio ancora più stretto per chi non capirà 🙂

    • ValerioZ ha detto:

      Grazie Bernie dell’intervento!!!! E grazie anche perchè dal tuo nickname non si capisce se sei uomo o donna: in questo modo confermi che la sessualità di un individuo non può mai definirlo in toto e non può essere caratteristica prevalente o discriminante!!!
      Sarò anch’io, con tutti i miei amici, con te e con le sentinelle quando difenderemo il diritto ad avere una vera famiglia, cioè due persone che si amino e che amino il bambino!! (io non faccio l’insegnante ma l’assistente sociale e, come te, ne vedo tante ogni giorno, ma fino ad ora non ho mai avuto problemi con mamme single o con gay…bensì con altri tipi di famiglie!)

      Ciao a tutte le sentinelle!
      Ciao Bernie e ancora grazie per il coraggio delle tue parole!

      • Sophie ha detto:

        E certo basta che due persone si amino, pure che siano due uomini oppure un cane e una donna, chissenefrega l’importante è l’amore….

    • Sophie ha detto:

      Io invece non ho capito dove vuoi arrivare.

      • beppino ha detto:

        Una certa impressione su dove voglia arrivare mi pare di avercela. Ma il buon Bernie forse é il caso che rielabori meglio i quattro punti fissi del suo ragionamento, anche tenendo conto che non tutti vendono “pasta”, sono “amministratori delegati” o, in genere, sono ricattabili economicamente; se ne faccia una ragione…
        Quanto al diritto di ogni nascituro di aver vicino due “o, meglio, tante persone che si occupino di lui come è nei suoi diritti” se ne faccia allo stesso modo una ragione, la condizione ottimale necessaria e sufficiente é chiara e palese da millenni: é quella di avere una mamma e un papà, possibilmente “blindati” entro quel sistema di diritti e doveri chiamato matrimonio.

      • Daphnos ha detto:

        Tranquilla Sophie… consolati facendoti stringere in un forte, forte abbraccio!

    • Max ha detto:

      Qui c’e’ il rischio che qualcuno, leggendo questa collezione di buonismo e luoghi comuni, possa esserne influenzato. Allora, meglio chiarire un paio di cose.

      “Mi viene spesso in mente Galileo e la scoperta che la Terra gira intorno al Sole e non viceversa: si disse che contrastava la filosofia “naturale”, che era un’idea…la fine la sappiamo tutti. A quel tempo non c’era diritto di esprimere idee che andassero contro quelli che si credevano principi naturali e divini. ”

      La “filosofia naturale” non era un’idea… e’ stata il precursore della Scienza moderna: si cercava una spiegazione naturale ai fenomeni naturali. Chi sosteneva, fino al 1600, l’ipotesi geocentrica aveva a suo supporto la migliore Scienza del tempo. Erano stati i pagani greci ad affossare l’ipotesi eliocentrica, perché prevedeva cose che non si osservavano, come le parallassi stellari. Invece il modello geocentrico, formalizzato dal greco e pagano Tolomeo, aveva dalla sua parte le osservazioni e la matematica. Inoltre, e’ la spiegazione piu’ semplice ed intuitiva a quello che si vede intorno a noi ogni giorno.
      Altrimenti, mi dica cosa avrebbe dovuto dedurre chiunque, con strumenti che si avevano fino al 1600.

      L’interpretazione letterale dell’Antico Testamento non aveva e non ha un enorme interesse per la Chiesa Cattolica; assai di piu’ ne aveva e ne ha l’interpretazione allegorica. Diceva il Cardinale Bellarmino a Galileo che se si fosse dimostrato, in maniera chiara e ineludibile, che era la Terra a ruotare intorno al Sole e non viceversa, la Chiesa avrebbe cambiato opinione a riguardo. Al contrario di cio’ che si crede, Galileo non dimostro’ cio’, ma pretese di farlo e di insegnare alla Chiesa come si dovevano interpretare le Scritture.
      Inoltre, all’epoca il cosiddetto “libero pensiero” non esisteva, non era nemmeno concepito, sicuramente non come lo e’ adesso. Tutte le istituzioni ed organizzazioni che avevano poteri erano piuttosto autoritarie nel gestirli e la religione era considerato un fatto pubblico, non privato. Anche Galileo, che rimase Cattolico fino alla morte, giudicava naturale che la questione eliocentrica fosse discussa anche con l’autorità religiosa. Giudicare persone di 4 secoli fa, che avevano una mentalità profondamente diversa dalla nostra, e’ un errore che gli storici chiamano “presentismo”.
      La Chiesa sbaglio’ seriamente a processare e condannare Galileo, ma quell’episodio e’ ancora spesso citato da persone che non usano il cervello e/o non sono molto informate, spesso per surrettiziamente criticare la Chiesa. Quando la vicenda e’ assai piu’ complicata.

      “Credo che chi “protesta” o si manisfeta contro il movimento delle Sentinelle non stia criticando il diritto di manifestare in sè, ma quello che sta dietro, ovvero quelle che le Sentinelle chiamano opinioni: non è il manisfetare silenzioso e rispettoso che infastidisce molti, bensì il fatto che si definisca “opinione” o “idea” l’apertura alla piena uguaglianza dei cittadini e cittadine di un orientamento sessuale diverso da quello eterosessuale. Che i gay siano persone uguali agli altri e con gli stessi diritti non è un’opinione, ma un fatto ben studiato, documentato e vissuto; (essere eterosessuali non è un merito, dunque l’essere gay non è un demerito) Per questo trovo lo stile di manifestare delle Sentinelle molto interessante e ottimo, ma purtroppo sprecato, tanto come attualmente sarebbe sprecata una manifestazione per i diritto di dire che il Sole gira intorno alla Terra: certo che si può “dire” e certo che non va insultato chi lo dice, ma è sotto gli occhi di tutti che sarebbe non solo inutile ma ridicolo, vista le verificabilità totale dell’esatto contrario.”

      Evidentemente le sono sfuggite delle affermazioni durissime ed esagerate, riportate sopra, pronunciate da varie associazioni omosessuali e giornalisti. Probabilmente uno vede quello che vuole vedere. Spero che ai suoi poveri allievi insegni qualcosa di diverso.

      Inoltre, noto che usi il classico “straw man argument”: dipingi i tuoi avversari come se stesso facendo o dicendo una cosa assai peggiore di quello che in realta’ stanno facendo o dicendo. Tranquillo, nessuno sta negando che gli omosessuali sono persone come tutte le altre, con gli stessi diritti legali di tutti gli altri. Non mi risulta che si stia contestando che due omosessuali possano provare amore l’uno nei confronti dell’altro. Nessuno vuole fare discriminazioni per esempio sul lavoro. Nessuno e’ contrario a punire severamente chi si permette di aggredire un omosessuale in quanto tale. Mi dimostri il contrario.

