Ma l’omofobia non c’entra nulla con le nozze gay

After the ballCi uniamo alla dichiarazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, che ha espresso «vicinanza a quanti sono stati vittime di intollerabili aggressioni e a quanti subiscono episodi di discriminazione che hanno per oggetto l’omosessualità».

Per quanto ci riguarda però, la discriminazione che vogliamo combattere non è solo quella rivolta agli omosessuali, ma anche verso tutte le minoranze, altrimenti anche tali dichiarazioni specifiche diventano una forma di discriminazione (per questo una legge specifica contro l’omofobia è una discriminazione verso le altre minoranze discriminate). Secondo gli studi i più discriminati non sono gli omosessuali ma le persone obese, sopratutto donne.

Rimaniamo perplessi però dal constatare che i messaggi contro l’omofobia si accompagnano sempre alla richiesta di matrimoni omosessuali. Perché questa strumentalizzazione? Perché non si può essere contro la violenza verso gli omosessuali senza voler violentare l’antropologia del matrimonio, istituto previsto unicamente come garante per la filiazione come dice la parola stessa (matrimonio, matris, madre), la Costituzione italiana e l’articolo 12 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo?

Secondo il presidente del Senato Pietro Grasso, il «dilagare della discriminazione sessuale o legata all’identità di genere è inversamente proporzionale al livello di tutela giuridica riconosciuto alle coppie omosessuali». Bisognerebbe dunque istituire il matrimonio omosessuale per combattere l’omofobia? La tesi è alquanto bizzarra, anche le famiglie poligamiche o le coppie che praticano incesto sono una minoranza e frequentemente vittime di bullismo e denigrazione pubblica, perché allora non sistemare le cose equiparando anche il loro rapporto al matrimonio tradizionale? E’ evidente che la tesi di Grasso non ha la forza per valere come principio generale, e dunque risulta scorretta e discriminatrice verso le altre minoranze.

In ogni caso non sappiamo quali siano le fonti del presidente del Senato, ma in realtà è sufficiente andare ad osservare la situazione nei Paesi in cui i matrimoni omosessuali sono legge da anni per verificare che l’omofobia resta all’ordine del giorno. Nei Paesi Bassi, ad esempio, l’omomatrimonio è legale dal 2001 eppure ancora oggi si deve celebrare la Giornata contro l’omofobia, la quale addirittura risulta in aumento in alcune aree del Paese, vi sono frequenti episodi omofobi, anche a livello mediatico. Il cantante olandese e omosessuale Gordon ha affermato: «L’omosessualità è sempre meno accettata e negli ultimi anni va sempre peggio».

In Belgio le cose non cambiano: le nozze gay sono legali dal 2003 eppure il 30% degli impiegati pubblici ritiene oggi il coming out un rischio per la propria carriera ed è alta la percentuale degli intervistati che, in ufficio, hanno sentito almeno una volta insulti contro gay e lesbiche. Potremmo citare tanti altri Paesi, ci interessa però sottolineare che l’Inghilterra, ad esempio, nonostante non abbia legalizzato il matrimonio omosessuale si è confermata anche nel 2013 il Paese più tollerante verso le minoranze sessuali. Tutto questo cosa significa? Significa che l’omofobia e le nozze gay sono due cose separate, si può (e si deve) combattere la prima e si può (e si deve) essere contrari anche verso la seconda.

Chi vuole invece unire le due richieste a tutti i costi lo fa in modo pretestuoso e si allinea alla perfetta tattica di indottrinamento (“propaganda”, la chiamavano) nata nel 1989 da due intellettuali gay, Marshall Kirk (ricercatore in neuropsichiatria) e Hunter Madsen (esperto di tattiche di persuasione pubblica e social marketing), i quali furono incaricati di redigere un Manifesto gay: il risultato fu il libro After the ball (Plume 1990),  definito il più autorevole manuale di pubbliche relazioni per l’agenda omosessuale.

