Le baby-squillo e i sessantottini

SessantottoLa rivoluzione del sessantotto è stata ultimamente una rivoluzione esistenziale, una grande utopia per la quale lottare sperando la conquista della liberazione personale e sociale, la costruzione di un ennesimo «uomo nuovo» nel regno secolarizzato e post-comunista.

I protagonisti di allora sono i genitori di oggi, quelli a cui si riferiva Pierpaolo Pasolini in questo modo: «oh sfortunata generazione / piangerai, ma di lacrime senza vita / perché forse / non saprai neanche riandare / a ciò che non avendo avuto non hai neanche perduto: / povera generazione calvinista come alle origini della borghesia / fanciullescamente pragmatica, puerilmente attiva / tu hai cercato salvezza nell’organizzazione / (che non può altro produrre che altra organizzazione) / e hai passato i giorni della gioventù / parlando il linguaggio della democrazia burocratica / non uscendo mai della ripetizione delle formule».

Una generazione sfortunata perché non solo ha fallito nel suo intento ma è all’origine dei grandi mali dei giovani di oggi, che sono stati incapaci di educare (con tutte le eccezioni del caso, ovviamente). Gli eterni bambini sono chiamati, che ancora oggi si considerano “ragazzi”, come fanno ad esempio Fausto Bertinotti e Rossana Rossanda. Molti di loro hanno ottenuto le baby-pensioni lasciando il debito pubblico intestato ai giovani, come ha denunciato sul Corriere Luca Mastrantonio accusando la sinistra “rivoluzionaria” di aver commesso un grave parricidio«Chi ha fatto il Sessantotto è andato al potere uccidendo metaforicamente la figura paterna, cioè l’autorità, sostituendola con la propria».  Ne ha parlato anche Mauro Magatti sul “Corriere della Sera”, prendendo spunto dal fenomeno dilagante delle baby-squillo, ragazzine minorenni disposte a vendere se stesse ad adulti approfittatori in cambio di denaro. Parla dell’«intrecciarsi di fallimenti di due generazioni: quello degli adulti, i veri responsabili del disastro in cui ci troviamo e che paiono voler abdicare del tutto alla loro responsabilità nei confronti delle nuove generazioni; e quello dei giovani, molti dei quali paiono aver perso la speranza per il loro futuro, accontentandosi di briciole di godimento».

Il libertinismo sessuale dei giovani sessantottini, la ribellione e la sfida alla morale cattolica (anche sessuale), scindendo il sesso dall’amore, ha portato direttamente la società all’ipersessualizzazione. Lo dimostra il dilagare della pornografia, così come la pedofilia spesso con il consenso degli stessi minori. «Adulti maschi alla ricerca di emozioni forti — come il sesso con adolescenti — per combattere la tendenza anestetica del nostro tempo: dove essendo tutto permesso, non si riesce a sentire più niente e si è costretti ad alzare l’asticella della trasgressione».

«Siamo la prima generazione che ha disobbedito ai padri per obbedire ai figli», ha riconosciuto Antonio Polito, editorialista de “Il Corriere”. «Ci siamo ribellati al padre, abbiamo fatto la rivoluzione contro la sua autorità, e ora coi nostri figli facciamo appello al negoziato, alla moral suasion. Abbiamo trasmesso loro il diritto al benessere, senza nessun dovere connesso. Li abbiamo coccolati, protetti. I nostri figli non hanno più trovato in noi qualcuno cui opporsi, uno stimolo a crescere, a rendersi indipendenti».

La redazione

83 commenti a Le baby-squillo e i sessantottini

  • lucio ha detto:

    Veramente la causa sono vent’anni di berlusconismo, di soldi facili, di escort, e di trasmissioni televisive. Forse molti cattolici che hanno appoggiato Berlusconi farebbero bene a fare autocritica.

    • Sophie ha detto:

      Veramente questa moda l’ha lanciata la sinistra con Luxuria e Cicciolina ancora prima di Berlusconi…..

      • Laura ha detto:

        Luxuria è recente, comunque certo che sono i radicali alla base di tutto, erano i tempi in cui piazzavano in parlamento cani e porci per qualche settimana e che ancora oggi prendono il vitalizio (vedi il militante sessantottino Toni Negri).

    • Alessandro ha detto:

      Chi aveva 20, 30 o 40 anni nel ’68, se non è morto, è difficile che oggi abbia figli di 14/15 anni. Ci sono in mezzo 1,2 e forse 3 generazioni, che si sono pure formate negli anni ’80 dell’edonismo reganiano di matrice tutt’altro che sessantottina e di cui il berlusconismo è una lunga coda. Non mi pare del resto che i fatti di questi giorni si siano consumati all’interno di qualche comune nostalgica del ’68…Insomma, senza voler tesser le lodi del ’68, che ha prodotto pure le sue storture, anche a me l’accostamento pare un tantino stiracchiato e semplicistico.

    • Giuseppe ha detto:

      Qualcuno che dice le cose come stanno. La “Milano da bere” non se la ricorda più nessuno…

    • Andrea. ha detto:

      Berlusconi ha potuto trovare “veline” per le sue TV ed “escorts” per le proprie serate proprio grazie al libertarismo sessuale, cioè al sessantotto.

      Quei comportamenti prima li dovevi nascondere, ora te ne devi vantare…

      • beppina ha detto:

        Quei comportamenti prima li dovevi nascondere, ora te ne devi vantare…

        Perfetto.

      • Engy ha detto:

        è stata colpa del mostro Berlusconi, delle sue orrende televisioni, no di Luxuria, no di Cicciolina oppure del femminismo o del 68 ….
        Colpa di tutti, tranne che nostra naturalmente che, poverini, siamo povere vittime manipolate.
        Pensiamola come ci pare in tema di morale sessuale o di quel che ci pare, ma una costrizione vera non c’era e non c’è in nessun campo, tant’è vero che c’è chi riesce a sottrarsi a ogni condizionamento, o perlomeno si pone il problema e ci riesce pure; mosche bianche di sicuro, ma non puntiamo sempre il dito in questa sorta di vittimismo autoassolutorio.

    • Andrea2 ha detto:

      Non si può negare che la “rivoluzione sessuale”, in chiave di libertinismo, sia partita da lì.
      Poi sicuramente centra anche tutto quello che è venuto dopo, + o – collegato al 68 per diversi aspetti, ma questo fatto è innegabile.

    • Emanuele ha detto:

      Caro Lucio,

      è qualunquista ed inutile accusare Berlusconi di qualunque male italiano. I problemi hanno radici profonde… Berlusconi ha le sue colpe, soprattutto quella di aver lucrato su queste miserie umane, ma in realtà non ha inventato nulla… Lungi da me difendere Berlusconi e la sua visione della vità, ma dicendo inesattezze non si risolve nulla… Partiamo dalla verità.

      Le prime donne nude in TV furono messe negli anni ’70 sulla RAI, spettacoli come l’osannato “Indietro tutta” non davano un quadro della donna diverso da quello del Drive In… Poi ci furono le TV locali con i programmi come “Colpo grosso”.

      Infine, molta TV trash deriva da USA ed Inghilterra, basta citare “grande fratello”, “l’isola dei famosi” e fattorie varie… tutti format esteri. Basta poi vedere programmi come “Jersey shore”, “little miss America” per capire che la TV berlusconiana non ha nulla da insegnare.

      …giusto un po’ di immagini per rendere l’idea:
      https://www.google.it/search?client=opera&hs=eeT&channel=suggest&biw=1271&bih=659&tbm=isch&sa=1&q=little+miss+america&oq=little+miss+ame&gs_l=img.1.0.0l5j0i5l2j0i24l3.22084.30076.0.31594.17.13.1.3.3.0.125.939.10j2.12.0….0…1c.1.32.img..1.16.972.bFsbdJnLEH8

      …Se poi vogliamo parlare di sinistra, le consiglio questo documentario:
      http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?12761

      …Inutile replicare dicendo che è di parte: gli spezzoni sono presi da la TV di Repubblica e le foto da giornali come Espresso, Unità e Repubblica… Quindi, nessuna manipolazione, solo un cinico montaggio.

      Dovrebbe smetterla di pensare che il mondo finisca con l’Italia…

      • Kosmo ha detto:

        “Indietro tutta” è dell’ 88, ed era proprio una presa in giro della televisione scollacciata (le Ragazze Coccodè).
        Hai sbagliato bersaglio (per quanto mi irriti non poco il “felice snobismo” dell’arboriano “meno siamo meglio stiamo”, tanto paga pantalone)
        Piuttosto, programmi come Styx, andati realmente in onda negli anni ’70, o altri che non conosco, ma ho letto della loro esistenza, per non parlare di chi voleva le Kesslerr con le cosce di fuori, ne vogliamo parlare?

        • Emanuele ha detto:

          …ecco, appunto le ragazze Coccodé… e le ballerine brasiliane in tanga, non te le ricordi? Bellissimi costumi, bellissimi fisici, ma la sostanza non cambia…

          …Ricordo poi, che molte gag a sfondo sessuale di Drive in erano in realtà del Benny Hill Show, programma satirico inglese in onda dal ’69 all’89… anche questo di importazione.

    • Kosmo ha detto:

      come se tutti gli autori delle reti Fininvest/Mediaset non fossero di sinistra, uno per tutti Carlo Freccero.
      E quale parte politica ha difeso Freccero, nello scandalo della fiction spagnola omo-erotica? Indovina un po’?

    • Kosmo ha detto:

      E, tanto per stare su una … che ha aperto bocca recentemente, chi ha scritto “Porci con le ali”? Da che parte stà?

