Perché Vito Mancuso si inventa un Gesù relativista?

Vito MancusoIl teologo sedicente cattolico Vito Mancuso, rifiutato come collega dai principali teologi italiani (tra cui suoi maestri), ha necessariamente bisogno di sostenere il relativismo per promuovere il dubbio nei credenti -suo sport preferito- e una chiesa-fai-da-te.

Non c’è nulla di giusto e sbagliato, non c’è nessun peccato da commettere o da cui essere assolti e la Chiesa non deve più indicare quali comportamenti sono contrari all’etica cristiana e al diritto naturale. Questa è in sintesi la banale filosofia di Mancuso e del suo compare Hans Küng. Come spiegavamo, è un atteggiamento nato in alcuni teologi poco convinti come conseguenza della paura verso la modernità: si scende a compromessi con la società secolarizzata per non apparire “indietro” agli occhi dell’uomo moderno. Poco importa degli occhi di Dio.

Mancuso ha approfittato della nota frase di Papa Francesco, “chi sono io per giudicare?” -pronunciata nell’incontro con i giornalisti sull’aereo che lo riportava in Vaticano dopo la GMG 2013-, per spiegare che la Chiesa, se vuole tornare vicina a Gesù, non deve «né giudicare e né condannare». Privata del giudizio su ciò che è bene e ciò che è male, la Chiesa -sostiene ancora Mancuso- dovrebbe ignorare il peccato e  accogliere l’approvazione per l’omosessualità, la comunione ai divorziati e ordinare le donne come sacerdoti. Ogni occasione è buona, insomma, per ribadire le sue piccole ossessioni clericali!

Il teologo dissidente giudica e condanna la Chiesa invitandola a non giudicare e non condannare. Nel fare ciò non si fa scrupolo di descrivere Gesù come un relativista, strumentalizzando questa sua frase: “Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati, perdonate e sarete perdonati” (Luca 6,37). La Chiesa dovrebbe essere relativista come Gesù, sembra dirci Mancuso, cancellare i 10 comandamenti e tutti i suoi insegnamenti lasciando il cristiano in balia della sua interpretazione del Vangelo. E’ una posizione da teologo protestante o gnostico, totalmente coerente con quello che è e viene considerato nei fatti Mancuso.

Peccato che Gesù abbia semplicemente invitato l’uomo a non essere ipocrita, cioè a non giudicare il peccato senza prima aver tolto la trave dal suo occhio. «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca?» (Luca 6,39). Gesù desidera che i ciechi siano aiutati a trovare la strada e denuncia le guide incapaci. Lui stesso, invece, venuto non a «chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 19:12-13), ha giudicato e condannato il peccato (un esempio il lungo brano di condanna degli scribi e dei farisei in Mt 23), offrendo se stesso come via per riemergere da esso. Lo stesso è il compito del successore di Pietro, non rinunciare al giudizio portando l’uomo all’indifferenza e alla passività ma indicare la strada giusta e quella sbagliata, per il bene dell’uomo.

Papa Francesco nel suo messaggio del 6 agosto per la Giornata Missionaria Mondiale, è stato chiaro: «si pensa […] che portare la verità del Vangelo sia fare violenza alla libertà». Ed invece, «dobbiamo avere sempre il coraggio e la gioia di proporre, con rispetto, l’incontro con Cristo, di farci portatori del suo Vangelo. Gesù è venuto in mezzo a noi per indicare la via della salvezza, ed ha affidato anche a noi la missione di farla conoscere a tutti, fino ai confini della terra. Spesso vediamo che sono la violenza, la menzogna, l’errore ad essere messi in risalto e proposti. E’ urgente far risplendere nel nostro tempo la vita buona del Vangelo con l’annuncio e la testimonianza, e questo dall’interno stesso della Chiesa. Perché, in questa prospettiva, è importante non dimenticare mai un principio fondamentale per ogni evangelizzatore: non si può annunciare Cristo senza la Chiesa. Evangelizzare non è mai un atto isolato, individuale, privato, ma sempre ecclesiale».

Per “indicare la via della salvezza” occorre escludere altre vie che alla salvezza non portano, dunque bisogna giudicare e discernere, cioè distinguere tra il vero e il falso, tra il bene e il male. Mancuso la smetta di giudicare e condannare la Chiesa dall’alto della “sua” via, il Pontefice non ha certo bisogno dei suoi anatemi.

La redazione

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98 commenti a Perché Vito Mancuso si inventa un Gesù relativista?

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  1. Andrea. ha detto

    Il ragionamento di Mancuso sul fatto che non vi sia peccato e che la Chiesa non dovrebbe giudicare escluderebbe pure che l’eugenetica, i genocidi ed il nazismo siano da giudicare, praticamente non potremmo giudicare manco gli abominii più imbarazzanti e conclamati… Se ne rende conto?

    • Francesco Santoni ha detto in risposta a Andrea.

      no, ovviamente non se ne rende conto 🙂

    • Giacomot ha detto in risposta a Andrea.

      Secondo me è solo un pò annoiato . Aspettiamo un pò , facciamolo divertire e poi magari facciamo un altro giro :\ …

      • Andrea. ha detto in risposta a Giacomot

        “Far divertire” questa gente può esser pericoloso…

        Una volta, tanto per dire, ad una Giornata della Memoria a Modena un gruppo di storici aveva messo in guardia da quel che succede in Olanda, Danimarca e nei Paesi Scandinavi, dove gli estremisti di destra e gli islamisti dilagano perché nessuno li ha mai fermati: li tollerano (!!!) “in nome della libertà d’espressione“!

