Il complottismo del “teologo” Hans Küng

Hans KungIl vero padre spirituale del nostro Vito Mancuso non è certamente il card. Carlo Maria Martini, che la pensava diversamente da lui su quasi tutto, ma il teologo svizzero Hans Küng.

Da sempre ossessionato da Joseph Ratzinger, suo relatore di laurea all’università di Monaco nel 1970. Il Pontefice emerito, qund’era a capo della Congregazione per la dottrina della fede nel 1984, avviò un procedimento ecclesiale nei suoi confronti per l’incompatibilità delle sue bizzarre posizioni con l’insegnamento della teologia cattolica. Così è iniziato l’odio irrefrenabile verso Ratzinger e il Vaticano, lui un teologo di periferia noto grazie alla strumentalizzazione della sua figura da parte dei media anticlericali e Ratzinger addirittura fatto Papa, ovvero successore di Pietro.

La novità è che finalmente da oggi ha cominciato ad opporsi anche a Papa Francesco. Il motivo? Non avergli dato retta ed aver condannato l’aborto e rifiutato il sacerdozio femminile nella Evangelii Gaudium. Però, come si può criticarlo direttamente? Proprio Papa Francesco, poi, il nuovo paladino (suo malgrado) del laicismo e dell’anticlericalismo più becero? No, Küng non ha mai avuto coraggio, non è nelle sue capacità saper andare controcorrente per cui ha dovuto inventarsi il complotto secondo cui Francesco, quando critica il capitalismo e promuove la decentralizzazione verso diocesi e parrocchie lo farebbe di sua iniziativa, mentre quando si oppone all’aborto e al sacerdozio femminile «subisce le pressioni della congregazione della dottrina della fede e del suo prefetto, l’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller». Così, «il Papa vorrebbe andare avanti – il “prefetto della fede” frena».

Capendo da solo che come tesi è abbastanza insostenibile, il teologo bollito si è anche domandato se «il Papa emerito Ratzinger per il tramite dell’arcivescovo Müller e di Georg Gänswein, il suo segretario, anch’egli nominato arcivescovo e prefetto della casa pontificia, effettivamente non agisca come una sorta di “Papa-ombra”», confermando dunque la sua schizofrenia nei confronti del Pontefice emerito. Il resto dell’articolo pubblicato su “Repubblica” sono insulti e diffamazioni nei confronti del prefetto Müller.

Queste dunque le nuove tesi di colui che sarebbe, per molti, il più pericoloso nemico della Chiesa cattolica. Non c’è molto da commentare, se non ricordare che l’odiato Gerhard Ludwig Müller è stato ovviamente pienamente confermato in questo delicatissimo e fondamentale ruolo da Papa Francesco. Come ha commentato uno dei vaticanisti più attenti e attendibili, Sandro Magister, «Müller scrive, Francesco detta».

Evidentemente Hans Küng è destinato a convivere con l’odio e la frustrazione anche durante il pontificato di Papa Francesco. Non a caso ha annunciato di volersi suicidare perché «stanco di vivere». Come si può, d’altra parte, amare una vita passata nell’invidia e nella presunzione? Mons. Gerhard Ludwig Müller, in accordo con Papa Francesco, ha replicato così alle sue dichiarazioni: «E’ molto triste sapere che un teologo parli in questo modo, spero che nessuno segua il suo esempio». Certamente per un cattolico non è proprio positivo non essere ritenuto un esempio positivo dal più importante riferimento della Chiesa cattolica dopo il Papa.

La redazione

23 commenti a Il complottismo del “teologo” Hans Küng

  • profundo martinez ha detto:

    Forse sarebbe preferibile dare al teologo Kung dello “eretico” e del “senza Dio”.
    Dare del bollito non è un grave insulto? E una minaccia mafiosa?
    Non sarebbe più semplice e meno a rischio di querela dargli dell’ERETICO?

    Tutto sommato è anche una definizione più calzante: Eretico. Senza insulti, ne minacce. Oggettivamente fuori dalla Chiesa Cattolica Romana.

  • controinformato ha detto:

    và a casa Küng, sei ubriaco!

