Si può davvero ammirare Gesù senza credere alla sua divinità?

Gesù e un bambinoGesù e gli atei. Molti si dicono ammirati dalla sua persona ma censurano o tralasciano quel che diceva di essere, cioè il figlio di Dio. Ma Jean Guitton aveva ragione: “Nel problema riguardante Gesù si è stretti tra due ipotesi: o è davvero un uomo divino o è un pazzo furioso. Non ci sono mezzi termini”.

 

Approfittiamo della lettera di Papa Francesco al fondatore di “Repubblica”, Eugenio Scalfari, per soffermarci su una questione specifica, in particolare diamo attenzione alla risposta di Scalfari quando si definisce «un non credente da molti anni interessato e affascinato dalla predicazione di Gesù di Nazareth».

Anche il laico Umberto Veronesi è intervenuto scrivendo: «Noi laici siamo ammirati dall’insegnamento umano di Gesù, e gli siamo vicini perché crea un terreno favorevole a un’etica condivisibile, basata sull’amore, la solidarietà e la pace. Non possiamo tuttavia accettare la sua dimensione divina, che per la fede è quella che conta di più». Potremmo fare tanti esempi simili, di non credenti affascinati di Gesù, pieni di stima e di ammirazione per la sua persona e il suo messaggio ma che hanno scelto di non credere alla sua divinità.

E’ senz’altro bello sapere quanto quest’Uomo sia ancora oggi il riferimento etico anche delle società secolarizzate occidentali. Tuttavia c’è qualcosa che non quadra e ci sentiamo in dovere di farlo presente. Lo ha spiegato il grande filosofo francese Jean Guitton: «Nel problema riguardante Gesù si è stretti tra due ipotesi: o è davvero un uomo divino o è un pazzo furioso. Non ci sono mezzi termini. Nel problema “Gesù” si giunge a un punto in cui bisogna scegliere: tra zero e infinito» (Guitton, “Ogni giorno che Dio manda in terra”, Mondadori 1997, pag.159). Ovvero, come possono i laici essere affascinati e ammirati da Gesù Cristo, ma non credere nella sua divinità, senza prendere in considerazione quel che Lui diceva di sé, ovvero di essere il Figlio di Dio? Uno che afferma si descrive così o è un “pazzo furios0” oppure dice la verità. Se si esclude però che stia dicendo il vero allora, uno che dice di essere Figlio di Dio, è un “pazzo furioso” o, in alternativa, un sadico ingannatore. In entrambi i casi non potranno mai essere prese sul serio nessuna delle sue parole, tanto meno il suo messaggio.

I laici apprendono il messaggio di Gesù attraverso i Vangeli, ma sono proprio essi a descrivere che Gesù Cristo si è presentato al mondo come figlio di Dio, come mandato dal Padre suo. «Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli; perché vi dico che gli angeli loro, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18:10). Oppure, ancora Matteo (12:50): «Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre». E ancora più scandalosamente: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 15,6).

Non ci sono molte opzioni davanti a chi dice questo, come spiega Guitton: o Gesù è un folle completo oppure è davvero Colui che dice di essere. L’evangelista Marco (14, 62-64) riporta: «Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: “Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?”. Gesù disse: “Io sono; e vedrete il Figlio dell’uomo, seduto alla destra della Potenza, venire sulle nuvole del cielo”. Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: “Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?”. Tutti sentenziarono che era reo di morte». Gesù viene mandato da Pilato proprio in quanto ha bestemmiato definendosi Figlio di Dio. Come lo spiegano i laici affascinati da Gesù ma che non credono nella sua divinità? Giovanni (18,33-37) racconta l’incontro con Pilato, quando Gesù dice di sé: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”».

Gesù dice di essere il Messia, il Figlio di Dio, parla del suo Regno dei cieli, accenna alla sua resurrezione («Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà», Mc 9, 31) ecc. Se non si vuole credere alla divinità di Gesù Cristo non si può nemmeno credere a quello che Lui dice di se stesso e non si possono selezionare le frasi (come fossero consigli di bontà) senza guardare l’intera Sua persona. Eppure il messaggio di questo folle ha rivoluzionato la storia umana, la civiltà, la scienza, la carità, la cultura, l’arte, la musica…ha incredibilmente cambiato la vita di miliardi di persone, molte delle quali hanno dedicato e decidono di dedicare l’intera vita nella Sua sequela. Il Suo messaggio ha sempre avuto inspiegabilmente la forza e la freschezza di essere attuale e di parlare alla coscienza di ogni uomo, di qualunque credo, origine o etnia. E lo sarà per l’eternità.

Laici e non credenti continuino a riferirsi a Gesù Cristo come autorità morale, ma provino a riflettere anche su questo: come avrebbe potuto un folle o un ingannatore essere all’origine di tutto quello che da Lui è nato? Per crederlo occorre molta più fede di quanta ne serve per credere che Gesù Cristo dica la verità su se stesso e sulla sua origine. Allo stesso modo, come ha spiegato il laico Umberto Eco, «Quand’anche Gesù fosse –per assurdo- un personaggio inventato dagli uomini, il fatto che abbia potuto essere immaginato da noi bipedi implumi, di per sé sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso). del fatto che il figlio di un Dio si sia veramente incarnato. Questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede». (Eco, “Cinque scritti morali”, Bombiani 1997).

La redazione

91 commenti a Si può davvero ammirare Gesù senza credere alla sua divinità?

  • Roberto Dara ha detto:

    Sono d’accordo con Umberto Eco. I miracoli non hanno bisogno di essere sovrannaturali per essere considerati tali. L’insegnamento di Gesù, vero o falso che sia tutto ciò che si è raccontato di lui, ha cambiato l’umanità, anche senza bisogno di interventi divini. E il fatto che Gesù abbia potuto anche essere un pazzo non cambia nulla, la storia è stata cambiata, nel bene e nel male, quasi sempre da pazzi.

