Le redazioni maschili di “Repubblica” e de “Il Fatto”

Fatto quotidianoLa grande ipocrisia dei grandi quotidiani emerge anche sul tema delle donne e della parità di condizioni nei confronti degli uomini.

Furio Colombo negli anni ’50 diffondeva la parola del Vangelo con i responsabili dell’Azione Cattolica, oggi diffonde l’odio verso i cattolici con i responsabili de “Il Fatto Quotidiano”, e lo ha fatto proprio recentemente prendendo per vero il racconto della donna che quattro anni fa avrebbe abortito da sola nel bagno dell’ospedale perché non c’erano medici non obiettori, anche se l’ASL di Roma e l’ospedale stesso hanno smentito le affermazioni, assicurando che la donna era seguita da ben due medici abortisti. Lo stesso ha fatto il suo amico Corrado Augias dalle colonne di “Repubblica”, anche lui ignorando volontariamente le precisazioni di coloro che hanno fatto le verifiche sul caso.

Troviamo sempre “Il Fatto” e “Repubblica” a parlare di parità di genere (genere de che??) in prima pagina, rispetto per le donne e tutte queste belle cose. Poi però, se si va vedere la composizione della loro redazione si scopre la grande ipocrisia: la grande maggioranza dei ruoli di comando dei due quotidiani è formata da uomini, mentre alle poche donne assunte toccano ruoli di secondo piano.

“Il Fatto Quotidiano”, di cui Furio Colombo è l’intellettuale di punta (e questo dice già tutto) è guidato da tre maschi: Padellaro, Travaglio e Gomez. Ma nemmeno nel Desk Centrale figura una donna: Fabio Amato, Simone Ceriotti, Mario Portanova e Davide Milosa. Solo la redazione centrale ha quattro donne, su otto giornalisti. Concludendo: la direzione de “Il Fatto” è formata da 11 uomini e 4 donne, alla faccia delle loro prediche tardo-femministe.

A “Repubblica” va ancora peggio: Eugenio Scalfari e Ezio Mauro sono i responsabili ultimi. Nei vicedirettori nemmeno una donna: Angelo Aquaro, Gregorio Botta, Dario Cresto-Dina, Massimo Giannini, Angelo Rinaldi. Anche i due caporedattori sono uomini: Fabio Bogo ed Enzo D’Antona (vicario). Nel Consiglio di Amministratore siedono solo tre donne su sedici posti. E nel Desk centrale le figure femminili sono 3 su 9. In totale il quotidiano “Repubblica”, punto di riferimento delle femministe italiane, è diretto da 28 uomini e 6 donne.

La redazione

33 commenti a Le redazioni maschili di “Repubblica” e de “Il Fatto”

  • gladio ha detto:

    La direzione di “Repubblica ” è composta da 28 uomini e 6 donne…

    Suppongo ( malignamente ) che tra il personale addetto alla pulizia degli uffici la percentuale sia invertita.

    In poche parole :In casa di Scalfari ad usare la penna sono gli uomini, ad usare la scopa sono le donne. Non ne sono del tutto sicuro, a pensar male si fa peccato, ma…

  • Fabrizia ha detto:

    In realtà, quando si parla di parità di genere, si vuole dire che tutti i generi (?) devono essere uguali al genere che è più uguale di tutti: il genere maschile. In parole povere: non è strano che siano sempre e solo le donne a dover dimostrare di saper fare le stesse cose degli uomini come gli uomini? E perché mai, poi? L’essere umano non è fatto di maschio e femmina? Non abbiamo competenze di uguale dignità e complementari?

  • priscilla ha detto:

    ormai lo sappiamo: declamano “parità di genere!”, ma sottendono “parità degenere”

  • Danilo ha detto:

    “Genere de che?”

    Eeee ….purtroppo….rispondere a questa domanda è un reato contro l’umanità di questi tempi, è un “mistero” da cavillo paralogistico. Ma generalmente si dovrebbe intendere, se si vive nella realtà, donne si sesso femminile e uomini cioè di sesso maschile.Di norma si stracciano le vesti e ti urlano:

    “Sessista! e non lo sai che le donne sono uomini e gli uomini sono donne?”

    E’ reato credere ai propri occhi. :mrgreen:

  • Andrea C ha detto:

    Maschil(ecchin)isti!

  • Albsrto K ha detto:

    Giusto per precisare
    A capo della società editoriale IL FATTO x’è una donna Cinzia Monteverde. Nella redazione del Fatto ci sono giornaliste donne come Sandra Amurri. o Beatrice Borromeo. Peter Gomez è direttore responsabile del SITO ILfattoquotidiano.it

    • Laura ha detto:

      La Monteverde è una delle 4 donne nella direzione del Fatto, gli altri sono 11 uomini. Evidentemente Gomez, Padellaro e Travaglio non ritengono le donne abbastanza capaci da dare loro metà del potere.

