No ad un mondo senza sessi, il bimbo ha diritto a padre e madre
- Ultimissime
- 27 Apr 2013
di Monette Vacquin*,
*psicoanalista
e Jean-Pierre Winter*,
*psicoanalista
da “Le Monde”, 5/12/2012
Le parole padre e madre saranno soppresse dal codice civile. Queste due parole che condensano tutte le differenze, poiché portatrici sia della differenza dei sessi che di quella delle generazioni, scompariranno da ciò che codifica la nostra identità. Bisognerebbe essere sordi per non sentire il soffio giovanilistico che percorre tutto questo.
Il colpo di scopa ideologico capace di rovesciare secoli di uso e di sopprimere le parole alle quali dobbiamo la trasmissione della vita evidentemente si basa su ambivalenze inconsce molto arcaiche, e ampiamente condivise, per avere la minima possibilità di imporsi e… ben presto di fare la legge. Questa violenza, deflagratrice, non è certo solo il fatto di una minoranza di omosessuali che richiedono il matrimonio. Senza eco collettiva del problema della perdita o del rifiuto di qualsiasi punto di riferimento trasmesso, questa violenza avrebbe suscitato nel migliore dei casi la risata o il disagio, non la soddisfazione pura e semplice. Questo avvenimento è tuttavia portato avanti da una ultra-minoranza, con il ricorso indispensabile di un linguaggio che è la rovina del pensiero: il politicamente corretto.
Questo diniego della differenza, “una donna è un uomo”, Freud lo chiamava diniego della castrazione. Ciò significa, nel gergo psicanalitico, che la castrazione non esiste, basta che io la neghi mentalmente perché la sua esistenza reale sia rifiutata. Quando un licenziamento diventa un “piano sociale”, ci sentiamo a disagio. Quando un “pallone” diventa un “referente rimbalzante” ci chiediamo se stiamo sognando. Quando il “matrimonio” diventa “una discriminazione legale contro i cittadini fondata sul loro orientamento sessuale”, cominciamo ad aver paura.
Politicamente corretto: il discorso deve essere cortese, senza alcun taglio drastico. La “levigatura” della forma, oggetto di una sorveglianza ideologica puntigliosa, maschera il terrorismo che fa regnare e che porta ad un’ “etica” dell’odio e della confusione, in nome del bene liberato da ogni negatività… cosa che l’umanità non è. La rivendicazione del matrimonio omosessuale non costituisce una richiesta da soddisfare, ma un sintomo da decifrare. Che cosa significa che il matrimonio disertato sia reinvestito sotto forma di parodia? Si tratta di dargli il colpo di grazia? O che questo posto non sia lasciato vuoto? Che cosa significa infine l’identificazione dei politici e dei media a tali sfide, quando ci sono tanti problemi che richiedono la nostra vigilanza?
Da un lato, secoli e secoli di uso, che fanno sì che matrimonio e alleanza di un uomo e di una donna siano una cosa sola. Dall’altro, la rivendicazione di una minoranza di attivisti che sanno parlare il linguaggio che si desidera sentire oggi: quello dell’egualitarismo ideologico, sinonimo di indifferenziazione. E maneggia efficacemente il ricatto dell’omofobia, che impedisce di pensare. Non spetta agli Stati adeguarsi alle provocazioni di alcuni ideologi che parlano una lingua confusa, ma con violenza, sbalordendo o terrorizzando i loro obiettori con dei sofismi. Ancor meno dare a queste provocazioni una forma istituzionale.
La lotta contro l’omofobia, indispensabile, è una cosa. L’organizzazione giuridica dei rapporti tra gli omosessuali che lo desiderano è un’altra. Ma la destituzione delle istituzioni da parte di quegli stessi che sono incaricati di elaborarle è ancora un’altra cosa. Lì sta la difficoltà di pensare il problema del “matrimonio omosessuale”: una difficoltà che mescola una problematica legittima ad un attacco istituzionale selvaggio che mobilita le forze più arcaiche. Che i governi sappiano ciò che fanno: non ci si impone al linguaggio altrimenti si vendica. Devono scomparire anche le parole uomo e donna? Dobbiamo smettere di tener conto del sesso in diritto, se non per abolirlo, almeno per “cacciarlo” in nome dell’uguaglianza, ritenendo che il linguaggio usato sia testimonianza di antichi furori? La nostra generazione continua a superare dei limiti, o a distruggere tutto ciò che li incarna, piuttosto che trasmetterli con la loro parte di insondabilità.
