L’Università Cattolica tra i migliori atenei del mondo
- Ultimissime
- 14 Mag 2013
L’Università Cattolica del Sacro Cuore migliora il proprio posizionamento nel ranking 2013 elaborato dalla società QS, che ha preso in esame 2.858 atenei di tutto il mondo, valutati in base a 30 aree disciplinari.
In particolare, l’Ateneo fondato da padre Gemelli si colloca tra le prime 100 Università al mondo, e prima in Italia, nell’area disciplinare “Philosophy” ed è l’unica, tra le università della Lombardia, inserita nelle prime 150 posizioni nell’area “Psychology”. Molto positiva, inoltre, la posizione dell’Ateneo nelle aree: Agriculture & Forestry, Economics & Econometrics e Medicine situate nel rank 151-200.
La classifica è stata redatta da QS World University Rankings by Subjects, che fa capo alla società QS fondata nel 1990 e divenuta leader mondiale per la valutazione dell’istruzione superiore dei profili di carriera e della ricerca.
La redazione
8 commenti a L’Università Cattolica tra i migliori atenei del mondo
“beh? che aspettate? chiudetela e usiamo i soldi che ha per mandare preservativi in Africa” -discorso da ua**ino medio
Ne propongo una migliore, da ua**ino medio-alto: statalizziamola, sostituiamo i docenti con elementi di spicco della cultura baronale accademica della sinistra nostrana, e poi diffondiamo con internet e con l’editoria l’idea che la Chiesa ha sempre ostacolato il progresso del pensiero filosofico!!! Sennò perché la migliore università d’Italia in ambito filosofico sarebbe statale?
Ahahahahah! 😀
Restando nel tema delle generalizzazioni ironiche:
“Ma a che serve essere bravissimi in una materia inutilissima come la filosofia. Chiudiamola e diamo i soldi alla scienza che adesso è la materia che ha sostituito tutto come dice Hawking che è il Dio in terra!”
Oh yeah!
Ignorando magari che la scienza empirica stessa opera grazie ad una branca della filosofia, l’epistemologia (ma figurarsi, tanto si sa che è tutta roba inutile, vero?).
EXACTLY!
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, perchè altrimenti non se ne esce. Il pensiero di Hawking, come al solito, è stato travisato o quantomeno non compreso appieno. Hawking non sostiene banalmente che la filosofia è morta e che la scienza spiega tutto ecc. ecc., queste sono banalità buone per chi ha poca infarinatura sia di scienza che di filosofia. Hawking mette in evidenza due cose: la prima è che la pretesa che la filosofia aveva, diciamo fino al diciannovesimo secolo, di costruire “sistemi filosofici” ultimi capaci di spiegare tutto è ormai tramontata, così come ogni buon filosofo sa (del resto la nascita della filosofia analitica nel mondo anglosassone, e la svolta esistenzialista nell’Europa continentale seguirono proprio da questa consapevolezza); la seconda cosa è che spesso i filosofi, anche quelli che si occupano di filosofia della scienza, non hanno gli strumenti matematici per capire ciò di cui parlano, cosa che ho sperimentato anche in prima persona. Per quanto riguarda il rapporto tra scienza empirica ed epistemologia, non so se sia un bene o un male, ma a conti fatti i due campi vivono abbastanza bene anche senza interagire tra di loro. Conosco filosofi della scienza che sanno tutto di Feyerabend e Kuhn, ma ignorano cosa sia uno spazio di Hilbert, mentre ho colleghi, soprattutto sperimentali, che non hanno le idee chiare su cosa sia davvero una teoria fisica, ma entrambi i gruppi continuano benissimo a fare il loro lavoro. Chi scrive comunque ama la filosofia, e pensa che la scienza talvolta ne sia una figlia ingrata. In fondo la scienza è nata con la filosofia naturale di Aristotele…
Discorso da scientista illuminato, naturaly. 😉