      • Cinquantapercento ha detto:

        Aspetta secondo te è più importante che la percentuale di donne sia 50% del loro effettivo merito?

        • Laura ha detto:

          Il ragionamento che fai lo condivido. Io sto ironizzando sulle ossessioni femministe, supportate da Repubblica e da Il Fatto, che le donne devono avere potere al di là del loro merito, soltanto per essere donne. Renzi la pensa così infatti ha messo ai ministeri donne inutili solo per il fatto che siano donne…io invece dico che le donne devono meritarsi il posto e non avere privilegi o favori come fossero panda in estinzione.

          Ma Repubblica e il Fatto la pensano pubblicamente come le femministe e poi nelle loro redazioni ci sono solo maschi.

          • Cinquantapercento ha detto:

            Siamo più che d’accordo, sopratutto su Renzi.
            Ma a questo punto bisognerebbe indagare sui criteri di assunzione di tutte le testate giornalistiche, per avere diciamo il quadro completo.

            • Laura ha detto:

              Ogni testata è responsabile del suo criterio di assunzione, siamo d’accordo che Repubblica e Il Fatto hanno criteri di assunzione puramente maschili, anche se pubblicamente parlano di quote rosa e femminismo.

              • Cinquantapercento ha detto:

                Sarebbe stato meglio che nell’articolo vi fossero anche le prese di posizione del Fatto e di Repubblica su femminismo e quote rosa cosi da evidenziarne la presunta ipocrisia.
                E ripeto, sarebbe stato ancora meglio riportare i dati di più testate giornalistiche, non solo quelle che scrivono contro di voi…

                • Laura ha detto:

                  E’ risaputo che Repubblica e Il Fatto sono i riferimenti delle femministe di “se non ora quando”, ad esempio. E sempre i due quotidiani sono ossessionati dal sacerdozio femminile. Non c’è bisogno di dimostrarlo, basta essere minimamente informati prima di iniziare una discussione.

                  Sarebbe meglio che tu prendessi atto dell’ipocrisia dei tuoi quotidiani di riferimento, anche se scrivono contro coloro che senti come tuoi nemici.

          • Fabrizia ha detto:

            Però io ho qualche dubbio che gli uomini in posizione di potere siano là grazie al merito….

      • Jack ha detto:

        “x’è”

        ma cosa significa? vi prego non ditemi che la x con l’accento è un però perchè mi prendo paura.

      • Li ha detto:

        Magari sono donne capaci a lucidare a dovere la scala della redazione. 🙂 E questo per i giornalisti in questione è anche troppo.

  • beppino ha detto:

    Quando le testoline sono “governata” da modi di pensare relativisti e libertari pontificare sugli altri senza aver minimamente tenuto conto della “propria” di situazione é un classico. Quello che “gira” intorno ai giornali citati é un classico esempio; tutto sommato il discorso della parità di genere é anche irrilevante rispetto ad altri argomenti…

  • Giuliana ha detto:

    Non capisco il senso di quest’articolo: all’interno della gerarchia vaticana e delle curie non ci sono donne ai vertici di responsabilità, eppure il Vangelo dice che l’uomo e la donna sono uguali. Perchè prendersela quindi con due quotidiani che presentano una percentuale femminile simile a qualsiasi impresa italiana e comunque superiore di qualsiasi istituzione religiosa? Curioso poi il fatto che si definisca il Fatto Quotidiano un giornale anticattolico, quando sia Padellaro che Travaglio sono cattolici dichiarati. A me quest’articolo ricorda la storia del bue che da del cornuto all’asino…

    • Danilo ha detto:

      l’uomo e la donna sono uguali

      Mi spieghi,dal punto di vista strettamente logico, in che senso l’uomo è la donna sono uguali?

      Laddove per “uguali” significa A=B cioè identici,quindi mi spieghi in che senso l’uomo e la donna sono identici?Questo non lo dice il Vangelo lo dici tu,nel senso che un conto è dire hanno uguale dignità,ecc altro è dire che ogni cosa,ogni proprietà pensabile che sta in A è identica a ogni proprietà pensabile di B.E allora non confondiamo il buon senso della prima esasperandola e dicendo che siccome hanno pari dignità “allora” (non nè consegue affatto che) sono anche IDENTICI o Uguali,che è palesemente infondato,per una pluralità di aspetti che li diversificano.Nè è pensabile che la diversità si traduca nell’ideologia “superiorità o inferiorità” piuttosto che in un completamento vicendevole.

      Perchè prendersela quindi con due quotidiani che presentano una percentuale femminile simile a qualsiasi impresa italiana e comunque superiore di qualsiasi istituzione religiosa?

