Cinque modi per fermare l’aborto
- Ultimissime
- 02 Mag 2013
In America ci stanno lentamente riuscendo, così il medico Randall K. O’Bannon ha consigliato anche all’Europa una serie di strategie per mettere alla porta la cultura della morte. Questi approcci possono servire alla causa pro-life in tutti i Paesi.
Strategia 1: raccontare sempre la verità sul bambino.
Chi promuove l’aborto mente su tutto o quasi. La prima grande menzogna riguarda l’umanità del bambino non ancora nato, che viene negata in tutti i modi addirittura definendolo cellula indifferenziata o “tessuto”, qualcosa insomma che può e deve essere rimosso e gettato via come un unghia o un appendice tumorale del corpo della donna. Occorre dunque mostrare i libri scientifici di embriologia e dotare gli ospedali di ecografie 4D che mostrino davvero cosa siano l’embrione e il feto umano, concentrarsi sull’ascolto del battito del cuore del bambino inizia a tre settimane dal concepimento, informare nei consultori che il suo DNA è unico e irripetibile già dal momento del concepimento.
Strategia 2: raccontare sempre la verità sulla RU-486 e gli altri abortivi chimici.
L’industria dell’aborto è mantenuta economicamente dalle pillole abortive, come la RU-486. Per questo l’aborto chimico viene presentato come sicuro, semplice e alternativa non rischiosa dell’aborto chirurgico. La verità è gli aborti chimici sono complicati, dolorosi e rischiosi per la donna, con una miriade di altri effetti collaterali spiacevoli. Il tutto con una significativa possibilità che falliscano, causando la necessità di un aborti chirurgico.
Strategia 3: sostenere le alternative all’aborto.
La legge 194 invita a non usare l’aborto come metodo anticoncezionale e stimola a offrire alla donna tutte le alternative possibili a questa tragica scelta, è proprio quello che gli abortisti non vogliono fare quando invitano a cacciare i pro-life dai consultori. Occorrono politiche che facilitino l’adozione immediata, de-burocratizzando i processi di affidamento ma mantenendoli comunque sicuri, occorro politiche economiche e sociali a sostegno della gravidanza e delle famiglie con bimbi, occorrono più centri come quelli in quasi ogni Diocesi che offrano una vasta gamma di servizi come i test di gravidanza gratuiti, psicologi che affrontino le esigenze delle madri, sconti sul cibo per i neonati, sull’abbigliamento ecc. Occorre facilitare la successiva ricerca di lavoro della madre, corsi di genitorialità ecc. La società dovrebbe avere tutto l’interesse per avviare queste politiche che sono un’investimento sul suo futuro, altro che nozze omosessuali!
Strategia 4: abbattere la leggenda dell’aborto terapeutico.
L’aborto viene imposto attraverso il mito del pericolo di salute della madre, eppure i Paesi in cui l’aborto è illegale, come Cile e Irlanda, sono anche quelli in cima alla classifica per quanto riguarda la salute materna. Grazie al progresso della medicina sono rarissimi i casi in cui la salute della donna è in pericolo a causa di una gravidanza, occorre dunque abolire il concetto di aborto terapeutico che risulta essere completamente inutile. Occorre inoltre informare delle pesanti e gravi conseguenze dell’aborto indotto sulla salute della donna, come dimostrano gli studi scientifici: dal cancro al seno alla Sindrome post aborto.
Strategia 5: ripristinare il rispetto per la vita umana e per l’obiezione di coscienza.
Occorre un impegno anche politico verso il pieno riconoscimento del diritto fondamentale alla vita, il primo di tutti i diritti e per l’obiezione di coscienza dei medici e farmacisti. La vita umana è sacra per tutti, è l’unico vero bene che abbiamo e occorre difenderla dal concepimento fino al suo termine naturale, ognuno deve anche avere il diritto di rifiutarsi di compiere un omicidio, senza alcuna discriminazione lavorativa. Occorre un’educazione sociale, ma anche la politica dev’essere coinvolta. Per questo è importante firmare e invitare tutti ad aderire alla campagna europea “Uno di noi”, per sottolineare il riconoscimento giuridico dell’embrione.
