Lo psichiatra Renzi: «adozioni gay? Ostacolo al normale sviluppo»

Ryan e famigliaL’agenda LGBT penetra anche negli asili attraverso libri, come il “Piccolo Uovo”, e spettacoli teatrali, come quello del Teatro Litta nella Milano del sindaco Giuliano Pisapia. Corrompe le menti dei più piccoli ingannandoli sulla genitorialità attraverso fiabe colorate, con le quali si educa alla fobia verso la diversità e la complementarietà sessuale. Il vizio comunista di uniformare ogni cosa non è morto con la caduta delle vecchie ideologie ma rimane e si amplifica grazie all’odio omosessuale contro la famiglia naturale, quella indicata dalla nostra Costituzione come l’unica possibile.

Un’ideologia che genera «tanta confusione» e «a quell’età è molto dannosa, condizionerebbe lo sviluppo e limiterebbe le potenzialità di mio figlio», ha affermato Bruno Renzi, psichiatra e ex direttore all’ospedale Sacco di Milano e docente presso l’Università degli Studi di Milano, l’Università di Bologna, La Sapienza di Roma e l’Università di Catania.

«L’infanzia», ha spiegato, «è un’età fondamentale per la formazione e l’indirizzo psicologico di una persona. È in quegli anni che diversi fattori concorrono alla strutturazione della personalità, e uno di questi è l’introiezione di modelli – emotivi, cognitivi e comportamentali – che provengono dalle figure genitoriali. In un contesto familiare normale, con una polarità maschile e una femminile, il bimbo ha la possibilità di acquisire i modelli congeniali alla sua struttura: se è un maschietto è opportuno che li acquisisca dal padre, altrimenti dalla mamma. Messo di fronte a libri e spettacoli come quello del Teatro Litta, il bimbo è indifeso, quantomeno gli si ingenera confusione, che diventa strutturata se il bombardamento è costante: una favoletta una volta sola pazienza, ma insistere con insegnamenti così fuorvianti può generare false introiezioni rispetto ai modelli che il bambino sta ricevendo da una famiglia normale»

Lo psichiatra non ama evidentemente il politicamente corretto è afferma: «Le persone gay hanno tutti i diritti tranne uno, quello di impedire lo sviluppo delle vaste potenzialità che ogni bambino ha insite in sé. Se gli si negano le due polarità maschile e femminile, cioè il diritto di avere entrambi i modelli parentali, viene privato della possibilità di acquisire le dinamiche utili per la crescita. È a quell’età che i bambini creano dentro di sé le convinzioni su se stessi, la vita, il mondo, che determineranno tutto il loro futuro, e queste derivano da un genitore maschio e uno femmina». La famiglia non è quella omosessuale, «madre natura ne sa più di noi».

Ricordiamo che in questa pagina è possibile visionare la documentazione scientifica sull’argomento (pro e contro), mentre in questa pagina è possibile visionare le prese di posizione di scienziati, filosofi e giuristi.

76 commenti a Lo psichiatra Renzi: «adozioni gay? Ostacolo al normale sviluppo»

  • Andrea ha detto:

    Questa è il più ridicolo e grottesco di tutti i tentativi di lavaggio del cervello della Storia…

    No, davvero, s’è mai visto un lavaggio del cervello finalizzato a giustificare la smanie sessuali di qualche d’uno? Ma davvero, ormai il male è arrivato al suo livello più comìco possibile…

  • Michele Silvi ha detto:

    Leggendo “lo psichiatra Renzi” pensavo che avesse sparato qualche boiata da incompetente il sindaco di Firenze :asd:

  • lorenzo ha detto:

    Cosa conta il parere di uno psichiatra in una società ormai convinta che le leggi di natura debbano essere decise democraticamente?

  • Umpalumpa ha detto:

    Sebbene non sia un giurista, vorrei far notare che la famosa sentenza della Corte Costituzionale 138/10, dipinta come l’apertura ufficiale della Corte Costituzionale ai matrimoni gay ha stabilito la completa incostituzionalità del del matrimonio fra persone dello stesso sesso. Fa riflettere soprattutto il fatto che la sentenza stabilisca l’inesistenza della famosa “discriminazione” contro i gay e contemporaneamente i giornali sostengano che la corte vuole i matrimoni gay. Questo perchè il giudice, fra le motivazioni della sentenza, ha inserito legittimamente una sua idea, augurandosi che il parlamento regolamenti il tema “matrimoni” gay.

    Cmq scrivo questo commento perchè fra le massime della sentenza c’è questa: “La normativa, che contempla esclusivamente il matrimonio tra uomo e donna, non può considerarsi illegittima con la Cost, perché essa trova fondamento nell’art. 29 Cost. e non dà luogo ad un’irragionevole discriminazione, non potendo le unioni omosessuali essere ritenute omogenee al matrimonio.”
    http://www.forumcostituzionale.it/site/images/stories/pdf/documenti_forum/giurisprudenza/2010/0011_nota_138_2010_silvis.pdf
    http://jurisnews.wordpress.com/home/diritto-in-pillole/

    In un paese normale (non clericale..per carità) i giornali avrebbero dovuto scrivere “la corte costituzionale ribadisce l’unicità della famiglia”. Ma tant’è…

    • Marco Comandè ha detto:

      Non c’è una incostituzionalità. La famiglia nel nostro ordinamento giuridico è solo una delle tante formazioni sociali ove si svolge la personalità dell’individuo. Non c’è nessun divieto: nella sentenza precedente di qualche anno fa, i giudici avevano indicato nel Parlamento il modo migliore per rispondere all’evoluzione dei costumi e delle “formazioni sociali” tra cui l’unione tra gay.

