Non basta voler essere donna per diventarlo davvero

Manning 
 
di Brendan O’Neill*
*editorialista di “Spiked” (marxista, libertario e non credente)

 
*da Spiked, 22/08/13
 

Radley Manning ha detto che vuole cambiare il suo nome in Chelsea Manning. Bene. Questo è il suo business. Ma dice anche che da ora in poi vuole essere indicato come una donna, usando solo pronomi femminili. Ci dispiace, ma no.

Non si diventa una donna semplicemente dicendo: “Io sono una donna”. Tale tentativo di fuga dalla realtà oggettiva, in questo caso dalla realtà oggettiva di essere maschio, è bizzarro. Il nome Manning è il suo, ma il suo sesso non è così personale o così malleabile. Come per tutti noi, è governato da fatti scientifici e sociali di base. E’ arroganza narcisistica aspettarsi che la società si riferisca a te come una donna solo perché dici di esserlo. Se io dico: “Io sono un nero e da ora in poi fate riferimento a me come “afro-britannico”, la gente si mette a ridere. Perché? Perché non sono nero. E allo stesso modo, il signor Manning non è una donna.

“Io sono il Chelsea Manning. Io sono una femmina”, ha detto il signor Manning in un comunicato diffuso oggi. Ha chiesto che “a partire da oggi, si faccia riferimento a me con il mio nuovo nome e si utilizzi il pronome femminile”. Il Guardian ha già ottemperato a tale richiesta negatrice della la realtà, parlando costantemente di “lei” nel suo pezzo sul cambio di sesso fantasma del signor Manning. A suo merito, la BBC non lo ha rispettato, dimostrando di avere ancora almeno un piede nella realtà tangibile e senziente, facendo giustamente riferimento al signor Manning come “lui”. Sarebbe stranamente relativistico per i media fare riferimento al signor Manning come “lei”, i giornalisti sono tenuti a trovare fatti e riferire in merito al mondo così com’è, non comunicare la versione di un uomo della realtà, come indicato nella dichiarazione rilasciata dal carcere del signor Manning.

La richiesta del signor Manning è un tutt’uno con i nostri tempi terapeutici, in cui ci viene costantemente detto che come sentiamo noi stessi è più importante di quello che realmente siamo o di ciò che realmente facciamo. Ai giovani viene insegnato ad adorare la loro autostima, a concentrarsi sul loro sentirsi bene piuttosto che sul raggiungimento di qualcosa di significativo nel mondo esterno. Ci viene detto che siamo dei fluidi, identità giocose, che siamo in grado di modellarci e rimodellarci rispetto a quello che scegliamo di essere. Tutto questo vorrebbe essere radicale, ma in verità è profondamente conservatore perché incoraggia la gente ad ignorare la realtà, a forgiare in un’ossessione miope il sé con il proprio ombelico e immaginare piuttosto che impegnarsi con il mondo e i suoi abitanti. Non c’è niente di ribelle in questo.

Mr Manning, nessun uomo (o donna) è un’isola, esso esiste in un mondo in cui diamo nomi alle cose, in cui è presente un linguaggio per esprimere idee sulla realtà materiale, il che significa che alto è alto, basso è basso, così come uomo è uomo.

59 commenti a Non basta voler essere donna per diventarlo davvero

  • Andrea. ha detto:

    Questo genderismo è forse la più demenziale trovata ideologica di sempre… Manco può far riferimento alla realtà, solo agli assurdi capricci senza senso di poca gente che vuol far passare per “normali” i suoi disordini affettivi.

  • Chris ha detto:

    “Se io dico:”io sono un nero e da ora in poi fate riferimento a me come “Afro-britannico”,la gente si mette a ridere.”
    Giustamemte la gente si mette a ridere,ma se ci si riferisse a un cambiamento di Sesso,e mi mettessi a ridere,passerei per un razzista/intollerante/represso e cavolate varie.Scusate ma siamo noi i pazzi o viviamo in un mondo folle?

    • Umpalumpa ha detto:

      Viviamo, oppure stiamo per vivere, in un mondo ideologizzato. Il che è molto peggio di un mondo “semplicemente” pazzo.

    • Roberto Dara ha detto:

      Questo non è proprio vero, quando Kennedy disse di essere berlinese la gente non si è messa a ridere. Credo che in un mondo libero chiunque abbia il diritto di appartenere a quello che vuole, se non lede diritti altrui. Se una persona, anche bianca di pelle, vuole sentirsi e farsi chiamare africano, non c’è nulla di scandaloso. Per estensione, se un Manning qualsiasi si sente donna e vuole farsi trattare da donna, non vedo perché ci si dovrebbe opporre, se questa sua scelta non lede i diritti e le libertà di nessun altro.

