I Paesi “più felici” del mondo? Quelli cattolici
- Ultimissime
- 12 Gen 2013
Che la pratica religiosa sia un elemento fondamentale per la vita non solo spirituale ma anche fisica di ogni persona è cosa nota ed anche largamente riscontrata: dalla letteratura scientifica sappiamo infatti che esiste una correlazione fra religione e maggior salute mentale e fisica (Cfr. Koenig H. (2012) Handbook of Religion and Health, 2nd edition. Oxford University), meno depressione e addirittura minori tassi di criminalità.
Con buona pace di quanti ancora credono, con Karl Marx, che la religione sia l’«oppio dei popoli», dobbiamo quindi constatare come questa – da intendersi quale «vincolo che riannoda l’uomo ad una realtà superiore, dalla quale l’uomo crede di dipendere esistenzialmente, e il rapporto culturale che, in conseguenza di ciò, l’uomo stabilisce con la realtà» (Ragozzino G. (1990) Il fatto religioso. Introduzione allo studio della religione, Edizioni Messaggero, Padova, p. 185) – rappresenti a tutti gli effetti una importante risorsa.
Chiarito quindi come, oltre ad avere risvolti sociali e conseguentemente anche «politici non secondari» (Carrubba S. Il mercato della religione. «Domenica» n. 262, 25/9/2011, p. 39), la pratica religiosa sia all’origine di tutta una serie di implicazioni positive nella vita delle persone, ora la domanda sorge spontanea: quale religione rende più felici? Ve n’è una in particolare oppure no? Premesso che una risposta che, su questo possa mettere d’accordo tutti, tanto più fra gli studiosi, è pressoché impossibile, ci è comunque possibile tentare una risposta approfondendo una notizia recente e – strano ma vero – accuratamente censurata; o meglio, raccontata a metà. La notizia riguarda gli esiti di un vastissimo sondaggio internazionale effettuato dalla Gallup sull’ottimismo internazionale, e dalla quale è emerso come il Paese al mondo più ottimista sia il Panama.
«E’ il Panama, la piccola repubblica dell’istmo – riferisce Sette, il Magazine del Corriere della Sera – il Paese al mondo dove l’ottimismo e i sentimenti positivi sono più diffusi». Bene, ma c’è dell’altro. E questo altro si può appurare riportando l’elenco completo dei 10 Paesi in vetta a questa interessante classifica planetaria dell’ottimismo; si tratta di Panama, Paraguay, El Salvador, Venezuela, Trinidad e Tobago, Thailandia, Guatemala, Filippine, Equador e Costa Rica. Ebbene, non notate qualcosa di piuttosto singolare? Qual è la caratteristica che, fra tutte, più accomuna questi dieci Paesi? Se curiosate in rete potete trovare, nei siti dove si parla della ricerca in questione, svariate ipotesi.
Principalmente troverete la constatazione secondo cui – posto che nessuna delle nazioni è particolarmente ricca – ben 7 dei 10 popoli più felici risultano latino-americani, con la conseguenza che sarebbe detta cultura ad essere più propensa a sentimenti positivi. D’accordo, ma c’è un’altra la caratteristica che più accomuna questi Paesi: ben 9 su 10, cioè praticamente tutti ad eccezione della Thailandia, sono Paesi a larghissima maggioranza cattolica: Panama ha l’80% dei suoi cittadini cattolici, il Paraguay l’ 89,6%, l’Equador il 92,5% e il Venezuela addirittura il 92,7 %. Il solo Paese fra questi 9 dove la maggioranza cattolica non è soverchiante è Trinidad e Tobago, dove si conta una forte componente induista (23%); eppure anche lì – seguiti da protestanti (18,8%) e anglicani (10,9%) – i cattolici, col loro 29,4%, sono la maggioranza (Tutte le percentuali di presenza religiosa qui riportate sono state attinte dal portale web Sapere.it).