      Quello che si sta contestando qui e’ il cambiamento e snaturamento del concetto di matrimonio, cosi’ come lo e’ stato per millenni, in tutte le civilta’ dei 5 continenti e profondamente diverse e non interconnesse tra di loro. Il matrimonio, infatti ha un legame con la procreazione di nuovi membri della società. Altrimenti, non e’ matrimonio ma un’altra cosa. Chi contesta questa differenza e’ come chi afferma che puo’ giocare con le regole del rugby in una partita di calcio ed invoca il diritto di essere trattato egualmente; ma in realta’ rischia il ridicolo.
      Inoltre, le “Sentinelle in Piedi” contestano con energia i tentativi di zittire e dare guai a chi non e’ d’accordo sul nuovo concetto di “matrimonio”. Lei lo sa che con l’originaria proposta di legge di Scalfarotto era concepibile che semplicemente affermare “per me il matrimonio e’ tra uomo e donna” sarebbe stato punibile penalmente? Ma stiamo scherzando?

      “Spero che le Sentinelle si occupino presto, con la stessa formula e passione, di altre forme di diritto, come quello dei bambini di avere vicino due o, meglio, tante persone che si occupino di lui come è nei suoi diritti, invece di venire brutalizzati, abbandonati, isolati, insultati come vedo troppo spesso accadere nelle famiglie dei miei alunni”

      Lo spero anche io, ma questo non toglie nulla della giustezza delle motivi per cui le Sentinelle in Piedi manifestano. Magari, esse lo faranno quando la smetterà questo bombardamento mediatico per la legalizzazione del “matrimonio” omosessuale e per dare due papa’ ad un bambino e per privarlo volontariamente di una madre, adottiva o naturale (e guai a chi non e’ d’accordo!)

      (famiglie che si dichiarano tutte eterosessuali….tanto per restare in tema)…

      Le stesse cose accadono pari pari nelle “famiglie” omosessuali, tanto per restare in tema….

      Mi unirò volentieri alle Sentinelle quando il loro “sit-in” sarà per dare una famiglia ad un bambino, e non un bambino ad una famiglia.

      chi le dice che gia’ non lo stiano facendo?

    • beppino ha detto:

      Un intervento che da poco. Già parte male “tirando dentro” pretestuosamente il caso Galilei (e già qua ci sarebbe da confrontarsi …ma il discorso si allungherebbe), poi va ancora peggio quando nell’introdurre la differenza fra opinioni e fatti, a suo dire, “il” fatto inequivocabile sarebbe la mancanza di piena uguaglianza fra cittadini di orientamento sessuale diverso… E chi avrebbe mai auspicato/paventato il contrario? Semmai il problema é concordare o meno con improbabili richieste di “uguaglianze” impossibili fra evenienze che oggettivamente non c’azzeccano fra di loro; col 99,999% di persone stonate in giro per il mondo si può forse imporre il diritto a tutti di appartenere ai berliner philharmoniker? Nessuno ha mai detto che gli omosessuali siano persone “diverse” dagli altri e neanche che sia un demerito essere un omosessuale. Il problema é definire quale é il miglior modo di fare famiglia con figli e quale é la miglior condizione per dare un adeguato ambiente di sviluppo psicologico ai nuovi nati…; casomai, allo stesso modo, il problema é definire l’attendibilità di tante strombazzate teorie che affermano che la differenza sessuale é frutto dell’ambiente e non di precise caratterizzazioni fisiche e psicologiche… Quanto ai bambini brutalizzati, abbandonati, isolati, insultati non si può che essere d’accordo partendo però dalla considerazione che il vero tema é proprio quello di non disconoscere, ma anzi attivarsi per migliorare, “il miglior modo” di venire al mondo, il miglior sistema per acquisire un ambiente pedagogicamente adatto allo sviluppo, come “dare una famiglia ad un bambino e non un bambino ad una famiglia” come tante persone egoisticamente intendono (e non mi riferisco solo a coppie “non ortodosse” ma anche a coppie “normali” dove, ad esempio, la donna vuole essere mamma a 65 anni, ecc..).

    • Marco S. ha detto:

      Un “diritto” e’ una facolta’ che la legge concede agli individui o alle persone giuridiche e che ha come corrispettivo l’obbligo del resto della societa’ di “fare”, “non fare” o “tollerare” qualche cosa.

      Il mio diritto alla vita, vieta al resto della societa’ di uccidermi o di omettere di soccorrermi nel caso fossi in pericolo; il mio diritto di precedenza vieta a tutti gli altri automobilisti di tagliarmi la strada; il mio diritto di opinione impone al resto della societa’ di tollerare le mie idee….e cosi’ via.

      Il matrimonio non rientra in questo schema e se volessimo farcelo rientrare “a martellate”, bisognerebbe ammettere che deve esistere da qualche parte qualche disgraziata soggetta all’obbligo di sposarmi 🙂 (obbligo di “fare” e “tollerare” 😉

      Infatti il matrimonio, come la prescrizione, l’usucapione, le societa’ commerciali, la successione ereditaria, etc. etc., non sono “diritti”, ma “istituti giuridici”, cioe’ esistono in quanto perseguono finalita’ sociali, non individuali.

      Il matrimonio e’ l’istituto giuridico con il quale l’intera societa’ promuove un tipo di unione che ritiene utile per la sua perpetuazione e per l’educazione dei giovani.

      Questo non significa che le altre unioni vadano disprezzate o che i loro componenti abbiano meno “diritti”.
      E’ un piano diverso.

      Le faccio un esempio, per spiegarmi meglio: secondo Lei il debitore che, per l’inerzia del suo creditore, potesse avvalersi dell’istituto giuridico della prescrizione del debito, avrebbe piu’ diritti di una altro debitore che invece fosse costretto a pagare fino all’ultimo centesimo ???

      No, semplicemente questo istituto ha il fine di incoraggiare comportamenti che garantiscano la certezza del diritto e dei rapporti tra gli individui, a prescindere dal loro status individuale.
      I “diritti civili” non c’entrano nulla.

      Da tutto quanto scritto sopra, secondo me, ne seguono due cose:

      1) Non mi risulta in atto nessuna discriminazione in termini “diritti civili”.

      2) La questione se estendere o no i benefici di un istituto giuridico a fasce in esso non ancora ricomprese, pertiene quindi all’intera societa’, non solo agli interessati.
      Solo la societa’, nel suo insieme, puo’ giudicare dei costi e dei benefici che questa estensione le apportera’.

      Per questo ritengo che la modalita’ di manifestazione delle “sentinelle” rientri nel normale esercizio della liberta’ di opinione, nell’ambito di un processo legislativo che, confido, sia ancora democratico.
      E la liberta’ di opinione (questa si’!!!), e’ un “diritto civile”.

      Naturalmente sono a disposizione per chiarimenti ed approfondimenti, ringraziandoLa comunque per l’interessante intervento.

      • Berni ha detto:

        Grazie Marco S. per la disponibilità al dialogo e per la precisione che trapelano dal tuo intervento, ma grazie anche a tutti gli altri: mi ha fatto molto piacere che le mie parole così semplici abbiano “mosso” a scrivere chi le ha lette, era il mio obiettivo.
        Un grazie particolare a ValerioZ: conosco molti assistenti sociali e capisco e sostengo il vostro lavoro così delicato e impegnativo. (rispondo anche alla tua scherzosa battuta circa il mio “covert nickname”: sono una donna.)