        Alla fine la visione che ha portato a questo è stata pari pari quella condivisa da Mancuso: non bisogna giudicare, tutto è lecito, a tutti va dato diritto di parola…

        • andrea g ha detto in risposta a Andrea.

          Tutto vero, le affermazioni di Mancuso sono ridicole(non giudico lui,
          ma le sue affermazioni sì).
          Resta il fatto che Gesù dice di non giudicare perchè
          il vero peccato consiste
          nel non dedicarsi alla conoscenza di DIO;
          in Essa consiste infatti la Vita Eterna:
          “Questa è la Vita Eterna, CONOSCERE TE,
          Unico Vero DIO, e Colui che TU hai inviato, Gesù Cristo”.
          GV XVII,3

        • luciana ha detto in risposta a Andrea.

          L’autore dell’articolo ha un bel coraggio nel dire che non bisogna essere ipocriti. Chissà dove e perchè sarà nato quel detto che recita :
          “fate quel che dico ma non fate quel che faccio”.
          Si commenta da sè.

          • Laura ha detto in risposta a luciana

            E questa sarebbe una difesa del povero Mancuso? Un’accusa di ipocrisia all’autore di un articolo che nemmeno conosci e di cui nemmeno sai il nome…è come accusare di ipocrisia il pilota dell’aereo che sta passando sopra casa mia 🙂
            Povero Mancuso…questi sono gli antipapisti che ha raccimolato in questi anni…

  2. Enrico da Bergamo ha detto

    Io penso che Mancuso a forza di leggere testi teologici si sia perso.Certamente è più facile scrivere libri teologici che stare in confessionale.

  3. manuzzo ha detto

    Ma perché se il Mancuso dice che non si deve giudicare, giudica ogni persona della Chiesa (praticamente) definendola corrotta? e poi la corruzione, a questo punto, sarebbe davvero un male? coma fa a dire, dato per supposta la totale corruzione modello Sin City, che è peccato o che è male? in base a quale legge morale si può dire: “non rubare”.

  4. manuzzo ha detto

    * data per supposta (non concordava il genere), e, per favore, non abbiate a ridire sull’aggettivo che nulla ha a che vedere con la farmacologia.

  5. Luigi Pavone ha detto

    Non sto dietro a queste questioni, ma se Vito Mancuso intende dire che la concezione del peccato professata dalla chiesa cattolica sia da mettere da parte, sono d’accordo. Infatti, per la chiesa cattolica il peccato, tra le altre cose, può essere originale e tale da poter essere cancellato attraverso il rito del battesimo. Ma è contrario ai sensi e all’intelletto, è un mito pensare che un neonato possa essere affetto dal peccato originale. Sì, egli avrà forse trasgredito al quarto comandamento, dando qualche calcio alla madre, ma non mi sembra così grave da richiedere addirittura l’intervento del soprannaturale per la sua cancellazione. Ma anche la confessione presso il sacerdote di turno tradisce una concezione ingenua, mitologica del peccato.

    • Emanuele ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Come mai allora l’uomo è così incline a compiere il male? Come mai l’uomo è malvagio e gli animali non lo sono? Come mai bambini educati nell’amore e nel rispetto reciproco diventano criminali?

      Noi chiamiamo ciò peccato originale, tu puoi anche dare un nome più moderno…

      Se poi è vero che gli uomini sono uniti in Cristo nella redenzione, devono esserlo anche in Adamo nel peccato, infatti anche lui è unito in Cristo.

      Noi siamo parti di un unico corpo: quello di Cristo. Se una parte del corpo soffre, tutto il corpo ne soffre, così il peccato di Adamo fa soffrire tutto il corpo.

      • manuzzo ha detto in risposta a Emanuele

        Pavone pensa che il peccato originale sia mangiare la mela. Lasciamolo alle sue speculazioni. Magari si accorgerà un giorno che non non c’è l’abbiamo con i fruttivendoli, ma con l’inclinazione al male. Anche se per un ateo speculare sulla melafobia è troppo comodo.

    • Antony ha detto in risposta a Luigi Pavone

      secondo te è un mito anche che nascerà un figlio malato se la madre che lo partorisce è affetta da qualche malattia tipo rosolia o altro??
      Quel che succede nella materia perchè non dovrebbe succedere anche nello Spirito???

      • Emanuele ha detto in risposta a Antony

        Giusto! ma c’è chi non crede allo spirito…

        Ma ti dirò dipiù, leggendo bene il Vangelo e le lettere di Paolo, sebra che il problema sia proprio legato alla “carne”. “lo spirito è forte, ma la carne è debole”, dice Gesù nel Getsemani. Anche San Paolo, più volte insiste sui desideri diversi di carne e spirito.

        Per questo Gesù si è incarnato: per risanare la “carne” umana. Per questo Cristo è morto e risorto: per distruggere un corpo ormai corrotto (quello umano) e donarne uno nuovo imperituro e sano (quello mistico della Chiesa). Infine, per questo dobbiamo morire: per liberare il nostro spirito dalla carne corrotta.

        • Luigi Pavone ha detto in risposta a Emanuele

          Ma tutto questo è mito! Perché il corpo dovrebbe essere corrotto? Non è forse esso stesso creatura di Dio? Lo ha corrotto la volontà dei nostri antenati? E perché mai il peccato dovrebbe essere ereditario (questa è una ingiustizia!)? E la volontà che corrompe non è essa stessa una creatura di Dio? Ma è, a mio giudizio, completamente inutile dibattere su queste cose, esse sono infondate, favolistiche etc.