    • Livio ha detto:

      In occidente il 68 ha fatto danni ovunque, con l’unica liberazione ottenuta cioè quella sessuale, si è finito per mercificare il corpo come un prodotto da usare e consumare.
      Dai frutti si riconosce l’albero.

  • Evaristo ha detto:

    Per trovare un nesso tra il “libertinismo sessuale”del 68 (tutt’altro, semmai fu un momento di riflessione importante) e il fenomeno delle baby squillo bisogna essere completamente scemi.

    • Li ha detto:

      Apri gli occhi: i bambini figli dei sessantottini hanno osservato i loro genitori, e le cosiddette regole del dottor spock sul non sfiorare neanche con un dito i piccoli hanno contribuito a questo.
      Logico che non bisogna usare violenza e minacce sui bambini perché serve solo a farli chiudere in sé stessi oltre che lasciargli un trauma, ma non si può neanche lasciarli a sé stessi senza regole.

      Bisogna essere ciechi per non vedere che i ragazzini di oggi imitano gli adulti, vogliono il guadagno facile, la popolarità e poi succede quel che sappiamo.
      Bullismo, baby prostitute, ragazzini in cerca di un’identità sessuale perchè viene strappata loro con il trito e ritrito fa (e sii) ciò che vuoi.

      Berlusconi è solo uno dei tanti che in politica ha fatto degli errori. Anche mr. Vendola, con l’ilva si è dato da fare.

      Eccolo qui il frutto del ’68 (però a vostro rischio e pericolo):

      http://www.youtube.com/watch?v=c8fRRNW_PwE&feature=c4-overview&list=UUobMGs3IqjhfkAz6vRgASEw

      Ecco i risultati della cosiddetta libertà sessuale. I ragazzini e le ragazzine di oggi si riempiono la testa di modelli porno e li imitano. Ne cantano le canzoni senza sapere davvero il senso, e proprio come la loro prima volta di sesso non sono davvero consapevoli del fatto che quell’atto può portare ad una grossa responsabilità.

      L’aborto è figlio del ’68: venne legalizzato nella seconda metà degli anni ’70.

      testa, ragazzini. Usate la testa e non qualcos’altro che non pensa.

      E poi diventano facili prede per la droga, i pedofili ed i magnaccia.

      Ma la responsabilità primaria è della loro famiglia, peccato però che se papà e mamma sono sessantottini sfegatati e impenitenti la stabilità può scricchiolare molto più che in una famiglia con valori cristiani.

      • Titti ha detto:

        Il 68 c’entra come i cavoli a merenda. Le baby prostitute sono figlie di un consumismo smodato e pubblicizzato, bisogna “possedere” il gadget elettronico all’ultima moda, la firma sui vestiti che indossi, essere come la velina o la tronista dal guadagno facile e immediato, il tuo unico bene è la bellezza e la gioventù: cose estremamente volatili da sfruttare al massimo finchè c’è ne. Mi ricorda non il ’68 ma gli anni ’80 con la Milano da bere e i paninari, se non vestivi come il branco eri uno sfigato. Dulcis in fundo, viviamo in un Paese dove il merito non è premiato, anzi… 🙁

        • edoardo ha detto:

          Su tante cose no, ma su questa devo riconoscere di essere d’accordo con te.

        • Ottavio ha detto:

          Le baby prostitute sono figlie dei genitori della generazione del ’68, e questo dice tutto.

          • Titti ha detto:

            Hai già giudicato tutto e tutti, vero? Che ne sai cosa facevano i genitori di queste ragazze? Da quello che si evince vi è una varietà disomogenea, si parte dalla madre-bene che arriva a denunciare la figlia pur di salvarla, ai genitori che ignoravano completamente i fatti, alla, per dire, madre, che approfitta della situazione. Calcolo veloce: queste hanno una media di 15 anni, vuol dire nate nel ’99 circa, molto probabilmente, i genitori nel ’68, alla peggio, erano dei neonati.

        • Panthom ha detto:

          Negli anni ’80 non ero nemmeno nato, basta però un attimo di riflessione per capire che la rivoluzione del 1968 è stato l’inizio…gli anni ’80 l’inevitabile proseguimento.

          • Kosmo ha detto:

            gli anni ’80 erano gli anni in cui cominciavano a vedersi i soldi, frutto dei risparmi e dei sacrifici delle generazioni dell’immediato dopoguerra, e conseguentemente dell’allontanamento (ulteriore) da una visione etica della vita.
            Negli anni ’70 la morale non era “da meno” (da chi andava Pasolini?) di oggi, solo che allora “comandavano” ancora le vecchie generazioni ancorate a valori superiori della vita.

        • Emanuele ha detto:

          …non era a Woodstock o sull’isola di Wight che si proclamava il sesso libero? “fate l’amore, non la guerra”?

          Non erano i cortei femministi a gridare “l’utero è mio e lo gestico io”, o “tremate le streghe sono tornate” ‘

          …mi sono perso qualcosa?

  • Juan ha detto:

    Perchè ce l’avete così tanto con il ’68 ? Io sò che fu un anno caratterizzato dalla nascita di molti movimenti che volevano una rivoluzione etica e poi la famosissima rivoluzione studentesca . Conosco anche cattolici che sono d’accordo con me…

  • edoardo ha detto:

    Che il 68 e la sua ombra lunga sugli anni 70 sia stato un gran canchero, non ci sono dubbi.
    Io l’ho vissuto (negli anni 70) da “freackettone” (ci chiamavano così)…da “tossico” (li chiamo io da ex ripensando a quel che ero io).
    Degli anni 70 mi rimane il ricordo di un immenso sballo, un viaggio nell’irrealtà creata dalla psiche alterata fa una marea di agenti chimici di varia natura, tra prodotti della chimica naturale e prodotti della chimica di sintesi.
    Un viaggio che ha una sua logica intima e misteriosa, di cui ancora oggi non ci capisco nulla.
    Poi si è dileguato come passa un turbine, lasciandosi alle spalle un immenso campo di battaglia.
    Voi parlate di libertinismo sessuale del 68; ma dov’era questo libertinismo? Dalla gente che faceva marchette per acquistarsi le buste per “farsi le pere”?
    Non so, io non ho mai visto in quegli anni sto libertinismo, ho visto quartieri di città lerci, retate della polizia, ricoveri in ospedale, ambulanze notturne per il pronto soccorso, furti di autoradio nelle auto parcheggiate nelle strade avvolte nella foschia di grigi pomeriggi invernali, angoscia di dover vendere abbastanza dosi per pagarti le tue senza farsi beccare dalla polizia,…….
    IL 68 E’ STATO LA TOMBA DELLA DIGNITA’ UMANA.
    E lo scrivo anche a caratteri cubitali.
    Uno schifo è stato, ne sono usciti tutti sconfitti quegli attori, chi in un modo chi nell’altro.
    Ecco cos’è stato il 68 e gli anni 70 in Italia.
    Che le ragazzette puttanelle di Roma, comunque, siano in qualche maniera riconducibili al 68, a mio giudizio, no.
    Se mai sono più figlie dell’arrivismo e l’affarismo spregiudicato degli anni 80.
    Le vedo molto più figliastre di un Berlusconi che di un Curcio o un Jim Morrison, o un Hendrix.

    • Titti ha detto:

      Eh, sono d’accordo con l’ultima parte, ma se le ragazzette sono puttanelle, i “clienti” sono dei bavosi convinti di comprarsi tutto con il denaro, magari a casa hanno pure figlie della stessa età…

      • edoardo ha detto:

        Ho forse parlato bene dei clienti?
        Per me i clienti fanno senso ancora più di loro.
        Quel mercato è una cloaca di infamità: spendere centinaia di euro per farsi sollazzare da una puttanella di cui potresti essere padre…
        ma gli cascasse il chicchirichì / se l’unica cosa a cui serve, oltre a fare pipì, è quella roba lì.
        Con quello che danno a quelle zoccolette si riempiono almeno 5 carrelli della spesa, e una famiglia ci mangia un mese.

      • Emanuele ha detto:

        Brava Titti, stavolta concordo, non si può dare la colpa alle ragazze che sono le vittime…

    • Emanuele ha detto:

      Caro Edoardo,

      gli anni ’80 sono la logica conseguenza dell perido precedente… entrambi aveva una visione materilistica del mondo. I sessantottini pensavano che la cura del mondo fosse smontare l’ordine costituito per istaurare l’anarchia… ma di fatto volevano sostituire ad un ordine un nuovo ordine, quello dettato dal proprio io: io decido cosa fare, io sono libero, io faccio. L’io si è sostituito al noi che prima regolva la vita sociale, lo stato, la nazione, la Chiesa, la famiglia.

      Non che il vecchio ordine fosse buono, ma la cura è stata sbagliata. Il “noi” ipocrita dei nazionalismi pre e post guerra mondiale andava sostituito con un nuovo noi, non con un io.

      Gli anni ’80 sono l’altra faccia della stessa medaglia… Nuovamente trionfa l’io, non più come dichiarazione di libertà, ma di possesso: io compro, io posseggo, io trionfo. Ovviamente, dopo un duro periodo di lotte sociali fallimentari non si poteva che arrivare al disinteresse ed allo sballo… una sorta di anestetico di massa

      E la scia lunga dell’ideologia dell’io si è protatta negli anni novanta fino ad oggi, con la cultura dello sballo e dell’alienazione… io me ne frego, io mi diverto, io godo

      Sempre più io, sempre più soli… Se non rimettiamo il “noi” al centro la società sarà sempre più malata.

  • Meister Eckhart ha detto:

    Secondo me i due punti di vista sono complementari, non alternativi.

