Come la Chiesa ha alfabetizzato l’Europa

scriptorium 

di Francesco Agnoli*
*scrittore e saggista

 
 

Si discute, in questi tempi, della scuole paritarie. Sembra che la scure dell’Imu debba calare anche su di loro, con effetti devastanti. L’argomentazione dei contrari è semplice: le scuole paritarie, che offrono un servizio pubblico, fanno risparmiare allo Stato sei miliardi di euro l’anno. E’ giusto ricordarlo, a tutti coloro che, mentendo, affermano che le scuole paritarie toglierebbero soldi all’istruzione pubblica. Giusto, dicevo, ma troppo poco. Se ormai non apparisse polemico sostenere che la neve è bianca, si dovrebbe ricordare una verità storica evidente: è la Chiesa, da cui ancora oggi originano la gran parte delle paritarie, che ha educato e alfabetizzato l’Europa. Negarle oggi il diritto di continuare a lavorare nel campo dell’educazione significa compiere un delitto, quantomeno di irriconoscenza, contro la propria storia.
Vediamo, brevemente, i fatti.

Con il crollo dell’impero romano, l’istruzione viene a mancare. Solo i monaci, indefessi lavoratori vivificati dalla virtù teologale della speranza, dopo aver arato e coltivato i campi, leggono, studiano e copiano nei loro scriptoria le opere antiche e moderne. Il monaco Cassiodoro, cui dobbiamo la sopravvivenza di gran parte della cultura medica pagana, verrà giustamente definito “il salvatore della civiltà occidentale”. Analogo lavoro svolgono i monaci benedettini e quelli irlandesi, che Luigi Alfonsi ricorda essere stati “missionari, asceti, riformatori e poeti nello stesso tempo”.

“Conoscitori del latino”, con cui erano entrati in contatto tramite il latino ecclesiastico, gli irlandesi “educarono agli studi gli Angli”, consigliarono ed istruirono alcuni sovrani, insegnarono a leggere le sacre scritture e i poeti antichi ai loro contemporanei. I monaci non solo copiavano i testi, ma civilizzavano le popolazioni barbariche, scrivendo per loro poesie, preghiere, grammatiche e dotando quei popoli di un senso della storia. Il venerabile Beda è riconosciuto come il “padre della storia inglese”, mentre Gregorio vescovo di Tours scrisse l’Historia Francorum e il monaco Paolo Diacono la celebre Historia Langobardorum.

Chi educò i germani alla civiltà latina? San Bonifacio del Wessex, noto come “grammaticus germanicus” e Rabano Mauro, il praeceptor Germaniae. Il grande consigliere e ministro dell’istruzione di Carlo Magno? Il monaco Alcuino, organizzatore delle Schole palatine di Aquisgrana e Tours, e delle scuole dell’impero. Durante i secoli dell’alto medioevo l’istruzione è impartita dalle scuole monastiche e dalle scuole cattedrali, nelle quali si insegna il principio della fides quaerens intellectum, e che costituiscono l’antefatto delle Università.

In quelle stesse scuole si insegnano la teologia, la filosofia, la musica: dobbiamo al monaco Guido d’Arezzo l’invenzione del pentagramma e delle note, che rese lo studio della musica enormemente più rapido ed efficace. Quanto alle università, come racconta bene Leo Moulin, la Chiesa fornirà molti degli insegnanti più eccelsi, privilegi, sostegno economico e politico, collegi per i poveri e borse di studio. E la nascita del volgare italiano? La prima opera della nostra letteratura è una preghiera, il Cantico delle Creature di San Francesco; quanto a Dante, è la dimostrazione del fatto che la Chiesa e la fede sono all’origine della nostra tradizione letteraria. Dante si forma alla scuola del guelfo Brunetto Latini, ma ancor più presso gli studi teologici dei domenicani e dei francescani di Firenze; quanto ai libri, è la capitolare di Verona, una biblioteca ecclesiastica, a permettergli l’accesso ad una immensa quantità di testi altrimenti irreperibili. Anche Petrarca e Boccaccio, desiderosi di attingere alla classicità, potranno farlo solo recandosi nelle librerie dei monasteri (dalle quali, qualche volta, trafugheranno qualche testo raro e prezioso).