      • Pino ha detto:

        e tu chi sei per dirlo? Il portavoce della Corte Costituzionale?

        • Marco Comandè ha detto:

          “8. – L’art. 2 Cost. dispone che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

          Orbene, per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico. In tale nozione è da annoverare anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri.
          (…)
          Ne deriva, dunque, che, nell’ambito applicativo dell’art. 2 Cost., spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua piena discrezionalità, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette, restando riservata alla Corte costituzionale la possibilità d’intervenire a tutela di specifiche situazioni (come è avvenuto per le convivenze more uxorio: sentenze n. 559 del 1989 e n. 404 del 1988). Può accadere, infatti, che, in relazione ad ipotesi particolari, sia riscontrabile la necessità di un trattamento omogeneo tra la condizione della coppia coniugata e quella della coppia omosessuale, trattamento che questa Corte può garantire con il controllo di ragionevolezza.”
          http://noirpink.blogspot.it/2010/04/matrimonio-gay-le-motivazioni-della.html
          sentenza n. 138/2010

          • Umpalumpa ha detto:

            Marco la sentenza che ti segnalavo era proprio su un ricorso di legittimità costituzionale sull’art.2.

            Te la faccio breve. Una coppia omosessuale di Trento, rappresentata da un avvocato del partito radicale, aveva fatto causa ad un funzionario comunale che non aveva acconsentito di sposarli (e come avrebbe potuto del resto). Oltre a fare causa erano andati in corte costituzionale, sostenendo che quel comportamento violava, fra altri, l’art.2 della Costituzione. La risposta della consulta è stata negativa. E più in particolare ha sentenziato che non è possibile, secondo il nostro ordinamento, celebrare matrimoni fra persone dello stesso sesso, perchè la famiglia costituzionale presuppone, rispetto a tutte le altre formazioni sociali, un quid naturalistico ulteriore rappresentato dalla diversità di sesso tra i coniugi nonchè dalla loro astratta idoneità a generare figli.

          • Fabio Moraldi ha detto:

            La costituzione parla di famiglia naturale, davvero difficile che possa trattarsi di coppie omosessuali. D’altra parte lo ha spiegato benissimo la costituzionalista Marta Cartabia: http://www.forumfamiglie.org/allegati/rassegna_8461.pdf

            Considero l’argomento chiuso, nonostante gli sforzi improbabili di Comandé & amici gay.

            • Marco Comandè ha detto:

              Mah, io non ho parlato a nome mio: mi sono limitato a menzionare la famosa sentenza 138 del 2010, mi rinfacciate di aver letto alla lettera l’interpretazione della Corte Costituzionale? Ripeto: non c’è nessuna incostituzionalità nei matrimoni omosessuali, anzi questi ultimi sono tutelati dall’art. 2 Cost. Il punto fondamentale è che non spetta a questi giudici fare una legge sui gay, perchè non possono sostituirsi all’attività del legislatore. Spetta a quest’ultimo stabilire quali sono le formalità burocratiche attinenti alle “formazioni sociali ove si svolge la personalità dell’individuo”: matrimonio, semplici Pacs, contratti atipici?

          • Pino ha detto:

            vedi, tu capisci di diritto costituzionale quanto io capisco di ingegneria strutturale, cioè nulla. L’art. 2 “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” sai cosa significa il verbo riconoscere? Che tali diritti sono preesistenti al diritto positivo che non li sancisce, non li determina, non li stabilisce ma semplicemente prende atto che esistono, li riconosce appunto. Ma se tali diritti vengono dal di fuori del diritto positivo, da dove vengono? Possono venire solo dal diritto naturale i cui principi non prevedono certo il matrimonio gay. La Chiesa infatti basa il suo concetto di “legge giusta” proprio sul diritto naturale che ha il suo fondamento nella legge morale naturale. Il resto sono solo pippe mentali laiciste tipiche di chi si costruisce un mondo inesistente di diritti.

            • Marco Comandè ha detto:

              “8. – L’art. 2 Cost. dispone che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

              Orbene, per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico. In tale nozione è da annoverare anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri.
              (…)
              Ne deriva, dunque, che, nell’ambito applicativo dell’art. 2 Cost., spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua piena discrezionalità, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette, restando riservata alla Corte costituzionale la possibilità d’intervenire a tutela di specifiche situazioni (come è avvenuto per le convivenze more uxorio: sentenze n. 559 del 1989 e n. 404 del 1988). Può accadere, infatti, che, in relazione ad ipotesi particolari, sia riscontrabile la necessità di un trattamento omogeneo tra la condizione della coppia coniugata e quella della coppia omosessuale, trattamento che questa Corte può garantire con il controllo di ragionevolezza.”
              http://noirpink.blogspot.it/2010/04/matrimonio-gay-le-motivazioni-della.html
              sentenza n. 138/2010

            • Marco Comandè ha detto:

              Quello che hanno affermato esattamente i giudici della corte costituzionale sta nella sentenza 138/2010. Perchè non ve la prendete con loro invece che con me, se là si afferma che per formazioni sociali “In tale nozione è da annoverare anche l’unione omosessuale”?
              Quanto al rapporto tra diritto naturale e diritto positivo, fiumi di filosofia non hanno ancora chiarito la differenza: il profitto è naturale o positivo? la legittima difesa è naturale o positiva? la solidarietà è naturale o positiva?
              Per parte mia osservo che il diritto naturale parte dall’individuo (come nel caso dell’identità sessuale) mentre il diritto positivo parte dalla società (che sia religione, ideologia comunista, codice civile napoleonico, tirannia, democrazia, ecc.). Quindi non coincide con il tuo concetto di naturalità della famiglia. Un ermafrodito, che non è nè maschile nè femminile, è perfettamente naturale mentre invece la distinzione giuridica tra maschi e femmine appartiene al diritto positivo.

