Le nozze gay non migliorano l’omofobia, anzi….
- Ultimissime
- 27 Ott 2013
Secondo i presidenti di Camera e Senato, Piero Grasso e Laura Boldrini, «il «dilagare della discriminazione sessuale o legata all’identità di genere è inversamente proporzionale al livello di tutela giuridica riconosciuto alle coppie omosessuali». Ovvero la legalizzazione delle nozze gay diminuirebbe i casi di discriminazione.
E’ una delle tante bufale inventate. Come già abbiamo fatto notare, una recente ricerca effettuata a livello internazionale dal Pew Research Center ha collocato l’Italia tra i Paesi del globo aventi i maggiori tassi di accettazione dell’omosessualità. E in Italia, fortunatamente, le nozze gay non sono legittimate.
Il fenomeno non è solo italiano. Sotto l’Italia stanno gli Stati Uniti, dove 13 stati riconoscono il matrimonio omosessuale. Curioso il caso della Francia: proprio nel 2013 sono state imposte le nozze gay e proprio nel 2013 l’accettabilità dell’omosessualità è calata di ben 6 punti. Ben sopra a Francia e Argentina, entrambi Paesi in cui gli omosessuali si possono sposare, si trova la Repubblica Ceca che non riconosce tali nozze (ma solo le unioni civili).
Un buon punteggio nella non discriminazione omosessuale lo ha raggiunto il poco secolarizzato Cile, ben superiore agli USA e al Messico, dove nella capitale sono ammesse le nozze gay. In Israele il matrimonio gay viene riconosciuto se legalizzato all’estero, eppure l’accettabilità degli omosessuali è molto bassa. In South Korea, senza che vi sia stata una legge pro-nozze gay, è cresciuta in tre anni come accettazione dell’omosessualità di ben 21 punti.
Insomma la legalizzazione del matrimonio omosessuale non solo non è correlata alla diminuzione dell’omofobia, ma in diversi casi sembra aumentare la discriminazione verso gli omosessuali.
111 commenti a Le nozze gay non migliorano l’omofobia, anzi….
Anche in Olanda da quando le “nozze gay” sono state legalizzate l’accettabilità dell’omosessualità è calata parecchio. Poi ci si è pure messo Geert Wilders che ha saldato nazionalismo ed omosessualismo col risultato che da quando ha dichiarato che “chi non accetta il “matrimonio” gay non è Olandese” sono aumentate esponenzialmente le risse e le aggressioni tra gay ed Islamici…
Molti affermano che il matrimonio gay sarebbe la giusta coronazione del sogno d’amore tra due omosessuali.
Nulla di più falso: quello che i gay cercano è la pura e semplice accettazione sociale della sessualità contro natura.
E magari potresti anche spiegarci come hai tratto queste conclusioni ? Opinioni personali ? Vorresti convincerci che sei entrato nella testa di migliaia di omosessuali per dare questa spiegazione ?
Semplicemente è venuto al corrente di certe affermazioni di certi esponenti lgbt (non a forza omosessuali). Ora non trovo dei link che ne parlano ma ne ho lette in passato di cose del genere .
Piùttosto chiedo , quali sarebbero per te i diritti degli omosessuali non riconosciuti ?
E alla base di cosa questi ,diritti, dovrebbero essere riconosciuti ?
a parte che resta da definire che cosa è contro natura (aborto e preservativo di sicuro lo sono, l’omosessualità non direi, così come non è contro natura lo stupro, regolare in moltissimi mammiferi http://www.youtube.com/watch?v=9LHk2GDs-0U XD), e quindi prima di definire qualcosa come contro natura, farei opportune premesse, ma comunque il fulcro della storia giace nel fatto che l’amore non va ridotto all’infilare una parte del corpo a scelta (qualche volta un pene) in qualsiasi orifizio del corpo di uno o più partner (eventualmente in incavi del corpo: ascelle, mani chiuse, piedi serrati ” a mo di mano”, piegatura del ginocchio, seni, chi più ne ha più ne metta). Finchè c’è gente che spaccerà questo per amore, allora ci saranno sempre persone che ricollegheranno la stimolazione di questa o quella stimolazione piacevole (età, sesso, numero, stato in vita o in morte della persona non contano, magari nemmeno il consenso se si stupra “una razza inferiore” o un prigioniero di guerra) al diritto d’adozione. Il punto è che determinate persone, in definitiva, dovrebbero togliere le loro manacce sia dalla scienza, di per sè a-religiosa (quindi non può essere atea, indi per cui religiosa, al limite potrebbe definirsi anticreazionista…..), che dall’amore, il quale non deve e non può essere ricondotto al sollazzamento sessuale.
Una determinata azione può benissimo essere presente in natura ed essere contro natura: prova a pensare all’omicidio.
Per l’ennesima volta bisogna ricordare che la locuzione “contro natura” si riferisce alla natura come “essenza” e all’essenza umana, non all’accezione di “natura” intesa come insieme degli enti non artificiali. Un po’ meno di ignoranza filosofica non guasterebbe nel trattare argomenti filosofici.
Per giudicare il rapporto di causalità tra l’introduzione di norme a favore dell’omosessualità e la presenza di omofobia, sarebbe meglio non guardare ai valori assoluti dell’accettazione dell’omosessualità, ma alle VARIAZIONI dal 2007 al 2013 (per ridurre l’influenza di country fixed-effects).
Visto che sono un uomo di buona volontà, ho diviso i Paesi presi a campione dal PEW research center in questi 4 gruppi:
1) Paesi che hanno introdotto una qualsiasi legislazione (i.e. matrimonio, unioni civili o adozioni) a favore degli omosessuali tra il 2007 e il 2013. Ricadono in questo gruppo: U.S., Germany, Britain, Argentina, Mexico, France.
MEDIA della VARIAZIONE dell’accettazione dell’omosessualità: +3.17 punti percentuali.
2) Paesi che hanno introdotto una legislazione a favore degli omosessuali solo prima del 2007. Ricadono in questo gruppo: Canada, Spain, Israel, Czech Republic.
MEDIA della VARIAZIONE dell’accettazione dell’omosessualità: +3.75 punti percentuali.
