L’infanticidio torna di moda nelle società secolarizzate
- Ultimissime
- 24 Apr 2013
di Giulio Meotti
da Il Foglio, 25/03/13
Nel 1977 l’allora chirurgo generale degli Stati Uniti, C. Everett Koop, scomparso tre settimane fa e salutato dalla stampa liberal come il grande pioniere della sanità americana, tenne un discorso che fece scalpore al parterre dell’American Academy of Pediatrics, intitolato “The slide to Auschwitz”. “L’infanticidio è messo in pratica e sono preoccupato perché non c’è protesta”, disse il medico-ministro. “Sono preoccupato perché quando i primi 273 mila tedeschi, anziani, disabili e ritardati furono uccisi nelle camere a gas non ci fu protesta neppure allora da parte della professione medica e non fummo molto lontani da Auschwitz”.
Sono trascorsi trentasei anni da quello storico j’accuse di Koop e l’infanticidio, l’eutanasia dei bambini, o come viene chiamato da altri più eufemisticamente “aborto post nascita”, è diventato mainstream.
Il “rottweiler di Darwin”, il professor Richard Dawkins, l’autore di “The God Delusion”, ha appena dichiarato che i feti, i bambini non nati, sono “meno umani” di un maiale adulto. “Riguardo a cosa sia ‘umano’ e alla moralità dell’aborto, ogni feto è meno umano di un maiale adulto”. Dawkins ha così giustificato l’uccisione di neonati disabili: “Moralmente non vedo obiezione, sarei a favore dell’infanticidio”. Della stesso avviso il professor Steven Pinker, docente ad Harvard, appena arrivato in Italia col suo libro “Il declino della violenza” (Rizzoli), per il quale i nuovi nati non sono ancora “persone”.
Le nuove teorie sull’infanticidio, moderna versione della Rupe Tarpea, si formano nel Centro per la bioetica fondato da Peter Singer presso la Monash University di Melbourne. “Se paragoniamo un nuovo nato deficiente a un cane o a un maiale, scopriremo che il non umano ha capacità superiori”, ha scandito il professor Singer, che per questo è stato soprannominato “il filosofo della soluzione finale”. “Pensare che la vita di un neonato abbia uno speciale valore perché è piccolo e grazioso è come pensare che un cucciolo di foca, con la sua soffice pelliccia bianca e i suoi occhioni tondi, meriti più protezione di un gorilla”. Nel 1997 Singer fu invitato a tenere una conferenza sull’eutanasia in Svezia. Il cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal si rifiutò d’incontrarlo perché, disse, “è inaccettabile un professore di morale che giustifica l’uccisione di nuovi nati handicappati”. George Pell, arcivescovo di Melbourne, dove Singer insegnava prima di atterrare nel celebre campus di Princeton nel Massachusetts, gli ha dichiarato guerra, chiamandolo “il ministro della propaganda di Erode”. Per il New York Times la sua popolarità a Princeton è simile a quella di Albert Einstein negli anni Quaranta all’Institute for Advanced Studies. Il New Yorker, in una celebre gigantografia, lo ha definito il filosofo più influente al mondo.
E’ vero, perché non c’è teoria filosofica che abbia scatenato più clamore di quella di Singer negli ultimi vent’anni. La sua assunzione da parte dell’Università di Princeton, la più conservatrice tra le otto prestigiose università della Ivy League, ha scatenato un chiasso mediatico non inferiore al mancato ingaggio del teorico dell’amore libero, Bertrand Russell. Il Wall Street Journal ha paragonato l’assunzione di Singer a quella del nazista Martin Bormann, accusando l’ateneo di aver “gettato in mare la concezione della dignità umana che da due millenni caratterizza la civiltà occidentale”. Vegetariano, evoluzionista di sinistra, militante socialdemocratico, paladino degli animalisti che devolve parte del suo stipendio in beneficenza, Singer ha fondato le teorie sull’eutanasia infantile in vigore oggi in Europa: “Ci sono molti esseri che sono consapevoli e capaci di provare piacere e dolore ma che non sono razionali e quindi non sono delle persone”, ha scritto il famoso bioeticista. “Molti animali non-umani rientrano in questa categoria, alcuni infanti e altri deficienti mentali. Dato che gli infanti sono indifesi e moralmente incapaci di commettere un crimine, chi li uccide non ha le scusanti spesso concesse per l’uccisione di un adulto. Niente di tutto ciò mostra comunque che l’uccisione di un bambino dovrebbe ritenersi grave quanto quella di un adulto”. E’ nata anche una Princeton Students Against Infanticide.
Da anni stanno uscendo saggi importanti di bioeticisti e filosofi che giustificano l’eutanasia dei nuovi nati. Jeff McMahan ha scritto ad esempio in “The ethics of killing” (Oxford University Press) che “l’infanticidio è giustificabile” in caso di “gravi disabilità mentali” del bambino. “La ragione per cui non ci sono differenze intrinseche fra neonati e feti è che un feto potrebbe essere un nuovo nato prematuramente”. Quindi l’aborto e l’infanticidio hanno la stessa valenza morale. In Inghilterra il professore del King’s College Jonathan Glover ha giustificato l’infanticidio sulla base del fatto che “va considerata l’autonomia della persona la cui vita è in gioco, se valga la pena di essere vissuta”. La filosofa utilitarista Helga Kuhse ha articolato la legittimità dell’uccisione degli handicappati in “Should the Baby Live? The Problem of Handicapped Infants”, un libro che ha scritto insieme a Singer. Sulla rivista Journal of Applied Philosophy, con il saggio “Consciousness and the Moral Permissibility of Infanticide”, gli studiosi Nicole Hassoun e Uriah Kriegel hanno sostenuto che “non è permesso uccidere una creatura soltanto quando questa è cosciente; è ragionevole pensare che ci sono casi in cui i neonati non sono coscienti; quindi è ragionevole pensare che sia lecito uccidere alcuni nuovi nati”.
Hugo T. Engelhardt jr, autore del “Manuale di bioetica”, non esclude la possibilità dell’infanticidio osservando che “il dovere di preservare la vita di un neonato generalmente viene meno con il diminuire delle possibilità di successo nonché della qualità e della quantità della vita, e con l’aumentare dei costi del conseguimento di tale qualità”. Il noto bioeticista ha coniato la definizione di “straniero morale” per indicare tutti quegli esseri umani (non nati, gravi ritardati mentali, dementi, comatosi, in stato vegetativo, ecc.) che non avrebbero titolo a essere considerati “persone” perché privi della capacità di esprimere biasimo o lode e quindi, appunto, estranei alla comunità sociale. I due premi Nobel che hanno decifrato la struttura del Dna, Francis Crick e James Watson, hanno dichiarato che dovrebbe essere istituito un periodo di due giorni di osservazione dopo la nascita in cui i bambini non sono ancora pienamente “persone” e quindi soggette a possibile eutanasia. Una delle università mediche reali della Gran Bretagna, il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, ha invitato la comunità medica a studiare la possibilità di consentire l’eutanasia di neonati seriamente disabili. L’università ha sostenuto che “l’eutanasia attiva” dovrebbe essere considerata per il bene generale delle famiglie, per risparmiare ai genitori i turbamenti emotivi e le difficoltà finanziarie di crescere i bambini più gravemente ammalati. “Un bambino molto disabile può significare una famiglia disabile”.