      Perché chi fa la morale sempre agli altri,come i suddetti giornali,al livello politico sarebbe bene avesse più donne in redazione se proprio vuole moralizzare qualcuno,anche se l’articolo,verte più su una presa in giro di chi si dichiara “il paladino di quote sessuali” ma poi non è proprio paladino di nessuno,se non il peggior sessista di tutti.

    • Li ha detto:

      Cattolici dichiarati? Non basta definirsi cattolico per esserlo. Bisogna dar prova della Fede, se no sono solo belle parole messe lì per affurrianarsi da una parte cattolici ignari, dall’altra comunisti progender e prodeath. Tanto per fare esempio.

      Il cattolicesimo non ammette donne come preti, e a me donna sta bene così. Se ad uno non sta bene diventi protestante o bonzo, ma difficilmente potrà diventare prete o imam.

      certe regole vanno rispettate, e per fortuna: tremo al pensiero che qualcheduno un giorno riesca a mettere una donna prete.Significherà che la Chiesa vera dovremmo farcela clandestina.

      Repubblica e Fatto sono ipocrite. Punto.

      • Danilo ha detto:

        Domando alle donne come si sentono a essere trattate cosi:

        tu non sei nè intelligente,nè competente nè niente vai in parlamento solo perché sei di sesso femminile.

        Ti senti trattata adesso con pari dignità o ti senti presa in giro?
        Io non sono una donna,ma a ragionamento inverso mi sentirei profondamente preso in giro.

        Ripeto al contrario se veramente qualcuno trattasse con pari dignità la donna piuttosto che sfruttarla come “figura debole” allora nemmeno parlerebbe di quote sessuali:direbbe semplicemente che il parlamento può essere costituito per la competenza o interamente da donne o interamente da uomini o in maggioranza da donne o in maggioranza da uomini,il sesso non c’entra nulla. Quindi ti fai dare della debole intellettualmente,paradossalmente vai tutelata, da chi vuole mandarti in parlamento non per la tua intelligenza competenza ecc, ma per il fatto che sei sessualmente donna.

        • Li ha detto:

          Beh, Danilo…purtroppo basta guardare certe facce al parlamento e si capisce che non le hanno prese per quello. Certo, è demoralzante, ma ti dirò che personalmente non mi offrirei neanche se mi promettessero una carriera politica dopo una notte di fuoco.

          Le donne che però ci vanno si fanno ridere dietro, come la Boldrini quando si offese vedendo l’immagine di donna casalinga nella pubblicità. Che pena! Io pratico quella che definisco “cucina di sopravvivenza”: niente pasti elaborati, non so fare, ma sono figlia di casalinga e guardo con ammirazione mia madre, che non è in politica o in una fulgida carriera giornalistica. E più di segretaria non è stata.

          E comunque cosa significa non essere competente? La carriera politica, mi pare sia solo per “pochi eletti”, gli altri sono piùche altro figuranti.

          Anche prendersi cura della propria famiglia è un compito non da tutti.

          Le quote rosa…non so perchè, ma non posso fare a meno di pensare al lavoro del camionista quando ci penso. Al fatto che ci sono anche camionisti donna, e al fatto che le donne vogliono strafare imitando l’uomo in tutto e per tutto.

          Non tutte le donne possono fare un lavoro da uomini, così è viceversa.

          La dignità non me la da’ la politica: io mi sento presa in giro dalla politica, e mi chiedo se le donne che ci sono entrate, che magari con il loro gruppo avevano idea di cambiare le cose davvero, poi però si sono lasciate fagocitare dalla vera politica, che è egoista e pensa solo al proprio sostentamento.

          Non vorrei mai fare carriera politica. Mi sentirei presa in giro per come è la politica in realtà. Da fuori puoi anche vederla idealmente, oppure no, ma quando sei dentro vedi che è anche peggio del peggio.

          Danilo, è già da un pezzo che la donna non èpiù figura debole, neanche tra virgolette. C’è il carattere debole, ma la figura di donna, no.

          Sapete cosa mi fa specie? Che ancora le donne in politica non sono insorte per le loro quote rosa nelle logge massoniche, quasi interamente maschili. O forse l’hanno fatto e non lo sappiamo.

          E non dimenticare Danilo, che personalmente se volessi davvero essere al potere mi mostrerei come donna bebole, lavorando nell’ombra: nessuno saprebbe mai che dietro a tutti gli intrallazzi, e i guri di politica ci sono io, e non mi romperebbbe…tanto mi vedrebbero come un’oca. Il classico specchietto per le allodole.

          La politica è abominevole!

