Le fragili motivazioni dei ginecologi non obiettori
- Ultimissime
- 25 Nov 2013
La grande maggioranza dei ginecologi italiani (gli stessi dati sono paragonabili al resto dell’Occidente) ha preso atto che l’embrione è un essere umano, anche se all’inizio della sua esistenza. Per questo il 70% ha ovviamente concluso che non esiste alcun diritto di sopprimerlo, anche se la legge lo permette.
I pochi medici non obiettori resistono invece, sostenuti dall’apparato mediatico sempre più impotente di fronte all’aumentare degli obiettori. Resistono con argomentazioni deboli e contraddittorie, come è stato rilevato su “La Stampa” che ha deciso di intervistarli.
Tra essi c’è Costantino Di Carlo, dirigente medico del Policlinico universitario Federico II e professore associato, il quale ha spiegato: «Io ero e sono un appassionato di ricerca sulla contraccezione e per fortuna continuo. Prima non facevo aborti. Ma tre anni fa è morto in un incidente il mio collega Francesco Leone che mi era molto caro. Non potevo far morire anche il suo lavoro». Così nel 2012 ha fatto mille interruzioni di gravidanza, anche oltre i 90 giorni, commentando che «sono sempre figli desiderati e cercati a lungo». Ha quindi concluso: «Sarebbe bello il giorno in cui tutte le donne incinte fossero contente di esserlo e questo lavoro non avesse più ragione d’essere». Significativo che Di Carlo parli di “figli”, perché questo sono infatti i bambini abortiti. Ed è coerente quando spera di non dover praticare il suo lavoro, d’altra parte chi sarebbe contento di dover sopprimere i figli delle donne infelici della loro gravidanza? Abortire e praticare aborti è un dramma, al di là della legge, proprio perché si abortisce un essere umano, non un grumo di cellule. Molti hanno fatto i conti con la loro coscienza e sono diventati obiettori.
Il ginecologo non obiettore Gianni Fattorini dice di sé: «mi definisco un medico cattolico». La titubanza di questa frase (“mi definisco”, e non “sono”) rende bene l’idea di una problematica a far convivere lavoro ed etica personale, che infatti emerge subito: «Si può essere contro l’aborto anche non obiettando». Pratica dunque qualcosa consapevole di essere contrario a quello che sta facendo, ma sorprendentemente aggiunge: «mi sentivo ipocrita a non farlo». Secondo Fattorini sarebbe dunque ipocrita non fare ciò verso cui si è contrari, il che -ci scuserà- sembra una supercazzola. Aggiunge anche: «dopo la decima settimana è più dura perché l’embrione comincia ad avvicinarsi a una struttura fetale», cioè anche visivamente ormai è chiaro di essere di fronte a qualcuno, non qualcosa. Tuttavia è già dalla settima settimana che si osservano i movimenti delle gambe, mani e piedi sono nettamente separati ed è presente l’articolazione del ginocchio, all’ottava ogni organo è presente e in azione e si parla già di feto, il 90% delle strutture di un essere umano adulto sono già osservabili. A 9 settimane il feto succhia il pollice come il neonato e compie salti mortali indietro e avanti. Alla decima settimana appaiono unghie e impronte digitali uniche e fino ad ora (90 giorni) la legge consente di uccidere tutto questo. Si capisce che per il dott. Fattorini possa essere “dura”.
Anche Giovanna Scassellati, responsabile del servizio Ivg del San Camillo, ribadisce lo stesso concetto: «La cosa più bella è non vedere le donne tornare ad abortire». Nessuno non obiettore è quindi contento del suo lavoro, ma perché? Perché sarebbe così brutto praticare aborti? Evidentemente sono allora giustificati coloro che scelgono, in coscienza, di rifiutarsi.