  • andrea g ha detto:

    La storia di Kung palesa quale sia la conclusione di chi fà
    prevalere il proprio soggettivismo psichico sulla Verità di
    Cristo.
    Triste e rivelatrice nel medesimo tempo, io credo.

  • Graf ha detto:

    Ma chi l’ascolta più questo vecchio trombone?

  • Andrea C. ha detto:

    Bell’articolo, non mi è piaciuto però il finale sul suicidio.
    Nell’articolo linkato dallo stesso autore si fa riferimento alla malattia di Parkinson di cui soffre Kung,
    Il pensiero suicida quindi non sembra scaturire da una generica “noia di vivere”.

    In alcuni articoli di UCCR è chiaro questo atteggiamento, di attacco sul piano personale e sbeffeggiamento
    (spesso puramente satirico e anche simpatico, come il caso di Odifreddi)
    ma in altri casi lo trovo eccessivo (come ho citato in apertura), fino al punto di distorcere in parte i fatti

    In generale, sono più interessato al confronto sul piano intellettuale ed etico 🙂
    Dopotutto lo stesso Gesù nei confronti dei Farisei
    non aveva bisogno di attaccarli direttamente per smontare i loro discorsi, semplicemente glieli ritorceva contro

    • Antony ha detto:

      Scusa ma dov’è l’attacco personale della Direzione dell’UCCR verso il teologo? Prova a rileggere!!!

      • Andrea C. ha detto:

        Risposta breve, Non voglio cominciare polemiche sterili
        1) io ho parlato di articoli in generale letti su UCCR, non della redazione in particolare

        2)” Non a caso ha annunciato di volersi suicidare perché «stanco di vivere». Come si può, d’altra parte, amare una vita passata nell’invidia e nella presunzione?”

        Leggendo l’articolo linkato, si vede come il pensiero di kung sul suicidio sia legato al Parkinson, non a una generale “noia di vivere quindi banalizzare (e distorcere) questo fatto come scritto nell’articolo per me è molto irrispettoso, una forma di “attacco personale”

        • Emanuele ha detto:

          Scusi, ma una malattia le pare una motivazione sufficiente per suicidarsi?

          • Andrea C. ha detto:

            Caro emanuele,
            Tra il giustificare le scelte di una persona e avere il rispetto per il suo stato di sofferenza (qual’è il mio caso)
            C’è una bella differenza.
            Io non ho fatto alcun elogio del suicidio assistito

            • Emanuele ha detto:

              Caro Andrea, ma proprio il teologo ha dichiarato di essere stanco di vivere

              “No estoy cansado de la vida, sino harto de vivir”

              Ed anche mettendo in conto la non facile malattia, una dichiarazione come questa:

              “El ser humano tiene el derecho a morir cuando ya no tiene ninguna esperanza de seguir llevando lo que según su entender es una existencia humana”

              E’ molto offensiva nei confronti di tutti i malati… Come è possbile non definire un’esistenza malata, come umana?

              • Andrea C. ha detto:

                Come prevedevo, la discussione comincia a cadere nello sterile

                Mi spiace vedere come si tenda a deviare dal filo del discorso (quello che ho proposto io, per quanto concerne le persone che hanno risposto a me in particolare)

                Riguardo la prima citazione, dall’originale in spagnolo, ho già abbondamente parlato all’inizio: la frase è autentica, ma come ripeto è importante riconoscere come sia legata alla sua non facile malattia.
                Io non mi sono proposto come difensore del teologo Kung o del diritto al suicidio assistito/eutanasia ecc, la mia obiezione era di tipo “metodologico”, su come in questo articolo di UCCR la notizia linkata sia stata in parta “distorta”.

                Riguardo la seconda citazione, in soldoni Kung dice ” l’essere umano ha il diritto di terminare un’esistenza che lui ritiene non essere più umana per lui stesso”
                Io non vedo qui nessuna offesa per i malati in generale, mi sembra di carattere personale quest’affermazione (per quanto discutibile)

                …quindi come cristiani dobbiamo giustamente opporci a questo tipo di visione!
                portando però ARGOMENTI (come d’altronde vedo sempre su UCCR) MA senza sfociare nell’attacco personale.

