Ora anche Alda D’Eusanio deve scusarsi con Max Tresoldi
- Ultimissime
- 07 Nov 2013
Più volte abbiamo raccontato di Max Tresoldi, il giovane di Carugate (Milano) che nel 2001 si è risvegliato dopo dieci anni di stato vegetativo (permanente), che ha raccontato: «C’ero sempre stato. Sentivo e vedevo tutto, ma non sapevo come dirvelo». I media non gli hanno mai lasciato molto spazio, preferendo intervistare il luminare Umberto Veronesi che si riferisce così alle persone in questa condizione: «penosa presenza di questi morti viventi».
Nonostante il cervelletto tranciato e i consigli di staccare il respiratore artificiale, la mamma di Max, Ezia, non si è lasciata abbindolare dai cultori della cultura dello scarto e ha iniziato ad assistere suo figlio, tutti i giorni. Una sera in un momento di sconforto, dopo avergli fatto fare il segno di croce è crollata: «Gli ho proprio detto: adesso basta, questa sera non ce la faccio. Se vuoi farti il segno della croce, te lo fai da solo. Era una frase buttata lì, rivolta più a me stessa che a lui», ha raccontato. Improvvisamente Massimiliano ha alzato la mano e si è fatto il segno della croce da solo. Da quel momento, giorno per giorno, ha iniziato il risveglio, lento e faticoso, fino ad arrivare a scrivere e pronunciare le prime parole. Da allora, pur disabile, gira l’Italia a raccontare la sua storia e di come a salvarlo sia stata la cura dell’amore.
Lunedì pomeriggio, 4 novembre 2013, le telecamere di Rai1 del programma “La vita in Diretta”, condotto da Paola Perego e Franco di Rame sono entrate in casa Tresoldi, intervistando mamma Ezia e gli amici di Max. Ospite in studio anche Alda D’Eusanio, già simbolo della tv trash (a lei Pannella regalò un pacchetto di hashish in diretta e lei indossò la maglietta con scritto “Dalla: non è un cantante, è un consiglio”). Sui titoli di coda, mentre la famiglia Tresoldi e Max stavano ancora salutando, la D’Eusanio ha preso la parola: «Rivolgo un appello pubblico a mia madre, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma! Quella non è vita. Quando Dio chiama, l’uomo deve andare!». I conduttori scioccati, come racconterà Di Rame, hanno dato la parola a mamma Ezia negli ultimi secondi di trasmissione, mentre Max si agitava: «Voglio dire a quella signora che io non ho riportato in vita mio figlio, mio figlio è sempre stato in vita. E la sua vita è bella così com’è».
Qui sotto il video di quel che è accaduto in trasmissione
Il quotidiano“Avvenire”ha chiesto le scuse da parte della Rai che fortunatamente sono arrivate. «La Rai si dissocia dalle dichiarazioni e dai commenti che la giornalista Alda D’Eusanio ha indirizzato, nel corso della trasmissione “La Vita in Diretta”, a Max Tresoldi, la cui storia ha commosso milioni di telespettatori – ha scritto al direttore di “Avvenire” il responsabile relazioni con i media, Fabrizio Casinelli –. La Rai esprime solidarietà e comprensione alla famiglia, apprezzandone i valori e i sacrifici fatti per consentire al giovane Max di continuare a vivere nella convinzione che la vita è “bella così come è” e che merita di essere vissuta pienamente».
Questo pomeriggio alle 15:20 Max Tresoldi tornerà in diretta alla trasmissione di Rai1 (qui si può vederla dal PC). Ci auguriamo che anche Alda D’Eusanio chieda scusa a lui e alla famiglia, perché anche lei contribuisca a combattere quella “cultura dello scarto”, che –come si è lamentato Papa Francesco, «tende a diventare mentalità comune, che contagia tutti. La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare, specie se è povera o disabile, se non serve ancora – come il nascituro –, o non serve più – come l’anziano».
La redazione
56 commenti a Ora anche Alda D’Eusanio deve scusarsi con Max Tresoldi
-.-
Ha espresso una sua opinione personale.
