La Chiesa contro la legge indiana che criminalizza i gay
- Ultimissime
- 13 Dic 2013
La Corte Suprema indiana ha cancellato la decisione dell’Alta Corte di Delhi che nel luglio 2009 aveva aveva depenalizzato i rapporti intimi tra omosessuali, confermando la validità costituzionale della sezione 377 del Codice penale e accogliendo il ricorso di larga parte della popolazione e di molte associazioni culturali e religiose induiste.
Il cardinale cattolico Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana ha protestato contro la decisione, affermando che «la Chiesa cattolica non è mai stata contraria alla depenalizzazione dell’omosessualità, perché non abbiamo mai considerati i gay come criminali. In quanto cristiani esprimiamo il nostro pieno rispetto per gli omosessuali. La Chiesa cattolica si oppone alla legalizzazione dei matrimoni gay, ma insegna che gli omosessuali hanno la stessa dignità di ogni essere umano».
D’altra parte nell’Italia cattolica l’omosessualità è stata depenalizzata nel lontano 1866, ben prima dall’anglicana Gran Bretagna (1967), della Germania comunista (1968), della luterana Norvegia (1972) o d’Israele (1988). Nel Catechismo cattolico si condanna il “peccato”, definendo «gli atti di omosessualità» come «intrinsecamente disordinati» ma si insegna ad accogliere il “peccatore”, gli omosessuali infatti «devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione».
Se dunque non possiamo che guardare con tristezza la decisione della Corte Suprema indiana, è momento di soddisfazione apprendere invece che, pochi giorni dopo la vittoria della famiglia naturale in Croazia, l’Alta corte australiana ha vietato all’unanimità i matrimoni omosessuali, pochi giorni dopo la celebrazione delle prime unioni gay nella capitale Canberra. In Italia, invece, l’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha negato un’equiparazione di fatto tra le coppie eterosessuali e quelle omosessuali, respingendo due emendamenti proposti da Franco Grillini, consigliere regionale del gruppo misto (ex Idv) e presidente onorario di Arcigay.
Il Parlamento europeo ha invece definitivamente respinto il rapporto Estrela su “Salute e diritti sessuali e riproduttivi”, che se fosse passato avrebbe sponsorizzato l’aborto come diritto umano, la fecondazione e la teoria del “gender” invitando i membri dei Paesi europei a garantire a tutti, anche giovanissimi, aborto (senza consenso dei genitori), contraccezione, fecondazione assistita, rieducazione degli insegnanti, corsi obbligatori a scuola sull’identità di genere e sull’omosessualità.
Rimane la preoccupazione per la vicenda indiana, ma anche la felicità per le tre notizie arrivate dall’Europa.
La redazione
51 commenti a La Chiesa contro la legge indiana che criminalizza i gay
Condivido pienamente l’articolo, faccio solo notare che nessun rappresentante di nessuna associazione omosessuale si è mai preoccupato o interessato della sorte dei cristiani in India (o in Medio Oriente). Ma è solo una piccola precisazione che dovrebbe portare luce su chi è davvero interessato alla libertà e dignità degli uomini.
Già: quando si tratta di starnazzare qui in Italia o in altri paesi dell’occidente i gay sbraitano, ma come stanno muti quando si tratta di avere a che fare con gli estremisti.
Lo so, è rischioso ma questo dimostra che se in futuro il cristianesimo dovesse soccombere le cose per i gay andrebbero ancora peggio: l’unico ostacolo all’islam è questa religione. Lo ammette pure la massoneria.
Ecco perchè dai piani alti puntano a sradicare la nostra identità, non rendendosi conto che così favoriscono le religioni estremiste. Mah!
Non ho capito il discorso: il Cristianesimo è l’unico argine all’espansione dell’Islam, lo ammettono anche la massoneria (Occidentale e proibita in quasi tutti i Paesi Islamici) ed i militanti LGBTQ ed è per questo che essi punterebbero a sradicare il Cristianesimo? Mi suona un po’ contraddittorio…
Comunque le organizzazioni gay fanno come tutti: cercano di fare lobbying lì dove gli è possibile farlo; è più facile e meno pericoloso.