        Non mi addentrerò in questioni teologiche che, oltre ad essere ostiche e spesso (ahimè) noiose, non credo siano necessarie in questo contesto ma che riservo quotidie ai miei alunni: per onor del vero devo difenderli da chi, nel suo intervento, li ha definiti “poveri”, certamente in relazione al fatto che abbiano me come docente. Forse qualcuno di loro potrebbe trovarsi daccordo con quella ironica affermazione, potrei anche azzardare a indicare chi, ma in generale i miei pupilli mi dimostrano un alto interesse e un grande impegno anche emotivo per la mia persona e per gli argomenti che tratto; credo di non peccare di modestia dicendo che sono obiettivi molto alti, vista la scuola (istituto privato cattolico in Inghilterra), l’insegnamento (religious educations and theology) e la posizione che copro (sono per metà italiana, dunque per metà lontana dalla loro cultura, vengo dal Paese Cattolico per eccellenza e questo mi circonda di un’aurea dogmatica dalla quale devo difendermi ogni giorno –> aurea che è stata notata persino qui).

        Rispondendo brevemente a Marco S. : il matrimonio, come dici tu, è proprio un’istituzione giuridico-istituzionale, ovvero UMANA, il matrimonio è culturale, non appartiene al dettame di nessuna legge naturale o divina (a differenza del matrimonio religioso, che però mi pare sia lapalissianamente fuori discussione), pertanto si realizzerà quello che la società, in ogni momento storico e in funzione della realtà e delle sue necessità democratiche, deciderà in modo legittimo. Per questo, proprio perchè il matrimonio è istituzione giuridica, in moltissimi Paesi (statisticamente parlando, presto in tutti i Paesi che si definiscono civili) è considerato e legiferato come “diritto” (non obbligo, sia ben inteso) di ogni cittadino, senza discriminante di orientamento sessuale: come dici anche tu, è proprio la società che deve esprimersi circa questi temi, essendo temi, come questo, che toccano gli ambiti giuridici, istituzionali e dunque “civili”, concernenti la “civis umana”. Il mio intervento non voleva essere una critica verso la possibilità di manifestare ed esprimere le proprie idee, anzi, ho esordito dicendo quanto mi trovi entusiasta il modo di manifestare delle Sentinelle; quello che mi ha colpito e mosso a scrivere è stato in parte il dispiacere verso quei gruppi che usano la violenza, anche verbale, per difendersi e per controbattere il movimento delle Sentinelle (intolleranza e aggressività sono una gramigna che non fa distinzione di sesso e orientamento di genere), in parte il senso di rammarico per tanta energia e passione in difesa di un’idea, consentiteti il termine, anacronistica, parlando in termini di società moderne.
        Lungi da me criticare il diritto di esprimere idee di ogni genere: come diceva “qualcuno”, non la penso come voi ma mi batterò fino alla morte affinchè abbiate il diritto di dirlo.

        Se poi si volesse discutere veramente e seriamente di queste idee, sarò sempre disponibile: questa ed altre tematiche sono all’ordine del giorno nei miei insegnamenti, proprio in virtù del fatto di trovarmi in un Paese che, da Sua Santità in persona (che ho avuto modo di conoscere in udienza nel ruolo particolare che rivesto in Inghilterra), è stato descritto come un “faro” per civiltà e accoglienza. Qui dove vivo e dove lavoro ci sono tanta attesa ed entusiasmo per la figura del Papa, di cui riporto spesso le parole dette in pubblico e sentite in privato, e a chi mi ripropone la trita tiritera che vengo da un “backward country” (Paese di mentalità arretrata), rispondo che tutto sta cambiando, che la realtà è molto diversa dalla legge: le parole del Santo Padre mi vengono sempre in aiuto, il Vangelo mi viene incontro, gli articoli che, per aggiornamento personale e professionale, devo leggere circa movimenti o manifestazioni come queste, invece, molto meno mi aiutano.

        Lunedì voglio dedicare 15 minuti alla presentazione e discussione di queste manifestazioni delle Sentinelle: potrebbe essere un’interessante verifica delle capacità di argomentare e di quanto siano ben interiorizzati alcuni concetti teologici studiati da tempo.
        Sono fortemente convinta che solo un profondo e attento studio della teologia, del significato di “religio” e spiritualità, possa aiutare a superare barriere rigide che solo l’attaccamento alla specie umana e al suo egoismo possono produrre.
        Dio è più alto di ogni barriera.

        Grazie di nuovo per l’ascolto e per gli articoli pubblicati qui nel sito, spunti sempre molto attuali dai quali partire.

        Vi abbraccio di nuovo
        (so che qualcuno ha ironizzato anche sugli abbracci: gli inglesi saranno anche “cold” ma quando abbracciano lo fanno dal cuore e con grande emozione. Non smontate anche questo mito degli “italiani persone calorose”, please, e continuate ad abbracciare soprattutto chi vi vuol male.)

        • beppino ha detto:

          Mi scusi signora Berni se mi intrometto.

          Senza scomodare questione teologiche (su cui lei é molto addentro essendo, “pare”, una docente) e sperando di non passare per bigotto (rischio da lei evidentemente molto sentito in quanto, “pare”, operatrice culturale nella terra “faro” dei diritti civili) vorrei fare alcune osservazioni:

          – é ovvio che il matrimonio civile é conseguenza del baricentro etico di una società, ma forse é il caso di approfondire da dove arriva la caratterizzazione etica e culturale del matrimonio;

          – personalmente non sono molto convinto che debba essere considerato come diritto indipendentemente dall’orientamento sessuale (abbia pazienza, sono omofobo) ma il discorso si farebbe lungo…;

          – forse é il caso di affrontare, magari a testa alta e con piglio diverso, il paventato concetto di “mentalità arretrata” da lei, “pare”, particolarmente “subito”. Sono stato anch’io in Inghilterra e, a dir la verità, non ho avuto questo sentore, ma evidentemente ho bazziccato ambienti diversi dai suoi;

          – se lunedi (giorno in cui, “pare”, deve “affrontare” i suoi pupilli) le propongo un altro argomento di discussione al posto di quello della “Sentinelle” italiane. Perché, piuttosto, non proporre un approfondimento sulle conseguenze pedagogiche e psicologiche nella educazione dei bambini di forme non convenzionali di “famiglia”? Per inciso non per evidenziare a priori la negatività di queste aperture “civili” quanto per evidenziare come caratterizzazioni antropologiche non note o poco studiate siano state bellamente non considerate in questi anni e di quanto “anche” la cosiddetta società evoluta inglese, dove “pare” lei lavori, ne sappia in realtà ben poco. Anche questo potrebbe essere una interessante “verifica delle capacità di argomentare e di quanto siano ben interiorizzati alcuni concetti teologici studiati da tempo”;

          – quanto all’egoismo un altro buon argomento di discussione potrebbe essere se possa o meno considerarsi “egoista” una società che amplia possibili “diritti” senza prima definirne inequivocabilmente le caratterizzazioni pedagogiche e psicologiche.

          Del resto, la società “evoluta” inglese, nell’affrontare e risolvere indispensabili problematiche di “diritto civile” (dimenticandosi di prendere in considerazione “tutti” gli attori interessati alla soluzione del problema stesso) é in buona compagnia.