Anche io vorrei che mia madre staccasse la spina in una situazione come quella di Max
Esattamente come Guido Barilla, per questo tu, che sei una persona coerente, ritieni giusto andare davanti ad un omosessuale sofferente dicendogli: “Io non farò mai uno spot pubblicitario con te”.
“Ha espresso una sua opinione personale.”
Nobile frase che viene troppo spesso usata per scusare uscite poco felici 😛
Quindi significa che ti riterresti non degno di vivere , quindi a chiunque parlerà di te sarà permesso parlare male e insultandoti perchè tanto non avrai nessuna dignità ? Bene , naturalmente questo è un giudizio soggettivo ma oggettivamente sei ancora una persona capace di ragionare e per questo semplice fatto sei ancora un essere umano ,come qualsiasi altro disabile che ha la dignità di vivere . Ma naturalmente per uno che vuole che tutti siano perfetti ,i disabili o le persone in coma non sono persone , sono lo scarto , la parte peggiore della società , o almeno è questo che si evince da un pensiero personale del genere.
Mi correggo .
Da :
sei ancora una persona capace di ragionare
A
sei ancora un essere vivente con le caratteristiche fisiche di un essere umano
Quindi se un omosessuale ti chiedesse di ammazzarlo perche’ reputa la sua vita non degna di essere vissuta in quanto gli altri “omofobi” non lo capiscono, tu lo aiuteresti?
@ Luca
Brutto infame, tu come la D’Eusanio: io sono Max Tresoldi e nessuno, ma proprio nessuno deve permettersi di dire che la mia non è vita. Parla per te, casomai, ma non ti azzardare a qualificare la mia vita come non degna di essere vissuta, non azzardarti a mortificare mia madre, che in tutti questi anni ha consacrato la sua vita per me. Rispetta i miei sentimenti, le mie emozioni, le mie gioie, le mie speranze, il mio amore per i miei genitori e per tutti gli amici che mi amano. Io ci sono, io esisto e vivo come te, forse più di te e, se potessi alzarmi da questa carrozzina, ti prenderei a calci nel culo e ti farei pentire della tua insopportabile arroganza.
Vigliacco, tu e la D’eusanio.
Io sono Titti, ho lasciato un foglio firmato da me, in cui scrivo che se andassi in coma dopo un incidente, vorrei non essere mantenuta in vita artificialmente, qualcuno che rispetta la mia volontà, c’è, oppure devo essere un soggetto passivo in balìa degli altri?
Dal coma statisticamente si esce senza particolari problemi, se dura oltre le 4 settimane si chiama “stato vegetativo” e anche da esso si può recuperare in diversi modi.
Il tuo foglio non vale nulla perché non è specifico, non si esplicita quale tipo di coma e non sei sufficientemente informata da conoscere la condizione del post-coma per prendere una decisione davvero libera. Anche dopo esserti sufficientemente informata comunque, il tuo foglio bianco non potrà mai contenere la specificità e la casistica necessaria a chi dovrà prendere la decisione finale.
Nessuno giustamente rispetterà la tua volontà, anche perché nella nostra Costituzione non esiste il concetto di autodeterminazione totale a cui fai implicitamente riferimento. Ogni volta che sali in auto e indossi la cintura di sicurezza obbligatoria, per salvarti la vita in caso di incidente, sei un soggetto passivo in balìa degli altri.
Lo dici tu che sono un soggetto passivo: posso sterzare all’ultimo, frenare, suonare il clacson se qualcuno non si accorge di me, in base al tuo ragionamento sono un soggetto passivo anche in casa: metti che cada il soffitto o ci sia un incendio…e cosa mi dici di chi rifiuta una cura medica, come ad esempio, i TdG con le trasfusioni, e chi dovendo farsi amputare un arto, rifiuta l’amputazione a costo della propria vita? Come vedi la differenza tra queste situazioni ed un soggetto in stato comatoso è l’impossibilità di far valere la propria volontà.
Sei un soggetto passivo perché lo Stato protegge la tua vita anche se tu non vuoi, imponendoti le cinture di sicurezza. Sei un soggetto passivo da quando ti svegli a quando vai a letto perché tutto quello che ti succede durante la giornata non sei in grado di determinarlo se non all’interno di un limitatissimo range (esattamente la minima coscienza degli stati vegetativi).