Omosessuali ed eterosessuali non rientrano nella divisione rigida che sembra essere accettata oggi. Tutti condividono lo stesso mondo ed è insieme che sono tenuti ad occuparsi delle istituzioni che strutturano i rapporti tra gli uomini e tra le generazioni. Le distruzioni simboliche sono riconoscibili per la sofferenza che causano ad alcuni, immersi nell’impotenza, consapevoli dell’odio e della distruttività, e che sentono che non si sta argomentando contro una perversione. Si riconoscono anche per la gioia che procurano ad altri, immersi nel trionfo dell’ “onnipotenza” e del diniego della legge. È probabile che il mondo assorbirà questo con indifferenza, che è l’altro nome dell’odio. È perfino a questo che cominciamo ad assomigliare: non più ad un’umanità conosciuta, ma ad un mondo indifferente. Neutro. Neutralizzato.
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42 commenti a No ad un mondo senza sessi, il bimbo ha diritto a padre e madre
La Russia, pur con tutti i suoi problemi, ha in materia familiare idee chiare e condivisibili: non verranno dati bambini in adozione alle coppie francesi qualora queste ultime fossero formate da due uomini o da due donne.
Spero che altri Stati seguano l’esempio della Russia.
Il link:
http://it.euronews.com/2013/04/26/la-russia-si-appresta-a-rivedere-trattati-con-i-paesi-che-non-vietano-le-/
“Abolire” i sessi?!? Questa poi è veramente grossa… Più che di “politicamente corretto” ormai parlerei di “neolingua”.
Intanto anche l’economia Francese inizia a scricchiolare. Sarà perché Hollande, come pure Zapatero, preferisce pensare a queste cose che non al suo primo dovere, la “manutenzione” di un Paese che gli è stato dato in mano sulla base della fiducia ad un programma fin qui disatteso?
Vedo che ultimamente i francesi sono in gran forma (matrimoni omosessuali, cancellazione di padri e madri, tasse del 75% che fanno scappare dal Paese chiunque possa permetterselo). Purtroppo, anche grazie a idee come queste, la società europea è destinata a dividersi sempre più in fazioni contrapposte e dalle posizioni inconciliabili. Chiaramente risulta difficile dialogare con chi vuole abolire il Natale per sensibilità nei confronti di chi non “crede” o i ruoli genitoriali per rispetto nei confronti di… veramente di chi non l’ho capito. Complimenti vivissimi, andate avanti così, bravi.
Purtroppo anche Amnesty International si è messa a sostenere il matrimonio e l’adozione per coppie omosessuali… ne parlavano nell’ultimo numero…
Comunque è un bell’articolo, anche se lo trovo un po’ complesso da seguire.
Articolo decisamente condivisibile.
Il problema (per voi… non per me) è che è pro matrimonio omosessuale.
Ops.
Solito misunderstanding laicista
Fossi in te farei l’esperimento di interpretare la frase secondo i paradigmi dell’articolo (senza estrapolarla dal contesto quindi)
Lei lo chiama paradigma, io lo chiamo pregiudizio di fondo.
E la prego, un meme?
Siamo all’asilo?
Anche io lo chiamo pregiudizio di fondo, il tuo!
Ti fai scandalizzare da un meme? Sorry bellezza: su internet si comunica così lo sbigottimento che i tuoi interventi producono nella gente normale.
P.S. Resta comunque valido l’invito a non fare il solito giochino laicista di tagliare una frase dal suo contesto per stravolgerne il significato. Siamo tutti capaci di fare lo stesso gioco con i tuoi commenti e farti risultare coprofago.
I miei ossequi.
Pregiudizio che sarebbe? Rendersi conto che un articolo anti teoria del gender è possibilista sulle nozze omosessuali?
Rendersi conto che un articolo che avete pubblicato collima MOLTO parzialmente con la linea editoriale di questo sito?
Bah, secondo me date del pieno di pregiudizi a chiunque non abbia i vostri, di pregiudizi (o, per usare le sue parole, il vostro paradigma…)
Per quanto riguarda la comunicazione via internet.
LEI comunica così… io tendenzialmente, quando voglio fare il simpatico tendo ad usare la farina del mio sacco.
Ma se si sente a suo agio a seguire il mainstream non la biasimo.