Se ci spostiamo più avanti nel tempo, è con il Concilio di Trento che nascono numerosi ordini religiosi dediti all’istruzione dei poveri, altrimenti destinati all’analfabetismo. Ricordo l’opera dei padri Somaschi e dei Barnabiti; quella degli Oratoriani e degli Scolopi di san Giuseppe Calasanzio, considerato il fondatore della scuola elementare popolare e gratuita (la prima nel 1597, a Trastevere); le scuole cristiane di Jean Baptiste de la Salle (XVII secolo), un altro pioniere dell’istruzione popolare e professionale in Europa. Per secoli sono quasi solo i religiosi a dedicare vita, energie, beni, per andare incontro alle esigenze intellettuali, religiose, lavorative del popolo. Sono loro a istruire i ciechi e i sordomuti, a prendersi in carico orfani e disadattati. Ma non solo: i barnabiti avranno, tra i loro alunni, Alessandro Manzoni; gli Scolopi Giosué Carducci e Giovanni Pascoli; i Gesuiti Cartesio, Torricelli, Volta, Galvani, Spallanzani
Anche Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi avranno come precettori dei sacerdoti, mentre, dopo di loro, non lo Stato, ma Teresa Verzeri, Maddalena di Canossa, don Ludovico Pavoni, don Giovanni Bosco… si occuperanno, delle ragazze e dei ragazzi orfani, abbandonati, dei vinti e degli sconfitti dell’età industriale

Da Il Foglio, 6 dicembre 2012

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16 commenti a Come la Chiesa ha alfabetizzato l’Europa

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  1. Pino ha detto

    quello che dice Francesco Agnoli è verissimo ma quello che mi meraviglia è come mai simili analisi debbano essere pubblicate da UCCR e non si ritrovino mai su giornali come l’Osservatore Romano o Avvenire. Non si è mai sentito un vescovo ribadire queste semplici verità.

    • EquesFidus ha detto in risposta a Pino

      Questo fenomeno è, effettivamente, assai strano, anche se a me è capitato di leggere articoli che sostenevano (più o meno direttamente) cià. Il problema è un altro: perché molti cattolici paiono godere, e le associazioni e gruppi cattolici non rispondono e/o denunciano, quando viene offesa la Chiesa su Internet o nella vita reale con calunnie e falsità (il 99% delle volte di bassa lega, spesso con insulti come “negrieri”, “bigotti” e “omofobi”)?

      • Pino ha detto in risposta a EquesFidus

        lasciamo perdere le denunce che in certi casi sarebbero opportune ma il problema mi pare diverso. Gli stessi credenti non conoscono queste cose ma nessuno li mette a conoscenza di quanto la Chiesa abbia storicamente fatto in questo campo (e in quello dell’assistenza ai malati). Dovrebbero esserci iniziative tipo distribuzione di stampati all’uscita delle chiese, oppure prediche dei sacerdoti che ricordino questi fatti. C’è troppa distrazione e superficialità.

        • edoardo ha detto in risposta a Pino

          Se la Chiesa facesse quello che hai scritto nelle ultime due righe, una parte consistente delle accuse che le vengono rivolte svanirebbero nel nulla o ne uscirebbero fortemente ridimensionate.
          A volte mi esprimo nei confronti di alcuni membri della Chiesa con espressioni un po’forti. E’ perché secondo me a volte fanno tutto fuorché il bene della Chiesa stessa, e dei cristiani.
          L’handicap della Chiesa è nella comunicazione: o non sa comunicare, o comunica cose nei predicozzi domenicali che hanno un effetto soporifero.
          Ma a volte mi chiedo: ma hanno paura a dare una risposta per ogni accusa che viene rivolta? Con scritti illustrativi distribuiti alle funzioni domenicali, nelle prediche, affissi nelle bacheche parrocchiali. Mah?!