          Abbia pazienza se mi sono intromesso…

          • Berni ha detto:

            Buona Domenica a tutti.
            Grazie a beppino per la risposta al mio commento: non scusarti per l’intromissione, chiunque è libero di commentare qualsiasi intervento. Leggo tra le righe una nemmeno tanto velata critica alla società inglese e a quelle (tante, direi la maggioranza tra quelle che si definiscono civilizzate) che la seguono: ognuno è libero di pensare come crede, ma il fatto che alcuni Paesi (e tra questi la UK) siano “fari” di civiltà rispetto a tanti altri non è però in discussione (a meno che non si voglia rimettere in discussione il concetto di civiltà stessa, di diritti, di europeismo o ancora di principi costituzionali europei e mondiali: certo l’Italia è purtroppo un neo nella civile Europa, ma come tanti nei, più diventano neri più diventano rischiosi e dunque pronti ad essere estirpati).

            Circa i consigli su quali argomenti potrei affrontare con i miei alunni, posso serenamente dire che sono sempre, prima o successivamente, discussi con la mia personale guida e con il reverendo, dai quali accetto molto volentieri suggerimenti per percorsi di studio e bibliografie; il tema che mi suggerisce di affrontare beppino non è un tema nuovo, anzi direi che è molto caro, sebbene molto delicato e impegnativo e dunque decisamente consigliabile solo per le classi più alte, e non può certamente impegnarmi per soli 15 minuti: può essere oggetto di un intero modulo di lezioni.

            Tuttavia mi permetto di postare qui di seguito un elenco di studi, ricerche, articoli e bibliografia su questa tematica:
            (NB: l’elenco non può e non vuole essere esaustivo, vista la complessità del tema, ma è solamente una lista delle fonti più accreditate e conosciute che si possono facilmente reperire; le altre sono più impegnative e richiedono una conoscenza specifica del tema, pertinente, volendo essere precisi, ai colleghi che seguono il modulo “sex and responsability”: sono certa che sarebbero fonti molto ricche alle quali attingere, sebbene non veda la necessità di “disturbarli” per questa discussione.)
            (NB2: nell’elenco non sono volutamente citate fonti di ricerche, articoli o interventi che siano in qualche modo commissionati o sovvenzionati da gruppi di stampo LGBT o di matrice cattolica, perché ritenuti, entrambi, “partisan”, dunque non attendibili scientificamente.)

            Mi rendo conto che buona parte del materiale è in lingua inglese, così come sono americane buona parte delle associazioni di specialisti che hanno studiato questa tematica: la ricerca angloamericana è certamente la più “antica” a riguardo, di conseguenza la più ricca. Ciò non toglie l’esistenza di valide fonti proveniente anche dai Paesi nord-europei, sebbene di più difficile leggibilità per una comunità scientifica, purtroppo, quasi esclusivamente anglofona.

            Buona lettura e buona settimana a tutti.
            Il prossimo weekend tornerò a trovarvi e sarò disponibile a discutere insieme la bibliografia elencata e/o gli articoli che avrete avuto tempo e voglia di approfondire.

            Un abbraccio

            Child Welfare League of America
            National Association of Social Workers
            North American Council on Adoptable Children
            American Academy of Pediatrics
            American Academy of Family Physicians
            American Psychological Association
            American Psychiatric Association
            American Academy of Pediatrics (“Co-parent or second-parent adoption, by same-sex-parents”, 2002)
            Department of Justice (Canada), “Children’s development of social competence across families types”, 2006
            Law School’s Williams Institute (2007)
            American Medical Association

            Conger, J. (1975)
            Morin, S. E (1977)
            Mays & Cochran, 2001
            Perrin, 2002
            F. Tasker and S. Golombok, “Adults Raised as Children in Lesbian Families,” (1995)
            Armesto, 2002
            Charlotte J. Patterson, “Lesbian and Gay Parenting (1995)
            Bourassa Kevin, Joe Varnell, Harper shoves family study into the closet in Equal Marriage for Same-sex Couples: Advocacy News, equalmarriage.ca, 9 maggio 2007
            Meyer, “Legal, Psychological, and Medical Considerations in Lesbian Parenting” (1992)
            Ed Balls, segretario Ministero dell’Istruzione, UK 2008
            Direttiva 26/04/2007, Parlamento Europeo
            http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2007-0167+0+DOC+XML+V0//IT
            Trattato di Amsterdam, art. 13
            Geroge Weinberg, 1971, “Society and the Healthy Homosexual”
            Abigail Garner, “Families like mine” http://familieslikemine.com/
            Judd Marmor, in “Diagnostic and statistical manual of mental disorders”, 1973
            J. Marmor, “Sexual inversion: the multiple roots of homosexuality”, 1965, “Homosexual behaviour: a modern reappraisal” (1980), “Growing up before stonewall: life stories of some gay men” (1994)

            Studi che muovono critiche agli studi suddetti:

            – George Alan Rekers, Review Of Research On Homosexual Parenting, Adoption, And Foster Parenting, 2005
            – Mark Regnerus*, “How different are the adult children of parents who have same-sex relationships? Findings from the New Family Structures Study”, in Social Science Research 2012

            *gli studi di Regnerus sono ancora oggetto di verifiche (http://www.statesman.com/news/news/local/flap-over-study-on-gay-parenting-raises-question-1/nRNNq/) ; sebbene sia al corrente di un articolo, in questo sito, circa la veridicità degli studi di Regnerus, raccomando la lettura integrale del testo originale dell’Università del Texas, dove si legge che l’Università ha solamente provato che Regnerus non ha prodotto o falsificato i dati, mentre sulla fondatezza della sua ricerca e sulla corretta interpretazione dei dati la questione resta più che aperta.
            The University of Texas at Austin has determined that no formal investigation is warranted into the allegations of scientific misconduct lodged against associate professor Mark Regnerus regarding his July article in the journal Social Science Research.
            As required by its Revised Handbook of Operating Procedures, the university conducted an inquiry to determine whether the accusations made by writer Scott Rose had merit and warranted a formal investigation. After consulting with a four-memberadvisory panel composed of senior university faculty members, the Office of the Vice President for Research concluded in a report on Aug. 24 that there is insufficient evidence to warrant an investigation.
            Provost and Executive Vice President Steven Leslie accepted the report on Tuesday and deemed the matter closed from an institutional perspective.
            As part of the inquiry, the university hired Dr. Alan Price to ensure that the inquiry was conducted appropriately and fairly. Price, a private consultant, is former associate director of the Office of Research Integrity in the U.S. Department of Health and Human Services. Price found that the inquiry was handled in a manner consistent with university policy and indicated the process was “also consistent with federal regulatory requirements of inquiries into research misconduct.
            The allegations raised by Rose fall under the university’s definition of scientific misconduct, which states, in part, that “ordinary errors, good faith differences in interpretations or judgments of data, scholarly or political disagreements, good faith personal or professional opinions, or private moral or ethical behavior or views are not misconduct.
            As with much university research, Regnerus’ New Family Structures Study touches on a controversial and highly personal issue that is currently being debated by society at large. The university expects the scholarly community will continue to evaluate and report on the findings of the Regnerus article and supports such discussion»
            Inoltre il suo studio è stato ufficialmente criticato dalla American Psychological Association, dalla California Psychological Association, dalla American Psychiatric Association, dalla National Association of Social Workers, dalla American Medical Association, dalla American Academy of Pediatrics e dall’American Psychoanalytic Association.