          • Matteo ha detto in risposta a Luigi Pavone

            non so perché il peccato originale è ereditario…però vedo che quella favola si compie tutti giorni in me e in te. Se il peccato originale è una favola, allora Pavone è un grillo parlante.

          • Eli Vance ha detto in risposta a Luigi Pavone

            Per prima cosa non si parlava del corpo fisico ma dell’inclinazione al male dell’uomo, peraltro non vincolante e subordinata alla libera volontà del singolo uomo. Secondo, l’ereditarietà riguarda l’inclinazione al male ovvero il peccato originale e non il peccato personale che evidentemente continui, anche leggendo il tuo post precedente, a confondere. Terzo, la volontà , con la quale suppongo intenda la volontà del singolo uomo, sarà pure creata da Dio, ma non è Dio, ne condivide il presupposto essenziale della libertà e appunto può scegliere di perfezionarsi a quella del suo creatore oppure no. Quarto, direi che è favolistico e inutile discutere non di certi argomenti, ma di certi argomenti con interlocutori che pensano pregiudizialmente che i suddetti argomenti siano favolistici o simili, oppure che dicono che sia inutile parlarne e invece lo fanno, per cui un po piu di rispetto sarebbe gradito.

            • Luigi Pavone ha detto in risposta a Eli Vance

              Ma Dio avrebbe potuto creare una volontà che per sua stessa natura sceglie il bene, e mai il male.

              • Matteo ha detto in risposta a Luigi Pavone

                Cioè un automa.

                • Luigi Pavone ha detto in risposta a Matteo

                  Vuoi dire che Dio è un automa? Vuoi dire che Dio è stato ingiusto con tutte le altre creature che popolano la terra?

                  • Eli Vance ha detto in risposta a Luigi Pavone

                    L’automa si riferiva alla creatura, Dio per sua natura sceglie il bene, ma se creasse entità razionali con la volontà che sceglie il bene, quindi volontà preimpostata e assente quindi di una qualsiasi possibilità di scelta e libertà, allora l’automa sarebbe la creatura.E allora se esso, automa, sarebbe punito con la tua personale concezione di peccato originale per una scelta che non essendo libero non poteva fare, avresti ragione. Ma a questo discorso mancano almeno due elementi fondanti: la distinzione fra peccato originale e personale e la volontà divina di entrare in relazione di carità con esseri razionali e intelligenti (persone in grado di stabilire da se i propri obiettivi e priorità), cui condizione necessaria è una volontà libera nel scegliere fondamentalmente il bene e il male (o se vuoi la distinzione bene e male che corrisponde a quella di Dio) e non automaticamente preimpostata.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Eli Vance

                      Vuoi dire che Dio è un automa? Vuoi dire che Egli è stato ingiusto con tutte le altre creature a cui non ha dato la libera volontà? Perché Dio non ha dato all’uomo una libera volontà capace di scegliere il bene e solo il bene, ma in modo libero? Vuoi dire che in paradiso — per chi ci andrà, non per me, naturalmente — saremo automi? Tutte queste cose sono, come direbbe la buon’anima di Margherita Hack, delle bischerate 🙂

                    • Eli Vance ha detto in risposta a Eli Vance

                      Le bischerate le hai scritte tu, non io, se davvero pensi che io abbia sostenuto quelle cose, sta a te dirmi dove lo avrei fatto. Altrimenti posso pensare che non sei capace di trovare falle nel cattolicesimo tanto da essere costretto a inventarti un cattolicesimo addomesticato, per così dire, fittizio e facilmente criticabile. Inizia pure a dirmi dove avrei sostenuto che Dio è un automa e poi le tre seguenti. Infine puoi anche fornire tu stesso qualche argomentazione o ragionamento e spiegare meglio cosa intendevi nel primo post dato che non è affatto chiaro, specie sulla confessione.

                  • Matteo ha detto in risposta a Luigi Pavone

                    come dice Eli Vance mi riferivo alla creatura: la scelta era tra il libero arbitrio e la costrizione a fare il bene che vuole Dio. Dimmi, vorresti un dio che ti impedisca di fare il male? Che limiti la tua libertà in modo che tu non possa fare che del bene? Il suo bene?
                    Preferisci rinunciare alla tua libertà e alla tua coscienza e diventare un automa che ad ogni problema viene imboccato e che può fare solo il bene? Non potresti nemmeno bestemmiarlo perché non ti fa fare ciò che desideri e che non rientri nel bene di Dio.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Matteo

                      Non si tratta di impedire la mia libertà impedendomi di fare il male. La libertà che compie il male è già una libertà corrotta in quanto libertà.

                      La situazione che descrivi sembrerebbe quella di tutte le altre creature rispetto alla quali Dio è sembrerebbe ingiusto, poiché ad esse non ha concesso il libero arbitrio.

                    • Matteo ha detto in risposta a Matteo

                      non mi hai risposto: preferisci rinunciare alla tua libertà (chiamala pure corrotta, non me ne frega niente di questi sofismi) e alla tua coscienza?
                      La situazione che descrivo non è quella di tutte le altre creature, perché nemmeno gli animali sono costretti a fare il bene che vuole Dio.

                  • andrea g ha detto in risposta a Luigi Pavone

                    Ma cosa farnetichi? Ti viene detto che se
                    l’uomo fosse stato incapace di scegliere il bene
                    sarebbe un automa, e tu ne deduci ‘allora DIO è
                    un automa’?!
                    Al di là della sostanza della discussione, ti
                    rendi conto dell’illogicità del tuo pensiero?
                    Penso di no, sarebbe ancora peggio.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a andrea g

                      Infatti, io ho affermato che Dio avrebbe potuto creare una volontà capace di scegliere liberamente il bene e mai il male, non una volontà costretta a scegliere il bene. Se essere un “automa” è un male o comunque una situazione a cui è preferibile essere dotati di libero arbitrio, sembrerebbe inoltre che Dio sia stato ingiusto nei confronti di tutte le creature a cui non ha concesso il libero arbitrio.

