Il comune di Bologna discrimina per non discriminare
- Ultimissime
- 23 Set 2013
Nel comune di Bologna è stata la capogruppo di Sel, Cathy Latorre, ad avanzare un ordine del giorno per chiedere di eliminare ogni riferimento a «padre» e «madre» nei moduli per l’iscrizione dei figli ai nidi e alle materne, pensando così di fare un piacere al suo leader nazionale Nichi Vendola, omosessuale in cerca di maternità e alle uniche quattro coppie gay con figli di Bologna.
L’assessore alla Scuola, Marilena Pillati (PD), ha prontamente accettato: l’amministrazione toglierà dai moduli ogni riferimento a «madre» e «padre», l’importante è obbedire piegarsi ai venti del più risibile egalitarismo e dell’incalzante secolarismo perbenista del nord Europa, come commentato su “Il Foglio”.
Tanti hanno fatto notare che per evitare una presunta discriminazione verso gli omosessuali, sostituire “padre” e “madre” con “genitore 1” e “genitore 2” è altrettanto discriminatorio per colui che verrà etichettato come “genitore 2”, dunque secondario. L’efficientissima esponente del PD non si è però fatta fregare, rispondendo: «Non abbiamo mai pensato di inserire “genitore 1” e “genitore 2” o altri termini che possano stabilire una gerarchia tra i genitori. Ciò che il Comune farà sarà uniformare la modulistica dei servizi per l’infanzia alle diciture “genitore richiedente” e “altro genitore”».
Qualcuno le faccia presente che parlare solo di “genitore”, al maschile, è egualmente discriminatorio verso le donne, è una formulazione che le femministe chiamano sessista, il termine da usare sarebbe casomai “genitrice”. Ma in questo caso si ritornerebbe ad identificare un maschile e un femminile e, secondo i teorici LBGT, si discriminerebbero le coppie gay. Probabilmente in Comune hanno pensato che la discriminazione contro le donne è meno grave di quella verso gli omosessuali anche se, alla fine probabilmente, come ha spiegato Antonio Socci, qualcuno capirà che i soli termini che non discriminano nessuno sarebbero “padre” e “madre”.
Secondo notizie più recenti tutto si sarebbe invece bloccato e “madre” e “padre” rimarranno dove sono. E’ la forza delle numerose polemiche, arrivate anche da parte dell’Associazione italiana genitori (Age) e del Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef). Ivo Colozzi, sociologo e professore all’Università di Bologna ha spiegato: «Bologna ha una tradizione laicista molto forte e radicata. Sui temi legati all’omosessualità il nodo è noto: il presidente storico di Arcigay è bolognese e qui da noi è partita l’ondata di battaglie per i diritti legati alla sessualità. La mia impressione è che da parte di Palazzo D’Accursio ci sia stato un tentativo di controbilanciare la spinta leggermente a destra che si era presa per il referendum sui finanziamenti alle scuole paritarie». Il fenomeno «è la cultura che si trova nelle cosiddette “elite neoilluministe” europee che si caratterizzano per il recupero di un laicismo radicale che sembra fare a pugni con il senso comune delle persone. Eliminare la differenza ricorrendo alla neutralità non serve».
Aveva ragione il grande G.K. Chesterton quando spiegava che in futuro sarebbe diventata una tesi da bigotti sostenere l’evidenza, come che tutti nasciamo da un padre e una padre, un dogmatismo da condannare e sanzionare. Sosteneva che ci dovevamo preparare alla grande battaglia in difesa del buon senso: «La grande marcia della distruzione culturale proseguirà. Tutto verrà negato. Tutto diventerà un credo. Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro. Sguaineremo spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Non ci resterà quindi che difendere non solo le incredibili virtù e saggezze della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile: questo immenso, impossibile universo che ci guarda dritto negli occhi. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Saremo tra coloro che hanno visto eppure hanno creduto».