            – Joseph Nicolosi*, “Healing Homosexuality: Case Stories of Reparative Therapy”, 1993, “Oltre l’omosessualità. Ascolto terapeutico e trasformazione”, 2007, “Identità di genere. Manuale di orientamento.”, 2010
            *la comunità scientifica internazionale non ha ancora trovato prove che attestino efficacia e validità delle teorie alla base dei trattamenti previsti da Nicolosi; l’Ordine Nazionale degli Psicologi Italiani si è espresso non favorevole in questo senso: “lo psicologo non può prestarsi ad alcuna “terapia riparativa” dell’orientamento sessuale di una persona», perché andrebbe contro i principi espressi dal Codice deontologico degli psicologi, non essendo l’omosessualità una psicopatologia”.

            Per chi volesse approfondire la posizione dell’Ordine degli psicologi Italiani: http://www.ordinepsicologitoscana.it/files/000006/00000608.pdf

            • beppino ha detto:

              … siano “fari” di civiltà rispetto a tanti altri non è però in discussione (a meno che non si voglia rimettere in discussione il concetto di civiltà stessa, di diritti, di europeismo o ancora di principi costituzionali europei e mondiali: certo l’Italia è purtroppo un neo nella civile Europa, ma come tanti nei, più diventano neri più diventano rischiosi e dunque pronti ad essere estirpati)…

              No forse non ci siamo capiti… la mia era ironia. Non sono affatto d’accordo col suo pensiero.

              …il tema che mi suggerisce di affrontare beppino non è un tema nuovo, anzi direi che è molto caro, sebbene molto delicato e impegnativo e dunque decisamente consigliabile solo per le classi più alte, e non può certamente impegnarmi per soli 15 minuti: può essere oggetto di un intero modulo di lezioni…

              Ho alcuni dubbi che nella sua tanto cara e amata Inghilterra sia un tema “vecchio” e che sia mai stato seriamente affrontato (con l’avvallo o meno del “reverendo”). Mi sto riferendo ovviamente a discussioni su come il legislatore inglese intervenga/decida su scelte di natura socio-politica senza un minimo di avvallo scientifico a monte. Vorrei a riguardo precisare che qui in Italia non é che siamo messi molto meglio (anzi), non abbiamo però la spocchia di considerarci “fari” della civiltà…

              …nell’elenco non sono volutamente citate fonti di ricerche, articoli o interventi che siano in qualche modo commissionati o sovvenzionati da gruppi di stampo LGBT o di matrice cattolica, perché ritenuti, entrambi, “partisan”, dunque non attendibili scientificamente)…

              Apprezzo la considerazione. Cercherò di leggiucchiare anche se, di primo acchito, vedo del materiale già noto e altro che proprio non c’azzecca.
              Per quanto riguarda APA & company mi pare si sia ampiamente parlato in questo sito; ciò che stupisce di queste associazioni é la variabilità nel tempo delle conclusioni (prese fra l’altro per banale conteggio numerico) e la sudditanza ai poteri economici forti di cui penso lei é al corrente in particolar modo nel mondo anglosassone in genere e nordamericano in particolare.

              …la comunità scientifica internazionale non ha ancora trovato prove che attestino efficacia e validità delle teorie alla base dei trattamenti previsti da Nicolosi; l’Ordine Nazionale degli Psicologi Italiani si è espresso non favorevole in questo senso: “lo psicologo non può prestarsi ad alcuna “terapia riparativa” dell’orientamento sessuale di una persona», perché andrebbe contro i principi espressi dal Codice deontologico degli psicologi, non essendo l’omosessualità una psicopatologia”…

              A dir la verità si parlava di capacità genitoriale e non di omosessualità in quanto tale. Ma anche su questo argomento siamo ancora debolucci dal punto di vista scientifico, anche perché penso lei sappia che se anche un solo omosessuale in qualche modo “esce” dalla sua condizione di fatto annulla tutto il castello di presunte verità più o meno acclarate ed a lei tanto care.

              Comunque la ringrazio, se non altro perché ha cercato di dare un contributo alla discussione senza utilizzare tecniche “mordi e fuggi” o frasi ripetitive ed inconcludenti.

            • Danilo ha detto:

              ognuno è libero di pensare come crede, ma il fatto che alcuni Paesi (e tra questi la UK) siano “fari” di civiltà rispetto a tanti altri non è però in discussione (a meno che non si voglia rimettere in discussione il concetto di civiltà stessa, di diritti, di europeismo o ancora di principi costituzionali europei e mondiali: certo l’Italia è purtroppo un neo nella civile Europa, ma come tanti nei, più diventano neri più diventano rischiosi e dunque pronti ad essere estirpati).

              Non ho capito granché di quello che ha affermato,”faro della civiltà” non significa niente,perché l’Australia non è un faro della civiltà?O forse la parola civiltà e qui usata retoricamente per stabilire che il grado di sviluppo civile implica necessariamente la legalizzazione dei matrimoni omosessuali?Ma l’esistenza dei matrimoni omosessuali in altre nazioni non implica che il resto del mondo sia anche incivile o che i primi siano necessariamente più civili degli altri.Essere più civili implica accettare l’adozione omosessuale?certo lei e libero di pensarla cosi, ma “ahimè” non è un fatto che lei sta dimostrando.O meglio non è che gli australiani sono incivili perché non sono favorevoli e gli inglesi sono più civili perché favorevoli.
              Lei è mai entrata agli uffizi,perchè questo è anche uno tra i motivi per cui nessuno può dare a questa nazione degli incivili,per cui mi rammarico del “purtroppo”. Il resto del mondo,non sono convinto che sia necessariamente incivile? Perchè le nazioni che non sono d’accordo con l’ omogenitorialità piuttosto che la complementarietà genitoriale sono anche incivili?Secondo quale improbabile argomento non sofistico?

              più diventano neri più diventano rischiosi e dunque pronti ad essere estirpati

              Suvvia non siamo dal dermatologo,e l’Italia non è un melanoma.E un atto di “civiltà” rivolgersi al dottore per queste indicazioni,piuttosto che rivolgersi a una nazione e ai suoi cittadini dandoli sommessamente degli incivili,senza nessuna ragione sufficiente.E comunque quando avrò un neo mi rivolgerò alle sedi opportune,non è necessario che vada a prendere lezioni di civiltà in Inghilterra.Anche perché Leonardo da Vinci non ha nulla da invidiare a nessuno,e se gli italiani decideranno in un modo piuttosto che in un altro non saranno di certo meno incivili perché cosi sentenzia lei,con quel “purtroppo”, come la Regina d’Inghilterra.

              Se proprio si è civili bisognerebbe lasciar perdere il grado di “inciviltà” (qualunque cosa lei significhi con la suddetta) degli altri.

