Scuole paritarie significa meno statalismo

Alunni in una scuola russaLa buona notizia per la libertà d’educazione è che la legge di stabilità ha ripristinato i fondi dello Stato per le scuole paritarie, anche se il problema ora sono le aliquote Tares decise dai comuni. In un’intervista recente il sottosegretario all’Istruzione (con delega alle scuole paritarie), Gabriele Toccafondi, ha fornito dati sull’attuale situazione della scuola italiana.

Su circa 9 milioni di studenti, le 13.500 scuole paritarie ospitano poco più di un milione di ragazzi e ricevono 500 milioni (dati 2013) dallo Stato per questo servizio. Ovvero, come è facile calcolare, una percentuale molto più bassa dei fondi che le spetterebbero, anche perché è stato calcolato che la loro presenza comporta per lo Stato un risparmio annuo di 6 miliardi di euro.

Toccafondi ha spiegato che «ogni posto tagliato nella paritaria si trasforma in un posto nella scuola comunale, ma a costi estremamente più alti per le finanze pubbliche. Il sistema statale non funzionerà meglio se tolgo i pochi finanziamenti a quello non statale. E’ una questione di numeri: allo Stato ogni alunno di scuola paritaria costa annualmente 584 euro nell’infanzia, 866 euro nella primaria, 106 euro nella scuola secondaria di primo grado, 51 euro nella scuola secondaria di secondo grado. Invece la spesa per studente delle istituzioni scolastiche statali è di 6.351 per la scuola primaria, 6.880 per la scuola secondaria

Tabella scuola

E tuttavia, solo in Italia permane l’anomalia per cui chi decide di mandare un figlio alla scuola paritaria deve pagare due volte: la prima volta con le tasse allo Stato e la seconda con la retta della scuola. La proposta è dunque di «introdurre la detraibilità dalle imposte per le spese sostenute per le rette scolastiche da parte delle famiglie che mandano i figli nelle scuole paritarie lungo tutto il ciclo formativo»Un’altra proposta, firmata da Guido Tabellini, professore di economia presso l’Università Bocconi, e Andrea Ichino, ordinario di Economia Politica presso l’Università di Bologna, è quella di una scuola totalmente autonoma (come le “Charter schools” in America e le “Grant Maintained schools” nel Regno Unito), scuole, cioè, completamente autonome nella gestione dell’istruzione, ma pagate interamente dallo Stato.

In tema di scuola, rispetto all’ora di religione, ci sembra interessante sottolineare l’intervento di Onorato Grassi, docente di Storia della filosofia medievale alla Lumsa di Roma, il quale ha spiegato che «se tale insegnamento fosse tolto, nella scuola, le altre discipline si affollerebbero per prenderne il posto, come già acutamente avvertiva John Henry Newman nell’800, e, di volta in volta, la psicologia, la sociologia, la scienza politica o quant’altro si prenderebbero il compito di spiegare i veri caratteri del “religioso”. In secondo luogo, l’insegnamento della religione deve contribuire a rispondere a due distinte e complementari esigenze: quella dell’educazione del senso religioso e quella della verifica della propria tradizione religiosa. Non è solo la scuola, ovviamente, a rispondere a questo compito; ma essa può farlo sia nella valutazione critica dei pregiudizi che possono soffocare la naturale dimensione religiosa umana, contribuendo a mantenerla viva, come costante domanda e apertura, sia nella comprensione del contenuto della tradizione religiosa in cui si è cresciuti e in cui si vive, quale condizione della sua verifica e della sua accettazione».

Ieri il card. Angelo Bagnasco ha annunciato che la Chiesa italiana scenderà in piazza il prossimo 10 maggio, insieme a papa Francesco, per chiedere a parlamento e governo di interrompere «la grave discriminazione per cui, nel nostro Paese, da un lato si riconosce la libertà educativa dei genitori, e dall’altro la si nega nei fatti, costringendoli ad affrontare pesi economici supplementari». Il Santo padre, non solo ha dato la sua approvazione, ha spiegato il presidente della CEI, ma ha assicurato la sua personale presenza

La redazione

43 commenti a Scuole paritarie significa meno statalismo

  • Luca Prodiani ha detto:

    Il problema delle scuole paritarie è che queste non garantiscono le stesse restazioni delle scuole pubbliche, soprattutto quanto riferito a neutralità in fatto di ideoogia politica o religione. Se i privati vogliono concorrere, come succede nella sanità, ad offrire programmi e percorsi educativi sarebbe prima necessario ridefine regole e obiettivi.