Proprio perché un soggetto è in coma non è possibile sapere le sue volontà, per questo tu vorresti ucciderlo anche se lui nel suo residuo di coscienza avesse cambiato idea rispetto al testamento scritto anni prima in buona salute.
Il testamento biologico è una tortura che impedisce la libertà di cambiare idea e impone il trattamento dei pazienti come soggetti passivi, impossibilitati a cambiare le proprie idee sulla vita (e sappiamo bene quante volte e con quanta rapidità lo facciamo!).
Tu si, a parole almeno, ma magari Max e altre migliaia di persone non lo vorrebbero, ed è per questo che la signora non si doveva permettere di dire che la sua non è vita, con tutte le conseguenze quali l’annullamento della dignità e che per analogia si estende a tutti coloro che attualmente sono in coma. L’insulto, inteso come volto a annullare o ledere l’altrui dignità, pertanto c’è indipendentemente dal discorso opinione o meno (la solita foglia di fico per insultare senza pagare dazio), che se tu condividi e sottoscrivi te ne rendi complice.
Il tuo desiderio è concorde in qualche modo al mio, ma questo non vuol dire che la vita di Max sia di serie B e che noi non vogliamo andare in serie B, là dove potrebbe anche darsi che noi non abbiamo le palle per una vita di serie A.
Lo dici adesso che stai bene e certe esperienze ti appaiono remote, ma, Dio non voglia , ti trovassi nella situazione di Max Tresoldi, una situazione in cui tu sei vivo, senziente e impotente ma circondato da gente decisa a farti morire non so se saresti ancora di queata opinione…anche perchè l’ istinto di conservazione è l’istinto di coservazione…
Caro Luca , un cosiglio: percorri la via dei veri valori, non esistono vite di seria A e vite di serie B, esiste solo ” la vita”.
Non farti abbindolare dalle idee che si levano dal letamaio radical- massone,idee che , per ovvi motivi , molto spesso sono fatte circolare tramite personaggi come soubrette e ballerine, gente che , per carità,sa il proprio mestiere: sa cantare, sa ballare, e perfino sa esporre la patonza sui calendari ma per il resto…
Va bene l’opinione personale, ma non si trattava di un dibattito sull’eutanasia, ma di un servizio su una persona viva, vivissima. Per questo oltre a mancare di rispetto definendo “non vita” l’esistenza di quella persona, ha dimostrato di non aver capito nemmeno la situazione in cui si trovava – dicasi “non ha capito un tubo”.
Caro Luca, non ti ho risposto prima perché le offese si sarebbero sprecate… poi la compassione per il tuo handicap ha preso il sopravvento e, per aiutarti a renderti conto di quanto sia grave la tua cecità intellettuale, ti inviterei a scegliere tra il cervello di Alda D’Eusanio e quello di Stephen Hawking.
Non parliamo di cosa poi significhino l’amore e gli affetti per la vita di una persona perché credo quello sia un compito troppo arduo per le tue meningi.
E impressionante e mi sgomenta effettivamente quella certa mentalità corrente che si è convinta di poter disporre della propria vita in ogni sua fase, in un modo o nel modo opposto, e l’arroganza con cui spesso ciò avviene.
Così come impressiona il delirio di onnipotenza che sempre (ci) pervade e che ci fa ritenere sacri diritti quelli che sono semplicemente desideri, aspirazioni legittime.
Per cui un embrione o un feto diventano alternativamente sacri o insignificanti a seconda che li si desideri o meno, assodato il fatto che il desiderio comunque è rivolto SOLO a un figlio sano e con la precisazione che l’aborto procurato è dettato spesso da motivi gravi.
E quando il figlio lo vogliamo a tutti i costi non ci interessa il discorso dell’accanimento terapeutico e vogliamo anzi il campo completamente libero in tema di procreazione medicalmente assistita (che è appunto una forma di accanimento terapeutico, un modo di andare contro la “natura” per come ci ha fatti, con i nostri limiti).