Tra i loro “consigli” alle comunità omosessuali c’è anche questa: è opportuno non chiedere appoggio “per l’omosessualità”, ma “contro la discriminazione”. I gay devono essere presentati come vittime della società omofoba e del pregiudizio, che deve essere presentato come la causa di ogni loro sofferenza. E ancora: «Per quanto cinico possa sembrare l’Aids ci dà una possibilità, benché piccola, di affermarci come una minoranza vittimizzata che merita legittimamente l’attenzione e la protezione dell’America» (p. XXVII). Qui e qui un approfondimento. Ecco dunque cosa c’è dietro alla enorme attenzione verso l’omofobia e al costante abbinamento con la richiesta del matrimonio omosessuale come presunta panacea di tutti i mali, ora si spiegano i tantissimi episodi di finta omofobia orchestrati appositamente da soggetti omosessuali con lo scopo di apparire sui media più discriminati di quanto già siano, usando il tutto come grimaldello per il riconoscimento giuridico delle unioni gay. Ne abbiamo segnalato qualcuno, si veda: 8/03/13; 28/11/12; 26/09/12, 21/08/12.

La redazione

33 commenti a Ma l’omofobia non c’entra nulla con le nozze gay

  • Gab ha detto:

    Esattamente. Era già tutto calcolato. Vorrei solo precisare però che questa agendo non è solo ed esclusivamente farina del sacco dei gay. Le lobby lgbt sono appoggiate fortemente dalla massoneria internazionale. Anche la legge sulle nozze gay in Francia ha avuto un fortissimo apoggio dalla massoneria.

    Il noto giornalista francese Laurent Joffrin afferma che in Francia la massoneria esercita una influenza sullo Stato (e difatti nel governo del presidente Francois Hollande ci sono una mezza dozzina di massoni). Egli ha affermato infatti a Télématin il 04/01/2013: «La Massoneria in materia di condotta è sempre più “avanzata” o più “progressista” rispetto alla media della popolazione. E quindi, sulle questioni di fine vita, sulle questioni del matrimonio gay e del voto degli stranieri, hanno un’influenza indiscutibile. Il che, a mio parere, è positivo.»

    E quindi dietro l’approvazione odierna da parte dell’Assemblea nazionale francese dell’articolo 1 del progetto di legge che legalizza i matrimoni omosessuali (con una schiacciante maggioranza di 249 sì e 97 no), con la quale i deputati hanno dato il via libera alla norma che ridefinisce il matrimonio come “un accordo tra due persone di sesso diverso o del medesimo sesso”, c’è proprio la determinante influenza della Massoneria che fa della libertà, anche in campo sessuale, uno dei suoi cavalli di battaglia.

    E difatti il 5 Novembre 2012 il Grande Oriente di Francia in un comunicato aveva affermato: ‘La definizione dei diritti della persona dipende solo dalla volontà collettiva degli uomini. Il Grande Oriente di Francia condanna fermamente le dichiarazioni della Chiesa Cattolica circa il progetto di legge sull’apertura del matrimonio civile a tutte le coppie che sarà presentato al Consiglio dei Ministri mercoledì prossimo. Pertanto, l’evocazione del cardinale André Vingt-Trois di “profondi cambiamenti della nostra legislazione che potrebbero trasformare radicalmente le modalità delle relazioni che sono alla base della nostra società” testimonia posizioni retrogade ossia oscurantiste in completo disaccordo con i necessari sviluppi sociali e politici del nostro tempo. Questo progetto di legge mira a garantire un riconoscimento repubblicano della libera scelta matrimoniale delle persone che lo desiderano, in nome della parità di diritti. In nome della Laicità, il Grande Oriente di Francia ricorda che le Chiese devono limitarsi alla sola sfera spirituale, e non interferire, con imprecazioni stigmatizzanti e amalgami violenti e di odio, con i legittimi dibattiti pubblici e democratici che presiedono all’evoluzione e al progresso dei diritti civili’ (http://www.godf.org/).
    Chi ha orecchi da udire, oda.

  • Andrea. ha detto:

    La cosa inquietante che ho letto in uno dei links è che in una stazione Olandese la segregazione del “diverso” può arrivare a quella di un Tedesco, quindi del “quasi-uguale”.