    • Ercole ha detto:

      Non esistono ragioni serie per prendere in considerazione il tuo commento, che non garantisce neutralità in fatto di ideologia politica o religione. L’antico pregiudizio comunista/statalista contro le scuole paritarie dimostra che non sei un libero pensatore.

      Inoltre, se avessi ragione il tuo argomento sarebbe a favore di un totale finanziamento da parte dello Stato, aiutando le scuole paritarie a crescere di qualità. Esattamente come avviene nel resto d’Europa, dove le scuole private sono le migliori. Ah già, l’argomento “il resto d’Europa” vale solo con le nozze gay.

    • J.B. ha detto:

      Quello che tu definisci come “problema” è un Merito, + LIBERTA’ e – ingerenza dello Stato.

    • Emanuele ha detto:

      …qualche piccola precisazione…

      La Costituzione non distingue tra scuole pubbliche e private, ma solo tra statali e non statali. Qualunque scuola non statale, comprese quelle comunali (ossia buona parte di materne ed elementari) o gestite da altri enti (regioni, province, etc. sono PER LEGGE scuole paritarie.

      Per essere paritarie, qualunque scuola deve rispettare due requisiti: rispettare i programmi ministeriali di insegnamento, non discriminare l’accesso… questo vale sia per la scuola comunale (gestita dal pubblico) sia per la scuola dei Salesiani (gestita da privati)

      Le scuole paritarie fanno parte PER LEGGE della scuola pubblica. Non si deve confondere il gestore con la finalità del servizio: indipendentemente da chi la organizzi l’istruzione paritarie è istruzione pubblica, perché garantita e regolata dallo stato.

      P.S.
      la neutralità politica o religiosa delle scuole non è certo un valore in se, anzi. L’UE ha stabilitò che un DIRITTO IRREVOCABILE dei genitori decidere il tipo di impronta che vogliono dare ai loro figli, gli stati membri DEVONO garantire la pluralità dell’offerta formativa… Quindi il diritto consiste, almeno per l’UE, ad avere un ampio ventaglio di offerta formativa, non nell’omologazione di tutto.

  • J.B. ha detto:

    Bell’articolo Libertista. Viva la libertà di educazione e l’intraprendenza dei privati nella scuola. 🙂 Aggiungo solo due cose: Instaurare una concorrenza tra istituti scolastici che consentirebbe alle famiglie di poter scegliere la scuola soprattutto in base alla qualità della sua offerta formativa e valorizzerebbe al meglio la meritocrazia (di studenti e docenti). E il buono scuola (sussidio erogato dallo stato a tutte le famiglie) che permetterebbe di rendere effettiva la libertà di scelta sotto il lato economico: consentirebbe di poter scegliere la scuola che preferiscono senza il vincolo del reddito.

  • Sebastiano ha detto:

    Concordo, ma con una puntualizzazione: che fare la guerra totale – con tolleranza zero – verso i “diplomifici” farebbe bene a tutti, comprese le scuole libere (non so perché ma il termine paritarie mi ha dato sempre un po’ di orticaria…).

    • Sebastiano ha detto:

      Per completezza: un sistema serio di valutazione (e certo non mi riferisco allo sgangherato carrozzone dell’INVALSI) valido per tutti, compresi i cosiddetti centri di formazione professionale (altro pozzo – nero – senza fondo) farebbe bene a tutto il sistema di istruzione.

    • Mandi ha detto:

      Parlare di diplomicifi quando si parla di scuole paritarie equivale a citare i preti pedofili per attaccare la categoria dei sacerdoti.

      • Li ha detto:

        Ci stanno già lavorando: una volta approvata la legge eterofoba, un sacerdote che dichiara il matrimonio tra uomo e donna sarà arrestato e accusato di reato d’odio.
        Così, notate bene, si contesta tutta la Bibbia.
        E vogliono sbatterci in faccia il fatto che secondo loro non seguiamo i principi della Bibbia? L’ipocrisia è dilagante!

      • Sebastiano ha detto:

        e non parlarne, rifiutando in toto l’argomento, mi sa tanto di atteggiamento dello struzzo….
        Ho detto che, per difendere meglio le scuole libere, si dovrebbe porre meglio l’accento sulla qualità dell’istruzione (ed eliminare i faccendieri, ovvero coloro che lucrano – e assai – sulle disavventure studentesche). Una scuola non è “buona” per il solo fatto che è paritaria.