              • Fabio Moraldi ha detto:

                Non mi interessa nulla di quello che dicono i giudici, io guardo alla Costituzione e leggo che parla di famiglia naturale subito prima dei diritti verso i figli e quelli nati fuori dal matrimonio.

                Potete giocare all’interpretazione come volete, il matrimonio gay è incostituzionale come ribadiscono i costituzionalisti http://www.forumfamiglie.org/allegati/rassegna_8461.pdf e anche i politici più progressisti: http://www.wikipink.org/index.php?title=Personalit%C3%A0_italiane_contrarie_al_matrimonio_gay#Anna_Finocchiaro.2C_senatrice_del_Partito_Democratico_.2817_gennaio_2013.29

                • Marco Comandè ha detto:

                  La sentenza 138/2010 rinvia al parlamento il compito di decidere quale tutela assicurare alle unioni gay: contratti atipici, pacs o matrimonio vero e proprio. Non parlarmi di costituzionalisti, perchè le scuole di giurisprudenza sono diversificate e possono esserci differenze di opinioni, così come ce ne sono all’interno stesso della Corte Costtiuzionale! Se vuoi un atto formale devi basarti sul dato letterale della sentenza che ho menzionato.

                  • Fabio Moraldi ha detto:

                    La Costituzione parla chiaro, i revisionisti si stanno affaticando ma la Costituzione parla chiaro: famiglia naturale e procreazione.

                    • Marco Comandè ha detto:

                      Parla chiaro l’interpretazione dei giudici della Corte Costituzionale (sentenza 138/2010): la famiglia composta da un uomo e una donna è solo una delle tante “formazioni sociali ove si sviluppa la personalità dell’individuo” e spetta al legislatore occuparsene.

                    • Salvatore ha detto:

                      Ma perché questi due giudici hanno ragione? Forse sono loro oggi a determinare cosa sia il bene e cosa sia il male? Perché voi atei dovete vedere divinità dappertutto?

                  • lorenzo ha detto:

                    I padri costituenti, quando si riferivano alla famiglia, si riferivano a quella formata da un uomo ed una donna: parificare altre forme di unione con la famiglia tradizionale non significa tutelare le differenze ma tradire lo spirito della costituzione.

                    • Valentina ha detto:

                      Assolutamente ragione, anche perché quando venne scritta alle lobby LGBT non interessava nulla il matrimonio, anzi lo vedevano come una cretinata degli etero.

              • Pino ha detto:

                non ho capito una cosa, perchè insisti a mettere in piazza la tua ignoranza?

                • Marco Comandè ha detto:

                  Citare una sentenza costituzionale (138/2010) sarebbe mettere in piazza la mia ignoranza?

                  • Umpalumpa ha detto:

                    Marco, scusa? magari sbaglio io. La sentenza che ti ho citato, dipinta dai giornali come l’apertura della corte costituzionale ai matrimoni gay, non ha forse sentenziato che non esiste alcuna discriminazione nel prevedere, come fa il nostro ordinamento, un unico tipo di famiglia e la conseguente impossibilità a paragonare le unioni gay al matrimonio? sbaglio nel dire che la Corte Costituzionale, proprio con quella sentenza, ha sancito che il rifiuto a celebrare un matrimonio gay non è in alcun modo incostituzionale e più precisamente non viola affatto l’art.2 della costituzione?
                    Credo, ma puoi correggermi, perchè proprio non lo so, che le tue citazioni siano nella motivazione della sentenza. Ossia il giudice, nella spiegazione della sentenza, ha scritto un suo parere sul fatto che l’eventuale equiparazione fra matrimonio e altri tipi di unione (omo, poligame, incestuose consenzienti ecc) possa e debba essere fatta solo dal parlamento. Quindi in ultima analisi dal popolo.

                    • Marco Comandè ha detto:

                      L’assenza di prova non è prova di assenza: la non incostituzionalità di un’azione non è l’incostituzionalità di un’altra. Da prendere testualmente alla lettera è la sentenza 138/2010, è quella che ha sancito che spetta al legislatore occuparsi della tutela delle unioni gay.

                    • Salvatore ha detto:

                      Ma quale legislatore? Chi l’ha deciso? Un giudice? E allora cambiamo giudice e vedrai che la sentenza cambia…il comunismo-statalismo che vede divinità negli uomini di legge mi sembra ormai qualcosa di talmente sciocco!!

  • Marco Comandè ha detto:

    @Penultimo:
    tu hai sostenuto che non dovevo mescolare la biologia con l’ontologia. Eppure Aristotele la confusione la sosteneva, eccome! Siccome il movimento appartiene al divenire e il perfetto si muove in modo circolare, ogni movimento ha una sua causa, in un regresso ad infinitum. Per Aristotele il moto perpetuo (definizione contemporanea, lasciamogli il “movimento”) era un’assurdità logica, di qui la deduzione che doveva esserci un motore primo, cioè Dio! Un ragionamento pienamente ontologico che parte da Dio, arriva ai cieli perfetti e immutabili per terminare con la classificazione tra specie viventi eterne e mai evolutesi!