Joy Delhanty, docente di Genetica all’Università di Londra afferma: “Penso che sia immorale sforzarsi di mantenere in vita bambini che soffriranno per molti mesi o anni a causa di affezioni molto gravi”. Richard Nicholson, redattore del Bulletin of Medical Ethics, che ha ammesso di aver accelerato la morte di due bambini neonati gravemente disabili negli anni Settanta, quando era un medico neo laureato, afferma: “Non mi opporrei a questa pratica”, riferendosi anche “al dolore, all’afflizione e al disagio” dei bambini gravemente disabili. Scandalo hanno generato le tesi del professor John Harris, perché è un membro della commissione governativa di Genetica umana e professore di Bioetica all’Università di Manchester: “E’ possibile sopprimere in caso di gravi anomalie fetali finché è un feto ma non possiamo uccidere un neonato. Che cosa pensa la gente che cambi nel passaggio lungo il canale vaginale da rendere giusto uccidere un feto a un’estremità del canale ma non all’altra?”.
In Europa l’infanticidio sta diventando una prassi. Secondo uno studio realizzato da Veerle Provoost, una ricercatrice dell’Università di Gand, la metà dei bambini colpiti da malattie gravissime e deceduti in Belgio entro il primo anno di vita sono stati aiutati o lasciati morire, ricorrendo, quindi, a una forma non dichiarata di eutanasia e non prevista per i minorenni. Per questo oggi il Belgio sta studiando come estendere l’eutanasia anche ai bambini. Lo studio di Provoost calcola che per 150 bambini è risultato che la morte è dovuta alla decisione “di mettere fine alla vita” del piccolo paziente, adottata mediante la sospensione del trattamento capace di prolungarne l’esistenza, la somministrazione di oppiacei e l’impiego di prodotti tesi esplicitamente a provocare la morte del bambino. Nel 30 per cento dei casi non si trattava neppure di malati terminali, ma di bambini che non avrebbero potuto avere “una qualità della vita accettabile”. In questi casi “è insensato prolungare la loro esistenza a ogni costo”, ha dichiarato José Ramet, primario all’ospedale universitario di Anversa e presidente della società belga di pediatria. Il Liverpool Care Pathway (Lcp) è il protocollo seguito negli ospedali britannici che indica come i medici debbano accompagnare alla morte i malati in fin di vita. Il protocollo prevede l’interruzione di alimentazione e idratazione. Alcune settimane fa, sulle pagine dell’autorevole British Medical Journal è stato rivelato che il protocollo è applicato anche ai bambini con disabilità. Un medico inglese che vuole rimanere anonimo ha raccontato la vicenda di un bambino nato con una lista molto lunga di anomalie congenite. I genitori del neonato malformato erano d’accordo sull’applicazione del Lcp e speravano che morisse in fretta. “Si auguravano che gli venisse una polmonite e che non soffrisse. Ma nella mia esperienza di medico ho visto che non si può sapere quanto sopravviveranno i bambini nati con malformazioni”.
Un anno fa è apparso sul prestigioso Journal of Medical Ethics il saggio di due studiosi italiani che fanno ricerca in Australia, Alberto Giubilini e Francesca Minerva: “Se pensiamo che l’aborto è moralmente permesso perché i feti non hanno ancora le caratteristiche che conferiscono il diritto alla vita, visto che anche i neonati mancano delle stesse caratteristiche, dovrebbe essere permesso anche l’aborto post nascita”. Ovvero: al pari del feto, anche il bambino già nato non ha lo status di “persona”, pertanto l’uccisione di un neonato dovrebbe essere lecita in tutti i casi in cui è permesso l’aborto, anche quando il neonato non ha alcuna disabilità ma ad esempio costituisce un problema economico o di altra natura per la famiglia. Le loro idee sono state sdoganate anche in Italia: Maurizio Mori, direttore del master di Bioetica all’Università di Torino, in gennaio li ha invitati a parlare. “Alle idee di Singer di trent’anni fa, quando non eravamo nemmeno nati, noi abbiamo aggiunto solo un pezzetto: il fatto che non occorra che il neonato sia disabile per poterlo uccidere”. L’infanticidio dovrebbe essere consentito per le stesse ragioni per cui è permesso l’aborto. “L’essere ‘umano’ non è di per sé ragione sufficiente per attribuire a qualcuno il diritto alla vita”, affermano i due studiosi. “Sia il feto sia il neonato sono certamente esseri umani ma né l’uno né l’altro sono ‘persone’ nel senso di ‘soggetto di un diritto morale alla vita”’.
I parametri giudicati sufficienti per deliberare un intervento di “life-ending”, o come la chiamano in Olanda di “terminazione”, sono la “mancanza di autosufficienza”, “mancanza di capacità di comunicazione”, “dipendenza ospedaliera”, “aspettativa di vita”. “Euthanasia in Severely Ill Newborns”. E’ il titolo dell’ormai famoso articolo del New England Journal of Medicine nel quale i due pediatri olandesi Verhagen e Pieter J. J. Sauer annunciarono al mondo il “Protocollo di Groningen”, il documento medico più esplosivo e controverso degli ultimi dieci anni. Nel 2004, il centro medico di Verhagen all’Università di Groningen invase le prime pagine di tutte le principali testate internazionali con l’ammissione che avevano praticato l’eutanasia pediatrica. Da qui la decisione di pubblicare le linee guida per l’eutanasia neonatale che l’ospedale aveva eseguito nel porre fine alla vita di 22 neonati tra il 1997 e il 2004. Anche l’Hastings Center Report, una delle principali riviste di bioetica del mondo, ha pubblicato un saggio di Hilde Lindemann e Marian Verkerk, “Ending the Life of a Newborn”, in cui i due autori sostengono che “porre fine attivamente a una vita qualche volta può essere più umano di aspettare la morte di una persona”. Verhagen ha ammesso di aver praticato l’eutanasia su quattro bambini nei tre anni precedenti alla pubblicazione attraverso l’iniezione letale di morfina e di midazolam (un potente sedativo).
A Norimberga i medici tedeschi furono impiccati perché colpevoli di infanticidio. Oggi l’introduzione e la legittimazione di quello stesso crimine viene discussa sulle pagine delle più prestigiose riviste accademiche e lo si pratica nei corridoi delle migliori unità neonatali d’Europa. Come scrive Mireille Horsinga-Renno nel libro sull’eutanasia nazista “Cher Oncle Georg”, “qual è l’oggetto della civiltà se non quello di far sbocciare il fiore fragile di una speranza collettiva (che si poggia sul rispetto della dignità di ciascuno) sul letame e la sporcizia? Forse il letame sta di nuovo esalando i suoi miasmi? Come il comignolo del castello di Hartheim che sputava il suo fumo di morte”.
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94 commenti a L’infanticidio torna di moda nelle società secolarizzate
Proprio ieri l’utente Giulia ci diceva felice: “Ripeto comunque che l’evoluzione del costume non si può fermare”. Lei parlava delle nozze gay, ma anche l’infanticidio è evoluzione del costume, no? E perché no?
Bravissima Laura, concordo in pieno con quello che dicevi alla nostra sprovveduta di turno, Giulia, che si scandalizzava per la nostra opposizione alla normalizzazione dell’omosessualità (con tutto ciò che ne sta derivando sul piano giuridico: matrimonio, adozioni, plagio sistematico nelle elementari), senza comprendere la propria posizione contraddittoria nel rifiutare invece di applicare i medesimi criteri alla poligamia o alla pedofilia. Quelli come Giulia tra qualche anno, pur ben sapendo nel loro cuore che si tratterà di un atto criminale, staranno belli zitti, quando loro figlio o loro nipote di 8-10 anni verrà inchiappettato (scusate il termine) allegramente dal pedofilo di turno, poiché siamo già sulla buona strada per vedere legalizzata, Dio non voglia!, la pedofilia e, come già succede per chi si oppone all’omosessualismo, si andrà in galera, per il solo fatto di esprimere opinioni contrarie.
