Libertà religiosa in Europa, tra alti e bassi

Nadia EweidaSu quattro casi di cristiani britannici che avevano fatto ricorso adducendo di essere vittime di discriminazioni religiose, la Corte europea per i diritti umani (che nulla ha a che vedere con l’Ue), solo la cristiana copta Nadia Eweida, dipendente della British Airways che l’aveva sospesa dal servizio per aver voluto indossare una piccola croce al collo, ha visto riconoscersi la discriminazione subita.

Secondo la Corte di Strasburgo i tribunali nazionali britannici avevano «dato troppo peso» all’esigenza di tutelare l’immagine della società a scapito del diritto di manifestare la propria religione. Soprattutto, però, Eweida aveva dalla sua il fatto che la stessa compagnia, mentre le vietava di esporre un simbolo cristiano, aveva fatto eccezioni per veli islamici e turbanti sikh. Il governo britannico dovrà versarle un indennizzo di 32mila euro.

Niente da fare invece per Shirley Chaplin, infermiera cristiana in una clinica, che era stata prima rimossa dal servizio attivo e poi aveva perso il posto, per aver rifiutato di togliersi una catenina con croce, come invece chiesto dalla direzione per ragioni di sicurezza e igiene nei rapporti con i pazienti. La Corte ha sostenuto che «la protezione della salute e della sicurezza in ambito ospedaliero è di importanza molto maggiore» rispetto al diritto di manifestare il proprio credo. La decisione della Corte appare corretta perché oltre al diritto della libertà religiosa occorre al tempo stesso tenere conto dell’esistenza di altri diritti che possono essere messi in gioco, come ha spiegato Monica Lugato professore ordinario di Diritto internazionale alla Lumsa

Più controverso il caso degli altri due ricorrenti, Lillian Ladele e Gary McFarlane, che hanno dovuto affrontare problemi sul posto di lavoro per la loro contrarietà ai matrimoni omosessuali. Ladele, impiegata dell’Anagrafe a Londra dal 1992, si è trovata sotto procedura disciplinare per aver rifiutato di applicare la nuova normativa britannica del 2005 che introduce l’unione civile per le coppie gay, nonostante fossero disponibili anche altri impiegati. McFarlane è stato invece licenziato dall’incarico di consulente per coppie per le sue idee sulle civil partnership omosessuali, pur avendo assicurato che avrebbe rispettato le linee guida della sua istituzione. Riteniamo un errore l’inesistenza della possibilità dell’obiezione di coscienza anche in casi come questi, oltre che per l’aborto, così come stanno chiedendo da mesi numerosi sindaci francesi preoccupati dell’introduzione del “matrimonio per tutti” voluto dal governo Hollande.

Due giudici della Corte di Strasburgo – Vincent de Gaetano (Malta) e Nebojša Vucinic (Montenegro) – si sono infatti dissociati dalla sentenza, in particolare nel caso di Ladele, ricordando che in gioco ci sia la libertà non tanto di religione quanto di coscienza: «Nessuno dovrebbe essere obbligato ad agire contro la propria coscienza o esser punito per aver rifiutato di farlo», e oltretutto quando la donna fu assunta non esisteva la possibilità di unione civile tra omosessuali. Queste due persone «sono state sacrificate sull’altare dell’ossessione per il politically correct».

Secondo la prof.essa Lucato, in generale tuttavia «il messaggio che viene dalla sentenza è che c’è una grande attenzione al diritto alla libertà religiosa». Forse è troppo ottimista, non a caso la Stanford Law School ha preso una particolare decisione, ovvero permettere agli studenti, sotto la supervisione del professore, di rappresentare clienti che stanno lottando per vincere battaglie legali sulla libertà religiosa in America. Evidentemente il vento che soffia anche negli USA non è poi così positivo.

38 commenti a Libertà religiosa in Europa, tra alti e bassi

  • Pietro ha detto:

    La domanda è: per quale motivo una persona con un credo religioso, sente il bisogno di manifestarlo pubblicamente?
    Trovo, poi, che un ottimo modo per fare “obiezione di coscienza” siano le dimissioni, ove si ritenga di non poter svolgere tutte le funzioni per cui si è stati assunti. Questo soprattutto quando si lavora per un ente pubblico che dovrebbe essere al servizio di tutti, credenti, non credenti, cristiani, musulmani, seguaci di culti pagani ecc. ecc. Se no finisce che ognuno obietta per qualcosa e non lavora nessuno.