E quando la malattia grave ci colpisce o colpisce le persone a noi vicine, ecco che invochiamo lo scorrere naturale degli eventi, rifiutiamo sdegnosamente l’accanimento di cui sopra, invochiamo l’eutanasia, il diritto al suicidio assistito, ecc.
Peccato che il fatto che la vita non sia un bene disponibile, sia per un credente che per un ateo, dovrebbe essere dimostrato dalla constatazione che sulla nostra nascita abbiamo avuto zero voce in capitolo …..
I deboli si difendono, non si minacciano di morte solo perchè indifesi e inermi. In un paese libero non si possono seminare morte e superbia, all’idiozia mentale servono i paletti.
Ecco le ultimissime parole della D’Eusanio
La D’Eusanio, interpellata dall’Adnkronos, afferma: “Non volevo parlare di Max e della sua famiglia. Ognuno è libero di scegliere. Io parlavo di ciò che penso dopo essere stata io stessa in coma. Sono davvero dispiaciuta. Non è assolutamente vero tutto quello che dicono: io non ho attaccato nessuno e insultato nessuno. Ero stata invitata al programma per parlare della vicenda delle baby prostitute. Poi mi hanno chiesto di restare sapendo che ho avuto l’esperienza del coma da cui mi sono risvegliata. E ho detto quello che penso per la mia vita, senza ipocrisie. E quello che pensano in tanti ma non hanno il coraggio di dire. Cioè che è importante capire come si torna. Io, per esempio, avendo scoperto che si può eleggere un tutore a tutela della propria libertà di cura, dopo quell’esperienza ho nominato un medico, lasciando disposizioni contro l’accanimento terapeutico nel caso che mi capiti qualcosa che mi riduca a vivere come un vegetale. Ma questa opinione riguarda me e solo me. Per me è importante poter vivere una vita dignitosa. Nessun altro. Perché ognuno può decidere di vivere come gli pare. Se un giornale cattolico usa quella violenza, vuol dire che Papa Francesco ha molto da lavorare. Mi hanno dipinto come una strega. Se vogliono un capro espiatorio, facciano pure. Su di me hanno sempre scaricato le colpe di tutto il mondo. Invito la Rai a studiare bene come sono andate le cose. E’ come se Avvenire mi avesse ucciso. Ma io non ho paura della morte, ho più paura della vita e della cattiveria delle persone”.
Inutile fare la vittimuccia e le rettifiche dopo.
Non potrà mai negare di aver detto davanti a Max Tresoldi queste parole: «Rivolgo un appello pubblico a mia madre, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma! Quella non è vita. Quando Dio chiama, l’uomo deve andare!».
Auguro alla D’Eusanio di vivere anche per poco tempo l’esperienza di Max, così capirà come ci si sente ad essere insultati e denigrati per la propria disabilità dalle borghesotte sedute sulle poltrone televisive!!
OT:
http://www.prolifenews.it/notizie-dallitalia/un-ragazzino-tenta-il-suicidio-totale-indifferenza-non-era-omosessuale/
Purtroppo l’abuso di queste console porta la vita ad essere relegata SOLO in quella scatola elettronica, riducendo il resto della vita stessa un superfluo. Non appena togli la “vita” a questi giovani, essi si sentono persi, senza nessun altro significato da dargli… ed ecco come accadono gesti estremi e senza senso ( non si trattava di un imprenditore sul lastrico o altre situazioni simili )
Si sa, siamo solo una razza mammifera che infesta uno sperduto pianeta riposto in un angolo dell’universo, quindi non valiamo niente…..
Ovviamente, la vita umana vale qualcosa quando si deve rinfacciare a qualcuno che qualche suo correligionario in antichità ha bruciato qualcun’altro. Questo ed altro nell’incoerente mondo ateo.