3) Paesi che non hanno introdotto legislazioni a favore degli omosessuali. Ricadono in questo gruppo: SouthCorea, Italy, Japan, Chile, China, Indonesia, Poland, Jordan, Turkey, Palestine.
MEDIA della VARIAZIONE dell’accettazione dell’omosessualità: +2.70 punti percentuali.
4) Paesi che hanno un qualche tipo di legislazione restrittiva e/o repressiva per gli omosessuali (introdotta in qualsiasi data). Ricadono in questo gruppo: Kenya, Egypt, Malaysia, Uganda, Lebanon, Ghana, Russia.
MEDIA della VARIAZIONE dell’accettazione dell’omosessualità: +0.57 punti percentuali.
Si può notare che, in media, i Paesi in cui sono state introdotte norme a favore degli omosessuali hanno registrato più alte variazioni di accettazione dell’omosessualità (anche se, dato il ridotto campione, non ha molto senso stare a guardare la significatività statistica delle differenze tra i gruppi). Questo, comunque, NON (sottolineo: NON!) vuol dire che l’introduzione di norme a favore degli omosessuali RIDUCE (in termini causali) l’omofobia. Non si può trarre questa conclusione dai dati. Potrebbe essere, infatti, che la causalità sia invertita: i.e., Paesi che sperimentano maggiori cambiamenti nell’accettazione dell’omofobia trovano più semplice far passare norme a favore degli omosessuali. Oppure, potrebbe essere che altri fattori non osservati influenzano il risultato.
Cheers. 😉
Ottima analisi. Resta fra l’altro, per quanto mi riguarda, poco chiaro cosa significa “tasso di accettazione dell’omosessualità” in una ricerca (quella qui riportata) che non fa nessuna domanda specifica ma si limita ad un generica domanda “la societa’ deve accettare l’omosessualita’?”
Cosa significa “accettare l’omosessualita’?
Significa non criminalizzare l’omosessualita’ ?
Significa accettare l’idea che esistano coppie omosessuali?
Significa non aver alcuna reazione davanti a due omosessuali che si scambiano effusioni ?
Insomma, mi sembra che questa indagine dia una idea molto generica sulle reazioni delle societa’ prese in esame in merito alla omosessualita’.
Infine…se anche l’omofobia crescesse al crescere dei riconoscimenti dei diritti omosessuali (e non e’ questo il caso) questa non mi sembrerebbe una ragione valida per non riconoscere questi diritti. Faccio un esempio…se negli USA il razzismo fosse aumentato, all’indomani dell’abolizione della schiavitu’, questo non vuol dire che l’abolizione della schiavitu’ in se non fosse una cosa giusta.
L’analisi si potrebbe anche migliorare, facendo un diff-in-diff. Ma richiederebbe troppo tempo (che non ho) andare a costruire un control group di Paesi che non hanno introdotto “leggi omo” che abbia caratteristiche simili ai Paesi che le hanno introdotte tra il 2007 e il 2013.
E poi, mancano i dati sull’accettazione dell’omosessualità per un sacco di Paesi… Peccato, perché potrebbe venir fuori un quasi-experiment carino.
Per il resto, concordo con te: focalizzerei gli argomenti contro il matrimonio gay su altre questioni, non su quella esposta nell’articolo che mi sembra un po’ debole…
Vale anche per te quel che ho risposto sotto: l’articolo è una replica a chi usa l’argomento omofobia come motivo per legalizzare le nozze gay (vedi introduzione dell’articolo stesso).
sì, ma se si prendono tutti i dati e non solo quelli che fanno comodo (e.g. francia), la replica vale tanto quanto le affermazioni della boldrini: un fico secco…
Non ritengo che il tuo ragionamento sia utile o convincente, sopratutto perché non ha alcuna giustificazione quella di non guardare ai valori assoluti ma alle variazioni negli ultimi 6 anni. Non è lo scopo di tale ricerca, che si concentra appunto sui valori assoluti in ogni paese i quali dimostrano quanto è scritto nell’articolo.
caro ottavio,
A) una ricerca che vuole guardare agli effetti causali dell’introduzione di una legge su una qualche variabile guarda alle variazioni e non ai valori assoluti di tale variabile. La ragione è duplice: i) in primo luogo, l’effetto della legge è di per sé una variazione. Consideriamo l’effetto di una legge sulla variabile X: se al tempo 0 la legge non c’è e al tempo 1 viene introdotta, allora, a parità di altre condizioni, l’effetto della legge sarà X(t=1) – X(t=0). ii) In secondo luogo, i valori assoluti possono differire da paese a paese per miliardi di ragioni che nulla hanno a che vedere con l’introduzione della legge. Le variazioni, invece, sono meno soggette a tali problemi (eliminano i “fattori fissi” del Paese, mentre quelli variabili, ovviamente, rimangono un potenziale problema).
B) Visto che però ci tieni così tanto a guardare ai valori assoluti (anche se, in riferimento al problema dell’articolo, non significano nulla) ti accontento:
1) Paesi che hanno introdotto una qualsiasi legislazione (i.e. matrimonio, unioni civili o adozioni) a favore degli omosessuali tra il 2007 e il 2013.
MEDIA del valore assoluto dell’accettazione dell’omosessualità nel 2013: 72.5%.
2) Paesi che hanno introdotto una legislazione a favore degli omosessuali solo prima del 2007.
MEDIA del valore assoluto dell’accettazione dell’omosessualità nel 2013: 72%.
3) Paesi che non hanno introdotto legislazioni a favore degli omosessuali.
MEDIA del valore assoluto dell’accettazione dell’omosessualità nel 2013: 31.7%.
4) Paesi che hanno un qualche tipo di legislazione restrittiva e/o repressiva per gli omosessuali (introdotta in qualsiasi data).
MEDIA della VARIAZIONE dell’accettazione dell’omosessualità: 8.7%
l’ultimo è sempre, ovviamente, un valore assoluto… non ha funzionato il ctrl+C/ctrl+V
Non ha alcun senso osservare le variazioni negli ultimi anni (giustificabili per n. motivi), non è questo l’intento dei ricercatori i quali hanno valutato il grado di accettazione dell’omosessualità al tempo presente in n. paesi.