24 commenti a Cinque modi per fermare l’aborto
Ottimo! Semplice (come tutte le cose vere) …e eefficace
Certo il massimo dell’efficacia si otterrebbe facendo notare che il sesso non è una cosa come un’altra, non è un cotton fioc usa e getta come la mentalità laicista vuole che sia (così come vorrebbe un’intera vita): se le solite clienti (scommetto oltre il 90% delle avventrici) delle cliniche pro-death sapessero tenere le gambe chiuse anziché darla al primo arrivato, ci sarebbero moooolti eccidi in meno!
Ti giro questo bell’articolo segnalato da a-theòs=a-éthos
http://www.centrosangiorgio.com/occultismo/massoneria/articoli/pagine_articoli/la_rivoluzione_sessuale.htm
…capirai che tutto ciò non è un caso…
ma per favore!
tutto tranne quei buffoni del centro culturale san giorgio!!!
Oh schizzinoso!
L’articolo non l’hanno scritto loro (qualunque opinione tu ne abbia), ma il primo Introvigne nel 1980 circa e allora, specialmente su questo tema, diceva cose interessantissime e difficilmente contestabili. Se conosci gli autori chiamati in causa, non puoi che trovarti di fronte a quanto hanno scritto in modo estremamente esplicito. Il che, al di là di possibili (improbabili) interpretazione diverse, fa comunque riflettere molto (per chi non è superficialmente schizzinoso, ovviamente).
…mah, perché soffermarsi sempre sugli atuori (o presunti tali)…
Io ho letto l’articolo, mi pare ben fatto, ricco di riferimenti bibliografici… non mi sono posto assolutamente il problema di chi lo ha scritto.
Se partiamo sempre prevenuti, si va poco lontano…
le donne non fanno figli da sole… cerchiamo di dare la responsabilità a tutte e due le parti in causa.
Certo che, come spesso ricordate su questo blog, per concepire, bisogna essere in due, maschio e femmina, giusto? E la responsabilità maschile? Certo che se anche i maschi, copulerebbero con più responsabilità, invece che farselo prudere sempre o almeno si degnassero di usare il profilattico e di chiedere alla donna in questione se è sufficientemente protetta da una gravidanza indesiderata, sarebbe mooolto meglio…
Mi pare di capire che tu attribuisca meno “pruriti” alle donne in genere… Mi sbaglio? Perché se è così, poi ne devi trarre tutte le conseguenze, attenzione!
I pruriti li hanno quelli che si occupano di controllare quelli altrui, fossero aleno obiettivi…
Va be’, ma se devi rispondere ‘ste sciocchezze senza senso, almeno astieniti. A cosa serve il tuo contributo, solo a sfogare il tuo rancore represso di femminista ideologicamente fallita?
E’ bravo! Alla prossima mi dai 6 numeri del superenalotto, che perlomeno, mi sistemo? Visto che sei così bravo ad indovinare e classificare la gente, si sà mai, che almeno mi scrivi qualcosa di utile :-)!
In parte hai ragione, la responsabilità dell’aborto é tutta lasciata alle donne che poi ne pagano le terribili conseguenze…
Basta con uomini seminatori folli… Tanto se qualcosa attecchisce dove non deve, poi qualcuno lo sradica… Se una donna resta incinta, l’uomo dovrebbe essere obbligato al mantenimento, anche se non sono sposati o conviventi.
Cara Titti, invece di sperare in uomini con preservativi o attenti agli anticoncezionali, dovresti sperare in un uomo che ti dice: “sei molto attraente e vorrei fare l’amore con te, ma credo che ci conosciamo da troppo poco. Vorrei che il nostro rapporto fosse maturo, non voglio approfittare del tuo corpo per il piacere di un attimo. Voglio amarti tutta per averti tutta… Ed ancora non ho capito se quello che provo per te é amore o solo attrazione”
Vedrai che poi il resto si sistema da se…
…merce rara? Basta saper aspettare e usare il cuore…
Più di 30 anni fa, precisamente nel 1981, ci fu un referendum per abrogare la legge 194 (quella che nel 1978 introdusse l’aborto in Italia) e questo referendum ebbe, purtroppo, un esito negativo (così la legge 194 rimase in vigore e la mattanza di innocenti potè purtroppo proseguire).
