L’11 gennaio a Roma per difendere famiglia e libertà

Manif pour tous italiaE’ un momento storico molto particolare e siamo chiamati responsabilmente a rispondere a questo tempo. Come ha spiegato recentemente Papa Francesco, «le situazioni che viviamo oggi pongono sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Come annunciare Cristo a questi ragazzi e e ragazze? Come annunciare Cristo a una generazione che cambia?».

Tutto è messo in discussione e permettersi di ricordare che non tutto è un’opinione, che esistono dei dati antropologici da riconoscere significa passare per intolleranti, per bigotti. Per questo la sfida che l’omosessualità pone alla società è un richiamo altissimo a fare i conti con la realtà. Sopratutto a valutare se la libertà d’opinione è ancora un diritto valido per tutti. Nella “Lumen fidei”, ha fatto notare Ettore Gotti Tedeschi, Francesco spiega che l’uomo ha bisogno di verità di riferimento per dar senso alla vita e al suo agire. La valorizzare la società e della famiglia sono alla base degli equilibri socio-economici.

E’ con questa consapevolezza che invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione organizzata da “La Manif Pour Tous Italia” SABATO 11 GENNAIO 2014 A ROMA. L’appuntamento è alle 15.30 in Piazza santi Apostoli. Lo scopo è tutelare la libertà di pensiero e di opinione (art. 21 della Costituzione) e la famiglia naturale, quella di cui parla la nostra Costituzione agli articoli 29, 30, 31, basata sul matrimonio tra uomo e donna. «Un evento pubblico, per dire NO alla legge bavaglio Scalfarotto (la quale, come ha spiegato lui stesso, «precede», la legge sul matrimonio gay, «l’una viene logicamente prima dell’altra»), per ribadire che la libertà di espressione è sacrosanta, per difendere la fapmiglia e il futuro della nostra società», si legge ancora nella nota.

All’iniziativa saranno presenti associazioni familiari, associazioni di cittadini e di giuristi, esponenti del mondo cristiano, ebraico e musulmano, e movimenti homosex contrari alla legge. Anche molti parlamentari, tra cui Laura Bianconi, Maurizio Gasparri, Carlo Giovanardi, Lucio Malan, Massimiliano Fedriga, Giorgia Meloni, Nicola Molteni, Alessandro Pagano, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi, Mario Sberna.

Volantino Manifestazione Roma

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97 commenti a L’11 gennaio a Roma per difendere famiglia e libertà

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  1. La verità è sacrosanta, la libertà d’espressione è del tutto relativa (alla verità). Fino a che non si capisce che il rinunciare a voler vedere a a voler enunciare questa verità è la radice in essenza della situazione attuale di totale degrado morale, si è già sconfitti in partenza, poiché vi è un legame necessario tra la libera espressione e la libera pratica di ciò che si è già enunciato. L’uomo pratica ciò che ritiene vero, specialmente quando ritenga vero il falso, poiché, a causa del peccato originale, ci è molto più facile abbandonarci “comodamente” alla pratica del male piuttosto che inerpicarci sulla strada ascetica che richiede la pratica del bene.

    Il realismo, non il fanatismo, impone di riconoscere questo semplice fatto di buon senso: ciò che si potrà fare (nel senso di ciò che legalmente verrà concesso di praticare e poi verrà di conseguenza acquisito nella prassi etica di massa), ha una relazione diretta e proporzionale alla libertà di espressione concessa.

    La libertà di espressione, poi, non è mai assoluta (tanto meno in questa società libertaria, dove tutti sono liberi di praticare il male, ma vengono impediti nel praticare il bene: proprio il fatto del tutto ideologico-dittatoriale delle leggi anti-omofobia lo dimostra) e dunque il vero problema consiste nei limiti che vengono dati a tale libertà di espressione, poiché solo quando essi dipendono dalla verità (sono relativi alla verità), ciò che si giungerà a mettere in pratica corrisponderà al bene e alla giustizia. E qual’è l’unico modo perché si eviti la pratica del male e dell’ingiustizia? Semplicemente che il criterio sia quello di permettere di predicare solo il vero.

    • Francesco Santoni ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      non potrei essere più d’accordo

    • Philo Vance ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Quando si dice mettere il carro davanti ai buoi… 🙂

    • Giacomot ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Incontestabile , davanti alla verità non c’è falsità che tenga .

      • Philo Vance ha detto in risposta a Giacomot

        … proprio per questo non si ha ragione di temere la libertà di espressione. Se la si teme, questo è indice di incertezza circa gli asserti che si proclamano essere veri.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Philo Vance

          No, vale esattamente il contrario: se si ha timore di affermare che la libertà di opinione può essere accettabile solo in relazione alla verità, si sta vivendo un complesso di inferiorità verso la verità.

          • Philo Vance ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Quello che stai dicendo è così generico che non avrei problemi a sottoscrivere. Ma non sempre sei così generico come lo sei adesso. Qualche commento sopra, infatti, scrivevi che il solo modo di limitare la libertà di espressione, o meglio il solo modo di asservire la libertà di espressione alla verità (o ancora meglio — so che cos’è l’ideologia, la fiuto a distanze ragguardevoli, al di là dei nomi che essa può assumere –, il solo modo di promuovere la libertà di espressione) è quello di vietare la predicazione del falso. Questo significa mettere il carro avanti ai buoi, nel senso che la libertà di espressione è la condizione indispensabile della ricerca del vero.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Philo Vance

              Non è esattamente come dici e qui le finezze d’espressione non sono accidentali.

              In primo luogo non a caso ho parlato di “criterio” e non di “norma” e di criterio in relazione al “permettere” nel senso appunto di “normare”. La differenza etimologica (direttamente derivante dagli originari termini greci) è fondamentale: κρίνω (krino, da cui “critica” e “criterio”) in greco indica proprio il criterio per il giudizio di discernimento, che è dunque un giudizio che precede la formulazione o l’applicazione della “norma” (dove νόμος = nomos è la consuetudine o usanza che diventa dunque legge o norma nel senso di “prescrizione” da rispettare o applicare).

              Il criterio e l’attività critica rappresentano dunque quel momento in cui, sia in ambito teoretico che in ambito giuridico, si valutano le cose (i casi) per trovare (stabilire) o applicare un principio teorico, un precetto morale o una norma.

              Dunuque il riferimento all’ambito del criterio e proprio un riferimento a quell’ambito sia individuale che pubblico di ricerca e discernimento a cui ti riferisci, poiché “usare criterio” o “essere in possesso di un criterio” non equivale all’avere stabilito una norma o una legge.

              Ma, in secondo luogo, avere un criterio non equivale nemmeno all’essere “scriteriati”, cioè all’agire in completa libertà rispetto alla verità, ossia all’agire in modo del tutto “volontaristico” (= imponendo la propria volontà alla realtà, impippandosene allegramente come le cose stanno in sé).

              Dunque, in conclusione, l’essere improntate le cose al criterio del rispetto per la verità, corrisponde al ritrovarsi nell’ambito della discussione (individuale, ossia con se stessi, o pubblica) lecita e non imprudente o rivoluzionaria (= luciferina e orgogliosa), quale è invece l’ambito del “libero pensiero” o della “libertà di espressione/opinione” intesa secondo l’adagio liberale-libertario.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Philo Vance

              E allora l’ambito in cui il criterio di discussione è quello di riferimento al vero (e solo al vero), è l’ambito in cui si potranno trovare nuove soluzioni specifiche a nuove situazioni specifiche, ma sempre in accordo con le verità fondamentali di cui culturalmente siamo in possesso da decine di secoli e sulle quali, superato il momento di discernimento educativo-formativo personale che ognuno deve avere, dato che non si nasce “imparati” (ma semmai “imparanti”), non è possibile avere ripensamenti.

              Quando si parla dei principi fondamentali della legge naturale (divorzio, aborto, eutanasia, infanticidio, ecc.) i dubbi derivano solo dai secoli di ideologie luciferine a cui siamo stati sottoposti e non da reali problemi teorici irrisolvibili.

              E la riprova di ciò sta proprio nel constatare a cosa ci ha portato questa “libera discussione” come “frutti” (nel senso evangelico del “dai loro frutti li riconoscerete”): la totale, assurda e folle lontananza dal vero e dal bene. Ora, se questi sono i frutti della libera discussione, se ne deduce che questo tipo di libera discussione è proprio l’origine della pratica di massa di questi mali e crimini atroci. Ergo…

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Giacomot

        Sì, appunto, ma se la nostra tattica consiste nel rivendicare le posizioni che implicano logico-teoreticamente le posizioni di sfascio totale raggiunte nell’attualità, capisci che è già finita.

        Se difendiamo le verità della legge naturale, semplicemente dicendo che una legge anti-omofobia sarebbe di fatto contraria alla libertà d’espressione, concediamo già il principio ideologico da cui qualche secolo fa era partito il liberalismo massonico per massacrarci. La libertà d’espressione non è mai un valore a sé, perché può avere valore morale positivo solo in relazione alla verità.

        E, anzi, non ci vuole molto per dimostrare che chi si appella alla libertà di espressione o di opinione come valore a sé, lo può fare solo avendo già implicitamente presupposto il relativismo etico; proprio perché nessuno che sia sano di mente, affermerebbe che concedere spazio di predicazione pubblica per qualcosa che è un male, possa considerarsi un bene.

        Però, appunto, se si inizia a DUBITARE di tutto (ricordate un certo Ponzio Pilato: “Quid est veritas?”), se quello che opino non è più vero di chi opina l’esatto contrario, perché dovrei arrogarmi il diritto di impedirgli di esporre la sua idea? Ecco dunque da dove viene il falso principio della “libertà di opinione”…

  2. Francesco ha detto

    La questione non è la libertà di opinione, che nessuno nega che in Italia esita, ma il rispetto delle libertà individuali. Due uomini o due donne che vogliono formare famiglia non ledono la libertà altrui, non capisco quindi come gli si voglia negare di sancire questo diritto anche dal punto di vista legale.