    • Paolo Viti ha detto:

      Chi lo fa è perché desidera mostrare agli altri un tratto distintivo della sua personalità, come chi sfoggia un bellissimo rolex o ha al collo la foto della sua famiglia o -per i più giovani- indossa un polsino della sua squadra preferito. Non sto paragonando il valore della croce al rolex o alla foto della famiglia, ma dico solo che sono manifestazioni di sé, di quel che uno crede di avere di più caro.
      A nessuno dovrebbe essere impedito questo, indossare un rolex non può discriminare coloro a cui il rolex non piace, oppure i proprietari di altre tipi di orologi. Così dovrebbe essere per il sentimento religioso.

      Riferendoci agli ultimi due casi descritti non credo che tu possa obbligare una persona a licenziarsi e nemmeno ad agire contro coscienza. Se tutti i medici contro l’aborto si licenziassero -date le percentuali vicine al 90%- gli ospedali e la salute dei cittadini collasserebbe.

      • beppina ha detto:

        Su un forum laicista, alcuni mesi fa, ci fu una “interessante” osservazione: “ma perché un medico non deve eseguire le IVG? Quando si é iscritto a medicina lo sapeva che fra i compiti del medico c’é anche questo…”.
        Uno dei tanti risultati della cultura relativista e laicista. E poi predicano tanto sul dogmatismo religioso…

      • Pietro ha detto:

        Insomma, un modo esibizionista come un altro. Come slancio non è granché, non credi?

        • Paolo Viti ha detto:

          Il tuo un punto di vista ovviamente indirizzato allo scontro, puramente provocatorio. Rinuncio dunque a proseguire tale dialogo che sembrava avere come interlocutore una persona stranamente rispettosa. Concludo invitandoti a chiamare esibizionista anche una persona che al collo porta la foto di sua figlia, come espressione di quel che ha di più caro.

          Continuiamo ad attendere persone legittimamente laiciste ma con un atteggiamento non provocatorio, sicuri che da qualche parte si dovranno pur nascondere!

          • andrea ha detto:

            Ha perfettamente ragione, Paolo; ma un ateo “rispettoso” è una rarità, perchè “hanno odiato ME, odieranno anche voi”.
            L’ateo “medio” considera i credenti degli esseri inferiori, pur non avendo in mano nessuna ragione razionale x negare DIO: di qui la sua rabbia.
            Così è, niente di nuovo sotto il sole.

          • Pietro ha detto:

            Ho grande rispetto per i credenti. Alcune delle persone che mi sono più care e alcune delle persone per cui ho più grande stima e ammirazione sono profondamente credenti. Amo, però, discutere con franchezza.

            A Paolo,
            io penso che ciò che si ha di più caro vada custodito gelosamente. Una foto, ad esempio, io la terrei nel portafogli o al collo, certo, ma in un medaglione, non in vista. L’atteggiamento che hai descritto nella tua prima risposta a me sembra avere i caratteri di un modo esibizionista. Ma, intendiamoci, io non sono d’accordo. Voglio dire che, a mio parere, il bisogno che certuni hanno di mostrare i propri simboli religiosi non ha nulla a che fare con certo esibizionismo. Va considerato anche, certamente, un pesante fattore culturale (chi di noi non ha mai portato una catenina con la croce), ma credo che ciò di cui parliamo abbia più a che fare con la tendenza (molto umana) a imporre il proprio punto di vista agli altri: per un laico ognuno ha il diritto di credere in ciò che vuole, per un religioso (specie se aderente a una delle tre religioni monoteiste) il proprio punto di vista è(!) il punto di vista e gli altri hanno torto. Per questo, inoltre, credo che anche un certo modo di “obiettare” abbia a che fare più con la tendenza a imporre la propria visione del mondo che con reali problemi di coscienza.

            • Paolo Viti ha detto:

              Evidentemente, nonostante la tua premessa, ha mostrato benissimo l’intolleranza del pensiero laicista: qualsiasi cosa fa il cattolico è per imporre il suo punto di vista, se invece la stessa cosa la fa un non credente allora lui è tollerante del punto di vista degli altri.
              Tutto questo perché? Perché qualcuno vi ha insegnato a dire che la verità non esiste e che chi la pensa al contrario è un intollerante.

              Niente di più falso. Chi sostiene le classiche leggende che ripeti anche tu non sa quel che dice. Gesù Cristo dice di sé: “Io sono la via, la verità e la vita” e non mi sembra proprio che sia ricordato come un intollerante, o sbaglio?