Ha espresso due verità solo apparentemente contrastanti perché non ha specificato volontariamente i riferimenti adottati. Certamente, da un punto di vista cosmico, la nostra razza riveste un’importanza relativa, ma non è questo il punto di vista che adottiamo quando ci riferiamo alla nostra stessa esistenza o a quella dei nostri simili. Dipende tutto dal sistema di riferimento…
Precisazione che non coglie il punto in quanto è proprio una consistente parte di non credenti a sostenere in prima linea tutte quelle posizioni che svalutano la vita umana (aborto, eutanasia, ecc), fra le motivazioni di fondo si trovano anche quelle collegate al “punto di vista cosmico” sul quale ci sarebbe molto da dire, dato che anche ammesso l’esistenza di forme di vita aliene intelligenti ciò non costituisce motivo per abbassare l’importanza dell’umanità in tutte le sue forme. Cambiando angolazione del discorso, probabilmente lei converrà che i dogmi atei o agnostici non sono vincolanti a tal punto da far appoggiare per forza le suddette pratiche contraria alla vita umana piu’ debole, mi spieghi allora perchè esse sono sostenute esclusivamente dagli appartenenti di tali matrici ideologiche, (e soprattutto, perchè i non credenti ostili a quelle pratiche non si fanno mai sentire chiaramente salvo casi isolati, o devo dedurne che anche per loro il rispetto della vita umana sia questione di secondo piano )? Confido che lei, da non credente, saprà rispondere con cognizione di causa a questa domanda sui suoi colleghi.
Guardate su Wiki la sua biografia.
Mi riferisco in particolare alle prime due righe.
……..Il nuovo che avanza……..
poveretta… è messa male davvero, meglio che si ritiri prima che glielo impongano!!!
…glielo impongano?
Impongano cosa?
Quello è il classico personaggio che fa strada oggi.
Funzionale al regime.
Non per niente è stata messa in RAI.
Si sarebbe occupata anche di Scienza?!?
Ah, beh, se ne occupa Giacobbo, a ‘sto punto pure la D’Eusanio… Già che ci siamo…
Che schifo che è diventata la TV… Fosse per me in casa mia starebbe sempre spenta all’infuori di qualche documentario in seconda serata.
Questa poi sarebbe informazione? Questa è propaganda ideologica pagata coi soldi pubblici, compresi dunque quanti la pensino diversamente!
Poi, rendiamocene conto, ci vengono a dire “tanto è inutile, non ci si esce, è meglio staccare la spina” e quando poi si scopre che se ne può uscire mi dicono di staccare la spina lo stesso?!?
Ma è questo il “progresso” che hanno in mente loro?!? Eliminare i malati invece di eliminare le malattie?!?
Allora a questo punto basta, buttiamo le televisioni nell’indifferenziata e non paghiamo più il canone. Tanto, per quel che ci perdiamo…
PS: Sia chiaro, non dico di staccare la spina agli incurabili, volevo solo dire che staccarla ai curabili è peggio ancora; anzi, direi una delle massime derive nichilistiche.
…Rivolgo un appello pubblico a mia madre, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma! Quella non è vita. Quando Dio chiama, l’uomo deve andare!
Che dire … c’é da rimanere basiti. Ma quello che fa pensare non é solo l’inopportunità di fronte a situazioni così “limite” di sparare certe scemenze che malcelano irrispettosità e maleducazione ma anche il fatto che la “sparata” sottintende di fatto vergognosi e malposti giudizi, sbagliati nei contenuti ma soprattutto nel tempismo con cui sono esposti, sull’altrui modo di intendere la vita.
D’Eusanio… si vergogni.
Infatti è come prima, come nuovo.
Tutto ciò grazie a dieci anni di attenzioni, ora però offendete chi deve sopportare queste sofferenze.
Una persona, ammesso e non concesso sia vero, 10 anni vedere e sentire tutto prigioniero di un corpo, darebbe fuori di testa, sarebbe come legare una persona e lasciarla lì per 10 anni, impazzirebbe prima e sicuramente morirebbe.
Probabilmente il cervello in questi casi va in stand-by e non realizza nulla direttamente.
Non capisco a chi ti riferisci, il cervello di Max non è affatto in stand-by dato che comunica, scherza, si fa prendere in giro e scrive libri. E certamente riesce a fari capire molto meglio di te, normodotato che non sei capace di farti comprendere attraverso un commento.
Come ho sempre detto è solo un troll.
davvero una donna intelligente. quanti di voi conoscevano sta donna prima di questa sparata? programmi da abolire pieni di gentaglia. un tema cosi’ delicato non si affronta in questo modo.