Prima di generalizzare in modo indebito:
Questa frase
Diventa così
Allora, amMattyto
il tuo pregiudizio consiste in:
1) la tua visione de “la linea editoriale di questo sito”
che non solo fraintendi sistematicamente ogni volta (proprio a causa del pregiudizio anticattolico) ma anche ti permetti di approssimare e generalizzare con una serie di istanze che sono più dettate dal “mainstream” laicista che segui senza farti domande: cattolici bigotti, intolleranti, anti progresso, anti scientifici, creduloni, oppressori, ipocriti, falsi, assetati di potere etc.
2) leggere un articolo e laddove si lasci uno spiraglio di ambiguità interpretare nel modo più anticattolico possibile
“così gli faccio fare la figura dei fessi che pubblicano cose contro loro stessi…” non è vero? Anzi “loro sono fessi e devo solo trovare un appiglio qualunque per dimostrarlo” ecco
Queste sentenze sono frutto di un’estrapolazione selvaggia di elementi del testo per darne una lettura parziale. Azione perfettamente in linea con i punti di cui sopra.
Appunto secondo te! L’opinione di un epsilon tendente a zero. La verità ti fa male, poveretto.
A parte questo, ora ti metti a giocare a “specchio riflesso”? Ma che sei all’asilo? 😉
Quindi, fammi capire… Se leggerti mi fa mettere la mano davanti alla faccia per il tale raccapriccio che mi produce non è più efficace trovare una immagine che rappresenti egregiamente l’azione ma, secondo te, sarebbe meglio usare della fantomatica “farina del mio sacco” che in questo caso cosa sarebbe? Un poema in endecasillabi? Un insulto come quelli che scrivi a decine (e solo perché uno ha osato darti un consiglio usando un’immaginetta?)? O ci metti la tua faccia, così verifichiamo tutti se quando ragioni usi veramente l’estremità superiore del corpo o quella inferiore?
Ti sbaglia ancora: l’articolo afferma che è lecito fare richiesta dell’equiparazione delle nozze gay a quelle etero, cosa che ovviamente è giusto sostenere.
Il problema è che l’articolo contrasta fortemente con la tua visione. Il matrimonio serve solo in vista della procreazione, è stato creato per questo. Quindi sostenere le nozze gay ma non l’adozione è una posizione fallace.
In ogni caso ne esci sconfitto, io proverei a risolvere i tuoi conflitti interni piuttosto che cercare di vedere quelli esterni che, lo ripeto, non ci sono. I due psicoanalisti, come me, ritengono che è lecito chiedere che i propri desideri siano riconosciuti.
Sarebbe interessante leggere dove l’articolo sostiene che
Non lo sostiene l’articolo lo sostiene la stessa parola matrimonio, “matris munia” e la definizione che ovunque troverai: “un legame fra due persone finalizzato alla formazione di una famiglia”. Se non è in vista della procreazione, non è matrimonio e dunque è solo un legame tra persone.
Partendo dal presupposto che il discorso che lei fa sia accettabile (per quanto penso sia decisamente sindacabile il concetto di esistenza della famiglia subordinata all’esistenza dei figli, principio che non esiste in nessun ordinamento giuridico mondiale…), mi pare che si stia riconducendo tutto ad una mera questione lessicale.
Gli omosessuali chiedono un riconoscimento giuridico del loro status sentimentale: possiamo chiamarlo “matrimonio”, possiamo chiamarlo “pacs”, possiamo chiamarlo “dico”, possiamo chiamarlo “pippo”.
L’essenza del problema non mi pare cambi.
Ti ho chiesto di documentarti sul significato di matrimonio (“matris munia”, “doveri della madre”) e non lo hai fatto, non capisco perché continuare questo confronto impari. Il matrimonio ha senso soltanto come istituzione di garanzia in vista della procreazione, è nato solo per questo.
Il riconoscimento giuridico non è utile a nessuno, come viene spiegato benissimo qui: https://www.uccronline.it/2013/04/17/non-ce-alcun-bisogno-di-riconoscere-le-coppie-di-fatto/
Mi sembra abbastanza immaturo non vedere differenze tra un’unione di fatto e un matrimonio, ti invito per questo a documentarti su ciò di cui vuoi occuparti, non è utile a nessuno perdere tempo. Torna quando sarai più preparato, a presto!
In realtà bisogna leggere e sopratutto capire quel che si legge, ed è proprio questa seconda dote a scarseggiare in casa tua.
