Ecco perché è giusto opporsi al matrimonio gay

Contro nozze gayPubblichiamo un interessante articolo di Lucetta Scaraffia, docente di Storia Contemporanea all’Universita degli Studi di Roma La Sapienza, in occasione della presa di posizione favorevole al matrimonio omosessuale da parte della rivista cattolica francese “Témoignage chrétien“. Ricordiamo che la rivista francese, proprio verso la fine del 2012 ha sofferto particolarmente la crisi economica, trasformandosi in un mensile, è probabile che questo annuncio politicamente corretto sia il classico abbandono della coerenza etica a beneficio di interessi mondani ed economici

 

di Lucetta Scaraffia, docente di Storia Contemporanea
da Osservatore Romano, 17 dicembre 2012

 

In varie occasioni «Témoignage chrétien» si è misurata in modo intelligente con i problemi della modernità senza allontanarsi dalla morale cattolica. Proprio per questo dispiace molto leggere sulla rivista francese una difesa senza condizioni dei “matrimoni” gay. Dispiace soprattutto perché, nel sostenere questa posizione, sono utilizzati gli argomenti più banali del politically correct, proprio quando in Francia è in corso una discussione vivace sulla loro legalizzazione, nella quale anche molti laici intervengono contro questa proposta con buoni argomenti giuridici, psicanalitici, filosofici.

Rifiutare agli omosessuali la possibilità di stabilire un contratto matrimoniale sarebbe, secondo la rivista, «aggiungere una discriminazione a quelle di cui già troppo spesso sono stati oggetto», e il progetto di legge in questione sarebbe un passo avanti nel riconoscimento dell’uguaglianza per gli omosessuali. Rimane quindi inespressa, ma logicamente deducibile, la minaccia che grava su quanti si oppongono a questi “matrimoni”: essi sarebbero contrari all’uguaglianza dei gay, quindi omofobi. Come se non si potesse difendere il diritto delle persone omosessuali a non essere sottoposti ad alcuna discriminazione e, al tempo stesso, essere contrari a concedere loro il matrimonio. Come se l’uguaglianza fra i cittadini dovesse essere ratificata dalla cancellazione di ogni differenza, negando in questo caso quella sessuale.

La storia e il diritto insegnano che l’uguaglianza fra i cittadini deve essere sempre commisurata alle differenze che la realtà stabilisce fra loro. I diritti dei bambini non sono quelli degli anziani, i diritti delle donne sono diversi per alcuni aspetti da quelli degli uomini. E questo non significa che non godano di una uguaglianza di fronte alla legge: un’uguaglianza che tiene conto delle possibilità differenti, ma non per questo meno preziosa e positiva.

Il matrimonio non è solo, come scrive «Témoignage chrétien», un contratto come tanti altri che può funzionare o meno, ma è il legame istituzionale alla base di una famiglia, è l’istituzione nata per proteggere e garantire la filiazione, stabilita in modo da determinare i diritti e i doveri che passano fra le generazioni. Dal momento che una coppia omosessuale non prevede la filiazione, è una realtà diversa. L’utopia dell’uguaglianza, che ha già portato tanti danni nel Novecento, si presenta così sotto nuove vesti, chiedendo di dichiarare uguali legami che non lo sono, e ricominciando, in questo modo, a illudere l’umanità come ha fatto in passato il socialismo reale. Dire che il matrimonio fra una donna e un uomo è uguale a quello fra due omosessuali costituisce, infatti, una negazione della verità che intacca una delle strutture base della società umana, la famiglia. Non si può fondare una società su queste basi senza pagare poi prezzi altissimi, come è già avvenuto in passato quando si è cercato di realizzare una totale uguaglianza economica  e sociale. Perché ripetere lo stesso errore per inseguire ancora una volta un’utopia ormai consunta?