La redazione
70 commenti a Il comune di Bologna discrimina per non discriminare
L’altro genitore dei fessi è sempre incinta (incinto?) … ma talvolta si tratta del genitore richiedente.
Che poi, forse in SEL non se ne sono accorti, ma in Italia le coppie omosessuali, e tanto più l’adozione a coppie omosessuali, non sono riconosciute dalla legge!
Comunque il progressoidismo moderno rivaleggia coi peggiori mostri totalitari, ora non puoi manco parlare di sessi che sei subito ritenuto un “retrogrado”… Siamo al “2+2=5” orwelliano.
Appunto, adozioni non riconosciute, ma sti figli da dove saltano fuori? Che siano già nati da utero in affitto? Anche per questo non c’è una legge attualmente.
Ci sono i “trucchetti” per aggirare le leggi: per esempio, ti “sposi” e ti fai fare uno o più figli in provetta in Olanda e poi se te li porti qua col tuo partner nessuno può dirti niente!
Comunque che in tutta la provincia di Bologna, pur essendo peraltro una delle più “rosse” e postsessantottine d’Italia, ci siano quattro sole coppie gay fa capire quale sia la reale necessità di queste leggi…
gli stessi trucchetti degli evasori fiscali insomma, anzi peggio…
chi di trucchetti ferisce.. che fine fa???
Anche oggi, purtroppo, Galileo sarebbe condannato: i fatti di natura sono infatti, per taluni, secondari rispetto all’ideologia.
Già con la differenza che oggi lo sarebbe ingiustamente…
Forse che si, forse che no… la questione è alquanto controversa: certamente dell’aver “posto l’imprimatur di Roma senz’ordine, e senza participar la publicazione con chi si dice aver sottoscritto” era certamente colpevole.
per non parlare dell’asilo dove NON festeggiano la festa del papà per non discriminare un bimbo con due mamme;
ma non si rendono conto che festeggiando quella della mamma discriminano tutti quei “poveri” bimbi che di mamme ne hanno una sola e non due ???!!!!
tra l’altro non ho mai sentito di tanta “sensibilità” nel caso di bimbi orfani di uno dei due genitori.
anzi, proprio i figli orfani di quei due genitori sono un piatto ricco per le coppie gay…
L’omosessualità è stata creata e ora viene usata dal sistema per indirizzare l’umanità verso i piani perversi dell’elite dominante. Studio da anni l’omosessualità da un punto di vista psicologico, ma solo ultimamente mi sono reso conto di come ci fosse un campo oltre l’individuo, la famiglia e la società, che portasse sempre più individui a sviluppare pulsioni omosessuali e a identificarsi con esse creandone una vera e propria identità. Sappiamo che l’omosessualità emerge in famiglie con grandi conflittualità, oggi la forma più frequente vede il padre sconnesso e la madre che riversa sul figlio enormi apprensioni, che lo portano a dissociarsi dal nucleo dell’identità, dalle sensazioni corporee del visuto emozionale. Questa dinamica coinvolge sia l’omosessualità maschile che femminile così come la transessualità ed è ampiamente trattata dalla psicanalisi.
Ma il punto è un altro. L’omosessualità è direttamente proporzionale alla centralità del padre e alla stabilità della famiglia. L’omosessualità è il sintomo della perdità della propria integrità, l’elogio di una percezione guidata dagli altri, di un narcisismo nella forma di “io esisto nel momento in cui mi rifletto nei tuoi occhi”. La percezione e gli occhi sono quelli della madre, il padre portatore del principio di realtà è stato escluso. Gli imprenditori, simbolo del padre fondatore, del maschile creatore si suicidano con la crisi. La madre può solo che consegnare/affidare i propri figli al sistema. Si spiega contemporaneamente l’inno ai matrimoni e alle adozioni gay e la lotta contro il maschio, che negli ultimi anni si è trasformato in un maniaco, stalker, assassino, responsabile dell’odio nel mondo. L’obiettivo è distruggere la famiglia perchè tana che permette all’individuo si creare un proprio pensiero, oltre l’indottrinamento mediatico e scolastico.
