Il femminismo arriva tardi: la Chiesa da sempre difende le donne

Bergoglio donnePerché il cristianesimo pullula di grandissime donne, molte di loro martiri a causa della loro fede, come Agnese, Tecla, Cecilia, Margherita, Blandina, Pulcheria, Eudoxia, Galla Placidia, Olimpia, Melania, Clotilde, Teodolinda, Berta Di Kent, Olga di Kiev ecc.?

Perché, come ha spiegato il grande sociologo Rodney Stark, il cristianesimo fin da subito ebbe a cuore la stima, il rispetto e la protezione verso le donne. Esse, infatti, godevano di uno status più alto rispetto alle donne del mondo greco-romano o del mondo pagano: i cristiani promossero il matrimonio, combatterono la poligamia, la schiavizzazione e lo sfruttamento sessuale e proibivano la pratica dell’infanticidio, dell’aborto (che spesso veniva esercitato proprio nei confronti della nascita delle bambine).

Tanti Padri della Chiesa hanno parlato del rispetto della donna e della sua equiparazione all’uomo, uno di essi è ad esempio Sant’Agostino (354-430 d.C.) Egli, come abbiamo mostrato, mise bene in evidenza la pari dignità di uomo e donna, ricordando l’importanza della fedeltà, cui sia l’uomo che la donna sono chiamati allo stesso modo, ricordando che alla donna non può essere imposto un marito ma deve accettarlo lei stessa. Particolarmente ricordava che «Secondo il Genesi è la natura umana in quanto tale che è stata fatta ad immagine di Dio, natura che si compone dei due sessi e quindi non esclude la donna, quando si tratta di intendere l’immagine di Dio. […]. La donna è con suo marito immagine di Dio, cosicché l’unità di quella sostanza umana forma una sola immagine».

Un altro grande santo molto attento alla dignità femminile fu San Bernardino da Siena (1380-1444), famoso predicatore francescano di fine Medioevo. Se ne è parlato in un bell’articolo recentemente su “Qelsi Quotidiano”. Anche Bernardino spiegava, infatti, che il marito non ha alcun diritto a pretendere dalla moglie virtù che egli stesso non ha e che egli ha il dovere di aiutare nelle faccende domestiche la moglie qualora questa è già in una fase avanzata da “nutria”, di gravidanza, o ha troppi bambini a cui provvedere. “Tutta questa fadiga vedi che ella è sola della donna, e l’uomo se ne va cantando… E però… tu, marito… fa’ che tu l’aiti a portare la fadiga sua”.

Questo figlio del Medioevo e della Chiesa osservava con attenzione e tenerezza il quotidiano delle donne, di una madre che si occupa del suo bambino: “Ella el fascia e fascia; ella el netta, ella el lava quando n’ha bisogno; ella l’adormenta quando el piagnie; ella il lusinga con cotali giocolini; ella il vuol fare venire a sé, e mostrali talvolta la saragia”. Conosceva la fatica della donna ad essere madre e la stimava, con rispetto. Nelle sue prediche parlava spesso a favore dell’istruzione delle donne, specie le giovanissime, che dovevano essere necessariamente “istruite, foss’anche per lieggere solo la Bibia”. La Chiesa in sé già istruiva quasi tutte le sue tantissime religiose tanto che Bernardino arrivò persino a sottolineare che alcune donne “ne siano [ce ne sono] che so’ più dotte che alcuno uomo”.

“Volite voi le vostre donne oneste?”, chiedeva ai padri di famiglia, Fatele imparare lettera, che, t’avviso, che non possono stare senza diletto, e se farai si dilettino nelle Scritture, bon per te”. Per quanto riguarda le mogli, Bernardino si scagliava contro le pene corporali, pratiche legale e persino consigliate dalle leggi suntuarie comunali dell’epoca, che né la Chiesa né Bernardino hanno mai promosso. Il frate denunciava che ci sono mariti che trattano meglio le galline che non le mogli, avvertendo che dalla donna maltrattata si otterrà solo il contrario di quel che si pretenderebbe: O pazzi da catena di molti,… che tali so’ che sapranno meglio comportare una gallina, che fa ogni dì un uovo fresco, che non comporteranno la propria donna… che come ella parla una parola più che a lui non pare, subito piglia il bastone e comincia a bastonare; e la gallina, la quale gracida tutto dì e tu hai pazienza di lei per avere l’ovicciuolo!”. “Così dico a te, marito, non dare busse a la donna, però che mai busse fecero buona la donna; farà meglio co’ le buone parole… mostrandole il suo errore”.

