L’UAAR è senza credibilità, ora si affida ai consulenti d’immagine
- Ultimissime
- 07 Dic 2012
“Moribonda” è l’aggettivo che molti usano per descrivere l’attuale condizione dell’Uaar, Unione Atei Agnostici Razionalisti, detti anche popolarmente “gli atei fondamentalisti italiani”. La gestione Carcano, l’attuale presidente dell’autodefinitasi “confessione religiosa”, ha dato il colpo del ko ad un’associazione nata con nobili intenti, cioè difendere i diritti dei non credenti, ma ben presto trasformatasi nell’ennesima vetrina sul web di odio e denigrazione verso i credenti.
Dilaniata dagli scandali interni, detti anche Uaarleacks, che abbiamo puntualmente segnalato -ricordiamo in ordine i più recenti: ipocrisia nel combattere il meccanismo dell’8×1000 e contemporaneamente voler inserirsi tra i possibili destinatari; epurazione dei responsabili eretici; presenza di neopagani tra i dirigenti; intrallazzi con i neofascisti di Casapound e gli sfasciavetrine di Acrobax; presa di distanze dal Forum ufficiale per vergogna verso i propri utenti e per allontanarsi da un luogo di critici della propria dirigenza- l’associazione ha perso tantissimo in termini di credibilità, sopratutto al suo interno (all’esterno non ne ha mai avuta molta): sono stati infatti gli stessi membri a rendere pubblico tutto il marcio creatosi in questi anni.
Certamente la dirigenza dell’Uaar è consapevole di tutto questo, peccato che per tentare di tappare le falle abbia intrapreso una strada a dir poco imbarazzante, sopratutto perché tale maldestro tentativo è stato “portato alla luce” ancora una volta dai suoi esasperati membri e tesserati. Sul Forum dell’associazione, infatti, un utente ha rivelato che l’Uaar per tentare di risollevare la reputazione si è affidata ad esperti per la consulenza dell’immagine, come fa chi ha un prodotto da vendere sul mercato. Il responso di questa sorta di Casaleggio & Associati dell’immagine non è stato certo positivo: «Il Brand Uaar a nostro avviso non esiste ancora in senso Full, ma solo come Pre Brand, cioè con i valori e le attribuzioni che si sono stratificate “spontaneamente” nel tempo», scrivono. «L’Uaar si connota, nel complesso, per tratti doveristici […]. Non c’è divertimento, leggerezza, allegria, ma ferrea finalizzazione agli obiettivi. Un carattere un po’ noioso, anche se irreprensibile. Emerge anche un tratto di “durezza” e di poca flessibilità. Prevale l’atteggiamento di contrapposizione frontale anche aggressiva anziché una strategia di “seduzione” (“Esisto perché sono “contro” qualcosa e non perché sono “a favore di qualcos’altro””)». L’analisi è corretta, purtroppo il caratterizzarsi dal proprio “essere contro” è il problema di ogni associazione ed espressione ateista, non avendo argomentazioni positive da proporre.
Ma andiamo avanti a leggere: «L’immagine Uaar può essere al momento associata a parole come serietà, razionalità, impegno, consapevolezza, chiusura, schieramento, aridità, burocrazia, impersonalità, dovere, noiosità […]. I modi in cui comunica sono incoerenti sia dal punto di vista della forma, sia da quello dei contenuti […]. Manca una strategia strutturata e ingegnerizzata». Innanzitutto, scrivono gli esperti, per migliorare il “Brand approach” dell’Uaar, «bisogna smontare l’idea che l’Uaar esprima disvalori (convincimento personale); bisogna smontare l’idea che aderendo alla proposta Uaar si corrano dei rischi (esternabilità sociale); bisogna far salire la causa Uaar nel ranking delle priorità (soglia di attivazione personale e mediatica)». C’è assolutamente bisogno che l’Uaar competa per «attrarre nuovi iscritti», perché «è in una fase di stallo. Non ha abbastanza iscritti per sostenere una crescita per linee interne, e non ha potere attrattivo verso nuovi potenziali a causa di fattori intrinseci (quello che esprime l’immagine in sé: bassa rilevanza argomentativa, doverismo, aggressività, old fashion) ed estrinseci (scarsa capacità di rimuovere il freno al coming out da pressione ambientale e scarsa capacità di controbilanciare la bad publicity stratificata nel tempo sul concetto di ateismo)».
Come fare allora per “sedurre” nuovi “clienti” e vendere di più il “prodotto”? Ecco la risposta: «la sua mission dovrebbero essere i diritti umani […], la sua personalità deve caratterizzarsi per l’apertura mentale, con uno spiccato orientamento all’innovazione; per il carattere solare e trasparente, ricco di energia propositiva; per l’attenzione al lato umano, la facilità di socializzare e di creare consenso; per l’estroversione (ma senza istrionismo); per il piacere di dirigere con coraggio e rispetto, ma senza smania di comandare; per l’attitudine ad apprezzare il lato piacevole della vita; per l’onestà intellettuale, ma senza derive di “noiosa” political correctness – al contrario, con tratti di impertinenza gustosa; per un registro ironico, anziché per l’aggressività o il sarcasmo. L’immagine Uaar dovrebbe essere associata a parole come credibilità, apertura mentale, coerenza, colore, dinamismo, carisma, chiarezza, solarità. Con l’essere brillanti e sulla cresta dell’onda […]. Si dovrebbe mettere in scena un mondo bello e normale: talmente normale da essere sorprendente». Mai sentita tanta retorica tutt’assieme, un linguaggio assurdo che di fatto significa nulla o poco più.
Certo, in molti hanno parlato male dell’Uaar, ma mai come i propri consulenti d’immagine, i quali -ripetiamo- hanno detto che l’associazione in questi 24 anni di militanza sfrenata è apparsa: “noiosa”, “non flessibile”, “non strutturata”, “con pochi iscritti”, “con poco potere attrattivo”, “con bassa rilevanza argomentativa”, “aggressiva”, “old fashion” (ovvero anacronistica), “incoerente” ecc. Sostanzialmente possiamo dire che l’esistenza dell’Uaar è stata un autogol del movimento ateo, tanto che -sempre secondo quanto rivelato sul forum dell’associazione- nel Consiglio direttivo del 19/05/12 si è deciso di cambiare radicalmente tutto: «l’Uaar fa propri gli obbiettivi di comunicazione individuati» dagli esperti dell’immagine. «D’ora in poi», viene deciso dalla dirigenza, «la comunicazione esterna sarà improntata a professionalità e caratterizzata da adesione a tali obbiettivi e alle linee guida successive», e dunque «il principale obbiettivo dei prossimi anni, quello su cui focalizzare l’impegno associativo, sia quello di togliere dai cittadini atei e agnostici lo stigma sociale che li caratterizza negativamente». Di questo presunto stigma sociale parleremo più sotto. Infine, per tentare di arginare il loro più grande problema, hanno stabilito che «dovrà essere chiaro che ogni spazio Uaar sarà precluso a messaggi off topic, o contenenti insulti, diffamazioni, volgarità gratuite». Gli atei integralisti si impegnano dunque a diventare moderati, peccato che abbiano già tradito le loro promesse, rincominciando con il loro delirio anti-teista, così come li abbiamo conosciuti.
I forumisti uaarini non l’hanno comunque presa bene: «mi fa un po’ specie ridurre tutto a una pura questione di immagine, come se le idee fossero esclusivamente merce, alla “sono ateo, perché io valgo”, “enjoy atheism” “think different, think atheist” “forza Uaar, per un nuovo miracolo laico”, come se metodi e contenuti fossero diventati irrilevanti», scrive ironico un utente. La delusione per essere trattati come “pesci che hanno già abboccato” è palese in molti commenti: «lo studio dice semplicemente: vecchio così come stai messo non puoi permetterti nuovi barchini per incrementare il pescato; spetta un po’ che ti dico io dove spostarli che lì si trova più pesce, nel frattempo eccoti delle regolette per rendere la tua flotta più efficiente». Un altro si domanda: «forse anche gli atei, come l’Uaar, sono considerati un brand?», ricevendo questa risposta: «Sinceramente, mi viene da vomitare all’idea che si sia considerati un “oggetto da vendere” e quindi da “rendere accattivante”. Se devo dirla tutta nemmeno la Chiesa ha degli atei una così scarsa considerazione».
C’è anche chi ha criticato l’unico obiettivo che vuole ora darsi l’associazione, ovvero l’eliminazione dello stigma verso gli atei: «Ma che minchia di stronzata è? Del fatto che io sia ateo o meno, non glien’è mai fottuto una cippa a nessuno. Qualcuno di voi è stato “socialmente stigmatizzato” per il fatto di essere ateo? In Italia, dopo la fine del ‘800?», si è chiesto allibito un utente. E ancora: «Un’associazione con obbiettivi culturali e politico/sociali va dietro a strategie di marketing adatte a vendere mutande. Mi sa che siamo parecchio fuori strada». Un altro, infine, nota con ragionevolezza: «Inutile sottolineare quanto risulti surreale e sorprendente che coloro che vengono ora a parlare dell’importanza dell’immagine dell’Uaar siano gli stessi che poco tempo fa non si accorsero minimamente che organizzare lo sbattezzo a Casapound (cosa che non andò in porto, per merito di Casapound) avrebbe causato un enorme danno d’immagine all’associazione».
Condividiamo lo stupore di molti forumisti: chi ha davvero un messaggio importante da comunicare, non si affida certo ad un consulente d’immagine per migliorare artificialmente la propria credibilità. Il messaggio cristiano, ad esempio, non si è certo diffuso nel mondo grazie a strategie di marketing, anzi ha iniziato il suo percorso dalle persone ritenute meno credibili del tempo: poveri pescatori e donne. E’ inoltre è abbastanza squallido che l’ateismo venga trattato dall’Uaar come un “prodotto da vendere”, che l’associazione sia definita “brand”, ovvero un “marchio”, che dunque il loro sito web sia il “negozio” e che si cerchino strategie giovanili per accalappiare e “sedurre” possibili clienti-allocchi. D’improvviso si è deciso di mettere le lucine colorate fuori da un negozio di pessima reputazione per far passare l’idea che all’interno ci sia una nuova associazione di atei, questa volta accattivante e rivolta ai tanto agognati cccciovani, non seriosa, non rigida, ma allegra, simpatica, che faccia battute spiritosissime e che i soci siano gente che si batte sempre il “cinque” facendosi l’occhiolino.
Secondo loro non è il messaggio che ha fallito, che non è adeguato all’uomo, ma è il comunicatore che non sarebbe vestito abbastanza alla moda, tanto che attira soltanto capelli bianchi e amanti dello sfogo online (e non solo). Attendiamo fiduciosi i risultati di questa nuova strategia di proselitismo.
Tags:
- associazioni atee
- associazioni atei
- atei credibilità
- atei proselitismo
- attività uaar
- brand
- brand uaar
- campagne uaar
- carcano
- carcano uaar
- casaleggio
- consulenti immagine
- contraddizioni uaar
- credibilità
- dichiarazioni uaar
- fallimenti uaar
- forum uaar
- gestione carcano
- gestione uaar
- imbarazzante
- iniziative uaar
- Inutilità campagne UAAR
- inziative uaar
- iscritti uaar
- marketing
- messaggio ateo
- messaggio uaar
- proselitismo
- stigma
- uaar
- uaar imbarazzante
- Uaarleacks
- unione atei agnostici razionalisti
51 commenti a L’UAAR è senza credibilità, ora si affida ai consulenti d’immagine
Posso dire una cosa? Mi sembrano ormai alla frutta, ma chi se li fila più?
Guardi che grazie al libertinaggio esagerato gli adolescenti atei sono in aumento. A me non me ne frega personalmente, male che vada possono uccidermi una sola volta (è il loro padrone quello da temere!), e solo se gli è concesso, ma mi dispiace per la loro sorte. Tuttavia io non sono perfetto ed è giusto che mi dedichi prima al mio miglioramento, loro facciano ciò che meglio gli sembra….
Mi sento chiamato in causa, in quanto adolescente, anche se non ateo.
So che tanti, più che atei, sono sostanzialmente indifferenti nei confronti della religione, non hanno nemmeno un’opinione, per loro non conta.
Altri non sono atei per il libertinaggio culturale…lo sono semplicemente perchè non sentono motivo per credere, e le cause sono tante.
Il libertinaggio c’è ma non generalizziamo, e soprattutto non cadiamo nei luoghi comuni tipo “non c’è più religione” o “sti giovani d’oggi non hanno voglia di far niente”.
Grazie della delucidazione Wanrod
Beh si effettivamente forse tu che sei ancora adolescente ne sai qualcosa in più. Ma non è che le cause che sì, sono tante, ma non sono solo la scusa per nasconderne qualcun’altra? cioè, non è che Giordano Bruno è stato bruciato, quindi Dio non c’è, per esempio…. io certe affermazioni le trovo proprio come un salto logico di palo in frasca, e mi sorge il dubbio che nasconda qualcos’altro….
Fatto sta, al di là del perché uno si dichiara ateo, quello che penso è che comunque nell’Europa ricca e opulenta il popolo si dimentica del perché è qui!
Essendo anch’io sotto i 17 anni concordo nel dire che il motivo per cui i giovani sono disinteressati dalla religione è perché non trovano validi testimoni da seguire, ma appena trovano qualcuno di interessante si legano subito. Al contrario se non trovano nessuno si lasciano andare e scivolano prima nel cinismo, poi nel nichilismo e poi approdano alla negazione di Dio.
lasciateli in pace!! sono ottimi comici!! 😀
Comico è chi vuole far ridere. Ed è “ottimo” se ci riesce.
Se uno INVECE fa ridere, ma l’intenzione era diversa si dice “ridicolo”.
La bella notizia è che dell’Uaar si può dire.
Quella brutta è che di UCCR, no.
Beh non siamo troppo autocelebrativi però: per loro (gli anticristiani, ormai sono convinto che ateo è una cosa, anticristiano ne è un’altra) deridere noi è l’unica arma che hanno per sminuire l’illogicità di un mondo nato senza un perché! Basta vedere le migliaia di pagine-troll che girano su internet e che aizzano altri cattofobicelli un pò sprovveduti contro i cristiani…
è come in cucina, puoi abbellire il piatto quanto ti pare, ma rimane il fatto che da mangiare non c’è niente! 😉
Imbarazzante è dir poco… Vendere il “prodotto uaar”…
E dire che di terreno fertile nel popolino clerofobico e libertino la uaar potrebbe anche trovarlo, se proprio non ce la fa allora sono messi davvero male. Un’associazione atea che non riesce a far proseliti in Europa sarebbe come se gli islamisti non riuscissero a farne in Arabia Saudita…
Ho messo in discussione la posizione agnostica/scettica che avevo sulla religione proprio dopo aver conosciuto l’UAAR 🙂
Associazione, tra l’altro, che pretende di rappresentare atei e agnostici, due categorie che non sono esattamente la stessa cosa…anzi, tra dire “non credo in Dio” e “non so se esiste” ne passa…
Tra l’altro il loro ateismo fondamentalista ed aggressivo non è assolutamente compatibile con l’agnosticismo. Loro anzi non sono semplici atei, bensi “anti-Teisti”; altro che agnosticismo!
Ti dò perfettamente ragione: trà ateo e agnostico ne passa, ma non è solo l’UAAR che sembra non far distinzioni…
Mi sono sempre domandato come possano voler rappresentare atei e agnostici insieme…e poi, se loro sono rappresentano gli atei razionalisti, l’ateo che non è iscritto allo uaar non è razionalista?
Abbè, mi sono spanciato di risate per la vignetta, molto più intelligente e divertente delle bassezze pornoblasfeme che si leggono sui giornali francesi..
Però che gli atei accettassero tra le loro fila dei neopagani, questa mi risulta nuova! Ma perché non lasciano in pace i veri atei, e si fanno chiamare semplicemente anticristiani? o al massimo antiabramatici cattofobici? non delineerebbe meglio il loro stile di vita? mah.
Voglio lanciare poi una riflessione: che senso ha l’odio incondizionato per noi? Io ancora non capisco…
In alcuni casi dirottare l’odio di una serie di individui verso un obiettivo comune può compattare gruppi altrimenti troppo eterogenei per convivere. Cos’altro può tenere insieme un teofobo rabbioso e ossessionato con una persona tranquilla e indifferente (come magari il nostro nuovo ospite Davide), se non la militanza contro il pensiero della Chiesa?
Ottima riflessione: prendere di mira una categoria di persone serve a canalizzare l’odio e questo porta ad un’aggregazione spontanea: si è creato un nemico comune da combattere.
“Esisto perché sono “contro” qualcosa e non perché sono “a favore di qualcos’altro””
Mi ricorda quello che ha fatto per anni la sinistra quando c’era Silvio: dire “no” solo perché lo diceva Berlusconi. Sono tutti uguali..
1) Penso che un link per essere credibile, oltre che denigratorio, non debba essere un collegamento con lo stesso sito di chi denigra, come tutti i primi sei.
2) Penso che bisogni denigrare gli articoli, non i commenti, altrimenti qualcuno potrebbe denigrare UCCR per la presenza di commenti di atei, agnostici, comunisti e omosessuali.
3) Mi sarebbe invece piaciuto un link collegato ad una fonte imparziale riguardo a . Quindi l’Uaar è così popolare? Delucidatemi.
Mah è mia personale opinione che
1) se io dico “Marcuzzi dice una fesseria” devo anche dimostrarlo, a questo servono i link.
2) e chi denigrerebbe UCCR per i commenti di atei-agnostici-omosessuali-comunisti?
altri atei-agnostici-omosessuali-comunisti? beh quelli lo fanno lo stesso, fatti un giro su facebook e vedi quante ne senti contro i cristiani. Se fosse contro gli afroamericani sarebbe razzismo, ma contro i cristiani si chiama buon senso! aggiungo che basta dire che si è cristiani in certi ambienti e quasi ti pestano!
3) Esistono fonti imparziali in Italia dove tutto è politicizzato? ateismo compreso?
…In parte do ragione a Marcuzzi, non inseguirei troppo le polemiche pro-contro UAAR, mi limiterei a criticare i contenuti…
Circa i link, è vero che i primi puntano a articoli di UCCR, ma a loro volta questi articoli contengono link esterni… Ossia, invece di ricrivere completamente un pezzo che sarebbe diventato eccessivamente lungo, si è optato per linkare articoli che già trattano gli specifici temi.
Concordo con Manuzzo e Eamanuele.
1) I primi link sono inchieste realizzate da UCCR nei confronti di UAAR, ogni inchiesta contiene link esterni sui quali si basa, come lo è questa inchiesta sui consulenti d’immagine.
2) Nell’articolo ci si è soffermati sull’iniziativa dell’UAAR, la citazione dei commenti serve a far vedere come gli stessi associati siano imbarazzati dalla dirigenza uaarina.
3) Ma a cosa serve la fonte imparziale? E’ un’inchiesta di UCCR basata su link che portano al forum interno dell’UAAR.
Io pur essendo agnostico non conoscevo l’Uarr. Comunque se gli date importanza non ci fate una bella figura. Se sono alla frutta perché nominarli? Ho l’impressione che li temiate.
Oggi più che ateismo c’è indifferenza assoluta verso Dio e la religione (una sorta di ateismo mascherato).
Comunque checché se ne dica, in Italia i cristiani non possono lamentarsi. La politica è fondamentalmente “attenta” alle richieste del Vaticano. Sono stato in diversi paesi del nord europa (per studio) e posso dire che li veramente non se la fila nessuno la religione. Non è persecuzione ma totale indifferenza!
Credo che il cammino di laicità sia segnato. Con la prossima legislatura anche l’Italia si adeguerà al resto dell’Europa introducendo le coppie di fatto e il testamento biologico.
Davide Lucciano
La prossima legislatura si adeguerà…? Ok Davide, vorrà dire che ci adegueremo anche noi al resto dell’Europa (e magari anche alla legislatura e al Lucciano-pensiero): diventeremo tutti atei, anzi indifferenti. Sei contento adesso?
Una cosa vorrei sapere: ma ci provate tanta soddisfazione nel cercare di corrompere le opinioni altrui calcando solo l’ambito psicologico, come hai appena fatto tu, cioè cercando di alimentare nell’interlocutore un senso di isolamento e solitudine?! Pensi che basti questo per farci cambiare idea? In questo, sei molto vicino ai metodi UAAR, anche se non ne fai parte.
Magari dirai “no, no, non volevo affatto farvi convertirvi all’agnosticismo… stavo solo spiegando il mio punto di vista”. Bene, cionondimeno il mio punto di vista è quello che ho appena trascritto.
Meglio evitare di parlare anche delle altre questioni che hai tirato in ballo sennò non ne usciamo più…
Dici il giusto. Fratelli, non dobbiamo ascoltare questi corvi: se dodici uomini sono riusciti a convertire l’Impero più potente del mondo antico, cosa potranno fare gli indifferenti (cioè gli atei de facto) e gli atei e gli appartenenti di altri religioni contro coloro che, ben più di dodici, ancora resistono? Cristo è con noi tutti i giorni sino alla fine del mondo, e né legge né volontà di uomo potrà cambiare questo fatto. Anzi, dirò di più, in questo periodo molti sono beati poiché perseguitati, disprezzati e contro di loro viene detta ogni sorta di calunnia per causa del Signore. Siamo saldi, e portiamo la parola del Signore agli indifferenti ed ai basfemi, che più ne hanno di bisogno: spesso, infatti, l’odio e l’indifferenza (che è peggiore ancora) sorgono dals entire solo la campana laicista e non quella della Verità. Viva Cristo Re!
…aggiungo.
Abbiamo resitito ad un impero, alle invasioni barbariche, a vari scismi, a sconfitte militari cocenti, all’illuminismo, ai giacobini, a Napoleone, ai Savoia e Siccardi, al comunismo, al nazismo, etc.
Certo non ci dobbiamo far atterire da qualche sedicente-ateo (magari poi attentissimo agli oroscopi e dedito a feste pagane tipo Halloween) o da qualche Radicale. Certo rimaniamo vigili perché l’Avversario è molto potente… Pregiamo perché Cristo protegga la sua Chiesa e non voglia sottoporla a prove troppo dure, perché tutti siano liberi di rispondere al suo amore liberamente.
Christus Vincit.
Non ti passa nemmeno di striscio nell’anticamera del cervello che rispondere alle ingiurie e alle calunnie dell’UAAR nei nostri confronti possa essere per un motivo di orgoglio e di dignità di sè?
Io parlo per me, so come sono fatto, ci ho messo 55 anni ad essere così, ma se uno dicesse calunnie ingiuriose ed umilianti indirizzate a me, io mi inalbero e gli rispondo passo passo senza fargli in minimo sconto, anzi, martello a più non posso, cercando di trattenermi ad un linguaggio consono all’ambiente in cui opero, cioè senza eccedere. Però non mi lascio niente dietro a cui non ho risposto.
Chi non risponde, per me vuol dire che sa di essere privo di dignità: ti dicono “tu sei un essere immondo ecc..ecc..” (sto parafrasando il Piccolo Diavolo di Benigni con un pizzico di ironia), e se stai zitto significa dare il messaggio che sei cosciente di esserlo, per cui non te la prendi.
Bisogna sempre rendere la pariglia, e cercare di smantellare le menzogne e rispristinare la verità.
E noi non ci adegueremo: come per l’aborto ed il divorzio, non ve la daremo vinta. Ci ostacolerete, e noi permarremo. Ci ostracizzerete, e noi continueremo a praticare i nostri riti. Ci offenderete e direte ogni male di noi, e noi ci rallegreremo. E se qualcuno, folle, ci ucciderà, noi ci rinsalderemo.
La laicità è un’obiettivo nostro, innanzitutto. Ricordo che è nata nel cristianesimo: “date a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare”.
Tu e l’UAAR volete il laicismo, noi la laicità. E’ cosa ben diversa.
@Lucciano
Già i positivisti del ‘700 dicevano: “la strada è segnata”, voi non siete altro che i rimasugli del grande tentativo ateo-comunista di stravolgere le radici europee.
…e aggiungo: è da anni che gravito nel mondo della scuola superiore. Ho “passato” un sacco di ITIS e IPSIA, sia di quelli dove si studia e quando esci sei quasi “mezzo ingegnere”, sia i “refugia peccatorum”.
Io stesso ho figli (4) e conosco abbastanza bene il mondo giovanile odierno, perchè, lo ripeto, 5 giorni la settimana ci sono in mezzo.
Che ai giovani oggi, almeno in Italia, non gliene frega niente di religione, è una balla grossa come un casa, una di quelle balle che gli anti-cattolici gonfiano a più non posso perchè gli fa comodo.
I giovani mostrano un certo interesse per la spriritualità, sono molto meno materiali di quanto vogliano far credere.
Il grosso dell’anti-cristianesimo è rappresentato dalla mezz’età, guarda caso, che erano adolescenti nei 70.
Insegno anche in classi dove fino ad 1/3 sono di origine straniera (una classe di 32 ragazze di cui 7/8 arabe e 5/6 est-europee, dunque di formazione famigliare islamica e ortodossa).
Io ho trovato in questi ragazzi voglia di comprendere il nostro mondo, anche dal punto di vista delle credenze religiose, ed accettazione delle nostre tradizioni legate al Cristianesimo.
Me ne sono accorto, ad esempio, spiegando la datazione prima di Cristo e dopo Cristo.
Della popolazione scolastica superiore (età adolescenziale) sono pochi gli indifferenti ai temi religiosi, e questi pochi non lo sono per partito preso come quelli della mezz’età, ma lo sono in attesa di schiarirsi le idee, intravedo in loro il desiderio di capirne di più……..
Posso dirlo? (domanda retorica). Gli anticristiani sono meno di quel che mostrano di essere, e non avrebbero l’influenza che riescono ad avere se non avessero come controparte una Chiesa indebolita dai comportamenti di alcune persone al suo interno.
Quella che stiamo vivendo non è un'”era” atea.
A volte la Chiesa mi da l’impressione di essere stata come un medico pietoso, che ha fatto la piaga puzzolente.
I giovani oggi non sono portati all’ateismo nè all’indifferenza religiosa, ma sono molto curiosi nei confronti della religione.
Non accettano alcune delle prese di posizione della Chiesa nei confronti di alcune cose, ma non sono materialisti. Sono sensibili alla spiritualità.
Tante volte chiamano la Chiesa, ma la Chiesa non sempre risponde, e a volte, lo fa in un linguaggio per loro poco comprensibile.
Questa è l’opinione che mi sono fatto in anni di frequentazioni scolastiche (non sono docente di religione. Insegno materie tecniche, ma ho a che fare con i giovani, e gli parlo quasi tutti i giorni e non solo della mia materia di insegnamento).
@Daphnos:Non capisco il tuo discorso. Soddisfazione…provare a farci cambiare idea..ma cosa stai dicendo?
In tutti i maggiori paesi civili europei, esiste una legge sul testamento biologico. Perchè non dovremmo averla anche in Italia? Io voglio avere la possibilità di scelta sul mio fine vita (e sono in tanti a volerlo credimi), come credo anche tu vuoi la possibilità di scelta. Quindi perchè rinunciare ad una legge sul testamento biologico?
Io non voglio convincere nessuno, ma voglio che ogni soggetto sia libero di scegliere.E’ una questione di democrazia, libertà e scelta.
@edoardo: Forse conosco coetanei diversi.
No, non puoi averla. Puoi rifiutare cure mediche se vuoi, ma non puoi né scegliere che ti vengano negate le funzioni vitali di base (ventilazione, alimentazione, idratazione), né tantomeno che lo Stato ti uccida (che sia bloccando la ventilazione, sparando un colpo di pistola in fronte o facendo un’iniezione letale, all’atto pratico, non cambia niente). Se qualcuno vuole uccidersi lo faccia, i suicidi ci sono sempre stati e sempre ci saranno; tuttavia, non si chieda che lo Stato assecondi questa volontà di morte.
Ma l’alimentazione e l’idratazione artificiale sono terapie mediche. Ergo voglio avere il diritto di rifiutarle, e tu devi avere il diritto di riceverle.
Dato che stiamo parlando del mio corpo, ho tutto il diritto di decidere quali terapie ricevere e quali no.
Non sono terapie mediche: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_907_allegato.pdf
Invece no, confondi desiderio individuale e legislazione (come tutti i laicisti, del resto). La legge ha funzione limitativa, non permissiva, e non puoi fare del tuo corpo quel che vuoi (o meglio, lo puoi fare ma poi devi essere preparato a subire le conseguenze). Per esempio non puoi andare in automobile senza cinture o in motorino senza casco: certamente sei libero di farlo, ma non puoi pretendere che il vigile non ti multi perché hai messo a rischio la tua vita ed infranto la legge pur di rispettare la tua libertà individuale. Apprendi la differenza tra libertà ed anarchia, piuttosto.
E tra le altre cose, idratazione ed alimentazione non sono terapie mediche da che mondo è mondo. Altrimenti, come dice giustamente Pino, si giungerebbe al paradosso per cui respirare, bere e mangiare sarebbe indice di una patologia. Insisto, se uno desideri ammazzarsi comunque lo faccia, ma non pretenda che gli altri lo applaudono o che lo Stato sia coinvolto nella sua morte.
Se ogni soggetto dev’essere libero di scegliere, perché sei contro le terapie psicologiche per gli omosessuali che vogliono liberamente essere/tornare eterosessuali?
Il testamento biologico, così come l’eutanasia e il suicidio assistito è vietato dalla maggioranza dei paesi, e comunque guardare l’erba del vicino non è un motivo razionale sufficiente per comportarci allo stesso modo.
Ok, visto che stai provvidenzialmente (per te) cambiando il discorso dirottandolo verso un campo, quello del testamento biologico, in cui le opinioni più semplicistiche e facili ad affermarsi sono dalla tua parte, traduco il tuo primo post (perché solo di quello stavo parlando) nel linguaggio di coloro che lo recepiscono, cioè noi credenti.
“Oggi più che ateismo c’è indifferenza assoluta verso Dio e la religione (una sorta di ateismo mascherato).
[…] Sono stato in diversi paesi del nord europa (per studio) e posso dire che li veramente non se la fila nessuno la religione. Non è persecuzione ma totale indifferenza!
Credo che il cammino di laicità sia segnato. Con la prossima legislatura anche l’Italia si adeguerà al resto dell’Europa introducendo le coppie di fatto e il testamento biologico.”
Traduzione:
“Quelle che sono le vostre opinioni su Dio sono rigettate da tutti; anche qui, ma soprattutto nel resto d’Europa, non siete altro che una fioca presenza, nessuno sente la vostra voce, siete così ininfluenti che non c’è neanche bisogno di farvi del male. Siete arretrati e dannosi per il bene comune, ma fortunatamente la situazione finirà presto, e il pensiero delle persone più intelligenti sta per arrivare anche da noi. Volete fare la figura dei perdenti un’altra volta o accettate finalmente di salire sul carro del vincitore?”
Forse intendevi dire qualcos’altro? Se no, per quale motivo ti trovi qui adesso? Non voglio sembrare aggressivo, ma un discorso del genere non ha nulla a che vedere con la ragione.
Caro Lucciano,
stia attento a non farsi ingannare in buona fede… Da un lato c’è il sacrosanto diritto all’autodeterminazione, dall’altro una logica di mercato…
Segua il mio ragionamento:
1. La sanità è una spesa enorme per tutti gli stati, ridurre il carico degli anziani e malati sarebbe un risparmio formidabile.
2. Se molti optassero per l’eutanasia o per un rifiuto alle tecniche di terapia intensiva, sub intensiva e di mantenimento si riparmierebbero un bel po’ di quattrini.
3. Allora basta convincere un bel po’ di persone che vivere con un sondino naso-gastrico, una colostomia o un tubicino per l’ossigeno (anche se perfettamente lucidi)non è dignitoso, si diventa persone di serie B.
4. Per ampliare l’effetto si utilizzeranno le solite tecniche. Terrorismo psicologico, mostrando solo i casi gravissimi, non ad esempio professionisti di successo che lavorano nonostante questi interventi. Amplificare il problema, come avvenne ad esempio per gli aborti clandestini (si arriò a dire che in italia c’erano 4 milioni di aborti l’anno!). Polemica anticlericale: il Papa vi vuole attaccati ad una macchina per avere soldi per i suoi ospedali. Pietismo, come per la povera Eluana (che peraltro non era attaccata a nessuna macchina).
5. Molte persone firmeranno volontariamente una loro condanna a morte. Il fatto che le interruzioni di trattamento potranno essere eseguite su incoscenti non permetterà loro di cambiare idea. Il fatto poi che testimonianze indirette e non verificabili siano utilizzabili (vedi caso Englaro) risolverà i restanti casi: “una volta mio padre mi aveva detto di non volere il sondino”… quando, come e perché non importa.
6. Duplice obbiettivo conseguito. Risparmio sanitario e discredito delle tesi pro-life. Il secondo scopo serve per alzare l’asticella: sarà più facile far passare eugenetica, eutanasia attiva, clonazioni, etc.
7. La terribile commistione tra odiatori della vita e del genere umano (radicali, massoni, etc.) e affarismo rende il piano perfettamente attuabile.
Infatti potrà verificare che lo schema si è già ripetuto più volte (aborto, fecondazione in vitro, etc.) Lo schema è poi lo stesso utilizzato dai nazisti… non si lasci sedurre dai toni più melliflui e sottili rispetto a quelli più beceri e diretti dei nazisti… anche la comunicazione ha le sue mode.
…se queste sono le conquiste di civiltà…
Invece sono trattamenti sanitari:
“..non v’è dubbio che l’idratazione e l’alimentazione artificiali con sondino nasogastrico costituiscono un trattamento sanitario. Esse, infatti, integrano un trattamento che sottende un sapere scientifico, che è posto in essere da medici, anche se poi proseguito da non medici, e consiste nella somministrazione di preparati come composto chimico implicanti procedure tecnologiche. Siffatta qualificazione è, del resto, convalidata dalla comunità scientifica internazionale”.
Ma al di fuori di questo posso scegliere quale trattamento mi deve essere applicato o meno in caso di incoscienza?
un trattamento sanitario contrasta una patologia, idratazione ed alimentazione non contrastano alcuna patologia. In caso contrario quando mangiamo e beviamo lo faremmo perchè siamo tutti malati. Chi scrive simili corbellerie è in ignorante crasso. Tu puoi scegliere anche di non curarti ma questo che c’entra con alimentazione ed idratazione?
Mia figlia è stata nutrita con un biberon, frutto di sapere scietifico, ed ha utilizzato un composto chimico (latte in polvere con varie aggiunte) per alimentarsi…
Secondo il suo ragionamento, avrei potuto esercitare la patria potestà e negare l’utilizzo di questa tecnica invasiva e innaturale su mia figlia. Uno stato laico avrebbe dovuto acconsentire, giusto?
Esistono poi varie persone che non possono mangiare, per varie allergie e patologie, varie cose ed assumono cibi modificati chimicamente. Dovrebbero anche loro poter invocare il suicidio assistito?
E’ inutile che fai i capricci…
Non sono terapie mediche: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_907_allegato.pdf
Se ogni soggetto dev’essere libero di scegliere, perché sei contro le terapie psicologiche per gli omosessuali che vogliono liberamente essere/tornare eterosessuali?
Chi ti ha detto che sono contrario?
Il testamento biologico, così come l’eutanasia e il suicidio assistito è vietato dalla maggioranza dei paesi, e comunque guardare l’erba del vicino non è un motivo razionale sufficiente per comportarci allo stesso modo.
Una legge di civiltà che permetta al cittadino la scelta sul proprio fine vita deve essere sempre guardata con grandissimo favore.Gli altri paesi (soprattutto europei) adottano una legislazione sul fine vita da diversi anni. Forse sei rimasto leggermente in ritardo
legge di civiltà? Considerare la vita umana come un prodotto del supermercato la chiami legge di civiltà? E poi vediamo di non confondere i desideri individuali con la regolamentazione giuridica.
Questi ricattucci morali vanno bene per i deboli, non per me. Se è per questo, anche per la Germania nazista era un dovere denunziare gli ebrei, eppure tanti Paesi non l’hanno fatto nonostante tutto. Stessa cosa queste fantomatiche leggi sul fine vita, per cui sembra che tutti gli Stati le abbiano (e non è vero assolutamente) e che siano automaticamente giuste.
Ti ricordo che la maggioranza dei Paesi europei finanzia completamente le scuole private.
Perché in questo caso non guardi all’erba del tuo vicino?
Cosa è giusto e cosa non lo è non sei certamente tu a stabilirlo. Poichè si tratta della vita personale ognuno deve essere libero di decidere.
Comunque niente paura. Con il rientro in campo di Berlusconi e la sua vittoria, sicuramente queste leggi non si faranno :-)))
Neppure tu, anzi. Mai votato Berlusconi, e non intendo cominciare a farlo.
Se ognuno deve essere libero di decidere della sua vita, perché sei obbligato dallo stato ad allacciare le cinture di sicurezza quando entri in macchina? O indossare il casco in motorino?
Si possono rifiutare le cure, ma non chiedere di venire uccisi. Sul fine vita cambia tutto, ancora non lo avete capito questo, non esiste l’autodeterminazione totale in questo campo.