              • Danilo ha detto:

                Per esempio mi ha subito incuriosito un “argomento” da lei postato visto che lei parla di “argomentazione” in generis,non capisco, ma lei intende che qualsiasi argomentazione basta che sia un argomentazione allora è fondata oppure non è necessario che un argomento sia anche fondato necessariamente,per esempio al livello logico mi spiega questa struttura argomentativa che mi lascia perplesso:

                “essere eterosessuali non è un merito, dunque l’essere gay non è un demerito”
                essere eterosessuali non è un merito,dunque l’essere incestuosi non è un demerito
                essere eterosessuali non è un merito,dunque l’essere pedofili non è un demerito
                essere eterosessuali non è un merito,quindi essere necrofili non è un demerito”

                Si badi, non vorrei che ci fosse un equivoco,non è che sto equiparando le categorie,ma vorrei comunque una delucidazione di quel “dunque”.Poi non so bene nemmeno cosa lei intenda con una parola “merito”,e in ultima analisi non mi dica che devo andare in Inghilterra per capirlo o che la cosa è una questione di civiltà.In che senso questo è un argomento valido?Lei dice non so che alla prima affermazione consegue l’altro o che sono palesemente davanti a una lezione di civiltà per non sequitur?

            • beppino ha detto:

              Incuriosito dalla vitalità “wikipediana” della signora Berni ad elencare i cosiddetti studi scientifici che dovrebbero avvalorare la bontà della genitorialità omosessuale, ho passato un paio d’ore pomeridiane di questa domenica facendo una piccola ricerca in rete ed ho tratto alcune considerazioni (non cito le fonti ma per chi vuole la corrispondente “ricerca” non é difficoltosa).

              L’onda lunga dominante in Italia (ma anche in Inghilterra penso….) è rappresentata da un ricorrente “assioma”: la scienza ha appurato che la capacità genitoriale delle coppie omo è la stessa di quella di coppie etero non essendovi alcuna relazione tra orientamento sessuale dei genitori e il percorso formativo ed educativo del figlio; quindi i figli traggono beneficio dall’educazione e cura di due genitori all’interno di una unione riconosciuta, a prescindere dal sesso dei genitori.

              Alcune osservazioni:

              1) sul termine “scienza”: vorrei ricordare che le conclusioni degli studi dei ricercatori si basano sempre su evenienze statistiche e non modelli deterministici comportamentali basati sulla ripetitività della fenomenologia. E’ verò comunque che questo è il massimo, di “scientifico”, che può fare attualmente la psicologia antropologica/sociale;

              2) sul termine genitorialità. Cosa è la genitorialità? In genere gli studi presuppongono che genitorialità sia la capacità di accudimento, responsabilità, educazione dei figli. Non compare mai l’approfondimento sull’origine biologica (ad esempio) e sul perché sia maturata in campo ai genitori la volontà di avere un figlio (ad esempio). Quindi basta dire che i requisiti per la genitorialità sono questi (…) e tutti gli individui che li hanno possono conseguentemente essere genitori. Fate un po’ voi…

              3) tutti gli studi sviluppano il tema della qualità, della relazione che si instaura, della cura genitoriale, ecc… senza tener conto della “forma” dell’unione famigliare come potenziale agente disomogeneo “a priori” di cui tener conto nelle risultanze dello studio;

              4) tutti gli studi non approfondiscono o approfondiscono poco il senso che da il bambino all’identificazione di genere e allo sviluppo psicosessuale in riferimento al rapporto con compagni di gioco, all’asilo, ecc…

              5) tutti gli studi presuppongono che le varie forme di famiglia siano tutte allo stesso “blocco di partenza”, disconoscendo millenni di storia antropologica. Non manca mai ovviamente una chiosa da “estrema sicurezza” sulle conclusioni;

              6) molti studi sono presentati presupponendo che la “prova contraria” non può essere chiesta altrimenti sarebbe condizionata da pregiudizio;

              7) tutti gli studi non approfondiscono le domande che il bambino di una coppia omosessuale sicuramente potrebbe/dovrebbe farsi (ho due mamme,… come sono venuto al mondo…, ma ho genitori per via biologica o per requisito legale, sono nato da Carla o Bruna ma chi è il papà (pardon… da dove arriva il seme), perché le mamme sono andate via per trovare papa (di nuovo pardon) e le relative conseguenze…;

              8) tutti gli studi e le corrispondenti analisi socio-antropologiche alle poche obiezioni considerate chiosano concludendo che “sono solo pregiudizi consolidati ma facilmente confutabili”…

              9) se poi vai a fondo scopri (e non lo dico io…) che siamo in presenza di studi con difetti metodologici (moltissimi), studi in qualche modo correlati all’attivismo LGBT (moltissimi) e studi che devono rispondere più che altro a programmi politici o spinte economiche (sempre troppi…);

              10) approfondendo ulteriormente scopri che tutti questi studi si sono concretizzate soprattutto negli ultimi 20-25 anni (diciamo dal 1990 in avanti) spesso su campioni a validità statistica molto discutibile e disomogenea (es. confronti disomogenei fra 5-6 casi di “famiglie” omosessuali e migliaia di casi di famiglie “eterosessuali”…);

              11) tanti studi fanno trasparire a priori la necessità di “seguire l’onda lunga” (ad es. per “guidare” le conclusioni si presuppongono risposte a domande ineludibili come “cosa devono dare i genitori per educare i figli?” o “che differenza c’è fra il genitore eterosessuale e quello omosessuale?”);

              12) si scopre che tanti campioni elaborati sono stati forniti dalle stesse associazioni omosessuali o lesbiche (come avviene la selezione?);

              13) non sempre è rispettato il principio di anonimato. Si cerca un minimo di garanzia di veridicità e sincerità nelle risposte? Il campione di famiglie gay interpellato sono gay dichiarati o gay “nascosti”?

              14) spesse volte la mancanza di campionamento casuale fanno sì che i soggetti stessi presentano al ricercatore un’immagine fuorviante che si conforma alle opinioni del soggetto e/o rimuove l’evidenza che non si conforma all’immagine che il soggetto desidera presentare;

              15) negli studi eseguiti manca sempre l’approfondimento su come interagisce il concetto di genitorialità e quello di generatività (come influisce il fatto che il sentire “genitoriale” precede quasi sempre l'”atto generativo” nelle coppie?);

              16) negli studi eseguiti viene disconosciuto o mortificato il concetto di legame biologico e delle possibili conseguenze (sia che manchi e sia che sia presente) sullo sviluppo del bambino;

              17) ecc.

              Insomma, questa sarebbe la “scienza” menzionata a riprova della correttezza di scelte legislative impattanti dal punto di vista socio-antropologico? A dir la verità, sono sempre stato convinto che il problema del matrimonio omosessuale con relativa possibilità legale di far nascere i figli o con relativa possibilità di aprire all’adozione, sia probabilmente un “falso problema” in quanto sarebbe comunque dal punto di vista antropologico ininfluente sulle dinamiche di una società (pare che gli omosessuali siano tra il 2 e il 4%, di questi circa il 20% vorrebbe forse potersi sposare e di quelli disposti effettivamente a sposarsi forse un 20% sarebbe intenzionato ad avere figli “in qualche modo”…). Come sono sempre stato altrettanto convinto che al giorno d’oggi il vero problema non sia l’arrivo di nuove forme di famiglia quanto la crisi sempre più assordante della famiglia tradizionale. Detto questo, e tornando all’origine del discorso, resta il fatto che nelle “scelte legislative” paradossalmente pare sia latitante proprio il connotato di maggior spessore, l’avvallo scientifico.