Apriamo gli occhi perchè ci stanno fregando!!! E le persone omosessuali, invece di essere accolte come fratelli e sorelle, sono usate per gli scopi perversi di un sistema che non ha a cuore la Vita delle persone.
Hai ragione al 100%…
Lo scopo, più o meno conscio, è quello di distruggere la famiglia per creare individui-marionette da indottrinare a piacimento. Insomma, il consumatore perfetto, senza senso critico.
Non a caso, tutti i regimi hanno strappato i bambini alle famiglie il prima possibile (gioventù hitleriana, giovani balilla, etc)… Oggi neppure si perde tempo ad organizzare una scuola di stato… Basta la TV e una non-famiglia incapace di guidare i figli.
Infatti, chi ha fatto del proprio librertinaggio un idolo, come potrà proporre regole e discernimento ai propri figli?
Sono andato a vedere il tuo blog e volevo farti i miei complimenti per il tuo coraggio nel raccontare le tue vicende e nel metterti a nudo.
In questo sito si loda spesso e volentieri la famiglia come nucleo imprescindibile della società, il che è talmente vero e giusto da non necessitare di dimostrazioni, ma è utile – a parer mio – ricordarsi ogni tanto che una famiglia (padre, madre, fratelli, sorelle) può anche diventare un lager dell’anima, se i genitori sono troppo insicuri nella guida o troppo succubi delle convenzioni sociali. Come la storia di Raffaele (e di innumerevoli altri, etero- od omosessuali che siano) dimostra.
La mia famiglia ha dovuto affrontare molti problemi e io ne ho pagato le conseguenze, ma ora stiamo rinascendo insieme. Oggi so che non avrei potuto desiderare di più, mio padre e mia madre hanno dimostrato un’empatia straordinaria quando ho iniziato a dare voce alla mia interiorità ferita. E’ solo nella famiglia che possono avvenire questi miracoli, fuori dalla “tana” i problemi rimangono handicap e l’omologazione è l’unica via.
Mi associo sentitamente ai complimenti di Meister Eckhart. Sto leggendo il tuo blog e vi trovo tanta sofferenza morale sublimata infine in verità e amore (quello vero).
Se non fosse serissimo, reale, vero e sempre più invadente totalitarismo, credo che nemmeno Woody Allen sarebbe stato in grado di creare situazioni più assurdamente comiche e paradossali: se usi “madre”, “padre” discrimini tanto quanto lo faresti usando “genitore 1 e 2”, ma lo stesso accade in tutti gli altri casi, perché le espressioni neutre rispetto alla realtà di chi “si sente” ancora sessuato in coerenza alla propria biologia discriminano anch’esse…
Fossero coerenti allora via ai moduli con “madre”, “padre”, “mammo” e “padra”
!…
E poi scusate genitore 1 e genitore 2 se io appartengo ad un gruppo che rifiuta i numeri posso chiedere genitore A e genitore B?
solo se tu accetti di essere il genitore B!
Anche qui una altra questione fondamentale B è meno importante di A, ad esempio alcune persona con diversa identità alfabetica hanno il diritto di dire la loro.
invoco un adeguamento della normativa conforme alle esigenze della privacy e richiedo l’implementazione del modulo col genitore X (ovviamente dati secretati) nonché Y e Z (lo sappiamo che le famiglie oggi sono a formula variabile e i partner con funzioni genitoriali possono mutare..)… comunque il termine genitore sarà prossimamente revisionato e dismesso in quanto soggetto a obsolescenza e magari sostituito con formule del tipo ‘generatore’ o ‘allevatore’ di individuo xx/xy
oh, vedo ora che le mie osservazione eran già state in vario modo presentate, ragazzie siete troooppo avanti! !)
non ti preoccupare, la privacy la chiederemo noi quando la condizione di maschio eterosessuale sarà considerata un reato. Oppure ci spacceremo per gay.
se poi ti beccano, però, rischi un trattamento sanitario obbligatorio o un trattamento rieducativo in un riformatorio, in cella di isolamento ovviamente (manca mai che ti capiti di riprodurti senza l’autorizzazione degli appositi organi direzionali di programmazione demogenetica)
Esiste la locuzione care giver per sostituire genitore.