    • Emanuele ha detto:

      …i diplomifici ci sono anche nel pubblico… anzi… Lavorando all’università vedo il punto di arrivo dell’istruzione obbligatoria: il livello è sconfortante in molti casi.

      Soltanto, che una scuola statale o comunale che promuove tutti, lo fa per il diritto allo studio; quella privata, diventa diplomificio…

      I controlli non possono certo farli gli altri istituti o la Chiesa, visto che solo il 50% delle scuole paritarie è “gestito” dalla Chiesa… i controlli spettano al ministero… si vede che pagando non solo si ottiene il diploma, ma un certo lassismo nei controlli…

      • Sebastiano ha detto:

        Come ho cercato di far capire anche a Mandi, quando parlo di controllo lo intendo esteso a TUTTI.
        E per dirla tutta intera, sono dell’opinione che debbano rispondere del loro operato non solo docenti e presidi ma anche
        1) provveditori;
        2) sovrintendenti regionali;
        3) sottosegretari:
        4) ministri

        Gli ultimi citati, chissà perché, comunque vada (a rotoli) il sistema di istruzione, non ne rispondono mai, visto che è tanto facile tirare la croce addosso agli ultimi che tirano la carretta.

        • Kosmo ha detto:

          veramente, a me risulta che sottosegretari e ministri (gli “ultimi” da te citati) vengano cambiati ogni 9-12 mesi, visto l’andazzo politico nostrano.
          Quelli che non pagano mai sono proprio i “quadri intermedi”, che, qualunque sia il colore politico del ministro, governo, Commissione UE di turno, sono INAMOVIBILI, e SPESSO hanno più poteri (di fatto) dei loro superiori.
          Leggevo poco tempo fa una cosa simile a proposito per esempio del Ministero dell’Economia. il Ragioniere Generale ha, DI FATTO, più potere del ministro stesso, e può condizionarne le decisioni, presentando o no determinati indici/valori/indicatori.

          • Sebastiano ha detto:

            Come no, vengono certo cambiati… ma non mi risulta che gli chiedano conto di quanto hanno fatto, anzi vengono usualmente (e con lauti emolumenti per aver occupato quella seggiola) ben paracadutati altrove, dove possono continuare a fare danni. Se vuoi possiamo citare i nomi.
            Io intendevo un’altra cosa.

            • Kosmo ha detto:

              Ecco… citami i nomi dei provveditori agli studi che sono stati LICENZIATI negli ultimi 30 anni per aver gestito male le scuole di cui aveva competenza (e non per essersi fatti la moglie del ministro);
              LICENZIATI (e non spostati in altra sede a fare gli stessi danni).
              Per lo meno ministri e sottosegretari ci mettono la “faccia”.
              Specialmente nella Pubblica Amministrazione, non puoi essere licenziato neppure se squarti in mondovisione il tuo capoufficio.
              E neppure essere degradato a mansioni ad un livello inferiore.
              Se poi ci sono provvedimenti che riammettono al lavoro operai che SABOTANO le linee di produzione…

  • luca ha detto:

    Io sono favorevole alle scuole paritarie, ma solo a quelle gestite dai religiosi.
    Le altre sono un coacervo di imbrogli, diplomifici sic et simpliciter. Su questi dovrebbero svolgersi i controlli. CFR. la situazione della Campania dove ci sono 1200 scuole paritarie, di cui solo una trentina gestite da religiosi. Il problema è che queste scuole paritarie fasulle levano i fondi alle scuole paritarie oneste…

    • Li ha detto:

      Mi scoccia essere portatrice di brutte notizie, ma è abbastanza ovvio che chi preme contro le paritarie, le scuole private, oltre alla sinistra è anche la lobby lgbt.
      Per chi non lo sapesse:

      http://www.tempi.it/roma-propaganda-lgbt-a-scuola-cosa-insegneranno-ai-ragazzi#.Uuf9ldIuJxA

      Perché cercano di boicottarle con più tasse o tagliando i fondi e i posti? Chiaramente se si arrendono all’ideologia martellante non saranno più tartassati. Volete scommettere?