              La verità, caro Pietro, va sempre proposta agli altri e mai imposta. E’ chi non ha fede, invece, che vorrebbe imporre il suo punto di vista agli altri, e lo si è visto benissimo quando i governi atei sono andati al potere, come durante la ghigliottina francese, in Unione Sovietica, in Corea del Nord e in Cina.

              Non esiste nessuno credente che si mette una catenina con la croce al collo per esibirla (esibire cosa, poi??), né per imporre la sua fede agli altri. Queste cretinate servono solo per offendere i credenti e discriminarli, in coerenza con il dogma laicista dell’esistere per essere “contro” a qualcosa.

    • unafides ha detto:

      bisogna tenere presente che tutte le più importanti rivoluzioni dell’ultimo secolo sono cominciate con un una obiezione di coscienza. Ad esempio cosa sarebbe successo in India se Gandhi non si fosse ribellato all’invasore inglese o come sarebbe oggi il Sudafrica se Mandela non si fosse opposto all’apartheid? Ritieni che Gandhi e Mandela avrebbero dovuto tenere per sé le proprie idee? Lasciando il proprio popolo schiavo di ingiustizie e prepotenze. Allo stesso modo, ogni infermiere, medico, insegnante o poliziotto ha il sacrosanto diritto di non compiere atti che si pongono contro il proprio credo o la propria ideologia.

      • ilaria ha detto:

        quindi un medico ateo potrebbe non curare un credente?

        • andrea ha detto:

          Forse lei confonde le cure (sarebbe -ovviamente- un reato il negarle) con l’aborto, cioè con un omicidio.

        • unafides ha detto:

          scommetto che se io le indicassi la luna, lei si fermerebbe a guardare l’indice…

        • Laura ha detto:

          Ilaria ha ragione, per gli atei l’esistenza dei credenti è una violenta intolleranza alla sua coscienza, tanto che si domanda se sia legittimo che possa esserci un obiezione di coscienza.

    • Gab ha detto:

      Il motivo è semplice: “Andate e predicate” disse il Signore. C’è chi lo fa testimoniando con un semplice oggetto. C’è chi crede e sente fortemente che il Bene lo fai a tutti quando annunci Cristo.

      Ma tu evidentemente queste cose (ancora) non puoi capirle.

  • Gab ha detto:

    «la protezione della salute e della sicurezza in ambito ospedaliero è di importanza molto maggiore»

    spiegatemi quale catastrofica epidemia può causare una catenina al collo..

    sono sciocchezze incredibili

    La Corte dei “diritti” (quali mi chiedo io) non avrebbe mai dato retta alla copta se non c’erano altri “simboli” che invece erano stati consentiti.

    • Valentina ha detto:

      Non è una epidemia ma può essere comprensibile che un oggetto di metallo può comportare problemi di sicurezza igienica, probabilmente è stato valutato analizzando le mansioni della donna. Eviterei il complotto anti-cristiano, anche se tutto porta a sostenere una fortissima intolleranza nei nostri confronti.

      • Gab ha detto:

        Valentina abbi pazienza. Non sono nato ieri. Queste sentenza non si possono tollerare. In Italia siamo già strapieni di sentenze anti cristiane. Vogliamo pure dire che è tutto a posto? Va bene così madama la marchesa?

        • StevenY2J ha detto:

          Gab, puoi citarmi qualcuna di queste “sentenze anti-cristiane” di cui l’Italia sarebbe strapiena?

        • Diener ha detto:

          Non si tratta di questo..è stato spiegato che è per motivi di igiene. Se questa donna avesse avuto una catenina qualunque gliel’avrebbero fatta togliere ugualmente, mica gliel’hanno fatta togliere perchè esprime la sua fede.

          • StevenY2J ha detto:

            Esattamente. Mi domando quanta gente si fiderebbe di un medico che operi con un polsino da metallaro al braccio o una di quelle catenine con medaglietta tipo militare al collo.

            La libertà religiosa non c’entra niente e, fino a prova contraria, mi sembra che in Italia non ci siano mai state sentenze “anti-cristiane”.
            Al massimo, ci sono sentenze che vanno contro alcuni principi cristiani o presunti tali (tipo il caso Eluana, Welby o la più recente Cassazione sui genitori gay) ma questi principi, in uno Stato laico, non sono assoluti e soccombono ai principi segnati nella Carta Costituzionale.

