La Laiga: «nel 2016 termineranno gli aborti»…evviva!

Medici in sala operatoriaLa libertà di coscienza è sempre stata un forte ostacolo a tutte le ideologie nate negli ultimi due secoli. Anche quella abortista, legalizzata per la prima volta grazie al regime nazista di Adolf Hitler (seguito da quello sovietico) e diffusasi grazie ad una sua ammiratrice, l’eugenista Margaret Sanger fondatrice di Planned Parenhtood ancora oggi la più grande catena di cliniche abortiste al mondo, deve farci i conti.

Oggi grazie alla tecnologia e alle moderne ecografie presenti negli ospedali, nessun medico può dire che l’aborto non è un omicidio di un essere umano, privato del diritto alla vita. Non a caso, indipendentemente dalle loro posizioni religiose o filosofiche, la gran parte dei medici si rifiuta di essere complice di tale pratica.

E’ la Laiga (associazione ginecologi favorevoli all’applicazione della legge 194/78) ad annunciare la bella notizia: entro quattro anni scompariranno, in Italia, i medici capaci di praticare l’aborto terapeutico! Secondo l’Associazione Luca Coscioni la situazione sarebbe ancora più rosea: solo un medico su dieci, in Lazio, non rifiuta l’interruzione di gravidanza. Finalmente sarà impossibile privare un essere umano del diritto alla vita, ovviamente senza contempraneamente aumentare i tassi di mortalità materna dato che i Paesi in cui l’aborto è illegale, come Irlanda e Cile, sono anche in vetta alla classifica dei luoghi più sicuri per la salute della donna (al contrario dei Paesi fortemente abortisti, come gli USA, la Spagna e la Gran Bretagna). L’obiezione di coscienza è stata ufficialmente difesa e sostenuta dal Consiglio d’Europa nel 2010, proprio grazie ai simpatizzanti dell’Associazione Luca Coscioni: avendo provato a limitare la libertà di coscienza si sono trovati in minoranza, facendo vincere la visione opposta, ovvero quella del rispetto alla libertà personale.

«Le università non stanno preparando le nuove generazioni di professionisti», si lamentano gli abortisti. Era ora che nella formazione universitaria dei medici venisse messo al centro l’etica del Giuramento d’Ippocrate, ovvero la consegna al medico di battersi sempre per salvare e salvaguardare la vita non per distruggerla. «Una cultura che non è in grado di riconoscere i deboli, e l’embrione ne è l’esempio più evidente, può assumere dei tratti non umani: ciascuno di noi potrebbe venirsi a trovare in condizione di debolezza e non trovare riconoscimento e protezione», ha spiegato il filosofo Antonio Maria Baggio.

Inutili i libri di Chiara Lalli nel tentativo di mascherare l’interruzione di gravidanza come un “intervento dolce”, privo di conseguenze. Inutili le campagne discriminatorie della Consulta di Bioetica Laica di Maurizio Mori contro i medici obiettori, definiti “cattivi medici” (qui la nostra contro-campagna). Inutili le proposte della Laiga per penalizzare lavorativamente ed economicamente gli obiettori di coscienza: la vita è più forte della morte e la verità è più forte della menzogna. Anche i medici lo sanno.

Ne approfittiamo per segnalare altre tre buone notizie: il 24 aprile 2013 l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha invitato ufficialmente «gli Stati membri ad accogliere le credenze religiose nella sfera pubblica, garantendo la libertà di pensiero in relazione alla sanità, all’istruzione e al servizio civile». Sempre il 24 aprile scorso, due ostetriche scozzesi hanno vinto il ricorso contro la decisione di un tribunale di costringerle a prendere parte indirettamente ad un aborto contro la loro volontà. In Francia, almeno 15.000 sindaci si rifiuteranno di celebrare i matrimoni tra due persone dello stesso sesso .

28 commenti a La Laiga: «nel 2016 termineranno gli aborti»…evviva!

  • a-theòs=a-éthos ha detto:

    “La libertà di coscienza è sempre stata un forte ostacolo a tutte le ideologie nate negli ultimi due secoli”.

    Il fatto che quando si affermi il principio della “libertà di coscienza”, si cada poi nell’incoerenza appena si tenti di limitarla (come fanno i laicisti), non rende il principio di per sé giusto, né tanto meno un’ostacolo alle ideologie. Storicamente il principio della libertà di coscienza è invece, proprio all’opposto, ciò che ha completamente scardinato ogni principio etico proprio della legge naturale e del Cattolicesimo, lasciando il campo libero a qualsia si tipo di ideologia.