  • beppina ha detto:

    In rete si possono trovare storie di gay o lesbiche che cercano di “uscire”dalla condizione di omosessuale. E’ interessante notare come vengono trattati (e considerati) dai seguaci LGBT ed epigoni laicisti vari. Gli appestati hanno maggior fortuna. C’é da meditarci sopra…

    • Matyt ha detto:

      O più che altro, c’è da riflettere sul fatto che, accanto a storie di omosessuali “guariti”, ce ne sono molte, ma molte di più di ragazzini sottoposti da genitori bigotti a terapie “riparatrici” contro la loro volontà che hanno deciso di suicidarsi.

      • beppina ha detto:

        …ma molte di più… (sic)

        Ciao Matyt. “Maestro” nel girare i discorsi… e immancabile fautore di una statistica casereccia e di pelle. Di grazia illuminami sulle casistiche, sulle tendenze, sulle medie, sulle norme e sulle curtosi dei fenomeni; chissà che forse si riesca ad approcciarsi a queste evenienze con mente serena e non prevenuta.

        E’ meglio soprassedere inoltre sul becero paragone fra l’azione di “presunti” genitori “bigotti” e quel concentrato di moda, luoghi comuni, prese di posizione, dichiarazioni che canalizzano vagonate di insulti e offese verso persone, per lo più deboli ed indifese, colpevoli unicamente di tentar di “girar pagina”.

        • Marco Comandè ha detto:

          I conflitti con i genitori ci sono sempre e una percentuale è anche finita male. Per intenderci: sia nell’uno che nell’altro senso, genitori omo e figli etero o genitori etero e figli omo. La par condicio è rispettata.

        • Matyt ha detto:

          http://wthrockmorton.com/2011/09/narth-report-suicide-attempts-increase-during-sexual-orientation-change-therapy/

          Enough? Posso andare avanti se vuoi.

          Comunque, nessun luogo comune, nessuna presa di posizione aprioristica: ci sono famiglie che non riescono ad accettare il diverso orientamento sessuale del proprio figlio, lo costringono con la forza a una terapia riparatrice, che nel migliore dei casi avrà effetti devastanti sulla sua salute mentale.

          • lorenzo ha detto:

            Gli effetti devastanti sulla salute mentale di chi ha un conflitto tra biologia e desideri sessuali, sono provocati dalle persone gay-friendly.

          • beppina ha detto:

            Il problema non é l’ovvia esistenza di qualche genitore che, sbagliando approccio e probabilmente per impreparazione, affronta in modo scorretto le problematiche del proprio figlio omosessuale; quello che mi permetto di contestare é che si parli aprioristicamente di approcci sbagliati colpevolizzando i genitori e nel contempo si banalizzi il percorso di “recupero” scelto o proposto a qualche diretto interessato. Ribadisco che su questi due fenomeni dubito si possa ragionevolmente avere delle valutazioni oggettive (non ci sono statistiche attendibili…).
            La realtà é che per quel “certo modo di pensare” che lei rappresenta da fondamentalmente fastidio prendere atto che qualcuno ha provato ed in alcuni casi é anche riuscito a “cambiare pagina”.

            • beppina ha detto:

              A proposito, vada pure avanti con i link. Chissà che alla fine non si possa tentare una dettagliata elaborazione statistica dei “numeri” presentati (“numeri” eh…, non bla-bla… mi raccomando).

          • Mariasole ha detto:

            Secondo te ha senso una terapia fatta su costrizione? La vostra mentalità dittatoriale non ha nulla a che fare con qst percorsi

          • Fabio Moraldi ha detto:

            http://www.mygenes.co.nz/whiteheadcomorbid10_2.pdf

            Le terapie in linea generale funzionano e non causano alcun problema. Posso andare avanti sei vuoi.

      • lorenzo ha detto:

        Più che altro io sento pontificare molti bigotti fermamente convinti che non provochi alcun problema psicologico la discordanza tra la realtà del sesso biologico ed i desideri sessuali.

        • Paolo ha detto:

          Cosa che non avviene nel naturale orientamento omosessuale…anche se al sig. Lorenzo piacerebbe che non fosse così. Ma i desiderata dell’ideologia religiosa sono irrilevanti data la loro infondatezza.

          • lorenzo ha detto:

            Che l’ideologia del “naturale orientamento omosessuale” sia per te un dogma religioso contronatura lo rispetto profondamete: io sono per la naturale attrazione sessuale tra maschio e femmina.

          • Fabio Moraldi ha detto:

            Naturale orientamento omosessuale? E cosa ci sarebbe di naturale in qualcosa che viola l’esistenza stessa della natura umana nel tempo?

    • Paolo ha detto:

      Parlerei piuttosto di persone che vivono male la loro natura fomentando il proprio disagio e a volte cercando di crearla in altro. Persone che invece di curare la vera causa del proprio malessere ossia l’omofobia interiorizzata. Non per nulla tutti i cosiddetti “ex gay” sono dei ferventi religiosi. Altresì palese è la totale inefficacia delle “terapie” dette riparative o di conversione. È questo perchè basate su un presupposto totalmente falso ossia che l’omosessualità sia qualcosa di diverso da un normale e naturale orientamento sessuale al pari dell’eteroessualità.