      • George P. ha detto:

        C’è una cosa che lede: la realtà.
        Manning non avrà mai una coppia di cromosomi XX; non avrà mai ovaie, utero e il resto dell’apparato riproduttivo femminile; il suo corpo produrrà molto testosterone e pochi estrogeni (anche prendendone dall’esterno, la produzione interna non cambia).

        Dire di essere berlinese dipende da DOVE nasci, ma qui stiamo parlando del proprio corpo, non di quale punto della superficie terrestre chiami “casa”.

        Capisco che la parola “libertà” sia la classica parola-talismano in cui ognuno ci mette quello che vuole, ma neanche tutti i “diritti” del mondo potranno cambiare la superiorità ontologica di ciò che è, per cambiarla con ciò che “vorremmo che sia”, ed è un errore un po’ ingenuo pensare il contrario.

        • Roberto Dara ha detto:

          Anche dire di essere berlinese se nasci a Boston e risiedi alla Casa Bianca lede la realtà. Non c’è nessuna differenza, un conto è la realtà dei fatti, dura e pura, un conto è il desiderio e la passione, che sono sentimenti e sensazioni tipicamente umane, al pari di qualsiasi altra, e come tali da rispettare. Credo che O’Neill con il passare degli anni si sia un po’ arrugginito.

          • Picchus ha detto:

            No, non lede la realtà, essendo semplicemente figurativo. E’ un’immagine retorica a simbolizzare la vicinanza ideale con i berlinesi, i loro problemi e le loro aspirazioni. Kennedy infatti non ha mai preteso la finzione giuridica di scrivere Berlino sul suo certificato di nascita. Nel volersi identificare come donna quando si è uomini invece non vi è nulla di figurativo ma solo il tentativo di modificare la realtà. Tentativo peraltro maldestro, illogico e inefficace. Il migliore aiuto che si può dare a chi soffre di disforia di genere non è assecondarlo e magari tagliuzzargli il corpo e riempirlo di ormoni, ma aiutarlo a recuperare l’equilibrio tra il fenomeno base, il corpo, e l’epifenomeno, ovvero l’identità di genere, adeguando quest’ultima al primo, poiché da essa dipende.

          • George P. ha detto:

            Bene, caro Roberto, ora spieghi dettagliatamente come il rispetto per “desiderio e passione” riesca a trasmutare la realtà.
            (E non sono ammessi trucchi di magia)

            • Roberto Dara ha detto:

              Non si tratta di trasmutare la realtà, biologicamente Manning resta uomo. Il suo desiderio però è quello di essere considerato donna, e come tale va rispettato. In questo blog ci scrivono tante persone che mangiando un pezzo di pane non lievitato desiderano che sia il corpo di un uomo vissuto 2000 anni fa. La realtà è che quello resta un pezzo di pane, ma chi crede che quello sia il corpo di un uomo vuole che quel suo desiderio sia rispettato.

              • Potclean ha detto:

                beh, non è proprio così. L’Eucaristia rimane nell’ambito dei credenti, nessuno pretende che i non credenti si inchinino davanti all’Eucaristia. Al contrario, dichiarandosi donna, la persona in questione costringe altri (per vie legali) a chiamarti e considerarti ciò che non sei. Lo stato non è una fabbrica di desideri.

                • Roberto Dara ha detto:

                  Scusa ma non vedo quale costrizione verrebbe imposta a coloro che debbono considerare qualcuno donna invece che uomo. A te forse costa più fatica rivolgerti ad una donna rispetto ad un uomo?

                  • Hugo ha detto:

                    Ma perché devi costringermi a mentire? Un uomo rimane uomo, anche se mi chiede di rivolgermi a lui come se mi rivolgessi ad una gallina. Non gli do il mangime ma lo porto da un bravo psichiatra, esattamente come un amico dovrebbe con chi pensa di essere diventato una donna e viceversa. Hai capito, signora Roberta?

                    • Roberto Dara ha detto:

                      Non ho dubbi che tu lo faresti, così come lo facevano nella Germania nazista o nell’Urss comunista. In un paese libero e democratico invece fortunatamente no, i gulag psichiatrici (soprattutto pieni di chi non la pensa come il Capo) non esistono.

                    • Hugo ha detto:

                      Quindi gli psichiatri vanno aboliti per non discriminare chi ne ha bisogno? Fidati che se domani dicessi in giro che sei una donna o sei una gallina il tuo migliore amico ti porterebbe subito dal dott. strizzacervelli. Questo è il mondo dei sani, dove le cose hanno un nome. L’età dei capricci è passata, alla tua età dovresti saperlo no?

                  • Piero ha detto:

                    Io mi sento Giorgio Napolitano.
                    PRETENDO di poter dire la mia in merito al governo, alle firme sui decreti e tutti i provvedimenti adottati dal governo.

                    • Roberto Dara ha detto:

                      Non diciamo sciocchezze per favore. Manning si sente sempre Manning, solamente di sesso femminile anziché maschile.