    • Paolo Viti ha detto:

      Puoi concordare con Eco perché non hai capito quel che ha scritto, non ha affatto parlato di miracoli. Ha scritto un paradosso dicendo che il fatto che Gesù possa essere stato immaginato dagli uomini è altrettanto miracoloso del fatto che Dio si sia veramente incarnato.

      Non è stato l’insegnamento di Gesù a cambiare la storia ma il fatto che lui sia risorto dalla morte, è questo l’annuncio cristiano -come ripete Papa Francesco- che ha cambiato la storia degli uomini. Anche Platone, Aristotele, Buddha, Maometto hanno fatto discorsi ma non hanno fondato la civiltà come invece ha fatto Cristo, ed è anche falso che dei pazzi abbiamo cambiato la storia in bene ma sempre in male.

      Evitare di prendere sul serio Gesù e quello che Lui diceva di essere significa mettersi nella posizione di non poter prendere sul serio nulla di quanto diceva. L’alternativa è trattarlo come un dispensatore di frasi da bacio perugina, ma sappiamo bene che i discorsi non cambiamo l’umanità, tanto meno la vita di un singolo uomo.

      • Roberto Dara ha detto:

        Umberto Eco è non credente, ma riconosce, come me e moltissimi non credenti, il ruolo fondamentale che l’insegnamento di Gesù ha avuto nell’evoluzione dell’umanità intera. Gli elementi di novità del cristianesimo sono, a mio giudizio, assolutamente prescindibili dalla natura divina di Gesù, che nulla aggiunge e nulla toglie, all’atto pratico, al suo messaggio.

        • Paolo Viti ha detto:

          Ti sei corretto, Umberto Eco non si riferiva affatto ai miracoli come invece sostenevi erroneamente prima. Parlava invece dell’ipotesi di aver inventato Gesù e il suo messaggio, un miracolo da giustificare tanto problematico quanto la rivelazione di Dio. E’ un paradosso e non credo tu lo abbia ancora capito: dice praticamente l’opposto di te.

          Non credo sia coerente, corretto e rispettoso parlare di “insegnamento di Gesù” negando l’insegnamento principale di Gesù cioè il fatto che fosse il Figlio di Dio. Tanto meno è epistemologicamente maturo parlare di “novità del cristianesimo” senza guardare alla primaria novità del cristianesimo nella storia: la vittoria sulla morte.

          Negando la divinità di Gesù stai sostenendo che lui ha mentito, e dunque è un ingannatore o un pazzo furioso. Difficile che tu possa contemporaneamente considerarlo tale e affidarti ai suoi messaggi secondari ritenendoli fondamentali nella storia umana. Devi affrontare questa contraddizione, è un aiuto a riflettere ma devi starci davanti seriamente senza sfuggire guardando appositamente la realtà in modo parziale.

          • Roberto Dara ha detto:

            Di ciò che ha detto realmente Gesù si è discusso molto, anche su questo blog. Ovviamente nessuno può affermare con certezza cosa accadde realmente duemila anni fa in Palestina. Il ruolo che ha avuto San Paolo nella costruzione della religione cristiana, ad esempio, è fuori discussione. Chiunque abbia ideato il messaggio cristiano ha, in ogni caso, prodotto una frattura insanabile con tutto ciò che c’era nel passato. Indubbiamente per la società di quell’epoca fornire ad un’idea forte e rivoluzionaria un “imprinting” divino era probabilmente l’unico modo per consentirle di diffondersi e di venire accettata.

            • Paolo Viti ha detto:

              Caro Roberto, fare gli anticlericali senza conoscere quel di cui si parla sono capaci tutti, da te mi aspetto un passo in più. Hai scritto una vagonata di sciocchezze…

              Ancora nel 2013 sostieni che il messaggio cristiani è stato inventato dai successori di Cristo, come San Paolo, parli dell’inattendibilità dei Vangeli come fonti storiche ecc., argomenti che andavano di moda nel 1700 ma che non è più possibile sostenere oggi, se non nella militanza del web.

              Secondo te (quali referenze hai?) sarebbe “fuori discussione” ed invece perfino Corrado Augias e Mauro Pesce smontano qualsiasi influenza di San Paolo nel messaggio cristiano (vedi “Inchiesta su Gesù”, p. 65), anche perché le sue prime lettere risalgono al 50 d.C. cioè immediatamente dopo gli eventi con gli apostoli, i parenti di Gesù e i suoi nemici ancora vivi. Se avesse scritto qualcosa di falso non sarebbe certo stato accettato dai suoi contemporanei.

              Gli stessi Vangeli erano disponibili (vedi quello di Marco citato nella Didaché datata con certezza 50-60 d.C.) negli anni immediatamente dopo la morte di Gesù, oggi questo è “fuori discussione”.

              Infine il tuo immenso errore da non competente (nemmeno in questo!): nella società dell’epoca che un ebreo come Gesù si dicesse Figlio di Dio era una bestemmia immensa, infatti è stato crocifisso dai farisei per questo.

              Insomma Roberto, rimane sempre lo stesso problema: devi studiare, informarti, leggere e capire…solo così avrai qualche chance nei tuoi obiettivi. L’ateismo lo si cura con lo studio e l’informazione, l’ho sempre detto!

              • Roberto Dara ha detto:

                Dirsi figlio di Dio era una bestemmia da punire con la morte presso gli ebrei, non altrove, infatti cristiani sono diventati gli altri, la maggioranza degli ebrei è rimasta anticristiana.