Non poteva mancare il radicale Silvio Viale, ginecologo dell’Ospedale Sant’Anna, il quale si difende subito: «Non sono un fanatico che fa le crociate contro la Chiesa, anzi quest’anno ho mandato un paio di pazienti al consultorio del Movimento per la vita perché mi sembrava evidente che il bambino volevano tenerlo». Avete letto bene? Anche il crociato della RU486 ha parlato di “bambino”. Chissà se sarà coerente e continuerà a parlare di “bambino” anche quando spiega che cosa comporta il suo lavoro quando le donne non vogliono tenerlo.
L’apice della contraddizione probabilmente lo ha raggiunto nel 2011 Alessandra Kustermann, storica ginecologa abortista e primario di ostetricia e ginecologia della Mangiagalli di Milano: «In quel momento so benissimo che sto sopprimendo una vita. E non un feto, bensì un futuro bambino. Ogni volta provo un rammarico e un disagio indicibili. Sento che avremmo tutti potuto fare di più. So che a me manca la fede per farlo, così quando sono lì penso che la vita della madre, che soffre davanti ai miei occhi, valga più di quella di suo figlio che non vedo ancora». Lontano dagli occhi lontano dal cuore, questa è la ragione? Prima di concludere così: «Amo il mio lavoro, quando non è concentrato sugli aborti, ma so che quando andrò in pensione mi potrò permettere di pensare di nuovo a Dio. Quando finirò di lavorare, spero solo di trovare un confessore misericordioso».
Nessuno ha cercato di dire che è bello abortire, da questo punto di vista sono stati onesti intellettualmente, non come Chiara Lalli. Tuttavia rimane inevasa la domanda-chiave: se l’embrione non è un essere umano, non è “uno di noi”, perché sarebbe un dramma abortire (o praticare l’aborto)? E se è un essere umano, con quale diritto etico e morale lo si uccide, violando così il suo diritto alla vita?
La redazione
53 commenti a Le fragili motivazioni dei ginecologi non obiettori
…e difatti è molto difficile per tutti arrampicarsi sugli specchi.
Riguardo a “Viale, un Radicale nel PD”, penso proprio che se Renzi dovesse vincere le Primarie non ci sarà più spazio in futuro per alleanze coi Radicali (e nemmeno con SEL). Quindi io suggerisco ai cattolici di centrosinistra di votare per Renzi (già espressosi favorevolmente nei confronti dell’opzione B, opzione sostenuta dal mondo cattolico, al Referendum di Bologna sulle scuole). Con Cùperlo e Civati, invece, si avrebbe la solita sinistra che strizza l’occhio ai Radicali ed ai laicisti…
Non credo che con un condottiero come Renzi il PD rigurgiti l’antiteismo e il pregiudizio anticattolico. Se non altro per una questione di calcoli elettorali….
E allora come mai Renzi (e i renziani) al Referendum di maggio sulle scuole bolognesi disse chiaramente che stava dalla parte dell’opzione B (quella sostenuta, tra l’altro, da Zamagni – recentemente nominato da Papa Francesco come membro della Pontificia Commissione “Giustizia e Pace” – e da tutto il mondo cattolico)?
Non lo ha fatto di certo per calcolo elettorale, visto che i “sinistri” sono – in massima parte – anticlericali militanti: anzi, forse si è tirato addosso proprio le antipatie di quell’elettorato.
Renzi, a mio avviso, è una valida alternativa per quei cattolici (tra cui io) che non si sentono rasppresentati da Berlusconi, da Alfano e dalla Lega e che considerano i partiti di Casini e di Monti troppo poco influenti nel panorama politico italiano (e sembrano non far nulla per aumentare il consenso).
Daniele, anch’io mi riconosco in quel tipo di elettore cattolico che hai descritto.
L’8 dicembre mi recherò al seggio per Renzi.