Completamente d’accordo, questi programmi vanno completamente aboliti, sono di un sentimentalismo disgustoso!
Io direi proprio di rimuovere tutti questi “opinionisti” che, oltre a beccarsi non so quanti soldi (che la RAI puntualmente spende, piuttosto che investirli nella F1, nello sport o in programmi di qualità), dimostrano sempre più spesso:
1. Di non sapersi esprimere in modo chiaro, senza ambiguità
2. Di non conoscere troppo spesso le tematiche in questione, né le modalità con cui andrebbero affrontate.
Parole e comportamento della Signora (nel senso anagrafico del termine) D’Eusanio sono inqualificabili. E questo indipendentemente dalla mia personale opinione sul valore della vita, ben noto su questo sito (e non solo) in quanto espresso in molte occasioni.
Ognuno, ci mancherebbe altro, può avere le sue personali opinioni su qualsiasi argomento, ma la Signora (sempre in senso anagrafico) ha sbagliato il momento ed il modo per esprimerle: come si può dire in faccia a delle persone che tanto hanno sofferto e tanto si sono impegnate a favore della vita di un’altra persona, che ciò che hanno fatto è in realtà una violenza, una cosa peggio che inutile? Come si fa a dire in faccia ad una persona evidentemente vivissima e consapevolissima ed anche chiaramente felice di essere vivissima e consapevolissima che la sua vita non è vita? Come si fa a suggerire subdolamente (nemmeno poi tanto subdolamente) alla sua mamma, al suo papà, ai suoi famigliari ed ai suoi amici che tutto ciò che hanno fatto lo hanno fatto addirittura facendo un atto di violenza alla vita stessa, un atto di arroganza verso Dio che quando chiama dovrebbe essere seguito?
Ma, a parte la forma, nella sostanza, chi è la Signora D’Eusanio (ancora una volta uso il “titolo” in senso anagrafico) per sapere quale fosse la volontà di Dio rispetto alla vita di Max? o quale sarà la volontà di Dio rispetto alla sua vita? Chi è arrogante? Chi fa (o vorrebbe fare) violenza a Dio? La mamma di Max o chi chiede pubblicamente alla propria madre di non ricevere l’amore e le cure che la mamma di Max ha dato a suo figlio? Chi è per dare un giudizio così negativo sull’operato di una mamma che ha fatto ciò che ha fatto mossa unicamente dall’amore per suo figlio?
Io non so se la Signora d’Eusanio sia madre o meno; nè conosco la sua storia personale e dunque non la giudico come persona. Certamente ciò che ha detto, il modo in cui l’ha detto, il momento in cui l’ha detto, le persone cui (anzi “contro” cui) l’ha detto, tutto concorre a dire che si tratta di un’uscita (permettetemi di non credere sia stata completamente estemporanea e dettata dall’emozione) inqualificabile, qualcosa non semplicemente di indelicato ma direi anzi di chiaramente violento e molto maleducato che non può non avere ferito i destinatari di quanto ha detto. Destinatari tra i quali metterei anche la sua stessa mamma (sempre che non la pensino nello stesso modo).
Bene ha fatto Luigi Pavone (con il quale per una volta sono d’accordo, :-)) a scrivere, poco sopra, che indipendentemente da ciò che lui stesso pensa delle situazioni come quella in cui si sono venuti a trovare Max e la sua famiglia, nessuno può certamente dire, come invece ha fatto la Signora D’Eusanio, che “la vita di Max sia di serie B”. La vita è vita; può essere difficile, talvolta molto difficile, ma resta sempre vita. Punto.
dalla biografia della d’ eusanio su wikipedia:
“Dopo la laurea in sociologia, diventa giornalista professionista il 9 giugno 1988. Guadagna notorietà negli anni 1980 e 1990 per l’amicizia con il leader del PSI Bettino Craxi,[2] facendo nascere polemiche poiché il telegiornale era in quota socialista nella lottizzazione della televisione di stato.”
faccio quindi seguito alla semplice obiezione alle critiche, che consiste nel dire “ha espresso un’ opinione personale”, dunque ne risponde lei e basta, ed è lecito almeno ascoltarla.
