Le contraddizioni etiche di Michela Marzano

Michela MarzanoInnanzitutto, chi è Michela Marzano? E’ una filosofa e parlamentare del Partito Democratico, il cui pensiero è diffuso e amplificato grazie alla sua collaborazione con “Repubblica”.

Roberto Dal Bosco, sull’interessante rivista “Notizie pro-vita” l’ha definita «uno dei tanti prodotti del complesso culturale-industriale del gruppo L’Espresso, di quelli che passano dalle recensioni positive nelle pagine di Repubblica agli inviti nei talk show televisivi della Bignardi, Fazio, ecc.». La classica fotocopia delle intellettuali di “quel mondo”, come le colleghe Chiara Saraceno e Barbara Spinelli. Anche lei, come abbiamo già visto per la Saraceno, è autrice di diverse contraddizioni.

Nel suo libro “Sii bella e stai zitta”, edito dalla Mondadori nel 2010 (gli intellettuali di “Repubblica”, come Augias, scrivono tutti per la casa editrice di Berlusconi) Michela Marzano si dilunga in una apologia dell’aborto: «l’aborto è l’unica possibilità che esiste, in uno stato civile, per garantire il rispetto delle donne». Non si rispettano le donne favorendo politiche familiari ed aiuti economici che permettono di evitare la tragedia dell’aborto, per la Marzano ogni volta che una donna abortisce lo fa per rispettarsi. Pazienza se è dimostrato che l’aborto indotto porta al cancro al seno, a gravi ripercussioni psicologiche, aumenta il rischio di nascite premature e aborti spontanei, aumenta la probabilità di danni e infezioni all’utero e aumenta il rischio di placenta previa. L’importante è abortire, indipendentemente se questo causa notevoli danni e traumi psico-fisici alla donna e uccide un essere umano indesiderato.

Infatti, ha proseguito la filosofa di “Repubblica”, «la vita di una donna è infinitamente più preziosa di quella di un essere che non è ancora nato». Non esiste tuttavia alcuna motivazione razionale per preferire la vita della madre a quella del figlio o, viceversa, la vita del figlio a quella della madre, tant’è che lei stessa si è contraddetta in un recente articolo quando, distratta dal tema del femminicidio di cui si stava occupando, ha commentato così la notizia dell’uccisione di una donna incinta da parte di un uomo violento: «Quali che siano le circostanze precise di questo delitto», ha commentato, «non siamo più solo di fronte ad una forma di disprezzo nei confronti delle donne, ma anche di fronte ad un disprezzo generalizzato nei confronti della vita umana: quella di un bimbo che non nascerà mai, ma anche quella dei due figli già nati e della moglie». Magicamente quello che nel suo libro era “un essere umano non ancora nato” in questo articolo è diventato un “bimbo che non nascerà” e la sua vita, che prima era inferiore a quella della donna, ora è improvvisamente diventata di uguale importanza, tanto da essere paragonata all’uccisione della madre. E la contraddizione è molto più profonda: se è l’uomo ad uccidere il bimbo non ancora nato è “disprezzo nei confronti della vita umana”, se invece è la donna a commettere tale omicidio tramite l’aborto allora è “garanzia per il suo rispetto”.

La Marzano, senza figli, sostiene l’omosessualità come “condizione naturale” e contemporaneamente afferma che la maternità «non è una condizione naturale». Nel libro “Volevo essere una farfalla”, sempre pubblicato dalla casa editrice di Berlusconi nel 2011, ha raccontato la sua lotta con l’anoressia e il tentato suicidio. Nel suo ultimo libro, “L’amore è tutto: è tutto ciò che so dell’amore”, ha spiegato che tuttora la sua vita sociale è abbastanza inquieta. Secondo la recensione su “Repubblica”, «ha parlato dei propri uomini, padre, fratello, amanti, compagni che l’hanno abbandonata e tradita, e che da lei si sono fatti tradire e abbandonare». L’uomo va tradito, ha spiegato, «se promettessi ad una persona di non tradirla mai, mentirei». Il suo concetto di amore è simile a quello raccontato dalle teenager nei loro diari personali, come è stato notato da chi ha letto il libro: “sole, cuore e amore”, questo è il livello.

Nonostante il suo «abortismo forsennato, quasi mistico», come definito da Diego Molinari, l’8 giugno scorso è stata invitata al “Festival Biblico” nella Basilica Palladiana di Vicenza, organizzato tra gli altri dalla Società San Paolo, da Famiglia Cristiana e dal Pontificio Consiglio per la Cultura. Chi ha osato chiedere conto delle sue posizioni abortiste, in totale antitesi rispetto alla Chiesa, è stato zittito dal pubblico, ricevendo come risposta dalla filosofa questa frase: «E lei come si permette di giudicare la mia fede?».

Pare infatti che la Marzano sia cattolica, ovviamente emancipata ed indipendente dalla dottrina cattolica, altrimenti non potrebbe scrivere per “Repubblica” e sotto gli editoriali di Vito Mancuso. Ha sostenuto, ad esempio, che Dominique Venner, lo storico francese di estrema destra che si è suicidato nella cattedrale di Notre-Dame in protesta delle nozze gay non poteva essere cattolico. Era un «radicale ed estremista, ma non nel nome di Dio o della fede. Il suo estremismo aveva radici atee e si nutriva dell’odio per gli altri». Difendere il cattolicesimo scaricando la colpa alle estremiste radici atee? Anche da questo punto di vista la Marzano sembra totalmente fuori allineamento rispetto all’insegnamento cristiano che invece dice di professare.