La donna va amata, non picchiata, diceva San Bernardino da Siena, “fra la donna e ‘l marito bisogna che sia delle più singolari amicizie del mondo… se uno è lordoso e l’altro è virtuoso non si accorderanno mai insieme, ma se tutti e due sono virtuosi et amansi di vero e buono amore generasi tanta amicizia che pare già fatto un paradiso”. Come Agostino, appoggiava la sua predica a favore del rispetto della donna al Genesi: “Iddio non fece la donna dell’osso del piè dell’uomo, acciò che non se la mettessi per soggiogazione sotto de’ piedi. E no la fece dell’osso del capo dell’uomo, perch’ella non soggiogasse l’uomo. Fecela dell’osso del petto ch’è presso al cuore… per darti ad intendere che con amore l’ami come tua compagna””.

La Chiesa non ha certo dovuto aspettare il femminismo per avanzare certe richieste sulla “dignità” della persona prima di tutto, della donna nello specifico.

La Redazione

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39 commenti a Il femminismo arriva tardi: la Chiesa da sempre difende le donne

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  1. Enrico da Bergamo ha detto

    Vero ma secondo il comune sentire la persona è se ha, quando la scorsa settimana papa Francesco ha parlato contro l’avere non ha fatto altro che tuonare contro questa mentalità moderna portatrice alla fine di morte.

  2. Giacomot ha detto

    Sono costretto a rispondere quà ad un commento su ‘Da omosessuale chiedo scusa a Guido Barilla’ visto che lì la discussione è stata chiusa .
    LeCorbeau guarda che devi cliccare su ‘Visualizza altro’ <–scritto in blu alla fine di un commento che è troppo lungo e su 'Vedi altri ToT post' <— scritto sempre in blu alla fine dell'ultimo commento in risposta della discussione cominciata .

  3. Titti ha detto

    A-thèos=a-èthos mi ha risposto che per amore dei figli, si sopporta, invece di divorziare. Vorrei sapere dalle sue parole chi e cosa bisogna sopportare.

    • Emanuele ha detto in risposta a Titti

      …io invece aspetto ancora la tua risposta sull’essenza della famiglia, visto che abbiamo detto che l’amore è necessario ma non sufficiente.

      • Emanuele ha detto in risposta a Emanuele

        P.S. …il discorso sull’eutanasia lo riprendiamo alla prossima occasione, qui mi pare troppo OT…

    • domenico ha detto in risposta a Titti

      Nessuno chiede di sopportare situazioni di violenza fisica o psicologica.
      In queste situazioni faccio notare che spesso le donne sono ospitate proprio da strutture religiose.
      Si chiede (e si badi bene che si chiede sia al marito che alla moglie) di non separarsi per motivi, come la famigerata e onnicomprensiva ‘incopatibilità di caratteri’, che possono esere superati con l’aiuto di una opportuna direzione psicologica o spirituale. Quello che si chiede è che la coppia riscopra i motivi per cui si sono a suo tempo innamorati ed hanno preso la decisione di sposarsi.

      • Emanuele ha detto in risposta a domenico

        si chiede è che la coppia riscopra i motivi per cui si sono a suo tempo innamorati ed hanno preso la decisione di sposarsi

        …hai colto la sostanza, ma siamo sicuri che le coppie si sposino dopo aver preso una decisione ponderata?

        Oggi, introducendo la possibilità del divorzio, il matrimonio nasce già viziato. Infatti, è logico che se si considera il matrimonio “a termine”, si affronti la scelta con più superficialità…

        Immaginiamo di dover comprare un’auto e per assurdo di non poterla mai più cambiare… ci penseremmo molto prima di fare un passo del genere. Cercheremo la massima qualità e durata, sceglieremo con cura gli accessori, valuteremo come si potrà sviluppare la nostra vita e famiglia nei prossimi anni…

        Certamente, sapere che possiamo riportarla al concessionario dopo un anno senza perdere troppi soldi, ci fa affrontare la scelta in modo più superficiale…

        Lo stesso avviene per il matrimonio… se lo immaginiamo indissolubile, utilizzeremo proficuamente il tempo del fidanzamento per maturare una decisione ponderata. Ponendo invece il matrimonio “a termine”, siamo più orientati all’idea che, se le condizioni cambiano, possiamo cambiare anche il coniuge.

        Così facendo, si perde anche la volontà di maturare. Infatti, il matrimonio non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso di crescita insieme. Per fare ciò dobbiamo essere pronti a cambiare ed ad accettare i cambiamenti dell’altro coniuge. L’idea di impegnarsi “per la vita”, certamente è uno sprone a fare ogni giorno meglio. Se invece immagino che tutto possa prima o poi finire, cosa mi porterebbe a faticare per migliorare il rapporto matrimoniale?