E’ legittimo avanzare il problema del matrimonio omosessuale, altra cosa l’attacco istituzionale. Stop, dice solo questo. Nessuno ha mai detto che è vietato o illegittimo chiedere il matrimonio incestuoso, omosessuale o poligamico…chiunque ha il diritto di avanzare i suoi desideri-capricci, “ma la destituzione delle istituzioni da parte di quegli stessi che sono incaricati di elaborarle è ancora un’altra cosa”
Mhhh, mi pare che questa sia una sua personalissima posizione, vista e considerata la linea editoriale di questo blog, che bolla ogni richiesta di diritti da parte degli omosessuali come una illecita attività di lobbying.
Così come il riconoscere che esista un problema omofobia nella società.
In pratica, mi pare che l’articolo sia più contro l’annullamento delle distinzioni di genere (questione peraltro condivisibile…) piuttosto che contro un riconoscimento istituzionale delle unioni omosessuali.
Posizione che, mi pare, sia MOLTO diversa da quella del cattolico medio.
Questo sito non parla di omofobia semplicemente perché è un argomento che non rientra in quelli sui quali il sito pubblica i suoi articoli. Ciò non significa che le persone che lavorano in questo sito e i suoi lettori non riconoscano il “problema omofobia”. Anzi l’articolo parla chiaro:”La lotta contro l’omofobia, indispensabile, è una cosa.L’organizzazione giuridica dei rapporti tra gli omosessuali che lo desiderano è un’altra. ”
Come vedi la discriminazione delle persone omosessuali è un problema riconosciuto dalle persone che lavorano in questo sito. Se non tutti, almeno l’autore di questo articolo sì.
L’articolo non è di un contributor abituale del sito, ma di due psicanalisti francesi che hanno scritto l’articolo per Le Monde.
Sarebbe bastato fermarsi a leggere l’intestazione per saperlo.
Ops, scusa… hai ragione tu
Dipende da come viene richiesta, in ogni caso ti invito ad indicarmi precisamente dove sarebbe definita “illecita” la richiesta delle nozze gay.
Non esiste un problema omofobia più grande di un problema di disabilifobia o di obesofobia. E’ sbagliato accentuare un problema per calcoli strategici: si crea “il caso omofobia” così da poter giustificare le nozze gay in modo da risolverlo. Ecco, questa è una forma eticamente scorretta di lobbysmo.
Non so come tu abbia la percezione di quale sia la posizione del cattolico medio, in ogni caso è superfluo farti notare che alla base dell’ossessione omoesessualista della società moderna vi sia proprio la teoria del genere, che i due psicologi abilmente confutano.
Per il primo punto penso sia sufficiente anche solo questo articolo.
https://www.uccronline.it/2013/04/22/omosessuali-incestuosi-e-poligamici-chiedono-il-matrimonio/
Accostare la richiesta di due omosessuali a quella di due incestuosi (ricordando che l’incesto è illegale…) mi sembra equivalga ad affermare che tale istanza sia illecita.
L’ultima, ancora, è una sua posizione.
Onestamente, non condivido la teoria del genere, non mi ritengo un ossesso omosessualista, ma sinceramente mi sfugge quale sia il problema sulle nozze omosessuali, non vedendo in qual modo una decisione privata, e una assunzione di responsabilità di fronte allo stato possa in alcun modo ledere i diritti di chicchessia, o minacciare dalle fondamenta la stabilità della società.
Non per fare il benaltrista, ma vedo cause ben più degne si cui orientare la propria azione (come, ad esempio, delle politiche per la famiglia che siano realmente funzionanti, cosa che la bolscevica Francia ha da tempo, e con ottimi risultati)
Altro discorso sono le adozioni, e li possiamo parlarne fino alla nausea.
Le richieste sono tutte uguali, anche gli incestuosi (ti ricordo che sono persone umane da rispettare, anche se non sono gay) chiedono di aver riconosciuta la loro unione esattamente come gli omosessuali (fino a ieri non era nemmeno legale l’omosessualità). Allo stesso modo chi pratica la poligamia.
L’articolo scritto è ottimo e infatti tu non riesci a dare una risposta perché ti interessa discriminare tutti coloro che non praticano l’omosessualità negando loro ogni richiesta invece concessa alle persone dello stesso sesso.