    Il ’68 è solo la data presa a simbolo del periodo storico a cui dà avvio, con un movimento epocale di rottura della società che ha portato al terrorismo rosso, al sesso libero (che ha creato molti più danni di quanti pretendeva di risolverne), alle leggi sul divorzio e sull’aborto, alla diffusione delle droghe, quest’ultima facilitata dalla tragedia di un’intera generazione americana nel Vietnam. In realtà, erano state le due guerre mondiali a segnare il passaggio in Europa da una società ordinata secondo valori considerati validi da parecchi secoli ad una costretta a reinventarsi, per finire – oggi – al risultato di una società rigidamente monoteista… al servizio del dio denaro.
    Gli anni ’50 e ’60 erano ancora stati tranquilli perché vanno considerati la coda del mondo tradizionale, che era in quel momento troppo impegnato a ricostruire per poter immediatamente dedicarsi alla distruzione delle tradizionali strutture sociali.

    Il movimento del ’68 ha rappresentato, per così dire, il “liberi tutti”. Il risultato nefasto della pedagogia ideologizzata nata in quegli anni è sotto i nostri occhi quotidianamente: adulti impotenti di fronte a bambini che crescono allo stato brado, per diventare spesso degli idiots savants, abilissimi a twittare e a fare cose perfettamente inutili al computer o con un videogioco in mano, ma totalmente sociopatici. Non credo ci voglia un Nobel in psicologia per capire che gran parte della violenza “spiccia” dei giovani nei confronti di ragazze, deboli e “diversi” di ogni ordine e grado sia dovuta, oltre che alla tragica assenza di genitori credibili e autorevoli, alla patologica incapacità di comunicare e di entrare in rapporto con gli altri.

    Gli anni ’80 sono stati il perfetto corollario a quel movimento. Notate come, curiosamente, un buon numero di sessantottini che – rigorosamente in eskimo – lanciavano sanpietrini e molotov a poliziotti e carabinieri, siano finiti in politica, o a dirigere quotidiani, o come baroni nelle università, o come dirigenti nelle grandi aziende. Improvvisamente, con il culo al caldo, è rimasto solo un fervore rivoluzionario di facciata, che ha raggiunto spesso vette inarrivabili di ipocrisia.
    Come sempre, ad una grande ondata segue la risacca: ecco che, complice la nascita di una nuova casta sociale di plutocrati creata dall’esplosione dell’informatica e dalla globalizzazione dei mercati finaniari mondiali (e qui la creazione della ricchezza si rende indipendente dal lavoro, secondo la concezione classica di lavoro), la società compie una nuova inversione a U. Guidato dai vari Reagan, Thatcher, speculatori di Wall Street e banchieri londinesi, l’Occidente scopre che pecunia non olet (anzi) e che – in fondo – un bel paio di mocassini di Gucci fa più figo delle classiche Clark’s. Anche questo, a ben vedere, è un secondo “liberi tutti”: spazzati sotto al tappeto gli antichi sensi di colpa, accumulare denaro, accumulare oggetti, accumulare case, accumulare qualunque cosa possa fungere da status symbol diventa non solo accettabile, ma addirittura obbligatorio. Accumulare come unico Verbo.
    E’ chiaro che l’invenzione berlusconiana (per l’Italia) della TV privata ha enormemente facilitato questo processo. Le vicissitudini politiche degli ultimi vent’anni ne sono l’inevitabile conseguenza.

    Ora provate a fare 1 + 1 (’68 + ’80) e vedrete che è proprio impossibile stupirsi di fronte a madri che mandano figlie tredicenni a prostituirsi, a ragazzine che considerano normale farlo e a padri di famiglia (i clienti) che, tuto sommato, non ci trovano niente di male. Del resto loro pagano, giusto? Il dio denaro ha ottenuto il suo atto di sottomissione.

    • edoardo ha detto:

      Penso che l’unico ed ultimo messaggio rivoluzionario che resta oggi, è il messaggio cristiano.
      E l’ultimo spenga la luce.

    • Meister Eckhart ha detto:

      * mercati finanziari mondiali

      ** tutto sommato

    • Emanuele ha detto:

      Ottima analisi.

    • Giorgio ha detto:

      Bravo, analisi accurato.

      Diciamo che il nesso direttissimo tra le baby squillo e la generazione del 68 non c’è, ma il ’68 ha contribuito a creare un humus, un substrato culturale che poi ha portato alla degenerazione completa degli anni ’80.

      Mi dispiace per la generazione degli anni ’20, che si è dovuta sorbire una guerra decisa da altri, si è data tanto da fare per consegnare ai propri figli un futuro migliore e i figli hanno dilapidato tutto. Purtroppo è quello che è successo. Ricordo con estremo piacere le lunghe chiacchierate con mio nonno, scomparso 4 anni fa (io sono un figlio degli sciagurati anni ’80).

      • Giorgio ha detto:

        con grande piacere intendevo dire, l’estremo e immenso piacere lo rivolgiamo a Colui di cui siamo figli adottivi:)

    • Alessandro ha detto:

      Così l’analisi è più seria. Purchè sia chiaro che “accumulare denaro, accumulare oggetti, accumulare case, accumulare qualunque cosa possa fungere da status symbol diventa non solo accettabile, ma addirittura obbligatorio. Accumulare come unico Verbo” non ha nulla a che vedere con il ’68 e che la libertà sessuale per i sessantottini non era mai prevaricazione della donna, tantomeno prostituzione e meno ancora prostituzione minorile. Poi se il ’68 abbia prodotto genitori privi di autorevolezza e se sia questa la causa di comportamenti deviati dei giovani non lo so dire. Quel che so è che l’autorevolezza di una persona può ben prescindere dalla corrente culturale cui aderisce.

    • gladio ha detto:

      Ottima, concisa ed ineccepibile analisi storica, complimenti.

      Chi , come me , ha attraversato per intero questo periodo storico è stato testimone, dall’ infanzia alla maturità, di un lento ma inesorabile disfacimento non tanto di una società quanto di una civiltà che un tempo fu grande.
      Dovessimo metaforicamente trasporre questo processo storico ad una fase dell’ esistenza umana non potrebbe essere paragonato ad altro che all’ agonia.

      ….e la distruzione continua,come nel romanzo ” La storia infinita” il nulla avanza…

  • Emanuele ha detto:

    Non capisco perché ci si meravigli tanto di queste baby squillo…

    Da anni i vari intellettuali progressisti hanno inneggiato alla liberalizzazione della prostituzione e della droga, hanno detto: “la prostituzione è il mestiere più antico del mondo”, “prostituirsi è un mestiere dignitoso come gli altri”, etc. Poi via con le professioniste del sesso, le escort, le accompagnatrici, etc. tutto per zuccherare la pillola…

    Guai chi cercava di contraddirli, venivano etichettati come bigotti, retrogradi, fascisti e clericali…

    Queste ragazze, allora, non stavano lavorando? Che differenza c’è ad arrotondare la paghetta servendo gelati o prostituendosi? Che differenza c’è tra fare la commessa e fare pom….ni?

    Ipocriti! …Vanno a starnazzare nei salotti TV dopo aver sedotto per anni i ragazzi con messaggi perversi.

    • gladio ha detto:

      Sarei proprio curioso di conoscere se questo ” mestiere come un altro”, e, a detta di taluni addirittura “dignitoso”, anzichè da un’ anonima ragazza fosse esercitato dalla propria figlia ,con tanto di fila dei clienti davanti alla porta della camera di un alberguccio , questi imbecilli avrebbero ancora la voglia (e la forza ) di fare , con tanta sicumera ed in pubblico, certe affermazioni, voi che ne dite?

      • Emanuele ha detto:

        …in molti casi penso di no, ma in alcuni credo di sì…

        Non dimentichiamo che il 70% degli abusi sui minori avviene dentro casa, spesso ad opera dei genitori… in Italia ogni anno ci sono oltre 5000 minorenni vittime di violenza sessuale…. I conti sono presto fatti…

  • profundo moreno ha detto:

    Nessuna donna nasce prostituta diceva il compianto Don Benzi.

    A volte si ha l’impressione che questi casi umani siano ovunque. Che ci circondino. La dittatura del relativismo incarnata nell’obbligo alla mercificazione del corpo e alla desacralizzazione dell’anima.

    I Cattolici potrebbero scoraggiarsi di fronte a questi fenomeni. Perdere la fede. I sedicenti cattolici adulti si stancano perché sulla via della fede sperimentano tempi lunghi di aridità, di oscurità, di mancanza di segni e di consolazioni.

    Papa Francesco ha denunciato chiaramente la cultura dominante di oggi che “schiavizza i cuori e le intelligenze di tanti, ha un altissimo costo: richiede di eliminare esseri umani, soprattutto se fisicamente o socialmente più deboli”

    Le frasi del Sommo Pontefice sintetizzano meglio di mille saggi i tristi fatti di cronaca in parola.

  • Li ha detto:

    Senza la rivoluzione del ’68 non avremmo avuto gli anni ’80. Droghe “leggere” comprese.

  • Giovanni 58 ha detto:

    Chi è nato negli anni 50 rappresenta la prima generazione che si è ribellata anche violentemente a quella padri che erano molto più simili alle generazioni precedenti. Il 68 è stata la conseguenza naturale del boom economico e della scolarizzazione di massa, un processo evolutivo pur con le sue storture.
    Sicuramente noi siamo molto più simili ai nostri figli per tipologie di esperienze, nel bene e nel male. Ricordiamoci che il cambiamento del ruolo sociale della donna è un processo ancora in corso che ha rappresentato comunque un’evoluzione della società. Diceva qualcuno: viviamo pur sempre nel migliore dei mondi possibile. Sono quasi 70 anni che in Europa non ci sono guerre, le prostitute bambine ahimè ci sono sempre state, perchè sempre ci sono stati quelli che le vanno a cercare. Anzi oggi il bambino è molto più tutelato rispetto a pochi decenni fa quando poteva essere malmenato da un insegnante e prendere a casa il supplemento perchè l’insegnante ha sempre ragione.