Certo, se prima o poi gli omosessuali che vivono fuori dall’Occidente dovessero poi farsi sentire verso queste organizzazioni ci sarebbe da “ridere”…
“Non ho capito il discorso: il Cristianesimo è l’unico argine all’espansione dell’Islam, lo ammettono anche la massoneria (Occidentale e proibita in quasi tutti i Paesi Islamici) ed i militanti LGBTQ ed è per questo che essi punterebbero a sradicare il Cristianesimo? Mi suona un po’ contraddittorio”
Aggiungo anche che un’ espansione dell’ Islam comporterebbe la totale scomparsa della laicità dello Stato, concetto questo inconcepibile per l’ Islam e incomprensibile per i mussulmani.Eppure la rimozione di quest’ argine ( il Cristianesimo ) è uno degli obbiettivi più pervicacemente inseguito dalla masnada “laicista” ( Repubblica , Corriere, I mattacchioni dell’ UAAR, Augias, Flores d’ Arcais e chi più ne ha più ne metta…)
Pertanto se vuoi risolvere le tue più che giustificate perplessità in merito a queste contraddizioni (diciamo pure paradossi ) , certe domande non devi porle qui a noi ( ne sappiamo quanto te…)ma presso i sodalizi ed i personaggi di cui sopra. Dopodicchè, se vuoi poi mettere anche noi a conoscenza della soluzione del paradosso te ne saremmo veramente grati…
Riporto a quanto prima: secondo me è che è molto più facile prendersela con chi non reagisce che non con chi lo fa.
Tanto più che poi il bello è che quando scrivono di fronte a cattive notizie per l’Islam radicale sembrano tirare un sospirone di sollievo, allora proprio sei il primo ad aver paura, ma una paura così forte che giungi a tentare di somatizzarla!
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Evitiamo almeno di riscrivere la storia:
1) Se in Italia il reato di omosessualità è stato abolito nell’800 è per effetto dell'”armonizzazione” delle legislazioni del neonato stato, le quali erano basate sul Codice napoleonico, non certo sui precetti della Chiesa o sulla cultura cattolica, che invece criminalizzavano i comportamenti definiti “contro natura”.
2) Giusto 5 anni fa la Chiesa si è opposta a una dichiarazione ONU per la depenalizzazione dell’omosessualità (http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/esteri/benedetto-xvi-27/vaticano-omosessualita/vaticano-omosessualita.html). La dichiarazione dell’arcivescovo di Mumbai è certo positiva, ma non mi sembra che i valori cattolici di cui parlate siano applicati con tutta questa sistematicità dalla Chiesa.
Evitiamo di dire sciocchezze, almeno per salvaguardare la presunta etica laica che dovrebbe guidarti.
1) Se avessi ragione tu allora oggi l’Italia sarebbe più cattolica di quando eravamo nell’800, sconfessando in un solo colpo la teoria della secolarizzazione. L’Italia sarebbe sempre stata cattolica, tranne nel giorno in cui l’omosessualità è stata depenalizzata, per poi tornare cattolica fino ai giorni nostri. Bella tesi, complimenti…ti fa onore 😉
2) Peccato che non sei capace di andare oltre ai titoli e alle figure, come fanno i bambini. L’articolo spiega la posizione della Chiesa in quel contesto: “Nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali ma la proposta cerca di introdurre una dichiarazione di valore politico che si può riflettere in meccanismi di controllo in forza dei quali ogni norma che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale, può venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell’uomo” (Padre Federico Lombardi).http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/esteri/benedetto-xvi-27/vaticano-omosessualita/vaticano-omosessualita.html
Il rischio era quello di passare da un argomento (depenalizzazione omosessualità) ad un altro (legalizzazione matrimoni gay) mettendo sotto pressione i Paesi che non riconoscono le nozze gay accusandoli di criminalizzare i gay non permettendo loro di sposarsi. Il Vaticano (e altri 150 paesi) ha fatto benissimo a non firmare e questo non contraddice il fatto che spetta ad ogni Paese regolamentare queste questioni per evitare strumentalizzazioni e abusi.
Pensa te che io non ho neanche mai mai visto valori atei/laici in azione! O forse l’unico tuo valore morale è quello di diffamare continuamente la Chiesa?
Il rischio era quello di passare da un argomento (depenalizzazione omosessualità) ad un altro (legalizzazione matrimoni gay) mettendo sotto pressione i Paesi che non riconoscono le nozze gay accusandoli di criminalizzare i gay non permettendo loro di sposarsi. Il Vaticano (e altri 150 paesi) ha fatto benissimo a non firmare e questo non contraddice il fatto che spetta ad ogni Paese regolamentare queste questioni per evitare strumentalizzazioni e abusi.
Esatto caro Panthom, e’ per questo che la Santa Sede non si fido’ e non appoggio’ quella Dichiarazione del 2008. E’ curioso come si continui a rimproverare alla Santa Sede questa scelta, senza nemmeno ascoltare le ragioni, e la si faccia passare per “Il Vaticano non vuole far depenalizzare l’omosessualita’” (ergo e’ d’accordo che gli omosessuali vengano lapidati).