          • Pino ha detto in risposta a edoardo

            anche se è OT leggi questo articolo

            http://www.lanuovabq.it/it/articoli-nella-chiesa–in-atto-un-golpe-omosessualista-5590.htm

            quando un anno e oltre fa denunciai situazioni all’interno del Vaticano di questo tipo venni aspramente criticato ma adesso, guarda un pò, ci sono persone ben più qualificate ed informate di me che denunciano situazioni di una tale gravità da rimanere basiti.

          • gladio ha detto in risposta a edoardo

            Non è così semplice come credi, la Chiesa ne parla, il problema è che ciò che dice deve scontrarsi contro la barriera del pregiudizio e della menzogna, un muro praticamente indistruttibile in quanto sostenuto dallla cultura dominante.Una cultura che proprio perchè è “dominante” gode di grande autorevolezza ed è in grado di diffondersi capillarmente, insieme ala menzogna, in ogni strato della società. Per cui le ricorrenti accuse di oscurantismo ( inquisizione, crociate ed altre balle)vengono recepite, anche da chi è in buona fede per verità storiche.
            Guarda per esempio alle opere di carità e di promozione sociale svolte dala chiesa: l’ordine di madre Teresa di Calcuta per esempio: queste suore sono sparse in tutto il mondo da New York alle favelas di Rio, dalla striscia di Gaza alla Nigeria.Un altro esempio :l’ opera grandiosa del PIME che promuove istruzione, giustizia sociale e dialogo in parti del mondo “rischiosissime” per i cristiani,e questo succede ora, adesso sotto i nostri acchi non nel Medioevo eppure…eppure tutto ciò non conta nienta, la Chiesa rimane per molti un’ istituzione obsoleta e oscurantista.E fin che non verrà sgretolata questa subcultura continuerà a rimanrlo.

            • Pino ha detto in risposta a gladio

              non sono d’accordo, la Chiesa, se vuole, può mobilitare i media, basterebbe che il Papa durante l’Angelus, invece di limitarsi a commentare il vangelo del giorno, facesse qualche discorso diverso su temi attuali e vedresti come i media lo recepirebbero. La Chiesa non riesce più a parlare alla gente, eppure ha a disposizione le chiese che la domenica si riempiono di fedeli ma si ascoltano solo prediche soporifere che dopo 3 minuti non interessano più a nessuno. Nel duomo della città in cui vivo una volta parlò un frate francescano che vive in Terrasanta e fece un quadro della situazione dei cristiani in quelle terre, la gente di risvegliò improvvisamente e prestò attenzione. Non prendiamo scuse banali per favore.

              • gladio ha detto in risposta a Pino

                obiettivamente credo che il Papa su questo argomento abbia le carte in regola,non ti so dire se all’ Angelus o non all’ Angelus ma parole spese, per esempio, in favore dei cosidetti valori non negoziabili ne ha dette ed anche tante ed ogni volta attirandosi feroci critiche e sovente anche il dileggio da parte dei mezzi comunicazione “che contano”.
                Vuoi mettere tutta la stampa cattolica “Avvenire” e “Famiglia cristiana”in testa a confronto coi gruppi editoriali di “Corsera”,”Repubblica”, “Stampa” e tutta l’ altra cartaccia da macero minore?…In più considera le reti televisive coi loro Tg, Talk- Show, opinionisti ecc…ecc…
                Inoltre c’è poi da cosiderare la qualità degli educatori: professori, maestri, maestri d’ asilo ormai per gran parte formati alla scuola del materialismo.
                Ammetto che i sermoni domenicali non sono all’ altezza della sfida dei tempi, questo si,notare però che i sacerdoti sono in gran parte molto anziani per cui…
                Non è comunque mia intenzione fare il difensore d’ ufficio della Chiesa attraverso “scuse banali” anche perchè esistono altri soggetti con responsabilità altrettanto gravi : noi stessi ,i laici.
                Io sono nato nel 1957,tutta la mia generazione ha frequentato gli asili infantili gestiti dalle suore che ci hanno inculcato i primi rudimenti della religione e dell’ educazione.Più avanti alle elementari, quando la maestra entrava in classe, ci si alzava tutti in piedi e si diceva la preghierina.La maestra allora era ancora la maestra;da sola badava a classi di oltre trenta bambini,(mica come adesso che sono in cinquanta per quattro gatti) si faceva rispettare e ci inculcava il senso del rispetto e della disciplina.Poi… e poi siamo arrivati alle medie con il ’68 e tutto quanto di buono è stato cancellato via.Gli italiani, di loro spontanea volontà han preso tutto questo bagaglio culturale, ne han fatto un gran fascio, l’ hanno gettato nel tazzone e hanno tirato l’ acqua.Quindi non solo la Chiesa ma siamo anche noi che dovremmo darci una mossa!