Inoltre mi sovviene ora io rifiuto i numero in base 10 per motivi filosofici pretendo che si usa il sistema binario: genitore 1 e genitore 10.
La psicologia moderna è un’arma del sistema. E’ evidente cosa sia l’omosessualità, come può la scienza della psiche ritenere che una condizione che deriva da dinamiche famigliari conflittuali possa essere funzionale alla pienezza della Vita? Segue la strada aperta dal sistema, accaparrandosi poltrone in politica: il presidente dell’ordine nazionale ha capito come funziona il gioco!
L’omosessualità è una condizione fortemente conflittuale in cui il bambino non riesce a completare lo sviluppo dell’identità. Nel maschio c’è una profonda rottura del legame col padre dovuta ad un padre violento o frustrante, o più spesso ad una madre che trasmette il messaggio (spesso inconscio) che se diventerà come il padre (maschio) verrà rifiutato da lei. Nella femmina c’è spesso la dinamica del padre assente e della madre che crea un rapporto esasperato, in cui la bambina rifiuta la femminilità e sviluppa un’aggressività di contrasto. Oppure una madre debole, abbandonata, assente per cui la figlia si blocca nello sviluppo psicosessuale e cerca una madre che possa ridare il via alla crescita. Come diceva Freud, l’omosessualità è un blocco dello svuluppo attraverso cui si cerca di recuperare/riattivare il processo di piena strutturazione dell’identità.
La psicologia nasconde la verità perchè è collusa col sistema, invece di liberare le persone e aiutarle, le indottrina con teorie folli, ma adatte a percorrere la strada aperta dall’elite, a raggiungere il piano del nuovo ordine mondiale, che tutto ha a che vedere tranne che con il nostro benessere psicofisico.
di questo passo, scendendo sempre più verso la follia, si arriverà a chiamarli genitore#random
veramente è lo stesso termine genitore che sarà abiurato. Ovviamente per non discriminare chi farà uso di uteri artificiali e quant’altro, che non prevedono “l’uso” dei genitali (notasi l’assonanza tra le parole: fortemente disciminatoria). In pratica il sesso dovrà diventare esclusivamente una macchina da piacere (come se già non lo sia stato abbastanza finora)
Ma parlare di genitore non discrimina chi non vuole o non ha potuto esserlo? Bisogna parlare semplicemente di esseri viventi a meno che si certifichi che gli esseri non viventi non si sentano discriminati.
E se io un padre ritiene la figlia in grado di repirare da sola già morta come la mettiamo?
Di questo passo parlare ancora di genitori verrà considerata un’oscenità, come ne “Il Mondo Nuovo”.
È una polemica strumentale e pretestuosa. Da decenni nei documenti scolastici si usa la parola “genitore (o chi ne fa le veci)” per eguagliare i due genitori e per delicatezza nei confronti degli orfani. E fino ad ora, nessuno aveva da ridire. Ora che la stessa nomenclatura si può utilizzare anche per non discriminare eventuali future coppie omosessuali allora la cosa diventa il pretesto per una battaglia ideologica. Coerenza, coerenza, dove sei finita?
Come al solito, caro Roberto, di tutto quello di cui vuoi commentare non sei per nulla informato.
Nei documenti scolastici si usa “genitore” ma poi, come spiegano gli articoli linkati, si parla di “madre” e “padre” per indicare i lavori di entrambi o delle informazioni riguardanti i due genitori.
Nessun complotto, nessuna coerenza, nessuna ideologia…ti manca solo l’informazione e soltanto le persone disinformate possono pensarla come la pensi tu. Ogni giorno te lo faccio notare, ogni giorno impari qualcosa di nuovo.