La redazione

23 commenti a Le contraddizioni etiche di Michela Marzano

  • andrea g ha detto:

    “Coprire” col cristianesimo il desiderio di vivere
    nell’oscurità del proprio soggettivismo psichico è una brutta situazione.

  • Andrea2 ha detto:

    “sii bella e stai zitta” la dice tutta!
    cos’è il manifesto della donna-oggetto?

  • Giorgio P. ha detto:

    E complimenti alla San Paolo per averla invitata.
    L’anno prossimo la manifestazione sarà sponsorizzata dalla Planned Parenthood.

    • domenicotis ha detto:

      E’ da un po’ che alla San Paolo non si pubblica qualcosa di veramente cattolico 🙁

      • Emanuele ha detto:

        …Pensate che in una libreria San Paolo ho pure trovato il libro di Nuzzi, “Sua Santità”…

  • SaBer ha detto:

    Direi che il titolo del libro potrebbe ripeterselo guardandosi allo specchio. Ora però da voi vorrei possibilmente avere una spiegazione razionale al fatto che queste persone sono ricercate da giornali, riviste… da certa cultura per spacciare cultura. Ma esiste un motivo? Mi aiutate a trovarlo?

    • Piero ha detto:

      Semplice… perche’ fa parte della “casta” di intellettualoidi radical-chic, naturalmente de’ sinistra che se la canta e se la suona da sola.
      Guarda i vari “premi letterari” per esempio, che si premiano a vicenda…
      Guarda come si invitano sempre tra di loro…
      Guarda come uno fa una porcata tutti i suoi compagni ad esaltarlo… (vedi per esempio Polanski).

      • Emanuele ha detto:

        peggio… O fa parte della casta che guadagna sulla depravazione (leggi massoneria e lobby varie) o da essi e manovrata come una marionetta, senza neppure accorgersene…

        Dovremmo fare come dice San Giuda: “di loro abbiate pietà mista a timore, guardandovi pure dalle vesti contaminate dalle loro carni”. Noi invece che facciamo? …La invitiamo ad un convegno e la mettiamo in cattedra, senza diritto di replica… No, complimenti davvero…

        Proprio una generazione di “dura cervice” la nostra…

  • manuzzo ha detto:

    Quindi una persona che no abortisce non ha rispetto per se stessa. Ma l’ha raccontata a sua madre questa cosa?

    ah no, ci sono. Lei è venuta fuori dall’utero artificiale (ma quella parte del cervello che dovrebbe renderla coerente l’avrà presa dagli ovetti al cioccolato o dalle patatine)

    E comunque: un marito che non uccide la propria moglie non ha rispetto per se stesso!

  • Luciano tanto ha detto:

    argomenti e pregiudizi. ovviamente, la “uccr” no é -e mai sará- “uno dei tanti prodotti del compelsso culturale” catto/vaticanista.

    • EquesFidus ha detto:

      Ovvero? La frase è incomprensibile, e non riesco a capire se sia un tentativo di trolling molto scarso oppure no.

    • Ottavio ha detto:

      Caro Luciano, mi spiace rovinare le tue quotidiane condanne a chi non la pensa come te e trova il coraggio di dirlo, ma credo che un po’ tutto l’Occidente sia uno dei prodotti del complesso culturale catto/vaticanista, non soltanto uccr. Comincia a studiare e a renderti conto di quello che ti circonda e capirai che tu stesso sei un prodotto della cultura cattolica.

    • Penultimo ha detto:

      La sai l’ultima?Il Vaticano aveva membri occulti dentro Lhman Brothers pare che Benedetto XVI sia coinvolto e che Papa Francesco invece sia in realta’ il reale capo della FED.Il Vaticano controlla il mondo vi ridurremmo tutti sudditi,tremate!

      Almeno io scherzo alcuni di voi la chiamerebbero cultura.

  • Penultimo ha detto:

    Fra parentisi ho il suo libro “etica oggi” e un’altro di Michele Aramini sull’Eutanasia,che consiglio,molto meno quello della Marzano,che tratta 2000 tematiche in maniera generalistica in 118 pagine.Questo articolo ci casca a fagiolo.E avendone letti due che strano signora Marzano che lei non parli nelle sue 10 paginette dedicata alla tematica, di come l’eutanasia venisse percepita nel sistema di pensiero nazista.Fra l’altro non sapevo nè chi era l’uno nè chi era l’altra al momento che li ho letti,sono andato a vedere chi faceva meno sofismi e ho quotato aremini sulla marzano,soltanto dopo,ho scoperto che era sacerdote l’uno e che è aiutante republica l’altra.

  • Emanuele ha detto:

    …peccato che a quei convegni non ci sono mai… Se rispondeva così a me, potete scommettere che volavano le sedie…

    • a-theòs=a-éthos ha detto:

      Femminicida omofobo! 😉

      • domenicotis ha detto:

        Ma femmina non si può dire, qualcuno potrebbe offendersi.

      • Penultimo ha detto:

        Relativista:Non sapro mai se le sedie sottoposte un forza F possano staccarsi dal suolo poichè non esiste una verità assoluta e quindi la cinematica è incerta,in particolare.Ecco per persuadere il relativista dal mondo imaginario e che la cinematica è una verita scientifica,bisogna scientificamente fare l’esperimento:fargliene volare una contro,si era dimenticato infatti che il sistema di riferimento è la terra,scusami se ti ho colpito non nè ero certo anche io, dovevo sperimentare.