      • lorenzo ha detto:

        “persone che vivono male la loro natura fomentando il proprio disagio e a volte cercando di crearla in altro”: io stesso non sarei riuscito a descrivere meglio cosa sono i gay.

        • Sandro Di Marco ha detto:

          Io la mia natura (gay) la vivo benissimo, di cosa state parlando ?? e quale sarebbe “l’altro” a cui vorrei (secondo voi) creare disagio ?? Il mio compagno che sta con me da 7 anni?

          • beppina ha detto:

            Io la mia natura (gay) la vivo benissimo, di cosa state parlando ?? e quale sarebbe “l’altro” a cui vorrei (secondo voi) creare disagio ?? Il mio compagno che sta con me da 7 anni?

            Do per scontato evidentemente che quanto afferma lei sia vero, e non entro in merito (ne mi permetterei mai di farlo). Tre cose però mi permetto di dire:
            1) non é possibile emarginare, insultare e chipiùnehapiùnemetta la persona che nella condizione in qualche modo a lei similare, prova per mille motivi ad avviarsi verso un percorso che comporta un “voltar pagina” (come vede non mi permetto di fare alcun giudizio se la cosa sia giusta o sbagliata, ecc…). In buona sostanza la convinzione di certe persone o gruppi organizzati di essere in una condizione di “invarianza” (convinzione ovviamente lecita ancorchè discutibile) non deve prevaricare chi nella stessa propria comunità non la pensa allo stesso modo, ritiene di essere in qualche modo in uno stato di confusione e approccia un percorso di approfondimento (come vede non uso il termine “recupero”).
            2) chi per mille motivi nella sua condizione convive in forma stabile con un partner e, come dice lei, ritiene di vivere benissimo la propria natura é giusto che rivendichi ed in modo civile ottenga una normazione civilistica che salvaguardi la realtà di coppia (coppia che evidentemente si può dissolvere nel tempo e/o, può vedere un suo 1/2 morire, ecc…, come in tutte le coppie).
            3) E’ l’assimilazione al matrimonio e soprattutto l’evenienza “prole” che sicuramente non mi trova d’accordo. Per mille motivi che, indipendentemente da come lei la pensa, vanno comunque rispettati ed eventualmente oggetto di valutazione democratica come si fa normalmente nei paesi civili. Ad esempio come ritengo un errore che una unione umosessuale possa avere figli (biologici a 1/2, in affido o adottati) allo stesso modo ritengo un errore che una coppia uomo-donna metta al mondo figli in tarda età (in pieno dispregio del fatto che proprio quando il figlio ha più bisogno dei genitori se li ritrova “insicuri” perché abbondantemente nella parabola discendente della propria vita).
            Mi permetto infine di farle una considerazione. Non commetta l’errore di ritenere che il modo di pensare a lei non gradito sia conseguenza di dinamiche di stampo religioso o altro di similare.

          • Pino ha detto:

            e allora? Altri invece la loro natura gay la vivono malissimo e ne vorrebbero uscire ma la lobby gay li considera degli appestati e cerca di negare quelle terapie di natura psicologica che permetterebbero loro di affrontare e risolvere il problema. La natura violenta, oppressiva ed antidemocratica di questa lobby è evidente. Invece tutti i gay, anche quelli che hanno problemi con la loro condizionee, dovrebbero poter avere gli strumenti adatti per risolvere il loro problema.

          • lorenzo ha detto:

            http://tv.liberoquotidiano.it/video/109923/Tutto_vero__il_maiale_fa_l_amore_con_la_macchina.html
            Il verro si comporta come gli suggerisce l’istinto e solo una cultura arretrata, clericale e bigotta potrebbe trovare questo comportamento animale non conforme alle leggi di natura.

            http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/1085890/Fa-sesso-con-un-divano–arrestato-.html
            Il tizio in questione si comporta in modo da assecondare le sue pulsioni sessuali e solo una cultura arretrata, clericale e bigotta potrebbe trovare questo comportamento umano non conforme alle leggi di natura.

            Che il pene e la vagina siano solo residuo evolutivo privo di importanza per una sessualità completamente libera da ogni ancestrale remora legata alla fisicità è ormai scientificamente accertato.

            Contento tu…

          • Penultimo ha detto:

            Un bambino che non è il tuo cicciobello per sfoderare una uguaglianza inesistente,e il fatto che non sussista un’uguaglianza tra due cose oggettivamente diverse non implica necessariamente che non possano rispettarsi.Lascialo in pace e lasciali la possibilità di avere una famiglia normale,così come tu hai avuto la tua.Francamente l’atto stesso di essere chiamato omofobo è seccante datevi una regolata anche nelle manifestazioni simil gay prade,non per me,ma perchè non devono gli altri spiegare ai bambini che esiste un cernevale che non è ha febbraio,il sensazoonalismo non mi fà nè caldo nè freddo,non accusare altri che sono ridiventati eterosessuali di mancanza di rispetto nei tuoi confronti.Per il resto sono d’accordo:

            a)Al fatto che devi vivere tutelato dalle agressioni verbali/fisiche
            b)Di vivere con il tuo compagno come meglio credi.

            Ma se discuti di famiglia,non puoi farti vittima di omofobia perchè gli altri non la pensano come te.E solo un modo di farsi vittima ipocrita di una discussione che tu stesso hai invocato,non mi infastidiscono le condizioni sessuali,io sono un vittimofobo piuttosto che omofobo.