…informarsi meglio, no?
I moduli per la privacy (necessari per foto e riprese video) necessitano del consenso di entrambi i genitori. I moduli riportano Padre e Madre.
Poi, se fosse come dici tu, che senso avrebbe la proposta della Latorre… Insomma, iniziamo a ragionare prima di prpvocare…
La critica a questa proposta del comune è fatta per essere provocata. Se in alcuni moduli di qualche scuola c’è l’indicazione di “padre” e “madre”, questa è un’indicazione sbagliata e comunque indelicata, perché tanti bambini non hanno entrambi i genitori oppure hanno dei genitori che non corrispondono a quelli biologici. Io personalmente non ricordo di aver visto moduli scolastici in cui vengano richiesti i dati di “padre” e “madre”, né di quelli di quando ero a scuola io (diversi anni fa) né di quelli di mio figlio. Può darsi che mi sbaglio, come spesso accade nella vita, ma comunque ritengo l’indicazione generica di “genitori” più idonea ad identificare lo status di chi esercita questa potestà sui minori, indipendentemente dai motivi per cui questo si faccia.
…ti ripeto, io ho una figlia all’asilo e per fare le foto mi hanno fatto firmare un modulo dove cera scritto “il padre” e “la madre”… Nei moduli dove invece è richiesta una sola firma, di solito, c’è scritto “genitore o chi esercita la patria potestà”
Ovviamente, la proposta provocatoria è partita da SEL. Se in nessun modulo era presente la diciutura “padre e madre”, che senso ha l’ordine del giorno? Cosa avrebbero modificato, moduli che non esistevano? …via almeno accetta la realtà per quella che è!
Non è possibile che le peggio cavolate proposte in Francia arrivino in Italia tramite la sinistra e poi risulta che è pure colpa di Cattolici che provocano… via, si almeno onesto con la tua intelligenza.
Se poi vogliamo entrare nel merito della parola genitore, sotto ho spiegato che è fortemente legata alla procreazione, cosa impossibile per uno dei due partner di una coppia omosessuale. Quindi, il termine è discriminatorio più di padre e madre poiché, mi risulta, che tutti i bimbi debbano avere un padre ed una madre biologica (almeno fino a quando riusciremo ad arginare la clonazione).
Nel caso poi di orfani, elencare due genitori o altro genitore, creerebbe lo stesso trauma a chi ha un solo genitore…
Quindi la polemica è pretestuosa e provocatoria, vuol vissare dei palettini sperando che poi non si torni più indietro…
L’indicazione dei genitori biologici (che ovviamente sono un padre e una madre) è necessaria (e neanche obbligatoria) per la registrazione dei bambini quando nascono. Da quel momento in poi contano i genitori che, appunto, esercitano la patria potestà, che spesso sono diversi dai genitori biologici. Chiedere di indicare necessariamente “padre” e “madre” in quei casi non è, a mio avviso, corretto.
comunque, non è adatto neppure genitore, poiché affidatari, tutori, etc. non hanno generato un bel nulla.
L’unica eccezione sono i genitori adottivi, ma… Ops, i gay non possono adottare… (ne tantomeno gerare all’interno della coppia)
Infatti si scrive “genitore o chi ne fa le veci”, o qualcosa del genere.
il compagno gay di un padre (o la compagna lesbo di una madre) non può esercitaere nessuna potestà, controllo o quant’altro sul figlio del compagno/a.
La sua firma non solo è inutile, ma pure illegale. Se una maestra affidasse il bambino a costui, senza un consenso scritto del padre, sarebbe perseguibile penalmente.
Serve altro?
Appunto, si parla di aria fritta, e le critiche a questa proposta sono semplicemente pretestuose.
Ma neanche per sogno! Proposte come queste sono invece assolutamente determinanti nel cambiare le idee e di conseguenza gli atteggiamenti e poi le leggi… Questo è il gioco dell’ideologia democratico-libertaria-totalitaria, da sempre. Smettila almeno di fare il finto ingenuo.