    • Li ha detto:

      Anzi oggi il bambino è molto più tutelato rispetto a pochi decenni fa quando poteva essere malmenato da un insegnante e prendere a casa il supplemento perchè l’insegnante ha sempre ragione.

      Viste le castronerie e le assurdità che compiono giudici e assistenti sociali non sono d’accordo su questo.

  • Daphnos ha detto:

    Lucio, Edoardo, Alessandro, Emanuele (non Evaristo che mi pare non sia interessato ad approfondire la vicenda)… vorrei rispondere personalmente ad ognuno di voi ma purtroppo mi manca il tempo necessario. Mi limiterò ad esporre le mie considerazioni in un unico intervento, che possa inglobare tutto ciò che voglio dire.

    Ho notato che sono partite con sorprendente rapidità numerose accuse nei confronti dell’articolista su una sua presunta superficialità, se non addirittura su un’erronea interpretazione delle cause del fenomeno delle baby-squillo. Ovviamente gli oppositori di Berlusconi non hanno perso tempo ad individuare immediatamente e semplicisticamente il capro espiatorio ideale, e a mio parere hanno in parte ragione. C’è chi, come l’amico Eckhart, ha ripercorso gli ultimi cinquanta anni di storia cercando di rintracciare la concatenazione di eventi che ha portato alla situazione attuale; gran parte di ciò che dice è condivisibile, almeno dal mio punto di vista, ma purtroppo quando si fanno analisi storiche così ampie e complesse è impossibile pretendere di aver tenuto conto di tutti i fattori in gioco.

    Eppure secondo me, come UCCR, dovremmo concentrarci su un’altra eredità culturale del ’68, che sta a monte dell’odierno fenomeno baby-squillo, della liberazione sessuale e persino del significato politico di quell’evento storico. Parlo del sentimento stesso che anima gli attuali sostenitori del “progresso” e della “civiltà”, del rispetto della donna e della glorificazione delle conquiste dell’ultimo mezzo secolo, generalmente identificabili nell’area della sinistra più o meno radicale, ma non solo. Vi chiedo di seguirmi nei due esempi che sto per fare.

    Primo esempio. Isabella Ferrari, showgirl degli anni ’80, oggi impegnata nelle rivendicazioni femminili contro la mercificazione del corpo e il suo sfruttamento, arruolata nelle file del cinema e del teatro politico: alla tenera età di 16 anni ebbe una relazione con Gianni Boncompagni, l’uomo che la lanciò nel mondo della televisone, che aveva 32 anni più di lei. Come se non bastasse, oltre a prendersela con gli spot maschilisti che mostrano impunemente ragazze seminude, lei stessa si spogliò, due anni fa, per Yamamay. Semplice ipocrisia?
    Secondo esempio. In una pagina memorabile di giornalismo (…), poche settimane fa, Michele Santoro intervistò nel suo programma di successo una signora che decise di esternare una importantissima rivelazione: Francesca Pascale, attuale fidanzata di Silvio B., ha avuto relazioni con donne… è lesbica (al massimo bisex)! Cosa può significare questo? Chi si deve scandalizzare per questo fatto? I sostenitori di Santoro, orientati a vedere in tutto ciò l’ennesimo esempio di arrivismo politico? O i sostenitori di B., che dovrebbero abbandonare il loro candidato vedendolo coinvolto nell’ennesima situazione erotica poco limpida? Non è chiaro. Tuttavia, negli stessi giorni, veniva eletto sindaco di New York l’italo-americano De Biase, democratico progressista, sposato con una lesbica femminista militante. C’è differenza tra le due situazioni, oltre ai divari tra le età dei protagonisti?

    Caro Emanuele, tu parli di ipocrisia… ammetto che l’istinto sia quello di bollare tutto l’universo sessantottino e post-sessantottino come un gigantesco calderone di ipocrisia, dal punto di vista della morale sessuale e non solo, sostenuti dal fatto che l’ipocrisia, complice probabilmente il retaggio storico cristiano della società, rimane il peccato più infamante di cui ci si possa macchiare. Tuttavia così facendo si rischierebbe di semplificare troppo il problema, oltre che girarci intorno senza cogliere l’essenza e rimanere così spiazzati. La questione secondo me è diversa: ipocrita è infatti colui che dice che un determinato comportamento è sbagliato, e poi in privato lo compie, contraddicendosi, per ottenere un vantaggio personale. Quando guardiamo al mondo femminista e post-sessantottino dovremmo invece adottare una visione critica che cerchi di rilevare la matrice ideologica di fazione, più che l’inganno o la contraddizione. Perché De Biase può avere una moglie lesbica e B. no? Perché la Ferrari sedicenne può scopare con un cinquantenne e mostrare la patata al cinema, mentre le baby-squillo e le veline no? La risposta non è ipocrita, ma drammaticamente vera: perché i primi sono esponenti del progressismo, del sesso libero come anticonformismo, dell’indipendenza da un modello etico e politico sbagliato; i secondi, pur facendo le stesse cose, stanno dalla parte dei cattivi, dei sessisti, del potere. Questo è DAVVERO ciò che lega il ’68 alle questioni odierne, delle quali l’ultima arrivata è solo una delle meno importanti: l’ideologia di fazione rende leciti i comportamenti, l’etica relativista permette TUTTO purché fatto in una certa ottica. Se quelle ragazze non fossero state bambine in cerca di vestiti e smartphone ma giovani esponenti di un circolo femminista o roba simile, che si concedono “per ribadire la nostra indipendenza dagli schemi, l’appartenenza del nostro corpo a noi stesse soltanto, il nostro scetticismo verso i tabù sessuali ereditati da una cultura ancora patriarcale e violenta”, più di un esponente della cultura progressista si sarebbe spellato le mani dagli applausi. Credete che si scandalizzino perché sono interessati alla crescita morale dei ragazzi? Vorrei farvi presente che oltre ad auspicare i preservativi nelle scuole, questi individui hanno dei colleghi che in Belgio e Olanda vorrebbero consentire, per i coetanei delle baby-squillo, nientemeno che l’eutanasia. Non voti, non guidi, ma ti aiuto a toglierti di mezzo. Dei veri filantropi, non c’è che dire!

    E vorrei chiudere ricordando cosa è successo alcuni giorni fa. Parlando delle dichiarazioni di Megan Young, Miss Mondo 2013, scrissi un commento satirico firmandomi “onorevolessa Laura Boldrini”. Mi rispose un tale Engy, apparentemente cattolico, un utente che non ho visto spesso, che sosteneva la Boldrini nella sua campagna contro Miss Italia, adducendo come motivazione che tale concorso fosse troppo indecoroso in quanto a costumi di scena. Ovviamente lui, come tutti noi, possiamo pensarla come vogliamo (io ad esempio cerco di vedere nei concorsi non un’esibizione erotica, ma semplicemente estetica, e da amante dell’arte classica e rinascimentale non posso che apprezzare). Tuttavia vorrei mettere in guardia noialtri dal ricercare strane alleanze. La Boldrini, esattamente come tutte le femministe, non è affatto interessata alle istanze del mondo cattolico circa una maggiore sobrietà negli spettacoli televisivi; non è una neo-puritana, che vuole mettere il burqa alle donne in tv, come ho letto da qualche parte, né condivide l’idea, di area cattolica, che una società meno erotizzata e un maggior pudore generale possa ricavare benefici sociali dalla conseguente valorizzazione dei rapporti interpersonali e delle responsabilità familiari, oltre che dalla riduzione di problemi derivanti da divorzi, gravidanze adolescenziali e quant’altro. L’unico interesse di Madama Boldrini è che le donne non si presentino agli uomini in veste di trofeo da conquistare: questo è il motivo per cui, nella sua tipica paranoia da femminista frustrata, vede in Miss Italia un pericolo per la sua missione di conversione delle coscienze degli italiani. Donne che non si pre

    • Daphnos ha detto:

      Scusate, è partito il commento. Dicevo, donne che non si presentano secondo il suo modello sono un pericolo per la sua morale, ma se si schierassero dalla sua parte, condividendo la sua idea di femminilità, potrebbero fare tutti i concorsi del mondo, potrebbero apparire nude in tv e fare sesso con minorenni… quindi attenzione! Ok, l’ideale berlusconiano di sesso è deprecabile, ma l’alternativa non è meno pericolosa.

      Mi piacerebbe che UCCR si riconoscesse che ciò che del ’68 è stato conservato è lo spirito di fazione, e solo da quello segue tutto il resto. Non so se le baby-squillo sono una conseguenza di quegli anni, sicuramente la condanna perbenista dei progressisti allo scandalo è dettato dal desiderio post-sessantottino di imporre la propria morale, anche a colpi di legge, una morale tutt’altro che cristiana e, oserei dire, tutt’altro che liberale. Su questo, a mio parere, dovremmo concentrarci.