    Praticamente, con tutti i sospetti e le discriminazioni reciproche, le priorità dovrebbero essere altre; eppure continuano con ‘sta menata delle unioni (o persino del “matrimonio”?!?) gay. Beh, se ne faranno poco se poi nel Mondo continuerà ad esserci gente impiccata in piazza perché sospettata di omosessualità… Al di là di come la si pensi, stanno sbagliando strada in tutto e per tutto.

  • manuzzo ha detto:

    A me fan paura le tante falsità del popolo omosessualista. Purtroppo ci sono tanti “soggetti” (non voglio usare termini offensivi) che credono che la discriminazione sia il non concedere l’adozione ai gay, però alla fine l’accusa di omofobia che ci troviamo rivolta contro noi cristiani (almeno i non protestanti) è così inflazionata che ormai c’ho fatto il callo ad essere chiamato omofobo e non mi meraviglia più di tanto (nonostante non abbia mai pestato un gay: ne avrei la possibilità, tanto più che “l’inferno non esiste e posso comportarmi come voglio”, ma non lo farei mai!)

  • Nikon ha detto:

    stanno sbagliando tutto…

    se credono di voler difendere i diritti degli omossesuali in questo modo, si sbagliano di grosso, perchè? stanno soltanto portando l’acqua all’mulino dei loro stessi nemici, invece di contrastare l’omofobia, la stanno soltanto alimentando ancora di più…
    in parole povere, si stanno soltando dandosi la zappa sui piedi…

  • Giacomot ha detto:

    Giornata contro l’omofobia ? E allora perchè non contro la pedofobia ,l’eterofobia , la religionefobia (o come si potrebbe scrivere) . Esistono tanti casi di fobie che ci sarebbe da raddoppiare un anno per farli entrare tutti .Ma mi faccia il piacere !

    • Mandi ha detto:

      No, esiste solo l’omofobia tutto il resto non gliene frega nulla a nessuno…che potessero morire ammazzati gli altri!

  • Daniele ha detto:

    Ritenere omofoba una persona in base al solo fatto che quest’ultima è contro la legalizzazione delle unioni tra omosessuali è un’idiozia.

    Comunque, con la scusa della disciminazione, la lobby omosessualista imporrà all’ONU di aggiungere alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani il diritto al riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali, così come la lobby abortista (Planned Parenthood in primis), con la scusa della tutela della salute della donna, stanno imponendo il riconoscimento del “diritto all’aborto” (infatti, così come è stata istituita la gionata mondiale contro l’omofobia, allo stesso modo è stata istituita una giornata mondiale in difesa del diritto all’aborto).

    Perciò, quando unioni omosessuali e aborto saranno riconosciuti dall’ONU come diritti umani universali, gli Stati che si rifiuteranno di legalizzare le unioni gay e/o l’aborto verranno, purtroppo, codannati e sanzionati.

    E’ perciò dovere morale di ogni cristiano, ciascuno secondo i propri mezzi e le proprie possibilità, quello di opporsi (mi raccomando: in modo pacifico, cioè in stile autenticamente cristiano) a queste derive socialmente pericolose che le varie lobby vogliono imporre.

    • Giacomot ha detto:

      Ma in che mondo siamo finiti ?

      • EquesFidus ha detto:

        In quello del Principe di questo mondo, ovverosia del Demonio. Si pensi che gli apostoli furono tutti tranne uno martirizzati. Non c’è però nemmeno da abbattersi, cristianamente bisogna darsi da fare e lottare. Ogni cristiano ha preso l’impengo di amare il prossimo ed odiare il peccato, e dobbiamo fare questo, persecuzioni o meno. L’uomo può far perire solo il corpo, Satana l’anima.

    • edoardo ha detto:

      Non è un’idiozia, caro mio. E’ una strategia che funziona.

    • Daphnos ha detto:

      Esiste una giornata mondiale dell’Onu contro le giornate mondiali dell’Onu? Tanto non se le fila nessuno (a parte i soliti noti)!