Sulla possibilità degli omosessuali di allevare dei figli «Témoignage chrétien» non si esprime chiaramente: mentre da una parte afferma che «il diritto di un bambino di conoscere le proprie origini è un diritto essenziale», dall’altra fa capire che sarebbe favorevole all’adozione anche per le coppie gay, e invita a considerare i legami elettivi superiori a quelli di sangue. Chi scrive sulla rivista poi sembra non pensare alla sorte dei bambini destinati all’adozione di coppie omosessuali, già deprivati una volta dei  genitori, e poi costretti a vivere in una condizione che non offre loro neppure la simulazione di una famiglia naturale. Una doppia diversità pesante da sostenere.

Del resto sappiamo bene che il desiderio di avere un figlio del proprio sangue — o almeno del sangue di uno dei due membri della coppia — prevale nella realtà delle coppie omosessuali su quello di adozione, dando luogo a nuove forme di sfruttamento, come la compravendita dei gameti e l’utero in affitto. Se è senza dubbio vero che, oltre al problema dei matrimoni omosessuali, ci sono tanti altri «disordini antropologici» su cui intervenire, fra questi dobbiamo senza dubbio annoverare quelle forme di sfruttamento che le nuove biotecnologie suscitano e favoriscono, anche nella procreazione assistita. E sicuramente il riconoscimento dei matrimoni gay non farebbe che stimolarne altre. Non è così facile, come scrive la rivista, distinguere fra coniugalità, parentela e filiazione. E poi, perché farlo forzando il significato originario, antropologico e giuridico, della famiglia?

Linguisti e psicologi stanno mettendo in guardia la società dallo svuotare del significato proprio i termini: il concetto di famiglia non si può allargare a dismisura, senza distruggere l’identità di una delle istituzioni più importanti di una società, e altrettanto avviene per la definizione di madre e di padre. Perché non ascoltare la parola di chi segnala questi errori? Essere cattolici è molto di più che abbracciare una posizione culturale alla moda, e i responsabili di «Témoignage chrétien» — nonostante questo endorsement verso il matrimonio omosessuale — lo sanno bene.

25 commenti a Ecco perché è giusto opporsi al matrimonio gay

  • Pino ha detto:

    e di che si meraviglia la Scaraffia? Forse non ha letto questo

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-nella-chiesa–in-atto-un-golpe-omosessualista-5590.htm

    evidentemente i responsabili di «Témoignage chrétien» appartengono a questa lobby omosessualista che opera nell’ambito della Chiesa. Ma la reazione delle autorità vaticane si esaurisce con l’articolo della Scaraffia?

  • Andrea2 ha detto:

    “Chi scrive sulla rivista poi sembra non pensare alla sorte dei bambini destinati all’adozione di coppie omosessuali, già deprivati una volta dei genitori, e poi costretti a vivere in una condizione che non offre loro neppure la simulazione di una famiglia naturale. Una doppia diversità pesante da sostenere.”

    • Maratea ha detto:

      Molto meglio lasciarli in orfanotrofio, eh?

      • Woody85 ha detto:

        Ahhhhh…sti benedetti orfanotrofi!!!! Possibile che vi abbiano insegnato a citarli quando emerge questa tematica e voi siate così obbedienti??!! Pazzesco l’ideologia fin dove possa arrivare a corrompere la mente delle persone.

        Per l’ennesima volta: esistono infinite code di coppie eterosessuali in attesa di adottare questi bambini e purtroppo la burocrazia rende le cose troppo lente. Non c’è nessun bisogno di coppie gay che ingolfino ancor di più queste code!! Ci sono più coppie disponibili che bambini da adottare.

      • Penultimo ha detto:

        lol ancora,per la milionesima volta:

        Perchè invece non incentiviamo le coppie etero per adottarli?

        Perchè sei contempoeaneamente per l’aborto e per adotare i bambini?

        Perchè usate la retorica contestando fissi che i cristiani fanno retorica?

        Sai che questa è un’argomentazione retorica:http://www.argomentare.it/strumenti/fallacie/misericordiam.htm

        Perchè incetivare le adozioni gay piuttosto che quelle omosessuali?

        • Penultimo ha detto:

          Perchè incetivare le adozioni gay piuttosto che quelle omosessuali?

          E infatti a furria di vedere principi di identità fallaci mi son pure confuso:

          ..piuttosto che etero?