Per le primarie ok, se la sinistra fosse rappresentata dai Renziani, l’Italia, anzi, il mondo, sarebbe un posto migliore; ma alle parlamentari non ci penso proprio a portare il mio voto a un partito in cui c’è così tanta gente razzista (proprio verso me poi…)
Già Già…
http://www.tempi.it/renzi-con-il-suo-cattolicesimo-adulto-apre-la-strada-al-modello-hollande#.UpQ_qydUxkg
Certamente Renzi è il meglio che la sinistra possa oggi offrire.
Ricordo che il PD è nato e sostenuto da cattolici adulti:
http://www.europaquotidiano.it/2013/11/20/castagnetti-lega-democratica/
Renzi, infatti, dice di voler rottamare il vecchio PD (cioè quello legato ai retaggi comunisti).
già, infatti fa come hanno fatto tutti prima di lui… ma lui è “gggggiovane”….
http://www.agi.it/politica/notizie/201311020934-pol-rt10016-pd_fioroni_renzi_fermi_gli_imbrogli_del_tesseramento
Daniele, Daniele … forse sei giovane, sicuramente sei in buona fede, ma non fidarti dei cattolici che militano in quello schieramento.
Ma davvero sei così ingenuo da credere che un Renzi segretario PD farebbe piazza pulita di Radicali e Sel?
E anche se lo facesse cosa credi che cambierebbe?Usa la testa, Daniele, tu e tutti quelli che seppur in buona fede la pensano come te.
Credi forse che il PD si si attesterebbe su una linea politica di particolare attenzione verso i valori della vita e della famiglia quando l’ estrazione ideologica della stragrande maggioranza del suo bacino elettorale è su posizioni opposte? Ma andiamo!
Quelli (Renzi e tutti i cattosinistri), sono solo degli “utili idioti” che lavorano per il nemico!
…da fiorentino vi dico: diffidate di Renzi.
Solo quando lo sentirò dire apertamente che la legge 194 deve essere abolita, che è contrario a qualunque riconoscimento sociale simil-matrimonio delle unioni omosessuali, che vuol istituire il reato di prostituzione (come in Svezia e Norvegia), che è contrario al divorzio, cambierò idea.
Non basta schierarsi contro un referendum apertamente incostituzionale o attuare una legge che prescrive di istituire zone per i feti abortiti nei cimiteri, per diventare paladino della cristianità…
Ci vuole un partito cattolico, non solo di facciata. La diaspora dei cattolici in tutto l’arco parlamentare è stato un mezzo elegante per renderli impotenti ed ininfluenti.
Se Renzi pensa di essere un Cattolico, esca dal PD, fondi un suo partito richiamando i cattolici veri sparpagliati a destra e a manca… vedrà che i voti non mancheranno. Prenda il Catechismo come statuto e attui la vera rivoluzione sociale: quella proposta dalla Chiesa… Se manca un ideale è inutile richiamare ai valori, come sta cercando di fare Cuperlo… Infatti, a quali valori si riferisce? A quelli del relativismo? O a quelli dell’omologazine di massa del “siamo tutti uguali”?. Ormai, gli unici valori credibili sono quelli proposti dalla Chiesa.
Lo sono sempre stati
Analisi interessante. La condivido quasi in tutto. Certamente non voterò nè Renzi nè nessun altro “progressista” + o – mascherato. Però dall’altra parte non è che la situazione sia migliore. Anzi.Ci sono un sacco di “moderati” + o – travestiti. Forse c’è qualche personaggio che ultimamente si è distinto per la difesa dei cd valori non negoziabili, ma temo sia quasi del tutto impotente all’interno del suo partito.
Quindi che fare? sedersi in riva al fiume? Ovviamente no. Tu proponi la fondazione di un partito cattolico con un statuto uguale al catechismo. Secondo me non sarebbe la via giusta. Magari sbaglio, però credo che così facendo si costruirebbe un gigante dai piedi d’argilla.