                    • andrea g ha detto in risposta a andrea g

                      ‘Scegliere liberamente il bene’:
                      certo che DIO ci ha dato questa possibilità,
                      la possibilità di cercare la Sua volontà e quindi LUI
                      stesso in ogni cosa.
                      Non sei obbligato a cercare DIO in ogni fatto
                      della tua vita, devi scegliere DIO per elezione,
                      non per costrizione.
                      La base, ovviamente, è che non puoi smentire
                      l’esistenza di DIO; cioè, sei libero di farlo,
                      sei libero di fare -cioè- il male.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a andrea g

                      La libertà non è libertà di fare il male. Fare il male è già una corruzione della libertà. Chi compie il male ha già una natura corrotta, e invocare il peccato originale per questa corruzione è un circolo vizioso.

                    • andrea g ha detto in risposta a andrea g

                      “Fare il male” è ignorare il Creatore.
                      Tutti gli altri mali discendono da questo.
                      Quando tu affermi che DIO è un mito,
                      stai compiendo il peggior male possibile.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a andrea g

                      Va be’, auguri.
                      ps. Io non ho mai affermato che Dio è un mito.

                    • andrea g ha detto in risposta a andrea g

                      ” Io non ho mai affermato che Dio è un mito”.
                      Ma dai, non essere patetico.
                      Anyway, auguri a te, e alla tua libertà di credere
                      che vieni dal caso.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a andrea g

                      Non crederai davvero che l’alternativa al mito sia il caso!

                    • andrea g ha detto in risposta a andrea g

                      Guarda che non esiste proprio nessuna
                      alternativa a DIO; a parte nella
                      pseudologica schizoide.

              • LawFirstpope ha detto in risposta a Luigi Pavone

                E che volontà sarebbe mai, se fosse costretta a compiere il bene per sua natura? Dove sarebbe il libero arbitrio? Perché Dio avrebbe dovuto creare un pupazzetto costretto ad amarLo?

                • Luigi Pavone ha detto in risposta a LawFirstpope

                  Arridaglie con la costrizione! La volontà che sceglie il bene e solo il bene non viene meno come libera volontà.

                  Tutte le altre creature della terra sono pupazzetti?

                  • Matteo ha detto in risposta a Luigi Pavone

                    “Tutte le altre creature della terra sono pupazzetti?”

                    Ti sembra che compiano il bene per loro natura? No.
                    Non scelgono se fare il bene o il male, agiscono per istinto e per questo non sono responsabili delle azioni che compiono.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Matteo

                      … dunque sono dei puppazzetti?!

                    • Matteo ha detto in risposta a Matteo

                      Non sono pupazzetti. Pupazzetti sono gli automi di cui parlavamo sopra: cioè coloro che sono limitati a fare il bene che vuole Dio.
                      Pupazzetto sarebbe se, per fare un esempio, la tua ragazza ti amasse come vuoi tu e senza avere la minima possibilità di rinnegarti, senza che gli passi per l’anticamera del cervello il pensiero di odiarti anche per un secondo…tu lo chiameresti vero amore?

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Matteo

                      Fare solo il bene non è un limite!

                    • Matteo ha detto in risposta a Matteo

                      Invece è un limite perchè poter fare una cosa e anche il suo negato è l’espressione massima di libertà.
                      Fare solo il bene è una libertà corrotta, fittizia… È come se fosse impossibile e inconcepibile che la tua ragazza ti possa mollare, che merito ne avresti? Sono capaci tutti ad un amore eterno siffatto, che non ha mai bisogno di dire grazie perchè tutto è dovuto.

                  • LawFirstpope ha detto in risposta a Luigi Pavone

                    Se sei libero di scegliere solo il bene sei comunque costretto a fare ciò che piace a Dio (cioè il bene): come si può trattare di vero amore in questo caso? Il tuo atto d’amore è dettato da necessità, dunque non è gratuito.
                    Cosa c’è di più bello di una ragazza che pur potendo tradire a destra a manca sceglie di amarti e rimanere fedele?
                    Saresti onorato/soddisfatto se fosse costretta a farlo?

                    • andrea g ha detto in risposta a LawFirstpope

                      Perfetto.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a LawFirstpope

                      Se sono libero di scegliere solo il bene sono pienamente libero!

                    • LawFirstpope ha detto in risposta a LawFirstpope

                      No: sei pienamente libero se scegli di compiere il bene pur potendo fare il male.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a LawFirstpope

                      E io che ho detto? Proprio quello che stai dicendo tu: si è pienamente liberi se si sceglie sempre il bene, pur potendo scegliere il male. Una volontà che scegliesse di fatto il male sarebbe già una volontà corrotta.

                    • Daniele Borri ha detto in risposta a Luigi Pavone

                      Povero Pavone, anni di studio autodidatta per corrispondenza e ancora non riesce a capire che la possibilità di scelta non coincide con la libertà. Se uno deve scegliere è perché non è libero, la libertà non è scegliere ma non dover più scegliere perché si è già trovato quel di cui si ha bisogno.