              • Danilo ha detto:

                Quando le obiezioni sono epistemologiche la psicologia diventa argomentazione politica,e l’argomentazione politica non puo pretendendete di ammantarsi di una scientificita’ che non ha,come fra l’altro hanno candidamente ammesso alcuni ex presidenti e collaboratori dell’Apa.

        • Marco S. ha detto:

          Grazie sig.ra Berni dell’interessante dibattito, che ci permette di sviscerare le nostre reciproche posizioni (mie, Sue, di Beppino e di Danilo…), spero a beneficio di tutti…

          Lei parla di paesi, presumibilmente “piu’ evoluti” dell’Italia, dove il matrimonio sarebbe considerato un “diritto”.
          Con la massima serenita’ ritengo di poter affermare che, considerando il matrimonio in questo modo, viene stravolta la stessa struttura concettuale del nostro ordinamento giuridico.
          La quale, sin dal tempo dei romani, si e’ basata su concetti semplici, chiari e netti (parlando di romani, la rimanderei anche ad una piccola digressione, messa in una nota posta alla fine di questo intervento)

          Come ho gia’ scritto, il matrimonio non e’ un “diritto”, quindi non e’ posto a tutela dell’individuo dalle vessazioni e dagli abusi del resto della societa’.
          Non puo’ esserlo perché e’ un “istituto giuridico”, che quindi persegue finalita’ eminentemente sociali.
          I vantaggi che ottengono coloro che possono avvalersi dell’istituto giuridico, sono strumentali al perseguimento di questi obiettivi sociali: quindi non possono essere qualificati come “diritti individuali”.

          Mi permetto poi di farLe presente che la categoria giuridica del matrimonio non e’ cosa che possa essere regolata da una legge (oggi e’ un istituto giuridico, magari domani decidiamo che debba essere un diritto), perché esso soggiace al piu’ assoluto, tirannico e spietato degli imperii: quello della logica.

          Infatti la nostra struttura concettuale, attraverso la quale tutti noi interpretiamo la realta’, non puo’ essere modificata per legge “a chewing-gum”, come non potremmo, sempre per legge, stabilire che il tulipano, da oggi non sia piu’ un vegetale, bensi’ sia un animale.

          L’origine piu’ remota di quello che considero un errore nel definire il matrimonio, che vedo commesso nei citati paesi “piu’ avanzati”, credo stia nelle varie dichiarazioni dei diritti umani.
          Esse indubbiamente pongono, tra i numerosi “diritti umani fondamentali”, anche il “diritto al matrimonio”.

          Forse avra’ notato il mio precedente intervento, nel “thread” sui “sette errori del laicismo”, che ravvisava appunto un abuso del concetto di “diritto” in queste dichiarazioni internazionali o sovranazionali.
          In esse, molto spesso, vengono denominate come “diritti” anche cose che, oggettivamente, sono istituti giuridici o addirittura semplici ed affatto generici principi programmatici.

          Se parliamo di “diritti umani fondamentali”, ci si attenderebbe che siano concetti giuridici talmente “originari” da non aver bisogno di far riferimento ad un ordinamento giuridico, per poter essere definiti (anzi, da essi si originerebbero gli ordinamenti).

          L’art.12 delle Dichiarazione Europea dei Diritti dell’Uomo recita: “A partire dall’età minima per contrarre matrimonio, l’uomo e la donna hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia secondo le leggi nazionali che regolano l’esercizio di tale diritto”.

          Nelle altre varie e rigogliose “declarations des droits”, tale diritto mi risulta definito allo stesso modo.

          Cosa c’e’ che non funziona in questa formulazione ?
          Accidenti, un diritto umano fondamentale, come per esempio il diritto alla vita, alla liberta’ di espressione, etc. etc. e’ assoluto e non ha bisogno delle “leggi nazionali” per poter essere definito !!

          In effetti i giuristi hanno rilevato questa contraddizione che, con una certa rozza efficacia, si potrebbe sintetizzare, riformulando in questo modo la definizione “Le leggi nazionali degli stati devono garantire a tutti l’accesso al matrimonio, cosi’ come formulato dalle leggi nazionali”.

          Insomma, si faceva piu’ breve scrivendo “Uno stato non puo’ fare una legge e poi, arbitrariamente, escludervi persone che pure rientrerebbero nella sua previsione” (come dire che uno stato non puo’ essere schizofrenico, al piu’ e’ ammessa la paranoia 😉

          Mi risulta che i giuristi si stiano accapigliando non poco attorno al concetto di “diritto umano al matrimonio”, e lo scrivente, davanti a loro, si sente un po’ come il “villano” oltrepadano Bertoldo, alla corte pavese del re longobardo Alboino.

          Ma se di Bertoldo avessi preso anche solo una briciola di saggezza, oserei osservare: “Ma non e’ che alla Vostre Signorie i “conti non tornano” perché e’ lo stesso concetto di “diritto al matrimonio” intrinsecamente contradditorio e, quindi, sbagliato ?

          Segue nota, preannunciata all’inizio dell’intervento:

          Sappiamo che i romani tolleravano l’omosessualita’ maschile, anzi spesso la praticavano addirittura come forma piu’ nobile di amore “virile” (relata refero)
          Eppure nemmeno loro si sono mai sognati di aprire il matrimonio alle coppie omosessuali. Il che credo sia tutto dire.

          Qujndi stiamo navigando verso “terre incognite” alla Storia degli ultimi 10.000 anni: solo alla fine del viaggio sapremo se tutti i mostri marini disegnati sulle carte c’erano davvero o no.

          Ad un genovese, quasi 522 anni fa, era andata bene, ma adesso siamo sotto la guida di un fiorentino. Con questo non e’ un motivo sufficiente per votare Beppe Grillo, che in effetti e’ di “Zena”.
          Anche perché io sono convinto che i mostri marini ci siano, e ci siano tutti e forse anche qualcuno in piu’, non ancora disegnato sulle carte.

          Cara sig.ra Berni, Le auguro buona serata 🙂

    • Danilo ha detto:

      un abbraccio ancora più stretto per chi non capirà

      La abbraccio anche io,ma converrà che non per questo il sole gira intorno alla terra,e che ancor meno ci azzecca niente con la manifestazione delle sentinelle,salvo-forse- il tentativo di dedurre l’ora per chi non ha orologio al polso durante la manifestazione.

      2+2=8 e non da maggiormente 8 se mi dai un abbraccio -“coccolone che non sei altro,pucci pucci pu”- perché se mi dai un abbraccio 2+2 da 8 piuttosto che 4?

      Vi abbraccio di nuovo
      (so che qualcuno ha ironizzato anche sugli abbracci: gli inglesi saranno anche “cold” ma quando abbracciano lo fanno dal cuore e con grande emozione.

      Mi permetto un’espressione un pò Gabberiana:Certo ma nemmeno sono tizi che la retorica può mettere di spalle in attesa, ma non per questo sarebbero meno calorosi,se non l’hai capita ti dò un abbraccio caloroso sicuramente l’appello all’emozione la renderà maggiormente provata logicamente

      E vorrà scusarmi se non mi arrischio mai nell’essere troppo emotivo.