Il problema sta a monte. Bisogna educare le persone alla validità reale di quei valori. Non a caso i papi da decenni sollecitano molto ad aumentare l’evangelizzazione, che non è semplice indottrinamento/proselitismo. Anzi è l’esatto opposto. Ma questo è più un aspetto religioso, anche se con chiari riflessi sociali (non a caso i regimi dittatoriali proibiscono tassativamente le azioni evangelizzatrici).
A livello più terra terra, ossia politico, credo che sarebbe molto più utile un potenziamento nei media della “corrente” cattolica. Sulla carta stampata e in Tv al momento la vedo dura. Ma internet da una enorme occasione in questo senso. Se si riuscisse a creare un grande giornale (magari solo “virtuale”) di stampo cattolico ma tassativamente non clericale nè tantomeno moralista. Che fosse un giornale vero e proprio (quindi con sezioni di cronaca, sport,esteri ecc ecc), ma con una precisa linea editoriale in difesa dei valori cattolici (il che lo escluderebbe da un allineamento con la destra o la sinistra italiana). Che non si perdesse in vuoti predicozzi moraleggianti, ma denunciasse i crimini, lanciasse campagne in difesa di determinate battaglie (per esempio avrebbe dato visibilità alla campagna “un di noi”) e desse visibiità ad esperienze reali di fede. In questo modo, secondo me sarebbe molto più utile. Poi il cd “partito cattolico” rinascerebbe da solo.
Beh, parlare di “onestà intellettuale” (a meno che il commento non fosse ironico e quel “straordinaria” intendesse appunto sottolineare l’ironia di un’onestà intellettuale non “ordinaria”, cioè fuori dai canoni di ciò che comunemente, ordinariamente, si definirebbe onestà intellettuale) mi pare un pelino forzato.
Stiamo parlando di persone che candidamente ammettono di agire incoerentemente con le proprie convinzioni rispetto a ciò che è un embrione/feto e che (troppo comodo) ora uccidono migliaia di esseri umani sperando, un domani, quando per raggiunti limiti di età e non per un ravvedimento sincero (non mi permetto di giudicare la persona specifica ma che senso ha un ravvedimento a tempo, programmato ora per il futuro?! si tratta davvero di un ravvedimento sincero?! un ravvedimento senza azioni coerenti immediatamente conseguenti è davvero un ravvedimento?!), sperano di trovare qualche confessore benevolo che li faccia sentire in pace con la propria coscienza che già ora pare evidente che stanno “addomesticando”.
Dov’è l’onestà intellettuale di chi, ammettendo che il proprio lavoro consiste di fatto nel sopprimere una vita umana, pure continua a sopprimere migliaia di “figli” quasi mostrandosi come un eroe che deve far violenza a se stesso per continuare a fare ciò che fa, come si trattasse di un “eroe” che sacrifica se stesso per il bene delle donne che altrimenti, volendo abortire, non potrebbero farlo in assenza di medici così “eroici”?!
A me sembra piuttosto che si tratti di atteggiamenti “mistificatori”: come si volesse dichiarare e convincere tutti che il medico obiettore è un eroe, sofferente in quanto ferito nella propria coscienza e che pure si espone alla possibilità di dannazione eterna pur di permettere alle donne che lo vogliono di abortire…
Ma questa è solo la mia modestissima opinione.
Secondo me i boia di Ivan il terribile erano più sereni. Almeno l’umano (non persona) di turno, qualche volta era pur colpevole di qualche reato, prima di dover essere straziato e messo a morte.
Sono perfettamente d’accordo con lei. È proprio in questo che sta la furbizia di tutti coloro che difendono l’aborto: farlo apparire come una scelta dolorosa ma necessaria (necessaria poi a cosa? A provocare un trauma terribile alla donna che si ritrova a compiere questa scelta? A sopprimere la vita di un essere umano?). Non so quante volte mi è capitato di sentire questa frase: “Beh sì, l’aborto è una cosa dolorosissima che condiziona per sempre la vita di una donna, ma proprio per questo dovremmo capire che non si tratta di una scelta presa alla leggera”. E ovviamente, a pagare le irrimediabili conseguenze di questa scelta deve essere qualcun’altro, qualcuno che non può difendersi. Io spero soltanto che i pro-choice abbiano modo di notare la profonda incoerenza delle argomentazioni dei medici non obiettori, e che questo li faccia riflettere un po’.