          • Danilo ha detto:

            Nuoo non citarmi la Boldrini perché proprio è una rappresentante,secondo me, indegna del genere femminile,mai viste tante seghe mentali contemporaneamente..diciamo ovviamente che io mi riferisco solo al Parlamento e a certi lavori non fisici,per carità possono anche fare il camionista se proprio vogliono farlo,ma farlo per il motivo che devi copiare gli uomini è sciocco che mi diano un senso compiuto nel voler fare tale mestiere,visto che si cerca proprio di avere lavori (anche gli uomini) meno faticosi,non che quelli siano senza dignità,solo che sono sicuro che anche quelli che fanno il camionista non ti consiglierebbero mai di farlo,proprio perchè , fatichi per poco.Ma se vogliono fare il camionista solo per imitare un uomo allora,non glielo proibirei mai,ma li dirò sempre che fanno una cosa priva di senso da lavaggio del cervello.Ma siamo chiari vedi “capo femministe” fare le camioniste?No però fanno le ipocrite che consigliano alle altre donne di fare quello che loro non farebbero mai.Come dire “si possiamo fare le camioniste,ma intanto incomincia tu,io preferisco la poltrona.”

            La dignità non me la da’ la politica: io mi sento presa in giro dalla politica, e mi chiedo se le donne che ci sono entrate, che magari con il loro gruppo avevano idea di cambiare le cose davvero, poi però si sono lasciate fagocitare dalla vera politica, che è egoista e pensa solo al proprio sostentamento.

            Tu e qualche altro milione di persone,è meglio che mi silenzio su questo punto.
            E dunque potremmo tranquillissimamente affermare che la “dignità” non la da nemmeno il femminismo politico,e nemmeno “l’essere un politico.”Al contrario la libertà è anche la libertà mentale dal femminismo,e da tutte le sue catene ideologiche.E cosa mai potranno cambiare se sono incapaci di cercare il bene per le persone?

            La dignità per me è sempre stata solo l’onestà,non è né il femminismo né il maschilismo,nè costoro possono darmi più lezioni di dignità.

            • Danilo ha detto:

              Mi viene in mente la famiglia di mia madre,mio nonno e mia nonna hanno avuto 11 figli,era un’analfabeta ed erano la famiglia più povera del paese,hanno vissuto in in 13 persone con tre stanze su tre piani.Mio nonno in vita sua non ha rubato mai niente a nessuno,non ha nemmeno mai chiesto l’elemosina a qualcuno,ogni giorno si alzava alle quattro del mattino faceva un sacco di kilometri a piedi e coltivava un piccolo appezzamento di terra,si negava tutto con mia nonna per dare qualcosa ai figli,e per farli studiare,ma mai a dire di prendere anche solo un mandarino dal terreno degli altri,mai, era una questione di dignità,anche se poi mangiavi tutti i giorni poco e male.

              I politici della mia regione invece che già avevano tutto,hanno usato miglia di euro per comprarsi delle penne mont blanc ,perchè questo hai fatto e di questo ridono:ridono di aver rubato,hai rubato e non è sufficiente dire che sei un essere umano o che hai studiato più degli altri,perché tu abbia la dignità anche per te stesso di essere chiamato uomo o donna.

    • Laura ha detto:

      La gerarchia vaticana non è un luogo di potere, così come non lo è il sacerdozio. L’uguaglianza di cui parla il Vangelo non c’entra nulla con quella meccanica e ideologica che hai in mente tu. E sopratutto la Chiesa o imprese varie non fanno prediche femministe, come invece lo fanno Repubblica e Il Fatto…la noti la contraddizione?

      Ti ricordo che anche Vito Mancuso dice pubblicamente di essere cattolico…

      • Cinquantapercento ha detto:

        Ci risentiamo alla prima dichiarazione femminista dalla gerarchia vaticana allora, se mai succederà…

        • Laura ha detto:

          Per ora non c’è stata dunque nessuna incoerenza, al contrario di Repubblica e del Fatto.

      • Giuliana ha detto:

        “La gerarchia vaticana non è un luogo di potere”. Con questo hai detto tutto.

        • Danilo ha detto:

          Quindi vuoi farti papessa per il potere,mica perchè ti frega del tuo prossimo,e questa è la tua grande rivendicazione?

        • LawFirstpope ha detto:

          1) La struttura della Chiesa non è una democrazia: altrimenti si perderebbe per forza il significato originale del Vangelo, e la Chiesa non potrebbe che essere DEL mondo (di fatto diventando vuota nella sua essenza).
          Non applichiamo presunte logiche democratiche alla Chiesa: non funzionano, non si può stabilire a maggioranza come si vuole il Regno dei Cieli.
          2) Quale potere? Di governo? Economico? Manipolatore?

      • Fabrizia ha detto:

        Direi piuttosto: ” La gerarchia vaticana non deve essere luogo di potere, così come non lo è il sacerdozio”. Purtroppo nel corso dei secoli non è sempre stato così. Ma, visto che Gesù ha istituito il sacerdozio proprio come servizio, ho la certezza che ci si arriverà a considerarlo così.