                      Pavone, Pavone…se fossi un mio studente ti boccerei all’istante con lo strappo del libretto 😉

          • Luigi ha detto in risposta a Luigi Pavone

            è sufficiente che tu ti tolga le fette di salame dagli occhi e guardi in che mondo viviamo (o peggio, in quello verso cui siamo indirizzati … se non crolla prima), semplicemente alla luce della pura ed oggettiva realtà e senza fronzoli ideologici, e ti saprai dare certamente una spiegazione. Diversa da quella che hai appena enunciata.

    • Matteo ha detto in risposta a Luigi Pavone

      dici le stesse sciocchezze di Alberto Maggi… compagni di merendina?

    • Jacques Cathelineau ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Ti prego, dimmi che non le pensi davvero queste corbellerie mastodontiche…
      Ti prego, dimmelo….

      • Luigi Pavone ha detto in risposta a Jacques Cathelineau

        Mi dispiace, le penso. Così come penso che sia una tattica diffusa far passare per cretino chi le pensa. Le cretinate stanno a monte. E la tattica consiste nell’avvolgerle di un’aura di profondità, mistero etc. così che, per chi volesse metterle in discussione, si può sempre obiettare che lui le intende in modo superficiale, quale però sia il modo profondo per intenderle è sempre inevitabilmente sfuggente 😀

        • Norberto ha detto in risposta a Luigi Pavone

          Ti assicuro che nessuno ha bisogno di farti passare per cretino, come nessuno ha bisogno di far passare Carlo Rubbia come intelligente.

          L’evidenza non ha bisogno di essere mostrata 😉

    • Daniele Borri ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Tutto qui Pavone? Eccome…non hai trovato nulla di meglio? Come può un filosofo autodidatta come te usare argomenti provocatori di così basso profilo?

      Eredità del peccato originale, colpa del neonato…davvero nulla di originale quest’oggi?

      Se questo è il livello a cui sono rimasti i filosofi -seppur fai-da-te- anticristiani stiamo freschi…ma chi pensate di convincere? 😉

      • Emanuele ha detto in risposta a Daniele Borri

        …Pavone usa la stessa tecnica… Ad una domanda risponde con mille altre domande. Io gliel’ho già detto che è un po’ maleducato… per altro mi ricorda molto Odifreddi… ma magari per lui è un complimento.

  6. lorenzo ha detto

    Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
    Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
    E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
    Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio. (Gv 3.17-21)

    Il sedicente teologo farebbe bene a rileggersi il Vangelo: Giovanni infatti afferma esplicitamente che, pur non essendo Cristo venuto per giudicare ma per salvare, il giudizio viene ugualmente ed inevitabilmente emesso in base al fatto che si scelgano la luce o le tenebre.

  7. Luca ha detto

    Commento strano ed incomprensibile (per non dire malevolo e pretestuoso). L’articolo di Mancuso che stiamo commentando dice esattamente il contrario di quanto qui si sostiene: afferma che Francesco non ha detto niente che possa (potesse) dispiacere a Benedetto XVI Giovanni Paolo II in termini di etica o di morale. Pone invece l’accento sulle modalità di comuicazione – dunque in senso lato “politiche”. Queste si per loro stessa natura relative, nella Chiesa come in ogni dove, da sempre.

  8. Umberto P. ha detto

    Premesso che sono fatti dei credenti, ma la Chiesa non è GIA’ secolarizzata e relativista? Quando nella Bibbia c’è scritto che è consentito avere schiavi, la pena di morte, etc. in genere si replica che non sono cose universalmente valide, ma vanno sempre contestualizzate al periodo, perchè non è uno scritto universale ed è stato comunque scritto da uomini di quell’epoca. Quindi adesso schiavitù ed assassinio non vanno più bene, ma magari è eticamente accettabile qualcos’altro, visto che i tempi sono cambiati. Voglio dire, come cambiano i divieti, magari possono cambiare ache i permessi.

    • Chris ha detto in risposta a Umberto P.

      Vi sono differenze importantissime,innanzitutto le tematiche e le questioni che la Chiesa sta affrontando OGGI sono di natura prettamente spirituale,i cui divieti e permessi sono provenienti dalla divinità stessa,che è perfetta e di conseguenza ciò che proviene da essa è altrettanto perfetto,giusto,eterno e immutabile.
      Mentre quello a cui ti riferisci non ha dimensione spirituale.
      Il Levitico da cui riprendi ciò che citi non è un libro prettamente spirituale ma:
      1)Spirituale e rituale (concernenti l’anima)
      2)Sanitarie e alimentari (legate alla salute del corpo e il suo rispetto)
      3)Sociali e Giuridiche (quelle a cui tu riferisci)
      All’apparenza queste norme sembrano dure,in realtà rispetto alle culture vicine e lontane a Israele,esse erano strutturate diversamente e concedevano diritti importanti e molto avanzate rispetto all’epoca (non le riporto perchè allungherei il discorso e non vorrei annoiarti) e ultimo erano leggi date SOLO per Israele!

    • Andrea. ha detto in risposta a Umberto P.

      Si, ma dopo È Venuto il Cristo e bisogna tener conto di Quanto Abbia Detto Lui in quanto Dio e Figlio di Dio. E siccome Ha Dichiarato illecite sia la schiavitù che le perversioni…

      • Emanuele ha detto in risposta a Andrea.

        …eh, sì… Tutti dimenticano la frase di Gesù “per la durezza dei vostri cuori vi fu permesso”

        • Daphnos ha detto in risposta a Emanuele

          Non è che la dimenticano, è che non l’hanno mai letta.