    • Panthom ha detto in risposta a Francesco

      Francesco, il voler essere riconosciuti come coppia non c’entra nulla con la libertà individuale, la quale invece è ad esempio la non criminalizzazione del proprio comportamento sessuale o impedire di formare una coppia. Se è individuale non è di coppia, mi sembra molto semplice no? Il pretendere di essere riconosciuti dallo Stato è una pretesa di coppia e un abuso.

      Nemmeno una coppia di incestuosi lede la libertà altrui, nemmeno le stanze del buco, nemmeno i gruppi poligamici, nemmeno l’associazione di pedofili olandese che diffonde i loro convincimenti, nemmeno non indossare il casco quando si va in motorino, nemmeno non indossare le cinture di sicurezza. Eppure tutto questo è proibito dalla legge, anche se molti lo vedono come una repressione della libertà personale.

      Non ossessionarti solo con i gay, se ti senti un paladino delle libertà altrui dovresti batterti per liberalizzare tutti i fronti che ho citato. Altrimenti discrimini soltanto.

      • Francesco ha detto in risposta a Panthom

        Panthom ,mi sembra tu faccia un po’ di confusione… l’uso delle cinture di sicurezza o del casco è un’imposizione a salvaguardia della salute dei cittadini o, secondo si voglia vedere, a difesa della spesa della sanità pubblica, infatti non esistono gruppi che difendano la libertà di poter non usare casco o cinture. Un motivo ci sarà, non trovi?

        • mario ha detto in risposta a Francesco

          scusa francesco ma nel tuo post precedente tu fai un po di confusione, che panthom forse con esempi eccessivi, cercava di sottolineare.
          partiamo da qualcosa su cui possiamo essere d’ accordo. la differenza tra il concetto di libertà e quello di diritto. esempio. io ho la libertà di cucinare un uovo strapazzato a piazza del duomo, nel senso che lo stato non mi impedisce di farlo , non ha mai messo dei metal detector all’ ingresso della piazza che rilevino le padelle. d’ accordo? quindi lo stato mi concede una libertà. al contrario lo stato non mi da la libertà di comprare il plutonio perchè non predispone i negozi di plutonio, mentre predispone quelli di padelle e uova.
          spero ci siamo.
          ora, lo stato però non mi da il DIRITTO di cucinare sto benedetto uovo in piazza del duomo, perchè la parola diritto si porta appresso delle conseguenze. infatti lo stato dovrebbe organizzare la concreta possibilità di farlo, dovrebbe portarti i fornelli, un servizio di grembiuli, far pulire alla nettezza urbana i tuoi scarti di uovo bruciato accidentalmente, etc.
          questa piccola scenetta era solo, ma già è tanto a mio avviso, per spiegare che da libertà non deriva NECESSARIAMENTE diritto. sto parlando in generale, di qualunque ambito( certo limitato allo stato democratico).
          quindi, l’ argomento che dalla libertà di fare coppia gay derivi il diritto di essere riconosciuti tali dallo stato non regge. servono motivi migliori ( e sono sicuro che chi porta avanti questo pensiero ce li abbia).
          ciao

          • Francesco ha detto in risposta a mario

            Mario, il tuo commento è l’unico sensato di quelli che letto. Il discorso dei diritti (con gli annessi doveri, non scordiamocelo) deve valere appunto per tutti, non capisco infatti perchè tra due coppie (supponiamo senza figli, per fare l’esempio più facile) una possa indicare con un solo atto (il matrimonio) che delega l’altra persona a decisioni mediche in caso non sia possibile farlo personalmente, che sceglie un modello testamentario, che s’impegna al sostentamento del coniuge qualora egli non sia in grado di farlo per sè… ecc, ecc…
            E’ questo creare coppie di serie A e serie B, per pura discriminazione sessuale, che non capisco, è come se si dicesse (per tornare al tuo esempio) che lo Stato ti finanzia e ti permette fare le uova strapazzate ma non all’occhio di bue. Potrebbe anche esserci un motivo, però vorrei che qualcuno me lo spiegasse…

        • Panthom ha detto in risposta a Francesco

          Ma dove va a finire il tuo (presunto) diritto di autodeterminazione se lo Stato ti impone di proteggere la tua vita? Ti senti un militante del diritto di libertà individuale? Allora devi combattere contro l’obbligo a fare qualcosa che lede la tua libertà, la vita non è forse tua? Non dovresti decidere tu?

          Apri gli occhi, non esistono solo i gay anche se il fucsia è più attraente! Rispetto delle libertà individuali ai poligami, agli incestuosi, a chi vuole autodeterminarsi in auto e in moto, a chi vuole drogarsi in un ambiente sterile, diritti individuali a chi vuole operarsi qualsiasi area del suo corpo per qualsiasi motivo, diritti individuali a chi vuole donare i suoi organi a chi vuole lui, diritti individuali a chi vuole far adottare i suoi figli a chi decide lui ecc. Vuoi difendere le libertà individuali? Lascia stare i gay, ci sono infinite altre categorie che aspettano il tuo aiuto.

          • Francesco ha detto in risposta a Panthom

            Sembra tu non abbia letto la mia risposta… A casa tua puoi anche sfracellarti la testa contro un muro e lo Stato, a meno che dichiari la tua infermità mentale, non può far nulla. L’uso di casco e cintura riguardano invece le norme di circolazione, che nulla hanno a che vedere con le libertà personali o l’uguaglianza di diritti. Se proprio vuoi cercare parallelismi ne dovresti trovare di più attinenti.

            • Panthom ha detto in risposta a Francesco

              Le norme di circolazione? La circolazione continua lo stesso anche se io non indosso il casco, lo Stato mi obbliga perché non esiste l’autodeterminazione totale, così come non esistono i fantomatici diritti individuali che spacci tu.

              Divertente che ti concentri solo sul casco e le cinture, schivando abilmente tutto il resto dei miei esempi.

              Ho capito che anche tu sei un finto militante dei diritti umani/individuali, ti stimolano soltanto i gay. Tranquillo, sei in ottima compagnia.

              • Francesco ha detto in risposta a Panthom

                Dai, sai bene che sono esempi che non c’azzeccano niente… 😉

                • Panthom ha detto in risposta a Francesco

                  Bene, vedo che ti sei ritirato. Probabilmente hai finito gli argomenti, anche se non sembra tu ne abbia mai avuti, a parte il bieco sentimentalismo.

                  Ribadisco ciò che ha confutato la tua già debole posizione: se vuoi difendere le presunte libertà individuali, devi concentrarti su quelle dei poligami, degli incestuosi, di chi vuole autodeterminarsi in auto e in moto con le sue regole sulla sua vita, di chi vuole drogarsi in un ambiente sterile, dei diritti individuali a chi vuole operarsi qualsiasi area del suo corpo per qualsiasi motivo, dei diritti individuali di chi vuole donare i suoi organi a chi vuole lui, dei diritti individuali di chi vuole far adottare i suoi figli a chi decide lui ecc.

                  Queste sono tante libertà individuali che tu eviti di difendere, dimostrandoti contraddittorio e ipocrita.

                  • Francesco ha detto in risposta a Panthom

                    Non mi sembra tu abbia confutato un bel niente perchè ripeti come un disco rotto le stesse cose di prima. Continui a confondere le norme di circolazione stradale con il principio di autodeterminazione, con la libertà nel disporre del proprio corpo, con il vuoto legislativo che concerne altri casi, con i casi limiti dell’incesto o della poligamia ed infine con il riconoscimento dei diritti civili agli omosessuali. Fai una grande confusione mescolando argomenti che stanno su piani diversi e dicendo anche cose molto inesatte (come ad esempio la possibilità di dare in adozione un figlio in maniera consensuata ad una persona determinata).
                    Se hai qualcosa di interessante da dire sui matrimoni gay dillo ma ti prego astieniti dal fare paragoni che non entrano nel merito, o almeno non farlo con me, perchè in discussioni sterili non m’inoltro.

                    • Panthom ha detto in risposta a Francesco

                      Troppo comodo accusare gli altri di parlare di piani diversi per non assumersi la responsabilità di rispondere. Ancora una volta un sostenitore dell’abolizione della differenza sessuale non ha argomenti da sostenere, se non il bieco sentimentalismo.

                      La sterilità non è nelle discussioni ma nei rapporti omosessuali, per questo sono profondamente differenti da quelli eterosessuali e per questo la Costituzione ci impone di trattare in modo diverso situazioni diverse, preferendo valorizzare rapporti matrimoniali che sono aperti alla generazione della vita e dunque alla base del sostenimento e dello sviluppo della società stessa.

        • Michele ha detto in risposta a Francesco

          Gli esempi di Panthom sono pertinenti: se il criterio supremo è la libertà individuale senza ledere quella altrui, non c’è motivo per obbligare, e quindi coartare l’autodeterminazione, di indossare il casco o allacciarsi le cinture. Anzi difendere questi obblighi sulla base di motivazioni ideali (salute cittadini) o economiche (spese sanitarie) è doppiamente fallace:

          – dal punto di vista fattuale perché, in caso di incidente, che viaggia senza casco o senza cinture è ben difficile che sopravviva, anzi è più probabile che a riportare danni permanenti sia chi si è protetto applicando le misure anzidette.