      • Engy ha detto:

        Daphnos,
        sono Engy, sono una donna (non sono una santa), sono (mi definisco) agnostica e sulla Boldrini ti dirò che, al netto dell’antipatia a pelle che provo per lei, non sempre dice cose stupide: quella su Miss Italia l’ho condivisa e, cattolici o meno, le ragazze in tv sono oggettivamente il più delle volte tette e culo all’aria e a me questa eterna oggettivizzazione del corpo delle donne non va. 🙂
        Su Renzo Arbore e i suoi indimenticabili programmi: sono anch’io dell’idea che, sotto “mentite spoglie”, l’intento fosse lo stesso dei programmi scollacciati di Berlusconi: ragazze mute seminude, brasiliano o meno, bellissimi oggetti da mettere in mostra per attirare, fare audience, altro che presa in giro.

        • Li ha detto:

          Però la boldrini saprà anche che queste ragazze non sono mica tutte obbligate a presentarsi al concorso di miss italia. E’ così importante? Se lo trova una mercificazione del corpo femminile, perchè non fa una legge per abolirlo.
          Per me non è un problema: sono donna e non lo guardo mai, non me ne frega niente.

          Diciamo le cose come sono: c’è ancora un certo maschilismo in certi settori, ma anche certe donne…fanno di tutto (e intendo proprio DI TUTTO!) per poter avere il loro momento di celebrità.

          Ogni periodo storico è una riscossa per arrivare al 68 e oltre, ma a giudicare dal comportamento odierno a volte sembra di essere in uno di quei film sci-fi degli anni ’80.
          Persino la moda punk riaffiora.

          Progresso? direi regresso!

    • Kosmo ha detto:

      Hai dimenticato la scena di sesso “da dietro” con il mostro sacro della generazione fallita di sinistra, Nani Moretti.

    • Kosmo ha detto:

      E dimentichi Moravia (con i suoi libri, tra l’altro) e Carmen Llera-Moravia…

    • Alessandro ha detto:

      Caro Daphnos, ti ringrazio innanzitutto per aver condiviso con noi questa tua riflessione che (come quella di Meister del resto) mi conferma però un’impressione generale circa il fatto che, spesso, in questo sito i commenti sono assai migliori degli articoli. Articoli che scontano (spesso, non sempre) un tentativo costante di individuare un demone da distruggere e così facendo non lasciano emergere, non solo un’analisi puntuale dei fenomeni che si vuole descrivere, ma anche l’opinione di fondo che li sostiene che si appoggia completamente sulla sua nemesi risultando così inevitabilmente svilita. Sono dell’idea che se gli articoli abbandonassero questa impostazione, questo sito farebbe un grandissimo salto di qualità senza dover rinunciare alle proprie legittime posizioni. Nel merito della questione ci poni degli esempi semplici che chiariscono bene la tua posizione ma non abbracciano (anche solo per contrastarla) la nostra (o la mia). Io non credo che la prostituzione minorile e e qualunque forma di devianza sessuale sia figlia della libertà sessuale rivendicata nel ’68 o almeno non nella maniera che si vuole far credere.Cito l’intervento di Meister che con qualche distinguo condivido: “Non credo ci voglia un Nobel in psicologia per capire che gran parte della violenza “spiccia” dei giovani nei confronti di ragazze, deboli e “diversi” di ogni ordine e grado sia dovuta, oltre che alla tragica assenza di genitori credibili e autorevoli, alla patologica incapacità di comunicare e di entrare in rapporto con gli altri.” Ora, sui genitori autorevoli ho già detto la mia, ma tutto si può dire del ’68 tranne che predicava la non comunicazione e il non rapporto con gli altri, anzi ne voleva pure troppo di rapporto con gli altri (poi c’era il fenomeno delle droghe, certo alienante, ma questa è un’altra storia). L’alienazione, l’individualismo, l’apparire, il Dio denaro, il consumismo e tutto ciò che volete hanno altra origine (io mi sono fermato all’edonismo anni ’80 ma possimo andare indietro al calvinimo se volete o prima ancora). Che poi questa parte della società (quella che poi è diventata egemone dal punto di vista culturale, economico e sociale – curiosamente non giuridico ne aabbiamo molti esempi – cooptando anche i sessantottini della prima ora…ben disposti a farsi cooptare) apparentemente puritana, apparentemante reazionaria, apparentemente religiosa abbia sfruttato le rivendicazioni di altri per farne qualcosa di diverso, non è colpa che possa ascriversi al ’68 come movimento. Perchè sia chiaro, io non sono un fan del ’68, ma non credo utile ascrivergli più colpe e più importanza di quella che ha nella realtà colpe che si sono poi manifestate, a mio avviso, in altri settori. Poi esiste l’infinitamente grande e l’infinitaamente piccolo è dentro questi discorsi ci può stare di tutto.
      PS Credo che più o meno tutti abbiamo parlato di berlusconismo più che delle vicende personali di Berlusconi. Ma comunque il problema della vita sessuale di Berlusconi non è che la Pascale sia lesbica o meno (non lo so e non mi interessa), ma, se le accuse verranno confermate perchè mi pare che ad oggi non ci sia nessuna condanna definitiva, è aver portato le sue “bambine” nelle istituzioni, aver avuto relazioni sessuali con delle minorenni violando la legge, averle spesso pagate violando la legge, aver abusato del suo ruolo per farne scarcerare una ecc…. Se sarà dimostrato tutto questo (e altro) credo che ciò farebbe impallidire anche il sessantottino più libertino.
      Sulla Boldrini sarei anche d’accordo con te…ho solo la sensazione che la stai sopravvalutando. Credo le sue essere posizioni di maniera fatte di un linguaggio più comunista e post comunista all’italiana – te lo dice uno che certi ambienti li ha frequentati, anche se è passato del tempo – che femminista, fatto di slogan portati a memoria e perciò sostanzialmente vuoti.

      • Daphnos ha detto:

        È sempre un piacere discutere con te. Oltretutto mi tocca come al solito essere d’accordo su gran parte di ciò che dici, ma vorrei risponderti chiarificando ulteriormente la mia posizione.

        Sulla qualità del sito. Onestamente più volte ho mostrato le tue stesse perplessità, aggiungendone altre riguardanti lo stile: ho sempre ammesso di frequentare queste pagine soprattutto per gli spunti generali, per la naturale tendenza umana a socializzare con chi condivide le tue opinioni, e per gli interventi interessanti di molti utenti (prima che tu pubblicassi il tuo commento, leggendo Harry Burns, stavo maturando le tue stesse considerazioni sulla qualità degli interventi a volte maggiore degli articoli stessi: caso rarissimo, trattandosi di internet). Tuttavia, col tempo, ho dovuto rivalutare positivamente diversi atteggiamenti della redazione… seguo il sito da più di due anni, e devo dire che ha egregiamente adempiuto alla sua funzione, ovvero quella di compattare il fronte dei “teocon” (si chiamano ancora così?!) e di offrire a molti un importante servizio nello smascherare le bufale più spudorate e nel riportare le notizie più accuratamente nascoste; succede purtroppo, dopo un po’ di tempo, di avere una carenza di argomenti da trattare. Credo che sia anche questo il motivo per cui a volte si ha l’impressione di essere ripetitivi. È possibile che ci siano situazioni in cui gli articoli sono solo un pretesto per cominciare una discussione. In questo caso riconosco che il collegamento tra baby-squillo e ’68 sia abbastanza azzardato, sebbene non del tutto inopportuno. Tuttavia questo mezzo passo falso permette ad alcuni rosiconi (alcuni sono stati silenziati, a mio parere… in fondo sono pochi i commenti, l’occasione per criticare il sito era ghiotta) di mettere in cattiva luce gli articolisti.

        Il mio intervento non aveva l’obiettivo di prendere posizione sulla diatriba della consequenzialità, quanto piuttosto mostrare come, per gli eredi del ’68, la morale sia soggetta all’interpretazione da parte degli ideologi. Un cattolico si scandalizzerebbe per questa vicenda e per le altre riconducibili al “berlusconismo”, minorenni o meno, esattamente come si scandalizza per il reportage sulle Femen che si fanno pagare come escort per intrattenere rapporti con ricchi uomini; un progressista, una femminista, un radical chic, ma forse anche semplicemente un qualunquista, invece, si scandalizza solo per i primi. Questo perché le Femen rappresentano qualcosa che permette loro di tenere quei comportamenti, un’ideologia per la quale la medesima azione assume un altro significato. Da qui il mio suggerimento al sito: non cercate a tutti i costi il collegamento tra libertinismo e prostituzione minorile, concentratevi sul fatto che se per la stessa azione si è giudicati in maniera differente in base alla propria appartenenza culturale, verrà il giorno in cui la stessa appartenenza culturale diversa sarà considerata vergognosa, se non addirittura illegale. Forse posso aver esagerato, ma di provvedimenti illiberali motivati dalla necessità di tutelare categorie già protette dallo scudo del progressismo, ne ho visti tanti ultimamente. E in fondo mi sembra essere questo l’obiettivo stesso del sito.

        Sulle altre cose hai ragione… della Boldrini, più che l’antipatia, mi ha colpito il suo ruolo nella vicenda Barilla e in altre simili, oltre alla sua retorica che, sarà anche post-comunista più che femminista, ma mi sembra troppo spesso ugualmente vuota. Non so te, ma quando uno inizia un discorso con le parole “è assurdo che nel 2013…” per me ha già invalidato tutto ciò che vorrebbe far conseguire.
        Sulla Pascale e su B., onestamente, non importa una mazza neanche a me. Io intendevo far notare che nel caso di De Biase, progressista democratico, l’aver sposato una lesbica assume un significato particolare: ovvero, l’eroe liberal è riuscito a superare i pregiudizi, ad amare una persona per ciò che è davvero, l’amore è amore a prescindere da razze, religioni, opinioni e persino orientamenti sessuali… e via dicendo. Tanta buona pubblicità per i progressisti nostrani. È inevitabile notare che tutto ciò non potrà mai essere applicato al caso B.! Ma aggiungerei che probabilmente neanche un qualunque altro rappresentante della destra o del capitalismo potrebbe avere una moglie bisessuale, senza che al progressista di turno sorga il dubbio che sia, ad esempio, una copertura per poter avere campo libero con le amanti, oppure un’occasione per avere rapporti multipli… insomma, per considerare il malcapitato alla stregua un cliente di quelle baby-squillo. Non volevo aprire un caso, ma solo sottolineare i due pesi e le due misure!