La prova del nove, per così dire, della validità di questa costatazione ci deriva considerando gli ultimi tre posti della classifica dell’ottimismo stilata da Gallup occupati da Singapore, Armenia e Iraq , vale a dire tre Paesi dove la percentuale della popolazione cattolica è assai più contenuta; nel primo non arrivano al 5%, mentre nel secondo e nel terzo non arrivano al 10%. Un caso? Difficile. E quindi, anche se fra il dichiararsi cattolici e l’esserlo vi è verosimilmente qualche discrepanza, ed anche se le percentuali di presenza religiosa che abbiamo sopra riportato possono risultare in parte differenti da altre, non c’è dubbio che la principale caratteristica dei paesi oggi più ottimisti al mondo – unitamente ad altri interessanti dati, per esempio l’alto tasso di natalità (il più basso, con 13 nascite ogni 1000 persone è quello del solo Paese non cattolico, la Thailandia) – sia la larga diffusione del cattolicesimo. Peccato che nessuno lo dica.
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35 commenti a I Paesi “più felici” del mondo? Quelli cattolici
Ancora una estrapolazione cervellotica… Penso che chiunque osservi questo sondaggio (compreso chi lo ha fatto, cioè Gallup) ha notato che ai primi posti ci sono stati latinoamericani centrali e piccoli, ed altri paesi “caldi”. Balza più all’occhio l’aspetto geografico, climatico, che evidentemente aiuta il buonumore. Grandi paesi a maggioranza cattolica come Italia, Francia, Brasile, Polonia, Spagna, Argentina, sono molto dietro in classifica, preceduti da molti paesi dove i cattolici sono minoranza. Se si misurasse questa classifica ponderando la popolazione e quindi il numero di credenti delle singole religioni presenti nei vari Stati, il risultato (nell’ottica di questo post) sarebbe ben diverso.
Quindi il clima darebbe il buon umore? La tesi è ridicola, sai? Francia, Brasile, Polonia, Spagna, Argentina sono Paesi molto secolarizzati, il livello di felicità si è abbassato fortemente, mentre i Paesi latino-americani rimangono molto religiosi nel vero senso della parola e sappiamo bene che esiste una evidente correlazione tra religiosità e benessere psico-fisico.
Non c’è una correlazione causale certificata in questo studio, ma tutto porta a dire che di fatto esiste.
Che il bel clima dia il buonumore non ci vogliono certo i sondaggi per dimostrarlo. Basta ascoltare “o sole mio”. 🙂 se leggi sotto comunque ho precisato che il benessere recente forse ha più impatto, in questa classifica. Non a caso nelle ultime posizioni ci sono prevalentemente paesi poveri o impoveriti (a parte Singapore).
O sole mio? clima-buonumore? Dai Roberto, lascia perdere…se vuoi scherzare dillo prima e chiudiamola lì. Paesi poveri sono anche quelli latino-americani, quel che differenzia Singapore da essi è proprio la religiosità e sappiamo che essa è causa di benessere.
Sarà un adepto della teoria del clima di Montesquieu.
Se non sei convinto basterebbe fare la cosiddetta prova del nove, qui di seguito elenco i dati del World Health Organization sui paesi con il più alto tasso di suicidi nel mondo( i dati sono intesi ogni 100.000 abitanti).
Lituania 61,3
Russia 53,9
Bielorussia 48,7
Sri Lanka 44,6
Kazhakhistan 43,0
Lettonia 40,0
Guyana 39,0
Ucraina 37,8
Giappone 36,2
Moldavia 30,1
Come chiunque può notare, dei dieci paesi con il più alto tasso di suicidi al mondo nessuno si può annoverare tra quelli con una grande maggioranza e tradizione cattolica.