          – dal punto di vista razionale perché, dopo aver affermato, come fa la dottrina liberale, la supremazia della libertà individuale, pretendere di limitare questa libertà sulla base di altre motivazioni comporta inevitabilmente un’aporia: infatti si fa della salute (giusto per citare un “valore”) un criterio di regolazione (meglio, restrizione) della libertà stessa dopo aver postulato (postulato, si badi, e non dimostrato, cioè assumendo dogmaticamente, e poi si dicono laici!) che è l’autodeterminazione individuale ad essere il valore supremo al quale gli altri sono subordinati! E non si creda che questa sia un’ubbia dello scrivente perché è la dottrina liberale tutta, ed anche la corte cost. italiana, ad affermare che l’autodeterminazione individuale è il principio dell’ordinamento giuridico.
          Francesco stesso, probabilmente senza capirne la portata, nell’altro suo commento fa notare che le norme di circolazione nulla hanno a che vedere con la libertà e l’uguaglianza. Da un lato, in una prospettiva liberale, ciò è falso perché qualsiasi norma, dalla costituzione all’ultimo regolamento di condominio, si deve basare sui principi di libertà. Dall’altro è vero, perché i principi liberali, nella loro astrattezza, non hanno nulla a che fare con la realtà, come appunto dimostra il codice della strada, che, quando si tratta di regolamentare la vita concreta, compie numerose discriminazioni senza che esse siano affatto irragionevoli.
          C’è di più: chi sostiene che la libertà individuale è il principio supremo subito dopo, quasi a avvertire il “peso” nichilistico ed anarchico di tale affermazione, si premura di aggiungere che tale libertà non deve ledere quella altrui. Ma anche questo inciso presenta inevitabili difficoltà. In che modo viene definito dove finisce la mia libertà e comincia quella altrui? A chi è rimessa tale decisione? Perché, se a decidere è il soggetto, fino a che misura potrà ritenere che la sua libertà sia legittimamente espansa? E se ad un altro soggetto (chiamamolo soggetto 2) la volontà del soggetto 1 a suo giudizio limita la sua libertà (a suo giudizio, non a quello del soggetto 1), a quale dei due va limitata la libertà?

          • Francesco ha detto in risposta a Michele

            Invece sbagli, le norme di circolazione sono (giustamente) discriminatorie: vi sono norme restrittive per gli anziani, per i disabili, per i daltonici (queste ingiustamente restrittive, a parer mio), per i conducenti professionisti e altro ancora… Tale ragionamento non si può invece applicare al campo dei diritti civili, dove nessuno si sognerebbe di proibire il matrimonio a categorie come le sopracitate. Sono quindi due campi totalmente diversi, dove la libertà della persona è posta su un piano diverso, infatti non è un caso che non vi sia nessun gruppo organizzato che promuova l’abrogazione delle norme restrittive sulla circolazione, dove ovviamente rientrano anche quelle relative all’uso delle cinture o del casco a cui facevamo riferimento prima.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Francesco

              Caro Francesco, comprendo il tuo attivismo e sono sicuro che è fatto in buona fede. Ma leggendo i tuoi commenti constato che, seppur animati da moderazione e rispetto, sono assai carenti e colmi di errori e luoghi comuni. I tuoi critici hanno completamente ragione, tu parli di diritti civili imboccato dai media ma senza ragionarvi sopra.

              Basta un semplice ragionamento per capire che sbagli: se l’assenza di unioni civili/matrimonio gay violassero i diritti di eguaglianza e discriminassero gli omosessuali, allora tutti gli omosessuali sarebbero d’accordo sul non voler essere discriminati e sarebbero una voce sola. Invece la realtà è diversa: sono solo le associazioni lgbt a chiedere tali cambiamenti, mentre tantissimi omosessuali stanno bene così, non sono interessati e tanti altri sono addirittura contrari alle unioni civili e ai matrimoni gay, ritenendoli perfino discriminatori.

              Un esempio, è il più popolare, in Italia è Tommaso Cerno, ex presidente dell’Arcigay: http://www.scienzaevita.org/rassegne/c39ea7e5368e3e7a210f8363f8d4e384.pdf

              Sabato manifesteranno anche associazioni gay come Homovox, il cui leader dice che le nozze gay sono omofobe: http://www.tempi.it/sono-gay-francese-e-contro-le-lobby-non-voglio-ne-matrimonio-ne-ladozione-e-ora-provate-a-dire-che-sono-omofobo#.Us-J-PTuL_b

              Ci sarà anche l’omosessuale Xavier Bongibault, che dice che “in nessun modo il matrimonio è un’istituzione per l’amore. Se fosse solo per l’amore, poi in base a che cosa ci rifiuteremmo di riconoscere il matrimonio tra tre persone profondamente innamorate le une delle altre? Che dire di un padre che ama sua figlia? Distruggiamo così il cerchio familiare, e, quindi, distruggere il primo fattore per la socializzazione e la coesione sociale del bambino”. http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=QOAm-qW394s

              Dunque l’assenza di unioni civili/matrimoni non discrimina nessuno. Al contrario, nessun nero si è mai rallegrato del razzismo nei suoi confronti e nessun ebreo ha fatto lo stesso con le leggi antisemite. Rifiutare i matrimoni e le adozioni gay non è per nulla una forma di discriminazione, altrimenti tutti gli omosessuali dovrebbero sentirsi discriminati.

              I diritti civili non c’entrano nulla, sono solo desideri di alcuni omosessuali e ad opporsi ci sono desideri di altri omosessuali. Nessun diritto, nessuna malattia, nessuna guarigione 🙂

    • Mandi ha detto in risposta a Francesco

      D’accordo con Panthom, inoltre una provocazione: perché solo le coppie gay dovrebbero avere diritti individuali? Forse lo Stato, i giudici e i parlamentari non hanno il diritto individuale a non riconoscere le coppie gay?

    • Sophie ha detto in risposta a Francesco

      Con tutto il rispetto ma le famiglie gay sono la mossa finale di Satana. Distruzione dell’unica e vera famiglia attraverso tradimenti, egoismo, noncuranza dei figli, liti e divorzi per darle il colpo finale: sostuirla con famiglie francamente ridicole.

      • Laura ha detto in risposta a Sophie

        Lo dice anche Papa Francesco: http://www.ilfoglio.it/soloqui/17338

      • Ugo La Serra ha detto in risposta a Sophie

        E chi ti dice cne invece non siano le idee discriminatorie contro i gay ad essere originate da Satana?

        • Azaria ha detto in risposta a Ugo La Serra

          Una cosa non esclude l’altra, le idee discriminatorie verso gli omosessuali (intendo quelle realmente discriminatorie) sono sicuremente orginiate da Satana. Infatti noi siamo contrari anche a quelle.

        • Philo Vance ha detto in risposta a Ugo La Serra

          Non è una buona domanda. Chi ha le risorse per affermare l’esistenza di Satana, avrà senz’altro le risorse per rispondere a tono alla tua domanda.

          • Ugo La Serra ha detto in risposta a Philo Vance

            Esatto: Chi ha le risorse per affermare l’esistenza di Satana…

            • Mandi ha detto in risposta a Ugo La Serra

              D’altra parte è molto più probabile la sua esistenza che l’esistenza del nulla creatore del tutto per mezzo del caso.

              L’ateismo non è adatto a chi onora la ragione.

            • Sophie ha detto in risposta a Ugo La Serra

              Sì purtroppo ho le risorse per poter affermare che Satana esiste. La mia conversione fulminante fu ciò che non piacque all’inquilino del piano di sotto. Ho avuto non pochi problemi per questo…
              E fa bene il Papa a parlare del diavolo. Esiste eccome.

              • Philo Vance ha detto in risposta a Sophie

                Non capisco per quale ragione il tuo inquilino del piano di sotto dovrebbe dispiacersi per la tua conversione, a meno che questa non sia particolarmente rumorosa. Quanto al diavolo, esso esiste senz’altro, come esiste Sherlock Holmes, cioè come ente fittizio. Il fatto che esista il male nel mondo non è una buona ragione per credere nell’esistenza del diavolo, sarebbe come dire che poiché c’è acqua nel mondo, allora esiste Poseidone.

                • Sophie ha detto in risposta a Philo Vance

                  Io credo nell’esistenza del diavolo perchè dopo essermi convertita ho subito infestazione, vessazione anche fisica, possessione e ho visto oggetti scomparire e comparire davanti ai miei occhi. Me ne sono liberata grazie ad un frate molto forte. Sì la mia conversione fu talmente rumorosa da convertire tutta la mia famiglia, la mia migliore amica (non battezzata) e molte persone vicine a me. Ero atea, a favore del divorzio, dell’aborto, dell’eutanasia, dell’omosessualità e del sesso prima del matrimonio. Dopo una settimana passata a Medjugorje già recitavo il rosario, andavo a messa e si rivoluzionò senza fare alcuno sforzo tutto il mio modo di pensare, ma soprattutto mi sentii finalmente dentro quella libertà che cercavo senza sapere come e dove trovarla. E per la cronaca diavolo si adira anche per una sola anima che s’allontana da lui, non è tanto questione di conversione rumorosa o meno. Chiudo perchè sono off topic.

                  • Philo Vance ha detto in risposta a Sophie

                    Il tuo commento mi lascia perplesso, non solo perché l’interpretazione che dai delle tue esperienze non può corrispondere al vero (gli oggetti non appaiono e scompaiono facilmente, capisci?), ma credo di avere motivi per sospendere il giudizio sulla tua sincerità.

        • Sophie ha detto in risposta a Ugo La Serra

          Cosa c’è di discriminatorio nel dire che il progetto di Dio era ed è l’amore fra l’uomo e la donna?

    • Li ha detto in risposta a Francesco

      Il fatto è questo: non è che noi si voglia impedire a coppie omo o lesbiche o bisex di stare insieme perché tanto si va in quella direzione. E’ più che altro fargli capire le dirette conseguenze: come staranno i bambini affidati a coppie omo? Ancora sono piccoli molti, ma alcuni che sono cresciuti hanno avuto il coraggio di parlare e quel che hanno detto non metteva affatto in buona luce il comportamento della suddetta coppia.