  4. edoardo ha detto

    Mi ha colpito molto la figura di Adelaide di Borgogna, regina d’Italia, che nel 950 si rifugiò all’eremo di San Cassiano sui colli berici, per sfuggire agli sgherri inviati da Berengario d’Ivrea, che l’aveva tenuta prigioniera alla rocca di Garda per “convincerla” a sposarla e diventare in tal modo, re d’Italia, dopo aver fatto (probabilmente) uccidere per avvelenamento suo marito.
    Una donna molto forte, non era certo molla come un budino, che doveva fronteggiare un mondo di uomini in un’epoca assai violenta.
    Fuggì dalla rocca in modo rocambolesco, aiutata da un frate che la condusse all’eremo, dove alloggiò del tempo in uno degli anfratti annessi all’eremo in questione, lei e (assai probabilmente) sua figlia Emma, futura regina di Francia.
    La regina Adelaide in seguito si recò a Canossa dove strinse un’alleanza militare e matrimoniale con Ottone di Sassonia, per sconfiggere Berengario.
    Adelaide fu santificata ancora in antichità, è un modello di donna molto particolare, che visse tra lutti famigliari (vide morire due figli, il primo ed il secondo marito), opere caritatevoli (era assai amata e benvoluta dal popolo che vedeva un lei una regina giusta e caritatevole quando serve, ma anche rigorosa e guerriera quando la giustizia lo richiedeva), e quando la sua missione era ultimata, passò l’ultima delle grandi stagioni della sua vita, in un monastero in Alsazia, dove esaurì il suo cammino terreno.
    E’ una figura grande, nobile e tragica, di donna del Medio Evo. Una donna cristiana del Medio Evo.
    Tutti gli anni da un po’ di tempo in qua, passo qualche notte all’eremo, nel sacco a pelo, tra la cappella, i sepolcri. Un luogo dalla storia più che millenaria. Mi piace molto d’inverno, quando gli ultimi bagliori di luce illuminano la pianura sottostante la rupe avvolta dalla foschia.

  5. Mariolino ha detto

    La Chiesa ha sempre relegato le donne a ruoli secondari e comunque non di responsabilità, non è infatti un caso che dai palazzi vaticani vi sia sempre stata opposizione al suffragio esteso pure alle donne, all’epoca si diceva addirittura che il cervello delle donne non era biologicamente pensato per occuparsi di politica, Pio X disse ad esempio che le donne non dovevano votare ma “votarsi ad un’alta idealità di bene umano”. Quindi sottomesse e ubbidienti, per dirlo con parole comprensibili a tutti.

    • domenico ha detto in risposta a Mariolino

      mi risulta che il voto alle donne sia stato dato in Italia solo dopo la seconda guerra mondiale… molto dopo la morte di Pio X.
      Spiegaci perchè il sabaudo Regno d’Italia non ha dato il diritto di voto alle donne.

      • Mariolino ha detto in risposta a domenico

        In Italia fin dall’800 si è rivendicato il suffragio femminile, anche se tale diritto fu riconosciuto solo nel 1945. Questo lungo lasso di tempo dimostra che la Chiesa ebbe parecchio tempo per pensarci e così riconoscere dei diritti così basilari, se non lo fece è perchè non fu capace di mantenersi al passo dei tempi e personalmente non capisco a cosa serva un’istituzione che sempre arriva in ritardo su questioni così fondamentali come sono i diritti civili.

        • Laura ha detto in risposta a Mariolino

          A cosa serviva il diritto di voto prima della democrazia?

          Mariolino posso chiederti una cosa? TI faresti gli affari tuoi? Quando noi donne cattoliche avremo bisogno della tua (finta e strumentale) attenzione te lo verrò a chiedere di persona, per ora la Chiesa è l’unico luogo in cui mi sento amata e valorizzata davvero come donna.

          E tu? Come tratti le donne? Oggetti sessuali? Come va a pornografia? Nei tuoi desideri sessuali sicuro di avere una visione pura e rispettosa della donna? Sicuro che ti interessa davvero la sua dignità e non strumentalizzi questi discorsi (umiliando le donne) per pura dialettica anticlericale?

          I fantomatici diritti civili li ha inventati la cultura cristiana sotto l’ala della Chies!! Mi domando da anni a cosa serve e a cosa è mai servito l’anticlericalismo, se non come sfogo di rabbia per persone che non avrebbero altri metodi leciti per scaricare la noia di una vita vissuta senza Dio.

          • Qualunque ha detto in risposta a Laura

            Un altra con la bava alla bocca…

            • Laura ha detto in risposta a Qualunque

              Meno giudizi e più apostrofi, caro Qualunque. Nessuna bava ma la voglia di sottolineare agli anticlericali di professione la loro ipocrisia.

              Tu? Hai argomenti per entrare nel dibattito o ti limiti a condannare da fuori?

        • mercuriade ha detto in risposta a Mariolino

          Andiamo con ordine. Il suffragio femminile fu rivendicato già da prima: la prima a rivendicarlo fu Olympe de Gouges, durante la Rivoluzione Francese. Fu però una mosca bianca, subito messa a tacere dagli stessi rivoluzionari, e proprio dai più “progressisti”. Per tutto l’Ottocento e gran parte del Novecento il movimento che chiedeva il suffragio femminile fu ostacolato dalla stragrande maggioranza degli intellettuali, soprattutto perché la massoneria, che praticamente aveva le redini di tutti i posti di potere soprattutto in Inghilterra, era contraddistinta da una misoginia rigidissima: se si leggono alcuni articoli di giornale ancora degli anni ’20 si trovano toni di gran lunga più misogini di quelli di Pio X. In Italia, poi, le cose erano ancora più complicate perché per un ventennio buono fu tenuta in pugno da una dittatura, e dunque il problema del suffragio non si poneva nemmeno.