Ben 7 su 10 sono considerate ex repubbliche sovietiche( quelli dell’ateismo di stato, per intenderci ), solo nelle tre repubbliche baltiche si può trovare una forte presenza cattolica, attorno al 50%, ma senza dubbio oltre 70 anni di regime ateista hanno contribuito a secolarizzare la popolazione e le proprie tradizioni.
Anche qui la componenete climatica può avere il suo peso, dato che 5 paesi su 10 si possono considerare con clima polare, mentre ad esempio la Guyana, lo Sri Lanka e il Giappone possono godere di un clima migliore pur non seguendo l’assioma caldo=buonumore di cui ti sei fatto portavoce.
Ritengo anch’io che l’estrapolazione non é delle più felici. Benché sia convinta che la fede probabilmente aumenta i momenti di “felicità” e, in qualche modo, anche i momenti in cui si é “ottimisti”, penso sia una forzatura trasferire questa eventualità, che caratterizza soprattutto il singolo individuo, alla qualificazione sociologica di uno Stato.
“Panama ha l’80% dei suoi cittadini cattolici, il Paraguay l’ 89,6%, l’Equador il 92,5% e il Venezuela addirittura il 92,7 %”….Due percentuali sono errate… L’Ecuador avendo un 12% di protestanti, un 5% di “no religion” e un 2% di altro, quindi sarà ben difficile che abbia il 92,5% di cattolici, il Venezuela ha circa il 20% di protestanti, 8% di “no religion”, e non ricordo quanto di altro, quindi è abbastanza improbabile che abbai un 92,7% di cattolici. Il discorso è molto più ampio. Rispondo a Roberto Dara, è vero che l’Italia ha una maggioranza cattolica, però su 100 solo 64 si dichiarano tali, in Brasile sono 68 su 100, però a differenza dell’Italia, il rimanente è affiliato ad altre religioni, in particolar modo ad altre religioni cristiane come evangelici e protestanti, a parte un 8% di non affiliati (no religion). Gli unici paesi da te citati che hanno REALMENTE una maggioranza netta cattolica sono: l’Argentina (77%), la Spagna (74%), e la Polonia (oltre l’80%). Questi dati vanno studiati con una chiave di lettura differente, non soltanto sono paesi felici perché cattolici, c’è da ricordare che il 17% degli abitanti di panama è protestante, El Salvador e il Guatemala, sono i due paesi latinoamericani con la percentuale più alta di protestanti (entrambi superano il 30%). Si potrebbe dire quindi che i pesi più felici siano i paesi più cristiani, però pure questo sarebbe sbagliato, perché tra i paesi più felici c’è Trinidad & Tobago e la Thailandia. SOLO UNA COSA ACCOMUNA TUTTI QUESTI PAESI: la grandissima percentuale di affiliati. Ossia una percentuale di “NO RELIGION” con valore: 0-8%, ovvero la somma di: atei + agnostici + credenti senza affiliazione religiosa che non supera in nessuno dei casi l’8%. La conclusione è questa: la maggioranza dei paesi più felici al mondo hanno una grandissima percentuale di cristiani. ma la totalità dei paesi più felici al mondo sono religiosi.
Sul rapporto tra felicità e religiosità ci sono stati altri articoli su questo blog, e sicuramente una correlazione si può azzardare, anche se vediamo che all’undicesimo posto della classifica c’è il Canada che ha una percentuale di atei e agnostici ai livelli occidentali, cioè superiore al 15%. Io penso che clima e, soprattutto, benessere recente incidano in maniera sostanziale (Haiti, ad esempio, religiosissimo ma poverissimo, è molto indietro in classifica).