                    • Piero ha detto:

                      Di sciocchezze ci stai riempiendo tu.
                      E cosa cambia? Sempre di quello che NON E’ si parla.
                      Se uno crede di essere una rosa, che fai, lo metti in un vaso e lo annaffi? ti va bene questo esempio allora?

      • Piero ha detto:

        Io non riesco a pensare come possa essere possibile confondere il discorso di Kennedy con la pretesa di chi crede di essere un’altra persona.
        Se non sbaglio Dara era quello che non capiva i paradossi di Chesterton e non capiva la scommessa di Pascal.
        Comincio a pensare che sia un problema di comprendonio.

  • Sophie ha detto:

    I cromosomi, questi simpatici sconosciuti…

    • Umpalumpa ha detto:

      Sono ovviamente transfobici.
      Del resto discriminano fra X e Y…sporchi clerical-bigotti

      • Sophie ha detto:

        Stop all’omofobbbbbia! Stop alle discrimnazzzioni! Stop al razzismo di Madre Natura!

  • Alèudin ha detto:

    riguardo agli “psicoterapeuti” ho avuto modo di parlare con uno di loro che opera partendo da un orientamento cristiano cattolico, dalla realtà, e mi ha spiegato come nel caso specifico di difficoltà coniugali tali “signori” spingano molto sull’autosoddisfazione, sull’individualismo, sulla fiducia in “sè stessi” etc. con il risultato di dimenticare completamente l’unità, il sacrifico, la coppia, la relazione cioè l’amore portando i due ad un allontanamento e separazione certa…

    distruggere è più facile che costruire.

    • Umberto P. ha detto:

      Secondo me due persone per stare insieme devono stare individualmente bene, e POI saper stare insieme, in particolare saper affrontare i sacrifici, essere altruisti con il partner, essere comprensivi.
      Dunque sono d’accordo con te, ma in parte!

      • Alèudin ha detto:

        anche io la pensavo così ora dopo 10 anni di matrimonio ho cambiato idea, lavorando insieme, aiutandosi reciprocamente, donandosi all’altro, si trova sè stessi.

  • Antony ha detto:

    Perchè parlare sempre di amore o affetto tra due omosessuali? Non ci credo manco……. provate a togliere il piacere fisico di tali rapporti e vedrete come si sciolgono tutti come neve al sole!!!

  • Giacomot ha detto:

    Vi ricordate del mio Cactus , Spinoso ?
    Bhe , ci siamo spostati !

    • manuzzo ha detto:

      😀 😀 😀 muahahaahahaha mi ha fatto troppo ridere, bellissima XD

    • Antony ha detto:

      SPOSTATI???

      • Giacomot ha detto:

        *Sposati

        Sì ! Vuoi le foto ?

        • Enrico da Bergamo ha detto:

          Una domanda dopo le feliciazioni di rito, immagino che vogliateprocreare essendo un diritto, come farete?Maternità surrogata umana oppure donatore di cromosomi di cactus?oppure altro ancora.

          • Giacomot ha detto:

            Non sò … ma sarà di sicuro un problema . Farò fare al più presto una legge per aiutarmi e per uccidere tutti quelli che odiano i cactus .

            • Piero ha detto:

              devi premere affinche’ ci sia una cura ormonale che permetta a nuove schiave del terzo mondo di generare cactus “in erba” 😉 per poi vendervi per quattro spiccoli il “frutto” delle SUE fatiche!

    • Emanuele ha detto:

      Birichini! Vi piace il genere sadomaso….

      Comunque sinceri auguri… Per i figli pensate di adottare dei minerali abbandonati in qualche miniera dismessa? Sarebbe un grande gesto d’ammore… I catto-talebani non ne sarebbero mai capaci!

  • Antony ha detto:

    scusa ma da dove a dove?

  • Antony ha detto:

    ah ok manda pure le foto

  • Enrico da Bergamo ha detto:

    Alcune brevi considerazioni.

    Manning è alto 157 cm ed omosessuale ed è stato dichiarato idoneo al servizio militare, ciò è logico perchè l’esercito USA non trovava “firmaioli2 stante l’alto numero di morti in Iraq.

    Voler diventare donna le carceri sono piene di gente che per uscire simula di tutto.

    • Piero ha detto:

      Manning era GIA’ in cura quando aveva accesso alle informazioni riservate.
      Qundi si sentiva “donna” ancora prima di commettere il reato attribuito***, e percio prima di andare in galera.

      • Enrico da Bergamo ha detto:

        Peggio ancora che sia stato ritenuto idoneo al servizio.

        • Piero ha detto:

          Frutto della “don’t ask, don’t tell” di clintoniana memoria.
          Curioso che un militare in cura psichiatrica abbia avuto accesso a tante informazioni riservate.