Usa le tua spiegazione per uno studio tuo con obiettivi che scegli tu, il Pew Research Center aveva altri obiettivi ed è rimasto coerente ad essi. Ogni altra riflessione su cosa avrebbero dovuto fare per raggiungere obiettivi che non avevano non ha alcun senso.
guarda che è il PEW research center che ha raccolto i dati nel 2007 e nel 2013 e che ha calcolato la variazione, io ho solo riportato i loro dati.
Ragazzi, mi sa che siete proprio tanto tanto prevenuti.
Sono contrario ai matrimoni gay e, udite udite, pure alle unioni civili. Ma mi rattrista e mi sconforta proprio tantissimo il comportamento che osservo nei commenti a questo articolo. Mamma mia.
Grazie Francesco per aver contribuito alla discussione (vedi che non tutti i commenti sono contrari a cio’ che dici 😉 Chi causa cosa e’ sempre un po’ difficile da capire.
Imho, se anche fosse vero che introdurre unioni civili e/o matrimoni porta ad una maggiore accettazione dell’omosessualità (giustamente, si diceva, andrebbe precisata un po’ meglio questa cosa), se non altro l’articolo di UCCR mostra che vi sono delle eccezioni alla regola. L’Italia non ha introdotto tali leggi, eppure l’odio per gli omosessuali e’ relativamente basso.
Anche se purtroppo esistono pure da noi quelle canaglie che li picchiano.
“Ragazzi”…perché parli al plurale? Anche tu sei prevenuto se pensi di rivolgerti ad una massa uniforme. Indipendentemente dai contenuti, Ottavio sta esponendo il suo punto di vista e non mi sembra maturo rattristarsi perché uno non la pensa come te.
@Katy:
“ragazzi” era rivolto non solo a ottavio, ma anche a qualcun altro, più sotto, che, ieri sera (contemporaneamente a ottavio) mi rispondeva con domande e affermazioni provocatorie.
Peraltro, non so come mai, ma inizialmente l’ultimo commento di Ottavio era firmato “Simone” (o forse ho avuto un’allucinazione). Fatto sta, che quando ho risposto, con “ragazzi” intendevo tre persone.
Il rattristamento non è dovuto al fatto che qualcuno la pensi diversamente, ma è dovuto al modo in cui si è difeso “a riccio” i 4 dati riportati nell’articolo come se fossero verità di fede.
Appena uno posta qualche altro dato, subito a dargli contro con affermazioni come “non ha senso” senza argomentarne la ragione.
Mi sta bene che uno dica “non ha senso”, se argomenta e se, soprattutto, legge e cerca di comprendere ciò che gli si replica. Altrimenti no, mi rattristo perché non mi sembra un comportamento intellettualmente onesto.
@Max:
quello che dici mi sembra ragionevole. Sono d’accordo con te.
Se si afferma “si” alle tre ipotetiche domande che dai è una risposta contro l’omofobia. Quindi non importa quale sia la concezione precisa di “accettazione dell’omosessualità” perché si saprà sempre valutare il grado di omofobia.
I motivi per non riconoscere le nozze gay sono ovviamente molti e validi, e non c’entrano con l’omofobia, sono i teorici LGBT (Boldrini, Grasso) che usano tale argomento. A loro deve rivolgersi la tua giusta risposta.
dimenticavo una cosa: se si prendono le VARIAZIONI dell’accettazione dell’omosessualità, il problema che esponi circa l’esatta definizione di “accettazione” non è così rilevante (a condizione che vi sia correlazione positiva whitin country tra le variazioni dei divresi “gradi” di accettazione da te esposti, e mi sembra ragionevole che sia così) 🙂
Bhe, le “variazioni” possono darmi una idea di dove gli omosessuali vorrebbero farli scomparire in rapporto a dove la loro presenza e’ “tollerata”. Ma “tollerare” la presenza di qualcuno non vuol dire “accettarla”. In altre parole mi sembra che l’indagine, sulla base della genericita’ della domanda posta, dia una idea di dove, tanto per capirci, non si vogliono far scomparire gli omosessuali…ma questo non significa accettare gli omosessuali.
Riesci a capirlo da solo che accettazione dell’omosessualità ed omofobia sono due cose differenti o bisogna spiegartelo?
non capisco la connessione di questa tua domanda con il mio post precendete.
se è riferita alla penulitima riga in cui scrivo “accettazione dell’omofobia”, quello è chiaramente un refuso (non avrebbe senso!) ed è da leggersi “accettazione dell’omosessualità”.
Tu affermi che “i Paesi in cui sono state introdotte norme a favore degli omosessuali hanno registrato più alte variazioni di accettazione dell’omosessualità”.
L’articolo afferma che “la legalizzazione del matrimonio omosessuale non solo non è correlata alla diminuzione dell’omofobia, ma in diversi casi sembra aumentare la discriminazione verso gli omosessuali”.
Riesci a capire che sono due cose differenti in quanto l’aumento dei favorevoli può portare, per contrasto, ad un aumento dei contrari ed addirittura dei fobici?
Allora innanzitutto, per come è misurata l’accettazione dell’omosessualità è impossibile – a parità di popolazione – che a un aumento dell’accettazione corrisponda anche un aumento della fobia perché E’ MISURATA IN PERCENTUALE. Se p è la percentuale di coloro che accettano l’omosessualità, 1-p è la percentuale di coloro che non la accettano.
In secondo luogo, non pigliamoci per i fondelli. E’ l’articolo stesso ad utilizzare l’accettazione dell’omosessualità del PEW research center come proxy per dire che “la legalizzazione del matrimonio omosessuale non solo non è correlata alla diminuzione dell’omofobia, ma in diversi casi sembra aumentare la discriminazione verso gli omosessuali”.
Affermare “non pigliamoci per i fondelli” fa di te un cattivo osservatore della realtà: se aumentano coloro che sono favorevoli ad un determinato uomo politico, non aumentano forse, di conseguenza, anche i contrari?
Se la percentuale di coloro che sono favorevoli a quell’uomo politico passa da 60% a 70%, la percentuale di quelli contrari passa da 40% a 30%…
Qiundi, secondo te, chi non è favorevole è contrario e chi non è contrario è favorevole?
Tu si che hai capito come gira il mondo…
Aspetta, il tuo punto è davvero che c’è quel 3-5% fisiologico di gente che non ha risposto al sondaggio?