In effetti ragionano un po’ come mastro Titta (1779-1869),il boia dello Stato Pontificio, che prima di ogni esecuzione si confessava e si comunicava…
Con la piccola differenza che lui eseguiva sentenze capitali contro delinquenti ordinate da un tribunale.
Questi invece uccidono bambini innocenti… Che noto con piacere tu accomuni ad omicidi, ladri, briganti, etc.
…poi, se vuoi, parliamo anche di pena di morte…
Ma per l’ amor del cielo! non accomuno affatto bambini innocenti con incalliti malfattori!
Mi spiace che il mio paragone abbia dato luogo a questo fraintendimento, la mia intenzione era di accomunare l’ operato di questi dottori al ” mestiere” di carnefice! Ecco , dico carnefice anzichè boia, così togliamo a costoro ogni leggitimazione.
fra tutti mi colpisce particolarmente la testimonianza di Alessandra Kustermann, antepone il proprio lavoro a Dio pensando che una volta in pensione potrà confessarsi.
Accorgerti che ti manca la fede è già fede ma bisogna aggiungerci il coraggio.
Che il Signore abbia pietà di noi.
Fra l’altro… é cosí sicura che la pensione, e quindi il suo… (come chiamarlo? Pentimento non é) arriverá prima del Giudice?
Questa si che sa di sale!
Ma siamo proprio sicuri che la Kustermann si sia espressa in questi termini?
Manifesto tutta la mia perplessità al riguardola in quanto il tipo di ragionamento si adatta più ad un comune citrullo che a una persona di scenza…
Da persona di scienza che frequenta persone di scienza posso assicurarti che ho sentito ben di peggio…
Non è una laurea scientifica che da la patente di saggezza…
Resistono purtroppo gli ideologi di tali abomini che ben si guardano dal mettere mano
Certo che, se diventa convincimento comune che abortire vuol dire uccidere, allora bisognerà per forza ripensare tutto l’attuale atteggiamento verso il sesso e la sessualità. Finita la baldoria ! Finita l’irresponsabilità! Finita l’illusione che si possa “fare sesso” senza minimamente occuparsi delle conseguenze! E magari è proprio questo che tanti ritengono intollerabile.
Penso che comunqe un non credente , anche un credente non praticante utilizzi i contraccettivi (condom – pillola) proprio per evitare gravidanze, quindi a mio giudizio il problema non è il sesso , il problema sono i ragazzi che non usano la testa …. le scelte sono due per evitare gravidanze indesiderate : castità oppure contraccettivi.
Chi non sceglie ne la prima e, ne la seconda opzione e rimane incinta deve tenersi il bambino (altro ce aborto).
altro che aborto .
Ma proprio come dici tu i giovani non hanno la testa. E quelli di oggi poi le responsabilità le lasciano agli altri.
Caro amico, sapessi quanti figli nascono (o peggio sono abortiti) per via dei contraccettivi…
Il problema, casomai, è l’educazione all’affettività. Infatti, non basta sapere come fare sesso con i contraccettivi, ma quando e con chi è opportuno farlo.
Come diceva San Paolo: “tutto mi è lecito, ma non tutto mi giova”.
Fattorini ‘si definisce’ un medico cattolico. Magari di formazione, ma è scomunicato. Essere contrario all’aborto e praticare aborti è da scizofrenici.
schizofrenici 😉
Su Viale ho trovato questa testimonianza:
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2008/09/ho-conosciuto-il-ginecologo-radicale-silvio-viale-ve-lo-racconto-924/
Il problema è anche che questi concepiscono l’aborto come “diritto inalienabile delle donne” e non hanno il coraggio di dire di no.