        • Paolo Viti ha detto:

          Cari Alessandro e Daphnos, non entro nel merito del vostro discutere ma mi chiedo: davvero nessuno dei due ha notato che il collegamento tra baby-squillo e sessantottini non è stato realizzato dall’autore dell’articolo ma dagli opinionisti del Corriere della Sera, come appunto l’articolo mostra?

          Queste mancanze me le spetto da tanti ma non da voi!

          • Daphnos ha detto:

            Touché… 🙁 🙁 🙁 .

            Comunque non cambiano le considerazioni generali!

          • Alessandro ha detto:

            Ma è esattamente questo il punto. Molto spesso in questi articoli si fa fatica a capire bene la posizione di merito che si vuole sostenere che poi emerge solo nei commenti. Ora, siccome le posizioni che si sotengono (che io le condivida o meno conta poco) sono legittime e fondate su argomenti validi e meditati che meritano un dibattito attento (e che io trovo stimolante, in quanto preferisco discutere con persone che la pensano diversamente da me….magari cambio pure idea oppure rafforzo la mia convinzione o la affino), ho spesso la sensazione che gli articoli allontnino dal merito delle questioni e questo non aiuta la discussione anche se come dice Daphnos, certo, riesce a provocarla. Ma voleva essere una critica costruttiva….nulla più

        • Kosmo ha detto:

          Molto più prosaicamente, il finto scandalo per determinati comportamenti deriva semplicemente dalla necessità di portarsi appresso i cattolici (e quelli, gonzi, ci cascano sempre).
          Poi però succede che:

          http://www.lanuovabq.it/it/articoli-censurano-pure-la-mostrasu-rolando-rivi-7781.htm
          http://www.lanuovabq.it/it/articoli-affido-a-coppie-gay-la-miopiadei-cattolici-7773.htm
          http://www.ilfoglio.it/soloqui/20723

          • Daphnos ha detto:

            Beh… ho parlato della Pascale, ma in effetti giova ricordare che fino a qualche anno fa hanno provato in tutti i modi ad allontanare i cattolici dal sostegno al governo. La barzelletta sull’orchidea è stato il pretesto più squallido che avessi sentito, ma questa storia delle scottanti rivelazioni sulla fidanzata di B. rischia di superarla in idiozia. Probabilmente Santoro vuol lasciare intendere che negli altri partiti non esistono né lesbiche né bestemmiatori… possibile?

            Cmq quel link su Rolando Rivi è forse il più illuminante di tutti, anche più dell’articolo su quel pazzoide belga. Mi ha fatto immediatamente ripensare alla discussione che abbiamo avuto sul negazionismo, e soprattutto a quel commentatore (non ricordo chi fosse) che scrisse “nessun governatore quando compie una strage se ne vanta, se i nazisti avessero vinto la guerra oggi noi non sapremmo nulla dell’Olocausto”. È solo per vergogna o c’è dell’altro?

        • Alessandro ha detto:

          Mi sembra che tutto sommato non siamo lontani. Non so molto delle Femen…però la teatralità, le pagliacciate le trovo inutili e dannose perchè facili all’equivoco e all’ambiguità. Di mio credo sempre che se uno ha un argomento forte trova la via per farlo emergere senza bisogno di sventolare le tette davanti ad una telecamera.

    • Kosmo ha detto:

      Ti correggo su un unico punto:
      L’unico interesse di Madama Boldrini è che le donne non si presentino agli uomini in veste di trofeo da conquistare:
      Non è vero: le femministe vogliono semplicemente fare quello che imputano ai maschi e che loro ipocritamente disprezzano.
      Avete mai sentito una femminista tuonare contro quelle attrici americane che collezionano mariti, sempr epiù giovani?
      Avete mai sentito una femminista tuonare contro Mr. Muscolo, o Mr. Gay e Miss Lesbica?
      Avete mai sentito tuonare una femminista contro ROman Polanski, che ha STUPRATO uan bambina di 13 anni?
      Avete mai visto le femministe irrompere in una moschea per protestare contro il burqua?
      Avete mai visto le femministe urlare contro le pop star che si spogliano, postano foto su istagram mezze nude, o si vantano dell’ultima conquista fatta in un bar e vanno vestite soltanto di filo interdentale?

  • Harry Burns ha detto:

    Il ’68, la contestazione studentesca, nasce negli USA (a Berkley, California).
    C’erano parecchie cose che bollivano in pentola: il Vietnam, le droghe (come ricordava Edoardo), i diritti civili dei neri, la “summer of love”, i figli dei fiori, i Kennedy, Martin Luther King, la guerra fredda, la nuova frontiera spaziale…
    Non nasce dal nulla ovviamente.
    Gli elementi incendiari appena citati si inserivano in un contesto in cui l’essere giovani era già stato acclarato come status sociale.
    Il ribellismo giovanile era nato prima, intorno alla metà degli anni ’50. Ed era nato principalmente da due fattori: il benessere post guerra e di conseguenza l’innalzamento dell’età della “fatica”. I giovani di quella generazione (i nati intorno dal 1935 al 1940 circa) furono “giovani più a lungo” rispetto ai loro padri.
    In tutto questo s’era formata una generazione con molte più libertà delle precedenti, che col piatto sempre pieno a casa aveva iniziato a porsi domande esistenziali e di conseguenza a rifiutare lo stile di vita borghese dei padri (per cui la vita agiata era una conquista). visto come ipocrita, perbenista, moralista.
    I giovani si sa, sono teatrali drammatici, assolutisti per indole (cfr Gioventù bruciata, il selvaggio etc…). ovviamente però senza rinunciare al benessere.
    Ma visto che siamo in America, il grande capitale fa la sua parte. Questa nuova tendenza, la nascita di un’entità semplicemente anagrafica, è coadiuvata e alimentata non solo da chi vi vede un’espirazione, da chi la vive in prima persona, ma anche da chi vede in questa massa ancora informe un nuovo enorme target di consumatori.
    La matrice del ribellissimo giovanile quindi è eminentemente borghese.

    Ad ogni modo il ’68 europeo prese una piega decisamente più politica (e marxista).
    Ma sempre di origine borghese.

    Possiamo individuare dei punti chiavi comuni sia al ’68 italiano che a quello americano che al maggio francese:
    1) riguardò principalmente grandi centri di potere economico e culturale (nasce nelle università)
    2) riguardò soprattutto i figli della ricca e tronfia borghesia (cfr Pasolini)
    3) rifiuto in toto (o quasi) della società dei padri
    4) inseguimento di un’ideale -allorché abbastanza confuso – utopico e idealista
    5) visione del mondo – de facto – prettamente materialista dove l’elemento trascendente era fatto del tutto fuori, sostituito in parte con forme di spiritualità sincretiste e molto fai da te.

    Non è un caso che dopo gli anni caldi del ’68, in tutto il mondo occidentale le direzioni prese dai protagonisti di allora furono pressapoco le stesse:
    da una parte chi smaltita la sbornia rientrò nei ranghi. probabilmente la maggior parte delle persone
    da un’altra parte chi, come ricordava Edoardo, si perse nei “paradisi artificiali” che poi rivelarono la loro vera natura di inferni all’inizio degli ’80
    da un’altra parte ancora chi radicalizzò lo scontro generazionale sociale e politico.
    più uno sparuto gruppo di hippie che però ai fini del ragionamento poco contano.

    Ora questo è per grossi capi un riassunto “storico”.

    Ci sono altre realtà, altre componenti da analizzare.

    La prima è a mio avviso quel processo di sedimentazione (e in parte banalizzazione) delle novità. L’avanguardia che diventa scuola per dirla in termini artistici. Succede sempre e comunque a qualsiasi latitudine e in qualsiasi periodo storico.
    Una generazione acquisisce un diritto, fa una conquista, che per la generazione dopo è cosa scontata. (Ci fa mica strano oggi avere una ISS che ci gira sopra la testa. Per chi contribuì alla prima conquista dello spazio sta cosa è un sogno o quasi.)
    Così le conquiste sociali (non voglio entrare nel merito del positivo o negativo in questa sede) del ’68 sono state, dalle generazioni dopo date per scontate. Avete mai assistito ad un’assemblea scolastica o ad uno sciopero davvero interessante e utile? Creduto e perseguito con intelligenza e pervicacia in nome dell’ideale? Io personalmente ho trovato di grande utilità queste cose, nel mentre infatti ho imparato a giocare a carambola all’americana vincendomi qualche colazione ogni tanto.
    Non solo.
    Un meccanismo simile si produce anche nelle persone e nell’insieme dei ruoli sociali.
    Chi prima urlava contro “il regime”, il baronato, “il vecchiume e la paccottiglia da ancien regime che si portava dietro” una volta sgombrato il campo è diventato lui stesso “il regime”. (Do you know baronati in università?)
    Qualcuno sintetizzò la cosa con la famosa frase “si nasce incendiari e si muore pompieri”.
    Succede sempre e in fondo è quello che è successo alla stragrande maggioranza dei protagonisti di quell’era.
    Alcuni dei quali oggi si stracciano le vesti per storie come quella delle baby prostitute.