Ed eccovi ad accostare il mio pensiero ad una sorta di apologia dell’infanticidio o della pedofilia…. o dall’insinuare che “potrei” tacere qualora un mio congiunto cadesse vittima di atti del genere. Grazie tante. Libertà di parola è bello, libertà di accusare una persona di cose così infami non è libertà. Vi invito e diffido caldamente a non attribuirmi pensieri, intenti o azioni del genere, peraltro invitandovi a fornire una prova una di supposte mie affermazioni “favorevoli” a crimini come l’infanticidio o la pedofilia.
Non ci stai capendo niente: è proprio per il fatto che tu non approvi, che ti contraddici.
E poiché ciò dimostra che accetti l’omosessualismo solo perché sei stata soggetta come una pecora alla propaganda corrispondente (dato che se ne parliamo, vedrai che non avrai una sola ragione valida), che cosa succederebbe se fossi nata tra 10-20 anni quando la pedofilia avrà raggiunto il medesimo livello di accettabilità culturale ora attribuito all’omosessualismo? Te lo dico io: la accetteresti (la pedofilia) per gli stessi motivi inesistenti per i quali sei pro omosessualismo.
Secondo te è anche solo paragonabile lo stupro di un bambino o la sua uccisione al rapporto di coppia di due adulti consenzienti ed innamorati?? Ripeto: non mi conosci e non sai nemmeno nulla della mia formazione, delle mie idee o dei miei gusti (perché anche noi non credenti “omosessualisti” abbiamo valori, etica, affetti e tante altre cose) eppure tranquillamente decidi che io – non sai manco che aspetto abbia, né il suono della mia voce!!! – sarei o potrei essere a favore di atti scellerati come la pedofilia o l’infanticidio!!!
Dove avrei fatto apologia di tali reati? Donde ricavi la convinzione che potrei aliunde accettarli o ritenerli “normali”?
Da ultimo ti posso dire che no, non sono “soggetta come una pecorella alla propaganda”. Ma se ti fa piacere reputare che così sia, c’est bon…
Curioso che chi professa una religione fondata sull’amore riesca sempre a vedere chi non crede come una diretta negazione di tutto quanto di buono c’è al mondo, insomma come il male. Sicuramente dormirò molto più serena (assieme al mio uomo peraltro, perché sono anche eterosessuale) stasera, sapendo che a taluni basta legger un mio commento “dissenziente” per bollarmi come priva di etica e morale….!
Anzitutto, trovo sempre divertente come si cerchi di metter in soggezione i cattolici con la storia della “religione fondata sull’amore”, come se l’amore fosse l’accettazione passiva di ogni stortura e non, piuttosto, anche il divenir odiosi pur di difendere e correggere la persona amata. Il Cristo non era un hippy, l’amore del Vangelo è totale dono di sé, fisicamente (come nel matrimonio) e spiritualmente, pertanto non è una parolina svuotata dal suo significato bensì sacrificio ed impegno.
Detto questo, una coppia di adulti innamorati (qualsiasi cosa voglia dire) dello stesso sesso può fare ciò che vuole, ma non pretenda né di sposarsi (giacché il matrimonio, sembrerà incredibile a molti, non è fondato solo sul sentimento ma su ben altro) né tantomeno di adottare bambini. E questo non perché qualcuno odi gli omosessuali (onestamente, non mi sono interessato della questione gay sino alle storture degli ultimi 3-4 anni), ma proprio per via dell’amore dovuto al prossimo e che è riflesso dell'”Amor che move il sole e l’altre stelle”.
Anche a te, Giulia, chiedo scusa per il tono. Ma cerca di capirmi, qui si tratta di cose mostruose come un miliardo di aborti, per citare solo quello. Hitler e Satalin sono dei dilettanti a confronto dello sterminio di massa attuato da quella che le persone come te ritengono la migliore forma di governo! Ti rendi conto. E poi io non pretendo nemmeno tanto: non voglio convincerti seduta stante, ma almeno la coerenza logica, quella va pretesa, perché altrimenti è proprio inutile discutere.
Allora, io non sto dicendo che sei priva di morale, sto dicendo che sei incoerente e contraddittoria nel pensare di avere ragioni che la possano spiegare e sostenere, perché se si parte dalle tue basi, si arriva, appunto, a conclusioni contraddittorie, cioè a conclusioni che si annullano da sole. Non puoi logicamente lottare per i supposti diritti gay, senza entrare in contraddizione negando quelli del poligamo o del pedofilo, perché l’unica motivazione che sei in grado di produrre per il gay (l’amore), vale esattamente per il poligamo e il pedofilo. Capisci? Scusa ancora per il tono.
Il poligamo se la veda con la propria coscienza e quella delle partners…. Nove contro uno che – salvo leggi inique che rendano le donne proprietà dei mariti – si troverà presto solo soletto.
Il pedofilo compie un atto che non c’è aggettivo per definire: abusa di un soggetto che per età, delicatezza e fragilità (perché spesso si tratta di adulti conosciuti e reputati “di fiducia” dalla vittima, il che aggiunge dolore a dolore) non può nemmeno opporre resistenza.
Non si può paragonare il rapporto di due adulti – e sottolineo adulti – consenzienti e vaccinati all’astuzia ed alla perfidia di chi – con moine o con violenza – circuisce un bambino. Sono due situazioni nemmeno lontanamente paragonabili. Da una parte c’è consenso e volontà, dall’altra una persona che non può nemmeno dire “no” e generalmente viene anche colpevolizzata – più o meno larvatamente – e indotta a tacere….
1) Non si può neanche considerare identici un furto e un omicidio, ma questo non toglie che anche il furto sia un male, pur essendo male minore rispetto all’omicidio.
2) Due adulti, anche se pienamente consenzienti, non possono farsi male reciprocamente (non possono mutilarsi, strangolarsi, ecc.). L’omosessualità è un male, poiché è contro natura, e dunque due omosessuali adulti consenzienti si fanno del male reciproco.
3) Alla fine dei conti sostenere che non fanno del male a terzi è veramente una storiella ingenua: in molti paesi possono già adottare; in molti paesi se esprimi le idee che ho io vai diretto sotto processo. Questo non è male fatto a terzi?
4) Ovviamente sono d’accordo su quanto dici contro la pedofilia, ma la storia, sempre la stessa storia, sta già dimostrando che anche per questa patologia psicologica, si è imboccata la medesima identica via già percorsa per lo sdoganamento dell’omosessualismo. Tanto è vero che in Olanda c’è il partito dei pedofili da decenni e recentemente è stato tolto il divieto di propaganda pro pedofilia. Proprio non lo vedi dove sta andando questa società?
E si propone di abbassare l’età per essere consenzienti…
Giulia ti parlo come un ipotetico militante PedoPride 2035:
“Libertà sessuale per i minori!!! Libertà sessuale per i minori!!! no alla PedoFOBIA!! La pedofilia è un diritto!!! Non una malattia!!!”
capisci ora cosa ti ha detto a-theòs=a-éthos ?
non sto dicendo che tu li ritenga normali, sto dicendo che altre persone te lo verranno a dire, come li convinceremo che si sbagliano?
faccio notare che Giulia ha una visione restrittiva del rapporto pedofilo visto che lo identifica con lo stupro seguito da omicidio.