Ora, passino i diritti delle donne, ma se loro stessi riconoscono che nell’aborto si tratti di infanticidio perché continuare?
Il primo diritto è quello alla Vita, non è che perché le femministe continuino a pensare solo all’aborto che allora quello sia un diritto ancora più importante! Anzi…
il problema è che io voglio sapere quanto guadagnano a fare i boia (tra ambulatori privati ed evasione fiscale, non lo saprò mai!)
…questa è una leggenda, i dati ci sono, li pubblica l’ISTAT e il Ministero. Che poi ci sia qualche furbo, obiettore per comodo ed abortista nel privato, nessuno lo nega, ma si tratta di casi sporadici…
Radicali, SEL, Grillini, Repubblica, Il Fatto, etc. tengono ben d’occhio la situazione… Se beccano un obiettore che fa aborti a nero, esce fuori un titolo a tutta pagina e ci fanno una settimana di speciali in tv.
Poi, gli aborti clandestini già ci sono, ma nessuno ne parla, perché… Forse perché coinvolge prostitute extracomunitarie? Forse perché chi li pratica è abortista anche all’ospedale? Forse perché si vuol aspettare una “massa critica” per destare lo scandalo sociale e dare una stretta alla 194 limitando l’obiezione?…
Scusa Emanuele, ma… vedo una leggera contraddizione nel tuo commento, prima dici che gli aborti privati non ci sono, poi parli di clandestini, non mi è chiaro. E comunque io conosco un abortista vicino da me che pratica in ambulatorio (passatemi il termine) con la scusa di “seguire meglio le pazienti”…. e nessuno fa niente, che io sappia.
Quello che intendo è che non è possibile che tutti gli 80% dei medici obiettori poi pratichi aborti privatamente… Si tratterebbe di migliaia di medici, impossibile che nessuno se ne sia accorto.
In secondo luogo, non va confuso “privato” con “illegale” e neppure va confusa l’evasione fiscale (pratica deprecabile) con l’abuso della professione medica o la pratica illegale della stessa.
Spesso gli aborti clandestini sono fatti da mammane senza nessuna conoscenza medica… A farne le spese sono solitamente extracomunitarie costrette a prostituirsi o immigrate irregolari.
…forse ai sedicenti cattolici andrebbe ricordato che chi pratica o facilita gli aborti incorre nella scomunica latae sententiae… E che dire “tanto poi mi confesso” aggiunge (come se non bastasse) un grave peccato mortale agli altri…
Sicuramente queste testimonianze fanno riflettere.
Spero che il diritto all’obiezione di coscienza continui ad esserci sempre e mi sorprendo sempre vedendo il linciaggio mediatico ai medici obbiettori Perchè nessuno, tra un insulto e l’altro, si è mai chiesto il Perchè di tanti obbiettori di coscienza.
Non capisco comunque, quale risposta si possa dare, non penso che sia possibile che ogni donna che intende interrompere la gravidanza possa essere obbligata contro la sua volontà a passare 9 mesi con un essere indesiderato in grembo e questo senza approfondire le motivazioni, che possono essere più o meno “accettabili”.
Forse le ricche se ne andranno all’estero ma le meno abbienti rinunceranno? Se saranno obbligate a rinunciare, sarà doveroso dire al figlio che non era desiderato ma che la mamma è stata obbligata ad averlo, immagino possa diventare una persona serena, o almeno avere un infanzia spensierata.
Non sarebbe il caso riunire le forze nell’informazione? Evitare casi del genere il più possibile?
Cosa dice la legge 194? Che la donna è già obbligata a portare a termine la gravidanza dopo i 90 giorni perché è ovvio che dopo tale termine si è di fronte ad un essere umano e nessun uomo ha diritto di vita o di morte su di un altro. Non c’è nessuna donna che va all’estero dopo i 90 giorni…
Tuttavia tale legge è antiscientifica poiché oggi sappiamo bene che l’essere umano in quanto tale compare al momento del concepimento. Dunque il paletto della legge andrebbe retrodatato a quel momento, cioè annullato.