  • ValerioZ ha detto:

    Sono completamente favorevole al matrimonio tra cattolici. Mi pare un errore e un’ingiustizia cercare di impedirlo. Il cattolicesimo non è una malattia.
    I cattolici, nonostante a molti non piacciano o possano sembrare strani, sono persone normali e devono godere degli stessi diritti della maggioranza, come se fossero, ad esempio, informatici od omosessuali.
    Siamo coscienti che molti comportamenti e aspetti del carattere delle persone cattoliche, come la loro abitudine a demonizzare il sesso, possono sembrarci strani. Sappiamo che a volte potrebbero emergere questioni di sanità pubblica, a causa del loro pericoloso e deliberato rifiuto all’uso dei profilattici. Sappiamo anche che molti dei loro costumi, come l’esibizione pubblica di immagini di torturati, possono dare fastidio a tanti. Però tutto ciò risponde più a un’immagine mediatica che alla realtà e non è un buon motivo per impedire loro il diritto al matrimonio.

    Alcuni potrebbero argomentare che un matrimonio tra cattolici non è un vero matrimonio, perché per loro si tratta di un rito e di un precetto religioso assunto davanti al loro dio, anziché di un contratto tra due persone. Inoltre, dato che i figli nati fuori dal matrimonio sono pesantemente condannati dalla Chiesa cattolica, qualcuno potrebbe ritenere che – permettendo ai cattolici di sposarsi – si incrementerà il numero dei matrimoni “riparatori” o volti alla semplice ricerca del sesso (proibito dalla loro religione fuori dal matrimonio), andando così ad aumentare i casi di violenza familiare e le famiglie problematiche. Bisogna però ricordare che questo non riguarda solo le famiglie cattoliche e che, siccome non possiamo metterci nella testa degli altri, non possiamo giudicare le loro motivazioni.
    Inoltre, dire che non si dovrebbe chiamarlo matrimonio, ma in un’altra maniera, non è che la forma, invero un po’ meschina, di sviare il problema su questioni lessicali del tutto fuori luogo. Anche se cattolici, un matrimonio è un matrimonio e una famiglia è una famiglia! E con questa allusione alla famiglia, passiamo all’altro tema incandescente, che speriamo non sia troppo radicale: siamo anche favorevoli a che i cattolici adottino bambini. Qualcuno si potrà scandalizzare. È probabile che si risponda con un’affermazione del tipo: “Cattolici che adottano bambini?!? I bambini potrebbero diventare a loro volta cattolici!”.

    A fronte di queste critiche, possiamo rispondere che è ben vero che i bambini figli di cattolici hanno molte probabilità di diventare a loro volta cattolici (a differenza dei figli degli omosessuali o degli informatici), ma abbiamo già detto che i cattolici sono gente come tutti gli altri. Nonostante le opinioni di qualcuno e alcuni indizi, non ci sono tuttavia prove che dimostrino che i genitori cattolici siano meno preparati di altri a educare figli, né che l’ambiente religiosamente orientato di una casa cattolica abbia un’influenza negativa sul bambino. Infine i tribunali per i minori esprimono pareri sulle singole situazioni, ed è precisamente loro compito determinare l’idoneità dei possibili genitori adottivi. In definitiva, nonostante l’opinione contraria di alcuni, credo che bisognerebbe permettere ai cattolici di sposarsi e di adottare dei bambini.
    Esattamente come agli informatici e agli omosessuali. (Manifesto che girava in Spagna prima di Zapatero, trovato su internet)

    • Danilo ha detto:

      Manifesto che girava in Spagna prima di Zapatero, trovato su internet”

      http://www.ibs.it/code/9788875801045/buffoni-franco/laico-alfabeto-salsa.html

      E mi fermo qui confutare tali slogan proprio in quanto slogan è una perdita di tempo.

    • Daphnos ha detto:

      Vorrei cmq farti notare che un numero non differente di utenti del sito UAAR afferma che ai cattolici non dovrebbero essere affidati bambini. Non è uno scherzo, sono serissimi.

      • beppino ha detto:

        Vorrei cmq farti notare che un numero non differente di utenti del sito UAAR afferma che ai cattolici non dovrebbero essere affidati bambini. Non è uno scherzo, sono serissimi.

        Richieda alcune elaborazioni statistiche sulla propensione genitoriale per campioni di popolazione suddivisi fra credenti ed atei. Ci faremo alcune risate e alcune conclusioni ineludibili sulla capacità di ricevere in “affido” bambini. Quanto alle conclusioni socio-antropologiche ideologiche di natura fascista-totalitaria non c’é che da prenderne atto e memorizzarle a perenne memoria di quanta strada occorre ancora fare per acquisire effettivamente quella tanto decantata e richiamata società civile.

  • Diego ha detto:

    Salve a tutti,
    Sono mesi che leggo gli articoli di questo sito ma non mi era mai successo di imbattermi in un personaggio come Berni: aver il coraggio di esprimere in modo così ludico, coerente ed educato una posizione che qui dentro si sa essere contraria è notevole, e non stento a credere di aver davanti allo schermo la persona che dice di essere. Ho bazzicato talvolta anche in siti di tutt’altra ideologia (è sempre bene studiare “il nemico”) e non mi è ancora capitato di leggere interventi così intensi a dimostrazione del contrario!
    Questa Berni ha una marcia in più rispetto a tutte le risposte che leggo di seguito, quando ci vuole ci vuole! Come è evidente che dopo i suoi interventi il livello della discussione si sia alzato e sia diventato ancora più interessante da seguire…
    Gentile Berni, la pensiamo diversamente su alcune posizioni ma i suoi commenti mi lasciano una grande stima e una voglia di apertura verso le voci fuori dal coro!!

  • ValerioZ ha detto:

    Concordo con Diego!! Anzi mi scuso per aver abbassato un po’ il livello della discussione con quello scherzo trovato su internet: l’ho trovato troppo divertente per non inserirlo!!! (anche per sdrammatizzare ehhh)
    Cmq, carissima Berni, ti vorrei proprio conoscere: come Diego, anchio era tempo che non leggevo parole che denotano un’apertura mentale e una serenità e sicurezza verso queste tematiche, spesso affrontate con pressapochismo e opinionismo e con un’atmosfera cupa di tragedia incombente. Spero davvero che, come hai scritto, tu intervenga di nuovo il prossimo weekend: non posso negare di essere curioso di leggere tuoi nuovi commenti!

    • Danilo ha detto:

      “pressapochismo e opinionismo”

      Giustappunto sarà informa dei caratteri epistemici usati dalla scienza la vede quella sfilza di ricerche,sa dirmi in che senso il verificazione e scientificamente fondato?Prima di prestare assensi o dissensi.

      http://www.brera.unimi.it/sisfa/atti/2003/398-404VeneziaBari.pdf

      Certo non è una questione prettamente semiotica ma epistemica indubbiamente.

      • beppino ha detto:

        Corcordo.

        Quanto agli interventi della signora Berni … posso fare una previsione di come andrà a finire? No, forse é meglio aspettare la prossima settimana (non so di che anno però… 🙂 ).