E secondo te quelli che non rispondono ai sondaggi sono solo il 3-5% e tutti gli altri rispondono sinceramente: se non imparerai a leggere tra le righe dei sondaggi, o non vuoi farlo, puoi cotruirti tutte le realtà che desideri.
Lorenzo, sinceramente non capisco questo tuo atteggiamento. Continui a postare frasi monosillabiche e a fare domande provocatorie. Se devi dire qualcosa dillo chiaramente e fatti capire.
Il sondaggio faceva questa domanda: la società dovrebbe accettare l’omosessualità?
Risposte: SI, NO, NON SO. Se si escludono i relativamente pochi che rispondono “non so”, esistono due possibilità: ci sono quelli che accettano l’omosessualità e quelli che non l’accettano. Sempre ignorando quel 5% che non risponde, se la percentuale di quelli che la accettano aumenta, la percentuale di quelli che non la accettano diminuisce. Dove vuoi andare a parare tu che sai “leggere tra le righe dei sondaggi”?
@francesco russo
“L’indagine rileva, inoltre, che l’accettazione dell’omosessualità è particolarmente diffusa nei paesi in cui la religione è meno centrale nella vita delle persone. Questi sono anche tra i paesi più ricchi del mondo. Al contrario, nei paesi più poveri, con alti livelli di religiosità, pochi credono che l’omosessualità dovrebbe essere accettata dalla società.”
Basta non chiarire, volutamente o no, che omosessuale ed omosessualità non sono la stessa cosa ed il gioco è fatto; io accetto l’omosessuale ma non accetto l’omosessualita: il sondaggio mi coteggerebbe tra i favoreli o tra i contrari?
Ok, quello della definizione di “accettazione” è certamente un problema dei dati raccolti dal PEW research Center. E’ un problema, però, che riguarda qualsiasi analisi di quei dati – anche quella dei sempre ottimi ragazzi di UCCR, che ringrazio – non solo la mia. Peraltro, come ho fatto notare in un altro commento (questo: http://goo.gl/OJyn0f), se si prendono le variazioni al posto dei valori assoluti, il problema della definizione di “accettazione” può essere mitigato.
Quindi, perdonami, ma continuo a non cogliere il nesso tra questa cosa che dici, la questione delle percentuali di cui parlavamo poco fa e il mio post iniziale da cui tutta la nostra discussione è nata.
Devi capire che io sono un po’ tardo e ho bisogno tu mi dica tutti gli step logici che stai facendo, senza dare per scontate troppe cose, altrimenti mi perdo. Ti ringrazio per la pazienza.
@francesco russo
Torniamo a bomba.
Ho scritto che “accettazione dell’omosessualità ed omofobia sono due cose differenti” in quanto l’accettazione dell’omosessualita è molto spesso trainate per la crescita dell’omofobia: la storia infatti insegna che i plebisciti di facciata ottenuti per legge fomentano solo l’odio verso chi dalla legge è favorito.
@Lorenzo
La tua congettura è molto bella e affascinante, ma mi spieghi come può aver a che fare con i dati del PEW center in cui, automaticamente (escludendo quelli che rispondono “non so”), ad un aumento dell’accettazione – cioè della % di chi risponde SI’ – corrisponde un decremento della non accettazione – cioè della % di di chi risponde NO?
@francesco russo
Che “ad un aumento dell’accettazione… corrisponde un decremento della non accettazione” mi pare ovvio, però, avendo tu esordito con: “Per giudicare il rapporto di causalità tra l’introduzione di norme a favore dell’omosessualità e la presenza di omofobia…”, perché avrei dovuto parlare d’altro?
@Lorenzo
Quindi qual è il punto? Che non ti va bene definire come omofobo chi non accetta l’omosessualità? Ti costa così tanto giungere tu alle tue conclusioni invece di farle indovinare a me? Risparmieremmo parecchio tempo.
Guarda che, se il punto è questo, allora non lo devi dire a me, ma agli autori dell’articolo “Le nozze gay non migliorano l’OMOFOBIA, anzi…” che utilizzano la non-accettazione come proxy per l’omofobia.
Il fatto è che l’articolo afferma un legame tra le legislazioni a favore dei gay e l’aumento dell’omofobia.
Tu affermi un legame tra le legislazioni gay e l’accettazione dell’omosessualità.
Cosa centra l’accettazione dell’omosessualità con l’omofobia?
Rileggi bene l’articolo. Nel titolo e nella conclusione utilizza la parola “omofobia”, mentre nel corpo dell’articolo utilizza l’ “accettazione dell’omosessualità” così come calcolata dal PEW research center, che è la stessa variabile che ho usato io.
ops, questa è la risposta al commento di lorenzo delle 22:27, non so che è successo. 😛
Nel titolo e nell’ultima frase…
Ma tu concodi o meno col fatto che non accettazione dell’omosessualità ed omofobia siano due cose distinte?
analisi interessante, ma non credi che la media si dovrebbe guardare la deviazione standard. Se la deviazione fosse elevata (es. >1), le diversità tra i gruppi sarebbero frutto di errore statistico. Questo confermerebbe la tesi dell’articolo di assenza di correlazione tra introduzione del matrimonio gay e accettazione dell’omosessualità.
sì, infatti, hai ragione, ma non sto nemmeno a fare il test statistico di differenza tra gruppi, tanto con così pochi dati verrà quasi sicuro non significativo.
Il punto, però, è che se si guarda alla media e non ai singoli casi eclatanti (tipo francia) il risultato suggerito dall’articolo non è così evidente.
La Boldrini ha, molto probabilmente, detto una cavolata. Però, non è nemmeno corretto, nella foga di risponderle, di commettere lo stesso errore andando a pescare i casi eclatanti che ci fanno comodo per portare avanti la nostra tesi… tutto qua 🙂
concordo, ma teniamo conto che si tratta di un articolo divulgativo e non di una rivista di statistica…
Va comunque evidenziato che se i casi eclatanti riguardano paesi come la Francia il fatto non è secondario. Infatti, la Francia e l’Italia, sia per numero di abitanti sia per influenza internazionale in ambito culturale, hanno un peso ben diverso da altri paesi come il Ghana, il Libano o la Repubblica Ceca.
