Il fratello di Leonardo Boff: «dovevamo ascoltare Ratzinger!»

Leonardo BoffLa Teologia della Liberazione è stata una delle peggiori sciagure abbattutesi sulla Chiesa, i cui autori sono il teologo Gustavo Gutierrez, domenicano e Leonardo Boff, francescano. Nata dopo il Concilio Vaticano II, aveva lo scopo di essere una sua interpretazione calata nel contesto drammatico della povertà di massa dell’America Latina.

Eppure ha finito per mischiare la teologia con l’analisi marxista, legittimando la lotta di classe, armata e quindi inevitabilmente violenta. Per questo l’episcopato dell’America Latina ha condannato questa Teologia comunista nel 1979 e lo stesso ha fatto il card. Joseph Ratzinger, su invito di Giovanni Paolo II, dopo averla studiata dal punto di vista dell’ortodossia e della dottrina sociale della chiesa. In entrambi i documenti, “Libertatis Nuntius” (1984) e “Libertatis Conscientia” (1986) è stata denunciata la sudditanza della Teologia della Liberazione all’analisi marxista della società e quindi la sua incompatibilità con il messaggio evangelico. Un’analisi accurata è stata fatta poco tempo fa dal prof. Marco Fasol sul nostro sito web.

Leonardo Boff (oggi collaboratore del “Fatto Quotidiano”) non ha mai perdonato questo intervento di Ratzinger sulla “sua” creatura. Se n’è andato dalla Chiesa e ha iniziato a marciarvi contro con la sua attività nelle sedicenti “Comunità di base” brasiliane. Una sorta di Don Gallo carioca. Recentemente ha esaltato la figura di Papa Francesco, anche se poco prima del Conclave ai quotidiani brasiliani diceva che Bergoglio non doveva esservi nemmeno ammesso. Questo perché, lui non lo dice ma è il vero motivo, il card. Bergoglio ha vissuto in Argentina l’esperienza della Teologia marxista, rigettandone le tesi e arrivando anche a condannare i suoi confratelli gesuiti che si lasciavano attrarre.Teologia della liberazione

Interessante a questo proposito l’intervista realizzata dal quotidiano “Folha de São Paulo” al fratello di Leonardo Boff, Clodoveo. Il quale ha affermato, smentendo suo fratello Leonardo: «Nei due articoli pubblicati dal card. Ratzinger egli ha difeso il progetto essenziale della teologia della liberazione: l’impegno per i poveri a causa della fede. Allo stesso tempo, ha criticato l’influenza marxista. La Chiesa non può avviare negoziati per quanto riguarda l’essenza della fede: non è come la società civile dove la gente può dire quello che vuole. Siamo legati ad una fede e se qualcuno professa una fede diversa si autoesclude dalla Chiesa. Fin dall’inizio ha avuto chiara l’importanza di mettere Cristo come il fondamento di tutta la teologia. Nel discorso egemonico della teologia della liberazione, tuttavia, ho avvertito che la fede in Cristo appariva solo in background. Il “cristianesimo anonimo” di Karl Rahner era una grande scusa per trascurare Cristo, la preghiera, i sacramenti e la missione, concentrandosi sulla trasformazione delle strutture sociali».

Clodoveo Boff, fratello di Leonardo, ha quindi proseguito: «Negli anni ’70 il card. Eugenio Sales mi ha ritirato la certificazione per l’insegnamento della teologia presso l’Università Cattolica di Rio. Sales mi ha affabilmente spiegato: “Clodoveo, penso che ti sbagli. Fare del bene non basta per essere cristiani, l’essenziale è confessare la fede..”. Aveva ragione, infatti la Chiesa è diventata irrilevante. E non solo essa, ma Cristo stesso».

La redazione

16 commenti a Il fratello di Leonardo Boff: «dovevamo ascoltare Ratzinger!»

  • Ottavio ha detto:

    Pensate a quanti se ne sono andati per aver confuso comunismo con cristianesimo! Pensate a quanti sessantottini hanno poi perso la fede, quanti preti usciti dal seminario per armarsi di pacifismo.

    Nel gennaio ’69 il cantautore cattolico Claudio Chieffo ha dedicato questa canzone a tutti gli amici persi per strada e soprattutto ai pochi che rimasero: http://www.sandrodiremigio.com/musica/testo_canto.asp?id=98
    Peccato non sia su Youtube, è davvero bella.

  • F. Bertato ha detto:

    C’è un errore nell’articolo. Fu il teologo D. Karl Joseph Romer che ha detto “Clodoveo, penso che ti sbagli. ecc”, non il Cardinale Sales.