          • manuzzo ha detto in risposta a Daphnos

            eppure io a criticare cose che non leggo avrei paura di fare la figura dell’ignorante. Taluni però. LA FACCIA TOSTA DI RIBATTERE SU COSE CHE NON SANNO c’è l’hanno.. basta che sanno la teoria dell’evoluzione e di conseguenza sanno la verità: un’esplosione dal nulla e l’universo si autorganizza secodo delle leggi scritte “dal caso”.

    • Emanuele ha detto in risposta a Umberto P.

      Veramente, Gesù citando testualmente il Vecchio Testamento rissunse tutte le leggi divine in due comandamenenti: “amerai il Sigonre Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze” e “amerai il possimo tuo come te stesso”, sottolineando che il secondo è simile al primo.

      Da qui nasce tutto, pena di morte e schiavismo compreso. Certamente Gesù sapeva che non era possibile abolire la schiavitù nell’epoca della sua predicazione, ma quello che dice è che lo schiavo deve essere trattato bene, anzi amato come se stesso (ti invito anche a documentarti sul concetto di schivitù per gli ebrei, ben diverso da quello romano). …ovvia la conseguenza, la schiavitù deve essere abolita appena possibile così come la pena di morte.

      • EquesFidus ha detto in risposta a Emanuele

        Tra l’altro, anche i due comandamenti precedenti, di estradizione veterotestamentaria, vengono definitivamente riassunti ne “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.

      • andrea g ha detto in risposta a Emanuele

        Esatto, tolto il Primo Comandamento, resta la recita
        farisaica, proprio quella che ha messo in Croce il
        Signore della Gloria.

      • Umberto P. ha detto in risposta a Emanuele

        Scusami Emanuele, ma se anche tu affermi che la parola di Gesù non è un messaggio universale nel tempo e nello spazio, ma è contingente alle usanze del tempo e variabile nel tempo, diciamo la stessa cosa: tu dici “Certamente Gesù sapeva che non era possibile abolire la schiavitù nell’epoca della sua predicazione, ma quello che dice è che lo schiavo deve essere trattato bene, anzi amato come se stesso”.

        Sul resto, poi, appena ci si discosta dalla scittura si va nel campo delle interpretazioni, in cui si può sostenere di tutto. Quello che ho notato, è che della Bibbia ci sono sempre diverse interpretazioni possibili, nessuna è certamente esatta, ma ogni fazione del cristianesimo sostiene che sia chiarissimo che l’interpretazione è unicamente la sua. Se l’interpretazione della Bibbia fosse univoca non esisterebbero cento correnti cristiane.

        • EquesFidus ha detto in risposta a Umberto P.

          Solo cento? Sei ottimista, a dir la verità io ero rimasto a più di 40000 (proprio così, quarantamila) diverse confessioni cristiane, frutto dell’errore di rifiutare la Traditio (da cui si è originato il Nuovo Testamento) a favore della propria eresia.

          • Umberto P. ha detto in risposta a EquesFidus

            Uhm, mi rendo conto che un credente, alla mia seconda osservazione, non può che rispondermi: tutte sette eretiche tranne la confessione cristiana che ho scelto io. Da qui anche la difficoltà, per l’agnostico, di provare a fare delle gerarchie di credibilità delle varie dottrine.

            Ma vorrei una risposta sulla mia osservazione, so bene che per voi è probabilmente un tema già pluri-affrontato, ma sarei curioso di sapere che risposta date.

            • EquesFidus ha detto in risposta a Umberto P.

              Casomai, che risposta do, non c’è una risposta univoca al problema. Diciamo che, nella maniera più generica e semplice possibile (anche se ci sarebbe da approfondire molto, sulla formazione del canone neotestamentario per esempio), il Nuovo Testamento si è formato all’interno della Traditio, inizialmente orale, che ancora oggi permane nella Chiesa cattolica ed ortodossa (la quale, tuttavia, ne rifiuta una parte rendendosi, come nei fatti è, scismatica). Pertanto, quando i protestanti accettano la Scriptura (anzi, la Sola Scriptura) ma non la Traditio che l’ha generata entrano in un cortucircuito logico ed ermeneutico di ben difficile soluzione.
              Il problema dell’agnostico di fare ordine in quetso caso è di pigrizia e storico, non di fede.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Umberto P.

              Scegliere l’agnosticismo è scegliere una credenza, ovvero si presta al fede al fatto che la risposta non si può conoscere. Noto nei tuoi commenti una sorta di superiorità in quanto agnostico e dunque razionalmente imparziale, ricordati che nessuno ti darà indietro il tempo che stai sprecando auto-convincendoti che non si possa arrivare ad una risposta. L’agnosticismo è la morte della ricerca a causa di un pregiudizio irrazionale, la ritengo una posizione ancor meno valida dell’ateismo.

            • Chris ha detto in risposta a Umberto P.