Roberto Dara ha scritto: “indelicata, perché tanti bambini non hanno entrambi i genitori oppure hanno dei genitori che non corrispondono a quelli biologici”.
FALSISSIMO! La realtà è quella che è e bisogna essere in grado di affrontarla. Se sei orfano e vieni adottato, perché mai dovrebbe risultare offensivo o indelicato che su un modulo compaia la dicitura “madre”, “padre”? Ti pare sano fare finta di non avere subito una tale perdita? L’iper-protezione, e si capisce bene perché ciò valga per Dara, in questi casi corrisponde piuttosto al tentativo di elidere un dato di fatto, costruendosi una realtà fintamente edulcorante…
Non mi sorprenderei se entro qualche anno persino il termine genitore venisse considerato eccessivo. Immagino già la proposta di passare a un più neutro “fornitore di servizi essenziali”, per non rischiare di urtare la sensibilità dei bambini, che potrebbero sentirsi ingiustamente etichettati da un termine impegnativo come quello di figli.
E purtroppo la mia non è una battuta di spirito.
consoliamoci: i termini padre e madre potranno forse sopravvivere nei pedigree di cani e cavalli, almeno loro avranno il diritto a vedersi riconosciuta un’identità maschio/femmina, forse
Solo l’ignoranza assoluta di certe persone poteva elaborare una boiata pazzesca come questa…
Infatti, bastava una semplice ricerca su internet (http://www.etimo.it/?term=genitore&find=Cerca) per rendersi conto che “genitore” è altamente discriminatorio proprio per gli omosessuali.
Infatti, certamente uno dei due “genitori” non ha generato un bel nulla… al massimo, se sono due uomini uno avrà messo lo sperma, ma l’altro è stato a guardare… Idem se sono due donne: una ha messo l’utero e (forse) l’ovulo, e l’altra?
Quindi, caso mai, avrebbero dovuto scegliere un termine diverso… Uno peggiore di genitore (per i loro scopi perversi) non potevano trovarlo.
L’unica “violazione” dell’etimo può essere l’adozione così come la conosciamo: adoptio naturam imitatur.
E questi laicisti hanno ancora il coraggio di dire che la Chiesa è nemica della ragione e della realtà delle cose?
A me pare il contrario: la Chiesa rispetta la realtà delle cose e, senza pregiudizi, fa proprio tutto ciò che è ragionevole.
Invece sono questi laicisti, acceccati dalla loro furia ideologica, ad arrampicarsi sugli specchi ed a propinarci le loro irragionevoli forzature chhe fanno a pugni con la realtà delle cose.
Bisogna rispedire al mittente queste cose: il miglior modo per far tornate queste persone da dove son venute e così evitare che le loro strambe ideologie vengano messe in atto è quello di stare bene attenti a chi si vota (intendo a tutti i livelli: locale e nazionale): un cattolico non può votare uno dell’area politica di Vendola e poi meravigliarsi se quest’ultimo non perde occasione per picconare la famiglia naturale fondata sul matrimonio uomo-donna e su padri e madri (e non su genitori 1 e 2).
Ma chi tra i Cattolici può trovare il coraggio di votare Vendola?!? No, se davvero esistono allora siamo messi proprio “bene”…
Ma poi Vendola non era sedicente “Cattolico”? Mica avrà ancora il coraggio di definirsi tale…
Purtroppo esistono alcuni cattolici che votano Vendola.
Alcuni di questi lo fanno perché sono “cattolici adult(er)i”, i quali, aizzati da sedicenti teologi come Vito Mancuso, non perdono occasione per dire che “la Chiesa dovrebbe aggiornarsi e adeguarsi ai tempi” e che “anche Papa Francesco è dalla nostra parte” (cioè usano strumentalmente le parole del Papa – cioè “Se un gay fa un onesto cammino di ricerca di Dio, chi sono io per giudicarlo” – per portare avanti la loro battaglia ideologica sul matrimonio tra omosessuali: mentre la verità è che Papa Francesco non ha mai detto – e mai dirà – che i matrimoni tra omosessuali e relative asozioni sono una cosa buona… anzi, casomai ha detto che le ideologie portate avaneti dalle lobby, tra cui la lobby LGBT, non sono una cosa buona).