  • Daniele ha detto:

    Due dei mali che s’insinuano, proprio come serpenti striscianti, nella Chiesa sono questi:

    – da un lato chi, come i teologi della liberazione, crede che per essere cristiani basti “fare del bene al prossimo” (dimenticando, quindi, tutta l’importantissima dimensione spirituale del cristianesimo);

    – e dall’altto lato chi, come i “cristiani da salotto”, crede che essere cristiani voglia dire soltanto pregare, andare a Messa e fare bei discorsi su Dio (dimenticando, quindi, tutta l’importantissima dimensione caritatevole insita nel cristianesimo);

    Per essere cristiani a tutto tondo, invece, è necessario unire la Fede (cioè la preghiera, la Messa, i discorsi su Dio, ecc…) alle Opere di carità fraterna: questo è ciò che faceva, ad esempio, la Beata Madre Teresa, che pregava 4 ore al giorno e poi andava ad assistere i poveri e i malati di Calcutta.

    Perché la Fede rafforza le Opere e le Opere rafforzano la Fede: la Fede da sola o le Opere da sole non sono sufficienti.

    • Franceschiello ha detto:

      La storia della Chiesa trabocca di santi che hanno saputo coniugare azione e contemplazione.

      • Daniele ha detto:

        Io ho citato Madre Teresa perché è nostra contemporanea ed è universalmente conosciuta, ma è certo che in 2000 anni di storia di Santi che sono stati contemplAttivi, cioè contemplativi ed allo stesso tempo attivi, ce ne sono stati a bizzeffe.

    • Luca S. ha detto:

      I monaci che in passato si sono dedicati alla preghiera e alla riflessione, senza accompagnarla con opere di carità, a tuo avviso, sono “cristiani da salotto”?

      • Daniele ha detto:

        Quello che dici non è esatto.
        Mi spiego: è vero che l’occupazione principale dei monaci è quella di dedicarsi alla preghiera ed alla riflessione sulle Scritture, però va detto che anche i monaci, al pari degli altri cristiani, praticano opere di carità: basti pensare, ad esempio, alle tante “mense dei poveri” istituite presso i monasteri (e quindi gestite dai monaci).
        Quindi i monaci non soltanto pregano e studiano, ma praticano anche la carità!
        Concludendo, io con l’espressione “cristiani da salotto” non mi riferivo di certo ai monaci…

  • Andrea C ha detto:

    …e Obama ci sguazza!

  • Sophie ha detto:

    “e dall’altto lato chi, come i “cristiani da salotto”, crede che essere cristiani voglia dire soltanto pregare, andare a Messa e fare bei discorsi su Dio”

    Lo sai che già il solo dire come stanno le cose coerentemente con la propria fede, di questi tempi, è tanto?

    • manuzzo ha detto:

      Infatti: oggi i cristiani (quelli autentici, non gli adulterati) sono dei veri sovversivi che si battono contro l’80% della popolazione per colpa delle proprie idee

      • Sophie ha detto:

        E’ dura…. Io ho mia madre e mia sorella anticlericali. Aveva ragione Gesù quando disse che non era venuto per portare la pace ma per portare divisioni.

        • Antony ha detto:

          io ancora peggio, sono agnostici!!!

          • Sophie ha detto:

            Alè! No ma il bello è che loro sono credenti cattolici. I cattolici anticlericali sono peggio degli agnostici anticlericali fidati!

    • Daniele ha detto:

      Ok, ma è il Vangelo a dire che bisogna mettere in pratica la Parola di Dio: metterla in pratica vuol dire compiere le opere ed annunciare il Vangelo ai “lontani” (anche l’evangelizzazione è un’opera di carità).

      “Venite benedetti del Padre mio, perché ero nudo e mi avete vestito, affamato e mi avete dato da mangiare, malato e in carcere e siete venuti a visitarmi, ecc…”.

      I “cristiani da salotto” sono invece coloro che i bei discorsi su Dio li tengono per sè, senza andare a metterli in pratica e senza andare ad annunciare il Regno di Dio ai fratelli…

  • Franceschiello ha detto:

    Tra l’altro, Leonard Boff (quello che ancora sostiene la TdL) ha gettato il saio ed ha preso moglie.
    Mi ricorda terribilmente un certo prete tedesco del XVI secolo…

    Forse aveva ragione quel tale: Il problema più grave della Chiesa d’oggi non è quello degli ex cattolici che se ne vanno ma quello degli ex cattolici che restano, dicendo che i veri credenti sono loro.