  • Franceschiello ha detto:

    è opportuno non chiedere appoggio “per l’omosessualità”, ma “contro la discriminazione”

    La strategia vittimistica usata dalle lobby omosessualistiche ha funzionato alla grande. Ormai chiunque abbia qualcosa da ridire sulle nozze e le adozioni per gli omossessuali viene subito etichettato come “omofobo”, anche se non ha mai torto un capello ad un omosessuale.

    • Daniele ha detto:

      Io continuerò, fregandomene se vengo definito omofobo, a sostenere che la legalizzazione delle unioni omosessuali (e delle eventuali adozioni) è una cosa sbagliata.

  • Giacomot ha detto:

    Gente guardate quà con che tipo di ateo-anticlericale-militante sto discutendo ! Non è possibile ! http://www.youtube.com/watch?v=Ag2jB70lJDk&lc=aFO5SgKGUjeIi96hgLeDiLCgBwidmNM5-0DpcutJK6M

    • edoardo ha detto:

      Lo so che vi sembrerà strano, ma io non avevo mai sentito quella canzone prima d’ora, forse in sottofondo musicale alla radio, ma non ci avevo mai fatto caso.
      Capisco bene che dia fastidio a molti, ma non solo per l’omosessualità egodistonica. E’ perché tanti vi si possono riconoscere, a prescindere dall’omosessualità: presenta un caso-tipo di famiglia rotta molto in voga nel nuovo intellettualismo settantesco, con genitori separati, padre inesistente o per lavoro o per debolezza di carattere, madre di carattere forte e iper-protettiva, che vuole tirare su il suo unico figlio come un principino, è il suo bambolotto, lo vorrebbe con sé per sempre, ed occupa tutto lo spazio che dovrebbe lasciargli libero per un’altra donna coetanea del figlio. Ed intanto ammaestra il suo bambolotto a distruggere l’immagine paterna, cioè quella del maschio. Il figlio è soggiogato, occupato dalla madre che ha instaurato con lui un rapporto di dipendenza di lui verso di lei, incuncandogli che senza di lei lui è una persona incapace di muovere i suoi passi nel mondo in modo autonomo, e che le altre donne vengono solo per rubarglielo da lei stessa.
      Da lì viene il dissidio interiore, che per lui è sfociato nell’omosessualità, in altri può sfociare nella droga o in altre forme di atteggiamenti pericolosi e di disprezzo della vita per mettersi alla prova.
      Io vedo in quella canzone il classico modello, canonico si potrebbe dire, di una generazione dell’Italia post-boom economico.
      E’ perfettamente comprensibile che in tanti si sentano centrati in pieno dalle parole di quella canzone.

      • Paolo ha detto:

        Peccato che l’omosessualità sia uno sviluppo normale della affettività e sessualità umana (cosa non vi è chiaro su quando è stato evidenziato persino dall’Organizzazione mondiale della sanità). Quindi non un disagio causato da una qualsivoglia mancanza come piacerebbe a qualcuno solamente per sostenere ideologie di stampo religioso. Quindi tutto questo “bel” discorso di pseudo psicologia crolla di peso.

        • Igloo ha detto:

          Ciao Paolo, a me va benissimo questa cosa ma se la psicologia non è considerata una scienza significa che quanto dice l’OMS è solo un’ipotesi che vale tanto quanto chi la pensa al contrario. Tant’è che ieri l’omosessualità era considerata una patologia e da un giorno all’altro si è cambiato idea dopo pressioni che tutti sappiamo. Eviterei dunque di tirare in ballo ogni volta l’OMS come se fosse il pozzo della verità anche perché prima o poi questo gioco potrebbe diventare controproducente.

        • Giacomot ha detto:

          Pseudo psicologia ? E chi era Froid lo PSEUDO-psicologo PSEUDO-psicoanalista PSEUDO-considerato PSEUDO-universalmente lo PSEUDO-padre della PSEUDO-psicologia PSEUDO-moderna ?