Già, la tua è un’ ottima considerazione. Concordo con te che se si vuole avere un’idea più o meno vaga di quello che potrebbe succedere in Italia, ha senso guardare a paesi come la francia o la spagna, e non certo al Ghana.
In realtà, probabilmente i due punti di vista si completano a vicenda a forniscono informazioni complementari.
Senza parlare di variazioni e simili io dico che la tolleranza è qualcosa che non si può imporre, proprio come non si può con il perdono.
La tolleranza non è essere d’accordo su tutto, ma accettare senza scannarsi e rispettando gli altri.
Avete sentito il caso di quel povero ragazzo romano suicida. Avrebbe scritto che era colpa dell’omofobia dilagante in Italia…
Subito il tg di LA7 lo ha accomunato ad altri 5 casi di suicidio a Roma per cause omofobiche… Ma non si era detto che quei suicidi non c’entravano nulla con l’omofibia?
Mi spiace che una giovane vita abbia creduto a Grillini e Concia di turno, facendosi martire di una causa che non esiste.
Io prego per l’anima di quel ragazzo e mi dispiace sinceramente che sia fatto infinoccchiare fino al punto di perderci la vita: possibile che non si sia reso conto che, suicidandosi, ha fatto solamente un favore a quelli che gli omosessuali li odiano veramente?
Vuoi forse intendere che questo ragazzo – che ha scritto di non sopportare l’omofobia dilagante e probabilmente ne ha passate di tutti i colori perché c’è gente che non accetta gli omosessuali, rectius, li “riduce” a quel che fanno a letto – ha deciso consapevolmente di… Voglio sperare proprio di no! Stiamo parlando di un ragazzo che ha sofferto probabilmente nella generale indifferenza – altrimenti forse si sarebbe confidato con qualcuno, forse avrebbe scoperto che esistono anche persone cui non importa un fico secco se sei gay e che ti stimano a prescindere – e si è tolto la vita a soli 21 anni!!!
La colpa è di una società dove ci so sdilinquisce per la mamma di Cogne, Erika e omar, Parolisi e tanti altri, ma poi se sei “diverso” (non parlo solo di omosessualità) allora guai.
Concordo in pieno con le tue parole: “Stiamo parlando di un ragazzo che ha sofferto probabilmente nella generale indifferenza”, eppure il politicamente corretto è già partito, lancia in resta, contro gli omofobi, i soli che gioiscono per la morte di un omosessuale.
A quanto ho capito, i genitori non si erano accorti di nulla, né dell’omosessualità né del disagio del figlio.
Ora va detto che 21 da un lato sono pochi, ma dall’altro sono tanti. Pare anche a me strano che non si sia confidato con nessuno e che sia arrivato ad un gesto così estremo senza prima aver tentato altre vie…
Leggendo il suo presunto messaggio:
“L’Italia è un Paese libero, ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza”
potrebbe sembrare anche il gesto di un mitomane, un contraltare del folle gesto di Venner. Infatti sembra più un procalama politico, che uno sfogo personale…
Comunque, mentre la polizia indaga, già è partita la macchina opportunista… vedrete che questa volta la legge contro l’omofobia passa.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/27/roma-giovane-si-lancia-nel-vuoto-lascia-lettera-sono-gay/758174/
con la complicità fattiva degli ALLOCCHI cattolici…
Quanto scommettiamo che sarà un deputato che si (auto-)definisce “cattolico” a proporre l’accelerazione del ddl?
“potrebbe sembrare anche il gesto di un mitomane”
Ho pensato la stessa cosa pure io. Uno che ha scelto il suicidio più per essere venerato come martire che perchè si sentiva sopraffatto dalla sua omoseessualità non voluta.
E’ cominciato l'”assalto finale“… La moglie di Rutelli (sè-dicente “cattolico”, dopo una vita passata come pupillo di Pannella, e dopo l’ennesima giravolta a sinistra) sono ore che sta predicando dagli schermi di “Forum”, leggendo mail strappalacrime sulla condizione omosessuale in italia…
D’altronde, anche l’aborto è stato introdotto in U.S.A. con la menzogna e forzando gli eventi e le testimonianze…
Giulia, ti faccio conoscere un ragazzo olandese omosessuale suicidatosi un anno fa con le stesse motivazioni del ragazzo romano.
Come saprai in Olanda i diritti gay sono riconosciuti da anni e ci sono leggi molto severe contro le discriminazioni anche basate sulla sessualità… eppure è accaduto anche lì.
http://jonathanturley.org/2012/11/07/dutch-suicide-highlights-homophobia-in-netherlands/
Giulia, io almeno questa volta aspetterei di vedere le conclusioni della magistratura o volete fare la stessa figuraccia di tutte le volte precedenti?
Fino ad ora (fortunatamente) non esiste un solo caso di omofobia accertato da alcuna questura italiana, a te l’onere della prova ovviamente.
E pensa un po’, ci sono omosex che non accettano gli etero e li picchiano solo perchè cristiani (vedi Francia, USA, ecc.).
Mi ciedo…perchè il ragazzo non ha parlato con altri omosex come lui per avere appoggio… o lo ha fatto? Io non lo so. Se il supporto psicologico temi di non averlo dai genitori devi comunque cercarti qualcuno con le tue stesse idee per confidarti: tenere tutto dentro è controproducente e basta.
Ancora una volta dico che tolleranza è sopportazione, non accettazione incondizionata di tutte le idee altrui; è rispetto per la religione pur non condividendo.
Non pretenderete che le persone siano tutte d’accordo con l’omofilia come fossero tanti robot impostati sulla modalità gay-friendly! Io da cristiana so che non tutti possono essere d’accordo con la mia religione ma così è.
Proprio leggendo questa notizia mi è venuta in mente una delle tante distorsioni dell’eterofobia dilagante nei mass media (all’unico scopo di vendere, mica per una qualche convinzione, tanto per essere chiari).
Da che mondo è mondo, quando una persona si suicida si è sempre pensato: ha dei problemi ed è convinta che questi problemi siano maggiori di quanto non siano in realtà (altrimenti ci suicideremmo tutti, visto che di problemi ne abbiamo tutti quanti) e quindi, per una forma di debolezza psicologica e magari perché non ha ricevuto l’aiuto di cui avrebbe avuto bisogno, si è suicidata.