Guarda che anche le percentuali riferite all’America latina sono erronee in quanto le statistiche tengono in conto dei cattolici di nascita (i battezzati) e non del numero reale di cattolici osservanti. Nel caso ad esempio dell’Argentina, paese che conosco bene, ti assicuro che neanche lontanamente il 77% è cattolico, perchè è un paese molto più secolarizzato, laico e lontano dalla cultura cattolica rispetto ad esempio l’Italia dove secondo il tuo dato i cattolici rappresenterebbero il 64%.
in argentina i battezzati come cattolici sono il 90%, reali 77%… atei: 4%, agnostici 5%, credenti senza religione 3%… quindi il 96% crede che esista un Dio o una forza superiore… pure io lo conosco bene, non ci vedo nulla di secolarizzato…solo perché il non hanno l’obbligo di messa per i santi non significa che sia un paese secolarizzato 😀 l’unico punto “meno religioso” dell’argentina è Buenos Aires e D. Federal dove i “no religion” dagli 11% della media nazionale salgono al 18%. Ma sia il norte che il centro (in particolar modo Cordoba) e la Patagonia sono zone molto religiose..
Io invece ho dati che indicano che l’aasistenza a messa in Argentina non supera il 30% e c’è chi lo situa addirittura attorno al 5-10% (fonte: Agencia de Noticias Prensa Ecuménica). Adesso sì… se si vuole considerare cattolici a tutti gli effetti anche i non praticanti, cioè coloro che non seguono la dottrina della Chiesa, beh… allora non ho niente da obiettare, se non che ai numeri si può far dire quello che si vuole.
http://www.ecupres.com.ar/noticias.asp?Articulos_Id=3718
Comunque non è un caso che l’Argentina ha già approvato i matrimoni e le adozioni gay: in un paese con un 77% di veri cattolici (a cui sommiamo un 10% di evangelici) tale legge non sarebbe stata approvata.
ma il 30% è buono! un 10% in meno rispetto all’Ecuador, 5% in più rispetto al Chile, ecc ecc… 😀
Ok, allora siamo d’accordo… però capirai che non si può parlare di un 77% di cattolici “reali” quando molto meno della metà di questi vanno a messa o seguono i precetti della Chiesa, è come se io mi definissi bibliofilo e poi non leggo mai i libri…
P.S. perchè sono spariti alcuni commenti a questo post?
Non è OT, siamo in tema, anche se marginalmente.
Ho letto che nei giorni di Natale sarebbero stati scaricati dal sito uaar qualcosa come 6000 moduli per lo sbattezzo.
Risulta verificato o è una bufala?
Sinceramente mi sembra decisamente OT. Credo che i download effettuati da un sito non possano essere certificati se non verificando i dati direttamente dai server di chi gestisce l’hosting, il che mi sembra un po’ problematico. Mi domando poi a quale pro tutto ciò dovrebbe avere rilevanza, se non per Uaar per verificare la frequentazione al proprio sito web.
Ha rilevanza, diciamo, statistica, almeno per me.
Infatti ho notato in giro su alcuni forum e blog in cui entro, resto un po’ di tempo partecipando pochissimo, ma leggendo molto, che all’avvicinarsi del Natale di solito si verifica un accanimento anticristiano che raramente trovo in altri periodi dell’anno. Molte altre persone, invece, sembrano prese da stati depressivi che sembra svaniscano passate le feste di Natale.
In sintesi, due categorie di persone: chi odia il Natale e lo esterna con espressioni blasfeme ed ingiuriose, e chi entra in depressione acuta per “guarire” passato il Natale.
Decisamente è una ricorrenza che non lascia inerte la gente, sia cristiani che anticristiani.
E me ne chiedevo la ragione. Tutto qua.
Visto che anche qui si vuole ravvisare un presunto legame tra l’essere cristiani e un senso di soddisfazione di sé.
Comunque dico in breve che atteggiamento tengo davanti a notizie di questo tipo: false per default, fin tanto che non venga provato che sono veritiere da fonti cui attribuisco una certa credibilità; dunque la notizia dei 6000 download dello sbattezzo natalizio la metto per processo automatico nella casella dei falsi da verificare, anche se sarebbe compatibile con le reazioni isteriche del campionario umano di cui parlavo prima.