      E i bambini transgender? Dov’è la loro libertà di scelta? Il più giovane ha 5 anni. Sicuri che abbia già la maturità per dire sarò uomo/donna per tutta la vita? Spesso i bambini giocano a fare il dottore, o i genitori, ma poi tutto finisce e tornano a essere sè stessi. Questo immedesimarsi è un aspetto della personalità di ogni bambino. Cosa accade quando questo finisce per via di un’operazione? Intanto è già dolorosa per un adulto, figurati un bambino!

      Io dico che certe imposizioni di genere, di propaganda anticattolica uccidono la fantasia della persona e anche lo spirito.

      • Francesco ha detto in risposta a Li

        Li, mi dispiace ma è proprio l’atteggiamento di persone come te che genera tanta dolorosa e inutile discriminazione, infatti non puoi far intendere che i figli di coppie gay “che hanno avuto il coraggio di parlare” (già l’espressione dimostra il tuo grave pregiudizio) abbiano parlato male del comportamento dei genitori. Questo sai che è assolutamente falso, perchè di esperienze ce ne sono di tutti i tipi e tutti sanno che al giorno d’oggi non esistono studi scientifici consolidati ed attendibili che dimostrino che la genitorialità gay in sè porti problemi o benefici allo sviluppo del bambino. Quello che si sa è invece che un bambino cresciuto all’interno di una coppia gay può soffrire discriminazione da settori della società circostante, e uno di questi settori è probabilmente quello a cui tu appartieni.

        E’ poi semplicemente ridicolo quando racconti che vi sarebbero bambini di 5 anni che subirebbero l’operazione di cambio di sesso… Certe bufale non meritano neanche di essere commentate… se non perchè dimostrano la pochezza di argomenti di chi si oppone alle unioni gay.

        • Azaria ha detto in risposta a Francesco

          Li, mi dispiace ma è proprio l’atteggiamento di persone come te che genera tanta dolorosa e inutile discriminazione
          Dire la veritá (e lo argomenteró subito) sarebbe discriminare? Dire una bugia (cioé dire agli omosessuali che tutto va bene) non fa in modo che la bugia automaticamente si avveri.

          già l’espressione dimostra il tuo grave pregiudizio
          Nessun grave pregiudizio, solo razionalitá e realismo. Chiunque non dice che ogni singolo gay é bellissimo e perfetto viene tacciato di omofobia, figurati a mettere in campo la realtá dei fatti (problemi che sono direttamente legati al fatto di crescere con coppie omosessuali palesati da questi bambini una volta cresciuti).

          Quello che si sa è invece che un bambino cresciuto all’interno di una coppia gay può soffrire discriminazione da settori della società circostante
          In alcuni casi é vero, ma anche quando ció non avviene i disagi magari saranno attenuati, ma ci saranno (dipendono proprio dal fatto di crescere con un modello di riferimento sbagliato). Anche bambini cresciuti nei territori tiranneggiati dalla gaystapo (vedi canada ad esempio) in cui quindi NON SI PUÓ che essere sottomessi ai capricci gay (e per capricci gay non mi riferisco alle giustissime richieste di non discriminazione ma alle pretese di sposarsi ed usare i bambini come rivalsa, atto spregevole a cui si oppongono molti omosessuali altruisti e razionali).

          E’ poi semplicemente ridicolo quando racconti che vi sarebbero bambini di 5 anni che subirebbero l’operazione di cambio di sesso
          Prima di scrivere queste cose avresti fatto bene a fare due ricerche su google, o magari leggere meglio il commento, leggere meglio il commento perché Li NON ha parlato di operazione a 5 anni, ma di bambini trans di 5 anni, a cui viene vietato il normale sviluppo da genitori buonisti e dalle lobby schiaviste gay e vengono indottrinati (con cure ormonali e psicologiche) dicendo che l’unica soluzione é l’operazione). Ovviamente appoggiati da sciacalli che non vedono l’ora di lucrarci sopra:
          (http://www.tempi.it/america-una-clinica-pediatrica-aiuta-i-bambini-cambiare-sesso#.Us623fRdV8E)
          (http://www.tempi.it/in-francia-i-militanti-del-gender-chiedono-trattamenti-ormonali-e-autodeterminazione-per-i-bambini-trans#.Us64mvRdV8E)

          Certe bufale non meritano neanche di essere commentate… se non perchè dimostrano la pochezza di argomenti di chi si oppone alle unioni gay
          Qui hai dimostrato proprio che quelli che sostengono il “matrimonio” gay non hanno molta razionalitá e non permettono a chi la pensa diveramente di portare le proprie argomentazioni (fra l’altro razionalissime e vere). Ti consiglio di informarti meglio. Questo dimostra la pochezza di chi vuole imporre tirannicamente le unioni gay.

          P.S.: Il commento potrebbe sembrare con toni offensivi, chiedo scusa per questo, non é mia intenzione, ma non sono riuscito a descrivere i concetti diversamente.

          • Francesco ha detto in risposta a Azaria

            Azaria, non ti preoccupare per i toni offensivi, so che certe persone si scaldano più del dovuto… Rimane comunque il fatto che non ne hai detta una giusta (e ti chiedo scusa ora io se ti posso sembrare supponente) a cominciare dal fatto che non definisci pregiudizio affermare che i figli dei gay (a differenza ovviamente degli altri) devono “aver coraggio di parlare” e per finire quando affermi che Li non ha detto nessuna bufala quando ha scritto testualmente: “Cosa accade quando questo finisce per via di un’operazione? Intanto è già dolorosa per un adulto, figurati un bambino!”.

            • Azaria ha detto in risposta a Francesco

              Non hai letto bene, se ti ho chiesto scusa per i toni significa che non mi sono per niente scaldato e che piuttosto ció che dal testo puó trasparire non é per niente il mio stato d’animo, ma come vedo continui a non essere per niente razionale.

              Io NON ho detto che i “figli dei gay” a differenza di altri debbano avere coraggio di parlare, al contrario avevo giá scritto che chi é cresciuto in coppie gay, proprio come chiunque altro che non sia pronto a strisciare davanti alla tirannia gay in questo periodo ha una certa paura a parlare (vedi l’esempio di Guido Barilla).

              Continuo a dare ragione a Li perché ho letto il testo per quello che era, non ha parlato di operazione a 5 anni ma di operazione comunque da giovanissimi, a 5 anni semplicemente li si spinge giá all’operazione, che comunque puó avvenire in tenera etá (puoi vedere i link che ti ho postato prima).

              Vedo che hai voluto stravolgere il mio commento (dopo aver fatto la stessa cosa con il commento di Li) solo vedendo un mondo inesistente si possono sostenere le false tesi.

              Piú che supponenza vedo la tua irrazionalitá ed il tuo tentativo di mistificare ció che ho scritto pur di montare una finzione che ti dia ragione, come ti avevo giá scritto Dire una bugia non fa in modo che la bugia automaticamente si avveri.

              Prova ad usare un po’ di razionalitá, attento a non non usarne troppa peró perché saresti tacciato di omofobia.

              • Francesco ha detto in risposta a Azaria

                Guarda, è scritto tutto nero su bianco, il discorso sul pregiudizio che rinfacciavo a Li è esattamente come ti ho riportato. E puoi anche dire che le “operazioni” erano “operazioni future” o mentire riguardo il contenuto del link da te postato (una cura ormonale non è un’operazione, tantomeno “dolorosa”) ma a me sembra che ti stai solamente arrampicando sugli specchi. Citare pratiche dubbiose su casi limiti di disturbo dell’identità in bambini di corta età, di cui ne tu ne io abbiamo le competenze o l’informazione necessaria per poter fare una diagnosi esatta o esprimere giudizi definitivi, non ti servirà per negare una battaglia che tratta tutto altro tema, cioè il riconoscimento del matrimonio tra gay, adulti e consenzienti.

                • Azaria ha detto in risposta a Francesco

                  Guarda, è scritto tutto nero su bianco, il discorso sul pregiudizio che rinfacciavo a Li è esattamente come ti ho riportato
                  Appunto, chiunque non é pronto a strisciare servilmente davanti ai gay é tacciato di omofobia (o se preferisci di pregiudizio) grazie per aver confermato la mia tesi.

                  Non vuoi citare casi di disturbo della sessualitá? Eppure sono cavalli di battaglia delle lobby gay. Se vuoi tornare alla distruzione del matrimonio torniamoci, ti accontento.

                  La piú grande ingiustizia é trattare cose diverse in maniera uguale. Il matrimonio é nato per regolamentare le coppie etero in quanto aperte alla procreazione (e ricordiamolo, i bambini sono il migliore investimento in assoluto che qualunque popolo possa fare).
                  Su questo si basano i diritti e doveri.
                  Il resto é solo noia, altrimenti tanti ragazzi che convivono (nel senso che hanno come coinquilino, non che ci sono fidanzati) con altri amici (anche in gruppo, vedi studenti universitari fuori sede) dovrebbero avere esattamente gli stessi diritti delle coppie sposate, stessa cosa per i poligami ecc.

                  • Francesco ha detto in risposta a Azaria

                    Immagino ti sarai accordo che hai cercato di imbastire una polemica sul nulla e, pur avendo detto un mucchio di inesattezze e cose non certe, concludi dandoti la ragione. Meglio di così non potevi fare… Ciao e alla prossima 😉

                • Li ha detto in risposta a Francesco

                  Hai mai provato gli ormoni? Io ho provato 2 marche diverse per curare un dolore e che ho guadagnato? Mi stavano facendo uscire di senno: la mente faceva brutti scherzi. Ma come le ho abbandonate sono rientrata nella norma. Forse non sono compatibili con le medicine che prendo, ma documentati e scoprirai che altre donne hanno avuto problemi. E non necessariamente perché prendevano medicine.