                • Paolo Viti ha detto:

                  Chi sarebbero gli altri? Gesù era un uomo della società ebraica e si rivolgeva agli ebrei…non c’erano certo i telegiornali per rivolgersi a tutti gli uomini della sua epoca. Hai qualche fonte attendibile per sostenere la tua affermazione: “la maggioranza degli ebrei è rimasta anticristiana”. Sai vero che stai andando contro gli studi di Rodney Stark?

                  • Roberto Dara ha detto:

                    Non ho dati statistici, ma mi sembra che il cristianesimo si sia diffuso molto più al di fuori di Israele, ma forse mi sbaglio…

                • Emanuele ha detto:

                  …Roberto, su via, sei una persona intelligente ed ancora ti lasci “tentare” da Odifreddi & Co. sulla storicità dei Vangeli, sull’influenza di Pietro e Paolo, etc.

                  Basta leggere Vangeli, Atti ed Epistole per capire che la storia non può essere inventata… i protagonisti appaiono come perdenti e come moralmente deprecabili… Chi avrebbe inventato una storia dove dipenge se stesso ed il suo maestro come perdente? Chi si sarebbe fidato di Pietro, dopo che aveva tradito il suo Maestro? Chi avrebbe dato retta a Paolo, che fino a poco prima perseguitava i Cristiani?

                  • Roberto Dara ha detto:

                    Non penso che l’attendibilità dei vangeli sia stata messa in dubbio solo da “Odifreddi & Co”. Gli storici moderni di solito usano metodi scientifici per valutare i racconti dell’antichità, e le contraddizioni presenti nei vangeli non depongono a favore di un’interpretazione univoca e letterale dei racconti narrati in quei testi. Con ciò ormai nessuno nega il fatto che Gesù sia realmente esistito, ma al tempo stesso nessuno storico ha confermato la realtà della resurrezione, che rimane ancora solo un dogma di fede.

                    • Paolo Viti ha detto:

                      Introdurre una dimostrazione della Resurrezione significa dimostrare l’esistenza di Dio. Non arrivare a tirare in ballo gli estremi, l’attendibilità dei Vangeli è stata raggiunta da anni anche senza la dimostrazione scientifica della divinità di Cristo…quando si dice che Gesù è certamente esistito è perché si riconosce l’attendibilità storica dei testi che di lui parlano. Oggi nessuno storico mette in dubbio l’attendibilità evangelica, esistono soltanto diatribe sulla datazione de Vangeli che in ogni caso -anche in chi li data tardivamente- rimangono molto vicini agli eventi descritti.

        • pastor nubium ha detto:

          “Gli elementi di novità del cristianesimo sono, a mio giudizio, assolutamente prescindibili dalla natura divina di Gesù, che nulla aggiunge e nulla toglie, all’atto pratico, al suo messaggio.” Eh? ‘A prescindere alla natura divina di Gesù’ il cristianesimo non sarebbe esistito, non l’avrebbero seguito a migliaia pronti a sacrificare la pelle per testimoniare la fede nel suo messaggio.

    • Emanuele ha detto:

      …considerare che Gesù fosse pazzo, cambia radicalmente le cose:

      1. Se lo consideriamo pazzo, possiamo fare quello che fanno i laici citati: estrarre dai suoi insegnamenti quelli ragionevoli e scartare tutti gli altri. Anche se, a mio avviso, è molto difficile fissare il limite di ragionevolezza; ossia, si apre necessariamente la strada del relativismo IO giudico quello che nel messaggio di Gesù è ragionevole per ME… il resto sono favole.

      Di fatto sarebbe tutto inutile, perché certo non serviva Gesù per dire di comportarsi bene ed amare il prossimo. Quindi di Gesù prendiamo solo l’aspetto consolatorio: ho aiutato una persona, sono bravo perché Gesù ha detto di fare così. Ma in questo caso siamo noi che parliamo a noi stessi e ci auto-lodiamo…

      2. Se non lo consideriamo pazzo, allora sarebbe opportuno prendere in considerazione TUTTE le parole di Gesù, non solo quelle comode… soprattutto, sarebbe necessario riflettere (senza paure e senza “pigrizie intellettuali”) proprio sui punti che sembrano in contraddizione con la ragione o con altri dettami di Gesù.
      ___

      Mi spiace dirlo, caro Roberto, ma ho conosciuto rarissimi “laici” che intraprendono la seconda strada… mentre, a dire il vero, pochi cattolici (veri, non adulti) si scandalizzano per le parole forti di Gesù, anche se sano che sono rivolte a loro stessi…

    • lorenzo ha detto:

      Scrive S. Paolo: “se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede”. (1Cor 15.17)
      Quindi, secondo te, la risurrezione è avvenuta senza alcun intervento divino?

      • Igloo ha detto:

        Concordo con San Paolo: senza la resurrezione non avrebbe avuto alcun senso e alcun merito la vita terrena di Gesù Cristo. Un uomo buono e saggio, come tanti ma che non avrebbe cambiato il volto della civiltà umana come invece ha fatto.

  • manuzzo ha detto:

    Non so come facciano queste persone “laiche” a vivere perennemente in questo stato di contraddizione. Secondo me chi pensa che la Rivelazione sia solo una favola con personaggi inventati (nonostante le decine di prove extrabibliche che abbiamo) è addirittura più onesto con se stesso di gente come la Hack, che se ne usciva col dire che prendeva a riferimento la figura di Gesù.
    La scelta è appunto binomiale: o un cristiano (imbroglione) è stato così bravo da costruire una quindicina di vangeli diversi (comprendendo anche gli apocrifi) in una ventina lingue diverse, spacciandoli per veri e addirittura convincendo la gente che quelli erano fatti realmente accaduti, costruendo poi la (almeno) decina di prove extraevangeliche che ci sono pervenute, le prove archeologiche ecc… oppure gli undici non si sono fatti uccidere per dire una bugia: dicevano la verità, avevano visto il loro maestro ucciso, l’avevano imbalsamato e avvolto nel sudario, e poi l’hanno visto vivo e vegeto tra loro… O il bianco o il nero, non ci sono sfumature di grigio, piaccia o non piaccia!