      • Mariasole ha detto:

        “persone che vivono male la loro natura fomentando il proprio disagio e a volte cercando di crearla in altro”: qst è la lobby gay, che non riuscendo ad affrontare la realtà la vuole negare a tutti

      • beppina ha detto:

        Non per nulla tutti i cosiddetti “ex gay” sono dei ferventi religiosi.

        Mamma mia che assolutismo… non ci sono mai vie di mezzo vero?

        Altresì palese è la totale inefficacia delle “terapie” dette riparative o di conversione.

        Anche qua non ci sono vie di mezzo nell’esprimere i concetti (atteggiamento tipico di una visione monorientata e ideologica). A parte le “riparative” cosa sarebbero poi le “terapie di conversione”?

        È questo perchè basate su un presupposto totalmente falso ossia che l’omosessualità sia qualcosa di diverso da un normale e naturale orientamento sessuale al pari dell’eteroessualità

        Lei sa tutto e ovviamente é sicuro di tutto, vero? Mi sono permessa di fare qualche approfondimento tempo fa; in particolare ho letto che la prima versione del DSM statunitense (manuale dei disturbi mentali) negli anni ’50 elenca l’omosessualità come una deviazione sessuale al pari di necrofilia o pedofilia. Nel successivo DSM non si parla più di deviazione sessuale ma di disturbo dell’orientamento sessuale; nel nuovo successivo DSM l’omosessualità non è più un disturbo mentre rimane tale l’omosessualità ego-distonica. In buona sostanza ad ogni nuova versione DSM compare una nuova definizione. Ma alla fine che cos’é questa omosessualità? Sembrerebbe (come vede uso il condizionale …) che gli stessi psichiatri non lo sappiano con esattezza. Lo sa lei come viene aggiornato questo mitico DSM? Qualche migliaio di psichiatri si mettono assieme, ogni tot anni, e decidono democraticamente per alzata di mano a maggioranza semplice. Ogni discussione sul fatto se l’omosessualità sia o meno un disturbo mentale e come vada caratterizzata alla fine sembra ridursi sostanzialmente a cercare di portare l’acqua al proprio mulino ideologico. Pare che quest’anno la mitica APA dovrebbe darci succosi aggiornamenti sulla pedofilia, vedremo…

        • Matyt ha detto:

          Beh, che il NARTH sia praticamente un’emanazione del fondamentalismo cristiano americano penso sia un fatto abbastanza assodato no?

          • beppina ha detto:

            Non rispondo sull’emanazione del fondamentalismo cristiano (frase talmente intrisa di visione ideologica da non meritare che la sola semplice lettura).

            Quello che mi sento di dire é che il NARTH é, e rimane, una possibilità e certamente non é un obbligo. Le conseguenze socio-culturali delle sedute decisionali APA (molto “scientifiche”…sic!) stanno al contrario diventando una vera e propria imposizione, anche se indiretta, essendo utilizzate dai vari movimenti di deriva etica per contestualizzare e cercare di dare dignità scientifica a visioni alternative del modo di essere della famiglia e della società (visioni per inciso, che andrebbero comunque affrontate, ma certamente non con metodi induttivi stile APA, semmai con metodi deduttivi, ma questo é un altro discorso…).

            Quello che veramente “secca” alle varie lobby gay e ai vari epigoni laicisti é il fatto che ci sia “ancora” qualcuno che ritenga di dare una possibilità di uscita dalla condizione omosessuale. Inoltre quello che é, e rimane, altra verità é che nessuno ancora ha chiarito inequivocabilmente cause (ed eventuali soluzioni se necessario) delle condizioni/stati di omosessualità. Aver paura del fatto che qualcuno ne “esca” implica soprattutto aver paura, indirettamente, della validità delle ragioni della stessa comunità gay.

      • Fabio Moraldi ha detto:

        Detto da un gay che è un fervente antireligioso è abbastanza ridicolo.

        In ogni caso quando voi comincerete a rispettare chi non vuole più essere gay allora comincerete ad essere credibili. Per ora siete un movimento intollerante che per nascondere la sua tristezza deve riempirsi di colori arcobaleneggianti e comportarsi con modi infantili (vedi gay pride & Co).

      • Pino ha detto:

        non ci sono i “cosiddetti” ex gay, ci sono gli ex gay anche se a te la cosa non piace. Dal tuo commento traspare l’intolleranza ideologica della tua posizione. Siccome non vuoi riconoscere la realtà allora per te non esistono ex gay, anzi, sono affetti da omofobia interiorizzata, una affermazione delirante, fuori dalla realtà. Quello che non sono mai riuscito a capire è perchè il mondo gay abbia bisogno di una una sorta di patente di normalità da parte della società per giustificare il proprio comportamento sessuale, che nessuno gli nega. Nessuno impedisce ai gay di comportarsi come meglio credono e quindi non capisco perchè io debba essere criticato od accusato di “omofobia” se ritengo tale comportamento contro natura. La pretesa di imporre il proprio punto di vista negando agli altri la libertà di esprimere il loro è tipico di una mentalità autoritaria ed antidemocratica.

  • Pino ha detto:

    lo spettacolo demenziale al quale si accenna all’inizio dell’articolo sarà stato partorito dalla mente geniale di Pierfrancesco Majorino assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute del comune di Milano meglio conosciuto come lo Zapatero dei Navigli. La cosa che però lascia basiti è che per questi personaggi abbia votato una larga parte del clero milanese che ha trascianto una parte dei cattolici milanesi. Pisapia e Majorino sono stati eletti grazie al voto cattolico che è stato determinante.