    La seconda componente – collegata alla prima – è l’indelebilità del cambiamento.
    Nel momento che qualcosa si afferma, pure tra mode e flussi e reflussi storici, poi non è più possibile tornare indietro.
    Per cui una volta che alcune istanze (sessantottine ma non solo) sono state date per assodate, beh ormai sono entrate nel “senso comune”. Il divorzio ad esempio, ma anche mille altre.

    La terza componente è la reazione.
    Una delle logiche conseguenze di un movimento di “azione” è un contromovimento di “reazione”. Di rifiuto.
    Nel caso specifico, come ho detto sopra, uno degli sfoghi dei movimenti del ’68 fu l’estrema politicizzazione e radicalizzazione della lotta. Le BR certo, ma non solo. Già nel ’69 iniziarono i primi veri scontri a fuoco e attentati. Gli anni ’70 non a caso sono “gli anni di piombo”. E, checchè se ne voglia pensare, gli anni di piombo sono una delle conseguenze scaturite da qualcosa che prese avvio proprio nel ’68.
    Tra la violenza e il boom delle droghe pesanti in Europa, gli anni ’70 sono stati poi riconosciuti come un periodo “buio” da cui i giovani degli anni ’80 (“Il grande party” li ebbe a chiamare P.V. Tondelli) hanno voluto fuggire. Una re-azione appunto.
    Viste le conseguenze di quegli ideali naufragare (il dilagare della violenza politica, lo sprofondare nell’abisso dell’eroina e, forse cosa peggiore di tutte, l’imborghesimento per stanchezza o convenienza di persone e movimenti “rivoluzionari”) i post sessantottini sono di fatto cresciuti nell’ideologia del quei e ora. Nel non vale la pena impegnarsi. Nel cinismo in due parole.
    (Ovviamente, per una reazione inversa ma simile si avrà, nei primi anni ’90 una rinnovata tendenza all’impegno politico sociale e ambientale)

    Lo spostamento (l’abolizione?)del confine.
    In relazione alla prima componente. Se, riprendendo l’esempio, io a 16 anni “mi batto” per potern tornare a casa a mezzanotte, ovviamente mio fratello più piccolo – arrivato alla stessa età (se non anche prima) non avrà questo problema e riterrà normale tornare a casa a mezzanotte. Se però non avesse per niente un orario di rientro da rispettare (che so l’una o le due) e contro cui battersi sarebbe completamente preda del proprio tiramento.
    Per chi ha lottato per portare la minigonna (altro esempio stupido ma attinente) questa può sembrare una conquista di libertà, tanto che ancora oggi ricordano con nostalgia quegli anni e difendono con le ungi e con i denti la propria posizione.
    Ma solo col prosciutto sugli occhi non si vede che c’è un evidente legame fra la minigonna negli anni 60 e l’andare in giro a culo di fuori di oggi. Dice.. perché? Arriviamo al sodo che ho già tediato abbastanza.

    Nel momento in cui, come spesso si è fatto nel ’68, si tende a buttare via il bambino con l’acqua sporca, l’unione di queste componenti è micidiale.
    Se l’ideale che si vuole trasmettere e in virtù del quale si mette in discussione l’autorità costituita è che non esiste l’autorità costituita, beh è normale che chi in quel momento lotta (a volte anche perché ha purtroppo ricevuto soprusi dall’autorità costituita) lo fa per una rivendicazione forse anche legittima, ma chi si ritroverà dopo di lui non avrà un’autorità costituita contro cui lottare, oppure, e forse è peggio, avrà chi ieri lottava che nel frattempo è diventato lui stesso l’autorità.
    In pratica se lotti per abbattere il recinto perché sei (o ti ritieni) stato chiuso in gabbia, probabilmente più di tanto non ti allontanerai dal tuo pascolo. Ma i tuoi figli non avranno più un recinto ne una memoria del vecchio pascolo e vagheranno liberi per le campagne. E molti di essi finiranno in bocca ai lupi.
    Ad ogni modo, e qui arriva la parte cattolica del discorso, nel momento in cui abbatti verità e ordini costituiti in nome di nuove istanze, nuove idee e nuove voglie (in pratica affermi il relativismo) avrai un bel daffare a convincere le generazioni future che le idee, i valori, le istanze con cui hai sostituito quelle precedenti valgono anche per loro.

    vogliamo metterla alle spicciole?
    Abbiamo delle adolescenti che facevano sesso con uomini più grandi di loro per soldi.
    Soldi che nella maggior parte dei casi gli servivano a comprare beni di consumo non essenziali (non si prostituivano certo per fame).
    Perché se è ovvio che l’utero è mio e lo gestisco io, perché dovrebbe essere diverso per la vagina?
    perché se ho la libertà di darla a chi voglio non posso darla ad un 40enne?
    Perché se una la dà in giro “per passione” va bene e se una tenta di guadagnarci qualcosina è sbagliato?

    Dice, la legge lo vieta.
    Ma le leggi si cambiano cari signori. Se sono solo il frutto di nuove istanze si cambiano, se la legge deve seguire i cambiamenti della società, non è forse questo un cambiamento della società?

    Mi scuso per la lungaggine, sto scrivendo da un po su argomenti correlati a questo, e infatti pure se ho scritto tanto altro ci sarebbe ancora da dire. per non parlare dei clienti di queste tipe.

    • Daphnos ha detto:

      Harry… sei una risorsa eccezionale per questo sito 😉 😉 😉 .

    • Harry Burns ha detto:

      Abusando della vostra pazienza vorrei concedermi un altro post di puntualizzazioni.

      1) Berlusconi:
      Oggi riconduciamo certi atteggiamenti ad un generico “belrusconismo” come se vivessimo su un isola deserta dove ad un certo punto è arrivato il cattivo maestro Silvio a predicare la corruzione morale.
      Ora è indubbio che Berlusconi, uomo di teatro e di intrattenimento, abbia contribuito, con le sue TV e con l’immagine pubblica di se stesso alla creazione di una certa mentalità. Ma ne è anche figlio.
      Non è stato il primo a circondarsi di nani ballerine e puttane. E sicuramente non sarà l’ultimo.
      Ha forse sdoganato tutto questo, in maniera plateale, specie da politico.
      Ma vi risulta che negli USA, dove Berlusconi non c’è e non è nemmeno amato, set cose non succedano?
      Pensate forse che in Francia, in Germania, in UK, in Canada le ragazzine non si prostituiscano? (Non sto parlando di bambine prostitute in paesi come il sud est asiatico o il Sud America eh!)
      Pensate forse che cose del genere non accadevano in epoca pre berlusconi?
      Ho dei vaghi ricordi delle elementari e delle medie, ma qualcuno di questi ricordi mi porta decisamente a pensare che accadevano eccome.
      Berlusconi, come tutti, è figlio del suo tempo.

      2) Ipocrisia e coerenza.
      Fa parte dell’opinione comune condannare l’ipocrisia.
      Il problema è che l’ipocrisia è vista ogni qual volta il nostro comportamento non rispecchia ciò che diciamo.
      I nostri nonni, molto più saggi di noi, dicevano “fa quel che il prete dice, non fare quel che il prete fa”.
      Si è arrivati all’assurdo che se sono, per dire, un puttaniere farei meglio a lasciare fidanzata/moglie e andare con le donnine di strada.
      Sennò sono ipocrita. E’ possibile, certo, forse anche sicuro, ma siamo sicuri che In nome – appunto – della coerenza non stia facendo un danno peggiore a me stesso?
      Con il grimaldello di ipocrisia/coerenza proprio nel ’68 si è cominciato a scardinare un ordine costituito, che probabilmente era marcio e ipocrita si, ma che forse valeva la pena recuperare, almeno nei suoi punti salienti, anziché buttare alle ortiche.
      C’era, se non ricordo male, una bella poesia che parlava proprio di un uomo che stava cadendo da un dirupo e negli ultimi istanti, ripensando alla sua vita, ha concluso che di tutta la coerenza dimostrata in vita in quel momento se ne sbatteva. Perdonate ma non ricordo ne titolo ne autore. Ho una certa età ormai.

      3) Lo sdoganamento di certi fenomeni
      Spessissimo proprio in nome della coerenza e contro l’ipocrisia imperante s’è voluto sdoganare certi fenomeni.
      La pornografia ne è un’esempio lampante.
      E’ il moralismo che ha rovinato il mondo, ma il moralismo non è quello che vorrebbe la pornografia confinata solo in alcuni ambiti ma proprio quello che in nome – appunto – della coerenza e contro l’ipocrisia tollera tutto.
      Diceva Sant’Agostino “togliete i lupanari e la pornografia invaderà il mondo” è esattamente quello che è successo.
      Cete cose sono state sdoganate, certi fenomeni, certi modi di pensare di agire proprio in quel periodo. E le conseguenze, nel bene o nel male le viviamo anche oggi.

      4) L’emulazione delle star
      E’ il progresso bellezza, il benessere.
      Sta di fatto che 3/4 delle battaglie “civili” che si sono combattute e si combattono sono state, a guardarla da un certo punto di vista, battaglie per dare al popolino la possibilità, o l’illusione più probabilmente, di vivere come delle star. avendo accesso cioè a cose che prima erano precluse alla gran parte della gente.
      Il problema è che
      Se J. Ar Hewing divorziava, si risposava, tradiva, chiedeva perdono, perdeva e rivinceva tutto era un cattivo figo.
      Se Madame Bovary o lady Chatterly con le loro storie d’amore e passione erano avvincenti, eroine tragiche ma in qualche modo grandi travolte dal destino e dalle passioni.
      Se Baudeilaire si rifugiava nei paradisi artificiali era grande poesia.