            • Gab ha detto:

              “soccombono” .. infatti i massoni le costituzioni le hanno scritte apposta per soccombere il diritto di ispirazione cristiana

              su questo hai perfettamente ragione

              l’eutanasia è da sempre condannata .. non è certo “presunto tale” come principio di difesa della vita

              ma tanto neanche la Costituzione serve più dato che i giudici le leggi ormai se le fanno ad uso e consumo a suon di “sentenze” inspiegabili

              • Valentina ha detto:

                Perdonami Gab ma proprio faccio fatica a seguirti in questi complotti massonici e anti cristiani, non credo davvero che le cose stiano così. Ripeto: c’è sicuramente una forte ideologia laicista e anti-cristiana, ma eviterei riferimenti alla massoneria e a presunti complotti.

              • Valentina ha detto:

                Leggi ad esempio questa sentenza della Cassazione italiana: http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/chi-truffa-un-sacerdone-merita-le-aggravanti.aspx

                • StevenY2J ha detto:

                  La Costituzione scritta dai massoni??? La Costituzione Italiana é frutto di un compromesso fra Partito COmunista, Socialista e DEMOCRAZIA CRISTIANA. Altrimenti, non si spiegherebbe come mai i “massoni” abbiano costituzionalizzato i Patti Lateranensi (art. 7 Cost.) e abbiano previsto il matrimonio concordatario. Va bene il dialogo, ma forse bisognerebbe leggere almeno un testo di diritto costituzionale prima di avanzare certe tesi.

                  Sul fatto che l’eutanasia sia “da sempre condannata” é certamente vero se si tratta di condanna da parte della Chiesa cattolica, ma non vedo per quale ragione questa “condanna” religiosa debba interessare la magistratura e le altre istituzioni di uno Stato Laico.

          • borg ha detto:

            io nelle sale operatorie ci sono stato. c’è di tutto. questa faccenda dell’igiene proprio non mi convince. non confondiamo la laicita’ con la la liberta’ personale.mi pare ridicola questa sentenza.

            • StevenY2J ha detto:

              caro Borg, che negli ospedali ci siano anche gravi carenze può essere vero ma un giudice non può scusare un comportamento, perché “tanto negli ospedali c’é di tutto”.
              E’ un po’ come se si evitasse di dare la multa a chi passa con il rosso perché “tanto in strada c’é chi guida ubriaco”.
              Se un medico entra in sala operatoria con i guanti unti non é giustificato dal fatto che il collega prima sia entrato con le scarpe sporche di fango!!!

  • Gab ha detto:

    Aggiungo: da quanto la libertà religiosa ha perso il suo significato originario queste sentenze sono quasi tutte anti cristiane ma … pro islamiche pro buddiste e quello che volete voi. Ormai ho perso il conto dell’insalata delle eresie.

    La poligamia è un fatto accettato! Avete visto sentenze inglesi contro la poligamia? No. Non mi pare. E io qua ho visto con i miei occhi islamici con 2-3 donne rigorosamente in fila indiana e con un “quasi” burka. Nessuno ormai si meraviglia. E’ tutto normale. Nessuno pensa di denunciare cose del genere. Girano tranquillamente senza problemi perché sanno che nessun giudice si prenderà la briga di metterli in galera.

    • Gab ha detto:

      Se non lo abbiamo capito oggi si parla di “libertà religiosa” anche per difendere la poligamia islamica. Tanto fa parte della “religione” (di chi?).

      A furia di questo falso concetto di libertà religiosa prima o poi legalizzeremo anche le sette sataniche (oltre quelle ufficiali della massoneria, si intende).

      • Matyt ha detto:

        Mi sembra ovvio… l’unica libertà religiosa è la MIA libertà religiosa.

        Gli altri… beh possono andarsene a quel paese.

        Ti rendi conto dell’ipocrisia, oppure devo farti una mappa concettuale?

        • Caspian ha detto:

          La poligamia fa parte della religione islamica e va difesa come libertà religiosa? E da quando?
          Dai fai questa mappa che forse aiuterà te a chiarirti le idee…

          • Matyt ha detto:

            No, mi spieghi lei cosa intende per libertà religiosa.
            O meglio, in base a quale criterio lei discerne cosa sia degno di una battaglia per la libertà religiosa e cosa non lo sia.

            • StevenY2J ha detto:

              La poligamia é un reato per lo Stato italiano. Se un uomo, invece, ha più donne (o viceversa) purché non siano uniti in (più) vincoli di matrimonio é perfettamente legale. In Italia é vietata la poligamia o bigamia, non certo il poliamore o l’adulterio.