          • domenico ha detto in risposta a mercuriade

            un nome a caso:
            “…the average of mental power in man must be above that of women ” (Darwin 1896).
            Ma che deve fare la Chiesa? seguire o non seguire quello che dicono gli scienziati?

        • Katy ha detto in risposta a Mariolino

          La Chiesa non serve certo a fondare nuovi diritti civili, l’obiettivo della Chiesa è comunicare l’unico messaggio che dà dignità all’uomo: “Gesù Cristo ti ha salvato”. Il resto viene di conseguenza, senza il cristianesimo donne e bambini non avevano nemmeno una libertà personale.

          • andrea g ha detto in risposta a Katy

            Proprio così, Katy.
            D’altronde il Signore ci avverte che se non si fà la giustizia essenziale,
            se non si è cioè attratti dalla conoscenza di DIO, il Messaggio cristiano
            non fà alcuna presa: di fronte al Suo sublime parlare delle Cose del Cielo,
            la massa “mormora contro di Lui” (Gv VI,60-61), ed Egli chiarisce:
            “Nessuno può venire a ME se il Padre Mio non lo attira” (Gv VI,65).

          • Mariolino ha detto in risposta a Katy

            Quello che io dico è che la Chiesa arriva sempre in ritardo (a volte addirittura di secoli) rispetto alla società civile. Se questo non da a pensare significa che si dispone di ben poco senso critico.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Mariolino

              In ritardo rispetto a chi o rispetto a cosa? Chi è il punto di riferimento? Chi determina cosa è giusto o cosa è sbagliato?

              La Chiesa ha l’unico compito di stare indietro a 2000 anni fa, se si discosta da lì sbaglia.

              E’ giusto pensarci ma bisogna guardare al senso della storia con l’occhio distaccato e fisso all’eterno, come quello della Chiesa. Non a caso tutto passa (compreso tu e le tue sterili polemiche) e lei resta, fissa come riferimento etico da secoli e secoli.

            • Lucio ha detto in risposta a Mariolino

              La Chiesa arriva sempre in ritardo?
              Provi a leggere questo scritto di Chesterton:

              PERCHÉ SONO CATTOLICO

              La difficoltà nello spiegare «perché sono cattolico» consiste nel fatto che vi sono diecimila ragioni, tutte riconducibili ad un’unica ragione: che il cattolicesimo è vero. Potrei riempire intere pagine con innumerevoli frasi che iniziano tutte con: «È l’unica realtà che…». Come, per esempio: 1) È l’unica realtà che evita che un peccato rimanga un segreto; 2) è l’unica realtà in cui il superiore non è veramente un superiore, almeno non nel senso altezzoso del termine; 3) è l’unica realtà che libera la persona dalla degradante schiavitù di essere un prodotto del proprio tempo; 4) è l’unica realtà che comunica come se fosse la verità, come se trasmettesse un messaggio rifiutandosi di corromperlo; 5) è l’unico modello di cristianesimo che si rivolge ad ogni tipo di persona, persino a quella rispettabile; 6) è l’unico tentativo serio di cambiare il mondo dall’interno, operando attraverso la volontà e non le leggi; e via di questo passo.
              Oppure potrei trattare la materia da un punto di vista personale e descrivere la mia conversione; ma ho il sospetto che questo metodo renderebbe l’argomento molto più ristretto di ciò che in realtà è. Vi sono molte persone di gran lunga migliori di me che si sono convertite a religioni di gran lunga peggiori. Preferirei tentare di parlare di ciò che differenzia la Chiesa Cattolica dai suoi concorrenti, anche i più rispettabili. Cioè, parlerò degli aspetti strettamente cattolici della Chiesa Cattolica. Vorrei suggerire che si tratta di qualcosa non solo di più vasto dei miei orizzonti, ma di più vasto rispetto a qualsiasi altra cosa esistente nel mondo, qualcosa di più vasto del mondo stesso. Ma, visto che lo spazio a mia disposizione è limitato, mi concentrerò su un aspetto particolare: quello della capacità di salvaguardare la verità.
              Alcuni giorni fa uno scrittore famoso, solitamente ben informato, ha parlato della Chiesa Cattolica come della avversaria delle nuove idee. È probabile che non si sia accorto che la sua affermazione non era esattamente ciò che si considera un’idea nuova. È una di quelle nozioni che i cattolici si trovano a dover costantemente contrastare, in quanto si tratta di un’idea molto vecchia. Certo è che coloro che ritengono che il cattolicesimo non porta nulla di nuovo, difficilmente dicono qualcosa di nuovo sul cattolicesimo stesso. Come dato di fatto è curioso notare che uno studio approfondito della storia dimostrerebbe il contrario. Se consideriamo le idee come tali, e se le consideriamo in quanto nuove, va ricordato che i cattolici hanno spesso pagato un caro prezzo per sostenerle quando erano veramente delle novità, quando erano talmente nuove che nessun altro era disposto a difenderle. Il cattolico non solo era in prima linea, ma era l’unico in quell’avamposto, incompreso dagli altri che non riuscivano a capire che cosa aveva scoperto.
              Così, per esempio, quasi due secoli prima della Dichiarazione d’Indipendenza e della Rivoluzione Francese, in un periodo dominato dall’ orgoglio e dal servilismo nei confronti dei principi, il cardinale Bellarmino e lo spagnolo Suarez gettavano le fondamenta per una teoria della vera democrazia. Ma, nell’ età del diritto divino, hanno dato l’impressione di essere dei gesuiti sanguinari e sofistici, che strisciano con dei pugnali per commettere il regicidio. E, di nuovo, i casisti delle scuole cattoliche avevano già detto tutto ciò che c’era da dire sui drammi e sui romanzi a tesi, due secoli prima che venissero scritti. Evidenziarono i problemi inerenti alla condotta morale, con l’unico difetto di esserci arrivati duecento anni in anticipo. In un periodo di predicatori fanatici da strapazzo e di improperi a buon prezzo, essi ebbero la nomea di bugiardi e cavillatori, solo perchè erano psicologi prima che la psicologia divenisse una moda. Sarebbe troppo facile continuare con esempi simili fino ad arrivare ai nostri giorni, quando vi sono ancora idee troppo nuove per essere comprese. Ci sono dei passaggi nella De Rerum Novarum di Leone XIII che solo ora iniziano ad essere utilizzati come spunti da movimenti sociali molto più innovativi del socialismo. E quando Belloc scrisse sullo Stato servile, avanzò una teoria economica così originale che tutt’ oggi quasi nessuno ha compreso. Tra qualche secolo, qualcuno probabilmente la riprenderà, e la riprenderà erroneamente. E quindi, se i cattolici hanno qualcosa da criticare, la loro protesta verrà subitamente spiegata dal fatto arcinoto che i cattolici non rispettano le nuove idee. Tuttavia, la persona che ha fatto quell’ affermazione sui cattolici voleva dire qualcosa e sarebbe opportuno che lui stesso la comprendesse con più chiarezza rispetto al modo in cui l’ha enunciata. Ciò che voleva dire è che, nel mondo moderno, la Chiesa Cattolica si oppone a molte mode influenti, la maggior parte delle quali si considerano ancora attuali, anche se incominciano ad essere un poco stantie. In poche parole, se voleva dire che la Chiesa spesso si oppone a ciò che il mondo considera, in quel dato momento importante, ha perfettamente ragione. Spesso la Chiesa combatte le mode di questo mondo transeunte, in quanto sa, per esperienza, la rapidità con cui questo mondo cambia. Ma per comprendere esattamente l’argomento è necessario spaziare più ampiamente e considerare l’essenza stessa delle idee in questione, per considerare, quindi, l’idea dell’idea.
              Il 90% di ciò che chiamiamo nuove idee sono semplicemente vecchi errori. Uno dei principali compiti della Chiesa Cattolica è far sì che la gente non commetta questi vecchi errori, in cui è facile ricadere, ripetutamente, se le persone vengono abbandonate, sole, al proprio destino. La verità concernente l’atteggiamento cattolico nei confronti dell’eresia o, si potrebbe dire, nei confronti della libertà, può essere rappresentata dalla metafora di una mappa. La Chiesa Cattolica possiede una mappa della mente che sembra la mappa di un labirinto, ma che in realtà è una guida per orientarsi nel labirinto. Questa mappa è stata compilata utilizzando conoscenze che, nel mondo della scienza umana, non hanno paragoni. Non vi sono altri casi di istituzioni intelligenti che hanno, con continuità, pensato sul pensiero per duemila anni. È un’ esperienza che ricopre quasi tutti i campi esperibili e, in special modo, gli errori. Ne risulta una mappa che evidenzia con chiarezza tutti i vicoli ciechi e le strade dissestate, nonchè le vie che si sono dimostrate fuorvianti grazie alle testimonianze fornite ci da coloro che le hanno seguite.
              Su questa mappa della mente gli errori vengono segnati come eccezioni: gran parte di essa è costituita da campi da gioco e terreni di caccia fioriti, dove la mente può spaziare con tutta la libertà che le è propria, per non parlare dei numerosi campi di battaglia intellettuale dove il combattimento è quanto mai incerto e imprevedibile. Ma c’è la responsabilità di segnalare determinate strade che conducono al nulla o alla distruzione, ad un muro cieco o a un precipizio. Così facendo, si previene la possibilità che le persone perdano il loro tempo, o le loro vite, in sentieri che si sono dimostrati ripetutamente, nel passato, vani o disastrosi, ma che possono ancora, in futuro, intrappolare ripetutamente i viandanti. La Chiesa si prende la responsabilità di mettere in guardia il suo popolo su queste realtà, e sta proprio qui l’importanza del suo ruolo. Dogmaticamente essa difende l’umanità dai suoi peggiori nemici, quei mostri antichi, divoratori orribili che sono i vecchi errori.