  • Cino ha detto:

    Giovedì avevo l’assemblea scolastica e tra gli argomenti c’era anche l’omofobia.
    Ho notato come abbiano detto molte cose imprecise o in certi casi proprio sbagliate.
    Per esempio hanno detto che l’omosessualità non è una malattia, ma una cosa naturale e che il sesso biologico è una cosa diversa dal sesso psicologico (quello che uno si sente di essere: maschio o femmina).
    Hanno dichiarato che l’adozione da parte di una coppia omosessuale non reca nessun problema al bambino ed è completamente uguale a quella da parte di genitori etero.
    Hanno anche espresso la loro contrarietà al matrimonio omosessuale, dicendo che se un membro della coppia si facesse male e andasse in ospedale, l’altro (non facendo parte della famiglia) non possa andare a fargli/le visita. Stessa cosa per il funerale. E’ vero? Sapete linkarmi un articolo su questo argomento? Grazie

    • Paolo ha detto:

      Perchè così è la realta Sig.Cino. Chi continua a promuovere visioni distorte e sbagliate del naturale orientamento omosessuale è spinto solo dal furore ideologico della propria religione (l’ideologia per eccellenza).

      • beppina ha detto:

        Le consiglio di approfondire il significato, sia passato che odierno, del termine ideologia.

        • Matyt ha detto:

          ideologia Il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale.

          da: http://www.treccani.it/enciclopedia/ideologia/

          Mi pare che, da definizione, il cattolicesimo sia una ideologia.

          Che poi ora si brandiscano le parole neanche fossero mazze chiodate, e che vi siete creati un lessico particolare (comportamento tipico di tutti i “sistemi” sociali) è un altro paio di maniche.

          • Fabio Moraldi ha detto:

            Il cattolicesimo non è un complesso di credenze, nemmeno un complesso di opinioni o valori, è semplicemente nato come gruppo di seguaci di Gesù Cristo nel corso della storia. Il resto è una conseguenza non riducibile. I cattolici sono ideologici quanto i tuoi figli a chiamarsi con il tuo cognome.

            • Matyt ha detto:

              Gruppo di seguaci di Gesù Cristo contrassegnati da una particolare weltanschauung, che genera un particolare corpus di valori, opinioni, credenze.

              A casa mia, quel corpus si chiama Ideologia, che poi a voi la parola faccia schifo è un altro paio di maniche.

              Per fare una metafora agreste, se un porco lo chiami cavallo non inizia a nitrire.

              • Nemo ha detto:

                Un po come: “Se una coppia gay la dichiari uguale ad una coppia etero non è che inizino a far figli”

                Oppure: “Non è che definendo naturale l’omosessualità tutto ad un tratto i gay “maschi” possono permettersi di “accoppiarsi” senza preservativo. Perché la flora batterica del retto (sana ed indispensabile se rimane nella sua giusta sede) è micidiale per il pene e tutto ciò che vi è attaccato”

                Ma anche: “Non è che definendo naturale l’omosessualità i gay nascono con il preservativo incorporato”

                Ed in fine: “Non è che definendo naturale l’omosessualità i testi di anatomia non riportino più che l’ano è strutturato per espellere e non per ricevere”

                Mi fermo qui ma si potrei continuare all’infinito.

                • Matyt ha detto:

                  Così come non è che dichiarando che l’omosessualità sia un abominio si riesca ad eliminarla.

                  Come vede, il discorso può essere girato in moltissimi modi diversi…

                  • Nemo ha detto:

                    Chi ha mai detto omosessualità = abominio.
                    Non cerchi di buttarla sul patetico o sul politically correct.

                    Ho fatto delle osservazioni ben precise e, siccome non sa come confutarle, svia la discussione sulla politica del piagnisteo.

                    Io ho presentato dei fatti, lei se ne esce con un escamotage retorico.

          • beppina ha detto:

            Mi pare che, da definizione, il cattolicesimo sia una ideologia. Che poi ora si brandiscano le parole neanche fossero mazze chiodate, e che vi siete creati un lessico particolare (comportamento tipico di tutti i “sistemi” sociali) è un altro paio di maniche.

            Solo chi non conosce le religioni, e particolarmente il cristianesimo, può trarre queste conclusioni. Cominciamo ad esempio col dire che il “cristiano” non costituisce un “gruppo sociale” e potremmo finire, ad esempio, coll’introdurre il concetto di “fede cristiana” che non é banalmente “credere” (come pensa lei) in un Dio. Certamente usare il termine “ideologia” potrebbe avere senso qualora rappresentativo di una serie di conseguenze… (al limite, ma molto al limite).
            Quanto al lessito particolare… quello che da fastidio, se posso dire la mia, non é l’uso del termine “ideologia” in se ma la riduzione del “Mistero cristiano” ad una banale ideologia come molti laicisti fanno (qualcuno per ignoranza, altri con malcelata malafede).

            • Matyt ha detto:

              La riflessione sul lessico era un’altra, ma penso la affronterò in un altro momento…
              Il fatto che il credere in un Dio non significhi essere cristiani mi è perfettamente chiaro: Einstein (di cui condivido completamente la posizione religiosa…) mi sembra il tipico esempio.