Per tutto il resto come hai ammesso tu ne sai poco, quindi non ci può essere dialogo senza conoscenza. La tua opinione favorevole alle nozze gay e alla mutazione antropologica non ha alcuna base razionale ma soltanto sentimentale, il diritto non sa che farsene di queste ragioni.
il matrimonio di due fratelli o due sorelle non causa nessun indebolimento della specie visto che non avranno figli; il matrimonio di un fratello e di una sorella non causa alcun indebolimento della specie perchè grazie alle moderne tecniche si possono selezionare gli embrioni sani o eliminare il feto difettoso.
L’indebolimento della specie era una delle ragioni che i razzisti opponevano alle nozze interrazziali nei decenni passati.
Insomma cerca qualche altro motivo per giustificare la tua incestuofobia e il disprezzo che provi per le coppie incestuose.
Domenico, io non voglio seminare zizzania, ci ha già pensato Matyt, fallendo tra l’altro.
Ma se ho ben capito, non puoi paragonare il matrimonio tra consanguinei, estremamente dannoso oggi come una volta, dal matrimonio interrazziale, che non apporta alcun danno genetico, anzi, “rinnova il sangue” come si dice in termini zootecnici.
Certo, il matrimonio tra due fratelli o due sorelle è sterile per natura sua, come lo è quello tra due maschi o due femmine estranei, e per rimediare alla sterilità avranno già in mente di mobilitare gli assistenti sociali formati alle loro scuole per RUBARE i bambini alle altre coppie in difficoltà economica, come HANNO GIA’ FATTO.
Ma il matrimonio tra fratello e sorella o cugini di primo grado è molto dannoso perché a rischio di malattie o imperfezioni.
Basti vedere gli studi fatti su campioni vissuti in luoghi isolati, come le valli di montagna o i poderi sparsi in zone montane del Centro Italia di una volta, dove in una montagna, nei quattro-cinque poderi isolati sono tutti o cugini o nipoti o parenti vari sposati tra di loro a causa dell’isolamento che c’era fino ad un secolo fa, quando il maschio lasciava la casa non prima di fare il militare. Situazioni del genere ce n’erano nelle zone lande cretose semi-deserte di alcune parti del Centro e nelle vallate minori alpine.
Normalmente quell’umanità ha qualche “magagna”, se non fisica (lo “stampo di famiglia”), almeno psicologica, e non giustificabile esclusivamente con fattori ambientali.
Infatti in quell’ambiente, un secolo fa, una ragazzotta o un maschio giovane che vengono da fuori, veniva portato in pianta di mano, in quanto “buon riproduttore”, in grado di “rinnovare il sangue” come dicevano i vecchi.
L’inter-breeding è molto pericoloso per la generazione futura, ed il matrimonio tradizionale tra estranei era ed è l’unico ad avere molti meno rischi di altre unioni balorde.
Tra l’altro, le persone nate da unioni matrimoniali e non “strane” (tipo consanguineità e parentela) e vissute isolate e come tali cresciute con una psicologia diversa dagli altri, molto spesso non si sono sposate.
E questa credo si tratti di un meccanismo di difesa inconscio della natura, che tende a rendere sterili possibili rapporti rischiosi per la prole futura.
E questo non è caratteristico solo della specie umana, anche tra animali da cortile allo stato semiselvatico: il maschio che viene da fuori è sempre preferito.
Anche negli allevamenti famigliari di conigli il maschio si cambia al massimo in un anno, e costa caro comperare un maschio nuovo, molto di più di un coniglio qualunque, ma è indispensabile, perché a forza di interbreeding, la quantità degli aborti spontanei e quella dei coniglietti nati indeboliti e morti pochi giorni dopo il parto (spesso cannibalizzati dalla coniglia stessa nonostante le venga somministrato mangime bilanciato e fieno buono senza muffa), supera il numero dei coniglietti che viene svezzato.
Il senso è che la natura si bilancia, e lo fa o con la sterilità o con la morte da aborto o post-nascita, o con il non accoppiamento (diverso dalla sterilità).
La morale cristiana riprende la natura e canalizza il comportamento umano in maniera che la natura non debba applicare i suoi metodi ben più dolorosi, fatti di morte.
Non so se mi sono spiegato, il concetto di fondo spero sia chiaro.
E’ chiaro che una generazione di urbanizzati estranea alle dinamiche biologiche naturali non sente queste cose, che i campagnoli sanno, perché le vedono generazione dopo generazione.