              Adesso tutti questi falsi temi si ripresentano nuovamente, in modo particolare alle nuove generazioni. La prima affermazione sembra sempre inoffensiva e ragionevole. Riporterò solo un paio di esempi. Sembra inoffensivo dire, come sostiene la maggior parte della gente oggi, che «le azioni sono sbagliate solo se danneggiano la società». Applica questo principio e, prima o poi, ti ritroverai immerso in una città disumana e pagana di folle, che considera la schiavitù il più conveniente e sicuro mezzo di produzione, che tortura gli schiavi per ottenere prove, in quanto l’individuo non conta nulla di fronte allo Stato, che condanna a morte un innocente in nome del popolo, come hanno fatto gli assassini di Cristo. Allora, forse, ritornerai ai principi cattolici, scoprendo che la Chiesa, oltre ad affermare i nostri doveri nei confronti della società, dice anche altre cose per evitare che si commettano ingiustizie nei confronti dell’individuo. O, ancora, può sembrare pio dire: «i conflitti morali finiranno con il trionfo della sfera spirituale su quella materiale». Applica questo principio e potresti ripercorrere le pazzie dei manichei, sostenendo che il suicidio è un bene in quanto è un sacrificio, che la perversione sessuale è un bene in quanto non è fonte di vita, che il sole e la luna sono prodotti dal demonio in quanto entità materiali. Allora inizierai a capire perchè il cattolicesimo insiste sull’ esistenza degli spiriti malvagi, oltre quelli angelici, e perchè anche gli elementi materiali possono essere sacri come nell’Incarnazione o la Messa, nel sacramento del matrimonio o la resurrezione della carne.
              Ora, non vi è un altro sistema di pensiero che, nel mondo, possa garantire una tale capacità di prevenzione nei confronti dell’ errore. Il poliziotto arriva tardi, quando si tratta di far sì che le persone non sbaglino. Il dottore arriva tardi, in quanto decide di fare internare il matto, ma non consiglia alla persona sana i metodi per non impazzire. E tutte le altre sette e scuole non sono adeguate allo scopo, e questo non perchè esse non insegnino delle verità, ma proprio perchè insegnano delle verità, e si accontentano di alcune verità. Ma nessuna pretende di possedere la verità, nessuna pretende veramente di avere una visuale universale delle cose. La Chiesa non è solo armata nei confronti delle eresie passate o, persino, presenti, ma anche nei confronti di quelle future, che potranno configurarsi come l’esatto opposto di quelle attuali. Il cattolicesimo non è ritualismo: in futuro forse dovrà combattere forme superstiziose e idolatriche di eccessivo ritualismo. Il cattolicesimo non è ascetismo: ha già, nel passato, più volte, condannato le esagerazioni fanatiche e crudeli dell’ascetismo. Il cattolicesimo non è mero misticismo: anche oggi difende la ragione umana dal mero misticismo dei pragmatisti. Ne deriva che, quando il mondo diventò puritano nel XVII secolo, la Chiesa venne accusata di estremizzare la carità fino a sconfinare nella sofistica, rendendo tutto più semplice con l’abitudine lassista del confessionale. Ora che il mondo si è convertito dal puritanesimo al paganesimo è la Chiesa che protesta contro il lassismo pagano imperante, dall’ abbigliamento alle usanze. Sta facendo ciò che i puritani volevano, in quanto è sorta questa necessità. È molto probabile che il meglio del protestantesimo sopravviverà nel cattolicesimo: in questo senso i cattolici diventeranno puritani mentre i puritani diventeranno pagani.
              Ne consegue quindi che il cattolicesimo, in un certo senso poco compreso, rimane al di fuori di una disputa tipo quella che si è avuta a Dayton sul darwinismo. Ne rimane al di fuori in quanto la comprende, come una casa comprende i mobili al suo interno. N on è una vanteria- settaria l’affermare che è prima, dopo e oltre tutte queste cose, da tutti i punti di vista. È imparziale nella contesa tra i fondamentalisti e la teoria sull’ origine della specie, perchè risale ad un’origine prima di quell’origine; perchè è più fondamentale del fondamentalismo. Sa da dove proviene la Bibbia. Sa anche a dove portano la maggior parte delle teorie sull’ evoluzione. Sa che vi erano molti altri vangeli oltre i quattro vangeli e che vennero scartati dall’ autorità della Chiesa Cattolica. Sa che vi sono molte teorie evoluzioniste oltre quella di Darwin, e che quest’ultima verrà probabilmente superata da altre scoperte scientifiche. Non accetta, com’è sua abitudine, le conclusioni della scienza per la semplice ragione che la scienza non giunge mai a conclusioni definitive. Concludere significa finire e l’uomo di scienza difficilmente si ferma: egli non accetta, com’ è sua abitudine, ciò che dice la Bibbia, per la semplice ragione che la Bibbia non dice alcunchè. Non si può portare un libro sul banco dei testimoni e pretendere che ci dia spiegazioni. La controversia fondamentalista in quanto tale distrugge il fondamentalismo. La Bibbia in quanto tale non può essere la base per un accordo quando è la causa del disaccordo; non può venir presa come il minimo comune denominatore tra i cristiani quando c’è chi la interpreta allegoricamente e chi letteralmente. Il cattolico la prende come riferimento in quanto dice qualcosa alla mente vivente, coerente e salda di cui ho già parlato; la mente umana sublime in quanto è guidata da Dio.
              Ogni istante aumenta in noi la necessità morale di avere questa mente immortale. Dobbiamo possedete qualcosa che tenga insieme i confini del mondo, mentre facciamo i nostri esperimenti sociali o realizziamo le nostre utopie. Per esempio, dobbiamo raggiungere un accordo ultimativo, anche solo basato sull’ evidenza della fratellanza umana, per evitare reazioni di brutalità umana. È molto probabile che oggi la corruzione del governo rappresentativo porti al predominio dei ricchi, calpestando tutte le tradizioni egualitarie, tramite un orgoglio pagano. L’evidenza va riconosciuta dovunque come vera. La semplice reazione e la desolante ripetizione di vecchi errori vanno evitate. Dobbiamo far sì che il mondo intellettuale sia salvaguardato dalla democrazia. Ma nella situazione attuale di anarchia mentale nessun ideale è al sicuro. Così come i protestanti si appellavano alla Bibbia contro i preti senza rendersi conto che anche la Bibbia poteva esser fatta oggetto di discussione, similmente i repubblicani si appellavano al popolo contro il re senza rendersi conto che anche il popolo poteva rifiutarsi di obbedire. La dissoluzione delle idee, la distruzione di tutte le prove veritiere, che è stata resa possibile dall’ abbandonare il tentativo di mantenere ferma una Verità fondamentale e civile per scartare tutte le verità e le tracce e per rifiutare tutti gli errori, non hanno fine. Da allora, ogni gruppo si è impossessato di una verità singola impegnandosi a trasformarla in una falsità. Vi sono stati una gran quantità di movimenti, o, in altre parole, monomanie. Ma la Chiesa non è un movimento bensì un luogo d’incontro, il luogo dove tutte le verità del mondo si danno appuntamento.