Però da allora sono passati 32 anni, cioè una generazione, e l’opinione degli italiani sulle questioni bioetiche sembra essere sostanzialmente cambiata: basta vedere cosa accadde soltanto 8 anni fa (2005) con i referendum sulla fecondazione assistita.
Penso perciò che oggi la maggioranza degli italiani al quesito “volete che sia abrogata la 194?” risponderebbe “SI”. Quindi, secondo me, è ora di iniziare a raccogliere le 500 mila firme necessarie per indire nuovamente un referendum abrogativo della 194. Anzi, c’è già chi se ne occupa: Comitato “NO 194” (www.no194.org), al quale vi invito ad aderire.
Darsi da fare per abrogare la 194 vuol dire salvare tante vite umane!
Purtroppo non darei la vottoria scontata… Una volta liberato il male, é molto difficile fermarlo….
Ricordiamo cosa ha passato Gesù per sconfiggerlo…
…comunque mi pare un’iniziativa lodevole (prima ero con il cellulare e scrivere a lungo è un po’ casinoso) e da sostenere.
Mi pare opportuno riaprire il dibattito e proporre un referendum è l’occasione per parlare di un tema (l’aborto) di cui spesso si tace o si parla a sproposito… anche se l’esito dovesse essere nefasto, non sarebbe fatica sprecata…
Ok, ma dobbiamo sperare e darci da fare.
Più e meglio ci daremo da fare, più l’abrogazione della 194 sarà vicina.
Possiamo pregare la Madonna affinché la nostra battaglia contro l’aborto abbia esito positivo.
“Chi, per paura di perdere, nemmeno combatte, ha già perso in partenza”.
Speriamo intanto che l’iniziativa “Uno di noi” (che ha lo scopo di dare dignità giuridica all’embrione) abbia esito positivo.
Se “Uno di noi” andrà bene (come grazie a Dio sembra andare), la logica conseguenza sarà di rivedere la legge 194 e anche le tecniche di fecondazione assistita e di ricerca scientifica in cui si sacrificano gli embrioni.
Ripeto il link:
http://www.no194.org
Molto ben fatto!
Questo sì che è scrivere chiari.
Semplice, lineare, schematico, preciso, punta dritto al nocciolo della questione in pochi punti chiave facili da riprodurre all’occorrenza.
Perché la parola deve essere semplice, e puntare dritto al cuore e alla mente.
Il resto sarebbero parole inutili, che offuscano il messaggio.
Condivido le strategie illustrate. In particolare la 1 e la 3 mi paiono fondamentali e ritengo scandaloso che i temi menzionati non vengano dibattuti in maniera seria pressoché mai. Dal canto mio, aggiungerei una sesta strategia che inciderebbe in maniera significativa sul numero complessivo di aborti praticati: convincere gli uomini (Dio solo sa come) che il corpo di una donna è sempre sacro, non solo quando è quello della propria moglie o delle proprie figlie, e finirla una volta per tutte con l’orrendo scempio della prostituzione, con relativo uso, abuso e sfruttamento. Il mercimonio del corpo femminile (e non solo femminile, in realtà) avrà fine unicamente quando cesserà la domanda: è illusorio e ipocrita pensare di combatterlo dal lato dell’offerta. Lo stesso principio, peraltro, vale in maniera identica per il consumo di stupefacenti. Comunque, tornando al tema aborto, mi risulta che le prostitute siano – giocoforza – tra le clienti più assidue di questa pratica. Pertanto, estirpando il male alla radice (nella testa maschile), otterremmo i classici due piccioni con una fava.