Se si vanno a sentire i sostenitori di questi rapporti ti spiegheranno che loro non vogliono fare del male ai bambini, che loro non forzano nessuno, che la violenza è bandita, che bisogna tenere conto dello sviluppo fisico del bambino… Così si esprimono i firmatari di un appello a favore di un pedofilo che aveva avuto rapporti con minori anche di 6 anni con l’approvazione dei genitori:
“L’amour des enfants est aussi l’amour de leur corps. Le désir et les jeux sexuels librement consentis ont leur place dans les rapports entre enfants et adultes. Voilà ce que pensait et vivait Gérard R. avec des fillettes de 6 à 12 ans dont l’épanouissement attestait aux yeux de tous, y compris de leurs parents, le bonheur qu’elles trouvaient avec lui.”
http://www.lexpress.fr/informations/le-devoir-d-inventaire_641580.html
Veramente allucinante! Questo è puro luciferismo.
“Le nuove teorie sull’infanticidio, moderna versione della Rupe Tarpea”.
Toppata mica male, questa. Evidentemente il giornalista confonde la rupe Tarpea, che è una delle pendici del Campidoglio a Roma, con il monte Taigeto, da cui si dice gli Spartani gettassero i bambini disabili (più probabilmente li abbandonavano nella foresta al loro destino o forse nemmeno quello). Dalla rupe Tarpea venivano infatti gettati solo i traditori di Roma…
Piccolo appunto:
Princeton è in New Jersey, non in Massachusetts.
Detto questo, chi qualifica Bertrand Russell, al di la dell’essere d’accordo o meno con le sue tesi come “il teorico dell’amore libero” penso perda totalmente la possibilità di fornire argomentazioni credibili in campo filosofico, e oserei dire anche in campo civile.
Un semplicisimo così becero non l’avevo mai visto, complimenti (ma dopotutto, il Foglio si contraddistingue per questo suo “politicamente scorretto” che in realtà nasconde una grande faciloneria di fondo)
Critica che non condivido, ma non ho voglia di argomentare. Piuttosto: becero = maleducato o insolente o volgare; non mi pare che nessun aggettivo sia indovinato, almeno in riferimento alla critica.
Dare del sessantottino a un filosofo pietra miliare della fisolofia della scienza mi sembra un filo insolente.
Non so a lei.
Che sia stato importante matematico e filosofo non ci piove. Che poi abbia anche pontificato sul fatto che il bene morale é simbiotico al piacere riconoscendo al medesimo la finalità ultima dell’uomo é per caso cosa da nascondere? Dove stà l’insolenza a qualificare Russell come “teorico dell’amore libero”?
mi chiedo cosa ci sia di male ad essere insolenti.
Per “cercare” di tornare in argomento, proviamo ad analizzare le affermazioni e non a fare gli scandalizzati e basta:
Perchè affermare che: “porre fine attivamente a una vita qualche volta può essere più umano di aspettare la morte di una persona” è sbagliato?
E magari sei pure contro la pena di morte…
Cosa penso io è irrilevante.
Razionalmente, perchè un discorso del genere è inaccettabile? (e non vale tirare in campo la sacralità della vita, non essendo condivisa, e non potendo dunque essere alla base di una ipotetica risposta “universale”)
Ma che discorso fai? Prova a difenderti in tribunale dicendo: “Non condivido, dunque il principio legislativo che lei enuncia non è universale”. Ma che modo è di ragionare? Chissenefrega di cosa tu condividi o no, ciò che conta è ciò che è vero e ciò che è falso.
Beh, in realtà è ciò che consigli di fare sistematicamente quando dichiari che vorresti una teocrazia: la non discriminazione di un individuo in base al credo religioso è un principio costituzionale, che ritieni non vero.
Mai parlato di teocrazia, mi va benissimo la democrazia, ma quella vera, non quella che, come si dimostra in questo articolo, non ha nulla da invidiare al nazismo o allo stalinismo.
Ripeto: ciò che conta non è quello che si “crede” vero, ma quello che si può dimostrare esserlo. Stiamo aspettando che tu dimostri non essere assurda la domanda che hai posto tu stesso.
Ovviamente una democrazia in cui l’unica religione accettabile (e l’unica verità contemplabile) è quella Cristiano Cattolica.
Che, data la richiesta di monopensiero, cessa di essere una democrazia.
Tu non sai nemmeno cosa sia la democrazia, se la intendi come possibilità di estensione senza limiti della volontà della maggioranza. Il limite è costituito dalla legge naturale, non dalla religione.
MA SE HO TORTO, CORTESEMENTE RISPONDI ALL’OBIEZIONE POSTA DALLA STORIA STESSA: IL NAZISMO GODEVA DI LARGHISSIMO CONSENSO. DUNQUE ERA COSA BUONA?
Ovviamente no.
Su che metro di giudizio mi baso?
Su miei pattern di giudizio, che altro non sono che il risultato della mia educazione e delle mia esperienza in vita.
Pattern che non sono altro quindi della temperie culturale.
Per un ragazzino cresciuto a pane e nazismo uccidere gli ebrei è la cosa più normale del mondo, nonchè giusta.
Così come, ad esempio, per un greco dell’antichità era assolutamente giusta e nell’ordine naturale delle cose, la schiavitù.
O, per un uomo del ‘400, che un eretico fosse ritenuto una minaccia per la società e quindi arso vivo.
Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Semplicemente annulli con le tue stesse parole il senso della discussione che tu stesso hai iniziato, perché se tutto è deciso deterministicamente dal circolo ermeneutico, non ha alcun senso la parola “verità” e di conseguenza nemmeno farsi domande.
E poi tutti sono giustificati, compresi i nazisti e compreso io se vengo a strangolarti, perché dipende dai miei pattern… Ma per favore, ragiona prima di emettere puri flatus vocis per iscritto…
Ancora, sua posizione.
Esistono giuristi che affermano la NON esistenza del diritto naturale, come la mettiamo?
La mettiamo che le cose sono bravi tutti a giudicarle dall’esterno, cioè senza essere specialisti della materia e appoggiandosi alla scusa delle diatribe sta specialisti. Sei un filosofo? No, e allora non parlare di filosofia.
Mi sembra che si stia andando OT;
tra l’altro con accuse del tutto infondate.
Ma per te cos’è democrazia? La libertà di pensare autonomamente e professare opinioni differenti dalle tue o la libertà di credere a quel che è reputato giusto e non altrimenti?
La democrazia è una forma di governo che favorisce al massimo la partecipazione popolare (che dovrebbe favorirla, in realtà siamo governati da oligarchie, che ci insegnano persino cosa dobbiamo pensare).
Questo non vuol dire però che non esista la realtà. Ora, se io dico che un uomo è una donna o che una donna è un uomo, anzi, che non esiste la differenza; che un feto non è una persona, che un malato vale meno ed è una persona di serie B, ecc., ebbene io vado contro la realtà delle cose, che mi manifesta invece molto chiaramente la divisione dei sessi (che è non solo biologica, ma anche psicologica), la personalità del feto, l’ingiustizia di arrogarsi il diritto di porre paletti al diritto alla vita dell’innocente, ecc.
In altre parole, la realtà non cambia solo perché io me la racconto diversamente da quella che è, e per questo motivo la volontà della maggioranza non può avere valore assoluto, perché altrimenti automaticamente qualsiasi cosa venga decisa a maggioranza diventa giusta o, per lo meno, possibile fare (legale). Ma allora, per rigore di logica, dobbiamo riconoscere il nazismo come cosa buona o per lo meno praticabile…, il che mi pare leggermente assurdo.
Vuoi darmi un razionale motivo ateo per cui io non potrei uccidere te adulto se da questo ne traggo un qualsiasi beneficio e sapessi per certo di non poter essere scoperto?
E non parlarmi di etica o morale condivisa per favore.
Aspetto.
Specialmente se ti becco proprio quando stai felicemente sognando di essere ai Caraibi e dunque manco ti accorgi di crepare…
Mi piace l’accostamento di razionale e ateo.