          • Enrico da Bergamo ha detto:

            Un bravo medico capisce se uno prende ormoni dalle alterazioni nel corpo.Secondo se uno vuole scrive che il tizio è depresso e lo congeda lo si fà tuttora ovunque.Il fattoè che l’esercito USA non riusciva a reclutare le reclute necessarie e quindi prendeva tutti.

            • Li ha detto:

              Un po’ come faceva l’esercito russo, che reclutava anche persone con l’HIV perchè troppo sotto in organico.

              Uno può farsi chiamare Lucinda e farsi togliere i genitali, ma se sei nato uomo sempre uomo resti. Niente ciclo? Utero? E per un po’ di ormoni femminili si pensa di essere donna? Viceversa per una donna che vuole essere uomo.

              Io non mi sento niente, ma so bene di avere un corpo femminile, un pensiero tale, anche se influenzato da una certa mascolinità, e anche metodi poco femminili, ma so che non posso cambiare fisico o mente.

              • Max ha detto:

                Purtroppo, ti risponderanno che il gender esiste, perche’ anche se ad un uomo “normale” vengono tolti i genitali, continuera’ a sentirsi uomo… alla stessa maniera, uno puo’ sentirsi donna anche se ha i genitali maschili.

                • Max ha detto:

                  Sia chiaro, non approvo. Sto soltanto costatando quali sono le tipiche risposte che ti senti dire quando dici che il gender non esiste..

            • Piero ha detto:

              Cosa c’entrano gli ormoni? Mica il tiz* prendeva ormoni mentre era in servizio!
              Se veniva congedato usciva fuori un pippone sui giornali che non finiva piu’. Nientemeno l’esercito osa buttare fuori un omosessuale! La fine del mondo! Sotto Clinton poi! Si potrebbe dire che gli USA sono rimasti “vittima” del loro stesso politicamente corretto (vittima per modo di dire, perche’ non credo che le fuoriuscite di informazioni siano state completamente fuori controllo).
              Cosa vuoi che sia una perdita di 20.000-30.000 uomini su un organico di piu’ di 2.000.000 di uomini tra effettivi e riservisti? balle!
              La verita’ e’ che gli USA *DOVEVANO* accettarlo, su pressioni delle lobby gaie.

              • Enrico da Bergamo ha detto:

                Dicevano che era depresso e a rischio suicidio.

                • Piero ha detto:

                  e quindi?
                  motivo in piu’ per congedarlo, ma non potevano farlo se no le lobbies gay avrebbero fatto un casino che non finiva piu’.
                  E questo aveva tra le mani i “segreti” della diplomazia americana.
                  Forse quello che lo ha messo li’ avrebbe bisogno ancora di piu’ di lui di una visitina dallo strizzacervelli.

                  • Enrico da Bergamo ha detto:

                    Sena la lobby gay è forte in certi ambienti ricchi es stilisti.Tra coloro i quali per sbarcare il lunario mettono la firma sono ben pochi.

  • Controinformato ha detto:

    ma perché la gente non impiega meglio il suo tempo e le sue energie?

  • Norberto ha detto:

    Il signor Vladimiro Guadagno (detto Luxuria) spero abbia capito.

  • Ama ha detto:

    Ma secondo queste persone ci si può trasformare anche in ranocchi semplicemente sentendoci tali?

  • Potclean ha detto:

    in originale, però, non vuol dire ‘questo è il suo business’, ma semplicemente: ‘fatti suoi’

    • Li ha detto:

      Anni fa si potevano definire fatti suoi, ma da quando i gai lo sbandierano alla luce del sole con un ostentazione da fanfara sono fatti di tutti. Volenti o nolenti.

      Chissà perchè un etero non va a sbandierarlo con cori e orchestra e oscenità da gaypride (trranne forse le sgualdrine discotecare che preferiscono girare senza l’intimo per essere già pronte all’uso (lo so l’immagine fa schifo, ma la realtà dei fatti è questa!).
      Il fatto che un gaio abbia bisogno di andare a spifferarlo sul giornale dimostra che è tutta propaganda.

      Il gender esiste, ma come ci si classifica quando non ci si sente di nessuno?

  • piero vassallo ha detto:

    è curioso osservare il potere che la destra magica e “maschia” esercita sul pensiero dell’ultrasinistra omofila – ad esempio: il mago “reazionario” J. Evola inizia dal dadaismo e finisce con il dadaismo e per questo è autorevolmente definito “Marcuse di destra” – (di Evola si rammentano peraltro le curiose pagine sull’androgine…)
    l’articolo su Manning dimostra che l’intenzione di diventare quello che non si è ha una radice squisitamente reazionaria (per meglio dire “magica”) – la magia è il luogo d’incontro delle ideologie rivoluzionarie in uscita dalla storia del pensiero normale…