Secondo le notizie pubblicate da Uaar il precedente record di moduli scaricati era relativo ad aprile 2010, quindi lontano da Natale. In ogni caso, a fronte di 56 milioni di battezzati italiani, se anche tutti quelli che scaricano il modulo per sbattezzarsi poi lo usano veramente, siamo di fronte ad un numero molto basso di allontanamento ufficiale dalla religione, e sicuramente molto inferiore a quelli che poi nella pratica non sono religiosi, stimati in 10 milioni tra atei e agnostici, e in almeno altri 20 milioni credenti ma non praticanti con regolarità.
A me il Natale porta depressione, troppo consumismo e aspettative, troppe ferie che a mio modesto parere andrebbero lasciate al singolo individuo per quando ne ha bisogno (e non è detto che ne abbia bisogno per andare in vacanza, dato i chiari di luna che ci sono). Per chi vuole andare a Messa, può tranquillamente farlo, come le altre domeniche. Il battesimo imposto ai neonati lascia il tempo che trova, visto che non è frutto di una libera scelta ma è qualcosa imposto dai genitori, meno truce delle amputazioni genitali che alcune religioni impongono ai propri fedeli.
Non vedo perché abbia senso valutare questo evento, per quattro motivi sostanziali:
1) il dato non é oggettivamente verificabile… di conseguenza qualsiasi ragionamento successivo é compromesso;
2) un eventuale “enorme” download di questo tipo di documento, ancorché verificabile quantitativamente, non indicherebbe comunque alcunchè di probatorio e conclusivo in quanto le motivazioni del perché uno ritiene di informarsi su queste procedure potrebbero essere innumerevoli e non necessariamente relazionabili ad una volontà di sbattesimarsi;
3) se anche il fatto, divenuto oggettivamente constatabile, portasse a delle conclusioni circa il divenire della presenza cristiana non vedo l’importanza della questione atteso che Cristo richiede al credente soprattutto “testimonianza” e non prevalicazione identitaria del prossimo;
4) se una persona desidera uscire dalla comunità ecclesiale si sono vie molto più brevi e immediate. Non é necessario andare su un sito ateista per avere informazioni (tra l’altro “informazioni” e non “spiegazioni”).
Per il punto 1) concordo con quanto affermi, ed io stesso l’ho affermato prima dicendo che per default questo genere di notizie le metto nella cartellina delle balle propagandistiche e ce le tengo fin tanto che fonti degne di credibilità (non certo l’uaar quindi) non la confermino.
Riguardo al punto 2) può essere interessante analizzare le cause. Guardiamo lo “storico” degli sbattezzi. Si avrebbero, a quanto affermano più fonti, due ondate: una nella primavera del 2010 e l’altra, se corrispondesse al vero quanto affermano, adesso a Natale 2012.
La prima è senz’altro imputabile alla campagna mediatica diffamatoria usando l’arma della pedofilia. La seconda, a quanto affermano, dovrebbe essere legata al casino che stanno facendo per far sposare gli omosex e farli poter adottare.
La prima ipotesi la giudico plausibile, ci credo anch’io, ma la seconda, secondo me, fa acqua.
Il fatto è che se vuoi combattere un nemico, per poterti difendere dai suoi attacchi, la prima cosa da fare è studiare il nemico ed entrare nella sua testa.
Quelli hanno un gioco fin troppo facile, e…domanda cattivella…chi è che glielo rende così facile questo giochino al massacro??????????????
Edoardo ma di cosa ti preoccupi? Lo sbattezzo è una libera scelta fatta da individui che non si sentono appartenenti alla chiesa cattolica fino al punto da volersi far cancellare dai registri. Vuoi forse combattere questa libertà? Sono un numero minimo rispetto sia al totale dei battezzati sia al totale di quelli che, di fatto, sono al di fuori della chiesa cattolica perché non praticano o addirittura non credono. Sono campagne fatte da associazioni, come tante, e come tali restano fenomeni marginali e comunque espressione di libertà personali. Parlare di “nemico” o di “gioco al massacro” mi sembra assolutamente fuori luogo ed estremamente controproducente.