  • borg ha detto:

    IO CREDO CHE SE LA NATURA DI GESU’ FOSSE DIVINA, NON CI SAREBBERO DUBBI AL RIGUARDO.

    • Mariasole ha detto:

      E INFATTI LA RESURREZIONE E’ UN FATTO, OPPURE TUTTI I CRISTIANI MORTI PER TESTIMONIARLO ERANO A LORO VOLTA DEI PAZZI.

    • Fabio Moraldi ha detto:

      E perché? Saresti obbligato a credergli e forzare la libertà umana va contro l’insegnamento cristiano.

    • Emanuele ha detto:

      …cerca la parabola del povero Lazzaro (da non confondere con quello risuscitato, fratello di Marta e Maria)…

  • Giuseppe ha detto:

    Infatti, per un non credente, è più coerente ritenere Gesù Cristo un impostore, magari un impostore rivoluzionario e di buon cuore, ma pur sempre un impostore, tuttalpiù lo si può considerare uno che non ci stava con la testa. Questa è la mia opinione.

    • Mariasole ha detto:

      Gli psicologi affermano che il Gesù del Vangelo è una persona equilibrata, la sua dottrina è coerente in sé stessa, di grande fascino umano. Le sue opere furono considerate straordinarie dagli storici del tempo.
      Un folle non avrebbe potuto fare e dire quello che Lui disse e operò: chi afferma questo o non lo conosce o è in malafede.
      Certo: affrontare il suo messaggio seriamente è scomodo…

    • Paolo Viti ha detto:

      Hai ragione, questa è l’unica posizione coerente di chi non crede nella sua divinità. Ho cercato di spiegarlo a Roberto Dara più sopra.

      Ora però dovresti fare i conti sul come è possibile che un uomo del genere abbia potuto essere all’origine della civiltà in cui vivi, il fatto stesso che sei libero di commentare questo articolo da non credente lo devi a lui. Se nascevi in una civiltà non cristiana non avresti potuto.

      • Giuseppe ha detto:

        Pensavo che all’origine della civiltà occidentale ci fosse stata l’antica Grecia…

        • Emanuele ha detto:

          La Turchia, il Medioriente ed il nord Africa erano tutti ellenizzati e romanizzati…

          Prova fare un commento del genere oggi su Maometto in quei paesi, poi vediamo se la base sia greca o qualcos’altro…

          • Giuseppe ha detto:

            E quindi?

            • Paolo Viti ha detto:

              Quindi la civiltà greca ha avuto un ruolo enorme nel processo di sviluppo dell’occidente e i primi cristiani lo sapevano benissimo. E’ stato il cristianesimo però ha fondare l’etica occidentale, basterebbe conoscere come vivevano gli antichi greci.

              La nostra concezione dell’uomo e della vita deriva dal cristianesimo non dai Greci, è stata comunque la fusione tra Atene e Gerusalemme ha fondare l’occidente.

              La domanda però è: perché il grande e celebre filosofo Platone e Aristotele non sono stati tanto fondamentali nella vita di miliardi di persone come invece lo è stato il pazzo o l’ingannatore (per chi non crede nella sua divinità) di Gesù Cristo? Come spiegare questo fenomeno?

              • Giuseppe ha detto:

                Che la nostra etica sia intrisa di cristianesimo sono d’accordo. Che la gente non sappia quanto Aristotele e Platone siano stati fondamentali è un problema della gente. La scienza naturale esiste grazie ad Aristotele, al quale si deve la filosofia naturale che si proponeva di studiare le trasformazioni dell’essere, o della sostanza, allontanandosi quindi dalla staticità parmenidea. Il cristianesimo ha fatto breccia nei cuori perché è una religione del conforto, che solleva l’umanità dal proprio stato di prostrazione, sebbene poi finisca per far prostrare l’umanità stessa in un altro modo…

                • Paolo Viti ha detto:

                  Se bastasse un conforto mi chiedo perché miliardi di persone abbiano allora seguito la religione cristiana che con la sua dottrina impone molti sacrifici, da quelli sessuali a quelli di lettura e concentrazione, da quelli etici al comportamento relazionale.

                  Da questo punto di vista è molto più confortevole non credere in Dio, vivere in base alle proprie voglie (sessuali e non) senza rendere conto a nessun confessore o a nessun Dio. In poche parole, sarebbe stato l’ateismo ad essere tanto diffuso nel mondo e non certo il rigido cristianesimo. E’ l’ateismo la religione del conforto materiale, dell’egoistico appagamento dei sensi non certo il cristianesimo.

                  Da cattolico praticante non sperimento alcuna prostrazione nell’esserlo, anzi sono diventato uomo felice e finalmente libero dal giorno della mia conversione. Non capisco dunque la tua affermazione finale…

        • pastor nubium ha detto:

          Il fatto che molti pensino che all’origine della civiltà occidentale ci sia solo l’antica Grecia è la conseguenza dell’ignoranza in cui siamo stati educati a scuola da una classe di intellettuali ideologizzati e/o ignoranti e/o in malafede. Le componenti della civiltà occidentale sono più d’una ma fondamentale è il sistema di valori cristiani. Ogni civiltà si fonda un determinato sistema di valori e credenze: possiamo affermare che la civiltà egizia sarebbe stata tale senza religione che teneva unito quel popolo? Possiamo dire che sia esistita una civiltà atea o comunque scollegata da una qualche religione? Potrebbe esserci una civiltà fondata sul non credere? sulla carenza di un sistema di valori condivisi e coesivi? Gli atei non costruiscono civiltà, semmai le demoliscono, fingendo di voler liberare le masse da false credenze le consegnano a una qualche ideologia falsificante e idoleggiante quanto e più delle religioni storiche. In tanti poi si professano non credenti e si fan leggere la mano, l’oroscopo o le carte, o comunque credono al loro giornale preferito come fosse la Bibbia …

          • Giuseppe ha detto:

            Non capisco perché un sistema di valori condiviso debba per forza passare attraverso la religione. Mah!