If I had my way (se fosse per me), io farei come in Svezia, visto che una barca di laicisti anticristiani considerano la Svezia come una sorta di faro della civiltà moderna: lì ai clienti di prostitute beccati in flagrante da agenti o documentati da foto, viene recapitata una lettera di contravvenzione molto sostanziosa, ma la lettera ha un colore particolare e il logo dell’autorità di polizia locale, diverso da altre lettere, in modo da renderla riconoscibile nelle cassette condominiali.
Fanno questo apposta per sputtanare i clienti delle prositute (ah, by the way, in Svezia l’esercizio della prostituzione è reato, dunque la prostituta è soggetta a sanzioni penali ed amministrative).
Così quando la moglie vede la lettera colorata, chiede spiegazioni imbarazzanti al marito.
Del resto, oggi anche in Italia, la maggior parte delle nuove segnalazioni di HIV non vengono dagli omosex, ma dagli etero, che prendono dalle prostitute pagate di più per fare senza profilattico.
E questi mariti poi trasmettono l’HIV alle mogli inconsapevoli.
Gli omosessuali sono responsabili per un terzo circa dei nuovi casi, sono molti in quanto rappresentano solamente un 2% circa della popolazione, ma gli altri due terzi (cioè il 98%) sono etero, e moltissimi di questi casi vengono da prostituzione, e molti clienti pagano una quota addizionale alle prostitute, oltre al pattuito, per combinare senza alcuna protezione.
Io non sono un fan di Giuliano Ferrara, però non posso non apprezzare che nel 2008 abbia fondato una lista dal nome “Aborto? No, grazie”.
Peccato che la cosa non abbia avuto un seguito e un sostegno da parte del mondo pro-life italiano… sarebbe stata l’occasione per tornare a riproporre all’opinione pubblica della questione dell’aborto.
Nel 2008 Giuliano Ferrara tenne un comizio a Bologna, città laicistissima, e subì una contestazione a base di lancio di uova: e fu scandaloso che nessuno in quell’occasione condannò quella violenza (se le uova le avessero tirate contro Berlusconi, Veltroni o altri esponenti politici candidati alle elezioni del 2008 sarebbe successo un putiferio, ma, siccome le uova le han tirate contro Ferrara, allora nessuno ha dato risalto al fatto).
Tutto vero e sacrosanto, ma manca l’essenziale senza il quale non si caverà un ragno dal buco.
Ecco il punto essenziale che li unisce tutti, perché è l’arma principale e più efficace:
“è urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero. Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale, da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione, da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente, si elevi una supplica appassionata a Dio, Creatore e amante della vita. Gesù stesso ci ha mostrato col suo esempio che preghiera e digiuno sono le armi principali e più efficaci contro le forze del male (cf. Mt 4, 1-11) e ha insegnato ai suoi discepoli che alcuni demoni non si scacciano se non in questo modo (cf. Mc 9, 29). Ritroviamo, dunque, l’umiltà e il coraggio di pregare e digiunare, per ottenere che la forza che viene dall’Alto faccia crollare i muri di inganni e di menzogne, che nascondono agli occhi di tanti nostri fratelli e sorelle la natura perversa di comportamenti e di leggi ostili alla vita, e apra i loro cuori a propositi e intenti ispirati alla civiltà della vita e dell’amore”.
[Evangelium vitae punto 100]
Giustissimo!
Credo che la più grande preghiera derivi proprio da quei milioni e milioni di innocenti uccisi barbaramente nel seno della madre… Dio non è sordo alle loro preghiere, è particolarmente sensibile alla preghiera degli orfani… e questi sono orfani a tutti gli effetti, abbandonati dai genitori ancor prima di nascere.
Noi dobbiamo collaborare con preghiere ed azioni… secondo me le cose stanno già cambiando. L’aborto è un po come un grande incendio che divampa da anni: nella periferia le fiamme ancora divampano distruggendo famiglia, giovani e malati; ma nel centro già iniziano a germogliare le nuove piante tra la cenere… Iniziative come “uno di noi”, “no 194” e le varie iniziative di legge restrittive (negli USA ed in Spagna) ne sono un esempio.
C’è ancora molto da fare, non scoraggiamoci.