                  La cura ormonale non è pericolosa…la Diane35 sta facendo strage in Francia e Switzerland.

                  http://www.tio.ch/News/Ticino/719555/La-pillola-uccide-ancora-Tutte-hanno-effetti-collaterali-gravi/

                  Chissà perché certe notizie si trovano solo in in minuscoli siti.

            • Li ha detto in risposta a Francesco

              Francesco al momento ho parlato delle coppie gay, ma sono consapevole che i problemi possono avvenire anche in coppie etero. Perché negarlo? Il problema è…dov’è la fila di coppie gay-lesbo che ammette di non essere un buon genitore? Non mi verrete a dire che sono tutti perfetti e non commettono mai errori. Il tipico ritratto di famiglia arcobaleno!

              Comunque non ho pregiudizi perchè i gay sono gay, ma certi (bada bene, non tutti!) mi fanno incavolare perchè non ammettono mai di sbagliare. O ce ne sono? Presentatemeli. Chissà perchè i gay che sono contrari ad adozioni e dicono famiglia è uomo e donna vengono subito “scomunicati”.
              Chi nega che ci siano alcuni che sono sensibili? Io no. E poi che pregiudizio farei come asex non mi considero neanche etero. So però che il gruppo lgbtqi vorrebbe incrementare le sue forze con gli asessuali.

              Se ho detto che alcuni hanno avuto il coraggio di parlare è perché è successo: documentati su Andy Cannon e altri:

              http://www.prioritavitali.com/furono-adottati-da-gay,-ora-testimoniano-il-disastro.html

              Comunque non mi stupisco perché l’agenda politica vuole un unico pensiero, un’unica religione, un’unica moneta e così via.
              Io esprimo un pensiero che non siete obbligati a seguire. Vuol essere uno spunto per riflettere.
              E comunque sono abbastanza abituata a prendere “randellate” anche digitali. 😉

              • Francesco ha detto in risposta a Li

                Li, sai bene che non si possono portare casi isolati a rappresentanza di tutta una categoria, perchè allora dovremmo elencare anche i casi di bambini maltrattati o male educati all’interno di coppie eterosessuali.
                Poi sono d’accordo con te che molte persone giocano sporco, ma se indichi qualche gruppo omosessuale non dimenticarti dei tanti gruppi religiosi che fanno altrettanto o anche peggio, giacchè non hanno da rivendicare per se stessi alcunchè, se non i propri privilegi. Scusami quindi se sorrido quando leggo che “certi gay mi fanno incavolare perchè non ammettono mai di sbagliare”. Ohibò! Perchè credi che certi cristiani ammettono il proprio errore? Qualche anno fa l’omosessualità veniva definita una depravazione ed un vizio abominevole, oggi Papa Francesco sta facendo aperture che erano impossibili solo due anni fa, molti cristiani si sono già dichiarati a favore e alcune Chiese del nord Europa hanno già derubricato l’omosessualità a “normale orientamento sessuale”… Ora dimmi: conosci qualche cristiano che abbia riconosciuto pubblicamente di essersi sbagliato in tutti questi anni? Io neanche uno e a leggere i commenti su questo sito direi che forse è lo stesso anche per te.

                Infine ti voglio dire che se ti ho risposto duramente è perchè hai fatto intendere che i figli dei gay dovrebbero “aver coraggio” per parlare (come se vivessero soggiogati) o che sono state praticate operazioni di cambio di sesso sui bambini, quando in realtà non si conosce neanche un caso. Qui non è questione di prendere o dare randellate, ma le parole hanno un peso e quindi bisogna usarle correttamente.

                Spero tu non me ne abbia…

            • Panthom ha detto in risposta a Francesco

              Francesco è passato dal teorizzare fantomatici diritti individuali, negandoli a infinite altre categorie di persone che non siano gay, al benessere del bambino orfano di un padre o di una madre.

              Eppure gli studi scientifici parlano chiaramente:
              http://www.uccronline.it/2013/01/16/adozione-agli-omosessuali-gli-studi-scientifici-dicono-di-no/

              Non esiste un solo studio scientifico attendibile che sostenga che i bambini crescono bene orfani di uno dei due genitori, sostituito da un altro che finge di essere quello che non è.

              • Francesco ha detto in risposta a Panthom

                Panthom, non ci siamo, giacchè tutti gli studi e le affermazioni che contraddicono il tuo pensiero provengono necessariamente dalla “lobby gay” mentre quelli che lo confermano sono necessariamente autorevoli e definitivi.
                La verità (e qualsiasi ricercatore serio lo sa) è che non ci sono studi completi e definitivi sulla genitorialità omosessuale, soprattutto se comparata con gli altri tipi di genitorialità, le tue parole quindi non convinceranno mai nessuno che guarda al problema con il dovuto distacco.
                Il fatto poi che citi il libro della Stefanowicz, una ragazza con un padre e una madre completamente fulminati, due drogati che organizzavano orge a cui obbligavano la figlia ad assistervi, perchè credi che così puoi dimostrare che gli omosessuali siano genitori pericolosi la dice lunga sul tipo di fonti “autorevoli” di cui fai uso. Seguendo il tuo esempio si potrebbe citare Jack lo squartatore per dimostrare che l’etoressualità sia una devianza del genere umano. Semplicemente assurdo, per non dire ridicolo.

                • Panthom ha detto in risposta a Francesco

                  Il tentativo di mettere in bocca agli altri pensieri che non sono loro è un tentativo molto furbo, ma fin troppo banale. Ripeto e tu confermi che non ci sono studi attendibili che dimostrino il benessere di bambini in coppie omosessuali, anche se molti sostenitori delle adozioni gay affermano che tali situazioni esistono da parecchi anni.

                  Ma tu li contraddici, preferendo dire che non ci sono studi completi. Ma non puoi negare che una marea di studi mostrino come crescere in una equilibrata relazione con un padre e una madre, come natura ha deciso, sia il luogo più adatto: http://www.uccronline.it/2013/01/16/adozione-agli-omosessuali-gli-studi-scientifici-dicono-di-no/
                  Questo dimostra che a te, del benessere dei bambini, ti interessa ben poco.

                  Anche volendo darti ragione, non esistendo “studi completi” non si può rischiare di mettere i bambini in tali situazioni, giocando sulla loro pelle. Ancora una volta dimostri di essere disinteressato e imprudente sul benessere dei bambini.

                  La Stefanowicz spiega proprio la sua esperienza con un padre gay e i suoi numerosi amanti, la loro vita irregolare. Ancora paragoni situazioni gay con quelle etero, dimenticando che statisticamente si è 1 a 10.000. Eppure di storie come quelle della Stefanowicz ce ne sono già parecchie, per non parlare di quelle di Lopez, che tu saggiamente hai evitato di considerare: http://www.thepublicdiscourse.com/2012/08/6065/

                  I “figli” dei gay è meglio che continuate a farli tacere, fidati amico.

        • beppina ha detto in risposta a Francesco

          … tutti sanno che al giorno d’oggi non esistono studi scientifici consolidati ed attendibili che dimostrino che la genitorialità gay in sè porti problemi o benefici allo sviluppo del bambino…

          Guardi che il problema non sarebbe dimostrare che la genitorialità omosessuale in se non porta problemi… semmai quel che si dovrebbe dimostrare é che la genitorialità omosessuale può portare “mediamente” alla stessa “qualità” garantita dalla genitorialità “ordinaria”. E poi… ma di cosa parliamo? … la “scienza” allo stato attuale non é ancora neanche in grado di dire cosa é l’omosessualità… figurarsi arrivare a dare conclusioni di natura antropologica-psicologica-sociale-ecc. su come, nel “miglior modo possibile”, si fa nascere, si fa crescere, si educa, ecc. il bambino.

          • Francesco ha detto in risposta a beppina

            Beppina, sono d’accordo con te. Aggiungo che personalmente non ritengo che un bambino allevato da due mamme debba necessariamente vivere una vita di “qualità” inferiore a quella di un bambino allevato da una mamma e un papà (o da uno solo dei due, perchè dobbiamo ricordare che vi sono pure figli di vedovi/e o single).
            E poi cosa significa “qualità garantita”? Amore, benessere, attenzione allo sviluppo e una buona educazione? Forse l’unica cosa che può mancare a un figlio di gay è la figura genitoriale del sesso “mancante”? Ma questo succede anche nei casi citati prima, cioè quello dei vedovi/e e dei genitori single, a cui ovviamente nessuno rinfaccia nulla.
            Io trovo che questa finisce con l’essere una battaglia ideologica che poco ha a che vedere con l’allevare bene i nostri figli.

            • beppina ha detto in risposta a Francesco

              Caro signor Francesco, non ci siamo (a mio parere ovviamente). Essere figli di omossessuali perché “é andata così” é una cosa, pensare che la “famiglia omosessuale” possa arrivare “al meglio” garantito “mediamente” da una famiglia “ordinaria” é un’altra. I figli di vedovi o genitori “single” nati da una originaria coppia formata da un uomo e una donna sono conseguenza della vita che non é “perfetta”, della vita “fallace” che accomuna le nostre esistenze… ma la “partenza” é sempre quella da una condizione oggettiva che può/poteva portare al massimo della “qualità” per il bambino…
              Non capisco la sua valutazione in merito ad una presunta “battaglia ideologica” e non ne capisco il senso. La solita banalissima e democratica “conta” (come su altre “battaglie” (in)civili accadute negli ultimi decenni) porterà a quello che porterà. Certo che guardando alle nazioni cosidette “progredite” (sic!) in cui il “matrimonio omosessuale” con relativo “diritto civile” ufficiale di adottare é stato “sdoganato” la statistica evidenzia in modo irreverente l’assurdità e l’enorme spreco di energia speso per ottenere “risultati numerici” che sfiorano comunque il ridicolo. Ciò a dimostrazione ulteriore che alla fine sono ben altri i fattori che fanno/faranno la differenza sul nostro essere/divenire antropologico di comunità umana e ben altre sono le “battaglie” che possono/devono essere destinate ad aumentare il “bene comune”.