            • harryburns ha detto:

              perchè storicamente ci è passato. semplice no?

              • Giuseppe ha detto:

                In parte è così, ma non è detto che debba essere sempre e comunque così.

                • Paolo Viti ha detto:

                  Stiamo su quello che c’è, senza introdurre concetti di probabilità che di fronte alla singolarità della Rivelazione poco hanno a che vedere.

                  pastor nubium ti ha scritto qualcosa di ben diverso, in ogni caso.

                • harryburns ha detto:

                  fatti tutti con lo stampino eh?

            • Emanuele ha detto:

              Caro Giiseppe,

              So che per te è diffiile ammetterlo, ma la civiltà occidentale ha due pilastri: il pensiero greco e quello giudaico-cristiano.

              Come ha spiegato Benedetto XVI, entrambi si sono modificati a vicenda, sviluppando la socità medioevale e rinascimentale.

              Gli illuministi hanno proposto di ritrovare le radici greche, ripulite dalle sovrastrutture cristiane. Nel far ciò hanno dimenticato che i Greci erano profondamente religiosi e che alcuni valori, come la pietà ed il perdono, erano sconosciuti alla mentalità greco-romana.

              Quindi, la sola base greca ipotizzata dagli illuministi e tramndata fino ad oggi è una bufala. Lo dimostrano i paesi che ho citato che, pur avendo una forte base greco-romana, non condividono i nostri valori. Lo dimostrano i paesi nordici, la Russia ed i paesi slavi che, pur privi della base classica, grazie alla cristianizzazione, sono a pieno titolo paesi occidentali.

              • Giuseppe ha detto:

                No no, io lo ammetto eccome. Anzi, ha proprio ragione lei, l’occidente ha la sua culla nella Grecia antica, per poi essere pesantemente plasmato dal pensiero giudaico-cristiano. Questo è un fatto storico. Dico solo che è improprio riconoscere il cristianesimo come unica origine della nostra civiltà.

                • Emanuele ha detto:

                  Mi pare che nessuno neghi le basi greco-romane, ma esse non sono né nessarie (paesi nordici) né sufficienti (medio oriente) per spiegare lo sviluppo dell’Europa.

            • Salvatore Benvenuti ha detto:

              Caro Giuseppe, leggendo i Suoi commenti mi sa tanto che sia parecchie le cose che Lei non capisce.

    • Emanuele ha detto:

      Leggi il mio commento sopra in risposta a Roberto Dara, sull’ipotesi Gesù folle…

  • Salvatore Benvenuti ha detto:

    Più che un pazzo furioso,definirei Gesù di Nazaret un pazzo impostore;
    impostore perché avrebbe ingannato generazioni per duemila anni, pazzo perché qualsiasi persona – diciamo così – normale, pienamente consapevole della spaventosa fine cui sarebbe andato incontro, avrebbe agito diversamente. Non credo lo si possa definire un personaggio furioso in quanto, se si eccettuano l’episodio della cacciata dei mercanti dal tempio ed alcune invettive contro gli ipocriti farisei, Gesù si presenta solitamente come una persona paziente e mansueta.Scartata dunque l’ipotesi del “pazzo impostore” non resta che quella di un essere di origine divina o semidivina.
    Io ritengo che qualsiasi persona che abbia letto attentamente e più volte tutto
    – ripeto – tutto (e non qualche paginetta qua e là) il Vangelo, usando la giusta chiave di lettura, non abbia nessuna difficoltà a propendere per questa seconda ipotesi. Le parole pronunciate da Gesù che attesterebbero la presenza in Lui di una seconda natura, ossia una natura divina (mi perdonino e mi correggano pure i teologi per eventuali imprecisioni)sono tante, ma quelle che, a mio avviso, meritano particolare attenzione e che per me sono di una importanza fondamentale sono quelle riguardanti la Santissima Trinità. Sfido chiunque neghi la natura divina in Gesù Cristo ad indicarmi un solo filosofo o scienziato che abbia ipotizzato l’esistenza di una Singolarità Cosmologica costituita da tre Ipostasi (Padre,Figlio e Spirito Santo). Se è esistito un tale personaggio sono disposto a rivedere le mie convinzioni. Che io sappia, alcuni filosofi greci attribuivano la formazione dell’universo ad un Demiurgo, ma più in là non mi risulta siano arrivati. Ed è facile comprenderne la ragione: soltanto Chi ha creato l’universo
    poteva conoscerne le fondamenta.

    • Giuseppe ha detto:

      Ma per piacere, non utilizziamo termini scientifici a cavolo!!! Che c’entrano ora le singolarità cosmologiche? Stiamo parlando per caso di relatività generale?! Per cortesia!!!

      • Salvatore Benvenuti ha detto:

        Hai ragione. Chiedo scusa: certi discorsi meglio evitarli se si rischia di non essere capiti o, peggio ancora fraintesi. Scusami ancora. D’ora innanzi me ne starò zitto e penserò ai fatti miei. Buona notte.