    • edoardo ha detto:

      …e concludo.
      La canzone mi pare finisca bene, perché, a parte le parole di rappresentanza, il finale sia che lui, ai suoi genitori, li manda affanculo: babbo, non t’ho visto per una vita; mi vuoi bene? Se davvero lo vuoi, non farti vedere mai più!
      Mamma, anzi, madre, passerai la tua vecchiaia da sola, perché il tuo bambolotto ha trovato una donna VERA, DELLA MIA ETA’, e ti pianta in asso. Per soddisfare il tuo desiderio di possesso, metti un annuncio in internet sui siti per scambisti e trovati un morzone che ti faccia da scaldaletto quando porterai la dentiera.
      Luca e Giovanna (facciamo finta si chiami così) vi salutano. Statemi bene. Mi ricorderò di voi quando andrò all’Agenzia delle Entrate per l’atto di successione, se non vi siete già mangiati tutto prima. Adios !
      Ah, mi scordavo: Giovanna c’ha il pancione; tra qualche mese non avrò più tempo per i vostri deliri.

      • Giacomot ha detto:

        Concordo pienamente ! Sembri il mio libro 😀 ! In effetti mo che ci penso questo quà potrebbe avere complessi di inferiorità per colpa di una sua situazione gia vissuta . Ma comunque non so veramente più cosa dirgli D: , mi sembra perso :\ …

    • Daphnos ha detto:

      facciamo un appello alla libertà individuale chi ha la disforia di genere vada in cura per accettarsi in quanto omosessuale e trans

      ma chi è ‘sto tizio? La sa lunga sulla libertà individuale, mi par di capire…

  • edoardo ha detto:

    Ho appena finito di leggere non proprio tutto, ma molto di quel link dopo After the Ball.
    Ho letto attentamente le strategie di propaganda, un’operazione di marketing in piena regola come si studia nelle università e praticano i managers nelle aziende più grosse.
    Ogni aspetto, ogni sottigliezza psicologica non vengono trascurati.
    E mentre leggevo pensavo alla grossolanità che ha opposto la Chiesa, almeno fino a poco tempo fa.
    Certo che essere mostrati indulgenti negli anni passati con quei relativamente pochi casi di pedofilia nel clero, è stato un suicidio.
    Adesso mettiamoci nei panni dell’Americano medio, sottoposto ad una terapia mediatica progettata con criteri scientifici come esposto in quel libro, e mettiamolo di fronte ad un Mahoney che si arrampica sugli specchi per cercare scuse e mette mano al libretto degli assegni per pagare indennizzi stratosferici senza fiatare dimostrando che era disposto a fare tutto pur di insabbiare.
    Ma secondo voi chi è che vincerà?
    La Chiesa ha fatto troppi errori (parlo di errori strategici, di presentarsi al grande pubblico), e, purtroppo lo dico provando un misto di rabbia e sofferenza, e si è lasciata cucinare a fuoco lento perché chi avrebbe dovuto coordinare le azioni da intraprendere, ha dato l’impressione che non ci ha capito niente.
    Fa rabbia questo, perché la gente cerca la Chiesa, anche chi la frequenta poco e non pochi di coloro che non la frequentano affatto.
    Ma è stata talmente sprovveduta da lasciarsi assimilare dalla gente comune (non gli anticlericali ideologizzati) a loschi personaggi come Marcinkus ed altri che hanno razzolato davvero male.
    Mostrarsi buoni con i cattivi è stata una Waterloo.
    Secondo me più che buoni e cattivi, sarebbe stato più proficuo mostrarsi giusti.
    Giusti significa anche intervenire pesantemente nei confronti dei loschi figuri prima che la loro ombra malefica si estenda a tutto il corpo della Chiesa, trascinando in un vortice anche quel 90% che è composto di gente validissima sotto tutti gli aspetti, e che sta portando avanti opere grandiose.
    Sembra che Bergoglio abbia ingranato la marcia giusta.
    Se vogliamo controbattere efficacemente queste strategie di marketing dei movimenti omosessuali, la Chiesa deve curare molto anche il suo aspetto, quel che la gente comune riesce a vedere di lei, come si pone agli occhi del mondo.
    Da quello che rimbalza dai telegiornali riguardo i discorsi di Bergoglio, c’è da sperare bene.
    Papa Francesco saprà riorganizzare le sue “truppe”.
    Ho fiducia in lui.