Su Wikipedia trovo scritto: “Con l’aumentare della consanguineità tra i genitori aumenta la probabilità della comparsa di malattie ereditarie rare recessive[senza fonte]. Tuttavia, il rischio principale di tare genetiche non è dovuto tanto a una consanguineità stretta dei genitori, quanto a un alto coefficiente di incrocio in una popolazione o sottopopolazione che, per ragioni geografiche, sociali o religiose, ha scarsi rapporti riproduttivi con l’esterno ed è di consistenza relativamente limitata.” Quindi, mi pare di capire che non è che da due consanguinei nasca necessariamente un bambino con una tara, ma semplicemente che, se c’è una tara familiare,è più facile che questa emerga in un bambino nato tra due consanguinei. Ma, a parte questo, il rischio genetico non può essere invocato per proibire l’incesto, perchè anche fra due portatori sani di talassemia non consanguinei esiste un rischio genetico, ma nessuno impeisce loro di sposarsi.Quindi ritorniamo al discorso iniziale: o due consanguinei hanno diritto di sposarsi quanto gli omosessuali, o non l’hanno né gli uni né gli altri.
ovviamente edoardo la mia risposta era per Matyt che motivava il suo no al matrimonio incestuoso con l’argomento dell’indebolimento della specie.
Se tu sei contro il matrimonio incestuoso per motivi unicamente biologici e genetici e non morali ebbene questi motivi sono facilmete superabili proprio nell’ottica delle più moderne tecniche genetiche e dall’accettazione dello stesso matrimonio omosessuale.
Insomma se tu sei d’accordo con il matrimonio omosessuale che di fatto è sterile non hai argomenti contro il matrimonio incestuoso omosessuale; se sei favorevole alle tecniche di selezione degli embrioni e all’aborto non hai argomenti contro il matrimonio incestuoso eterosessuale.
Ed è per questo che invitavo Matyt a darmi altri motivi se ne aveva per cui lui era contrario al matrimonio incestuoso.
ma se nemmeno sai che significa essere cattolici
Mi sono limitato a generalizzare la posizione ufficiale della Chiesa, e quella che mi pare sia quella prevalente su questo sito: No al matrimonio omosessuale, no all’adozione, no alla teoria del gender.
Questo articolo, perlomeno nel primo caso, mi sembra MOLTO possibilista.
Hai preso una cantonata: l’articolo è possibilista sulla liceità di chiedere il riconoscimento dei propri desideri: “pensare il problema del “matrimonio omosessuale”” è “una problematica legittima”. D’altra parte è evidente a tutti, a meno che non si voglia vedere che non vi sia nessuno che pone il problema del matrimonio omosessuale.
L’articolo, come ti ho già detto, è in conflitto con le tue convinzioni. Ti consiglio di risolverlo se vuoi essere epistemologicamente coerente, evita di andare a caccia di inesistenti conflitti altrui.
adesso Matyt ci spieghera perchè gli autori dell’articolo hanno messo matrimonio omosessuale tra virgolette…
Oppure perché si parla di sintomo da decifrare e parodia
Alla tua citazione segue questo:
Vuoi continuare a fare il buffone?
Vado OT:
a tutti quelli che erano preoccupati per una Bonino al Quirinale… cosa pensate della sua prossima collocazione alla Farnesina? Secondo me è un buon posto in cui parcheggiarla, chissà se a forza di star dietro ai marò e ai turisti rapiti in giro per il mondo non possa cominciare finalmente a fare qualcosa di veramente utile alla nostra nazione!
Per quanto mi riguarda, l’unico posto doveva doveva essere collocata era a casa, a godersi una immeritata pensione, e con lei pure Pannella e gli altri bronto-Radicali, che ammorbano lo scenario politico italiano da quarant’anni e sono spinti da un odio anticlericale ed anticristiano talmente grande da essere quasi imbarazzante (chi di voi ricorda le falsità sull’IMU non pagato dalla Chiesa, a cui “Il Fatto[] Quotidiano” prese immediatamente parte?).
Ok, per quanto non sopporti nemmeno io la Bonino, la Farnesina mi pare il posto in cui possa fare meno danni che altrove.
Chi parla di abomini è già condannato, non si salverà nemmeno con la confessione.
Per scrivere questo abominio quale fonte bibliografica hai consultato?
Cos’è, un uaarista che si illude di seminare zizzania?
Niente di meglio da fare, nella vita?
Anticlericale seguace della teoria che a Gesù va bene tutto?