              La risposta di Antony è valida,ma allo stesso tempo capisco la necessità di una spiegazione esaustiva!
              Cristo come sappiamo è il Messia,l’Unto,Agnello di Dio ecc. ma spesso ci si dimentica della sua natura (o essenza se volete)cioè,riportando le parole di Giovanni,egli è il Logos (Parola) citando invece il Credo,il Cristo/Logos è “Nato dal Padre prima di tutti i secoli” cioè presumibilmente da quel “Fiat Lux” della Genesi. Gesù quindi non è un personaggio apparentemente rinchiuso nell’anno 0 o 4 A.C. ma pre-esistente a qualsiasi cosa creata e presente di conseguenza nell’Antico Testamento nei diversi momenti della Rivelazione in cui Dio PARLA e pronuncia la PAROLA/LOGOS ai Patriarchi,Profeti ecc.
              Ora se ciò che dice Cristo/Logos è buono,perfetto,immutabile anche quello detto in precedenza,prima di incarnarsi rispecchia questi principì sopratutto quello di Eternità.
              Ora giustamente tu domandi come capire fra le diverse confessioni e sette qual’è quella giusta,ti faccio un’esempio:
              Attualmente le diverse confessioni e sette cristiane odierne su questioni come L’omosessualità,il divorzio,ordinamento femminile,il risposarsi ecc. hanno opinioni favorevoli,attraverso il ragionamento esposto prima sappiamo benissimo (nel preciso le caratteristiche della Parola)quale è l’affermazione Antica e Neo Testamentaria su queste questioni.
              Qui arriva il bello,se Cristo ANNULLASSE la sua parola,allora Cristo non è Cristo,Cristo/logos non è Dio e tutte le conseguenze che comporta,per questo Cristo afferma “Io non sono venuto ad’ANNULLARE la Legge e i Profeti”.
              La Chiesa invece è in linea all’insegnamento tradizionale e comprende l’insegnamento di Gesù,loro no!

    • Antony ha detto in risposta a Umberto P.

      NO. Gesù ha detto l’ultima parola, tutto il resto…… Tradizione…. Magistero o quant’altro non possono sostituire una virgola del vangelo.

  9. Luca ha detto

    …e per fortuna che è un “teologo”!

    • Luca ha detto in risposta a Luca

      Scusa se insisto Luca (uno di noi due dovrebbe differenziare il Nick) ma il tuo sarcasmo é legittimo solo se assumi la lettura davvero parziale che l’articolo UCCR da del teologo Mancuso. Se invece vai a leggerti la fonte che ci si propone di commentare (da “per spiegare che” il link all’articolo “La Chiesa dell’empatia”, scritto di Mancuso per Repubblica) non troverai assolutamente niente di quanto qui scritto (io almeno non lo trovo). Lo stesso dicasi per le sue posizioni sul peccato originale, che assolutamente nulla hanno a che fare con il relativismo – come qui pare si voglia credere – ma propongono una seria riflessione sulle relazioni tra libertà male e colpa.

      • Eli Vance ha detto in risposta a Luca

        E la fonte parla espressamente di aperture verso gli omosessuali e divorziati (non parla letteralmente di matrimoni o comunione ma secondo a te a cosa mai potrà riferirsi?, posizioni relativistiche ma che giustamente come dici tu non bastano queste a fare di Mancuso un relativista, servono altri pronunciamenti),comunque argomenti che non fanno parte di variabili e temporali politiche ecclesiali ma dell’etica cristiana millenaria basata sulla Sacra Scrittura, pagine che il teologo vorrebbe relegare all’anonimato, anche questo sta scritto sull’articolo. Senza quindi allargarsi ad esaminare le sue affermazioni sul peccato originale basta questo per affibbiarli o sarcasmo o incompetenza se si pone come “teologo cattolico”. Se si ponesse invece come teologo free-rider, o “libero pensatore” o altri titoli similari pochi avrebbero invece da ridire, al contrario dichiararsi teologo cattolico implica conoscere e rispettare almeno le basi del cattolicesimo.

        • Luca ha detto in risposta a Eli Vance

          Secondo me (ed espressamente nelle patole di Mancuso) le “aperture” (??) si riferiscono al governo della Chiesa, non certo ai principi. Perciò ogni polemica sul relativismo é semplicemente fuoriluogo e pretestuosa.

      • Panthom ha detto in risposta a Luca

        Già peccato che l’articolo contenga ampie citazioni di quanto ha scritto.
        Finalmente hai svelato le carte…tutti i cattolici confusi e emancipati dal Magistero della Chiesa sono filo-mancusiano, era evidente fin da subito nonostante lo negassi disperatamente!!

  10. Daniele ha detto

    Se un padre ed una madre, per timore che i propri figli possano sentirsi giudicati, si rifiutassero di correggerli e rimproverarli qualora costoro si comportassero in maniera errata, quei figli come crescerebbero? Crescerebbero male, direi.
    Il fatto che i genitori correggano i figli non solo non è un segno di cattiveria nei loro confronti, ma, anzi, è un segno d’amore e d’attenzione nei loro confronti.
    Allo stesso modo, se un insegnante, per timore degli studenti, si rifiutasse di ammonirli e correggerli qualora ce ne fosse il bisogno, quegli studenti cosa imparebberebbero? Imparerebbero un bel nulla, direi.
    Il fatto che gli insegnanti correggano e ammoniscano gli studenti non solo non è un segno di cattiveria nei loro confronti, ma, anzi, è un segno d’amore e d’attenzione nei loro confronti.
    E la stessa cosa avviene nella Chiesa, la quale è una Madre e una Maestra (qualcuno dovrebbe fare presente al “teologo” – ho messo le virgolette perché in realtà è uno pseudo-teologo – Mancuso che la Chiesa è “Mater et Magistra”) che educa ed accompagna i propri figli con amore ed attenzione, esattamente come farebbe una madre o un insegnante.

    Comunque un Mancuso, che si dichiara cattolico e addirittura si fa chiamare “teologo” ma poi non perde occasione per sparare a zero sulla Chiesa (in sintesi, si comporta da “cattolico adult(er)o”), è, a mio avviso, molto più pericoloso dei laicisti dichiarati del calibro di Odifreddi o Rodotà.