              Per quanto riguarda le “sette sataniche”, notizia flash per Gab: sono già legali. Uno può benissimo adorare il demonio e non va in galera né riceve multe. Questa si chiama libertà religiosa. Le sanzioni scattano quando, nel corso di tale adorazione, commette anche dei reati, stile “bestie di satana”.

              • Salvatore ha detto:

                Perché i poligamiaci non possono unirsi in più vincoli matrimoniali e gli omosessuali dovrebbero? Perché gli incestuosi dovrebbero essere discriminati nel vedersi negare un riconoscimento statale della loro unione e gli omosessuali no? Forse il loro amore è di serie B?

                Ancora silenzio da parte degli omosessualisti su questa domanda. Vorrebbero veder riconosciuto il loro desiderio, discriminando quello degli altri. Obama vuole l’uguaglianza dei cittadini? Riconosca anche l’incesto e la poligamia, magari un atto di coerenza non farebbe male.

                • StevenY2J ha detto:

                  Non mi sembra che la questione in questo caso fosse l’omosessualità. Mi pare stessimo parlando di libertà religiosa. Va bene andare off topic ma mescolare così gli argomenti non mi sembra aiuti a confrontarsi.

                  P.S. la storia della poligamia e dell’incesto paragonati all’omosessualità ha un po’ rotto le balle. Attualmente, si sta discutendo se riconoscere o meno i matrimoni gay. Un domani si potrà discutere se cancellare i reati di bigamia e incesto ma sono questioni differenti. L’omosessualità NON é reato, si può discutere se attribuire dei diritti alle unioni gay o meno ma é del tutto lecito per due persone dello stesso sesso avere rapporti, convivere e anche avere figli (ovviamente, all’estero). L’incesto e la bigamia sono reati: si può discutere se depenalizzarli o meno ma, a livello giuridico, non sono rapportabili con l’omosessualità più di quanto non lo siano con l’eterosessualità.

                  P.P.S tornando alla questione della libertà religiosa, quanti di voi si farebbero operare da un medico che portasse al collo una catenina con il simbolo 666?

                  • Matyt ha detto:

                    Noto comunque il fatto che nessuno si è arrischiato a rispondere alla mia domanda, su quale sia il discrimine tra fatto degno e fatto indegno di una battaglia per la libertà religiosa.

                    Per provare ad azzardare una risposta alla questione che solleva Salvatore:
                    Sinceramente, sono d’accordo sia alle unioni civili omosessuali (così eliminiamo il contendere sull’etimo di “matrimonio), sia la poligamia (ma anche la poliandria).
                    Per quanto mi riguarda, non sono ne omosessuale, e non ho il desiderio di sposare più donne, ma non vedo possibili danni allo stato da una cosa del genere.
                    Ben’altra questione è l’incesto: le motivazioni per la proibizione dei rapporti tra consanguinei non sono unicamente morali, ma anche (e oserei dire, in prevalenza…) mediche: la diversità genetica è fondamentale alla sopravvivenza della specie.

                    • Salvatore ha detto:

                      Da notare l’ennesima contraddizione di Matyt…
                      prima dice che: “sono d’accordo alle unioni civili omosessuali”, e poi vieta le unioni civili per incestuosi perché non garantirebbero la “sopravvivenza della specie”.
                      Eh si, questi sono gli apologeti dell’omosessualismo, Franco Grillini si è scelto persone davvero in gamba!

                • Salvatore ha detto:

                  Non parlo di reati, parlo del perché riconoscere a livello statale un’unione gay e non un’unione incestuosa.

                  Non mi rispondere perché la prima è legale e la seconda no, perché la domanda è proprio perché la prima è legale e la seconda no? Perché gli omosessuali possono chiedere il matrimonio gay e gli incestuosi non il matrimonio incestuoso. Perché discriminarli?

                  Ancora risposte non ne volete dare, dunque chiedete l’uguaglianza dei cittadini ma, soltanto di quelli omosessuali. Se Obama legalizzerà ed equiparerà le unioni incestuose e poligamiche a quelle omosessuali allora non sarà incoerente. Per il resto sono solo cretinate che dite per passare da eroi che combattono le discriminazioni, paragonando il matrimonio gay all’eliminazione del razzismo dei neri.

                  Rispetto alla sentenza e alla catenina sono d’accordo con te e con l’esito della sentenza, l’igiene e la sicurezza del paziente vengono prima.

  • Controinformato ha detto:

    a la mier**!
    Que Viva Cristo Rey!