        • Jacques de Molay ha detto:

          Premetto che non mi è chiaro cosa tu intenda esattamente per “singolarità cosmologica costituita da tre ipostasi”, tuttavia un filosofo che ha ricavato le tre ipostasi mediante l’utilizzo della sola ragione è stato Plotino. Da notare però che egli, che non era certo cristiano, non faceva riferimento alla Trinità. Le tre ipostasi, secondo Plotino, sarebbero Dio/Uno – Intelletto – Anima, dove le ultime due derivano dalla prima Dio/Uno, il quale sarebbe il Principio Primo della realtà e quindi, forse, in questo senso quello a cui facevi riferimento (???). Interessantissimo notare il procedimento con cui egli le ricava, ma ripeto che non hanno nulla a che fare con il Padre – Figlio – Spirito Santo del cristianesimo. Alla Trinità infatti non si può arrivare se non tramite la Rivelazione.

          • Salvatore Benvenuti ha detto:

            Un’idea più chiara di ciò che intendevo dire parlando di Singolarità cosmologica la potrà avere leggendo il saggio “La fisica del cristianesimo” di Frank J. Tipler – ed. Mondadori. Ad ogni modo mi rendo conto che certe esposizioni richiedeno maggior tempo e maggiore spazio e che semplici brevi commenti possono dar luogo ad equivoci od incomprensioni, per non parlare di reazioni tutt’altro che gentili e rispettose,specialmente da parte di certe persone (a chi alludo credo lo abbia già capito).
            In breve volevo dire semplicemente questo: credo che Gesù Cristo incarnasse anche la natura divina non soltanto per come agiva e compiva miracoli, ma anche per tutto ciò che ha detto. Comunque La ringrazio per la precisazione. Accetto qualsiasi osservazione, quando mi viene fatta correttamente.

            • Giuseppe ha detto:

              Senta, noi viviamo nell’epoca della tecnologia, ma non in quella della scienza, anzi, direi che la nostra amata società occidentale versa in una paurosa condizione di analfabetismo scientifico. Il prezzo già lo stiamo pagando. Mi spiace che abbia preso la mia uscita come un attacco personale, ma le assicuro che non è così. A questo punto dovremmo tollerare anche gli adoratori della New Age che parlano di non ben specificate forme di energia? Se le interessa la fisica, lasci perdere i libri di Tipler, e si legga qualche bel libro di Tullio Regge. Buona notte a lei.

            • Paolo Viti ha detto:

              Caro Salvatore, concordo pienamente con Giuseppe! Lasci perdere Tipler e i suoi libri, sia dal punto di vista cristiano che dal punto di vista fisico. Glielo dico da cattolico praticante.

              • Giuseppe ha detto:

                Almeno siamo d’accordo su un punto!

              • Salvatore Benvenuti ha detto:

                Da cattolico sia pure non praticante La ringrazio per il gentile consiglio.Comunque non si preoccupi: dei pochi libri che leggo prendo solo ciò che mi convince e che non è in contrasto troppo evidente con ciò che mi insegnano l’esperienza, madre natura e quello che io pongo al vertice di tutte le pubblicazioni (passate, presenti e future) ossia il santo Vangelo.Buona giornata.

                • Giuseppe ha detto:

                  Mah, l’esperienza diretta e quotidiana dimostra che spazio e tempo sono assoluti, quindi stando al suo criterio, dovrebbe escludere qualsiasi pubblicazione di fisica post 1905. Legga pure il santo Vangelo, ma questo non le insegnerà niente granchè su madre natura…

                  • Giuseppe ha detto:

                    un “niente” di troppo…

                  • Salvatore Benvenuti ha detto:

                    Forse il santo Vangelo non mi insegnerà granché su madre natura (dipende – credo – dai punti di vista), ma tantissime cose egualmente interessanti (anzi…) SI.

                  • Emanuele ha detto:

                    …questo è scentismo…

                    • Giuseppe ha detto:

                      quindi dire che la fisica si studia sui libri di fisica è scientismo? Andiamo bene!

                  • EquesFidus ha detto:

                    Forse sulla natura (quale madre, la dea Gaia di pagana memoria?) sensibile poco, su quella spirituale tutto.

                    • Salvatore Benvenuti ha detto:

                      “Sulla natura sensibile poco, ma su quella spirituale TUTTO”.
                      Giusta precisazione. Grazie.

                    • Giuseppe ha detto:

                      non sono stato io il primo a parlare di madre natura. Per ma la natura è la natura, né madre, né matrigna, né suocera. Lo spirito non so cosa sia.

                    • EquesFidus ha detto:

                      Direi che c’è ben poco di cui vantarsi, dunque.

                • Salvatore Benvenuti ha detto:

                  Rettifica: “In evidente contrasto…”

      • andrea g ha detto:

        “Per cortesia!!!”
        Hai dimenticato un punto esclamativo.

  • borg ha detto:

    IN INDIA, SONO NOTE DECINE DI SANTONI IMPOSTORI ANCORA OGGI. CREDO SIA UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE. E 2000 ANNI FA NON C’ERA IL CICAP.

    • Emanuele ha detto:

      Dopo la figura di m… che hanno fatto cercando di replicare la sindone, andrei molto cauto con le dichiarazioni del CICAP

    • EquesFidus ha detto:

      Se è per questo, ancora oggi qua in Italia e, più in generale, in tutto l’Occidente ci sono centinaia di santoni che tentano di convincerti che l’universo è frutto del caso (o del caos di greca memoria?), che la vita dopo la morte non esiste e che pertanto bisogna godere il più possibile in questa, senza alcun ritegno. Io reputo molto di più costoro come dei santoni impostori (che scrivono anche centinaia di libri con l’aperta intenzione di convincere la gente della fondatezza delle loro stramberie) che il Cristo, il quale dopo la risurrezione ha fatto rotolare una pietra tombale pesantissima (dettaglio su cui tutti i Vangeli sono concordi) senza che le guardie se ne accorgessero (anzi, dormivano), fatto che lo stesso Sinedrio cercò disperatamente di minimizzare. Questo senza contare come molti ebrei del tempo, incluso Giuseppe Flavio, ritenessero i miracoli del Cristo manifestazione demoniaca. Altro che CICAP! L’oligarchia religiosa dell’epoca aveva tutto l’interesse di presentarlo come un millantatore (come ve n’erano a decine anche all’epoca) ed un folle che si esibiva in trucchi di prestidigitazione, ed invece non riuscì a smentire gli avvenimenti che Lo accompagnarono nella sua predicazione (non ultima la Sua risurrezione), tant’è vero che dovettero ricorrere alla spiegazione preternaturale per cercare di arginare le numerose conversioni dall’ebraismo al nascente cristianesimo.