                • Pino ha detto in risposta a gladio

                  se dobbiamo affidarci alla stampa cattolica rappresentata da Famiglia Cristiana o da Avvenire è meglio lasciar perdere visti anche certi precedenti scandalosi. L’abilità stà nello sfruttare la risonanza della stampa laicista, sfruttare la stampa laicista per diffondere il proprio messaggio.

        • Mariasole ha detto in risposta a Pino

          NON LE INSEGNANO NEI SEMINARI, COME POSSONO DIFFONDERLE?

    • gattaca ha detto in risposta a Pino

      A me l’hanno insegnato a scuola, ovviamente non in termini così approfonditi. Non c’è bisogno di scomodare l’Osservatore Romano.

      • Pino ha detto in risposta a gattaca

        non so quando, forse in altra epoca, ma oggi domina una ignoranza crassa e diffusa con una informazione che ignora completamente questi aspetti e fa una propaganda laicista ed anticlericale alla quale la Chiesa non risponde mai.

  2. Pino ha detto

    ricordo un argomento che tempo fa ho citato nell’ambito di una discussione sulla rivoluzione francese. In Francia, prima della rivoluzione, c’era il più basso tasso di analfabetismo di tutta l’Europa, ed una discreta assistenza ospedaliera. Queste attività erano compiute dalla Chiesa che utilizzava le rendite terriere per svolgere queste attività sociali. I rivoluzionari espropriarono i beni ecclesiastici con il risultato che l’analfabetismo arrivò alle stelle e scomparve l’assistenza ai malati. Chi parla mai di queste cose?

    • Lorenz ha detto in risposta a Pino

      Ha perfettamente ragione Pino. Non bisogna infatti dimenticare che soprattutto dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773, tanto agognata dagli illuministi, tra cui il tanto osannato, “illuminato” e (in)tollerante Voltaire (lo stesso che diceva “nella lotta contro quella cosa detestabile che è la chiesa cattolica” o “ogni uomo sensato, ogni uomo dabbene, deve avere orrore per la setta cristiana”), si creò un vero e proprio buco nell’ambito dell’istruzione. Infatti i gesuiti, come molti altri ordini religiosi tanto criticati dall’illuminismo, erano molti attivi nell’insegnamento sia delle classi alte, che di quelle basse, sia di uomini che delle donne (non va infatti dimenticata l’importante azione delle orsoline e di tanti ordini religiosi femminili).

      Proprio alla luce di questo continuo impegno della Chiesa e dei suoi membri nel
      mondo e dell’attività culturale ho avuto una reazione abbastanza violenta quando, circa 2 anni fa, lessi sul mio libro di storia di 5° superiore, intitolato “Storia del mondo moderno e contemporaneo” di Adriano Prosperi e Paolo Viola, questa frase:
      “La cultura italiana, disprezzata dal fascismo e da sempre guardata con diffidenza dai cattolici, per timore dell’atteggiamento critico nei confronti dei dogmi della fede e del principio di autorità, ora veniva pienamente ribaltata (sottointeso dai comunisti)”.
      A frasi di questo genere mi viene da ripondere con un “Mah…”

      • Daphnos ha detto in risposta a Lorenz

        Quella frase, in perfetto stile scolastico contemporaneo, è talmente allucinante che sembra quasi normale.

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