      Non dimentichiamo poi che Letta a settembre aveva dato 400 milioni di euro alle scuole, ma non a quelle paritarie. Ditemi voi perché?
      Già la Fornero circa 2 anni fa parlava dell’idea di un insolito progetto di educazione alla sensibilizzazione verso gli orientamenti di genere per i bambini a scuola. E guarda un po’, da novembre c’è un progetto rainbow.

      Cos’è tutto questo se non un modo per distruggere la famiglia naturale?

  • Giorgio Venanzi ha detto:

    @Luca Prodiani

    Le ragioni della laicità e del bene comune, come puoi vedere da quello che sta succedendo in politica questi giorni, non possono essere garantite dall’attuale classe politica.

    E’ ovvio che le scuole paritarie private cattoliche hanno i loro interessi a formare idologicamente i giovani.
    E’ ovvio che vogliono sempre piu soldi, sempre piu potere ovviamente sempre al di sopra di ogni regola e legge.

    Pertanto l’unico modo è scendere personalmente in politica.

    I poteri forti sono uniti ed efficaci, il legame tra Chiesa e potere politico inizia da Costantino ed arriva a Renzi e Napolitano per cui scordati di fare qualcosa scrivendo post sui siti cattolici.

    • Katy ha detto:

      Certamente non hai frequentato una scuola cattolica eppure non conosci né l’italiano, né la grammatica.

      Divertente anche il tuo complottismo sul potere teocratico del lavaggio del cervello, persone come te sono preziose. Si, perché sono in estinzione (fortunatamente)!!

      • Li ha detto:

        Katy non prenderlo in giro se ha sbagliato a scrivere qualcosa: capita spesso anche a me.

        Purtroppo il suo complottismo è sbagliato. Scommetto che lui è di quelli che vede i Papi come messaggeri di Satana.
        Ho indagato anche su quei siti e no…non la penso così.

    • Alberto ha detto:

      “Scendere in politica” voi?? Ma voi siete già in politica dalla fine del ‘700, e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Semmai siamo noi cattolici che dobbiamo prendere coscienza politica ed entrare a pieno titolo nelle scuole, nei tribunali, nelle amministrazioni locali, nei parlamenti, e soprattutto nel parlamento europeo

      • Emanuele ha detto:

        …caro Alberto, sapessi da quanto attendo il ritorno di un De Gasperi o Don Sturzo…

        Ma non preoccupiamoci, io ho una profezia… il paese allo sbando, una guerra civile per bande e piazza San Pietro gremita di folla che inneggia al Papa e che lo implora di riprendere il potere temporale su tutta la penisola per risollevare le sorti del paese…

        Sì, un sogno delirante, lo so… 🙁

    • Giacomot ha detto:

      È ovvio che basi ciò che dici su cosa ti fa più comodo .
      È ovvio che per te laicità significa eliminare ogni traccia di cattolicesimo ,ergo la tua cultura ,che già è scarsa ,ergo sei un laicista non laico .

      Pertanto l’unico modo è prenderti per giullare come sto facendo io quando leggo i tuoi commenti .

      Poi vabbeh , lasciamo state i tuoi ”gomblottismi” da 4 soldi tipi di chi nell’ideologia e nell’ignoranza della storia ci sguazza alla grande .
      Ma tranquillo che in questo mondo tu costituisci la normalità .

      Però è divertente notare come in pratica tutti gli atei militati come Venanzi credano fermamente in tutte le sparate infondate anticlericali .

      Che fede ragazzi !

    • Li ha detto:

      E’ ovvio che le scuole paritarie private cattoliche hanno i loro interessi a formare idologicamente i giovani.
      E’ ovvio che vogliono sempre piu soldi, sempre piu potere ovviamente sempre al di sopra di ogni regola e legge.

      Poveraccio: sei talmente ideologizzato che non riesci a vedere più in là del tuo naso. Apri gli occhi! Smettila di leggere solo i siti di propaganda. Documentati su quelli pro e contro le tue idee. Solo qui non basta.

      • Li ha detto:

        Nel senso che se vuoi contestare qui è un tuo diritto, ma osserva anche altri siti di ambo le parti. Bisogna farsi delle idee.
        Il solipsismo (il pensare che le proprie idee vengano da propri pensieri e non subiscano nessun “influenza” da quelli altrui) non è praticamente trovabile. Forse se ti chiudi in certe pratiche meditative orientali.

        Tornando al discorso…spazia.