    • andrea g ha detto:

      Perchè urli

  • fedele razio ha detto:

    il fatto è che a non credere in Cristo si deve proprio fare uno sforzo preternaturale 😉

    • andrea g ha detto:

      Esatto.
      Valgono più le Parole del Cristo che tutti i libri di
      filosofia di tutte le biblioteche del mondo.
      Egli apre le porte alla Vita Eterna, gli altri al bla bla bla
      da salotto.
      “DIO ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figlio,
      affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia Vita eterna”-
      GV III,16

  • Max ha detto:

    Uhm..

    Il guaio e’ che alcuni non credenti potrebbero affermare – ed alcuni lo fanno, con tanto di ricostruzioni storiche (non di Augias, ma di autori un po’ piu’ seri) – che Gesu’ esistette, certo, ma era soltanto un predicatore dei tempi, immerso nella corrente del giudaismo che annunciava presto la fine del Mondo. Miracoli ed affermazioni “soprannaturali” gli sarebbero state attribuite dagli autori dei Vangeli, che si stavano “formando” un’idea su di Lui.

    Non e’ la risposta definitiva – l’intepretazione di Gesu’ come un essere anche divino e’ ancora valida secondo me e secondo tanti altri. Ma credo che non sia del tutto vero che ci si pone davanti soltanto a due scelte quando si parla di Gesu’, che fosse o pazzo o veramente chi diceva di essere. Se non altro, meglio ricordarsi che ci sono coloro che credono ad altre ipotesi, come quella che ho accennato sopra.

    • Paolo Viti ha detto:

      Max dovresti approfondire maggiormente le tue informazioni sulla storicità dei Vangeli, la tesi che stai facendo sostenere ad alcuni non credenti non è più accettata a livello scientifico. I Vangeli non superano gli anni ’70 e chiunque avesse scritto qualcosa che Gesù non ha detto sarebbe stato smentito dai testimoni oculari che ancora vivevano, inoltre c’è da considerare che le opere satiriche romane antecedenti agli anni ’70 prendendo in giro i cristiani confermano i contenuti dei Vangeli, i loro racconti e le parole di Gesù. Se fosse stato falso il contenuto, se la tomba non fosse stata vuota ecc. sarebbe stata la prima cosa che avrebbero scritto per confutare e distruggere la giovane “setta” che stava nascendo.

      • Max ha detto:

        Paolo, io ne ho un’altra indicazione, se non prova, del valore del racconto evangelico. Agli apostoli erano state dette molte interessanti parole, avevano visto cose prodigiose, ma alla fine il loro Maestro era stato messo in croce come un ladrone qualsiasi a patire la morte piu’ infamante. Era questo il Figlio di Dio? Gli apostoli dovevano essere quanto meno con il morale “a terra”. Eppure, dopo la Pentecoste, vedi gli apostoli che partono in quarta. Intraprendono lunghi viaggi per diffondere la parola del loro Maestro, fino a soffrire il martirio pur di non rinnegare il Suo l’insegnamento. Possibile? Un’allucinazione collettiva? ma tu rischi la vita per un’allucinazione?

        Pero’ per quello che dici tu, un ateo ti potrebbe ribatterebbe che anche la vita di Cesare Augusto era stata descritta dai suoi biografi con eventi portentosi…

        • Max ha detto:

          Sia chiaro, Paolo, che io do’ valore anche a quello che tu hai detto. Ma credo che sia giusto conoscere le obiezioni che ti possono essere fatte.

  • MALTA1991 ha detto:

    Sono Agnostico , non so se Cristo sia esistito veramente oppure no , fatto sta che il suo messaggio è un qualcosa di veramente positivo, applicabile nella vita dei credenti e non.
    Io sono per il dialogo e l amicizia tra credenti e non credenti.

    • EquesFidus ha detto:

      Vuoi un suggerimento, valido sia qui che per cattoliciromani? Non scrivere sempre le stesse cose, alla fine risulti ripetitivo. Anch’io vorrei che ci fosse un po’ di tolleranza da parte dei non credenti ai credenti, ma ti dirò di più, anch’io vorrei che tutti credesso in Cristo e vivessero per Cristo; purtroppo non è così, e d’altra parte è lo stesso Nazareno ad averci detto che “molti sono chiamati, ma pochi sono eletti”.
      Vedere il Vangelo come un manualetto di etica o di morale slegandolo dalla accettazione della divinità del Cristo (e, di conseguenza, dall’appartenenza alla Chiesa) è proprio ciò che viene confutato in questo articolo. Il punto non è prendere il messaggio evangelico e farne una filosofia, più o meno positiva, di vita; il punto è che il messaggio evangelico proprio non può essere compreso se non si accetta il Cristo come figlio di Dio, o almeno non è possibile senza cadere in sostanziali contraddizioni. Tutto il resto sono luoghi comuni ed annacquamenti della Buona Novella, tutte cose condannate da Lui e dai Suoi discepoli; d’altro, il cristianesimo non è una filosofia o una religione strictu senso, ma tutto deriva dall’incontro con Lui.