              • Francesco ha detto in risposta a beppina

                Cara Beppina, tu non conosci madri o padri che hanno allevato i loro bimbi in solitudine? Io conosco un padre e una madre in questa situazione ed entrambi, a detta non solo mia ma dei rispettivi figli, sono degli ottimi genitori. Che poi siano state vicissitudini della vita a portarli a questa situazione è un fatto assolutamente marginale e penso di poter parlare non solo a nome mio a anche dei figli, che conosco abbastanza bene. Quando uno è un buon genitore è un buon genitore. Punto.

                La “conta” democratica farà poi il suo corso, ma sappiamo bene che il cammino è segnato, ormai anche paesi meno sviluppati dell’Italia (ma meno bigotti) hanno approvato le unioni gay. E’ quindi solo questione di tempo, l’unica cosa che a me fa dispiacere è che ultimamente l’Italia arrivi sempre ultima in queste conquiste per i diritti civili. Sono anche sicuro che il giorno che voi sarete nonni e forse qualche vostro nipote vi chiederà, non vi ricorderete nemmeno che un tempo vi opponevate in maniera così gretta a tali unioni, ma su questo spero sinceramente di sbagliarmi…

                • Panthom ha detto in risposta a Francesco

                  Esistono migliaia di bambini cresciuti bene anche in orfanotrofio, certamente statisticamente molti di più di quelli cresciuti con due persone omosessuali. La questione è però qual è il luogo ideale per lo sviluppo di un bambino, e questo è con un padre e una madre. Chi sostiene altro è nemico del benessere dei bambini e ha come unico scopo il suo egoismo.

                  Il futuro è sempre meglio del passato. Questa banalità progressista è un dogma laico smentito clamorosamente dalla storia, non è un caso che tu lo sostenga avendo dimostrato di non avere alcun argomento valido (al di là del sentimentalismo) a tuo sostengo. La seconda ingenuità, che ti rende un interlocutore di scarso livello (uno di quelli che alimenta l’omofobia), è ritenere che ciò che la legge regolamenta è ciò che è automaticamente bene. Il futuro non è l’Europa, il futuro è la Russia, è la Cina, è l’Asia…quando sarai nonno ti metterai a piangere ricordando la libertà del vivere in una nazione cattolica e ti tormenterai per esserti opposto in modo così gretto ai valori portanti della società in cui sei cresciuto, sputando contemporaneamente nel piatto. Spero di non sbagliarmi su questo.

      • Giacomot ha detto in risposta a Li

        Senza contare che certe operazioni sono sintomo di gravi problemi psicologici e causa di altrettanti più gravi che portano al suicidio .

        • Li ha detto in risposta a Giacomot

          sai, la libertà oggi viene giocata anche in quel campo: tempo fa c’era la cosiddetta adhd (ho scritto giusto?), cioè il bambino iperattivo con deficit di attenzione. Poi hanno detto che era una falsa malattia. Non ho seguito bene la storia, ma ho seguito quella sugli effetti del ritalin e altro.

          Non ti posto il video sugli effetti collaterali dei bambini perchè può essere scioccante, ma lo trovi qui:

          http://www.youtube.com/user/CcduOnlus/videos

          E ancora molti difendono la psichiatria (non parlo della psicoterapia) che al giorno d’oggi è più che altro un business.
          Che c’entra con la libertà? Dov’è la libertà di vivere una vita serena se si viene continuamente drogati e poi lasciati a sè stessi? La società odierna è egoista: vuole avere tutto e subito ma non pensa a strutture adeguate (non i manicomi) per le molte persone che decidono di trovare la loro libertà tramite suicidio (non solo assistito) perchè alternative non ne vedono?

          Gli assistenti sociali si occupano solo di togliere i bambini alle famiglie o fanno qualcosa per venire incontro ai tanti poveracci che vanno al centro a prendere dosi massicce di farmaci e poi non sono seguite adeguatamente?

          • Giacomot ha detto in risposta a Li

            Grazie di avermi informato ! Molto interessante , mi documenterò subito .
            Vorrei solo precisare che la psichiatria e la psicoterapia , se vogliono veramente fare un lavoro completo e giusto , dovrebbero e possono collaborare . Infatti per alcuni problemi psichici servono farmaci che diciamo calmano il paziente , rendendo più facile risolvere il problema . C’è però l’uso sbagliato della psichiatria . In America tipo , gli psichiatri riempiono di farmaci chiunque gli si presenti alla porta , pensando di risolvere tutto , e invece questi farmaci ,molti dei quali pericolosissimi se presi per troppo tempo (o alcuni anche veramente poco) possono provocare danni ,in poche parole, irreversibili .
            Quindi attenzione con i giudizi : esistono modi giusti e modi sbagliati di usare le capacità che Dio ci ha donato .

            • Li ha detto in risposta a Giacomot

              Sono pienamente d’accordo. Il problema è che la questione si misura in base alla rendita dell’affare, non tanto in base al buonsenso.

    • lorenzo ha detto in risposta a Francesco

      Da un punto di vista legale tutto è possibile, non era forse legale l’inferiorità degli ebrei sotto il fascismo?
      La realtà è invece ben altra cosa: è forse una mancanza di rispetto nei confronti delle tue libertà individuali il fatto che non ti abbiano convocato per le olimpiadi?

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Francesco

      Francesco non sa cosa sia la libertà, ma anche Phantom e gli altri che gli rispondono concedono, sbagliando, esattamente quello di cui parlavo sopra.

      1) Non tutto ciò che può essere attuato per scelta libera, corrisponde ad un bene per sé e per gli altri. Anche un assassino opera una libera scelta. In altri termini: non ci può essere libertà buona, se non in relazione alla verità.

      1.1) Ciò vale anche nel caso delle pretese “libertà individuali”, che in pratica non esistono, poiché l’uomo per natura, oltre che animale razionale, è anche animale razionale sociale. Dunque in pratica non esiste comportamento attuato da individuo, che non abbia potenzialmente influenza sul comportamento altrui. Sono cose di semplice buon senso, che si è costretti tristemente ad affermare esplicitamente…

      1.2) Anzi, ed ecco perché Phantom sbaglia, gli esempi di vita proposti da chi si dà al male, sono assolutamente devastanti sul piano sociale e culturale. Dunque è TOTALMENTE FALSO che una coppia gay non leda la libertà altrui (quella vera perché ordinata e subordinata alla verità). E infatti non è certo un mistero per nessuno, ma un fatto evidente di per sé, che più si legalizzano e si tollerano modi di vita e azioni contrari alla verità della natura umana e più le masse si abituano, diventando infine talmente indurite nell’errore, da perdere sensibilità per la verità e il bene.

      E infatti dal divorzio stiamo arrivando a legalizzare l’eutanasia e l’infanticidio (dopo l’aborto), con una tale radicalità di sfacciataggine e follia ideologica, che nemmeno Hitler o Stalin si sarebbero permessi…

    • Philo Vance ha detto in risposta a Francesco

      Non credo che in Italia esista una sufficiente libertà d’opinione. Il matrimonio gay è un furto ai danni della collettività, dal momento che comporta dispendio di energie senza vantaggi per la collettività stessa. Lo stesso naturalmente vale per le coppie etero che accedono alle tutele giuridiche ed economiche del matrimonio senza di fatto costituire una famiglia nel suo significato naturale, come dire la nostra Costituzione.

      • Francesco ha detto in risposta a Philo Vance

        Apprezzo la tua coerenza, perchè allora non portate avanti una battaglia per dichiarare nulli quei matrimoni in cui non si sono allevatati figli?

        • Philo Vance ha detto in risposta a Francesco

          Per evitare le dichiarazioni di nullità si potrebbe pensare ad una riforma dell’istituto matrimoniale, onde si riconosca lo stato giuridico di famiglia alle famiglie, e non già alle mere coppie, etero o omo. La collettività può avere tra i suoi interessi la propria vitalità e spinta al futuro, e pertanto favorire i luoghi e le istituzioni sociali in cui questa vitalità si realizza secondo la nostra cultura, ma si potrebbe anche riconoscere che una tale tutela sia superflua e ritenere l’abolizione del matrimonio una soluzione plausibile.

          • Francesco ha detto in risposta a Philo Vance

            Infatti basterebbe tutelare i bambini e le famiglie che gli accolgono, il matrimonio in sè c’entra poco in questo discorso. E quindi non capisco perchè opporsi ai matrimoni gay. E poi lasciami dire una cosa: se la chiesa cattolica non riconosce la validità ai matrimoni civili, perchè deve impegnarsi a non permettere quelli tra omosessuali, che sarebbero comunque civili?

        • Max ha detto in risposta a Francesco

          Certo, alcune persone non si sposano per avere figli o non ne hanno proprio per altre ragioni. Ma questo non cambia che che la grande maggioranza delle persone che si sposano lo fanno perche’ vorrebbero procreare, mettere su famiglia.

      • Li ha detto in risposta a Philo Vance

        Non credo che in Italia esista una sufficiente libertà d’opinione.

        Ma di sicuro più alta di Corea, Africa, Cina e altri posti dominati da repressione.

        Posso chiedere dove finirà la mia e di quelli come me che non approvano se un giorno la società ci obbligasse a seguire la rieducazione a favore di gay, stranieri e così via?
        Non è né razzismo, ne omofobia: solo si chiede la possibilità di poter parlare.

        • Francesco ha detto in risposta a Li

          Guarda che nessuno ti obbliga a sposare un’altra donna. Penso tu confonda i termini del discorso.

          • Li ha detto in risposta a Francesco

            Lo so, non mi si obbliga a sposare una donna. Tra l’altro il matrimonio non ce l’ho neanche sulla lista. Farò la zitella (non femminista). 🙂

  3. Giorgio Venanzi ha detto

    Il partito politico Forza Nuova intende abrogare la legge Mancino perchè viola la liberta di pensiero.

    L’opinione personale puo essere di qualunque tipo ma organizzare movimenti che esprimono pubblicamente concetti che alimentano la discriminazione razziale è vietato oltre che immorale.. la stessa cosa vale per l’omofobia.

    E’ sintomatico che per voi, che vi ritenete cattolici praticanti, questo principio non venga riconosciuto.

    .. l’articolo 30 sulla famiglia non impone il parto per riconoscere una coppia.
    Per la definizione di coppia o famiglia fare figli NON è necessario.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Giorgio Venanzi

      Forza Nuova cosa c’entra? Perché non citi direttamente Casapound…spararla grossa con l’estremismo dovrebbe essere più efficace per i tuoi scopi, no?

      La Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 12) spiega chiaramente che solo l’uomo e la donna hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia secondo le leggi nazionali che regolano l’esercizio di tale diritto: http://www.echr.coe.int/Documents/Convention_ITA.pdf

      La tua opinione, come ci hai insegnato, non vale nulla perché è di parte e non è una fonte riconosciuta. Molto più attendibile il laico e non credente Massimo D’alema, che ovviamente spiega che la Costituzione vieta le nozze gay: http://www.iltempo.it/cronache/2011/09/13/d-alema-la-costituzione-non-prevede-il-matrimonio-gay-1.52167

      La Costituzione italiana, è ovvio, implica la diversità sessuale in quanto parla esplicitamente di coniugi e di figli. Essendo le nozze gay illegali oggi, come negli anni ’40, è evidente che nessuno aveva in mente le coppie gay, tanto meno le adozioni gay.

      Rispetto alla filiazione come scopo del matrimonio, è molto più attendibile di te Tommaso Cerno, ex presidente di Arcigay: “per trent’anni gli omosessuali si sono sempre caratterizzati come ‘i diversi’, e in nome di questa orgogliosa diversità hanno caratterizzato le loro battaglie per costringere la società a formulare un modello di relazione che andasse di là dal matrimonio classico borghese, che peraltro CONTIENE IN SE’ LA PAROLA “MADRE” alla quale la cultura omosessuale è tendenzialmente estranea”: http://www.scienzaevita.org/rassegne/c39ea7e5368e3e7a210f8363f8d4e384.pdf

      • Andrea ha detto in risposta a Paolo Viti

        “La Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 12) spiega chiaramente che solo l’uomo e la donna hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia secondo le leggi nazionali che regolano l’esercizio di tale diritto”
        – SCHALK AND KOPF v. AUSTRIA : 61. Regard being had to Article 9 of the Charter, therefore, the Court would no longer consider that the right to marry enshrined in Article 12 must in all circumstances be limited to marriage between two persons of the opposite sex. Consequently, it cannot be said that Article 12 is inapplicable to the applicants’ complaint (ndr a same-sex couple). However, as matters stand, the question whether or not to allow same-sex marriage is left to regulation by the national law of the Contracting State.

        “La Costituzione italiana, è ovvio, implica la diversità sessuale in quanto parla esplicitamente di coniugi e di figli. Essendo le nozze gay illegali oggi, come negli anni ’40, è evidente che nessuno aveva in mente le coppie gay, tanto meno le adozioni gay.”
        – Innanzitutto il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è illegale, non c’è nessuna norma che proibisca alle coppie gay di sposarsi, si ritiene invece che non ”possono” farlo, che è diverso dal ”è proibito”. Certamente i costituenti avevano in mente solo il matrimonio eterosessuale al quanto tempo ma dato che il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato per la prima volta permesso nel 2001, non possiamo pensare che i ocstituenti concepissero questa figura di matrimonio e quindi l’intento del costituente non era quello di proibire il matrimonio tra persone dello stesso sesso, essendo per loro inimaginabile. Bisogna aggiungere anche che nessuno stato europeo che ha esteso il matrimonio tra persone dello stesso ha riformato la propria costituzione in modo da permetterlo. Prendiamo il Portogallo, come esempio. Nel 2009 una coppia lesbica aveva ”chiesto” alla Corte costituzionale portoghese se loro avevano il diritto a sposarsi ma la Corte dice che la costituzione non garantisce questo diritto (ACÓRDÃO N.º 359/2009), stabilendo però che spetta al Parlamento decidere. Passa meno di un anno e il Parlamento estende il matrimonio alle coppie gay, il Presidente della Repubblica è dubbioso e chiede alla Corte di esprimersi di nuovo e questa volta la corte sostiene che la legge è costituzionale (Acórdão n.º 121/2010). Sempre nel 2010, anzi qualche giorno dopo che la Corte costituzionale portoghese si esprimesse, la collega italiana ha preso la parola nella questione (sent 138/2010) ed è stata della stessa opinione della corte portohese del 2009, anzi ha detto che alle coppie gay spetta “il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri”. (altro che diritto individuale!) La corte termina così invece, ”Ancora una volta, con il rinvio alle leggi nazionali, si ha la conferma che la materia è affidata alla discrezionalità del Parlamento. Ulteriore riscontro di ciò si desume, come già si è accennato, dall’esame delle scelte e delle soluzioni adottate da numerosi Paesi che hanno introdotto, in alcuni casi, una vera e propria estensione alle unioni omosessuali della disciplina prevista per il matrimonio civile oppure, più frequentemente, forme di tutela molto differenziate e che vanno, dalla tendenziale assimilabilità al matrimonio delle dette unioni, fino alla chiara distinzione, sul piano degli effetti, rispetto allo stesso”.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Andrea

          Davvero difficile dire che l’articolo 12 non si riferisce al matrimonio tra persone di sesso opposto, quando si parla di uomo e donna. Negare la realtà non porta nessun vantaggio, la storia insegna.

          Il tuo secondo argomento, seppur esposto con eccessive parole, è fallace in quanto presuppone che i costituenti non volevano vietare né le nozze gay né quelle tra incestuosi, né la poligamia né la zoofilia. Ricordo infine che diversi stati americani e dell’Est hanno proprio modificato la loro Costituzione proprio per evitare qualsiasi legalizzazione delle nozze gay, scrivendo cose molto simili a quelle scritte nella Costituzione italiana. La quale, ovviamente, rende incostituzionali i matrimoni tra persone che sopprimono la differenza sessuale, base imprescindibile per lo sviluppo di ogni società.

    • Panthom ha detto in risposta a Giorgio Venanzi

      Ricordo che l’opinione confenzionata da Giorgio Venanzi non ha alcun valore perché non è una fonte ufficiale riconosciuta, lo ha detto lui stesso: http://www.uccronline.it/2014/01/07/tre-grandi-motivi-contro-le-unioni-civili/#comment-140167

      Rispettiamo le volontà di Giorgio solo se riteniamo prive di valore le sue opinioni.

    • lorenzo ha detto in risposta a Giorgio Venanzi

      Io, come famiglia, lamento di essere discriminato rispetto alla coppia: il reddito mio e di mia moglie viene infatti sommato e, su quello, pago le tasse.
      Io vorrei che alla famiglia venisse attribuito lo stesso trattamento fiscale agevolato di cui godono le coppie.

  4. Li ha detto

    Papa Francesco dice bene, il problema di oggi è che i “punti di riferimento” sono altri, e il loro valore morale si fa sempre più basso.
    C’è poi uno sdoganamento della simbologia cristiana (specie della croce) che bisogna vedere con i propri occhi per crederci. Vi consiglio di esplorare ovs, patria del vestiario massonico (tra croci, occhi di horus, bestie con crocifissi al collo e altri simboli più arcaici..

    La libertà che oggi molti pensano di aver trovato ha un prezzo alto: ti frega la mente uniformandoti alla massa, intanto.

    Guardate qui e giudicate voi:

    http://www.youtube.com/watch?v=8omAwyP77R4

    Pensate con la vostra testa: la libertà di espressione è un diritto che Dio ci ha dato, e qualcun altro vuole toglierci.
    Però c’è una pecca nel video: non sempre la verità è dentro noi stessi. Se siamo così condizionati dalla propaganda, indottrinati a non usare la testa in modo diverso…è dura aprire gli occhi!

  5. Daniele ha detto

    Intanto Scalfarotto & co. si mettano l’anima in pace: Daniele Folli non è stato vittima di omofobia, in quanto non è stato ucciso da uno “che odia i gay”, ma è stato ucciso da un suo spasimante (quindi il caso non rientra nella categoria “delitto omofobo”, ma nella categoria “delitto passionale”). Ciò dimostra, anzi, che il vero pericolo per la vita dei gay non sono la Chiesa (che accoglie ognuno come un figlio) o le Sentinelle in Piedi le comunità LGBT che frequentano

    • Daniele ha detto in risposta a Daniele

      Volevo dire: “Il vero pericolo per i gay sono le comunità LGBT che frequentano”.

      • unafides ha detto in risposta a Daniele

        Avevano già imbastito gli altari per il primo martire vittima dell’omofobia e si sono ritrovati ancora una volta con un nulla di fatto. Inoltre questa volta non possono neanche pontificare sull’ostilità dell’ambiente circostante come hanno fatto in passato per i tristi casi di suicidio.

  6. Daniele ha detto

    Penso che la strategia della lobby LGBT sia chiara a tutti: fare in modo, anche distorcendo in modo malevolo alcune parole del Papa (“Se un gay fa un cammino di ricerca verso Dio, chi sono io per giudicarlo?” o “I figli delle unioni omosessuali pongono alla Chiesa nuove sfide educative”) e tacendone altre (“Le lobby, inclusa la lobby gay, non sono una cosa buona” o “No alla legalizzazione delle unioni tra persone dello stesso sesso!”: quest’ultima frase la disse nel 2011, cioè quand’era ancora Arcivescovo di Buenos Aires e Primate d’Argentina, alla Presidentessa dell’Argentina, Cristina Kirchner, nell’imminenza della legalizzazione del matrimonio gay… e mi riuscirebbe difficile pensare che, da Papa, possa “aver cambiato idea”), che l’Italia, prima di tutto, si doti di una legge antiomofobia.
    Questa legge antiomofobia ce la spacciano come una legge che mira a perseguire chi insulta/percuote/discimina gli omosessuali sulla base del loro orientamento sessuale: e devo dire che la propaganda ideologica messa in piedi dalla lobby LGBT, basata proprio sul dipingere la legge antiomofobia come una legge per tutelare alcune persone, sta purtroppo raggiungendo lo scopo che tale lobby si era prefissata, cioè convincere l'”italiano medio” dell’urgente necessità di tale legge (infatti molti italiani, caduti nel tranello, si dicono favorevoli alla bozza di legge antiomofobia ora in discussione al Parlamento, meglio nota come “bozza Scalfarotto”).
    Sia chiaro: anch’io sono d’accordo nel tutelare qualsiasi essere umano, omosessuale o eterosessuale che sia, da ogni tipo di violenza. Ma il punto è:
    1) che in Italia le leggi per garantire alle persone, anche a quelle omosessuali, una vita “violence-free” esistono già (quello che manca non è certo la tutela dei gay, ma, piuttosto, è una legge che tuteli embrioni e feti umani dalla violenza del bisturi/aspiratore o della RU486), per cui non ne servono di nuove;
    2) che – e questo è l’aspetto più inquietante – la “bozza Scalfarotto” non mira tanto a realizzare ciò che l'”italiano medio” crede (cioè la tutela degli omosessuali dalle violenze), ma mira, piuttosto, a tappare la bocca, minacciando addirittura il carcere e/o la sanzione pecuniaria salata (cioè di parecchie migliaia di €), a chi dice, scrive e/o pensa, ad esempio, che “la famiglia è una sola: quella fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna”, che “tutti nasciamo dall’unione tra un padre ed una madre e non tra due padri o tra due madri”, che “i bambini hanno diritto a crescere con un padre di sesso maschile ed una madre di sesso femminile e non con genitori dello stesso sesso”, che “non è per niente giusto estromettere dal contesto pubblico – documenti, libretti delle assenze, ecc… – le parole ‘padre’ e ‘madre’ e sostituirle con ‘genitore 1 e 2′”, ecc…
    Credete che dipinga scenari fantasiosi? Chiedetevi, allora, chi è Nicolas Bernard Busse. Nicolas è un giovane studente universitario francese che la scorsa primavera ha passato grossi guai giudiziari – in parole povere è stato trattato dalla giustizia francese alla stregua di un criminale – per aver trasgredito la legge francese (la “bozza Scalfarotto” è molto simile…) contro l’omofobia. Mi direte: “Ha insultato/picchiato un gay?”. No, non ha mai insultato/picchiato alcuno e non ha mai avuto l’intenzione di farlo. Nicolas Bernard Busse è “reo” di omofobia in quanto è andato, con alcuni amici, agli Champs Elysee a Parigi in occasione di uno degli eventi della Manif pour tous, a manifestare la sua contrarietà alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, recentemente introdotta da Hollande. Questo è preoccupante: e lo è ancora di più se poi si viene a sapere che tra le organizzazioni mondiali impegnate nella difesa dei diritti umani nessuna ha preso le difese di Nicolas, cioè di un uomo che è stato privato del proprio diritto alla libertà solo per aver espresso la propria opinione (è stato aiutato soltanto dai suoi famigliari ed amici e dalle Diocesi Cattoliche francesi).
    È realistico perciò pensare che anche in Italia la lobby LGBT voglia usare la legge antiomofobia come un mezzo per privare i cittadini della libertà di dissenso verso certi temi dell’agenda LGBT (legalizzazione delle coppie di fatto e dei matrimoni gay, adozioni per tali coppie, ecc…), perciò anche da noi è immaginabile che, qualora la “bozza Scalfarotto” dovesse malauguratamente diventare legge, le porte delle “patrie galere” potrebbero aprirsi a tali dissidenti (di cui anch’io mi onoro di far parte). Di sicuro non mi lascerò intimidire, cioè continuerò a dire ciò che penso anche se dovessero non solo portarmi in carcere, ma pure uccidermi (preferisco morire da uomo libero, che vivere da schiavo).

  7. Max ha detto

    Gran parte (se non praticamente tutti), i diritti che hanno le coppie sposate sono accessibili anche alle coppie di fatto, anche dello stesso sesso

    http://giulianoguzzo.wordpress.com/2013/07/06/i-diritti-gay-in-italia-ci-sono-gia-parola-di-repubblica/

    Per quanto riguarda il perche’ no al matrimonio tra persone dello stesso sesso, la risposta breve fu data da Montanelli (non un filoclericale), alcuni anni fa:

    “Se ammettiamo il “matrimonio gay” non avremo piu’ argomenti per opporci al matrimonio a tre, o ad altre variazioni sul tema.”. Infatti non si capisce perche’, se il sesso dei contraenti non e’ piu’ importante per contrarre matrimonio, non lo sia anche il numero. Infatti si dice “due persone dello stesso sesso”..
    http://archiviostorico.corriere.it/1999/gennaio/15/Gli_omosessuali_non_vanno_discriminati_co_0_990115639.shtml

    La risposta antropologica piu’ estesa e’ stata data da Giorgio Israel

    “http://gisrael.blogspot.co.uk/2012/12/si-puo-dire-no-ai-matrimoni-gay-senza.html

  8. Positrone76 ha detto

    Tutte le lobby sono male dice papa Francesco quindi lo sono tutte, incluse alcune lobby religiose? Attenzione non è una critica ma solo una richiesta per vostre speculazioni.
    Nell’articolo cmq si dice che l’omosessualità rivolge una sfida, anche se più propriamente richiede considerazione. All’interno di questa considerazione si pone la sfida di taluni verso altri.
    Come per l’immigrazione, la vonvivenza tra omosessuali ma in genere tra due persone includono diversi aspetti. Il matrimonio è inadatto ai gay ed anche ad alcuni eterosessuali perchè coinvolgono in potenza valori estranei all’interesse collettivo. Valori e casi diversi richiedono diverse soluzioni.
    In una coppia o anche in una realtà multipla si possono creare legami e doveri che hanno più attinenza con il valori presenti nell’ambito associativo (solidarietà e mutua assistenza) che matrimonialistico.

    I figli che non hanno i genitori hanno diritto a ritrovare le condizioni migliori e più simili alle migliori condizioni possibili di partenza. Fino a quanto il numero degli adottabili non sarà maggiore del numero di richiedenti la famiglia tradizionali il problema di adozione da parte dei gay non ha alcun fondamento. Dopo se ne potrebbe discutere ma con tanti (forse troppi) se e certo molti ma…

    • Li ha detto in risposta a Positrone76

      Tutte le lobby sono male dice papa Francesco quindi lo sono tutte, incluse alcune lobby religiose?

      Mah…certo anche la Chiesa ha i suoi scheletri nell’armadio (gay, pedofilia) ma come mai si da solo addosso al cristianesimo? In genere ci si accanisce così contro chi è più forte, mi pare. 🙁

      Il rabbino che ha denunciato i suoi colleghi per pedofilia…quanti sevizi giornalistici avete visto? Il cristianesimo è forte spiritualmente, le altre religioni anche dal punto di vista politico.

  9. Positrone76 ha detto

    Indubbiamente il cristianesimo e in quell’alveo certamente il cattolicesimo è oggetto di campagna aggressive e strumentali se non anche vere e proprie diffamazioni, questo è un’evidenza di fatto. Ma quello che mi chiedo anche nello stesso cattolicesimo non sono mai presenti lobby? Chiedevo la vostra opinione non perchè la Chiesa Cattolica non sia migliore di altre, nel suo complesso e vista dalla giusta prospettiva ovvero quella funzionale, la Chiesa è la luce di Dio che da speranza, la migliore in effetti, all’umanità. Tuttavia a volte alcuni fedeli, sono proprio immuni dal creare o fare lobbing?

  10. gladio ha detto

    La si giri come si vuole ma in tutta questa faccenda la cosa più sconcertante è la diserzione della gerarchia ecclesiastica.

    Uno dei più importanti pilastri della società, la famiglia, sta per essere demolito, la posta in gioco è veramente di vitale importanza e…

    …qualcuno ha già sentito qualche parroco dal pulpito dare ai fedeli precise indicazioni al riguardo?

    …qualcuno ha già sentito qualche vescovo dall’ alto della sua autorità , come si è fatto in Polonia, assumere posizioni chiare e nette dicendo “pane al pane e vino al vino “?

    …e l’ editoria cattolica di grande tiratura ? Avvenire? molto soft…

    Famiglia Cristiana ? quasi una succursale dell’ Espresso…

    I combattenti della prima linea sono abbandonati a se stessi senza ordini e senza indicazioni da parte dei loro generali , alcuni dei quali sono addirittura in combutta col nemico ( il vescovo di Mazara).

    Speranze di vittoria? in questa situazione, umanamente parlando NESSUNA!

    Unica arma : la preghiera

    Comunque sia, coraggio! non deponiamo le armi!

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