    • Emanuele ha detto:

      …visto che il 50% delle scuole paritarie non sono né private né tantomeno cattoliche, quali interessi perseguono?

      P.S.
      …ti do un aiutino… le scuole comunali sono paritarie… ma non dirlo ai tuoi amici, se no perdono il sonno…

  • Emanuele ha detto:

    Se il Papa scenderà veramente in piazza per un’iniziativa del genere e non si fermerà alle solite parole di circostanza circa il diritto alla pluralità di informazione credo che scoppi l’Italia… vi immaginate i titoli di Repubblica e Il Fatto?

    …sarebbe troppo bello… certamente se accade dovrò una qualche forma di voto perpetuo…

  • Alberto ha detto:

    57.500.000.000 sono una cifra pazzesca, come pure è incredibile il numero di 1.043.000 dipendenti tra insegnanti e personale scolastico. Ma dove vanno a finire tutti questi miliardi, visto che gli insegnanti guadagnano pochissimo?

    E inoltre:
    Il costo per ogni studente “pubblico” è di 7.444 euro!!! una cifra mostruosa..
    Il costo per ogni studente “privato” è di 401 euro

    Ma c’è anche un’altra cosa importante che non viene detta nell’articolo, e che molti non sanno: lo stato finanzia SOLO LE MATERNE E LE ELEMENTARI paritarie, mentre alle medie e ai licei non dà nemmeno un centesimo.
    E pensare che chi manda i figli alle scuole paritarie è costretto a pagare anche la scuola pubblica. Lo trovo aberrante.
    E un’altra cosa: ogni scuola pubblica ormai chiede alle famiglie il cosiddetto “contributo volontario” che poi volontario non è, perchè se non lo paghi te lo sollecitano. Ma per forza, non hanno nemmeno i soldi per la carta igienica, molti studenti se la devonio portare da casa.
    Parlo per esperienza personale, ho figli e sto vedendo la sfacelo della scuola pubblica.

    E poi ti tocca sentire un Giorgio Venanzi qualunque che vorrebbe togliere il finanziamento alle scuole paritarie. Ragazzi, questi si fanno male da soli, lasciamoli fare, tra poco la scuola pubblica dovrà collassare e implodere per forza di cose…

  • Engy ha detto:

    a me risulta che, tolti i nido e le scuole dell’infanzia, le scuole pubbliche siano in grado di rispondere all’intera domanda.
    stando così le cose, Costituzione alla mano, per me le chiacchiere stanno a zero: sì al finanziamento dello stato alle scuole paritarie, ma solo fino alle scuole dell’infanzia.

    • Li ha detto:

      Non sei molto aggiornato.
      Le scuole cattoliche gestite da suore e laici, ad esempio, non hanno solo il problema dei soldi. C’è anche il problema vocazionale.
      Le suore dove ho fatto la scuola dovranno presto lasciare l’edificio in cui hanno vissuto per andare in un appartamento. Vengono stroncate da tasse sull’immobile mica da poco. E poi c’è anche il fatto che l’ideologia spinge certi genitori a non iscrivere i figli a scuole paritarie, ergo tante tasse e meno soldi in cassa.
      Tutto questo porta a rischio chiusura.

    • lorenzo ha detto:

      Lo sai che anche Mussolini, Hitler e Stalin la pensavano come te?

      • Li ha detto:

        Non so da voi, ma Mussolini costruiva, non minava a distruggere l’istruzione scolastica. Il suo problema è che ha dovuto allearsi con Hitler, più forte di lui.

        • lorenzo ha detto:

          Non voglio entrare nel merito ma, riguardo la scuola, tutti e tre erano statalisti all’ennesima potenza.

    • Norberto ha detto:

      Risulta da quali dati? Sono d’accordo con Ichino, aboliamo le scuole statali!!!!

    • Emanuele ha detto:

      …in realtà il problema si estende anche alle elementari.

      Molti comuni, visti i tagli di bilancio, stanno dismettendo le scuole comunali (che sono PARITARIE a tutti gli effetti, costituzione compresa) passandole allo stato.