Comunque furono circa 100 i paesi che non appoggiarono la Dichiarazione.
Oltretutto mettendo come fonte un articolo (quello di Repubblica) che ha il pregio di spiegare come stavano le cose, anche se poi lasciando l’ultima parola agli omofascisti dell’Arcigay.
Caro Panthom:
1) Evita di scomodare presunte teorie che forse non conosci bene neanche tu. I fatti storici sono questi: a) E’ la Rivoluzione francese che ha abolito i cosiddetti “reati immaginari”, tra cui vi era anche la sodomia; b) Il Codice napoleonico aveva recepito queste modifiche al diritto penale e le aveva estese agli stati-fantoccio, anche in Italia; c) Nel periodo post-napoleonico gran parte dei codici degli stati italiani non conteneva più il reato di sodomia. Il cattolicesimo in tutto ciò non c’entra nulla.
2) La posizione enunciata da Lombardi non ha senso perché nulla nella risoluzione presentata all’ONU fa riferimento a coppie gay o matrimoni gay, e la dichiarazione era stata firmata da numerosi paesi che non hanno matrimoni gay o legislazione sulle coppie di fatto (guarda un po’, compresa l’Italia! Ma sarà la solita potentissima lobby gay ad aver fatto qualche intrigo, no?).
Sul punto 1 non so rispondere, lascio la palla a chi ne sa piú di me.
Sul punto 2 sei tu che non guardi i fatti.
La mozione promuoveva allo stesso tempo pochi atti piú che giusti (la spinta per la depenalizzazione dell’omosessualitá) e moltissimi altri in cui si agevolavano gli omosessuali (forzatura ai matrimoni gay ed altre barbarie della dittatura lgbt).
Giá questo dovrebbe bastare per dirlo un atto di totale ipocrisia delle solite lobby tiranne lgbt.
Ora, il fatto che il documento sia stato firmato anche stati in cui i matrimoni sono solo quelli degni di tale nome, non significa assolutamente niente, infatti abbiamo sempre avuto pressioni da ogni parte per distruggere il matrimonio, vedi la tirannia hollande in francia e quella del governo croato che cerca in tutti i modi di introdurre la barbaria nel suo paese.
In altre parole, in paesi in cui il buon senso regge, ci sono comunque politici che contro il buon senso si battono da mattina a sera.
I poteri politici che hanno interesse a distruggere la societá ci sono e devono iniziare dalla famiglia, un documento di quelli é una manna dal cielo per questi schieramenti.
Di contro, se qualcuno delle lobby lgbt fosse realmente stato interessato alla sorte degli omosessuali in paesi in cui ci sono pene penali per l’omosessualitá avrebbero ripresentato l’emendamento senza fare riferimento al matrimonio gay. In questo modo, se la Chiesa fosse stata semplicemente contraria alla depenalizzazione sarebbe stata tranquillamente sbuggiardata, invece si é preferito “imprecare” contro la Chiesa perché ha tolto il giocattolino alle lobby… nessuno ha ripresentato il disegno modificato… a pensare bene (delle lobby lgbt) si pecca di ingenuitá.
Nella dichiarazione dell’ONU non mi pare che effettivamente si menzionassero esplicitamente i “matrimoni” tra persone dello stesso sesso, ma si menzionavano invece “orientazione sessuale” e “identita’ di genere” che almeno all’epoca (non saprei adesso) non avevano una definizione chiara condivisa da tutti nelle legge internazionale. In queste condizioni, non era impossibile che, proclamando tali categorie “diritti fondamentali”, si sarebbero create delle incertezze ed ambiguita’. Dal un lato, queste si sarebbero potute sfruttare per spingere singoli stati ad adottare legislazione come unioni civili e “matrimoni” tra persone dello stesso sesso. Dall’altro, avrebbero potuto creare qualche problema, sempre per gli Stati, di far rispettare i diritti umani gia’ riconosciuti e convenzionali.
Quelli dell’Arcigay dissero:
“La scusa per cui la richiesta francese non dovrebbe passare perché da quel momento gli stati che non riconoscono le unioni gay sarebbero messi all’indice, non solo non ha alcun senso, ma è una studiata e cinica bugia per nascondere ciò che realmente il Vaticano vuole :** mantenere la pena di morte e il carcere per le persone omosessuali **”
Tali affermazioni si commentano da sole.
E’ ovvio che a Roma nessuno voleva il carcere o la pena di morte per gli omosessuali; ma mi pare che quella dichiarazione dell’ONU, cosi’ com’era, lasciava dei margini di ambiguita’. Avessero piu’ semplicemente affermato che chi e’ omosessuale non deve essere per questo punito, meno che mai messo a morte, tutti (tranne i soliti dittatori) sarebbero stati d’accordo, anche la Santa Sede. Invece, cosi’ com’era, non fu accettata da circa 100 paesi, non solo la Santa Sede.