Lo sbattezzo è la cosa più ridicola che la tua confessione religiosa di atei integralisti si è mai inventata, hai presente i bambini capricciosi che fanno dei gesti plateali e inutili per dimostrare la loro frustrazione? Ecco, è la stessa cosa.
Forse sono stato male interpretato.
Io NON mi preoccupo, né per loro né per chi rimane.
Cercavo solo di relazionare queste eventuali “ondate”, per altro non verificabili sull’entità e addirittura nemmeno sull’effettiva esistenza, con eventi accaduti. Questi erano i miei pensieri.
Poi si sono sbattezzati davvero? Cavoli loro, son mica miei, eh?!
Perché se mi parlano di quei 6 assassinati alla messa di mezzanotte in Nigeria, e di quei 15 sgozzati durante un’irruzione nel villaggio nigeriano pochi giorni dopo, o di Asia Bibi, o di tutte le Asia Bibi che ci sono e di cui non sappiamo, ecco, di quelli sì che mi preoccupo.
Ma di quegli altri no. E dico no per davvero.
Ed in quanto al nemico e giochino al massacro, è proprio così.
Me ne sono convinto curiosando nei forum e nei blog: quelli non cercano nessun dialogo, ma solo di ricacciarci nelle catacombe.
(Quest’ultima espressione non è farina del mio sacco, ma l’ho letta proprio ieri in un loro blog).
Come al solito non si può estrapolare qualche farneticazione di qualche demente per dedurne un atteggiamento generalizzato. È uno sport nazionale, in Italia, ma a me non appassiona.
Quoto.
Io sono stato battezzato, ho fatto la prime comunione, la cresima, non mi sono mai sbattezzato (perché non me ne frega nulla), sono ancora statisticamente cattolico, in realtà sono assolutamente non credente a tutti gli effetti.
Finché credi (senza motivi) che Dio non esista, rimani un “credente” a tutti gli effetti, della statistica non interessa nulla a nessuno invece.
a meno che in un’eventuale intervista tu non dica “si sono credente”, sarai segnalato statisticamente come ateo o agnostico o quello che dirai tu 🙂
E sono convinta che non sei una eccezione. Ma sta tranquillo… la Chiesa va avanti lo stesso e finchè la Chiesa esiste puoi sempre rivedere le tue convinzioni. Non si sa mai…
Oppio dei popoli nel senso che la religione così come quasi ogni cosa può essere usata per legittimare un potere, quindi di qualsiasi cosa conta l’usa che se ne fa, diamine
I paesi più felici, le città più vivibili, i film più belli. Non leggo neanche l’articolo, qualsiasi tentativo di rendere oggettivi studi su tematiche così soggettive è semplicemente senza senso. Quando scrivete certi articoli, ricordate come si chiama questo sito.
La soggettività può essere resa oggettiva, ecco come: https://www.uccronline.it/2010/08/10/la-fede-cristiana-rende-piu-felici-intelligenti-e-sani-psico-fisicamente/
anche fare sacrifici umani rendeva piu’ felici i maya. basta crederci.
Davvero? Esistono studi scientifici che mostrino questo “grado” di felicità?
Per ora mi accontento di ripubblicare un link dove si mostra un elenco di studi scientifici in cui tutto questo è stato esaminato: https://www.uccronline.it/2010/08/10/la-fede-cristiana-rende-piu-felici-intelligenti-e-sani-psico-fisicamente/
Vista la tua provocazione, cito questo studio ripreso da La Stampa: http://www.lastampa.it/2009/02/02/blogs/san-pietro-e-dintorni/atei-il-doppio-dei-suicidi-p9m4SBN6T9XRu7iZi0pVmN/pagina.html