    • Max ha detto:

      Gesu’ e’ esistito; la stragande maggioranza degli studiosi di quel periodo – cristiani, ebrei, musulmani, agnostici ed atei – concordano su questo. Ovviamente alcuni credono che fosse anche divino, altri no. Ma sull’esistenza non ci sono granche’ dubbi.

  • Luca ha detto:

    Si può ammirare Gesù senza credere alla sua divinità ?
    E’ una domanda, retorica, presa alla lettera si scontrerebbe con la semplice constatazione che così é, che esistono molti laici che ammirano Gesù. Secondo l’articolo i laici cadrebbero in questo stesso modo in contraddizione, ma questa risposta non mi soddisfa pienamente, perché la pretesa contraddizione dipende essenzialmente dalla natura che si intende attribuire a Dio e ancor prima (forse meglio ancor dopo ;)) all’uomo. Perciò la domanda corretta credo sia “come fanno i laici ad ammirare Gesù senza porsi queste domande sulla natura dell’uomo ? Esattamente su questo punto si é sviluppato a seguito dell’intervento di papa Francesco un bel dialogo tra Eugenio Scalfari e Vito Mancuso. Io trovo davvero bello lo stimolo proposto da Mancuso (in sintesi: la mancanza di fede in Gesù sarebbe una mancanza di fede nell’uomo) ed un tentativo di chiarezza nella replica di Scalfari. Ve li propongo sperando di contribuire al dialogo. Mancuso (13 Settembre) http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/09/13/il-papa-non-credenti-la-risposta-di.html?ref=search
    Scalfari (15 Settembre)
    http://www.repubblica.it/politica/2013/09/15/news/la_verit_vi_prego_sui_confini_dell_amore-66545367/?ref=search

    • Paolo Viti ha detto:

      Non capisco quello che scrivi, in realtà stai ponendo un’altra domanda che non c’entra nulla con quella dell’articolo. Non dipende affatto “dalla natura che si intende attribuire a Dio”, questa frase non ha senso…o Gesù diceva il vero quando si definiva “Figlio di Dio” oppure mentiva, non ci sono compromessi mancusiani che tengono! 😉

      • andrea g ha detto:

        Esatto; se si conoscono tutte le Parole di Gesù, ci sono solo
        due possibilità: o Lo si riconosce per ciò che afferma (IO e il
        Padre siamo Uno),o Lo si giudica un folle esaltato:
        “Senza di ME fate niente”-
        “IO sono la Verità e la Vita”, ecc.
        Nessun limbo, nessuna zona grigia.

  • Luca ha detto:

    Quel che scrivo é molto semplice. Constato semplicemente che tantissime persone anche di mia stretta conoscenza ammirano ma non credono. Mi pare poco interessante e semplicistico limitarsi a dire “sbagliano” senza nemmeno provare a capire, mettersi nei loro panni. Quanto a Mancuso capisco bene come su queste pagine venga male accolto ma a me non interessano i pregiudizi. Mi interessa giudicare con la mia testa quel che dice, e quel che dice non mi sembra affatto un compromesso quanto piuttosto una posizione molto chiara e netta, utile al discorso che qui si sta facendo.

    • Paolo Viti ha detto:

      Eppure parti dal pregiudizio che qui c’è scritto che chi ammira Gesù e non crede “sbaglia”. Invece dovresti mettere da parte il pregiudizio, visto che non ti interessa, e leggere l’articolo dove si chiede di riflettere su questa contraddizione in modo da assumere una posizione più matura. Molto più di quella di Mancuso e tentativamente evitando di condannare un articolo senza prima averlo letto/capito.

      Mettiamo da parte le condanne e i roghi, caro Luca, impariamo a confrontarci senza dover per forza dimostrare di essere più cattolici degli altri.

      • Luca ha detto:

        Per me quando si dice che uno cade in contraddizione vuol dire che sbaglia ed in questa identificazione non mi pare di mettere nessun pregiudizio. Ho solo detto e qui ribadisco che la contraddizione che voi dite dipende dall’idea che uno ha e di uomo e di Dio. Scalfari non ha eluso l’argomento, lui identifica due “principi” nell’uomo: uno “bestiale”, derivante dalla natura animale dell’uomo, uno razionale e culturale, legato tra le altre cose alla solidarietà e all’amore che lui lega ad una sorta di esigenza di autodifesa della specie. Se ricordo bene erano concetti che aveva espresso molto chiaramente nei suoi dialoghi con il Cardinal Martini. In questo senso allora Scalfari identifica Cristo in un’uomo che ha saputo portare al massimo grado il principio di solidarietà. Quanto poi al suo dirsi “figlio di Dio” non mi pare abbia affrontato di petto la questione, ma penso tu sappia bene che esistono tante interpretazioni possibili su questo punto, compresa quella che si sia trattato di una forzatura degli evangelisti o dei cristiani dei primi secoli. Se accettiamo questo punto di vista – che noi rifiutiamo per un atto di fede ma che resta un punto di vista come un altro – la contraddizione non si vede più e l’ammirazione per l’uomo Gesù resta intangibile, del tutto condivisibile. Su questo preciso punto l’intervento di Mancuso a me sembra davvero profondo e lungimirante. Hai letto ? Cosa ne dici nel merito ?
        PS figurati se un “relativista” come me – attribuzione che mi viene costantemente rilanciata ma nella quale non mi identifico – pensa in termini di roghi e condanne. Nemmeno ritengo di essere più cristiano degli altri, tant’é che continuo a provar gusto nel cercare la verirà assieme a cristiani come me che la pensano diverso da me. Questo talora implica toni più o meno provocatori che in qualche caso possono anche dare fastidio, e me ne scuso. E’ inevitabile e persino fruttuoso -penso io – se si resta nel rispetto reciproco. La pace sia con te.