      Io ho una figlia in una scuola statale, posso assicurare che rispetto ai “colleghi” iscritte alle comunali fanno un decimo delle attività… e non sto a dire che TUTTO il materiale didattico e di consumo è fornito dai genitori (carta, compreso scottex e carta igienica, pennareli, matite, colla, cartoncino, nastro adesivo, etc.). Inoltre, debbo pagare 4€/mese (oltre la mensa che è fornita comunque dal comune) per la colazione…

      Eppure stando ai dati sopra presentati (che sono del ministero) per la classe di mia figlia lo stato spende quasi 143.000€… tolgo 60.000€ per lo stipendo degli insegnanti (ammesso che lo prendano!), altri 20.000€ per le quote di stipendio di direttore e bidelli, altri 20.000€ per le quote della manutenzione dell’edificio (bollette, riparazionni, etc.)… sto ovviamente parlando di una sola classe.

      Restano 43.000€… non sono pochi. Mi sai dire dove sono finiti? Con una cifra del genere, le attività didattiche ed extracurriculari dovrebbero essere quelle di un collegio svizzero…

      E questo conto vale per una classe di una scuola con 13 classi… ossia mancano all’appello 560.000€ l’anno per tutta la scuola…

      Se poi vogliamo parlare di Costituzione, ti pregherei di leggere questo… magari chi ha scritto la costituzione ha più chiaro di Rodotà il senso degli articoli…

      Poiché noi non diciamo che lo Stato non potrà mai intervenire a favore degli istituti privati: diciamo solo che nessun istituto privato potrà sorgere con il diritto di avere aiuti da parte dello Stato. È una cosa diversa: si tratta della facoltà di dare e di non dare” (On. Corbino, Ass. Costituente, 29/04/1947)

      Con questa aggiunta non è vero che si venga ad impedire qualsiasi aiuto dello Stato alle scuole, si stabilisce solo che non esiste un diritto costituzionale a chiedere tale aiuto” (On. Codignola, Ass. Costituente, 29/04/1947).

      • Luca Prodiani ha detto:

        Scuola statale dove studia mia nipote (3° elementare).
        Ci sono tre docenti (su due classi) più due di sostegno per una ragazzina down in una classe e un altro per un bambino con forti ritardi mentali che è nell’altra classe. In totale sono 2,5 stipendi per classe, che ammontano a quasi 100.000 euro (vedi link sotto). Aggiungi stipendi di supplenti, bidelli, segretaria, preside, insegnante di religione, educazione fisica, riscaldamento, manutenzioni, assicurazioni, materiali didattici… e vedrai che la cifra di 143.000€ è assolutamente congrua, se non al limite.

        http://gildanuoro.altervista.org/files/posizioni_stipendiali.pdf

  • Paolo Viti ha detto:

    Oggi, 29 gennaio 2014 lo affermo e faccio una profezia:

    Tra quattro o cinque anni l’educazione LGBT entrerà definitivamente in tutte le scuole e lo Stato toglierà i finanziamenti alle scuole paritarie che non adegueranno il loro programma di studi a quello dello Stato, in accordo con le organizzazioni omosessuali.

    Ci rivediamo tra qualche anno quando riprenderò questo commento e dirò: ve lo avevo detto.

  • Alisa ha detto:

    Io avrei una certa paura a trovarmi vicino scuole con una marcata impornta islamista. Dobbiamo pensarci bene perché nel regno unito molte scuole confessionali non cristiane sono praticamente delle madrasse islamiche.

  • Luca Prodiani ha detto:

    Articolo 33 della Costituzione italiana:

    L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
    La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
    Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

    nota: Va tuttavia segnalato che la libera gestione dell’istruzione non deve comportare impegni di spesa da parte dello Stato. La scuola privata deve, infatti, costituirsi e gestirsi senza oneri per lo Stato: ciò non esclude che lo Stato possa intervenire finanziando scuole o istituti in difficoltà, ovvero scuole private in luoghi in cui non esistono scuole statali. La libertà per enti e privati di creare istituti di insegnamento trova tutela anche a livello sovranazionale. L’art. 14 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, dedicata al diritto all’istruzione, prevede, al co. 3, la libertà di creare istituti di insegnamento nel rispetto dei principi democratici e delle disposizioni nazionali che ne regolano la materia.

    • lorenzo ha detto:

      Legge 10 marzo 2000, n. 62 – Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione (in GU 21 marzo 2000, n. 67)
      Art.1. Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, comma 2 della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali…

      Le scuole paritarie, assieme a quelle statali ed a quelle degli enti locali, sono alla base del sistema nazionale di istruzione: penalizzarle significa penalizzare lo stesso sistema nazionale di istruzione.