    NON SI PUO’ PARLARE DI LIBERTA’ SENZA ANTEPORVI LA VERITA’, se si vuole ottenere come risultato un’azione eticamente buona!

    Possibile si debbano fare certe precisazioni ovvie e banali in un sito cattolico! Attenzione a cosa e a come scrivete!

    • a-theòs=a-éthos ha detto:

      Errata corrige: “un ostacolo”.

    • Matyt ha detto:

      Condivido pienamente.
      Un cattolico davvero coerente dal punto di vista filosofico non può che pensare che ogni deviazione dalla retta via, rappresentata dalla Verità Divina, sia un vulnus insanabile e gravissimo, nonchè una blasfemia da punire in maniera severa.

      Ognuno poi tragga le proprie conclusioni da questo fatto.

      • a-theòs=a-éthos ha detto:

        Non usare questi mezzucci (dare apparentemente ragione per mettere in mostra, con venature di ironia laicista, un presunto fanatismo). Non si tratta solo di religione (e infatti, se tu avessi letto con più attenzione ciò che ho scritto, avresti notato quel “proprio della legge naturale”, che precede il riferimento alla morale specificamente religiosa del Cattolicesimo), ma in primis di diritto naturale, cioè dell’etica filosofica.

        NESSUNO E IN NESSUN CASO può pretendere di giustificare come moralmente buona o lecita un’azione, per il solo riferimento alla “libertà di coscienza”, cioè escludendo il riferimento ad una valutazione dell’azione in questione! Altrimenti potrei impunemente venirti a strangolare, adducendo che si tratta di atto perfettamente autodeterminato dalla mia coscienza. Penso capirai…

        • Matyt ha detto:

          Non sto usando mezzucci, e anzi, mi ritengo anche un pochino offeso di questo fatto,semplicemente apprezzo, in modo davvero sincero, la tua coerenza, e il tuo grande rigore filosofico.
          Non leggere ironie, non ce ne sono.

          Anzi, condivido il tuo ragionamento: semplicemente è in contraddizione con il mio senso morale “strutturale”, che è più vicino al neminen laedere o alla morale kantiana piuttosto che alla morale del Cattolicesimo.

          • a-theòs=a-éthos ha detto:

            Perfetto, mi scuso se ho colto le tue parole in modo errato. La penso così semplicemente perché ritengo vi siano ragioni più forti (molto più forti) da questa parte, piuttosto che dalla tua. Poi nella pratica sono troppo spesso un peccatore (e dunque un incoerente), anche se non vorrei…

          • Pino ha detto:

            leggo ” è in contraddizione con il mio senso morale “strutturale”, che è più vicino al neminen laedere” prendo atto che la tua morale ti porta ad essere contro l’aborto perchè sei contrario ad una qualsiasi lesione provocata a chiunque e quindi a maggior ragione ad una lesione che provoca la morte di un essere umano.

            • Matyt ha detto:

              Vedo l’aborto come un male (purtroppo) necessario, che va eliminato, come molti altri comportamenti poco “edificanti” (l’abuso di sostanze, ad esempio…) con politiche che non siano lo scopare la polvere sotto al tappeto, ma opere di istruzione ad una sessualità responsabile e consapevole, e magari incentivi reali e tangibili per chi decide di avere figli.

              • Paolo Viti ha detto:

                Sono d’accordo con te (anche se non ci troveremo d’accordo su qual’è il tipo di sessualità responsabile e consapevole), tuttavia non capisco perché per te sia un “male”.

                L’aborto è un male “solo” perché uccide una vita umana, questo è il solo motivo per cui essere contrari, ma non può mai essere necessario il sacrificio di una vita umana. Chi dice che l’aborto è un male necessario non sa perché è contro l’aborto, oppure ammette che esistono vite umane sacrificabili.

      • LawFirstpope ha detto:

        Veramente in questo articolo si parla di medici, una consistente fetta dei quali non sono nemmeno cattolici.
        Come vedi qui non si tratta di diktat religiosi imposti dall’alto e accettati dal popolino cattolicuccio lobotomizzato, come vorresti far credere tu.

        • Matyt ha detto:

          Io non voglio proprio far credere nulla, e se avessi la perizia di andare a leggere la discussione, ti renderesti conto che è una risposta ad una affermazione sollevata.

    • Emanuele ha detto:

      …giusto! Ma “tutto concorre al bene di quelli che amano Dio“… così, le armi insanguinate del lacismo presto diventano armi gloriose in mano a chi ama Dio e i fratelli…

      Dio non è sordo alle nostre preghiere! continuiamo a pregare e digiunare, insieme a Cristo, sconfiggeremo anche la piaga dell’aborto! …purtroppo altre ne verranno, e pure di peggiori… ma Cristo vince!