Altri lo fanno perché ignorano (cioè non conoscono) le reali intenzioni di Vendola in merito alle politiche familiari e si fanno ammaliare dai discorsi che sovente il leader si SEL fa in merito alla giustizia sociale, alla dignità del lavoro, ecc… (discorsi, questi ultimi, che sono giusti e che sono addirittura compresi nella Dottrina Sociale della Chiesa… il problema però è capire se il concetto di giustizia sociale che ha in mente Vendola è lo stesso della Dottrina Sociale della Chiesa: se la “giusizia sociale secondo Vendola” prevede l’equiparazione di famiglie naturali e coppie gay, allora direi che è tutt’altra cosa rispetto alla giustizia sociale secondo la Dottrina Sociale della Chiesa).
E’ il classico cattolico ambiguo, che con questa mossa spera di ottenere voti…
addirittura l’UAAR si è lamentata di come ha commentato, il caro Vendola, un ‘intervista al pap (è scritto in un loro articolo recente)
Ma Genitore e Altro Genitore non sono il singolare maschile di Genitrice e Altra Genitrice? e quindi non continuano a risolvere nulla perchè il maschile e il femminile ci sono per ogni parola? Che facciamo, riscriviamo il vocabolario?
dovremo “creare” un genere neutro per un nuovo italiano non discriminatorio. Magari è una mutuazione dal neutro latino. Solo che i romani avevano una logica per usare nomi femminili per alcune cose (es: piante, perchè danno frutto), mentre qui l’unica logica sarebbe quella di soddisfare ogni capriccio dei gay in favore dei “diritti umani”
scusate la preposizione sbagliata, stavo scrivendo un’altra cosa, ma si capisce cmq
…ci sono!
Che ne dite di queste definizioni:
“persona che si occupa dello sviluppo psicofisico del minore”
E
“altra persona che si occupa dello sviluppo psicofisico del minore”
…mi pare ok, no? Tutte parole neutre, nessun accenno alla riproduzione, né alla famiglia naturale…
Potrebbe andare ma “minore” è un termine maschile e dunque sessista, devi trovarne un altro. Invece “persona” è un termine femminile dunque a sua volta sessista. “Altra persona” discrimina in quanto crea una gerarchia…non ci siamo, non ci siamo ancora!
….porc! Allora sostituiamo minore con minorenne che é uguale sia al maschile che femminile. Persona è più complicato… Ci sono, eureka!
“insieme di chi si occupa dello sviluppo psiofisico del minorenne”
…seguono firme.
Vi suggerisco l’avvocato di un noto personaggio, tra l’altro, simpatico a molti perchè sembrerebbe (a parole) voler tutelare la famiglia, diciamo, classica, che, si inventò, un termine atto ad indicare un individuo che và a letto con una mercenaria del sesso, questo termine era, se non sbaglio “utilizzatore finale”, una persona così, dovrebbe trovare un termine giusto per tutto.
buono
Per voler essere proprio precisi “minore” è un termine sia maschile che femminile.
A voler essere precisi ancora di più minore (es x<y) indica una quantità e basta, non è nè maschile nè femminile.
3<4 diresti che è maschile o femminile o che è sia maschile che femminile?
Interessante n-esima sega mentale senza senso proprio in partenza.
Un pò come non mi sembra che la riproduzione sia importante in fondo storicamente la polazione è in aumento.Quindi la riproduzione non è un problema per stabilire la differenza tra Etero o omo.