il punto è: se io voglio parlare in un talk show pomeridiano di massa ( che faccio notare crea opinione, cultura, in tante famiglie, generando elettori…) non posso, non ho spazio. ora perchè questo spazio ce l’ ha la d’ eusanio? chi l’ ha voluta? perchè è ovvio che se metti qualcuno inesperto a parlare a vanvera poi ti aspetti queste uscite , che sono si opinioni personali ma anche di bassa lega, semplici, come ci si aspetta da una giornalista amica di craxi laureata in sociologia. oltre tutto la sua dichiarazione era su di se, sulla sua vita, per cui doppiamente inutile. quindi il primo punto è chi decide chi parla in queste trasmissioni.
da una tv di stato mi aspetto che chi parla sia esperto, sia autorevole , e non dia fiato alla bocca. anche un rutto è un’ opinione personale, ma uno se la può pure tenere.
Scusa la domanda: ma cos’ha fatto nella vita la Signora D’Eusanio perchè qualcuno (o forse lei stessa, chissà) abbia pensato che fosse utile creare una sua biografia su wikipedia da condividere col mondo?
ma sai, su wiki c’è pure la bio di :
http://it.wikipedia.org/wiki/Leone_di_Lernia
http://it.wikipedia.org/wiki/Solange
e sai quanti altri… quindi…
🙂
Tempo fa avevo letto che anche wiki è pilotato per dire determinate cose. Fantastico!
Ecco come la RAI concede a tutti di parlare (sarcasmo!):
http://voxnews.info/2013/11/04/dittatura-gay-la-rai-censura-avvocato-anti-omofobia/
E’ pazzesco!
Max,
non farti toccare dalle baggianate (frutto d’ignoranza, malafede, pressapochismo, relativismo etico, ecc…) che certa gente, come la D’Eusanio, dice sulla tua condizione di vita, ma continua con tenacia la tua battaglia per la dignità delle persone che si trovano nella tua stessa situazione!
Gli oppressi e i deboli non devono essere soppressi. La modernità, quella vera, ha in comune con il Cristianesimo questa peculiarità. Non a caso Pasolini era contrario all’aborto e ai divorzio.
Gli oppressi e i deboli non devono essere soppressi. La modernità, quella vera, ha in comune con il Cristianesimo questa peculiarità. Non a caso Pasolini era contrario all’aborto e ai divorzio.
Scusarsi? E perchè mai? Io nella situazione di Tresoldi non vorrei starci 1 millesimo di secondo. Ognuno ha le sue idee e preferenze. Non capisco di cosa dovrebbe scusarsi Alda D’Eusanio
Esattamente come chi non vorrebbe mai stare 1 millesimo di secondo in una situazione di omosessualità. Ognuno ha le sue idee e preferenze e coerentemente tu sostieni chi va a dire ad un omosessuale: “la tua non è vita”, esattamente come sostieni il comportamento di Alda D’Eusanio
Ma ti sei mai chiesto se la tua vita sia davvero più decorosa della sua? No perchè uno che ce l’ha con se stesso, con i cattolici, con la vita, con Gesù Cristo, col caso, con la sfiga, col prossimo, a momenti pure coi microorganismi che stanno nell’acqua…. dubito che viva meglio di un Tresoldi.
Hai perfettamente ragione: si è mai visto uno stolto scusarsi per quello che gli esce dalla bocca?
manco io vorrei essere un millesimo di secondo nella situazione della D’Eusanio o nella sua Carlo.
Non per questo penso di potermi permettere di pontificare che le vostre non sono vite e che avete lo sguardo spento.
o forse si?… chissà…
Quindi anche tu diresti in faccia a Tresoldi e alla sua famiglia che la vita di Max non è vita e che la vita, in realtà, è tutto quello che Max non potrà mai avere, nonostante tutti i sacrifici suoi e della famiglia per farlo stare meglio?
Non avrebbe potuto esprimere le sue opinioni in un altro momento? No eh? Doveva proprio farlo di fronte alla madre, vero bersaglio della D’Eusanio.
vorrei spezzare una lancia in favore della D?Eusanio, ha ragione: bisogna staccare la spina.
possibilmente quella del televisore, ogni qual volta compare lei.
😀 😀