Jacalyn Duffin, la scienziata atea che certificò un miracolo
- Ultimissime
- 10 Mar 2014
La storia dell’ematologa canadese Jacalyn Duffin che fece cambiare idea al Vaticano e dimostrò che un fenomeno scartato dai teologi era effettivamente un miracolo scientificamente inspiegabile.
Un articolo apparso recentemente sul sito internet della BBC è davvero interessante.
L’autrice è la canadese Jacalyn Duffin, prestigiosa ematologa e storica della medicina, già presidente della Association for the History of Medicine and Canadian Society for the History of Medicine.
Nell’articolo parla di un fenomeno miracoloso legato alla canonizzazione di Marie-Marguerite d’Youville (1701-1771), che lei stessa ha contribuito a rendere santa riconoscendo un miracolo a lei attribuito.
Jacalyn Duffin, la scienziata atea e il miracolo
Marie-Marguerite d’Youville è stata una religiosa canadese, fondatrice della congregazione delle Suore della Carità, che ha dedicato la sua vita ai poveri e agli ammalati.
La dott.ssa Duffin, come già anticipato, è stata determinate nell’appurare un miracolo avvenuto ad una giovane donna canadese, molto devota a Marie-Marguerite, affetta da leucemia mieloide acuta, la forma di leucemia più aggressiva che esista, che permette una sopravvivenza al massimo di due anni.
Il Vaticano si avvale sempre dei cosiddetti “testimoni ciechi“, ovvero medici e scienziati chiamati a formare un rapporto senza sapere che il materiale che stanno analizzando è parte di un processo di canonizzazione.
Fu così che nel 1986 la Duffin venne coinvolta in questo processo, osservando al microscopio un campione di sangue di questa paziente, trovando una cellula di leucemia mortale e concludendo che la paziente doveva essere certamente morta. Invece, scrive la scienziata, «ho scoperto che era ancora viva, circa sette anni dopo il suo calvario», incredibilmente senza alcun sintomo o trattamento. La paziente aveva avuto una remissione dei sintomi, poi una ricaduta durante la quale ha fatto appello a d’Youville per la sua guarigione, ed in seguito una seconda remissione. Un evento mai verificatosi.
Soltanto in seguito seppe che il suo rapporto sarebbe finito in Vaticano, per una causa di canonizzazione.
«Sono stata invitata a dare testimonianza della mia relazione a un tribunale ecclesiastico», scrive Duffin. «Preoccupata per questa importante richiesta ho presentato alcuni articoli della letteratura medica sulla sopravvivenza nella leucemia».
Mentre i teologi avevano scartato il caso non riconoscendo il miracolo, fu la stessa ematologa atea, Jacalyn Duffin, a far cambiare loro idea.
Jacalyn Duffin e i libri su Chiesa e miracoli
Fu così che Giovanni Paolo II avviò la canonizzazione di d’Youville, conclusasi il 9 dicembre 1990.
La scienziata fu invitata a partecipare alla cerimonia. «In un primo momento ho esitato non volendo offendere nessuno», ha raccontato. «Io sono atea e mio marito è un ebreo. Ma in Vaticano si sono mostrati felici di includere entrambi alla cerimonia. Un momento indimenticabile».
Nel fascicolo completo del miracolo, la studiosa ha trovato i registri ospedalieri, le trascrizioni delle testimonianze dei medici e della paziente, compresa la sua relazione e gli articoli che aveva lasciato al tribunale ecclesiastico.
Venti anni dopo, in seguito a molti viaggi nell’Archivio Vaticano, Jacalyn Duffin ha pubblicato due libri su medicina e religione, analizzando 1400 miracoli, la cui maggior parte «ha visto coinvolta la scienza e la testimonianza dei medici. Ho mostrato che la Chiesa non ha mai ignorato la scienza nelle sue deliberazioni sopra il miracoloso».
L’articolo dell’ematologa Duffin si conclude con queste parole:
«Sebbene io sia ancora atea, credo nei miracoli, nelle cose meravigliose che accadono per le quali non possiamo trovare alcuna spiegazione scientifica. Quel primo paziente è ancora vivo circa 30 anni dopo il suo attacco di leucemia mieloide acuta e non posso spiegare perché. Lei può».