                Ripeto che ciò che non apprezzo (in ALCUNI articoli) è un certo sarcasmo che travalica il senso di rispetto.

                Bene, penso di aver esposto al meglio possibile ciò che penso…chi ha orecchi per intendere, intenda 🙂

    • Emanuele ha detto:

      …Gesù, tipo quando li chiamava “sepolcri imbiancati pieni di ogni putredine”? O “razza di vipere”? O “generazione perversa”?

      La redazione può prendere nota di questi gentili epiteti da usare a piacimento…

  • Livio ha detto:

    Ognuno vuole il Papa su misura. E’ sufficientemente degno se “dà retta” ai consigli disinteressati di questo o quel teologo o giornalista od opinionista.
    Bello sapere che tanti hanno le loro illuminanti critiche da fare al successore di Pietro.

    • Emanuele ha detto:

      un po’ come il Vangelo… “date a Cesare quel che è di Cesare”, va preso alla lettera… Invece “date a Dio quel che è di Dio”, lo trascurano sempre…

  • harryburns ha detto:

    il Papa della chiesa cattolica apostolica romana parla sia contro il capitalismo sfrenato sia contro la manipolazione della vita a proprio piacimento (che poi a ben vedere hanno la stessa matrice).
    dove sarebbe la novità ? e soprattutto dove sarebbe l’incongruenza secondo Kung?

  • Graf ha detto:

    Il Papa è la Pietra inespugnabile della Chiesa Cattolica, il bastione incrollabile, la nave inaffondabile che navigherà sicura tra tempeste tremende nei secoli e nei millenni fino alla fine dei tempi.Sorgeranno e cadranno Stati ed Imperi ma la Chiesa di Pietro starà sempre lì, viva e santa, a fare da testimone.
    Questa è una verità scritta sui Vangeli e pronunciata direttamente da Gesù Cristo.
    Chi dubita di ciò non può dirsi in comunione perfetta con la Chiesa di Roma.
    Trovo il pensiero di Kung patetico senza senso e privo di prospettive in quanto il Papa,in quanto roccia invincibile, non potrà mai andare contro gli insegnamenti di Cristo e della Tradizione apostolica.Il Papa non potrà mai approvare divorzio(la Chiesa si è “giocata” l’Inghilterra per rimanere fedele all’insegnamento di Cristo) aborto, contraccezione, matrimoni tra soli uomini o solo donne.Queste “aperture” provocherebbero la sparizione la Chiesa sulla faccia della terra nel giro di un paio di generazioni ma siccome Cristo ha promesso che le potenze degli inferi non prevarranno su di essa….Rimaniamo tranquilli e gioiosi in comunione con Pietro, chiunque sieda storicamente sul Trono.

  • Matteo ha detto:

    Però anche Papa Ratzinger ha parlato contro il capitalismo! Che fosse Bergoglio “papa ombra di Ratzinger”? LOL.

  • Meister Eckhart ha detto:

    Posso fare un piccolo appunto alla redazione di UCCR? Io ci andrei un po’ più cauto nell’utilizzare il termine odio. Odio è davvero una gran brutta parola e mi permetto di dubitare che Hans Kueng provi sentimenti di odio nei confronti di chicchessia, men che meno nei confronti di Papa Francesco e del Papa emerito. Frustrazione probabilmente sì, odio irrefrenabile (esagerati!) non credo proprio.

    • Ottavio ha detto:

      Se uno passa la vita a sputare contro la Chiesa vive nell’odio, smettiamola con queste polemiche inutili e smettiamo di difendere chi ci attacca per spirito di incompreso buonismo, siamo soltanto ridicoli così.

      • profundo martinez ha detto:

        Non è buonismo. E’ Cristiana Bontà. Chi sei tu per lapidare il teologo?

      • Meister Eckhart ha detto:

        Lo sai almeno cosa significa il verbo odiare? Conosci l’abisso di un simile sentimento? Ho l’impressione che tu non sia tanto abituato al confronto di idee. Persone che hanno passato la vita a studiare, come Hans Kueng e Joseph Ratzinger, invece sì.
        E comunque hai sbagliato indirizzo: tra i tanti difetti che ho, non rientra di sicuro il buonismo.