Qualcuno mi spiega perché questo ragionamento viene sospeso solo e unicamente per la categoria omosessuali? Perché si dà per scontato, beninteso solo ed esclusivamente per questa categoria di persone, che debba per forza essere sempre e comunque colpa di qualcuno? Cioè, in definitiva, della società cattiva, pullulante di omofobi (cattolici e Barilla in testa, ça va sans dire). Fatico a credere che in Italia vi siano più omofobi che ladri e rapinatori: a qualcuno risulta che le vittime di rapina si suicidino in massa lasciando bigliettini con il messaggio “sono stato rapinato”?
Se è per questo, andiamo a vedere quante donne stuprate da clandestini si suicidano, perchè poi vedono il loro stupratore a piede libero dopo due giorni… Provate a proporre qualche soluzione, e vediamo in quanti vi saltano addosso.
E già che siamo in tema di statistiche, andiamo a vedere pure quante donne BIANCHE vengono violentate, rispetto alle altre etnie (perchè si tratta di stupri ETNICI in realtà, anche se si vuole nascondere a tutti i costi la cosa).
Oppure ancora quanti poveri si sono suicidati per le tasse accessive, tanto che hanno dovuto chiudere, provate a proporre l’abolizione delle tasse, e vediamo se questi energumeni vi danno ascolto…
oopsss… in “ancora quanti poveri si sono suicidati” manca “imprenditori e artigiani“
>>andiamo a vedere quante donne stuprate da clandestini si suicidano, perchè poi vedono il loro stupratore a piede libero dopo due giorni…
Siccome dal tono del tuo messaggio sembri suggerire che questi clandestini stupratori siano proprio tanti, vorrei chiederti, hai statistiche a riguardo ?
Certamente sono molti di più di casi segnalati (o meglio “autosegnalati“) come “omofobi“, che nel 2012 erano meno di 135.
http://giulianoguzzo.wordpress.com/2013/06/10/la-grande-bufala-dellitalia-omofoba/
Non li leggi i giornali? Almeno, non quelli che la boldrina censura.
Circa il 40% delle violenze sessuali commesse in Italia sono compiute da stranieri ed oltre il 60% (di questo 40%) è opera di clandestini.
Negli ultimi dodici mesi sono 1 milione 150.000 le donne che hanno subito
violenza, pari al 5,4% delle donne dai 16 ai 70 anni. In particolare il 2,7% delle donne ha subito violenza fisica, il 3,5% violenza sessuale e lo 0,3% stupri o tentati stupri.
(fonte Ministero dell’Interno)
Percentuale degli stranieri regolari e stima di quelli clandestini?
Ci sarebbe da chiedersi come si suidano così tanto a Roma.
dimmi quanti suicidi ci sono stati a Roma e quanti sono motivati da questioni legate all’omosessualità. Solo se sai rispondermi dimostrerai di sapere di cosa stai parlando.
Già…
Regione, Provincia, Comune sono in mano alla sinistra…
come mai?
Bisognerebbe che si dimostrasse almeno un caso di omofobia accertato dalla magistratura, romana o milanese…poco cambia.
Sarà perché a Roma l’omofilia è il pensiero dominate.
Noto comunque che finalmente viene usato il termine omofobia….
Basta che il termine omofobia non venga usato a sproposito dai gay-friendly come normalmente avviene …
E’ un termine entrano nel linguaggio comune, come omofilia cioè la patologia di essere sempre piegati a 90 a soddisfare i desideri della lobby lgbt: nozze, adozioni, uteri in affitto, abolizione di papà e mamma, abolizione delle feste della famiglia, modifica dell’enciclopedia, pressioni sulle associazioni scientifiche ecc.. Vero Giulia?
Vi siete dimenticati di scrivere che il paese con il massimo tasso di accettazione dell’omosessualità è la Spagna, paese simbolo per l’introduzione delle nozze gay. A parte questo dettaglio, mi pare di capire che secondo voi chi è contro il matrimonio omosessuale lo fa per fare un favore agli omosessuali stessi, che così sarebbero più accettati…
La Spagna non è affatto un paese simbolo per l’introduzione delle nozze gay, non più della Francia o del Portogallo. Anche perché lo stesso premier Rajoy sta valutando come interrompere o limitare tale pratica (oltre le restrizioni previste per l’aborto).
La tua seconda conclusione è indimostrata ed è falsa dato che si capisce il senso dell’articolo dall’introduzione in alto, ovvero una risposta a chi usa le nozze gay come possibile causa per diminuire l’omofobia.
Mi sembra che sia anche tu tra quelli che fanno chedere agli omosessuali di essere odiati e li spingono a suicidarsi?
*che fanno credere agli omosessuali
Semmai la Spagna è uno dei maggiori paesi dove si va a caccia di voti lgbtq. E chi lo fa se non la sinistra?
Davvero in olanda ci sono scontri lgbtq-musulmani? Ecco come finirà se si arriverà al reato di omofobia.
Ancora non l’hanno capito ste lobby che voler scardinare il cristianesimo rende il terreno fertile a islam, buddismo (che non è affatto pace fratelli!), ebraismo e altre religioni fondamentaliste? Paesi come Belgio, Olanda e simili lo stanno già provando a quanto pare. E dopo voglio vedervi a chiedere i diritti delle nozze in una terra dove ti prendi 80 frustate per aver baciato un altro del tuo stesso sesso in pubblico.
“ragionare” con le parti basse e niente spiritualità porta a questo.
Comunque le leggi che tutelano gli omosessuali dalle aggressioni fisiche o verbali ci sono già, per cui non ne servono di nuove: già oggi, infatti, se un omosessuale viene insultato e/o malmenato, basta che si rechi presso Polizia o Carabinieri a fare la denuncia e avrà tutta la tutela giuridica del caso.
Ma se un omosessuale si sente “socialmente escluso” (con tutte le conseguenze del caso: ansia, depressione, suicidio nei casi più gravi, ecc…) poiché non può sposarsi con una persona del proprio sesso, poiché non può adottare bambini, o, semplicemente, per paura di parlare con gli altri della propria omosessualità, ecc…, la soluzione vera del problema non può essere quella di far diventare “a misura di omosessuale” la società tutta, ma è piuttosto quella di aiutare il singolo individuo omosessuale a stare meglio, ad esempio facendogli capire che, pur non potendo sposarsi con una persona dello stesso sesso e pur non potendo avere bambini in adozione, deve comunque sentirsi un individuo facente parte della società e non un emarginato.