Da donna dico che è meno grave portare in grembo un bimbo non voluto (e magari adottarlo subito dopo) e dirgli che non era desiderato, piuttosto che uccidere quel bimbo. Tutti i sopravvissuti all’aborto la pensano esattamente così: https://www.uccronline.it/2010/11/26/video-testimonianza-shock-%C2%ABsono-una-sopravvissuta-allaborto-soppressa-per-i-diritti-della-donna%C2%BB/
Non capisco perché un marito, convivente (perché devono avere gli stessi diritti senza avere gli stessi doveri, è la scienza che lo insegna!) debba sopportare l’idea di una compagna che non vuole stare più con lui e che comunque lo ha tradito o altro. Dirgli “non puoi farci niente, lei non è proprietà tua” lo renderà una persona serena o gli conferirà una vita adulta spensierata? non sarebbe il caso di riunire le forze per concedere alle persone i loro diritti? C’è bisogno di liberalizzare l’uxoricidio, perché di gente che non usa la testa c’è n’è troppa!. Bada signor nulla per caso, il ragionamento esposto è completamente laico, non c’è un “No, perché Gesù non vuole” nemmeno a inventarselo (anche se vista la fantasia degli atei, non mi sorprenderebbe se qualcuno mi punta il dito contro e dice: “hai scritto che il tuo dio non lo vuole, ma il tuo dio non è il mio!”; e adesso aspetto la trollata ovviamente -_-). Del resto converrà con me che nell’uxoricidio, ciò che viene ucciso è semplicemente (il vostro avverbio preferito, ma guarda un po’) un ammasso di cellule di una scimmia non tanto evoluta. No? Prova a spiegarmi perché non bisogna uccidere la propria moglie: io se non lo faccio è perché altrimenti mi mandano in galera, ma è una legge bigotta e liberticida a vietarmelo!
In ultima analisi, i bambini non li porta la cicogna, basta tenere su le mutande, così non nascono “persone non umane indesiderate”. Anche se poi le cliniche abortiste protestano perché perdono mercato, ma a uno abituato a vedere solo i soldi del Vaticano non penso di poter trasmettere quest’ultimo concetto alquanto complesso…
Solo ora mi accorgo che hai definito quel coso “essere”. Sbagliato, la scienza (quella degli atei, chi ha un po’ di sale in zucca capisce) dice che è “un grumo di cellule simile a un tumore”, definizioni già discusse in questo portale…
Tutto ok, ma non ho capito cosa non avrebbe detto Gesù…
intendo dire che io non critico chi abortisce per motivi religiosi (la legge di Mosè prescriveva:”non ucciderai l’innocente”, cosa valida per chi ci crede a una giustizia divina, di certo non chi si racconta favole per sentirsi apposto con la coscienza davanti a un porno, e quest’ultimo non ha motivo di non uccidere, se la coscienza glielo consente), ma perché è semplicemente una discriminazione, la religione non c’entra, potrei essere anche agnostico, neopagano, ateo, o un albero di pere, ma capirei che concedere il diritto alla vita a qualcuno mentre ad altri no è una discriminazione sul piano giuridico
ok, ora ho capito…
Lo sa? Lo dicevano pure i sudisti in America: “abolire la schiavitù non è possibile”…
Poi il problema è proprio questo: è giusto o no che una donna consideri che il proprio figlio sia un “essere indesiderato”? Sa, molti genitori considerano indesiderati anche i figli nati (soprattutto adolescenti), legaliziamo l’infanticidio?
L’aborto è un crimine, nessuna condizione sociale, sanitaria o economica può giustificarla. Come nessuna condizione giustifica il furto o l’omicidio.
