Caro Maurizio Mori, anche l’infanticidio è “un’idea innovativa”?
- Ultimissime
- 21 Mar 2014
Qualche mese fa il quotidiano “L’Unità” ha ospitato un articolo di Eugenio Mazzarella, ordinario di filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Napoli, nel quale ha invitato a prendere in considerazione, sul “fine vita”, la soluzione che guarda «al dialogo tra familiari, fiduciario e medici, l’interpretazione rispettosa – e non una semplice esecuzioni testamentaria – delle sue volontà espresse, per trovare una soluzione politicamente sostenibile e socialmente condivisa».
Mentre per quanto riguarda le unioni civili, Mazzarella ha invitato a riconoscere «il diritto a una piena tutela giuridica delle coppie omosessuali, senza “stressare” questa sacrosanta esigenza di diritti civili nella pretesa di un’omologazione ideologica all’istituto del matrimonio, per poterne venire a capo senza collidere con ragionevoli riserve a questa equiparazione che non sono solo di ispirazione religiosa». Permane la stima verso il filosofo napoletano anche se non siamo d’accordo con le sue proposte, riconoscendo comunque in lui un interlocutore finalmente rispettoso e ragionevole.
Rispetto al “fine vita”, sappiamo bene quando aleatoria possa essere l’interpretazione delle volontà espresse dal paziente, magari quando era sano e dunque in tutt’altra situazione, considerando che difficilmente quest’ultimo potrebbe lasciare un’indicazione precisa sulle innumerevoli situazioni in cui potrebbe capitare e senza considerare, come avvenuto in molti casi, la possibilità che nel frattempo abbia potuto cambiare idea e non sia nella condizione di esternare i suoi nuovi sentimenti. Rispetto alle unioni civili abbiamo invece già argomentato come siano completamente inutili, non urgenti e perfino discriminatorie (qui per approfondire).
La sorpresa più grande è stata comunque la risposta, qualche tempo dopo, che Mazzarella ha avuto da Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica, un’associazione che promuove la visione laicista della bioetica (presidente onorario Peppino Englaro). Nell’articolo si torna a leggere la solita abusata retorica, la cui assenza abbiamo apprezzato nella riflessione di Mazzarella: sessismo, discriminazioni, conservatori, pregiudizio etero-sessista, progresso, arretratezza…tutte le parole chiave del repertorio laicista. Maurizio Mori afferma che i sessi non sono solo due e la ritiene «un’idea avanzata», domandandosi: «è forse un delitto avere idee innovative», spiegando che «l’etica, quella vera e razionale, ci impone di individuare le regole che favoriscano la dignità e il benessere di tutti».
Al di là della follia della molteplicità dei sessi a piacimento personale (per l’Australian human rights commission, oltre ai classici uomo e donna, ce ne sarebbero addirittura altri ventidue), quella che dà dell’etica ci sembra una definizione condivisibile. Proprio per questo è ancora più strano che sia proprio lui ad affermarla, dato che due anni fa Mori ha difeso due suoi ricercatori, Giubilini e Minerva, a loro volta responsabili della “Consulta di Bioetica”, divenuti internazionalmente famosi per aver proposto l’infanticidio dei neonati: «uccidere un neonato dovrebbe essere permesso in tutti i casi in cui lo è l’aborto, inclusi quei casi in cui il neonato non è disabile», hanno scritto, sollevando un polverone a livello mondiale.
Maurizio Mori, presidente della “Consulta di Bioetica” non solo li ha difesi ricordando che «non si può dire che la tesi sia di per sé tanto assurda e balzana da essere scartata a priori solo perché scuote sentimenti profondi o tocca corde molto sensibili», ma -successivamente- li ha anche elogiati pubblicamente. Un anno fa, infatti, i suoi due ricercatori hanno ribadito il concetto: «non basta provare piacere o dolore, perché ciò avviene anche a un feto, serve uno sviluppo neurologico superiore, cioè avere degli scopi, delle aspettative verso il futuro, provare un interesse per la vita. E un neonato non li ha. Noi abbiamo aggiunto solo un pezzetto: il fatto che non occorra che il neonato sia disabile per poterlo uccidere». E Mori ha aggiunto: «Siete troppo modesti. Non avete aggiunto solo un pezzetto, avete anche inventato un nome: aborto post-nascita». Che bravi, davvero, l’Italia è orgogliosa di voi!