Semplicemente, non esiste: e infatti quando esistono circostanze per cui uccidere un essere umano genera un beneficio, e sono certo di non essere punito, uccidere è consentito e accettato.
Basti pensare ad una qualsiasi guerra, o, volendo, anche alla legittima difesa: Il beneficio è quello del non essere ucciso a mia volta, e nell’ordinamento italiano è consentito.
Le sue risposte ora, prego.
Prima che qualcuno parta a darmi del senza dio, non sono ateo, mi sento più vagamente teista.
Semplicamente, è divertente dover squalificare l’aggettivo “razionale” con una parola che percepite come brutta come ateo.
razionale è una parola splendida altroché e l’ho usata proprio per il suo significato, come tutte le cose poi dipende dall’uso che se ne fa.
La squalifica a questo punto era nel tuo pregiudizio nei miei confronti o di chi frequenta questo blog in generale.
La mia domanda avrebbe dovuto essere più precisa, dammi un motivo razionale per cui non posso uccidere il mio vicino per rubargli i soldi che tiene sotto il materasso, se avessi certezza di non essere mai scoperto.
La mia risposta non cambia.
Nessuna.
Tant’è vero che nella storia è successo sistematicamente.
Appunto, quindi come possiamo noi rispondere alla tua domanda iniziale senza abbracciare la sacralità della vita alla luce dell’Amore cioè Dio? Questa è la fede.
Ci chiedi di rispondere senza usare la razionalità della fede.
Come tu mi confermi razionalmente tutto è fattibile bene e male sono relativi ognuno si regoli come preferisce e si guardi le spalle, se Dio non esiste tutto e concesso diceva il russo.
Quindi senza una direzione che viene da fuori dal mondo (Rivelazione) cambiare una lampadina piuttosto che sfamare gli affamati non fa differenza.
Sì, ha ben messo in evidenza l’irrazionalità totale
di chi non crede in DIO.
“Vagano confusi nei loro pensieri”, dice san Paolo;
e un Salmo invoca: “Signore, che io non resti confuso
in eterno”.
Senza DIO proprio quella è la conclusione:
in contraddizione con sè stessi eternamente.
Non sai cosa dici, ragiona. Nella legittima difesa non è in gioco “un beneficio”, è in gioco il diritto alla vita di un innocente, che viene ingiustamente aggredito. Se un assassino uccide 2 persone invece che 14, anche qui c’è un beneficio, dunque basta dichiarare di voler uccidere meno persone di quelle che si potrebbe, per legittimare l’omicidio di quei due?
Innocente che diventa, tecnicamente, reo di omicidio…
Ancora non sai di ciò che parli: omicidio = uccisione ingiusta, legittima difesa = azione persino di soppressione (dell’ingiusto aggressore) che non è ingiusta, proprio in quanto extrema ratio di difesa.
Parli di uccisione ingiusta.
Il comandamento dice però “Non Uccidere”, non “Non Uccidere Ingiustamente”.
Che sia una contraddizione nel tuo ragionamento?
bè adesso, se ragioniamo così il primo dice “non avrai altro Dio all’infuori di me” ma non dice mica quale dio…
come diceva s. Paolo “…l’uomo si è perso in vani ragionamenti…”
Questa obiezione dipende solo dalla tua ignoranza e anche dalla tua incapacità di ragionamento: 1) ignoranza perché il verbo ebraico usato per il “non uccidere” è razah, che in realtà significa proprio “non commettere un omicidio”, cioè un uccisione di innocente e dunque non ha valore assoluto come nella mala traduzione italiana; 2) non ragioni, perché se non fosse lecito difendere la vita dell’innocente anche a costo di uccidere l’ingiusto aggressore, sarebbe impossibile impedire l’omicidio e, anzi, tu dovresti obbligare chiunque a subire il proprio omicidio.
Ah, la nobile arte del sofismo: cercare di intorbidire le acque rifugiandosi dietro una presunta ambiguità dei termini…
Perchè la vita o è sacra e quindi intoccabile da tutti oppure è di esclusiva proprietà del soggetto e quindi inviolabile per tutti gli altri.
Qui si sta discutendo se è accettabile che un bambino venga ucciso o meno in base a una decisione altrui. Ossia il medico,il giudice, il legislatore o i genitori decidono se un’altrui vita è degna di essere vissuta e in base a cosa decidono ammazzano o meno. Ti è più chiaro ora??
Nessuno tocchi Caino. Se giustamente non tocchiamo Caino, tanto più lasciamo stare i bambini.
Guardate che siamo ormai all’assurdo.
La cosa triste e preoccupante è che negli ultimi 100 anni di storia dell’uomo ci siamo già passati per queste teorie ed è “finita” con la 2 guerra mondiale e i lager/gulag.
Se avete tempo guardatevi lo spettacolo teatrale AktionT4 di Paolini (lo trovate anche su youtube).
Razionalmente, è inaccettabile perché lede la dignità dell’uomo.
Sulla base di cosa ti attribuisci il potere di discriminare tra vite che valgono la pena di essere vissute e vite che non lo sono?
Il tuo criterio è arbitrario e, come giustamente ricordato nell’articolo, era anche quello portato avanti dai nazisti.
Perché l’essere persona non dipende dall’efficienza in atto delle caratteristiche della persona, ma anche dal solo possedere in potenza alcune di queste caratteristiche in quanto ente concepito da esseri umani, cioè in quanto generato da cause (enti) appartenenti alla specie umana. Negato questo principio, si entra in un ginepraio di contraddizioni.
Questo per quanto riguarda la definizione di persona, condivisibile o meno, ma ora non il motivo del contendere.
Ribadisco, perchè è sbagliato dire che è più umano impedire ad una persona una serie di sofferenze?
Perché soffrire non ti rende meno persona e dunque uccidere un innocente, anche se te lo chiedesse lui/lei, è semplicemente un omicidio. Dai che ci arrivi.
Penso sia questo il motivo di contendere.
Chi lo dice?
E’ dimostrabile?
Se non è dimostrabile, è condiviso?
Quanto è condiviso?
Uffa: è dimostrabile nella misura in cui, ad esempio, tu stai qui a fare domande, senza nemmeno tentare di esporre motivi a sostegno delle tue tesi contrarie a ciò che ho già detto.
E ripeto ancora: chissenefrega di ciò che è o non è condiviso. Il nazismo era molto condiviso. Ma possibile che si debbano ripetere certe banalità?
Ma se ti scoccia rispondermi che scrivi a fare?
Probabilmente, quello “Perché soffrire non ti rende meno persona” lo prendi per fede.
C’è gente che non lo prende per fede, e pensa che sia una stronzata.
Non hai alcun modo (perche NON ESISTE alcun modo) che tu possa dimostrare che abbiano torto, ergo la chiave di volta su cui basi la risposta alla mia domanda un pochino vacilla.
Matyt, scusa se mi intrometto.
Qui si sta discutendo, credo, se è giusto o meno uccidere un bambino malato.
Ammettiamo che tu abbia ragione. Ognuno può uccidersi quando non ce la fa più a vivere. Innazitutto una domanda: perchè allora curiamo i depressi?
Ad ogni modo il tema non è questo. Qui si sta parlando se è giusto che qualcuno decida la morte di qualcun’altro.
Per me è sbagliatissimo che un giudice, legislatore, genitore, medico decida di uccidere una persona. Se per te invece è giusto amen. La pensi come i nazisti.
Ragionare non sempre implica che ci sono delle dimostrazioni.
Ci sono cose non dimostrabili, e quelle di cui stiamo parlando sono giustificabili sulla base di questioni etiche.