    • Gab ha detto:

      Sono talmente d’accordo che quando perfino un Papa parla di “esame di coscienza” su certe questioni non nascondo che mi scorre un brivido sulla schiena.

      La cosiddetta “libertà di coscienza” implica anche che se si commette il male sei libero di farlo. Direi che è semplicemente anticristico affermare qualcosa del genere. Ma certo è che se lo fanno le gerarchie i fedeli è ovvio che si sentano spronati a proporlo in tutte le salse!

      • a-theòs=a-éthos ha detto:

        Non esagerare: “libertà di coscienza” è una locuzione moderno-massonica, ma “coscienza” e “esame di coscienza”, Deo gratias, no, sono locuzioni perfettamente aderenti alla Tradizione.

        • Gab ha detto:

          Si evidentemente mi sono espresso male. Ma se ti rivedi il Vaticano II non so fino a che punto quella “coscienza” sia tanto aderente alla Tradizione. Ed è in questo senso che volevo dirlo.

          Se si sentenzia perfino che le altre religioni hanno della “verità” insita e che quindi va bene il “dialogo”, ecco, dico io, alla faccia della coscienza! Bisogna capire di cosa parliamo prima e quale significato gli diamo. La Tradizione è da tempo che viene osteggiata anche nella Chiesa.

  • Daniele ha detto:

    Bene!
    Serve ora sostenere e promuovere il diritto all’obiezione di coscienza e serve anche che iniziative come “One of us” e “NO 194” vadano per il verso giusto (riconoscimento della dignità del concepito e ritorno dell’IVG nell’illegalità).
    Poi serve anche un forte contrasto all’aborto clandestino e un sostegno per le donne o le coppie con figli che vivono situazioni di difficoltà economica.

  • Daniele ha detto:

    Ottima notizia quella che almeno 15 mila Sindaci francesi faranno obiezione di coscienza e quindi non celebreranno matrimoni omosessuali.
    Visto che i Comuni francesi sono 36700, in almeno il 41% di questi non si celebreranno matrimoni omosessuali.

    • Daniele ha detto:

      Anzi, nell’articolo si parla di più di 20 mila Pubblici Ufficiali (di cui 15 mila son Sindaci) contrari al matrimonio omosessuale, per cui la percentuale di Comuni francesi in cui non si celebreranno nozze omosessuali sale al 54,5% (cioè la maggioranza).

      Nel 2014 ci saranno le elezioni comunali a Parigi. L’attuale Sindaco, Delanoe, appartiene allo stesso partito di Hollande ed è favorevole al matrimonio omosessuale, ma ha già fatto sapere che non si ricandiderà. Spero che il prossimo Sindaco, di qualsiasi colore politico sia, sia contrario alle nozze omosessuali.

  • Tenan ha detto:

    Se non sbaglio, l’aborto fu legalizzato prima nell’URSS verso l’anno 1922. I nazisti promossero l’aborto in modo selettivo (per certe categorie di persone e, poi, in alcuni dei territori occupati durante la Seconda Guerra Mondiale).

  • Gemini ha detto:

    Un trionfo di giusta bene!

  • Andrea. ha detto:

    Certo che gli anti-Life hanno piani molto articolati… Per conto loro la preparazione di un medico ed i diritti della donna si riducono tutti all’aborto. Assurdo…

  • luca ha detto:

    E quando una donna sarà violentata come si farà…

    • Laura ha detto:

      La domanda è pertinente e il caso è drammatico, ma non credo sia giusto rispondere con una violenza ad un’altra violenza. Anche se è stata violentata dentro di sé porta un essere umano innocente che può adottare immediatamente, perché ucciderlo? Che colpa ha lui?

    • beppina ha detto:

      Bisogna starle vicino e decidere il da farsi tenendo conto che di due vite stiamo parlando.

  • Emanuele ha detto:

    Riflettevo su una cosa… Non é che anche questa storia degli obiettori é una montatura?

    Guardando le statistiche degli aborti, anche regione per regione, non mi pare che le percentuali degli obiettori sia compatibile con il numero di aborti…

    Certamente gli obiettori ci sono e sono moltissimi… Dio renderà loro merito! Ma non vorrei che ci fosse un’esageazione ad arte per convincere l’opinione pubblica che c’è un problema “sanitario”…

    Più volte ho letto di persone che propongono di abolire l’obiezione o limitare le assunzioni di obietttori… Un opinione pubblica favorevole aiuterebbe molto… Abbiamo già visto la gestione gtillina del caso Rodotà.

    Che poi gli abortisti distorcano ed inventano numeri, non é cosa nuova…