Accettati i santi sulle monete slovacche, e altre vittorie sul laicismo

Euro monetaSotto Natale, per motivi abbastanza prevedibili, il laicismo diventa ancora più aggressivo. Esso è una sorta di perversione della laicità, che, al contrario  di quest’ultima, vorrebbe che lo stato assumesse una posizione chiaramente atea, privo di ogni tipo di forma religiosa, almeno a livello pubblico. Il laicismo è presente oggi in Francia, Vietnam e in North Korea, ma la laicità è un’altra cosa, come ad esempio ha spiegato il giurista Joseph Weiler.

Tornando ai fatti recenti: in Svizzera Thomas Bruderer presidente del partito politico dei Pirati Svizzeri ha pescato nel prontuario ateista affermando pubblicamente i noti cavalli battaglia: «Chi difende la Bibbia, non ha alcuna etica, e non conta se la interpreta in senso letterale o no», e ancora: «Quasi tutte le religioni sono pericolose, anche nei paesi occidentali dove sono state indebolite dall’Illuminismo», citando quasi a memoria Richard Dawkins. Ha quindi sostenuto che la religione sarebbe un disturbo mentale, una psicosi di massa. Niente di che stupirsi, esattamente coerente con la ben poco tollerante cultura laica moderna.

Andando in Slovacchia, ci si sorprende rilevando la vittoria del centrosinistra (al governo a Bratislava) che ha voluto adottare  banconote comuni all’eurozona ma coniando monete con immagini legate a tradizione e cultura nazionali, e dunque immagini dei due Santi Cirillo e Metodio, che sono già rappresentati nella bandiera nazionale. A Bruxelles è subito arrivato il divieto da parte degli euroburocrati, preoccupati della presunta violazione dei diritti laicisti. Da Bratislava il premier socialista Robert Fico ha replicato sostenendo che Cirillo e Metodio sono stati gli evangelizzatori dei popoli slavi, sono nella Memoria storica nazionale e due personaggi-chiave dell’aggancio all’Europa della parte del mondo in cui viviamo. Il 2013 –riconoscono anche su Repubblica– è l’anno giubilare di quei due santi che col cristianesimo portarono agli slavi alfabeti e cultura occidentale, l’idea del diritto, insomma elementi d’Occidente cui ci ancorarono. La Commissione ha ceduto e Bratislava ha avuto i suoi santi con le aureole sui due euro.

Un’altra vittoria sulle incursioni laiciste è stata realizzata in Brasile, dove un giudice ha respinto una causa in cui si chiedeva la rimozione della frase “Sia lodato Dio” dalle monete, dicendo che il motto non rappresenta un’imposizione di fede religiosa da parte dello Stato, non più di quanto fanno le feste religiose o i nomi di molte città (come quella di San Paolo, che è anche la più vasta e popolosa città dell’Emisfero australe). Secondo il censimento 2010, su 200 milioni di abitanti, il 64,6 per cento dei brasiliani si dicono cattolici e 22,2 per cento evangelici, 8 per cento rivendicazione alcuna appartenenza religiosa e circa 600.000 dicono di non credere in Dio.

30 commenti a Accettati i santi sulle monete slovacche, e altre vittorie sul laicismo

  • Al ha detto:

    Dio è Dio!
    Le religioni sono tutt’altra cosa.

    • Paolo Viti ha detto:

      Sono d’accordo, nessuno infatti sostiene che le religioni sono Dio. Forse volevi dire altro e ti ho interrotto?

    • EquesFidus ha detto:

      Difatti, Suo Figlio si è rivelato al mondo ed ha fondato la Chiesa cattolica, che non è una religione come le altre ma la Sua Sposa ed il Suo corpo mistico.

      • Giulio Quaresima ha detto:

        Ancora devo trovare il passo in cui Cristo avrebbe fondato la Chiesa Cattolica, comunque…

        • Fabio Moraldi ha detto:

          Infatti non c’è n’è uno solo, ma sono più di tre. Inoltre, se anche paradossalmente gli apostoli avessero capito male (tutti e undici), certamente Maria sarebbe intervenuta e invece anche lei ha supportato la nascita della chiesa primitiva. Ci sono moltissime altre osservazioni da fare, rimane la consegna a Pietro: “tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Mt 16,14-18)

  • Marcuzzi ha detto:

    Ma la raffigurazione di due santi su una moneta si chiama vittoria?
    Per sentirsi cristiano e vincitore basta così poco?
    Conosco cristiani che sono fieri di esserlo anche senza essere rappresentati su moneta…

    • Woody85 ha detto:

      La vittoria ovviamente non sta certo nell’avere dei santi su una moneta, ma l’essere liberi di valorizzare le radici cristiane in questo modo, senza che il laicismo imponga il suo pensiero agli altri.

      Certo che fra Al e Marcuzzi…

  • massimo ha detto:

    I cristiani fanatici fomentati da Cirillo reagirono agli scontri con gli ebrei praticando violenze inaudite e torturarono e uccisero Ipazia, astronoma e filosofa…
    Cirillo era un violento sanguinario che voleva e ottenne di imporre il cristianesimo

    “Nel marzo del 415 un gruppo di cristiani fanatici, guidati dal lettore Pietro, sorprese Ipazia (filosofa neo-platonica, matematica e astronoma pagana) mentre ritornava a casa, la tirò giù dalla lettiga, la trascinò nella chiesa costruita sul Cesareion e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa (secondo altre fonti utilizzando ostrakois – letteralmente “gusci di ostriche”, ma il termine era usato anche per indicare tegole o cocci), e trascinando i resti in un luogo detto Cinarion, dove furono bruciati.”

    Annota Socrate Scolastico:
    « Tale fatto comportò una non piccola ignominia sia a Cirillo sia alla Chiesa alessandrina. Infatti dalle istituzioni dei cristiani sono totalmente estranee le stragi e le lotte e tutte le cose di tal fatta. »

    proprio ieri è andato in onda il film Agorà…
    non so come facciate a non vergognarvi… Cirillo il degno padre della vostra chiesa..

    • Salvatore ha detto:

      L’ignoranza è una cosa bruttissima, sopratutto se sfoggiata in questo modo.

      E’ evidente anche ai bambini che il Cirillo delle monete non è quello di Ipazia, il primo vissuto nel 800 d.C. e il secondo 500 anni prima.

      La storia di Ipazia è una grande bufala, probabilmente non è mai esistita, abbiamo meno fonti su di lei che su Cristo, eppure alcuni pro-ipaziani mettono in dubbio la storicità cristiana. Se mai fosse davvero esistita, certamente le cose non sono andate come descritte da John Toland, colui che si è inventato il tutto.

      Socrate Scolastico, come puoi leggere tu stesso, Socrate Scolastico -nemico di Cirillo- non esprime alcuna condanna verso di lui, ne avrebbe invece avuto tutte le possibilità se il fatto fosse stato vero. Egli è l’unico contemporaneo ai fatti a parlare di Ipazia, e guarda caso non incolpa il vescovo Cirillo ma il “popolino cristiano”: https://www.uccronline.it/2010/04/09/la-morte-di-ipazia-di-alessandria/

      Intuendo la tua risposta, mi sembra inutile ricordarti i milioni e milioni di morti realizzati sotto l’ateismo di stato da parte del “popolino ateo”.

      • massimo ha detto:

        http://it.wikipedia.org/wiki/Ipazia

        non è mai esistita eh?
        e se fosse esistita __sicuramente__ non sarebbero andate cosi le cose eh?
        “leggermente” prevenuto.. un po come il famoso Bellarmino .. le sacre scritture non possono MAI sbagliare.. noooo.. se sbagliano è perche NOI le abbiamo lette male!!

        complimenti..

        • Salvatore ha detto:

          Le fonti sulla sua esistenza sono davvero scarse, non sappiamo l’anno di nascita e la data di morte, non esistono suoi contemporanei che ne abbiano parlato ma soltanto studiosi posteriori, desiderosi di inventarsi una martire pagana.

          Se poi leggessi le fonti che citi, cioè Wikipedia (ma davvero non sai trovare di meglio), ti accorgeresti che viene scritto: «Socrate, che sulla vita di Isidoro era meglio informato di Damascio, non tira in ballo Cirillo nell’assassinio della filosofa neoplatonica Ipazia nel marzo 415, che i cristiani sospettavano di essere forse la consultente astrologica del prefetto. Tuttavia anche se l’arcivescovo era un politico troppo avveduto per lasciarsi compromettere da una impresa tanto esecrabile, resta però il fatto che l’organizzazione del delitto fu, non di meno, che un’opera di un suo chierico» (Heinrich Fries e Georg Kretschmar. I classici della teologia Volume 1. Milano, Jaca Book, 1996 p. 178).

          Non sarebbe male che tu ti leggessi anche questo articolo della storia Ilaria Ramelli: http://terzotriennio.blogspot.it/2010/06/ma-non-e-detto-che-ipazia-fu-uccisa-dai.html.
          Posso dire che mi fa ridere questa voglia di trovare a tutti i costi una martire da venerare? 😀

          Bellarmino, così come Galileo, dissero che la Bibbia non può sbagliare, essendo scritta da Dio, ma può essere sbagliata la nostra interpretazione. Non capisco cosa ti disturbi in tale modo.

          Forza Massimo, sei tutti noi!

        • EquesFidus ha detto:

          Ma difatti le Sacre Scritture, come diceva Sant’Agostino nel V secolo, non possono mai sbagliare in tema di fede e di morale. Inoltre, i Vangeli sono il resoconto vero e fedele della vita di Cristo. Galileo fu processato per la, ancor oggi eretica, dottrina che pretendeva di riscrivere le Sacre Scritture alla luce delle sue “scoperte” (che in realtà, fino alla seconda metà dell’800 con Focault, non dimostrarono un bel niente e anzi, si dimostrarono in parte errate). Ma cosa c’entra questo con Ipazia? E cosa c’entra lei con i Santi Metodio e Cirillo?
          Calmati e studia la storia, piuttosto, anziché essere avvelenato dal furore blasfemo ed anticlericale che ti porta a credere in cose assurde e false già a quest’ora del mattino.

        • Wanrod ha detto:

          Non conosco l’argomento e quindi evito di prendere posizione, ma anche ammettendo che Ipazia sia esistita, anche ammettendo che sia stata massacrata dalla giovane chiesa, cosa su cui lei insiste, rimane il fatto che il San Cirillo di cui parla l’articolo, che oltre ad aver portato il Cristianesimo in Slovacchia ha anche favorito l’alfabetizzazione e la nascita di un diritto per i popoli slavi dell’epoca, non è certo lo stesso che è vissuto tra il III e IV secolo, e che si è reso responsabile dell’omicidio di Ipazia.
          Questo Salvatore te lo ha fatto notare chiaramente, sembri far finta di nulla.

          • EquesFidus ha detto:

            “Che si è reso responsabile”? Ma quando mai, se non per la parole di un filosofo vissuto un secolo dopo e per la follia anticlericale di un regista odierno?

      • borg ha detto:

        una cosa è la chiesa con la sua storia, un’altra gli insegnamenti di cristo. ma il punto è se è giusto o meno imporre qualcosa agli altri. io credo sia un percorso pericoloso che puo’ alimentare solo contrasti. perchè se cosi’ fosse, ognuno avrebbe il diritto di imporre la propria visione. e rischiamo un altro hitler e compagnia. resto dell’idea che gli spazi comuni debbano rimanere privi di simboli.

        • Paolo Viti ha detto:

          In realtà uno degli insegnamenti di Cristo è stato questo: «Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa», la storia della chiesa è la prosecuzione della presenza di Cristo sulla terra.

          E’ vero quello che dici: il laicismo non può imporre le sue fobie agli altri, quel che è stato fondamentale per la storia sociale di un Paese è giusto valorizzarlo, così come le radici cristiane.

          Uno spazio comune privo di simboli è uno spazio ateo. Come sarebbe uno spazio di atei? Privo di simboli. Togliere i simboli è una scelta, una scelta atea.

          • borg ha detto:

            io direi, o tutti o nessuno. pero’ tutti sarebbe complicato. quindi ognuno libero di tenere cio’ che vuole al collo o in casa propria. io sarei il primo a difendere questi diritti. poi pero’ non ci lamentiamo del prossimo duce in italia o altrove. dobbiamo capire che nessuno puo’ imporre la PROPRIA verita’.

            • Paolo Viti ha detto:

              “O tutti o nessuno”, quest’affermazione non ha alcuna giustificazione. Nelle scuole italiane non si studiano “tutti” i pensatori di “tutte le civiltà”, ma si selezionano soltanto quelli fondamentali per la storia occidentale: Platone, Aristotele, Agostino, Tommaso, Dante, Manzoni ecc.

              E’ una discriminazione degli altri? No, così come selezionare una religione -tra le altre- che ha contribuito socialmente e storicamente alla creazione della cultura europea/occidentale, cioè il cristianesimo, non è una discriminazione verso le altre religioni.

              Il non avere simboli è scegliere una visione atea della società. Come sarebbe una società atea, infatti? Priva di simboli religiosi. Perché dunque vuoi imporre la tua visione atea alla società?

              • borg ha detto:

                a me sembra che sei tu a voler imporre la tua visione. non tutti ci si riconoscono. ma tu non lo vuoi ammettere. io aggiungerei napoleone , darwin, galileo ecc. privo di simboli non è sinonimo di ateismo. altrimenti io metterei le foto di questi autori, se fossi in torto.

                • Paolo Viti ha detto:

                  Ma la storia non si forma sul consenso, la storia dice che il cristianesimo è alla base delle radici occidentali, dunque lo stato preferisce questa religione alle altre, così come preferisce gli autori fondamentali dell’occidente.

                  Certo, non a non tutti piace la Divina Commedia o i Promessi sposi, ma questo non importa, questi sono gli autori da studiare per capire l’occidente.

                  Tu metteresti Napoleone, il carnefice, come simbolo dell’ateismo? Nessuno ti ha mai detto che sull’Isola di Sant’Elena si convertì e chiese un prete al suo fianco?
                  E anche Darwin? Uno che scrive: “Vi ha certamente del grandioso in queste considerazioni sulla vita e sulle varie facoltà di essa, che furono in origine impresse dal Creatore in poche forme od anche in una sola; e nel pensare che, mentre il nostro pianeta si aggirò nella sua orbita, obbedendo alla legge immutabile della gravità, si svilupparono da un principio tanto semplice, e si sviluppano ancora infinite forme, vieppiù belle e meravigliose” (C. Darwin, “L’origine della specie”, pag. 99, 249, 277, 278), sarebbe rappresentante dell’ateismo?

                  Galileo? Il cattolico Galileo? Quello che scriveva: «Procedendo di pari dal Verbo divino la Scrittura Sacra e la natura, quella come dettatura dello Spirito Santo, e questa come osservantissima esecutrice de gli ordini di Dio». (G. Galilei, “Lettera a Padre Benedetto Castelli”, 21/12/1613, Edizione nazionale delle Opere di Galileo, vol. V, 282-285)

                  Questi sarebbero i santi atei? Sei davvero sicuro?
                  Non ti sei accorto di paragonare poi il cristianesimo all’influenza sociale di alcuni uomini? Ti sembra la stessa cosa?

                  • borg ha detto:

                    esattamente la stessa cosa. non vorrei sembrare offensivo, ma cristo per me rimane un uomo che come dici tu, ha avuto una grande influenza sociale. forse piu’ degli altri, ma è la stessa cosa.

                    • Paolo Viti ha detto:

                      Ci mancherebbe, mica dobbiamo credere nella divinità di Cristo per forza. Ma, lo ripeto, la storia riconosce soltanto l’immensa influenza sociale del cristianesimo nella genesi della cultura europea/occidentale (anche americana), per questo viene valorizzato rispetto alle altre religioni. Allo stesso modo si valorizza nelle scuole l’insegnamento di Dante e Manzoni e non dei poeti arabi o di asceti buddhisti.

        • EquesFidus ha detto:

          E ora cosa c’entra questo Ipazia? la storia della Chiesa, pure con le sue ombre, è un cammino storico iniziato da Cristo, il quale la fondò. Non è possibile concepire, all’atto pratico, un cristianesimo sensato sotto l’autorevolezza di una Chiesa legittima (cattolica o ortodossa).

    • AndreaII ha detto:

      Certo che fra Al, Marcuzzi e Massimo…..

      • Daphnos ha detto:

        Vergognati, Andreall. Come puoi pensare che il Cirillo vescovo di Alessandria non sia lo stesso Cirillo che mezzo millennio più tardi vagava per la Boemia? Vergognati! Vergognati di avere a che fare con una setta, quella dei parabolani, che stava ai cattolici del tempo più o meno come i Testimoni di Geova stanno alla Chiesa di oggi! E vergognati di non credere che una neoplatonica del quinto secolo conducesse gli esperimenti sulle orbite dei pianeti! Quel film è un documento storico di eccezionale valore! E infine vergognati di avere tra gli apologeti della tua fede uno che scrive: “dalle istituzioni dei cristiani sono totalmente estranee le stragi e le lotte e tutte le cose di tal fatta”. Vergognati di esistere e sparisci dalla circolazione!

        • angelo ha detto:

          LOL.
          Oltretutto Socrate Scolastico manco cita i monaci parabolani…parla solo di “popolino”.

          Divertente che gli ateisti di oggi dedichino le loro apologie a neopagani come Ipazia e misticisti astrologi come Giordano Bruno. Evidentemente nemmeno i loro “santi” si sono degnati di essere atei.

    • EquesFidus ha detto:

      Peccato che la fonte di Socrate Scolastico non dichiari che San Cirillo sia stato direttamente coinvolto, anzi, e che questo presunto coinvolgimento di San Cirillo d’Alessandria non sia neppure menzionato. Questa tesi è sposata solo da Damascio (un filosofo, non uno storico), scritta oltre un secolo dopo e, pertanto, ben più inaffidabile. Questa tua personale ricostruzione (tua e di quello sciagurato regista che ha messo in scena quella farsa anticattolica col nome di “film storico”) non corrisponde alla realtà, per vari motivi. Anzitutto, i parabolani che uccisero Ipazia non erano rappresentati della Chiesa, anzi spesso erano molto in contrasto con essa e ricorrevano anche a metodi brutali (come intimidazioni e percosse) contro i vescovi che non erano d’accordo col loro fanatismo. Per questo motivo, il loro numero fu molto limitato (non superarono mai i 600 ad Alessandria, anche e soprattutto per volere imperiale) e le loro azioni osteggiate, tant’è vero che se ne perdono le tracce nel VI secolo d.C. Sicuramente, San Cirillo d’Alessandria non era un aperto sostenitore dei parabolani, anzi, e le voci in tal senso sono oltre un secolo più tarde delle più antiche testimonianze. Anzi, pare fosse legato agli ambienti neoplatonici in cui insegnava anche Ipazia. Inoltre, come al solito, denoti una ignoranza nei campi della agiografia e della storia della Chiesa da lsciare sbalorditi: San Cirillo d’Alessandria non è la stessa persona di quel San Cirillo che, assieme a suo fratello San Metodio, evangelizzò i popoli slavi nel IX secolo d.C. (ovverosia, oltre quattro secoli dopo i fatti di Alessandria). Infine, l’Ipazia di Alessandria di sicuro non era né giovane né una scienziata: non inventò mai il metodo scientifico, le sue osservazioni si basavano su astrazioni filosofiche ed aveva circa 40-50 anni quando morì, quindi sicuramente non era una bella ragazza come Rachel Weisz (ma, probabilmente, a causa della dura vita dell’epoca assomigliava a una 60-70enne). Questo dettaglio non è da sottovalutare, dato che rappresentare Ipazia come una bella e giovane scienziata è stata voluta dal regista con chiaro intento anticlericale, dato che tutti i cristiani sono con sguardi odiosi e, tendenzialmente, brutti. Una schiera di personaggi messi lì a guida dell’Ebreo nei fumetti nazisti, per capirci: degli osceni attentatori alla vita della “libera pensatrice” (ma sarebbe stata davvero felici di farsi chiamare così?).

    • Max ha detto:

      Alessandria d’Egitto era famosa nell’antichita’ per i violenti scontri di piazza tra le varie fazioni sociali e politiche. Purtroppo questo accadeva di frequente, anche prima dell’arrivo della Cristianita’. Nel popolo, vi era una quantita’ di “teste calde”. Come scrive Timothy O’Neill, ateo ed appassionato divulgatore di storia dell’Antichita’ e del Medioevo:

      “”Late Roman Alexandria was indeed a tolerant place” he tells us, “where the Egyptian, Greek, and Roman gods were still worshiped.” There might be an alternative universe where pre-Christian Alexandria was a “tolerant place”, but here in our world it was anything but. Novelist Mike Flynn’s series of articles “The Mean Streets of Old Alexandria” show that Alexandria was a hotbed of street violence, political killings, factional brawling and inter-faith conflict long before Christianity was added to the mix. The city has the dubious distinction of being the site of several of the earliest recorded anti-Jewish pogroms. And the “tolerance” of this notably intolerant city did not extend to Christians for the first three hundred years of that faith’s history. Like Manicheans, Alexandrine Christians were subjected to periodic bouts of Roman “tolerance” that involved “tolerant” things like being burned alive in arenas, being crucified and being fed to wild animals. As the man hanging in the cell in The Life of Brian said “Terrific people, the Romans”. Very “tolerant””.

      Nel V secolo, tali fazioni erano i cristiani, divisi tra i supporters di Cirillo e del prefetto Oreste; c’erano gli ebrei, c’erano i pagani.

      Ipazia comunque si schiero’ con Oreste – o fu vista come tale. Inoltre, un’altra idea che il popolo si era fatto su di lei era che Oreste e Cirillo non riuscivano a riconciliarsi era per colpa della filosofa.

      Durante uno degli episodi di violenza, dei monaci protestavano contro Oreste; uno di questi, Ammonio, riusci’ a scagliare un sasso contro Oreste e colpirlo. Supporters di Oreste torturarono cosi’ Ammonio. Ed i seguaci violenti di Cirillo, i parabolani, se la presero con Ipazia per via della sua percepita vicinanza ad Oreste.

      Ne’ Socrate, ne’ Damascio – nostre fonti storiche che nutrivano antipatia per Cirillo – parlano di Ipazia come una vittima di questioni di intolleranza religiosa, ma di lotta politica, che spesso cadde in episodi incresciosi e certamente esecrabili come quelli di sopra.

      Decenni dopo, vi sarebbe stata un’altra filosofa, donna e pagana, in Alessandra, che avrebbe potuto condurre vita pubblica e morire nel suo letto.

      Consiglio di leggere queste dettagliate pagine. Per le persone curiose ed interessate alla Storia e’ come una miniera:

      http://armariummagnus.blogspot.it/2010/05/hypatia-and-agora-redux.html

  • Riccardo ha detto:

    OSono pienamente in accordo con il commento ripotatoMnell’ articolo Riccardo
    Ferrari

  • Max ha detto:

    “Chi difende la Bibbia, non ha alcuna etica, e non conta se la interpreta in senso letterale o no», e ancora: «Quasi tutte le religioni sono pericolose, anche nei paesi occidentali dove sono state indebolite dall’Illuminismo», citando quasi a memoria Richard Dawkins. Ha quindi sostenuto che la religione sarebbe un disturbo mentale, una psicosi di massa.”

    Credo che lui abbia bisogno di un bravo psicologo, invece.