        • domenico ha detto in risposta a Mariolino

          guarda Mariolino che essere a favore del suffragio femminile non necessariamente è indice dell’essere al passo con i tempi o a favore dei ‘diritti civili’.
          Ad esempio nel 1925 a Roma si tenne il congresso della ‘International Alliance of Women’, l’organizzazione che raccoglieva tutti i gruppi a sostegno del voto femminile nel mondo.
          Ebbene guarda un pò chi andò a portare il suo sostegno:
          http://www.womenalliance.org/images/rome.jpg

          • mercuriade ha detto in risposta a domenico

            Non è affatto una sorpresa, dal momento che Mussolini aveva frequentato diverse di queste attiviste fin dai tempi del socialismo, basti pensare ad Angelica Balabanova. Durante il ventennio, poi, il capitolo “donne” divenne un punto di forza nella propaganda del regime: si faceva una gran pubblicità alla “donna all’italiana”, la casalinga forte e semplice e senza i “fronzoli” delle donne d’oltreoceano.

    • Laura ha detto in risposta a Mariolino

      Se le donne sono sempre state trattate così male come mai sono sempre esistite più donne cattoliche rispetto agli uomini, esattamente come accade oggi? Hai un’altra teoria personale o un altro revisionismo storico da proporci per spiegare questo curioso fenomeno?

    • Max ha detto in risposta a Mariolino

      Abbi pazienza, le cose non sono cosi’, in bianco e nero.

      Gia’ nel Medioevo le badesse di importanti monasteri avevano influenza paragonabile a quella dei vescovi; e non solo le badesse, ma anche le mistiche potevano influenzare in maniera pesante la politica.

      http://www.quora.com/Middle-Ages/Why-was-Catherine-of-Siena-so-able-to-challenge-the-gender-norms-of-her-time

      Che “la Chiesa fosse un po’ piu’ donna, ne guadagnerebbe” e’ una cosa vera, ma e’ stata ribadita (e detta) anche da Papi come Giovanni Paolo II e Francesco.