Apprezzo che almeno Max ha ristabilito un po’ di realtà: la risoluzione ONU non conteneva nessun accenno né diretto né indiretto ai matrimoni gay; chi afferma il contrario parla per sentito dire e non l’ha neanche letta, evidentemente.
Permettimi comunque di focalizzare su due questioni:
1) La risoluzione in questione non avrebbe nessun potere vincolante sugli stati membri, quindi evitiamo di evocare scenari infondati in cui gli stati verrebbero puniti perché non riconoscono i matrimoni gay. Figuriamoci, già oggi ci sono paesi come la Cina che possono calpestare i diritti umani praticamente indisturbati nonostante vi sia la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
2) Come dimostra la dichiarazione dell’arcivescovo di Mumbai, fortunatamente ci sono dei timidi segnali di cambiamento nella Chiesa, non so quanto derivanti da una più concreta applicazione dei principi del catechismo a cui l’articolo fa riferimento o quanto eteroindotti. Ciò non toglie, tuttavia, che la Chiesa negli ultimi decenni, e in buona parte ancora, è stata ossessionata dalla paura che qualsiasi minima concessione sulla questione “omosessualità”, e quindi anche affermare principi basilari per cui un individuo non può essere privato della vita o della libertà perché omosessuale, potesse essere un’apertura nei confronti delle coppie omosessuali o dei matrimoni gay. Secondo me la polemica che il Vaticano ha imbastito sulla risoluzione ONU è solo uno paravento per celare questa paura.
Non so se la Dichiarazione fosse vincolante o no. Credo di no; ma avrebbe avuto un valore politico importante per gli Stati membri ed i meccanismi internazionali di attuazione e di controllo dei diritti umani. Poteva comunque aprire delle ambiguita’ sulla legge internazionale, perche’ i termini “identità di genere” ed “orientazione sessuale”, che sono invece presenti nella Dichiarazione, non avevano una definizione chiara condivisa da tutti nella legge internazionale. Siamo sicuri che non si sarebbe potuto arrivare ad affermare che i paesi che non ammettono il “matrimonio” omosessuale discriminano e violano dei diritti riguardanti l’identità di genere e l’orientazione sessuale? Non dico che dovesse accadere necessariamente, ma non so se la possibilita’ non esistesse. Mi sembra che questo sia stato detto chiaramente.
E se cio’ fosse avvenuto, sarebbe stata una chance per fare pressione – interna ed esterna – sui paesi che non adottavano il “matrimonio” tra omosessuali. L’esempio della Cina non e’ del tutto adeguato; essa si puo’ parmettere di ignorare i diritti umani perche’ e’ una super-potenza economica e nessuno puo’ sognarsi di farne a meno. Invece, i paesi con meno potere che vengono accusati di violare i diritti umani sono spesso anche piu’ isolati.
Come dicevo, e’ ovvio che a Roma non si voleva il carcere o la pena di morte per gli omosessuali. Se si fosse creata una dichiarazione secondo cui chi e’ omosessuale non deve essere per questo punito, meno che mai messo a morte, tutti (tranne i soliti dittatori) sarebbero stati d’accordo, anche la Santa Sede. Infatti, nelle dichiarazioni della Santa Sede riguardanti quell’episodio, si afferma che si condanna ogni forma contro gli omosessuali e di raccomanda con urgenza agli Stati di prendere le necessarie misure per mettere fine a tutte le azioni penali contro di essi. Mi pare che sia piu’ di una minima concessione.
Invece, la dichiarazione del 2008 era ambigua, per le ragioni citate sopra, e non fu accettata da circa 100 paesi, non solo la Santa Sede. Allora, perche’ non preparare una dichiarazione importante che tutti, o quasi tutti, potessero condividere, e quindi avere una grande forza?
La parte 2) e’ una opinione, come si dice alla fine. Io sono rimasto a quello che diceva la buonanima di Giovanni XXIII, oltre 50 anni fa: si odia il peccato, non il peccatore. La Chiesa Cattolica e’ contraria, e non da ora, a ogni marchio di ingiusta discriminazione nei confronti delle persone omosessuali.
Invece e’ stato molto grave quello che disse l’Arcigay durante la vicenda. Vale la pena riperterlo: “la scusa […] è una studiata e cinica bugia per nascondere ciò che realmente il Vaticano vuole :** mantenere la pena di morte e il carcere per le persone omosessuali **”.