La testimonianza della Duffin è un omaggio al rigore e all’oggettività della Chiesa nell’esaminare i casi miracolosi, tanto da avvalersi del contributo di scienziati non cattolici e addirittura atei.
6 commenti a Jacalyn Duffin, la scienziata atea che certificò un miracolo
Tutto questo dovrebbe insegnare qualcosa ai tanti che – anche tra i credenti! – dicono “Mah, io ai miracoli non ci credo…”.
…soprattutto a chi scinde la fede dalla ragione oppure a chi sostiene che la Chiesa ostacola la ricerca scientifica e cose simili.
Di per mio credo nella mirabilia,e cioè nella straordinarità di un evento,anzi a un certo punto diventa quasi ineludibile crederci,quando ci sono svariati scienziati che la attestano credenti o no,come nell’esempio citato dall’articolo;perche’?.Spesso e volentieri si confonde la creduloneria superstiziosa,con il credere nel miracolo.In efetti c’è,sussiste, un luogo comune moderno che,un credente creda al miracolo in maniera immediata senza dimostrazione della possibile straordinarità,invece non è cosi,è assolutamente necessario proprio per non scadere nella creduloneria,la scienza come certificazione stessa della straordinarità di un evento che sembra nei suoi nessi TEMPORALI,infrangere le leggi di natura.
La domanda è ma se sussistono perfino premi nobel per la medecina che attestano la straordinarietà di un certo evento in che senso esso non è straordinario?Ne cito uno,Carrel premio nobel per la medicina,assoluto razionalista che ha proprio -davanti a constatzioni di straordinarità o l’osservazione di eventi straordinari- dovuto cambiare le sue posizioni filosofiche e la sua stessa impostazione di pensiero,tipicamente razionalista.
La cosa che assolutamente non capisco
“Io non mi spiego questi miracoli, ma riconosco che vi sono guarigioni non comprese allo stato attuale della scienza. Quando un fenomeno è inspiegabile, se esso esiste veramente, non serve nulla negarlo”
Prima di tutto si constata nell’affermazione almeno un’altra forma di fede:
1)La fede che la scienza forse domani spiegherà quell’evento quando oggi non sa spiegherlo affatto.E’ una fede in quanto, chi mi assicura proprio questo:che la scienza riuscirà mai a spiegarlo,ben sapendo che la scienza è proprio epistemicamente fallibile?
2)Molti dicono quasi CALUNNIOSAMENTE (come per altro successe a Carrell),che gli scienziati coinvolti nello studio di questi eventi,lo farebbero per fasi pubblicità.Bene li si chiede dov’è l’utile di questa pubblicità?Dov’è l’utile nel sapere esattamente che dichiarandolo “evento straordinario” sarai preso di bersaglio dalla comunità scientifica?Anzi nulla di più dannoso per la propria immagine.Che modo è mai questo di farsi pubblicità nel farsi deridere come sucesse a Carrel,se questà è pubblicità allora è proprio una pubblicità che nega ogni forma di marketing,anzi non può essere pubblicità,se per publicità si intende dare un’imagine positiva alla propria persona.
3)Tali scienziati starebbero mentendo.Come è possibile che data una certa analisi di determinati eventi straordinari (probati e dichiarati tali),stiano tutti mentendo improvisamente?E poi perchè dovrebbero mentire?Ma sopratutto come fa uno a dire che è sicuro che stanno mentendo A PRIORI dall’averlo a sua volta osservato,se uno ti dice non lo sà spiegare con il metodo scientifico proprio perchè è un evento non ordinario ( e cioè non soggetto alle “normali” leggi di natura),perchè dovrebbe mentirti?Ti ha solo detto quella che è la verità “non lo so spiegare” con criteri epistemici scientifici vigenti.
E questo succede perchè viene brutalmente confusa fede positivista e metodo scientifico.
Uno scienziato che grida al miracolo fa tremare la scienza che non ha fede.
Ma che bello! Un articolo da condividere senza commenti critici per alcuno.
Come è bello constatare che che il dialogo costruttivo e il rispetto reciproco ci possono esserci anche tra atei e credenti.
BENTORNATI
Sono contento di questo.