              A lei sembra riduttivo paragonare la weltanschauung cristiana a una “banale” ideologia, a me sinceramente no: basta essere consapevoli di quale sia il significato della parola “ideologia”, che la sua connotazione negativa è meramente convenzionale, e che sia opportuno usarla in modo corretto.
              Che poi si tenti di differenziarsi dalla massa delle altre “religioni” (tra le quali vanno senz’altro introdotte anche l’ateismo, o il comunismo più fideista…) bollando i loro sistemi di valori come Ideologia non rende il vostro molto diverso.

      • Fabio Moraldi ha detto:

        Ma perché ogni commento di Paolo è sempre uguale? Sempre con questa ideologia religiosa. Un po’ come i bambini, che ripetono sempre le stesse cose…vuoi vedere che aveva ragione Sigmund Freud quando diceva che l’omosessualità crea delle personalità infantili e narcisiste?

    • lorenzo ha detto:

      Caro Cino, Paolo è veramente la bocca della verità: quello che infatti hai ascoltato in quell’assemblea scolastica serve a promuovere visioni distorte e sbagliate del naturale orientamento ed è spinto solo dal furore ideologico della propria ideologia omosessuale.

    • Mariasole ha detto:

      In qst sito trovi mlt materiale utile 😉

  • Penultimo ha detto:

    @Di marco
    tu hai sostenuto che non dovevo mescolare la biologia con l’ontologia. Eppure Aristotele la confusione la sosteneva, eccome! Siccome il movimento appartiene al divenire e il perfetto si muove in modo circolare, ogni movimento ha una sua causa, in un regresso ad infinitum. Per Aristotele il moto perpetuo (definizione contemporanea, lasciamogli il “movimento”) era un’assurdità logica, di qui la deduzione che doveva esserci un motore primo, cioè Dio! Un ragionamento pienamente ontologico che parte da Dio, arriva ai cieli perfetti e immutabili per terminare con la classificazione tra specie viventi eterne e mai evolutesi!

    tu hai sostenuto che non dovevo mescolare la biologia con l’ontologia.

    Dove?Io ti ho detto di non confondere la filosofia Platonica con quella Aristotelica.E ti ho detto che gli ormoni non c’entrano un piffero con il concetto di ontologia.Dato che le scienze

    Eppure Aristotele la confusione la sosteneva, eccome!
    Nel senso che tu postoli l’esistenza fuori dai concetti fisici?Ma per fisici aristotele non intendeva gli enti matematici che sono immobili,ma gli enti percepibili dei sensi che non sono immobili.E faceva accuratamente la distinzione di dove stava il movimento,il movimento non sussiste nei concetti matematici (Il moto circolare uniforme infatti non è un movimento reale ma un movimento astratto è in realtà nella mente non nell’osservabile).
    Infatti al livello ONTOLOGICO non esiste un moto circolare uniforme IDEALE nel mondo.Non esiste nemmeno una circonferenza ma una forma analoga all’idea di cui la circonferenza è astrazione.

    Siccome il movimento appartiene al divenire e il perfetto si muove in modo circolare, ogni movimento ha una sua causa, in un regresso ad infinitum.

    Aristotele non è Eraclito.

    Ogni moviemento a una sua Causa “esterna”.In ogni movimento c’è un motore primo il quale è anche IMMOBILE,cioè non partecipa al movimento di cui è Causa.Ovvero io posso colpire la palla da bilardo con la stecca,ma non mi muovo con la stecca nè con la palla,sono la causa esterna del movimento della palla pur essendo immobile rispetto alla palla che si muove.Severino piazza contraddizioni alla sca..ma questo è un’altro argomento.Circolare?Cosa c’entra la rappresentazione dell’infinito parmenidea dell’essere con

    Per Aristotele il moto perpetuo (definizione contemporanea, lasciamogli il “movimento”) era un’assurdità logica, di qui la deduzione che doveva esserci un motore primo, cioè Dio!

    Aristotele non è Zenone.No da qui non si deduce afatto Dio,si Deduce che la causa prima immobile necessaria (poichè tutto ciò che si muove è mosso da altro) come io sono (ho un’aLTRA CAUSA ESTERNA) necessario alla palla da biliardo dato che la palla biliardo non si muove in eterno ma si ferm, segue che io sono una causa finita a mia volta generato da altro e da un’altra causa esterna (altri individui)finita,negli astri dato che è eterna allora anche la prima causa in analogia agli astri era eterna poichè eterno era il movimento degli astri.

    Se il movimento nell’universo è eterno allora (analogia) esiste una causa immobile eterna.

    In seguito l’esistenza prendera il concetto di astratto e la matematica prenderà sempre più il concetto di reale seguendo un rappresentazione platonica.

    Poi bisognerebbe introdurre atto/potenza sostanza accidenti ma siamo OT.Io ti ho detto di non confondere i concetti matematici (non soggetti al movimento e fisici) sul piano dell’esistenza reale,perchè non esiste un movimento circolare uniforme,per platone esiste e li va postulato l’è,per aristotele si parte dal fatto che invece l’idea è sovrasensibile.

  • Franceschiello ha detto:

    “Il relativismo che, con la scusa del rispetto delle differenze, omogeneizza nella trasgressione e nella demagogia; consente tutto pur di non assumere la contrarietà che esige il coraggio maturo di sostenere valori e principi. Il relativismo è, curiosamente, assolutista e totalitario, non permette di differire dal proprio relativismo, in niente differisce dal “taci” o dal “fatti gli affari tuoi”.”

    Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco.