Papa Francesco “persona dell’anno” e nemico delle nozze gay

TimeMolto interessante la decisione della celebre rivista “Time” e di quella gay “The Advocate” di premiare Papa Francesco come “persona dell’anno”.

Non che avessimo bisogno del “Time” e non che al Pontefice e alla Chiesa importino poi molto gli elogi mediatici e mondani, anzi, probabilmente preferirebbero subire la stessa sorte di Gesù Cristo e di Pietro. «Beati voi quando gli altri vi odieranno, quando parleranno male di voi e vi disprezzeranno come gente malvagia perché avete creduto nel Figlio dell’uomo», ammoniva Gesù ai suoi discepoli pronti a portare nel mondo la Chiesa da Lui istituita. «Quando vi accadranno queste cose siate lieti e gioite, perché Dio vi ha preparato in cielo una grande ricompensa. Guai a voi quando tutti parleranno bene di voi: infatti i padri di questa gente hanno trattato allo stesso modo i falsi profeti».  Il mondo applaude solo i falsi profeti perché «se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia» (Gv 15, 18-21).

C’è da preoccuparsi allora se Papa Francesco non subisce l’odio patito dal suo predecessore Benedetto XVI? E’ un falso profeta? Assolutamente no: il Pontefice viene spesso esaltato solo per contrapporlo alla Chiesa, le sue parole vengono strumentalizzate solo per usarle contro i cattolici e le loro convinzioni (in particolare in campo bioetico) e i suoi pensieri più scomodi non vengono riportati diffusamente, correttamente e in modo integrale. E’ sempre guerra alla Chiesa, giocata non più direttamente tramite i fotomontaggi di Papa Ratzinger nazista, ma attraverso una modalità più subdola.

In questo contesto è da leggersi la campagna generata dalla famosa frase di Francesco sull’aereo in ritorno dalla GMG brasiliana: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?». Per questa frase la rivista omosessuale lo ha incoronato persona gay-friendly dell’anno, dimenticando la parte successiva: «Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte». Ovvero: il Pontefice ha semplicemente ribadito quello che da secoli è scritto nel Catechismo cattolico: condannare il peccato e non il peccatore, l’uomo non va giudicato a questo penserà Dio, piuttosto va aiutato e sostenuto nel cammino.

Va invece sempre giudicato il peccato, perché questo è di aiuto a tutti gli uomini. Papa Francesco lo ha fatto tante volte, anche nei riguardi dell’omosessualità, con parole molto dure: nel luglio 2010, da Arcivescovo di Buenos Aires e Primate dell’Argentina, ad esempio, tramite una lettera ha invitato la comunità cattolica argentina a pregare con fervore per prevenire la legge sul matrimonio e sull’adozione omosessuale: «Nelle prossime settimane, il popolo argentino si troverà ad affrontare una situazione il cui esito potrebbe nuocere gravemente alla famiglia. La posta in gioco è l’identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. La posta in gioco sono le vite di tanti bambini che saranno discriminati in anticipo e privati del loro sviluppo umano con un padre e una madre, voluti da Dio. La posta in gioco è il rifiuto totale della legge di Dio incisa nei nostri cuori». Ha proseguito: «Cerchiamo di non essere ingenui: questo non è semplicemente una lotta politica, ma è un tentativo di distruggere il piano divino. Non è solo un disegno di legge ma una “mossa” del Padre della menzogna che cerca di confondere e ingannare i figli di Dio». Nemmeno Benedetto XVI si era espresso con tanta vigorosità, chissà se le riviste gay riporteranno anche queste frasi.

Sempre nel 2010 Bergoglio ha sospeso Jose Nicolas Alessio dal sacerdozio in quanto si era pubblicamente detto favorevole al matrimonio gay. Lo stesso ha fatto da pontefice pochi mesi fa, scomunicando un sacerdote australiano leader di un gruppo in favore del matrimonio gay e dell’ordinazione delle donne. Anche oggi, da pontefice, difende il matrimonio naturale: «La Chiesa offre una concezione della famiglia, che è quella del Libro della Genesi, dell’unità nella differenza tra uomo e donna, e della sua fecondità. In questa realtà riconosciamo un bene per tutti, la prima società naturale, come recepito anche nella Costituzione della Repubblica Italiana. Vogliamo riaffermare che la famiglia così intesa rimane il primo e principale soggetto costruttore della società e di un’economia a misura d’uomo, e come tale merita di essere fattivamente sostenuta», ha scritto recentemente. Certo, non ne parla spesso, come ha spiegato lui stesso: «La Chiesa si è già espressa perfettamente su questo [il matrimonio omosessuale]. Non era necessario tornarci, come non ho parlato neppure della frode, della menzogna o di altre cose sulle quali la Chiesa ha una dottrina chiara! Non era necessario parlare di questo, bensì delle cose positive che aprono il cammino ai ragazzi. Inoltre i giovani sanno perfettamente qual è la posizione della Chiesa! E la mia posizione è la stessa perché sono figlio della Chiesa».

Anche da cardinale combatteva l’aborto e l’eutanasia come fa oggi definendola “cultura dello scarto”. «Questa è una battaglia da sostenere contro i numerosi attentati alla vita umana, contro la diffusione della cultura della morte», ricordava nel 2009. Nel 2007 ha tuonato contro l’aborto parlando di “sentenza di morte”, rilevando la contraddizione di chi si oppone alla pena di morte per gli adulti ma non a quella per i bambini. Lo stesso ha fatto recentemente da pontefice spiegando che «la “cultura dello scarto”, «ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito ha il volto di Gesù Cristo, ha il volto del Signore, che prima ancora di nascere, e poi appena nato ha sperimentato il rifiuto del mondo. Non si possono scartare, come ci propone la “cultura dello scarto”! Non si possono scartare!», ha incalzato. «Per questo l’attenzione alla vita umana nella sua totalità è diventata negli ultimi tempi una vera e propria priorità del Magistero della Chiesa, particolarmente a quella maggiormente indifesa, cioè al disabile, all’ammalato, al nascituro, al bambino, all’anziano, che è la vita più indifesa».

La novità nel pensiero di Francesco è di continuare a sostenere il Magistero della Chiesa in campo bioetico, ma chiedendo allo stesso tempo di non trascurare la tenerezza, la misericordia e la compassione verso gli ultimi e sopratutto verso il vero messaggio evangelico di cui ha bisogno l’uomo: “Gesù Cristo ha salvato anche te”. E’ un insegnamento importante, fondamentale, sopratutto per coloro che vivono il dibattito sui “valori non negoziabili” come ossessione ideologica e questione di vita e di morte. No, ci dice il Pontefice, sosteniamo la verità ma restando liberi dall’esito dei nostri sforzi, non demoralizziamoci e non dimentichiamoci di impegnarci allo stesso modo anche nella carità e nella misericordia.

La provocazione di “The Avocate” è un clamoroso autogol, umiliante oltretutto per personaggi come Obama e Hollande che hanno fatto di tutto pur di apparire omofili, ma anche la decisione della laicissima rivista “Time”. Secondo “Repubblica”, però, quest’ultima avrebbe premiato Francesco perché «parla dei poveri, dei disperati, degli immigrati; perché vuole la Chiesa come un ospedale da campo per curare le ferite di chi soffre, delle vittime di tutte le guerre, degli ultimi», ma anche perché «difende i valori della vita e della famiglia ed ha avviato concretamente un’opera di ricostruzione della credibilità della Chiesa». Queste frasi attribuite al “Time”, tuttavia, non siamo riusciti a trovarle in versione originale. Anche la rivista inglese, probabilmente (a meno che queste frasi esistano davvero), ha perciò preso lo stesso abbaglio, premiando un grandissimo Pontefice per il suo alto profilo morale e, dunque, valorizzando implicitamente anche i suoi pensieri a favore della vita e della famiglia naturale, galvanizzando tutti coloro che la pensano esattamente come lui.

La redazione

45 commenti a Papa Francesco “persona dell’anno” e nemico delle nozze gay

  • Marco ha detto:

    Essendo io stesso omosessuale mi dispiace che consideriate quello di Advocate un'”autogol” credo fosse un sincero tentativo di trovare un nuovo approccio alla questione omosessuale. Uno diverso dall’omosessualismo esasperato che conosciamo bene.
    E’ un passo che andrebbe incoraggiato, non deriso.

    • Max ha detto:

      Di Papa Francesco mi e’ piaciuto il ribadire che gli omosessuali vanno accolti con fraternita’ ed amore cristiano, non respinti o stigmatizzati. Se “The Advocate” ha ricordato questo, va bene.

      Pero’ e’ anche bene ricordare che Papa Francesco e’ contrario al “matrimonio” tra persone dello stesso sesso, anche se afferma che non e’ necessario ripeterlo ogni giorno.

      • Marco ha detto:

        Non si può pretendere che da un giorno all’altro una rivista gay storica si dichiari contraria al “matrimonio” gay. Questo è un primo passo, speriamo ne seguano altri.

        • Daniele ha detto:

          Infatti il “mondo omosessuale” è alquanto variegato: quelli più rumorosi, ideologizzati ed appariscenti sono quelli della lobby LGBT (che organizzano Gay Pride, che si battono per far approvare una legge anti-omofobia che, più che difendere gli omosessuali dalle aggressioni, mira a tappare la bocca a chi dice che l’unica famiglia è quella fondata sul matrimonio uomo-donna, che vogliono il matrimonio tra persone dello stesso sesso con relative adozioni, ecc…).
          Anche Papa Francesco, esattamente come i suoi Predecessori, è contrario alle richieste di tale lobby (proprio di ritorno da Rio de Janeiro ha detto che “le lobby, tra cui quella LGBT, non sono una cosa buona”).
          Al di fuori del perimetro della lobby LGBT, però, ci sono i “semplici” omosessuali, quelli cioè ai quali ben poco importa delle questioni ideologiche (quali il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, il matrimonio, le adozioni o la legge che tappa la bocca a chi dice che l’unica famiglia è quella eterosessuale). Questi omosessuali sono, a dire il vero, molto più numerosi rispetto a quelli “affiliati” alle organizzazioni LGBT, ma sui mass-media sono inesistenti (questo perché i mass-media vogliono far passare l’idea che tutti gli omosessuali, nessuno escluso, siano militanti nella lobby LGBT). Ci son stati, a dire il vero, sporadici casi in cui qualche omosessuale ha cercato pubblicamente (cioè sui mass-media) di smarcarsi, dicendo non solo che non condivideva le politiche portate avanti dalla lobby LGBT, ma, addirittura, che l’unica famiglia da tutelare è quella uomo-donna: ebbene, a questi omosessuali “non militanti” la lobby LGBT riversò contro un odio persino maggiore rispetto a quello che di solito riversa contro la Chiesa Cattolica.
          A mio avviso, i quotidiani cattolici, come “Avvenire”, dovrebbero dare sempre più spazio a questi omosessuali “non militanti”, che dicano pubblicamente che la lobby LGBT rappresenta solo una parte, e pergiunta assai minoritaria (anche se, per via dei mass-media compiacenti, molto rumorosa), degli omosessuali.

          • Max ha detto:

            E’ che purtroppo fa piu’ notizia chi fa piu’ rumore.

          • Marco ha detto:

            D’accordo sulla prima parte.
            Per quanto riguarda i media invece credo che i goirnali cattolici già facciano bene. Servirebbe maggiore attenzione da parte della televisione e del cinema invece.

      • Anonimo ha detto:

        D’accordo non ricordarlo ogni tanto ma in 8 mesi potrebbe dirlo almeno 1 volta, cosi’ come ribadire certi principi non negoziabili.

        • Anonimo ha detto:

          Errore: non “ogni tanto” ma “ogni giorno”

        • Max ha detto:

          Hmm.. si’ anche questo e’ vero.

        • Daniele ha detto:

          In realtà il cambiamento non è stato a livello della Santa Sede (cioè non è vero che col passaggio da Papa Benedetto XVI a Papa Francesco la Chiesa abbia smesso di insistere sui valori non negoziabili), ma, piuttosto, a livello dei mass-media: se prima attaccavano Benedetto XVI per le sue prese di posizione “scomode” (scomode per le varie lobby), oggi preferiscono tacere le parole di Francesco in difesa di vita umana e famiglia (di tali parole ne pronuncia molte di più di quelle che vengono scritte su certa stampa).
          Conclusione: è bene leggere/ascoltare i discorsi, le omelie, ecc… di Papa Francesco direttamente alle fonti (sito del vaticano: http://www.vatican.va, Avvenire, Osservatore Romano, Radio Vaticana, TV2000…) e per intero, cioè senza estrapolare le frasi dal contesto. Se si fa questo piccolo sforzo, si vedrà che le occasioni in cui il Papa difende vita e famiglia non sono così rare.

          • Anonimo ha detto:

            Con tutte le omelie ascoltate non ha mai dichiarato apertamente “no ai matrimoni omosessuali” o “no all’aborto”. Con questo non sto dicendo che e’ pro queste pratiche ma che sembra avere un modo di fare, anzi senza sembra, molto/troppo politically correct

            • Mandi ha detto:

              Eppure nell’articolo si dimostra che ha detto più volte si al matrimonio uomo – donna e no alla condanna a morte dell’aborto. Vogliamo leggere oppure siamo ciechi come i media?

              • Anonimo ha detto:

                Nell’articolo si dimostra che 1 volta ha sotto inteso che la Chiesa ha gia’ il suo Magistero a riguardo (magari segnalasse anche il documento, male male non farebbe). Ma il problema, fose non ci siamo capiti, e’ che in 8 mesi non ha mai chiaramente ribadito il concetto… e’ sempre qualcosa che si deve leggere tra le righe!

                Mi sembra un po’ come l’intervista su repubblica. Io la criticai… mi diedero in tanti sotto… dopo un paio di mesi “viene ritirata perche’ ci sono delle cose non dette del papa” (forse proprio quelle criticate da me e da tanti altri?)… eppure subito un lefebvriano me lo sono incassato

    • Laura ha detto:

      Credo che il tentativo dovrebbe essere quello di iniziare a rispettare chi non la pensa come loro nella vita di tutti i giorni (tipo Barilla?), troppo facile fare i tolleranti con il Papa.

      • Vincenzo ha detto:

        La gente e’ libera di comprare la pasta che gli va…..Imparate a rispettare le opinioni degli altri. Barilla ha detto la sua…e la gente, le migliaia di omosessuali e fratelli, sorelle, madri, padri, amici di omosessuali hanno detto la loro. Ed hanno boicottato i suoi prodotti (come peraltro proprio lui invitava a fare quando diceva “se non vi piace quello che dico mangiate altra pasta”). Si chiama DEMOCRAZIA. Imparatene il significato.

        • Katy ha detto:

          E’ vero, è anche democratico quando l’Aricgay vuole bloccare Sanremo per impedire a Povia di cantare: http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/spettacoli_e_cultura/festival-sanremo-2009/povia-polemiche/povia-polemiche.html

          O l’aggressione a chi vuole limitare il volume della musica dei Gay Pride: http://www.giornalettismo.com/archives/129713/estremisti-gay-sindaco-madrid/

          Ne avete dimostrata tanta di tolleranza e democraticità, perfino troppa! Ora basta per favore.

          • manuzzo ha detto:

            Sentire un difensore degli LGBT che fa il maestro di democrazia mi da gli stessi conati che potrei avere se Berlusconi mi parlasse di castità.

        • Daniele ha detto:

          Premesso che la parola “democrazia” non è necessariamente sinonimo di “bene” (basti considerare che la Legge 194, che ha purtroppo legalizzato l’ivg, è stata votata in un contesto democratico, così come Hitler andò al potere nel 1933 tramite regolari e democratiche elezioni ed utilizzò il consenso popolare per varare l’eugenetica, le leggi razziali, i campi di sterminio, ecc…), va detto non solo che le richieste della lobby LGBT non sono condivisibili (nemmeno se democraticamente espresse), ma anche che i metodi usati da tale lobby molto spesso non sono democratici: non mi dimentico, infatti, quando la lobby cercò d’impedire a Povia di cantare “Luca era gay” a Sanremo, così come non dimentico le minacce di morte contro Luca Di Tolve, noto ex-omosessuale (e prova vivente, se ce ne fosse bisogno, che l’omosessualità non è una condizione fisiologica), e contro Guido Barilla, indotto, anzi: costretto, a ritrattare pubblicamente le sue idee sulla famiglia tradizionale. Così come non si può accettare una legge anti-omofobia che, più che tutelare gli omosessuali dalle violenze, mira a tappare la bocca a chi dice che l’unica famiglia è quella fondata sul matrimonio uomo-donna.

  • Giacomot ha detto:

    ”opera di ricostruzione della credibilità della Chiesa” Ecco la frase più diffusa dai media , mi salta un nervo ogni volta…

  • Vincenzo Balzani ha detto:

    Consiglio la lettura dell’articolo

    http://www.internazionale.it/news/europa/2013/10/30/la-germania-riconosce-il-terzo-sesso-2/

    La scienza dice che omosessuali o anche individui senza sesso definito si nasce. Quindi qui non si tratta di condannare il peccato (che non c’é) e di accogliere il peccatore (che non è tale). Si tratta di considerare normali tutte le persone,perché sono creature di Dio. Poi si potrà discutere di nozze o non nozze. Se due persone si vogliono bene, che abbiano o no lo stesso sesso, manifestano anzitutto la bontà di Dio. E’ di qui che bisogna partire. Suggerirei quindi di evitare di accanirsi su questo tema delicato, semplicemente come ha fatto Bergoglio: almeno da quando è papa, nei suoi interventi pubblici non parla mai di scomuniche ma solo di misericordia. Il primo e unico valore non negoziabile del cristianesimo è la carità.

    • Geppino ha detto:

      Il fatto è che se davvero Dio è lì dove si trovano carità e amore, e se carità=amore, può esserci tutta l’innocenza e tutta la bontà che lei vuole in un matrimonio omosessuale, ma quell’amore non porta a nulla se non ad un fine egoistico di legittimazione del proprio vivere insieme, contrariamente al principio (o meglio, a quell’insieme di principi) secondo cui ogni cosa che viene da Dio non è data per il proprio godimento personale ma anche e soprattutto per il bene altrui.Poiché da un amore omosessuale non possono nascere figli e non può essere testimoniato un volersi bene se non una deviazione amoreggiante dell’affetto tra due amici/amiche, non riesco a comprendere cosa abbia a che fare il matrimonio gay con l’etica cattolica e i suoi valori non negoziabili.

    • Giacomot ha detto:

      I bambini che non presentano organi genitali formati in modo evidente , o in modo incerto hanno malformazioni . E omosessuali non si nasce , infatti su può anche essere ex-omosessuali , e il tuo articolo non è neanche una rivista scientifica che parla dell’omosessualità come gene . Che poi ormai gia tutte le ipotesi sul fatto che omosessuali si nasce sono gia state demolite tempo fa , anche se a quanto pare l’ignoranza persiste . Ti chiederei un pò più di onesta intellettuale , ma che posso chiedere ad uno che strumentalizza ciò che dice il papa in questo modo ?
      Almeno non chiamare scienza ciò che non è scienza , ah e ti consiglio il libro di Chiara Atzori : Il binario indifferente – Uomo e donna o GLBTQ?
      Leggiti questo libro e poi vediamo .

    • Marco ha detto:

      Non sono d’accordo, se ami qualcuno devi dirgli la verità. Per me l’omosessualità è come l’alcolismo. Se ami qualcuno che è un alcolizzato non puoi dirgli: “Bravo, continua a bere se ti piace.”

    • Daniele ha detto:

      La questione del “si nasce omosessuali” è, invece, tutt’altro che chiarita.
      Per ora rimane un’ipotesi, visto che le prove scientifiche circa l’esistenza di fattori genetici/ereditari alla base dell’omosessualità sin qui raccolte (e le ricerche su questo tema vanno avanti da decenni) non sono schiaccianti.
      In poche parole, il “gene dell’omosessualità” nessuno, dopo lunghe ed accurate ricerche, l’ha mai trovato (se qualcuno ha degli articoli scientifici in cui si dice, invece, che il tale gene esiste, costui è pregato di farmeli visionare).
      Per tali ragioni, quindi, io propendo per le tesi sostenute da buona parte del mondo medico, cioè che “omosessuali lo si diventa”. Si potrebbe passare ora a discutere sul “come lo si diventa”, tema sul quale vi sono varie teorie, tutte inerenti la sfera psichica (cioè non esistono teorie circa fattori fisici, chimici o biologici che possano “omosessualizzare” una persona). Gli psicologi sembrano convergere su di un punto: si diventa omosessuali durante l’infanzia o la prima adolescenza se il soggetto, maschio o femmina che sia, subisce traumi affettivi importanti (non è e non può essere ritenuto un caso il fatto che se si va a psicanalizzare un omosessuale, prima o poi un trauma affettivo di una certa entità emerge sempre).
      Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al riguardo, non ha parole di condanna nei confronti degli omosessuali, ma ribadisce semplicemente quello sul quale gli psicologi convergono, cioè che l’omosessualità è una condizione di disordine, condizione derivata da un trauma affettivo. L’esortazione che la Chiesa fa al soggetto omosessuale, piuttosto, è quella di andare alle radici di tale disordine, cioè affrontare e possibilmente risolvere il trauma subito e le sue conseguenze. Tutto questo per il bene del soggetto, affinché non subisca più le conseguenze negative del trauma. Infatti Papa Francesco ha detto: “Se un omosessuale fa un cammino onesto e si mette alla ricerca di Dio, chi sono io per giudicarlo?”. Le parole “cammino onesto” indicano proprio un’esortazione a compiere un percorso capace di andare alla radice del trauma che ha generato la condizione di disordine.
      Sul fatto che “se due persone si vogliono bene…”: bisogna capire cosa s’intende per “volersi bene”. L’amore ha tre declinazioni: filia, agape ed eros. La filia è l’amicizia (e, dunque, il bene che si vogliono gli amici è senz’altro espressione della Bontà di Dio, anzi “Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”), l’agape è la forma d’amore più alta che ci sia, cioè quello che lega tra loro i genitori ed i figli (ed è l’espressione massima di amore, è Bontà di Dio al 100%: lo Spirito Santo è l’Agape che lega il Padre ed il Figlio tra di Loro e che ha spinto il Padre ad offrire sulla Croce il Figlio per salvare noi, figli nel Figlio, “coeredi di Cristo”), mentre l’eros è l’amore coniugale, che si basa sulla complementarietà dei sessi e che è il presupposto per generare nuova vita (e che è senz’altro espressione della Bontà di Dio, tanto è vero che la Chiesa celebra i matrimoni proprio per indicare quanto importante sia questo tipo di amore). Invece, l’eros che si instaura in una coppia omosessuale non è espressione della Bontà di Dio, in quanto Dio stesso, nel creare l’Uomo (con la maiuscola intendo dire il “genere umano”), ha previsto che l’uomo ami (di amore erotico) la donna e non un altro uomo e che la donna ami (di amore erotico) l’uomo e non un’altra donna.
      Partire dalla Carità (e dalla Misericordia) non è in contraddizione con l’affermare le Verità fondamentali sull’Uomo e su Dio: anzi, Carità, Misericordia e Verità possono e devono stare insieme (vedi “Caritas in Veritate”), poiché una Carità ed una Misericordia non illuminate dalla Verità scadono in un inutile quanto dannoso pietismo.
      In base a tutte queste cose: SÌ all’accoglienza fraterna e cristiana ed alla misericordia verso gli omosessuali ma, anche, SÌ alle pagine del Catechismo in cui si dice che l’omosessualità è una condizione disordinata (principio di distinzione tra peccato, da condannare sempre, e peccatore, da perdonare sempre); NO, invece, a stravolgere con le leggi (come quella sulle unioni tra persone dello stesso sesso) quello che è il fondamento della società: la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna.

      • Enrico ha detto:

        “La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne” (cfr. Genesi).

        • Daniele ha detto:

          Infatti, dicendo che uomo e donna sono complementari (cioè fatti per stare insieme), intendevo riferirmi proprio a quel passo della Genesi.

    • lorenzo ha detto:

      Da chi è stata approvata, il 31 maggio 2013, la scomunica del sacerdote Greg Reynolds?

    • Paolo Viti ha detto:

      Vincenzo il suo commento non lo trovo corretto: l’omosessualità non è un peccato, sono un peccato i comportamenti sessuali. Sarebbe bene leggere il Catechismo per capire qual è il pensiero della Chiesa.

      Il bene che si vogliono le persone non è in discussione, i comportamenti sessuali si invece. Esattamente come sono tra un padre e una figlia, tra un uomo e sei donne, tra un adulto e un bambino. Oppure anche questo è sempre la bontà di Dio manifestata? Mi sembra un ragionamento troppo semplicistico.

      Ricordo che Papa Bergoglio non parla di scomuniche ma scomunica i sacerdoti pro nozze gay. Ed è falso che parla “solo” di misericordia, parla anche di condanna alla cultura dello scarto, parla di condanna al clericalismo, parla di tante condanne!

      La carità infine significa essere caritatevoli con gli altri e questo non è in contraddizione con l’indicare ai propri amici, ai propri fratelli, ai propri figli la strada giusta da seguire e quella che non lo è. Evitare di ribadire la concezione cristiana del matrimonio è la prima mancanza di carità verso gli uomini.

    • Norberto ha detto:

      Il commento di Vincenzo Balzani è un esempio classico delle posizioni in gioco su questa tematica.

      Basterebbe la prima frase: “La scienza dice che omosessuali o anche individui senza sesso definito si nasce”. La scienza concepita come organismo unico che parla e si esprime in modo unanime e lo confermerebbe un articolo su un quotidiano italiano di secondaria importanza. Eppure proprio l’American Psychological Association, notoriamente filo-omosex, dichiara che “non c’è consenso tra gli scienziati sui motivi esatti che un individuo sviluppa una eterosessuali, bisessuali, gay o lesbica orientamento e non sono emersi risultati che permettono agli scienziati di concludere che l’orientamento sessuale è determinato da un particolare fattore o fattori.”: http://www.apa.org/helpcenter/sexual-orientation.aspx

      Basta così non voglio proseguire, condivido il commento di Paolo Viti. Faccio solo notare: superficialità e sentimentalismo, condito da buonismo religioso. Ma non è così che siamo chiamati ad agire nel mondo noi cristiani.

    • Enrico ha detto:

      Noi tendiamo ad operare una continua fusione tra etica religiosa (cattolica) e verità scientifiche, ma non è assolutamente così: le cose vanno tenute ben distine e poi, quando si tratta di analizzare un problema come ad esempio quello dei gay, semplicemente accostate per capire quali sono i possibili punti di contatto (non fuse come è possibile mischiare il té al caffé)! Prof. Balzani, ho molto rispetto e stima della sua fede, ma faccia attenzione: vivere oggi la fede non significa creare provette (con tutto il rispetto per il suo lavoro, attenzione) in cui troviamo vari liquidi (mi perdoni il linguaggio) mischiati. Sono d’accordo con lei che ogni persona va considerata normale: spesso e volentieri, sono i nostri comportamenti (qui l'”amore” gay, ma anche nella mia e nella sua vita quotidiana) ad essere “anormali” e non voluti/creati da Dio.

  • Enrico ha detto:

    Più guardo a quello che oggi succede e più mi convinco che, qualunque siano le prove storiche a nostra disposizione, la Bibba, e in particolare i Vangeli, sono davvero parola di un Dio che ama il suo popolo e non gli dice falsità: chi, ad esempio, avrebbe saputo predire con esattissimo riscontro, 2000 anni fa e anche oltre, quanto stiamo vivendo, se non una Qualcuno superiore?
    E mi convinco sempre più del fatto che Papa Francesco altro non è che la personificazione di una tregua militare tra la Chiesa cattolica e il mondo intero sotto l’influsso della sua dolcezza e della sua “popolarità”: in realtà, nulla si è concluso della silenziosissima guerra che la mondanità e il laicismo “libertinifero” stanno perpetrando nei confronti della fede cristiana.

    La gente si accontenta sempre più dell’avere, delle apparenze, dell’abito che fa il monaco, sovvertendo la famosa massima secondo cui “cogito, ergo sum”: “habeo, video, ergo sum”. Il mondo non è più in grado di penetrare nella profondità delle cose, ma ne sfiora egoisticamente la superficie, disinteressandosi del resto delle cose.
    Non capisce che l’alto rango sociale non si raggiunge attraverso una semplice, banale e fuorviante istituzione del matrimonio omosessuale, ma attraverso l’impegno e la serietà personale che ognuno di noi deve assumere nell’ambito del matrimonio, della scuola, della società, in fatto di studi, di educazione, di etica religiosa o (Perché no) anche laica, di rispetto per le città, per gli ambienti, per i propri concittadini, per l’onestà, per la vita comune, per la politica (eliminiamo lega nord, sud, est ed ovest, perché gli australopitechi, cacciando in gruppo, riuscivano a sopravvivere). Cose da cui siamo ben lungi: pensiamo al berlusconismo, al grillismo e al renzismo diffuso tra noi italioti odierni; pensiamo all’ateismo/agnosticismo derivante da un articolo 7 della Costituzione, e non dall’assenza di un riferimento religioso nella propria vita da ricercare comunque; pensiamo alle città sporche e al nostro “ma casa mia è pulita” oppure “ma io non potevo portare il fazzoletto fino a casa e l’ho buttato nel fiume”. Purtroppo le mie (spero di essere voce e coscienza anche di altre persone) rimarranno sempre e solo parole.

  • Daphnos ha detto:

    A tutti gli appassionati di scienza e dintorni (soprattutto dei “dintorni”, visto il caso in questione), segnalo due link, uno di tre giorni fa, http://www.ilgiornale.it/news/salute/omofobi-sono-segretamente-attratti-dai-gay-976385.html , e uno di un anno fa, che ho rintracciato grazie a un commento all’articolo appena linkato, http://www.giornalettismo.com/archives/129804/lo-studio-conferma-lomofobo-e-un-gay-represso/ .

    Ah, la scienza! Lo studio del Giornalettismo stabilisce DEFINITIVAMENTE che gli “omofobi” sono omosessuali repressi, quello del Giornale.it invece mostra che non è così. La scienza avrà sempre ragione… ma quale delle due? 🙂 🙂 🙂

    • Li ha detto:

      La psichiatria e la scienza in genere è imperfetta. Sappiamo bene chi è perfetto, ma i gay estremisti e gli atei duri e puri non vogliono ammetterlo (finchè non aprono gli occhi).

      Le ultime dal mondo gay:

      http://www.tempi.it/francia-ma-quale-allarme-omofobia-ecco-i-numeri-ufficiali-le-vittime-nel-2012-sono-lo-03-per-cento#.UrQ7fNLuLpI

      • Li ha detto:

        Non ho finito. Dicevo…se salta fuori qualcuno a negare basta mostrargli tutto questo gayfriendly che impazza…

        Certo, qualche episodio negativo può accadere, ,ma è la loggia lgbt che l’ha causato. E’ come una lama a doppio taglio perchè non puoi imporre un’ideologia alla gente. Sì, si può riuscire a plagiare, ma poi la coscienza si sveglia e il velo si sfalda. E’ accaduto anlle vecchie femministe, quelle della prima ora, deluse da quelle di adesso.

        Se Gesù ha detto: la verità vi renderà liberi, un motivo c’è.

  • Daniele ha detto:

    Ha ragione Eugenia Roccella (NCD):
    http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2013/12/20/IL-CASO-Roccella-no-ai-giochini-di-Renzi-e-Forza-Italia-coi-gay-e-la-fede-altrui-/453774/
    Mi intristisce, invece, vedere che Forza Italia, solitamente dalla parte della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, oggi, per bocca di Sandro Bondi, si dica disponibile a votare favorevolmente alle “civil partnership alla tedesca”, cioè ad una forma di unione sostianzalmente identica al matrimonio e che rischia, perciò, di togliere alcune tutele, ad esempio quelle di tipo economico, alle coppie eterosessuali sposate per darle alle coppie omosessuali civilmente unite.

    L’UdC e Scelta Civica, invece, cosa ne pensano? Paola Binetti cosa dice? I popolari, ad esempio Fioroni, del PD cosa dicono?
    Secondo me è bene costituire un fronte, trasversale ai partiti, che voti contro le “civil partnership” (voglio ricordare che il Rapporto “Estrela” sull’aborto è stato bocciato in sede europea solo perché alcuni parlamentari del PSE, primo tra tutti l’ex-giornalista David Sassoli, hanno “disubbitito” alla disciplina di partito e si sono uniti al PPE nel votare contro tale Raporto, creando così un fronte pro-life al Parlamento Europeo).

    • Daniele ha detto:

      Chissà perché, ma penso proprio che tra Sandro Bondi e Micaela Biancofiore non ci sia troppa simpatia…

      Comunque, battute a parte, sarebbe una delusione se il partito di Berlusconi dovesse votare a favore delle “civil partnership”!

    • Daniele ha detto:

      Ma le due ragazze, probabilmente una coppia lesbica, che nella foto dell’articolo de “Il Sussidiario” tengono in mano il cartello “Amare è un diritto umano”, cos’hanno sulla testa? A me sembra un foulard fatto con la bandiera di Forza Italia…

  • Nullapercaso ha detto:

    Secondo me avete ragione, l’ omosessualità non va esibita o platealizzata, come fosse qualcosa di più o di meglio, è una cosa intima e privata, esattamente lo stesso ragionamento che andrebbe fatto con la fede religiosa.