E le lobby lgbtq li aiutano? Li reclutano per i gay pride, sfruttano la loro immagine e il loro pensiero per farsi belli, ma poi?
Sinceramente vorrei conoscerne qualcuno per parlare, fare amicizia anche se non abbiamo idee concordi, ma più ne conosco, più mi evitano. Allora ditemi voi di cos’hanno paura? Spesso ho detto che sono e mi sento asex, alla gente. L’ho spiegato senza problemi. Non a tutti perchè confondono la cosa con gli asessuati ep erchè fateci caso questo gender interessa meno delle lobby gay (seppur ci siano anche gay in mezzo), ma dico…se non rischi non sai come ti accetteranno. A volte è proprio la chiusura interiore che frega l’uomo.
E non ho mai detto che sia facile aprirsi agli altri, ma provarci è essenziale.
Legalizzare le nozze dei gay inasprirebbe le cose ancora di più. E speriamo che non ci siano quelle obbligate in chiesa come propone cameron, perchè sono certa insorgerebbero anche certi atei/agnostici.
Che vuol dire asex?
http://www.asessuali.it/
Persone che non mettono il sesso al primo posto. Alcuni non lo praticano affatto, altri per compiacere il partner, altri ancora un poco, ma in generale il sesso non è importante. Non è frigidità, solo desiderio poco o nullo. Vero che alcuni sono così perchè hanno avuto abusi e di farsi toccare non ci pensano, ma non è così per tutti. Per dirla in breve. Tra loro ci sono etero, omo, bisex e si dividono in 9 sottogeneri.
Per me è troppo complicato ma mi colloco nel grey-A.
Io mi sono sempre sentita attratta più da un cinema, una pizzeria, stare in compagnia di amici o da sola, che dal sesso e a 36 anni è ancora così.
Anche gli asex amano, ma la chiesa non approva perchè anche loro rischiano di bloccare il fine della procreazione.
Torniamo pure al discorso nozze gay.
Ovviamente, eventualmente, la Chiesa non approverebbe perché non è normale innamorarsi (tu sembri riferirti a questo caso) e non provare anche attrazione sessuale (che in sé non è un male)…
Ma chi ha mai detto che lo scopo delle nozze gay è eliminare il fenomeno dell’omofobia?
“la legalizzazione del matrimonio omosessuale non solo non è correlata alla diminuzione dell’omofobia”
E’ correlata per definizione se le si negano in funzione di una discriminazione sessuale!
“E in Italia, fortunatamente, le nozze gay non sono legittimate.”
dove sarebbe la fortuna??
Quando gli uomini partoriranno e le donne si autofeconderanno sarà opportuno il matrimonio gay.
due persone per vivere insieme e amarsi non devono per forza fecondare!
il matrimonio non ha questo vincolo..
vi prego solo di non iniziare una polemica su incesto e poligamia…
Il matrimonio deriva da madre: possono forse i maschi diventare madri o le femmine fare a meno dei maschi?
Perché a due persone che stanno assieme e si amano dovrebbero essere estese le tutele di una madre?
Ora non posso risponderti in maniera completa perche dal cell è difficile scrivere ,quindi ci riproveró tra un 3 ore …ma permettimi di fare un’osservazione :
Anche due fratelli , amici , minorenni e maggiorenni , padre e figlio (piccolo) sono persone che vogliono vivere insieme amandosi ,quindi (visto che togli la differenza tra rapporto etero e omo rendendo inutile e sensa senso ,relativizzando , il matrimonio) perchè discrimini e non vuoi riconoscere queste unioni ?
Non credi che se vuoi veramente avere un sentimento di “””uguaglianza””” devi estenderlo a chiunque (qualsiasi persona) come stanno facendo gia altri paesi “”moderni”” che l’hanno gia legalizzata e che ora proseguono con i pedofili (e a questo punto ,statisticamente,prima o poi ci saranno amche tra fratelli) ?
Non cominciare a dire che sono omofobo perche in uno stesso commento (questo) ho parlato sia degli omo che dei pedofili perchè non centrerebbe nulla … (faccio questa premessa perche ci sono abituato a incontrare persone che fanno certe associazioni inutili per darsi ragione) .
Mi scuso in anticipo per eventuali errori grammaticali (che mi aspetterei visto che sono ,come ripeto ,dal cell).
bè non dirmi che non sai che esistono diversi tipi di amore..
quello tra due innamorati, quello tra amici, quello tra padre e figlio..
e due amici che si innamorano non sono piu amici, l’incesto invece rappresenta un problema grave per le sue implicazioni, mentre invece puo capitare che due cugini di lontana parantela possano sposarsi ecc..
non c’e’ bisogno di declinare tutte le possibilità che tra l’altro già conosciamo no?
ebbene.. ci possono essere due innamorati dello stesso stesso… cosa c’e’ di difficile?
Due innamorati dello stesso sesso non provano lo stesso amore che provano due innamorati di sesso diverso .
…mi associo a Giacomot
se due amici che si amano non sono più amici, allora due amici che si amano sono tantomeno simili ad un uomo ed una donna che si amano. dunque, come il matrimonio non si applica tra amici, allora non è applicabile neppure agli omosessuali. Al limite si deve trovare una forma di tutela diversa.
…e quale di grazia?
Calma. Qui si stava mostrando come l’affermazione della Boldrini e di Grasso, che le unioni e/o “matrimoni” tra persone dello stesso sesso aumentano l’accettazione degli omosessuali nella societa’, sia dubbia. Cominciamo da questo. Del resto parleremo un’altra volta
L’accettazione degli omosex sarà totale quando penseremo con una sola mente in modus politically correct.
E dovranno farlo tutti, anche i cinesi, i muslims, gli ebrei e altri contrari alla cosa. Comodo per i politici dire che gli italiani non accettano, ma se gl stranieri sono diventati italiani dovete pensare anche a loro, non solo a quelli nati qui. Ecco perchè non vi servirà togliere croci e sbeffeggiare Dio se poi ci sono altre religioni che vi contrastano.
anche la prima volta che una ragazza di colore entrò liberamente in un’università (non ricordo in quale stato) americana ci furono nei tempi successivi delle pesanti contro-reazioni..
poi le cose sono più o meno migliorate, nonostante ciò il razzismo è ancora vivo ma che facciamo? togliamo alle persone di colore i diritti acquisiti?..