Per esempio,
dimostrami la dignità dell’uomo,
dimostrami i principi di solidarietà, di uguaglianza, di giustizia.
Questi che ti ho elencato, sì, per un cristiano hanno un valore particolare perché sono insegnati nel Vangelo, ma sono valori “civili” che tutta la nostra società condivide e condivide laicamente, pur non essendo dimostrabili in qualche modo.
Proseguendo con il tuo modo di fare ognuno di questi principi possono essere messi in discussione: chi l’ha detto che siamo tutti uguali? dimostralo! chi l’ha detto?
Andrea, ti sbagli l’etica è dimostrabile. Altrimenti la fede sarebbe un puro salto nel buio, privo di qualsiasi ragionevolezza, mentre Dio è l’Intelligenza Sussistente.
Ammetto di non essere un esperto in questo ambito;
molto interessante però quello che mi dici, mi piacerebbe approfondire!
Comunque usavo “dimostrare” con un’accezione puramente scientifica, come mi sembra facciano vari scientisti alla Dawkins. In questo senso molte cose non mi sembrano “dimostrabili”. Per esempio, non è possibile fare una prova sperimentale il cui risultato sia “la dignità dell’uomo esiste”.
Certo in quel senso hai perfettamente ragione. Per un inizio di approfondimento mi permetto di mandarti sul mi sito (click sul mio nick), dove trovi anche articoli divulgativi sulla questione ateismo-senso-senso-della-vita, fondazione razionale dell’etica.
Non mi scoccia risponderti e mi scuso del tono, ma anche tu dovresti ragionare di più su ciò che intendi scrivere, perché per la maggior parte si tratta di obiezioni veramente banali, su cui basterebbe riflettere con un po’ di onestà intellettuale.
Perché quella persona ha una sola occasione per vivere:
è possibile che a nessuno venga in mente che quella persona potrebbe (se potesse parlare) decidere di vivere pur nella sofferenza proprio in virtù di questo?
Sembra che a ucciderla gli si conceda un buono per rinascere una decina d’anni dopo in perfetto stato di salute…
Semplicemente perché il bambino nato con qualche malformazione E’ UNA PERSONA DELLA SPECIE UMANA e come tale ha pienamente DIRITTO ALLA VITA solamente per il fatto di esserci, essere presente, in vita in una parola.
Ha il diritto di stare in questo mondo fin tanto che la morte non venga da sé, spontaneamente, senza l’intervento di qualcuno dall’esterno.
Ha diritto di essere sedato con narcotici, e quando la morte decide che è giunta l’ora, ben venga.
Ma GUAI a colui che interviene dall’esterno.
Non capisco comunque l’ipocrisia di ucciderlo farmacologicamente in modo silenzioso e nascosto, se si deve ammazzare, perché non farlo con una pallottola sparata ad un metro dalla culla?
E’ forse meno omicidio ucciderlo silenziosamente?
Disturberebbe gli altri pazienti?
E chi sei uno per poter dire: io questo bambino lo ammazzo?
Con quale diritto?
Perché alcuni si scandalizzano e gridano al crimine davanti a cuccioli uccisi e non davanti a bambini uccisi?
Ma quanto è maledetta questa società se assiste all’uccisione di bambini nella totale indifferenza?
Verrebbe proprio da dire che la crisi e rivedere molto seriamente il nostro modello di sviluppo è la medicina di questa società infame.
Invece di development, auspico davvero un UNDEVELOPMENT, de-sviluppo.
Allora torneremo esseri umani.
E sono fiducioso, perché dalla crisi emergeremo migliori, più poveri, ci leveremo finalmente di dosso questa boria da villani arricchiti, padroni della vita e della morte, nostra e dei nostri simili più sfortunati.
1. mai parlato di bambini, ho parlato di persone, ma immagino che l’effetto Helen Lovejoy a volte sia incontenibile.
2. Non commento l’inviluppo di decrescita felice M5S-Like e antianimalismo di fondo (altre concessioni all’effetto Lovejoy?)
3. Un malato terminale, o un bambino gravemente malformato, sono destinati a morire.
Non è un atteggiamento alla Ponzio pilato quello del dire “io li tengo sedati, e che la natura faccia il suo corso”? (Ah, se vuoi far fare bene il suo corso alla natura, ti sconsiglio di prendere l’antibiotico la prossima volta che ti viene una qualsiasi infezione)
Il movimento del grillaccio io non me lo …(autocensura)… neanche di striscio.
Antianimalismo di fondo? Sabato ho ammazzato un gallo. Io sono svelto, un paio di secondi, un colpo di roncola ed è pronto per essere spennato.
Il malato e il bambino con grave malformazione sono destinati a morire.
Guarda, giusto una mesata fa è morto mio suocero, di mesotelioma pleurico.
Alle nove di sera l’ho salutato, alle dieci di mattina m’hanno telefonato che era morto.
E’ la quarta morte che mi tocca molto da vicino, a cui ho assistito.
Che dire? Invece di imbottirlo di Durogesic si farebbe prima a dargli in testa con una sette e sessantacinque.
Si fa prima, e a conti fatti soffre meno.
Si fa il botto e poi lo schizzo di sangue e materia sul cuscino, le lenzuola, il muro….ma con olio di gomito si pulisce tutto, eh?!
…………………….
Malato terminale? SI DEVE ASPETTARE LA MORTE CHE VENGA DA SE’, e nell’attesa: fentanyl.
Bambino con grave malformazione? SI DEVE ASPETTARE LA MORTE CHE VENGA DA SE’, e nell’attesa: ci pensa lo specialista in analgesia con tutto ciò che la chimica gli mette a disposizione.
OGNI ALTRO MEZZO PER ACCELERARNE IL DECESSO E’ UN OMICIDIO, chiaro???? E con l’omicidio siamo nel penale. La morte non è nel penale. E’ la morte e basta, e quando ha deciso di venire, viene e si porta via chi ha da morire, perché così è giusto.
In quanto agli antibiotici, non ho capito se l’hai detto per prendere in giro. Se hai scritto quello che pensi, che cavolo c’entrano le medicine, curative o palliative che siano, con l’ammazzare la gente più sfortunata?
A scuola quest’anno abbiamo un Down che si esprime con una certa difficoltà linguistica. Tu l’avresti ammazzato appena nato? O magari quando era ancora nella pancia?
Però mi viene in mente una considerazione: e Welby? Lui chiedeva di morire, non gli altri, solo lui, in modo così determinato che anche Mina, che lo aveva salvato la prima volta contravvenendo alla volontà del marito, si era rassegnata a questa decisione, lui è meno degno di essere ascoltato? Si grida contro chi fà un’aborto terapeutico e contro la società che lo permette, ma non si grida contro la stessa società quando abbandona chi ha in famiglia un disabile, come a dire “Se il figlio handicappato e nato a te, sono fatti tuoi, sei tu che devi assolvere a curarlo come una croce che di ha dato Dio.”, questo è più accettabile?
Ottimo intervento Titti, non tanto sulla prima parte quanto sulla seconda, ma andiamo per ordine.
Per quanto riguarda le persone che chiedono il proprio suicidio ci sono mille motivi laici validi per vietare che ció avvenga:
http://deliberoarbitrio.wordpress.com/2011/05/10/non-aprite-quella-porta-ragioni-laiche-contro-leutanasia/
…e le conseguenze potrebbero essere catastrofiche, Olanda docet (chissá perché sempre Olanda poi…)
http://www.molecularlab.it/elaborati/elaborato.asp?n=18
Passiamo alla seconda parte: quella secondo cui “non si griderebbe contro la societá che non supporta le famiglie con disabili”.