Ebbene a questo ragionamento per essere compreso è necessaria una notevole quantità di acidi impiegati nell'ideologia del "68" quali l' LSD per essere compreso,e anche se provassi a comprenderlo a seguito di una dose massicia di LSD MAGGIORE rispetto a chi l' ha fatto,è altamente probabile che non lo comprenderei ugualmente.Infatti "di fatto" tale aumento testimonia, per alcuni,non la differenza oggettiva tra le due cose ma bensì la sua equiparazione!,mentre per altri,il sovrabbondante uso di dottrina ideologica con droghe pesanti anesse,in pieno stile liberty 68.
In altri termini:
1 non è 3.Poiche a 1 segue 2 allora 1=3.
Ditemi voi se non si reputa necessario un sovrebbondante abuso d'alcool per comprenderlo.
La mia era una battuta, dal momento che si può dire sia “il” minore che “la” minore. Non sono stato certo io il primo a farmi le seghe mentali su questo argomento.
Le tue sono sempre battute…
sì… avevo pure messo la faccetta alla fine della frase…
Dai, che invece la mia battuta è chiara, se almeno quella vuoi capirla, visto che i discorsi seri con te sono parole che si infrangono contro un muro ideologico, di cui, anche a volerlo scalare, non si trova l’apice…
La minore o sol maggiore…
Conosco persone che ‘credevano’ ciecamente a Stalin e a Mao e, nel ’68, da giovani, manifestavano alla Sapienza di Roma (ma anche altrove) col libretto rosso di quest’ultimo in mano.
Di fronte all’evidenza dell’errore di allora, anziché ravvedersi e riprendere la loro dignità (ne avrebbero avuto il pieno diritto, perché “ognuno è ciò che è, non ciò che è stato” e il pentimento è una grande e nobile azione umana), e quindi cominciare a ragionare con senso critico, si sono buttati a capofitto in un altro “credo” ideologico, se possibile ancora più strampalato e ridicolo dei precedenti: che le cose non sono come sono, ma come ognuno (inoltre, in ogni momento della propria vita) desidera immaginare che siano. E si sono convinti ancora di un’altra follia che li ridicolizza ancor più: che chi pensa con realismo, adeguando razionalmente il proprio pensiero ai fatti, sarebbe un impostore da condannare penalmente.
Se costoro – in una follia collettiva – diventassero maggioranza come i credenti in Hitler o nell’impossibile “materialismo scientifico”, per citare due imbecillità che insieme hanno prodotto almeno 150 milioni di morti (tra guerra e gulag) – io preferirei essere deportato piuttosto che istupidirmi come loro. Meglio morto, infatti, che demente e assassino. Perché la mia natura umana mi fa infinitamente più grande della morte stessa. Non potranno mai abbattermi con la nuova nullità che hanno voluto scegliere per sé, peraltro senza esserne costretti da alcuno.
Tutto vero, gentile Luisa: l’esempio dell’ex filomaoista/stalinista che,
di fronte all’evidenza del fallimento degli esperimenti criminali del comunismo,
“sposta” il proprio credo nel “Nulla”, è davvero agghiacciante.
Ma senza umiltà è un approdo inesorabile, inevitabile.
E il bello è che poi si passa dal totalitarismo a non rendersi conto di come esso sia potuto nascere e giungere ai propri abissi più infernali, senza che le persone comuni potessero-volessero fare nulla. Avete mai visto quel bellissimo film: “Le vite degli altri”? La realtà è che il mostro lo creiamo noi, se ci sottomettiamo passivamente al terrore provocato dalla violenza totalitaria. E più gliela lasciamo esercitare e più diventerà totalitaria…
Bellissima la frase di Chesterton ‘grande battaglia in difesa del buon senso’. E pensare che tante idee bislacche provengono da paesi che hanno la croce sulla bandiera!!! O hanno un riferimento a Dio sulla carta moneta!!!!.
Da noi, invece, per scimiottare questi paesi, qualcuno chiede di togliere i crocefissi dalle aule scolastiche e da altri luoghi pubblici.