Fra un centinaio d’anni i seguaci dell’ideologia di genere saranno considerati alla stregua dei razzisti: razzismo ed ideologia di genere sono infatti aberrazioni mentali.
Non credo .
Hai presente la sigla “glbtq” ?
Ecco quella q sta per queer : un termine controverso ,che in lingua inglese sta a significare insolito . Prima il significato era considerato dispregiativo ora da “strano” o “svitato” ha assunto un significato di identitá fluida che rifiuta sia una classificazione binaria sia in riferimento al sesso biologico (maschio/femmina) che di genere (tutte le altre lettere) . Certe cose sono spiegate bene nel libro “Il binario idifferente – uomo e donna o glbtq ?” di Chiara Atzori .
Quindi gli attivisti glbtq hanno pensato a ‘tutto’ …
si parla di diritti lgbt, la q non c’e’..
Prima o poi arriverà 😉 .
Di nuovo questa storia del paragonare i matrimoni omosessuali alla discriminazione razziale. Ma fino a quando dovremo sopportarcela? Ma che, eravamo tutti razzisti fino a 15 anni fa, quando tutto il mondo – compresi la maggior parte degli omosessuali – considerava il matrimonio come una cosa tra uomo e donna? O forse non c’e’ qualcosa di piu’ profondo?
Se non altro, prendo atto che dopo la mia risposta alla prima domanda non c’e’ stato un proseguo, segno che si e’ capito che questa discussione in fondo non era sulla legittimita’ o meno di legiferare su unioni tra omosessuali, ma sul fatto che essi provocassero o meno una accettazione degli omosessuali da parte della societa’.
*essi -> esse
Peccato che quei “diritti” erano disprezzati dagli omosessuali di dieci anni fa, indice che non sono un diritto neppure per gli etero. Gli omosessuali che vogliono sposarsi sono davvero pochi, e ce ne sono persino che osteggiano il matrimonio gay, ma siccome certe persone che fino a dieci anni fa dicevano che il matrimonio andava eliminato ora hanno cambiato idea (circa: il matrimonio per loro è ancora il male, se tra eterosessuali), allora va fatto, perché è ideologia.
Quindi, se hai ragione tu, Grasso e la Boldrini vogliono soddisfare la loro ideologia anche a costo di aumentare l’omofobia. Gli omosessuali non ci guadagnano nulla, anzi ci perdono, e solo per la boria di qualche ideologista che 40 anni fa supportava chi metteva in prigione i gay.
Invece di pensare a come eliminare davvero l’omofobia si pensa a come usare politicamente i morti. Bene.
Grasso e la boldrini vogliono soddisfare la loro fame di poltrona e basta. Voti su voti per loro, ma lo sanno che flambì/hollande, patron del matrigay ha perso punti?
Purtroppo hai ragione.
>>Gli omosessuali che vogliono sposarsi sono davvero pochi
Questo e’ il risultato di una qualche indagine scientifica condotta da qualcuno o e’ semplicemente quello che pensi tu ?
…la differenza pare talemente evidente che pare inutile spiegarla…
1. Il razzismo vorrebbe differenziare le persone in base all’etnia, facendo una classifica al vertice la razza superiore e via via scendendo le altre etnie sempre più simili agli animali. Dunque, secondo questa ideologia, i pieni diritti, spetterebbero solo alla razza superiore e agli altri pochi o nessuno diritto. La stessa cosa capita oggi con aborto ed eutanasia: adulti sani = razza superiore; adulti malati, un gradino sotto; anziani malati, ancora sotto; feti, nessun diritto.
La cosa è palesemente falsa, perché non esiste nessun parametro (se non capzioso) che possa distinguere un uomo caucasico da un mongoloide o da un negroide, etc.
2. Il matrimonio non è un diritto universale. Già di per sé, è riservato solo alle persone mature (non ci si può sposare tra minori) e in piena facoltà (non si può sposare una persona in coma, o gravemente ritardata). Il matrimonio serve a tutelare la prole, non la coppia: infatti, la società non avrebbe alcun vantaggio a tutelare le coppie, ma molti a tutelare la prole. Gli effetti della denatalità gli stiamo pagando molti cari. Ovviamente, perché ci sia una prole da tutelare, serve prima una coppia tutelata.
Quindi il matrimonio è un istituto atto a dare forma legale alla paternità e maternità. Come dice la Saraceno (cero non filo-clericale) il matrimonio è il luogo dove si diventa figli legittimi e padri certi (la madre è sempre certa). Tutto nel matrimonio mira a questa tutela della prole.
Non estendere tale diritto agli omosessuali non è una violazione. Infatti, le coppie etero ed omosessuali sono profondamente diverse per natura: alle seconde manca la capacità di generare la prole. Non si tratta di pre-giudizio, come per il razismo, ma di osservazione di situazioni concrete.
Ecco che allargare i diritti di matrimonio agli omosessuali sarebbe un doppio errore. Primo, si utilizzerebbe un istituto legale per un fine diverso da quello per cui è stato concepito nei secoli (quindi inultilmente). Secondo, si vuoterebbe l’istituto del matriomonio del suo valore (cosa che di fatto sta accadendo), mettendo a rischio la stabilità della società che non può essere fondata che sulla famiglia (chi ha provato a fare diversamente, leggi comunismo e nazismo non ha dato buoni risultati). Ovviamente non ha senso parlare di famiglia se i componenti non sono in grado di avere figli inter se.
Altra calorosa accoglienza ad un convegno per la famiglia tradizionale:
http://www.nocristianofobia.org/milano-convegno-pro-famiglia-interrotto-con-la-forza/
Per fortuna sono stati allontanati.
OT: Se il ragazzo disabile era gay i genitori di quei teppisti che lo hanno picchiato non avrebbero detto “è stata solo una bravata”, nè si sarebbero scandalizzati perchè la preside li ha denunciati.
E questo fatto è successo a maggio. E lo sappiamo solo ora? Non ditemi che esagero sulla discriminazione dei disabili! 🙁 /OT