Mentre l’aborto viene sbandierato come il diritto (assurdo) di aguzzini di uccidere un innocente perché magari per loro “sará di peso”, nessuno sbandiera presunti diritti di una societá di non sostenere le famiglie bisognose… contro cosa é piú normale scagliarsi?
Ovviamente la mia era una constatazione su di un caso specifico, in cui la libertà di vivere viene contrapposta alla libertà di decidere di farla finita: e se questa libertà Welby l’avesse avuta con un congengo che gli avesse permesso in autonomia di cessare la propria vita, magari non l’avrebbe adoperato. In quanto alla seconda osservazione, credo che se la società supporterebbe in maniera adeguata chi ha un disabile in casa, molti aborti potrebbero essere evitati, ci sarebbe un sollievo psicologico, direi, enorme, anche se non parlo della totalità dei casi.
Il mio intervento sul suicidio era riguardo alla tua frase su Welby: “era meno degno di essere ascoltato?”. Era giustissimo impedire di staccare la spina (per i motivi laici che ti ho illustrato prima).
Per ció che riguarda l’assistenza, non so in quel percentuale tali interventi (che comunque mi auspico) potrebbero evitare gli infanticidi, rimane il fatto che non capisco perché ne parli qui, visto che la Chiesa Cattolica comunque cerca di dare il suo aiuto alle famiglie basandosi sulle offerte di stato e fedeli (nonostante ció i soliti aguzzini si battano contro queste offerte).
Interessante come continuiate a citare la Bibbia contro i cattolici, come se non la conoscessimo e pure bene. Per il Magisterium, non ci si deve infatti lavar le mani di invalidi, neonati o meno, bensì devono essere amati ed accuditi come sé stessi. Ecco la grande differenza tra gli infanticidi e ciò che la Chiesa da sempre insegna: coloro che se ne infischiano e desiderano la loro morte per non dover “sprecare il loro tempo” (concetto già di suo criminale e osceno quando legato alla vita di una persona) sono i primi, per i secondi invece la vita è dono di Dio, e quando morire spetta solo a Lui. A noi spetta solo il dovere della carità e dell’assistenza verso i malati, non il giudizio di vita e di morte.
Perchè affermare che: “porre fine attivamente a una vita qualche volta può essere più umano di aspettare la morte di una persona” è sbagliato?
Provo a dire la mia senza discorsi escatologici (probabilmente di non interesse per il signor Matyt).
Se fosse giusto ci sarebbe solo l’utilitarismo a guidare la scelta e quando si fà una scelta basata su questo principio la volta successiva non potrà che essere già spianata la strada per riproporre la soluzione, e così via per tutte le scelte successive (con la strada non solo spianata, ma anche asfaltata, in discesa, ecc…). Una volta abbattuto il bastione dell’egoismo, anche in parte, la città andrebbe perduta e con essa tutti quelli che sono all’interno.
Qualora la città andasse perduta e ammettendo la possibilità del “senno di poi” si potrà solo constatare che il motivo principale della fine non può che essere rintracciato nell’aver perso, nel tempo, il significato della parola “umanità”.
Ma perché per i soliti atei è sbagliato uccidere solo se è un religioso a farlo? qualke ateo mi risp x favore?
Raccapricciante.
Confesso la mia ignoranza: non avevo idea che certe teorie (e pratiche, a quanto pare) fossero diventate tranquillamente “mainstream”! A tutti coloro che non ci trovano niente di male, andrebbe spiegato il principio di “slippery slope” (pendenza scivolosa), ben noto a tutti gli studenti di filosofia, che dovrebbe consigliare la massima prudenza nel permettere che qualcuno (chi?) cominci a decidere chi ha il diritto di vivere e chi, invece, va eliminato senza possibiltà di contestazione.
Si certo, noto a tutti gli studenti di filosofia.
Come fallacia logica da manuale però:
http://en.wikipedia.org/wiki/Slippery_slope
(e mi scuso per wiki, andate a leggere le fonti)
Ecco che è arrivato il sofista (verifica pure il significato di questo su wikipedia, ti prego). A volte un minimo di semplificazione dev’essere pure concesso, o dovrei scrivere un trattato con tutti i relativi distinguo per esprimere un concetto che, fallacia o meno, è del tutto pertinente all’argomento?
No, mi sa che non hai capito il problema.
E’ una critica al concetto di “piano inclinato”, che pare sia addirittura una fallacia logica classica da quanto non è veritiero.
Avevo capito benissimo. Ti ripeto che è impossibile, negli spazi concessi da un blog, approfondire e spiegare ogni argomento logico/filosofico.
Proverò a sintetizzare due possibili obiezioni alla critica relativa al concetto di piano inclinato:
1. Quello che è dimostrabile sul piano logico e in astratto, non sempre trova riscontro nella vita degli esseri umani. Cioè: non è detto che la pratica corrisponda alla teoria. La pretesa di dimostrare per così dire “a priori” la validità del processo che si teme di innestare con una prima decisione di tipo etico o giuridico (a. è lecito uccidere un neonato malformato), che potrebbe portare, tramite un ipotetico effetto domino, ad altre decisioni per il momento considerate aberranti (b. allora è lecito uccidere un adolescente che ha subito l’amputazione degli arti, qualunque sia il motivo), è del tutto inutile in questo contesto, perché non ha alcuna attinenza con la nostra esperienza reale. La storia ha ampiamente dimostrato che questo piano inclinato esiste (è persino superfluo citare i soliti nazisti) e possiamo pertanto sostenere che il concetto di slippery slope è fallace solo quando usato in maniera superficiale o indiscrimanata. Ma non è fallace sempre e comunque.
2. La soluzione logica più citata per giungere ad invalidare il concetto di slippery slope è quella del “middle ground”, cioè della possibilità che un determinato processo, messo in atto dalla prima decisione, si fermi a un punto ragionevole senza procedere oltre. Ma questa è né più né meno di un’ipotesi, non diversamente da quella del piano inclinato, che ha lo stesso, identico peso logico e pertanto non può inficiarne la validità. Ovviamente, non è detto che, se comincio ad ammazzare neonati, finirò con l’ammazzare adolescenti (ricordo agli altri utenti che sto parlando in termini di processo logico: non sostengo che uccidere neonati sia meno grave che uccidere adolescenti). Ma non è detto neppure il contrario: le due possibilità si equivalgono (sul piano logico). La storia – perché non si parla di matematica, ma di vita vissuta – ci insegna che la prima ipotesi è tristemente molto più probabile della seconda.
E chiudo qui questo clamoroso OT.
“La ragione per cui non ci sono differenze intrinseche fra neonati e feti è che un feto potrebbe essere un nuovo nato prematuramente”
E’ vero ma la guerra scientista contro i bambini nati prematuri è già iniziata! A quanto pare sono “un costo troppo alto per la sanità” e quindi pur essendo già nati li si vorrebbe lasciare morire con la scusa di essere più a rischio di handicap e problemi di salute e di essere “più stupidi” a parità di salute rispetto ai bambini nati a termine. Questa è una propaganda bella e buona meschina ed inaccettabile. Io conosco un sacco di ex bambini prematuri anche di molto che sono normalissimi ed intelligenti come le altre persone! senza contare che la maggior parte dei danni celebrali sono causati da una sbagliata terapia dell’ossigeno somministrata dai medici…
http://www.ilfoglio.it/soloqui/17309
http://www.dailymail.co.uk/health/article-1366801/Premature-baby-dies-mothers-arms-hospital-staff-refused-help-him.html
e ci sono mille altri esempi…
Nelle società secolarizzate succede anche che una serie tv spagnola dal titolo “Fisica o Quimica” (in it. “Fisica o Chimica”), fiorita negli anni del zapaterismo e farcita di sesso spinto etero- o, più spesso, omosessuale o di gruppo, di stupefacenti, di malattie come l’AIDS, di linguaggio scurrile, ecc… sia sbattuta in onda in fascia protetta su Rai 4.