          Voi affermate che è giusto perchè ci sono bambini da adottare:

          Ma perchè anziche retorizzare non vai subito ad adottarlo visto che sei tanto compassionevole?

          Non ci vai però predichi sopra i bambini.

          Cosa ne pensi delle persone che per portare avanti la propria ideologia usano l’imagine sociale dei bambini?

          Voglio cominciare a fare retorica anche io guarda come i regimi sfrutano i bambini per portare avanti le loro ideologie:

          http://www.youtube.com/watch?v=rUqZ4SraaYQ

          Dunque perchè hai lo stesso modo di fare dei dittatori che usavano l’imagine pubblica dei bambini?

          Ecco questa che faccio è un’argomentazione retorica solo che io lo dico tu la spacci per logica.

  • Alessandro M. ha detto:

    Come mai un’argomentazione di questo tipo, chiara, logica, cristallina, razionale e ben delineata non esiste per chi invece è favorevole alle coppie gay?

  • Xadren ha detto:

    Articolo molto bello e interessante, lo condivido.

  • Brain ha detto:

    Come fa notare il noto sociologo Danièle Hervieu-Léger in un suo articolo sull’uguaglianza matrimoniale pubblicato da Le Monde (e che ovviamente vi guardarete bene dal segnalare ai vostri lettori) “gli argomenti sollevati dalla Chiesa – la fine della civiltà, la perdita di punti di riferimento fondamentali per l’umanità, la minaccia della dissoluzione della cellula familiare, l’indifferenziazione dei generi, ecc. – sono gli stessi che furono sollevati a suo tempo per criticare l’impegno professionale delle donne al di fuori dell’ambito domestico e per lottare contro l’introduzione del divorzio.” http://www.lemonde.fr/idees/article/2013/01/12/le-combat-perdu-de-l-eglise_1816178_3232.html

  • Pino ha detto:

    ci sono nove commenti, otto non c’entrano nulla con l’articolo proposto. L’articolo evidenzia una seria situazione interna alla Chiesa cattolica francese e cioè che esiste una corrente ecclesiale favorevole al matrimonio gay. E’ di questo che si dovrebbe discutere: come mai all’interno della Chiesa c’è una corrente di pensiero favorevole al matrimonio gay?

    • Brain ha detto:

      “Affermare che il matrimonio di qualcun altro è contro la tua religione è come risentirsi con qualcuno che sta mangiando una ciambella ripiena perchè tu sei a dieta.” (anonimo)

      • Karma ha detto:

        Argomento fallace: l’opposizione al matrimonio omosessuale non verte su motivazioni religiose ma sulla ragione naturale, tant’è che tantissimi non credenti e non religiosi la pensano come i credente e i religiosi, oltre ovviamente a numerosissimi omosessuali stessi.

        • Pino ha detto:

          eattamente, ma come si possono far comprendere queste fondamentali distinzioni a chi confonde religione e legge naturale? Impossibile, credimi, e poi ci sono quelli che dicono che siamo noi credenti a non riuscire a farci capire dai non credenti.

      • Pino ha detto:

        Brain, ma tu riesci a capire quello che uno scrive? Oppure ti limiti a sparare le tue frasettine senza senso indipendentemente dalle osservazioni degli altri che pongono questioni diverse? Io ho posto un altro problema, riesci a capirlo da solo o devo spiegartelo con un disegnino?

  • Max ha detto:

    Interessante questo passaggio:

    ” Chi scrive sulla rivista poi sembra non pensare alla sorte dei bambini destinati all’adozione di coppie omosessuali, già deprivati una volta dei genitori ”

    I bambini abbandonati, sottratti o che neppure hanno conosciuto i loro genitori portano gia’ dentro di se’ un bruttissima ferita. Non e’ un caso che vi siano adozioni che, purtroppo, falliscono.

    ” e poi costretti a vivere in una condizione che non offre loro neppure la simulazione di una famiglia naturale.”

    Se io e un altro uomo decidiamo di sposarci ed adottare un bambino, questo chi dei due chiamera’ “mamma” ?