Voglio sperare che chi l’ha effettivamente pronunciata non fosse in controllo delle sue facoltà di intendere e volere. Il Vaticano che vuole mantenere la pena di morte ed il carcere per le persone omosessuali. Ma per favore.
Troppe parole per rispondere ad un omofascista, bastava il primo commento per capire che stava solo sfogando la rabbia anticlericale repressa.
1) Le tue accuse sono un processo alle intenzioni, già soltanto questo sei screditato in partenza.
2) Non c’è alcuna evidenza di una dichiarazione di un solo sacerdote contro la libertà degli omosessuali. La tua diffamazione potrebbe costarti caro in tribunale.
1) La tua obiezione non ha senso, è solo un modo di buttarla in caciara.
2) Vai a rivederti qualche dichiarazione del mons. Giacomo Babini, giusto per citarne uno, e ne riparliamo.
Ti riferisci forse a questa dichiarazione di mons. Giacomo Babini: «Ho già espresso in varie occasioni la mia netta contrarietà alla omosessualità che considero una vera perversione contro natura. Ora se queste cose vengono commesse in tal modo osceno e turpe da sacerdoti, sarebbe il caso, come si faceva una volta, di mandarli in carcere e farceli rimanere a vita. Questi ex preti che devono essere ridotti allo stato laicale e cacciati, meritano, salva la misericordia di Dio, di finire la loro vita all’ Inferno che li aspetta. L’omosessualità in un prete, se tradotta in pratica depravata, é addirittura più grave della pedofilia, si tratta di uomini viziosi e perversi, che si sono abbandonati a oscene pratiche contro natura.»
Non mi vorrai dire che ti ergi a difensore dei preti che praticano l’omosessualita?
O vuoi forse dire che la gravità delle dichiarazioni del monsignore sono dovute al fatto che considera più gravi le pratiche omosessuali di quelle pedofile? Prova a valutare quanto la perversione sessuale del pedofilo sia rivolta a bambini prepuberi del proprio sesso, e quindi sia di natura omosessuale, ed avrai da solo la risposta.
1) Ho notato che tutto quello che non capisci lo giudichi senza senso. Così le parole di padre Lombardi (che ti contraddicono), così il mio commento. Tu sei nella posizione di un bambino durante una lezione di genetica all’università, anche lui, come te, reputa senza senso tutto quello che sente. Il problema è nell’ascoltatore, però.
2) Ho letto le dichiarazioni di questo sacerdote e non ho trovato nulla che potesse indicare la volontà di criminalizzare gli omosessuali in quanto omosessuali. In particolare ha affermato: “Bisogna trattare coloro che hanno tendenze omosessuali con delicatezza e senza infierire, con misericordia”: http://www.repubblica.it/esteri/2010/04/11/news/pedofilia_attacco_del_vescovo_di_grosseto-3268419/
Ho inviato una e-mail a mons. Babini segnalando il tuo commento e invitando a querelarti per calunnia e diffamazione aggravata. La redazione ha il tuo indirizzo IP, spero che accetti il mio consiglio, sono disponibile a pagargli le spese processuali.
Ma cosa ha dichiarato esattamente l’arcivescovo Gracias?? “la Chiesa cattolica NON E’ MAI STATA CONTRARIA alla decriminalizzazione dell’omosessualità, perché non abbiamo mai considerato i gay dei criminali”.
Cioe’, non sono nemmeno capaci di dire “SIAMO CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE”…e questa me la chiamate una dichiarazione in difesa degli omosessuali ???? Ma per favore ! • Monsignor Anatrella, ,consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia e del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, qualche anno fa, dichiaro’ “ i Paesi africani sono sottoposti alle pressioni dei Paesi occidentali che, in nome dell’uguaglianza degli orientamenti sessuali, cercano di presentare l’omosessualità come un modello”. Nella stragrande maggioranza dei paesi africani l’omosessualità è ILLEGALE, ed in molti di questi paesi gli omosessuali, per il solo fatto di essere tali, rischiano la prigione, quando non la condanna a morte. Ecco come NON SONO MAI STATI CONTRARI alla decriminalizzazione dell’omosessualità . In Guinea, nel paese dell’arcivescovo Sarah, segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, gli omosessuali vengono messi in carcere !
Ma studiare la lingua italiana no?
«la Chiesa cattolica non è mai stata contraria alla depenalizzazione dell’omosessualità…» significa, in italiano, che nessun popolo o stato o regno che sia, può affermare che la depenalizzazione dell’omosessualità non è stata fatta per l’opposizione della Chiesa cattolica.
«… non abbiamo mai considerati i gay come criminali.» significa, in italiano, che nessun popolo o stato o regno che sia, può affermare che la penalizzazione dell’omosessualità è stata introdotta in accordo con la Chiesa cattolica.
1) Mentre aboliva il reato di sodomia introduceva la ghigliottina per tutto ciò che era sospettoso contro lo Stato. D’altra parte basta che i gay siano liberi, chi se ne frega degli altri, vero Andrea? In ogni caso l’Italia cattolica accolse la depenalizzazione pienamente e non modificò la legge una volta decaduto Napoleone mentre tutti gli altri Stati avevano ancora una legge che criminalizzava l’omosessualità. Il terzo Paese ad imitare l’Italia fu anch’esso completamente cattolico, ovvero la Polonia nel 1932.
2) Va bene quel che scrive Azaria, inutile perdere altro tempo con chi è contro a prescindere.
Caro Paolo, io ho semplicemente riportato dei fatti storici, che, piaccia o non piaccia, sono accaduti; non mi sono messo a dire “che bella la Rivoluzione francese”. Capisco che sia stato un evento in buona parte distruttivo (la parola “rivoluzione” non è usata a caso), ma se tu dopo più di due secoli non sei ancora riuscito a superare il trauma, è un tuo problema.
Il fatto poi che l’Italia e la Polonia abbiano abolito prima di altri paesi il reato di omosessualità non dimostra né che ci fosse una maggior tolleranza nei confronti degli omosessuali né tantomento che la Chiesa o la cultura cattolica c’entri qualcosa. Per dimostrare questa tesi – abbracciata in toto da questo articolo – servirebbe qualche elemento in più. Io ho esposto le mie obiezioni nel mio primo commento; finora però nessuno è stato in grado di controbattere.
Caro Andrea, probabilmente ti stai sottovalutando, permettimi di rimetterti con i piedi a terra.
Non c’è una solo concetto che tu abbia esposto che sia valido dal punto di vista logico. Come ha detto qualcuno hai fatto una gaffe colossale linkando un articolo il quale smentisce quello che tu stesso volevi sostenere. La Chiesa non ha mai invocato la criminalizzazione degli omosessuali, a te l’onere della prova: finché non dimostri questa tua affermazione (diffamatoria) io sostegno che tu abbia più volte detto di voler criminalizzare gli omosessuali.
E’ imbarazzante invece considerare tutto quanto avviene in Italia e in Polonia in campo bioetico come frutto della cultura cattolica, quando poi fa comodo (come in questo caso), la cultura cattolica d’improvviso non esiste più e non ha alcuna influenza.
Quando i fatti contraddicono le teorie tanto peggio per i fatti. E’ il solito ritornello, caro Andrea, ancora una volta hai perso l’occasione per dire qualcosa di interessante e sei costretto a tornare a casa con le orecchie basse. Alla prossima 🙂
1)
a) “reati immaginari”? Mi sapresti chiarire il loro legame con la legislazione positiva?
b) Potresti dirmi da chi “Il Codice napoleonico aveva recepito queste modifiche al diritto penale”?
c) Sai indicare in quali “stati-fantoccio” è avvenuto questo o parli per dare aria al cervello?
2)
Gli art. 3 e 4 della dichiarazione ONU recitano:”3. Noi riaffermiamo il principio di non-discriminazione, il quale richiede che i diritti umani siano applicati in modo eguale a ciascun essere umano senza distinzione di orientamento sessuale e identità di genere;
4. Noi siamo profondamente preoccupati dalle violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere;”
Riesci a capire da solo come la dichiarazione ONU affermi che opporsi al matrimonio gay è discriminazione o hai bisogno di un aiutino?
Caro Lorenzo,
1) Questo non è un esame e tu non sei il professore. L’articolo espone di fatto una tesi, cioè che i paesi cattolici (o meglio, alcuni) sono stati i primi a depenalizzare l’omosessualità proprio perché cattolici; io ho esposto un’obiezione, e cioè che la radice di questo invece si trova nella Rivoluzione francese e nella dominazione napoleonica, che con i principi del cattolicesimo mi pare c’entrino molto poco. Invece di attaccare a vanvera, prova a controbattere se ne sei capace.
2) Tu quindi sei convinto che sia giusto che gli omosessuali possano essere soggetti a discriminazione e a violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali? Bravo, almeno dimostri di non essere ipocrita; forse però dovresti rileggerti i principi del catechismo.
1) Forse ti sfugge che i principi della rivoluzione francese erano vecchi di almeno 17 secoli: chi ha affermato che tutti gli uomini sono fratelli, che sono liberi e che hanno uguale dignità?
2) Vedo che sei duro si comprendonio: se unisci la libertà fondamentale da potersi sposare con la bufala dell’identità di genere non ottieni forse il matrimonio gay? E secondo te la Chiesa avrebbe dovuto dire si al matrimonio gay? “forse però dovresti rileggerti i principi del catechismo.”
1) Il simpatico Andrea di colpo cambia idea…fino a ieri incolpava Polonia e Italia perché erano profondamente segnate dalla cultura cattolica e perciò i matrimoni gay sono illegali. Oggi si rimangia tutto e sostiene che la cultura cattolica in Italia e in Polonia è inesistente. Mi fa piacere allora che il divieto di nozze gay sia motivato da ragioni puramente laiche, infatti come sostiene Andrea, in Polonia e Italia non esiste alcuna influenza della cultura cattolica.
2) Sinceramente non ho mai avuto nulla contro gli omosessuali, personaggi come te però sono in grado di farmi cambiare idea. Credo che inizierò ad apprezzare Putin, mi auguro che continui sulla sua strada e che invada presto l’Europa. Gli omofascisti hanno definitivamente rotto.
La Chiesa contro la pena di morte anche in Uganda: https://www.uccronline.it/2012/12/20/la-pena-di-morte-per-gli-omosessuali-la-chiesa-dice-no/
La Chiesa contro le leggi che puniscono i gay in Nigeria: http://www.indcatholicnews.com/news.php?viewStory=18204
La Chiesa a favore della depenalizzazione dell’omosessualità: http://www.lastampa.it/2008/12/11/blogs/oltretevere/padre-lombardi-la-chiesa-e-per-depenalizzare-l-omosessualita-9TOZs6bVlx5WClH2qERcJK/pagina.html
Andrea è contro la Chiesa a prescindere, dunque ritiene che i gay in Uganda e Nigeria vadano puniti e che l’omosessualità non vada depenalizzata.
La Chiesa aiuta anche i gay, ma figurati se sti marxisti aiutano la Chiesa.
Si, li aiuta a finire in prigione nei paesi africani e ad essere perseguitati….ecco come li aiuta.
A te invece sarebbe di aiuto capire l’italiano.
Come ho scritto sopra, personaggi come Andrea sono la vera causa dell’omofobia, sono loro che istigano la violenza contro gli omosessuali.
1) Gli atti omosessuali, per la Chiesa cattolica, erano, sono e rimarranno sempre atti contro natura.
2) Se ti fossi preso a briga di leggere l’articolo di “repubblica”, ti saresti accorto che è la stessa posizione espressa dall’arcivescovo di Mumbai: per l’ONU, infatti, penalizzare gli omosessuali significava anche opporsi alle nozze gay.
Grazie Andrea per aver riferito dinuovo il caso riportato dall’articolo di repubblica, con quel link hai dimostrato ancora una volta che le comunita lgbt sono interessate solo al loro potere politico e sono pronte a mentire infischiandosene della vita degli omosessuali condannati.
Se infatti avessero avuto a cuore le vite di tali sventurati (gli omosessuali che bitano terre in cui l’omosessualitá é punita per legge) avrebbero riproposto lo stesso disegno evitando di citare il matrimonio omosessuale ed altre barbarie simili, invece ancora una volta hanno solo dato addosso a chi non la pensa come loro per i loro sporchi giochi politici.
Esatto, la comunità lgbt da tempo ha cominciato a fare questo giochetto: abbina il divieto al matrimonio gay alla criminalizzazione degli omosessuali. Perché pensate che spingano in modo tanto ossessivo con sta storia dell’omofobia se non per arrivare a dire che chi vieta le nozze/adozioni gay è omofobo?? In Italia NON ESISTE L’OMOFOBIA, semmai esistono alcuni episodi di offesa o violenza verso omosessuali, condannabili come tutti gli altri tipi di offesa/violenza, come quelli contro i disabili, calvi, obesi, anoressici ecc. (pochissimi, nessuno riesce a portare almeno 5 link a 5 notizie in cui compare una violenza accertata in Italia contro omosessuali per il fatto di essere omosessuali)
Ancora non distingui tra omosessaulità e omosessuale???
Infatti la proposta ONU del 2008, nonostante i mass-media come “Repubblica” l’avessero definita “di depenalizzazione dell’omosessualità”, non mirava a difendere gli omosessuali dal carcere, dalla pena capitale, dalle violenze, dalle discriminazioni sul posto di lavoro, ecc…, ma era soltanto uno squallido tentativo, grazie a Dio non riuscito, di obbligare tutti gli Stati del mondo ad equiparare le unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio tra uomo e donna. Cioè si voleva usare il pretesto delle sofferenze che gli omosessuali subiscono in alcune parti del mondo (come in India) come “Cavallo di Troia” attraverso il quale “sdoganare” uno dei capisaldi dell’ideologia LGBT: il matrimonio omosessuale. Bene fece, perciò, il Vaticano a “fiutare l’imbroglio” ed a non aderire a tale proposta!
Ed aggiungo: “Raramente il diavolo fa vedere il male apertamente. Di solito, lo propone sotto ombra di bene” (San Vincenzo De Paoli). Infatti, anche questo caso, il diavolo, servendosi della lobby LGBT, ha cercato di proporre un male (l’equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio uomo-donna) sotto ombra di bene (la tutela degli omosessuali dalle persecuzioni e dalle violenze). Occorre perciò tenere gli occhi sempre bene aperti ed accorgersi subito dei mali propagandati come beni e dei lupi travestiti da agnelli.
Complimenti per l’articolo.
Ora, senza polemiche, la domanda non é retorica, é una domanda seria a titolo informativo: qualcuno conosce qualche iniziativa di qualche associazione lgbt a riguardo?
Le associazioni LGBT si battono soltanto per affermare il “diritto” delle coppie omosessuali a sposarsi ed ad adottare bambini (od a farli, tramite l’orribile pratica dell'”utero in affitto”). Invece, delle vere persecuzioni e delle vere violenze, che gli omosessuali subiscono in certe aree geografiche (tortura, pena di morte, emarginazione, ecc…), nessuno, a parte la Chiesa Cattolica (come dimostra l’intervento dell’Arcivescovo di Mumbai, Card. Oswald Gracias), se ne preoccupa.
Quindi, per concludere, chi davvero difende i diritti, a cominciare da quello alla vita ed alla dignità, degli omosessuali? La lobby LGBT o la Chiesa Cattolica? Direi la seconda…
Caro Daniele, anche io sono sicuro che la Chiesa si batta sempre a spada tratta contro ogni ingiustizia (compresa quella re-introdotta in India). Conosco troppo bene la Chiesa per pensar male di Lei.
La mia domanda (ripeto, senza nessuna polemica, a titolo puramente informativo) é rivolta soprattutto (ma non solo) a chi sostiene le lobby lgbt, qualcuno ha notizie di qualche associazione per la difesa dei “diritti” degli omosessuali che abbia fatto un minimo accenno a contestazioni?
Cioe’…dire ““la Chiesa cattolica NON E’ MAI STATA CONTRARIA alla decriminalizzazione dell’omosessualità” vuol dire battersi in difesa degli omosessuali ?????????????? ma in quale universo parallelo vivete ? Non riescono nemmeno a fare una dichiarazione chiara, netta, precisa “non siamo contrari alla decriminalizzazione” e’ il meglio che possono fare…ma per favore….
Come sopra: studia l’italiano!
Incredible, anche il Corriere parla del divieto da parte della Corte Australiana di riconoscere i matrimoni gay:
http://www.corriere.it/esteri/13_dicembre_12/australia-rischio-annullamento-decine-nozze-gay-alta-corte-boccia-legge-unioni-c187e5a2-62eb-11e3-ba6d-49d09c00448e.shtml
qualche testa rotolerà… (sono ironico eh!)
Come ai bei tempi del Terrore, quando non avevi diritto nemmeno ad un difensore perche’ “la virtu’ non ha bisogno di difensori”…
E mentre i musulmani ammazzano cristiani in Africa, i cristiani dell’India dimostrano di battersi anche per loro:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-intoccabili-e-cristiani-nelle-catacombe-dellindia-7960.htm
come dicevo…occhio al buddismo (specie quello della setta soka gakkai) e all’islam.
Dal momento che hai accennato all’ Islam vorrei proporre, a te e a chiunque sia interessato all’ argomento questo sito:
http://www.webalice.it/pvmantel/home.html
E’, a mio avviso , un’ interessante fonte di arricchimento culturale per chi volesse acquisire conoscenze sull’ argomento
Per ‘tagliare la testa al toro’ bisognerebbe indire un referendum MONDIALE sulla questione. Se non altro per evitare che continui a cadere sugli stati occidentali l’accusa di colonialismo o imperialismo culturale. Il fatto che in occidente si stia per realizzare il computer quantistico o che la stragrande maggioranza della gente soffre di sovrappeso non significa che l’occidente ha ragione su tutto compreso l’essenza della natura umana. Sarebbe un’estrapolazione arbitrari e, diciamolo, razzista. Sarebbe come dire che dal momento che Stalin dominante l’URSS è riuscita ad avere in tempi record l’atomica, la risposta ad alcuni dei celebri problemi di Hilbert o lo sputnik, aveva ragione su tutto.