I crimini, infatti, restano tali, casomai ci sarà una clemenza per il colpevole se ha agito per estrema necessità.
Quindi l’aborto è un crimine. Si provvederà a legalizzare gli aborti terapeutici indiretti, mentre tutti gli altri casi possono essere risolti con aiuti sociali ed economici.
mi scusi ma la gravidanza è un tumore che ti viene così dal nulla o una conseguenza di un atto?
così per sapere…
Quindi siccome i ricchi possono permettersi qualcosa (andando all’estero), anche se questo qualcosa è amorale e -magari! – contro la legge la coda migliore è farlo diventare legale così anche i poveri possono permetterselo?
E diamo la bamba gratis a tutti allora, no?
I bambini li tolgono alla famiglia d’origine anche se non ha fatto violenza:
http://www.losai.eu/genitori-troppo-poveri-il-tribunale-toglie-loro-i-figli/
L’aborto va a braccetto con il sequestro di minori legalizzato delle case famiglia e dei tribunali. Uno schifo totale!
Quindi per te l’omicidio è lecito , basta volerlo .
Meglio con un essere indesiderato che niente: hai idea di quante donne e ragazze poi diventano depresse al pensiero del figlio abortito? Al massimo si può sempre dare in affidamento o farlo adottare. Però se capitasse a me porrei le condizioni sull’adozione.
Donne interrotte
L’aborto è un evento che segna il vissuto di moltissime donne e può condizionare la loro successiva genitorialità. Ivg con appoggio psicologicoL’interruzione volontaria di gravidanza (ivg) rappresenta un conflitto tra due scelte, accompagnato dalla perdita e dal lutto, condizionando il benessere psico-fisico, sia a breve che a lungo termine perché sono molte le donne che conservano la ferita aperta dell’aborto per molti anni e soffrono intensamente anche dopo decenni.
Come tutti i lutti richiede una notevole capacità di adattamento a di adeguamento alla nuova realtà;
si è più vulnerabili allo stress psicofisico, e si sperimenta per molto tempo un intenso vissuto di colpa. I sintomi più frequenti sono: la depressione, attacchi di panico, disturbi del comportamento alimentare o disturbi da uso di sostanze, confusione, prostrazione, colpa, rabbia, vuoto. Se poi manca il supporto di qualcuno, la fase di elaborazione sarà ancora più difficile
Fonte: http://www.amando.it/salute/psicologia/conseguenze-psicologiche-aborto.html
persino un sito che propaganda il sesso conosce il lato oscuro dell’aborto.
Vi invito a firmare per fermare il rapporto Estrela!
Il 22 ottobre, anche grazie alle decine di migliaia di firme raccolte da CitizenGO, il rapporto Estrela è stato respinto dal Parlamento Europeo e ora sta per essere votato nella Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere.
Il documento è esattamente lo stesso che è stato respinto dall’aula, ma la deputata Estrela e la lobby abortista IPPF (a cui si deve la stesua del testo) intendono insistere ad oltranza fino alla sua approvazione. Con esso, si intende imporre l’educazione sessuale a partire dai 4 anni, si promuove l’aborto come diritto umano e metodo di controllo delle nascite, si attaccano l’obiezione di coscienza e la libertà educativa e si invita l’Unione Europea a stanziare fondi di promozione dell’aborto. Al contrario, il testo non fa riferimento a nessuna misura a sostegno della maternità.
La rapidità con cui il rapporto si è ripresentato nell’agenda della Commissione e dell’aula è molto sospetta. Ci rivolgiamo ai membri della stessa Commissione e chiediamo loro di garantire un dibattito più democratico su questo tema, ma soprattutto di votare la risoluzione alternativa del rapporto Estrela, un testo completamente opposto all’originale che prevede aiuti alla maternità e tutele al diritto alla vita.
http://www.citizengo.org/it/933-fermiamo-il-rapporto-estrela