    • domenico ha detto in risposta a Mariolino

      comunque Mariolino in un colpo solo ha offeso tutte le donne che nei secoli hanno vissuto nella Chiesa. Il potere non è il fine di chi entra entra negli ordini ecclesiastici o religiosi. Se qualcuno entra nella Chiesa per il potere sta tradendo la sua vocazione o meglio significa che non ha alcuna vocazione.
      Sappi che Madre Teresa ha fatto più di tanti Papi o cardinali che secondo la tua concezione sarebbero quelli con i ruoli primari e di responsabilità.

      • Laura ha detto in risposta a domenico

        Esatto, dai commenti di Mariolino emerge che le donne cattoliche sono sempre state stupide perché non si sono mai accorte di essere discriminate, abbracciando il cattolicesimo in numero ben maggiore degli uomini.

        Voleva difenderle semplicemente per attaccare la Chiesa ed è finito per insultarle e umiliarle…è la solita fine dell’anticlericale del web.

    • mercuriade ha detto in risposta a Mariolino

      L'”incapacità della donna” è eredità molto più antica, non solo vetero-testamentaria, ma anche greco-romana. Aristotele lo afferma chiaramente, e così anche i grandi medici come Celso e Galeno: la donna non potrebbe essere intelligente né costante quanto l’uomo perché la sua natura sarebbe fredda e umida, proprio perché il suo unico scopo sarebbe quello di fare figli.
      Gli intellettuali, fin quasi all’Ottocento, non fecero che ripetere queste affermazioni, fidandosi delle fonti, considerate “scientifiche”; e anche Pio X fece la stessa cosa.
      C’è, però, da chiedersi anche perché la Chiesa abbia posto spesso sugli altari anche donne che non erano sottomesse e ubbidienti per nulla. Le martiri dei primi secoli sono delle ribelli in piena regola, hanno osato quello che nessuna delle donne romane (che pure noi consideriamo emancipate) prima di loro aveva osato: rifiutare il destino che era stato scelto per loro (il matrimonio), dire in faccia “no” al paterfamilias. Se leggiamo molte agiografie altomedievali, ad esempio quella della beata Oda, vediamo che per avere la libertà di consacrarsi queste donne scatenano una guerra in famiglia, arrivando alla fuga o perfino gesti estremi come tagliarsi il naso. E porre queste donne sugli altari significa dire alle altre donne “siate pronte a fare come loro”.

      • Mariolino ha detto in risposta a mercuriade

        In tutte le culture di tutti i tempi vi sono storie di donne che si sono ribellate a matrimoni combinati, andando così in contro a gravi conseguenze.

        • mercuriade ha detto in risposta a Mariolino

          La differenza sta nel fatto che queste donne di cui sopra sono state innalzate agli altari e additate come esempio; mentre nel mondo latino si innalzava ad esempio Lucrezia, talmente “obbediente” da togliersi la vita nel momento in cui viene “contaminata” (e nemmeno per colpa sua) da un altro uomo.

        • Katy ha detto in risposta a Mariolino

          Il commento di mercuriade è ben più vasto di quello a cui hai voluto rispondere.

          Oltretutto sbagliando: un conto è ribellarsi a titolo personale (mi piacerebbe che entrassi nel merito però al posto che frasi tanto generali), un conto è che la Chiesa ha santificato quasi subito donne contro i matrimoni combinati contro i quali la Chiesa stessa, come ricorda l’articolo, ha sempre lottato (vedi Sant’Agostino!).

    • Emanuele ha detto in risposta a Mariolino

      …dovremmo aprire una parentesi… Siamo sicuri che il suffragio universale sia proprio un bene? Mi spiego…

      Negli ultimi 100 anni, la Chiesa cattolica, pur permettendo il voto ad una ristrettissima cerchia di nominati, ha saputo selezionare Papi di primissimo piano a partire da Pix XII fino all’attuale Papa. Nel frattempo ha saputo rivoluzionare se stessa, grazie al Concilio Vaticano II, “uscendo” dal medioevo senza sconvolgimenti o scismi.

      Parallelamente l’Italia ha attraversato una guerra civile mai ricomposta, ha generato una casta politica sempre più simile agli aristocratici ‘700, da faro di cultura nel mondo è diventata una cenerentola. I risultati li vediamo oggi: un paese ingessato e bloccato su scaramucce di partito, incapace sulla scena internazionale (vedi caso marò e kazako), schiava economicamente di potenze straniere, dedito a risolvere i problemi sociali cancellando padre e madre dai moduli…

      Vogliamo fare qualche paragone impietoso:
      Francesco vs. Napolitano – Letta
      Benedetto XVI vs. Napolitano – Berlusconi/Monti
      Giovanni Paolo II vs. – Craxi, Cossiga, Berlusconi, D’alema, Dini, Prodi…

      Mi fermo per pietà…

      • Mariolino ha detto in risposta a Emanuele

        Stai mettendo a confronto una monarchia assoluta, dove non vi sono partiti e dove l’obbedienza e la sottomissione è d’obbligo con l’esercizio democratico che ormai riguarda la maggioranza dei paesi. Vabbè… che dire…

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