Chissà se Mori ritiene, oltre all’aborto, anche l’infanticidio “un’idea innovativa” e chissà se quando parla di etica come individuazione di regole a favore della dignità e il benessere di tutti, pensi anche alla dignità dei feti e dei neonati. Noi, al contrario, siamo certi di pensare che se queste sono le proposte della “bioetica laica”, siamo davvero orgogliosi di proporre un’etica completamente diversa ed opposta.
La redazione
8 commenti a Caro Maurizio Mori, anche l’infanticidio è “un’idea innovativa”?
Nazisti.
«non basta provare piacere o dolore, perché ciò avviene anche a un feto, serve uno sviluppo neurologico superiore, cioè avere degli scopi, delle aspettative verso il futuro, provare un interesse per la vita. E un neonato non li ha. Noi abbiamo aggiunto solo un pezzetto: il fatto che non occorra che il neonato sia disabile per poterlo uccidere».
«non si può dire che la tesi sia di per sé tanto assurda e balzana da essere scartata a priori solo perché scuote sentimenti profondi o tocca corde molto sensibili»
E’ ovvio che è appena nato e ancora deve fare esperienza di vita,nemmeno il suddetto autore ha esperienza del futuro,e perchè non lo sopprimiamo?
Nemmeno se hai 40 anni sai quello che succederà a 41 anni,siccome non lo sai allora dovresti essere soppresso.Ma poi cosa intende con “interesse per la vita” o sviluppo neurologico?. Ha aggiunto un fatto o un pezzo di imbecillità al marxismo?Ti aggiungo io l’altro pezzetto di imbecillità:ci siamo dimenticati anche che tutti gli esseri umani raggiunta una certa età,hanno una naturale decrescenza neuronale:sopprimiamo gli anziani!,ti sei dimenticato che anche una persona fa un incidente in macchina,può avere dei danni celebrali:E quindi che facciamo anziché operarlo lo uccidiamo?Sopprimete i pazienti!
E tuttavia ringrazio tali autori per avermi fatto capire una cosa:esistono persone con uno sviluppo neurologico completo ma che sono e rimangono degli emeriti imbecilli.
Ricordiamoci che questi sono gli stessi firmatari della delirante dichiarazione di Torino all’inizio degli anni ’90, che riprende a grandi linee i pastrocchi della dichiarazione inglese degli anni ’80.
Ah la cara bioetica laica, quanto progresso di diritti umani che porterà nel mondo!
In realtà questi signori andrebbero ringraziati. Evidenziano l’equivalenza tra aborto e omicidio del neonato. Mentre l’aborto è accettato nella società, l’idea di uccidere un bambino appena nato suscita un orrore istintivo. Grazie a questi signori ci possiamo rendere conto di una cosa: che il minore ribrezzo che provoca l’aborto rispetto all’infanticidio è semplicemente dovuto al fatto che nel primo caso non si ha sotto gli occhi chi sta per essere ucciso. Vi è però una differenza di non poco conto tra i due fenomeni: anche se in fin dei conti il gesto è equivalente, è più feroce e crudele un’umanità che può ammettere di uccidere un bambino che ha davanti, rispetto a quella che ammette l’aborto, considerandolo in qualche modo come un’estensione della contraccezione. Per farla breve, credo che con queste prese di posizione possano far ricredere alcuni pro-abortisti.
Non per nulla gli abortisti definiscono terrorismo sociale pubblicizzare video come questo:
http://www.youtube.com/watch?v=Df1pz9m8rog
E nascondono il più possibile storie del genere:
http://www.wnd.com/2007/05/41555/
Anch’io sono d’accordo con Filippo…non a caso il giorno dopo le dichiarazioni di Milerva e Giubilini, responsabili della Consulta di Bioetica, molti commentatori parlarono di “beffa pro-life”.
Circa settant’ anni fa l’ orrore e lo sdegno popolare verso il programma eugenetico del Terzo Reich, nonchè la pietà e la commozione suscitate dal destino atroce delle vittime di tale programma, hanno condotto i principali sostenitori di queste abiette teorie fin sul patibolo.
Oggi invece vengono invitati ed accolti con tutti gli onori presso un po’ tutte le Università ( ed anche nei salotti )della nostra civile Europa.
Povero Occidente, farà la fine dell’ antica Roma che una bella mattina si è svegliata al suono dei corni dei Barbari.
E questi ultimi stanno già premendo alle frontiere…