      Un operaio della Mirafiori che lascia la moglie per un’altra (magari un’altra sottopagata proletaria e nemmeno particolarmente avvenente), con figlie mutuo a carico, e si consuma lo stipendio fra slot machines e bamba a buon mercato (quindi di pessima qualità), Non è figo.
      Il giudice che gli da lo sfratto non è per niente figo.
      I figli che probabilmente lo odiano (magari anche messi su dalla ex moglie) non sono fighi.
      Forse sarà figo il tipo che, dopo che sto poraccio ha perso tutto dignità compresa, gli fregherà pure la tipa sottopagata proletaria e nemmeno particolarmente avvenente. Probabilmente un coattone di borgata ma magari figo.
      Ma la storia in se è più che deprimente.

      5) l’adultizzazione del bambino
      Un fenomeno decisamente più complesso e a se stante ma che in tanta pedagogia spicciola, figlia di quel periodo turbolento e dell’ignavia morale di alcuni suoi epigoni, ha avuto i suoi sostenitori.
      Trattare i bambini come adulti (portarli in un negozio di giocattoli e dirgli “scegli” fra mille alternative ad esempio, o fargli prescrivere la pillola a 14 anni , ci crediate o no è una caso che conosco personalmente) per un verso e considerarli eterni bambini dall’altro (la colpa non è mai la loro ma sempre di amici che hanno una cattiva influenza, non è mio figlio che non studia ma i professori che ce l’hanno con lui etc..). Sfasando completamente l’assorbimento graduale di diritti e responsabilità (che non può non andare di pari passo.
      Certo da adulti mai cresciuti non è che mi aspetti molto altro però… poi come possiamo lamentarci che pur andando ancora alla scuola dell’obbligo ragionino, in ambito sessuale, come le più scafate delle entraîneuse?

      Due considerazioni a margine:

      -> se analizzate tutti i fenomeni che ho descritto troverete che c’è stato sempre qualcuno a cui queste cose hanno portato dei notevoli tornaconti economici. guarda un po.

      -> La sinistra storica, che proprio nel ’68 ha “svoltato” in direzione giovanilistica, abbracciando tutte (o quasi) le istanze ‘68ine e post 68ine, ha principalmente tradito se stessa.
      L’unica vera forma di difesa all’imperversare di un turbo capitalismo inumano è la famiglia di stampo tradizionale, il nucleo della società. L’unica maniera per servire davvero l’uomo. Invece ha corteggiato intellettuali (o pseudo tali), bohémien, dandy, artisti e s’è scordata della famiglia contadina. Anzi, ha sposato posizioni e istanze che tendevano ad annullarla (divorzio e aborto ma non solo), instante che, a guardare bene vengono e sono solo istanze borghesi e individualiste (sarà mica un caso che vengono quasi tutte degli USA?).

      Considerazioni finali:
      Il ’68 è un periodo storico e un periodo storico non è un “punto 0” dove in un momento scoppia qualcosa dal nulla. Un periodo storico è un punto nell’universo dove in un dato momento convergono tante rette che sono assieme in quell’istante e che poi da quell’istante ripartono ridividendosi. E in qualche caso, come quello del ’68, qualcuna di queste rette si ferma lì ma, per una strana legge di compensazione, da lì ne ripartono anche di nuove.
      Quindi
      Non odio il ’68
      Non odio gli USA
      Non odio le rivoluzioni
      Non odio “la sinistra”
      Non odio ne sputo sul piatto della libertà di cui godo.
      E come potrei?
      Sono stato ragazzino negli anni ’80 della reaganismo più sfrenato, e di quell’epoca ho forse i ricordi più belli. sono (stato a dire il vero) uno skater, sono un chitarrista rock (ok, sono una ciofeca ma l’indole è quella) cresciuto col mito di Hendrix, di Clapton, degli Zeppelin, di Dylan, di Guccini e di Faber. E sono un springsteeniano convinto.
      Ho avuto una sorta di attrazione morbosa per la storia di Christiane F e pure se mi sono sempre tenuto lontano dall’eroina me so sfonnato de canne 😀

      Come potrei odiare tutto questo che è anche frutto del 68?

      Infatti non lo odio.
      Ma pur amando alcuni dei frutti del 68 che sono parte integrante della mia vita, credo che una riflessione storica de mitizzante sia sempre una cosa giusta.
      Non mi toglierà ivli assolo di Hendrix, le tavole della Powell Peralta, la poesia deflagrante di Dylan. Non mi toglierà la Telecaster (che comunque è nata molto prima del ’68 :P) né la poetica “decadente” di un Faber o del Guccio.
      Non perderei niente facendo una seria analisi critica del ’68. Anzi, avrei da guadagnarci perché diventerebbe un periodo storico da conoscere nelle sue luci e nelle sue ombre, sarebbe il segno tangibile che anche da cose corrotte l’uomo riesce a creare qualcosa di bello. Conoscerei e non avrei semplicemente un moloch intoccabile, decontestualizzato e immobile in testa.
      Mettersi in discussione, sempre. Ferretti l’ha fatto, non c’ha perso nulla e gli ha giovato.
      Cari amici col mito del ’68, provateci 😉

      • gladio ha detto:

        …Ma vi risulta che negli USA, dove Berlusconi non c’è e non è nemmeno amato, set cose non succedano?

        Otttima osservazione Harry Burns, il caso J.F. Kennedy al riguardo è molto eloquente:
        Come, se non forse più di Berlusconi, la sua vita privata era tutt ‘altro che plasmata sul modello del ” buon padre di famiglia”.
        Era anche in odore di intrallazzamenti con la Mafia e il caso “Marylin Monroe”, una faccenda tra il pietoso e lo squallido non gli ha sicuramente fatto onore, eppure…eppure essendo imbarcato sul carro dei ” progressisti”( gli stessi fustigatori di B.) è stato addirittura “canonizzato”. Non c’ è infatti oratorio parrocchiale senza la sua effige quasi sempre affiancata a quella di Papa Giovanni.

        Mah, così va il mondo…

        • Kosmo ha detto:

          provate a fare dire ad una ragazza, a 17 anni, in un liceo americano (ma anche italiano), che è ancora vergine…
          Per i maschi è anche peggio… Alcuni miei compagni si “vantavano” (poi era una bufala) di averlo fatto a 13 anni…

  • Meister Eckhart ha detto:

    Complimenti per questo post: sei stato più dettagliato di me nella tua analisi.
    🙂

    • Meister Eckhart ha detto:

      per Harry Burns, ovviamente

    • Harry Burns ha detto:

      grazie. ho avuto modo di leggere la tua analisi solo dopo aver postato il mio commento (ho tergiversato sulla scrittura un paio di giorni) e devo dire che è ottimo e hai una capacità di sintesi che io spesso dimentico per strada 🙂

  • Giovanni 58 ha detto:

    Ma com’è che vengono fuori questi argomenti: Isabella ferrari, Polansky stupratore, sesso da dietro, Boncompagni e le ragazzine, tutti voi li conoscete sti fatti?
    Perchè non parliamo del Bosone di Higgs piuttosto? che forse forse si riesce a dimostrare matematicamente che Dio c’è!!!

  • Fedele Razio ha detto:

    Cari amici, è noto che il disastro morale di oggi, figlio della “rivoluzione sessuale” et affini degli anni ’60 e ’70, a sua volta ha radici antiche, ed è facile risalire almeno agli equivoci dell'”età dei lumi”, che sarebbe facile rinominare “età dei tagliagole con la scusa dell’illuminismo…”.

    Nel mio piccolo ho anche elaborato l’idea che un ruolo importante ce l’abbiano le due guerre mondiali, scatenate la prima da una classe dominate di stampo massonico, e la seconda da totalitarismi neo-pagani (giusto per richiamarne le radici spirituali).

    In quelle due guerre, peraltro vicine, due generazioni di maschi adulti (padri, figli, fratelli) si sono fatti massacrare e si sono massacrati a vicenda, andando di fatto a distruggere la figura del maschio come “padre di famiglia”, difensore della famiglia e della prole, e riducendolo allo stato di “carne da cannone” o peggio di “carnefice”.

    Per questo l’autorità maschile ne è uscita distrutta, con le conseguenze che sappiamo in termini di ribellismo giovanile, e non solo.

    In un certo senso, le due guerre mondiali, dal punto di vista dei risultati morali, sono state vinte da chi le ha scatenate (si pensi ad esempio al fatto che aborto, eugenetica ed eutanasia sono oggi di fatto accettati, essendo stati in Europa applicati in modo sistematico dapprima dai regimi totalitaristi del comunismo sovietico e del nazionalsocialismo tedesco).

    • Li ha detto:

      Guarda, hai ragione! prendetemi per matta, ma l’ho ribadito più volte (e non da sola) che la massoneria c’entra. Ma tanto loro sono in una botte di ferro perché molti non ci credono, e quindi la ritengono come la storia di Dio che è un alieno (a cui ovviamente non credo.

      Però credo alle 10 Regole per il Controllo Sociale Noam chomsky, e il fatto che delle mamme definiscano diseducativa la mostra sul povero Rolando Rivi, trucidato a 14 anni da partigiani assassini la dice lunga: il comunismo non è morto, e come parte del ’68 si è protratto nel tempo, ma affonda le sue radici come minimo da Marx.

      E comunque se non si danno da fare per primi i genitori per l’educazione si finisce così:

      http://www.fanpage.it/palermo-bambini-abusati-sessualmente-tra-i-colpevoli-anche-i-genitori/

      A gente così dovrebbero togliere i figli, non a un genitore che da uno scappellotto al figlio perchè impari un minimo di disciplina!