Succede anche che l’AIART, associazione italiana di telespettatori cattolici, protesta sia per il contenuto messo in onda sia per la fascia oraria (quella protetta) e la rete (Rai 4 è televisione pubblica, quindi dovrebbe porsi un fine etico) scelte.
Succede anche che il Direttore di Rai 4, Freccero (un laicista come pochi), si dica stupito e amareggiato della presa di posizione dell’AIART, in quanto, a suo dire, la serie sarebbe non solo innocua, ma persino “pedagogica”, cioè educativa.
Ecco, se dovessi scegliere tra due ipotetici estremi, cioè far educare i miei figli da Freccero o da una scimmia, sceglierei convintamente la scimmia: sui miei figli farebbe di sicuro meno danni di quanti ne farebbe Freccero.
Poi Freccero è andato avanti con le sue idee, sostenendo la falsa tesi di essere vittima di un (inesistente) complotto catto-fascista per farlo fuori…
I link della vicenda:
http://www.aiart.org/ita/web/item.asp?nav=4026#.UXfs3kqwNlI
http://www.tvblog.it/post/31665/carlo-freccero-risponde-aiart-stop-fisica-o-chimica-polemica
http://www.aiart.org/ita/web/item.asp?nav=4039#.UXfvW0qwNlI
http://www.liberoquotidiano.it/news/957212/Porno-Rai-in-fascia-protetta-droga-sesso-ammucchiate.html
http://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/1204000/Sulla-Pornorai–sbrocca-ancora—Vi-denuncio–siete-degli-immondi-persecutori-.html
tv.liberoquotidiano.it/video/110388/Pornorai__Freccero_sbrocca___Vi_denuncio_siete_degli_immondi_persecutori_.html#.UXfwEEqwNlI
http://www.liberoquotidiano.it/news/961197/Senti_la_telefonata_di_minacce_del_direttore_di_Rai__a_Libero_.html
tv.liberoquotidiano.it/video/105814/Freccero_minaccia_Libero___Fascisti__io_vi_rovino_.html
Io direi di fare attenzione pure ad MTV, una delle TV più seguite dagli adolescenti.
Ci sono certi programmi allucinanti, tipo Geordie Shore, mandati in onda a qualsiasi ora, in cui un gruppo di ragazzi e ragazze che convivono (tipo grande fratello credo) dicono e fanno di tutto senza il minimo senso del pudore…
E’ vero: i vari Jersey e Geordie Shore, Loveline, Skins, Girls, ecc… sono di quanto peggio ci sia sulla nostra televisione.
C’è da dire che, però, che almeno MTV ha la “decenza”, se così la vogliamo chiamare, di mandare in onda certi contenuti quasi sempre a tarda ora, quando i bambini presubimilmente non sono davanti allo schermo.
Quel “quasi sempre” sta a indicare che non sempre è così: facendo zapping mi è successo, infatti, di vedere che Geordie Shore lo trasmettono anche durante la fascia protetta.
Attenti pure ai Griffin (che, a causa di sacrosante proteste da parte del MOIGE – Movimento Italiano dei Genitori – è stato tolto dalla fascia pomeridiana) e pure ad alcune puntate dei Simpson (talvolta alcune sono un po’ spinte).
Temo che questa tematica nel giro di pochi anni sarà all’ordine del giorno anche in Italia. Del resto lo è già nei paesi bassi.
E’ allucinante. Stiamo discutendo di infanticidio porca miseria. Ma vi rendete conto??? I nostri padri costituenti avevano lottato contro i nazisti e se fossero ancora vivi urlerebbero tutto il loro ribrezzo verso certe teorie perverse e invece, sono passati neanche 100 anni e siamo ancora qua a chiederci “ma perchè quel malato non lo eliminiamo?”. Forse abbiamo solo cambiato le motivazioni ufficiali, prima era per una specie di spending review oggi per compassione. La motivazione ufficiosa invece è l’egoismo. Chi me lo fa fare di sopportare un peso? io voglio vivere alla grande. Il problema è che quel peso è una persona come me, quindi cosa mi invento per sbarazzarmene? ci sono!! Risparmio pubblico oppure poveretto, lui non ha mai detto niente, ma io sospetto che la sua vita non sia degna di essere vissuta (sebbene non sappia minimamente come sia la sua esistenza ma la mia mi pesa tantissimo).
PS provare a promuovere delle politiche di sostegno per le famiglie in difficoltà no eh???
https://www.youtube.com/watch?v=WNmFqU-PxZ0
I laicisti nostrani sostengono un mare di falsità, tra cui quella che la stragrande maggioranza (si parla di un abbondante 80%) degli italiani siano favorevoli all’eutanasia, ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, al divorzio, all’aborto, alla fecondazione eterologa, all’uso degli embrioni, alla legalizzazione delle droghe “leggere” (ho messo le virgolette perché quella tra leggere e pesanti è una distinzione che per le sostanze stupefacenti andrebbe evitata), ecc…
Questo poteva essere vero negli anni ’70, anni in cui, sull’onda dei moti 68ini, sono stati legalizzati divorzio e aborto, ma oggi non è più così: basti vedere quanto poco “successo di pubblico” (meno del 25%) hanno avuto i referendum del 2005 sulla fecondazione assistita. Segno che dagli anni ’70 ad oggi le cose sono cambiate, e di molto (e in meglio).
Loro dicono che nel 2005 le cose sono andate male (male per loro…) sia perché la Chiesa, tramite Ruini, è intervenuta a gamba tesa nel dibattito pubblico sia perché c’è una generale disaffezione dei cittadini verso lo strumento referendario.
A parte il fatto che la Chiesa ha libertà d’espressione al pari delle altre realtà sociali (quindi è squallido questo voler invocare la censura nei confronti della Chiesa), anche quando si trattò di divorzio e aborto la Chiesa disse la sua, eppure in quell’occasione gli italiani, purtroppo, fecero diversamente da quanto auspicato dalla Chiesa. Quindi è falso parlare di “diktat vaticani”.
Per quel che riguarda la “generale disaffezione dallo stumento referendario”, voglio solo far notare che nel 2011, quando si è trattato di scegliere l’acqua pubblica, il no al nucleare e il no al legittimo impedimento, i referendum hanno ottenuto un successo: quindi anche la tesi della “disaffezione” è falsa. Piuttosto la realtà mostra che gli italiani sanno bene quello che vogliono e quello che non vogliono: e le cose che gli italiani vogliono/non vogliono non coincidono più, grazie a Dio, con le proposte scritte sull’agenda dei laicisti.
Se questi laicisti si decidessero ad essere davvero ciò che dicono di essere, cioè difendori della democrazia (sistema in cui a prevalere è l’idea portata avanti dalla maggioranza del popolo), la smetterebbero di voler innalzare quelle che sono nulla più che le loro idee personali al rango di “volere degli italiani”.
Eccellente analisi, molto puntuale.
mi vergogno di essere umano
Io no, poiché il Cristo è morto anche per me.
Dire “mi vergogno di esistere” è, in realtà, una delle più grandi bestemmie nei confronti di Dio, che ha voluto che io, te, e tutti noi esistessimo, che ci ha creati a sua immagine e somiglianza (notare che, di tutte le creature, solo l’uomo è creato a immagine e somiglianza del Creatore) e che ci ritiene così preziosi da dare la sua vita per la nostra salvezza.