  • Daniele ha detto:

    Ma quei laicisti, tra cui vi sono molti esponenti della lobby omosessualista, che hanno preso subito in simpatia Papa Francesco, dipingendolo come di “mentalità aperta” circa certe questioni e contrapponendolo all’austero (precisazione: austero secondo la visione di tali laicisti, tenerissimo secondo chi l’ha davvero conosciuto e ci ha avuto a che fare di persona…) Papa Emerito Benedetto XVI, lo sanno che tra Ratzinger e Bergoglio c’è, invece, continuità ed affinità di pensiero su tante cose, cose tra le quali vi sono i temi etici, incluso il NO alla legalizzazione delle unioni omosessuali ed il SI alla tutela della cellula fondamentale della società, cioè la famiglia naturale, che è quella fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna?

    Quando, infatti, Bergoglio era Arcivescovo di Buenos Aires non risparmiò critiche alla Presidentessa Kircner per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali in Argentina: perciò i laicisti nostrani, quando si accorgeranno che Papa Francesco su tali questioni è in linea con la Tradizione della Chiesa e non con la mentalità “secolare”, cosa diranno e faranno?

    • edoardo ha detto:

      I laicisti meno anticristiani dei laicisti ultras vogliono vedere in Papa Francesco quello che loro desidererebbero da lui.
      Ma sono solo le loro fantasie, le loro illusioni.
      Tra Bergoglio e Ratzinger c’è uniformità di vedute sulle questioni etiche, la differenza che io ci trovo è nel sapersi porre davanti agli altri, è una questione di carattere.
      C’è una persona che è più adatta ad uno scopo, un altro adatto ad altri scopi.
      Forse è quel “tenerissimo” che ha fatto sì che lo prendessero di mira.
      In più (mia opinione personale) mettici magari il risentimento di una parte del clero altolocato per le disposizioni anti-pedofilia, e Ratzinger si è trovato preso tra due fuochi, uno esterno ed uno interno.
      Del resto da più parti si è detto di alti prelati che sguazzano nella massoneria….ecco il fuoco “amico” cui Ratzinger ha guastato le uova nel paniere.
      Poi gli anticristiani si sono accaniti contro di lui in modo schifoso.
      Penso che dietro il silenzio e le false dichiarazioni di pseudo-simpatia dei laicisti ci sia il fatto che non hanno ancora trovato una falla per poterlo attaccare.
      Si vede che con Ratzinger hanno avuto gioco facile, con Bergoglio meno.
      Ci hanno provato all’inizio con le dichiarazioni di quel terrorista argentino, poi visto che hanno pescato solo una sconfitta, hanno abbandonato quel campo quando hanno visto che non cavavano un ragno dal buco.

      • Gab ha detto:

        Ne sei proprio sicuro? Dal clero locale (nella zona in cui vivo) ho sentito parecchie battutine nei confronti del Papa. Male, molto male. Questo denota quanto in basso sia caduta la Chiesa di oggi.
        Quando l’autorità non dimostra di essere “autorità” appunto, questa non viene presa molto sul serio. E’ una regola che vale per tutti, specialmente per un Papa, che Dio ha fatto Re quel che ne pensano i “collegialisti”. E vorrei far notare che Ratzinger con la talare da “papa” è ancora in Vaticano.

        E’ tutto così normale?

  • Simone Emili ha detto:

    Segnalo questa pagina facebook:https://www.facebook.com/#!/pages/No-ai-matrimoni-gay/127792843936945?fref=ts, sui cui sto portando avanti alcune discussioni. Il livello dei commenti e dei posti spesso è di scarso livello (da ambo le parti) però ci sono anche considerazioni interessanti, e soprattutto si può discutere a oltranza approfondendo le questioni, contrariamente a qui (unica, gravissima lacuna di questo altrimenti ottimo blog)