    • Emanuele ha detto in risposta a Daniele

      …giusto! infatti oggi genitori ed insegnanti hanno abdicato al loro ruolo di educare (e quindi mostrare anche gli errori)… i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

      • Daniele ha detto in risposta a Emanuele

        Perché purtroppo è successo che, dal ’68 in poi, l’educazione dei genitori nei confronti dei figli, degli insegnanti nei confronti degli studenti e dei sacerdoti nei confronti dei fedeli è stata vista non come quello che realmente è (cioè un fattore di autentico sviluppo umano e spirituale) ma soltanto come un’intollerabile imposizione dalla quale ribellarsi.

        E’ stato questo rifiuto di ogni autorità educatrice a portare allo sfascio delle famiglie (che non educano più) e delle scuole (in cui ai ragazzi non si fornisce più un’istruzione adeguata) ed all’allontanamento di molte persone dalla Chiesa (infatti una società cronicamente ribelle a tutto ed a tutti fa fatica ad accettare un Gesù che ti “educa” facendoti capire cosa è bene e cosa è male).

        • Emanuele ha detto in risposta a Daniele

          Esatto, ma ciò non è un caso… la famiglia è il nucleo dove si insegnano i valori (pensare che lo riconosce pure la nostra Costituzione filo-massonica!). E’ dunque necessario distruggere la famiglia (divorzio, aborto, matrimoni gay, etc.) per formare una genereazione di persone senza spina dorsale, pronte a seguire ogni dictat della moda e dalla pubblicità.

          • EquesFidus ha detto in risposta a Emanuele

            E di coloro che sono al potere, mai dimenticarlo. Come mai dimenticare che certi presunti progressi tecnologici (come la connessione continua e costante alla Rete, che sarà sempre più vincolante e precoce) servono proprio per accrescere il controllo sulle masse; da che mondo è mondo, il potere è una questione di controllo sull’individuo. Più l’individuo è sorvegliato e manipolato, migliore è la presa del potere sul di lui e quindi è più facile controllarlo. In questo modo, quantomeno in certi ambienti, si spera di ottenee il controllo finale sugli individui in modo totale, per creare generazioni di perfetti idioti (se questo è “potenziamento delle facoltà umane” allora io sono Wolverine degli X-Men!), sempre sotto controllo (telematico e sociale) e che la pensano letteralmente come e a sostegno dell’oligarchia al potere.

    • Li ha detto in risposta a Daniele

      Ti quoto in pieno!

  11. EquesFidus ha detto

    Perché lo fa? Per diverse ragioni: perché è uno gnostico (e, dunque, un eretico), anche se si professa cattolico, nonché un ex sacerdote (e, dunque, è ovvio che combatta l’istituzione che odia). Personalmente stimo le idee degli arruffapopolo (incluso questo “teologo”, come se una laurea in teologia rendesse chi la ha un teologo, esattamente come una laurea in filosofia non rende chi l’ha conseguita automaticamente un filosofo) che scrivono con Augias e simili (palesi e conclamati) massoni non più di due passeri, e forse è pure troppo. Senza contare il fatto che bisognerebbe informare costui, che accusa la Chiesa di essere retrograda e chiusa (cosa si fa pur di non arruffianarsi certi partiti e movimenti e partecipare a certi salotti…), che lo gnosticismo era un iniseme di eresia del II-IV secolo d.C., e pertanto sono le sue (contestabilissime) opinioni ad essere retrograde ed arcaiche, dei veri Matusalemme teologici.

  12. de Torquemada ha detto

    Signori, perdonate questo leggero off-topic, ma io sostengo che sia giunto il momento di iniziare ad occuparsi SERIAMENTE della difesa della dottrina cattolica dall’attacco dei protestanti. Sempre più spesso, infatti, vedo “cattolici” sprovveduti cadere vittime dell’eloquenza di certi evangelici, i quali citano le Scritture con scaltrezza equiparabile a quella dei testimoni di geova per sostenere ogni sorta di male contro la Chiesa, quella stessa Chiesa nel cui seno la Bibbia è nata ed è stata custodita e tramandata nei secoli. Palese contraddizione, se non fosse per il fatto che a ciò rispondono che non stiamo parlando della stessa Chiesa (!) e così via discorrendo, tra una menzogna e l’altra, sino ad arrivare a disconoscere verità di Fede fondamentali.

    Ecco, io ritengo che a tutto ciò sia ora di replicare con vigore.

  13. Salvatore Benvenuti ha detto

    Vista la grande confusione che c’è ancora oggi nella Chiesa cattolica,
    non mi stupisce che anche l’autore dell’ottimo saggio “L’anima ed il suo
    destino” stia perdendo la bussola. Consiglierei al filosofo-teologo dott.
    prof. Vito Mancuso di trascorrere un non breve periodo di riposo e di
    meditazione in un eremo o monastero, lontano dalle telecamere e dalla
    luce abbagliante dei riflettori, con la sola compagnia dello Spirito
    Santo.

  14. Antony ha detto

    Diciamola tutta fino in fondo: il Mancoso, fa certe affermazioni perchè ha bisogno di soldi, e in tanti lo chiamano per spararle, più grosse sono e più guadagna. Tutto ma proprio tutto oggi gira intorno al dio denaro!!!

  15. piero vassallo ha detto

    puntuale l’articolo. ma l’opinione prevalente fra i fedeli è contraria: il comando “non giudicare” deve essere obbedito alla lettera. ho domandato a un fanatico (ma non incolto) del “non giudicare”: “ritieni che l’assoluzione del confessore non sia un giudizio”. mi ha risposto: “non dire sciocchezze”. il buonismo è dogmatico e sfrenato
    buon lavoro e cordiali saluti, piero vassallo

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