Il filosofo Scruton: «senza cristianesimo l’Europa non esiste»

Roger Scruton è tra i più brillanti filosofi inglesi in attività, conservatore e di fede anglicana. Numerosissimi e interessanti i suoi volumi, alcuni tradotti anche in italiano.

Il suo ultimo libro si intitola Our Church (Atlantic Books), ed è una personale rivisitazione del cristianesimo e in particolare dell’anglicanesimo, oggi fortemente in crisi a causa del suo scontro con la modernità. La sua definizione di Chiesa anglicana, emersa in un’intervista per Avvenire, è «un compromesso storico, un tentativo di conciliare una visione essenzialmente cattolica del cristianesimo, fondata sull’Eucaristia, con l’obbedienza al potere temporale». Aggiungendo che «una tale Chiesa è inevitabilmente vulnerabile alla secolarizzazione del potere temporale e all’affermarsi di una visione dell’ordine politico di tipo liberal-socialista. È anche vulnerabile per il declino della sovranità nazionale e la posizione incerta della monarchia in un’età egualitaria come la attuale».

L’intervista a Scruton è piena di spunti davvero interessanti. Ad esempio, parlando dei motivi della crisi dell’anglicanesimo, il prestigioso filosofo ha spiegato: «il problema è che, in parte anche per l’influenza americana, le questioni della sessualità e del genere sono arrivate a dominare la vita politica dei Paesi anglosassoni. I cristiani sono costretti a ritirarsi ed è pericoloso cercare di far sentire la propria voce in ogni ambito in cui gay o femministe rivendichino dei diritti. L’osservazione antropologica elementare, ossia che le religioni sono connesse a riti di passaggio e perciò hanno la sessualità tra i propri principali interessi, non cambia il fatto che sono le autorità secolari più di quelle religiose che cercano di definire ciò che dobbiamo credere riguardo a questi temi».

Parlando della società europea, il celebre filosofo ha commentato: «Penso che tutte le Chiese europee debbano trasmettere il messaggio che, senza di loro, l’Europa non esiste. Le nostre società sono creazioni cristiane, che dipendono su ogni singolo punto da una rivelazione che è stata mediata dalle Chiese e che ha assunto una dimensione sacramentale. Negare questo vuol dire eliminare ogni barriera rispetto a quell’entropia globale che minaccia anche l’Europa. Affermarlo, vuol dire iniziare a riscoprire le cose per cui dobbiamo lottare e che dobbiamo difendere dalla corruzione».

Quest’ultima questione, solitamente riassunta nella definizione “radici cristiane d’Europa”, è un’evidenza storica non soltanto per i cristiani, ma anche per numerosi non credenti come il filosofo e docente universitario francese André Comte-Sponville, autodefinitosi “materialista, razionalista e umanista”, il quale in un recente articolo ha affermato: «L’origine cristiana dell’Europa è una evidenza storica. Se l’Europa ignora le sue radici cristiane cesserà di essere una civiltà e di essere solo un mercato».

37 commenti a Il filosofo Scruton: «senza cristianesimo l’Europa non esiste»

  • GT ha detto:

    Il cristianesimo è stato l’unico collante che ha saputo unire popoli con tradizioni assai diverse.

  • Andrea ha detto:

    Poter pensare che l’Europa possa essere quella che conosciamo senza il Cristianesimo è, questo si, illogico ed irrazionale!

    Scruton mi pare da quest’intervista una persona di buon senso critico, non ho posizioni conservatrici in politica ma queste sue parole le condivido. Lo inviterei comunque alla Conversione, ha capito che l’Anglicanesimo è una mera operazione di politica e questo gli fa onore; ragione di più per invitare gli Anglicani, od almeno quelli che lo vogliano, a rientrare nella Chiesa di Roma.

    • GT ha detto:

      L’Europa senza Cristo è stata già creata, invece di predicare la Buona Novella e dare speranza ai popoli predica relativismo, individualismo e materialismo.

      • Andrea ha detto:

        Il fatto è che anche l’Europa senza Cristo deve, volente o nolente, confrontarsi con Lui: già anche solo per negarLo deve prenderLo in considerazione.

        Inoltre i richiami valoriali anche di chi vuole andare contro la Sua Parola restano sempre ancorati a Categorie Culturali che traggono Radici proprio dal Cristianesimo: insomma, l’Uomo (o almeno una parte dell’Umanità) sta tentando di distruggere Ciò che Dio Ha Fatto, ma non vedo come possa fare; prima o poi i Suoi nemici, od i loro castelli di carte, cadranno.

      • gladio ha detto:

        Verissimo ,staremo a vedere quanto dura però

  • GT ha detto:

    L’Occidente è sull’orlo del declino poiché si è perso nei suoi capricci deleteri.

  • Giuseppe ha detto:

    Non mi sembra tutto questo gran filosofo a dire il vero…

    • Boomers ha detto:

      Beh certo, tu effettivamente hai le competenze per affermarlo. Aspetta che invio un’e-mail alle università in cui ha insegnato per renderle partecipi del tuo giudizio…
      Scommetto comunque che non è un gran filosofo perché è cristiano, vero? Immagino che un gran filosofo per te sarà Paolo Flores D’arcais, vero?

      • Giuseppe ha detto:

        No, io sono un fisico, e di fisica mi occupo. Ma esprimere un parere non vuol dire riconoscersi una competenza. Tra l’altro non mi pare di aver imbastito un’equazione filosofo cristiano = pessimo filosofo.

        • Boomers ha detto:

          Un fisico dovrebbe sapere argomentare le proprie opinioni, tu non l’hai fatto. E’ come se io dicessi di punto in bianco che tu non mi sembri un buon fisico…tu cosa risponderesti? Per lo meno di argomentare la mia opinione, no?

          • Giuseppe ha detto:

            Mi sembra un’osservazione sensata. Mettiamola così, dall’intervista che ho letto ho rivelato delle posizioni quantomeno ambigue, soprattutto quando sembrerebbe stigmatizzare l’evoluzione “liberal-socialista” della società in quanto concausa della debolezza della chiesa. Ma, complice la sottigliezza dell’articolo, potrei non aver capito niente…

            • Boomers ha detto:

              Tutta un’altra posizione rispetto a quella semplicista e facilmente denigratoria del primo commento.

    • GT ha detto:

      Per te non è un grande ma per il resto dell’umanità sì. Per altri Odifreddi non è un matematico

  • edoardo ha detto:

    “….Se l’Europa ignora le sue radici cristiane cesserà di essere una civiltà e di essere solo un mercato».

    Questa è l’ultima frase.
    Mi pare che “faccia a cazzotti” col senso.
    Io la ricostruirei così:
    Se l’Europa ignora le sue radici cristiane cesserà di essere una civiltà e SARA’ solo un mercato»…e mercato che non gode di buona salute, aggiungo.
    O no?

  • Mum ha detto:

    La questione non è cancellare la storia dell’Europa e nemmeno immaginare come sarebbe l’Europa se oggi fossimo di religione abraica, mitraica o quant’altro, perchè non si può scrivere la storia su delle ipotesi. La questione è invece conferire alle cose il giusto valore, infatti quando si ricorda la storia del vecchio continete ed il suo rapporto con cristianesimo bisogna evidenziare i punti positivi ma anche quelli oscuri, i vantaggi ma anche gli errori o le numerose volte che la Chiesa ha tradito il messaggio di cui si faceva portatrice.

    • Carro ha detto:

      Sinceramente cosi’ numerose non mi sembrano, se poi vogliamo andare sulle singole persone allora e’ un altro conto.

    • Gennaro ha detto:

      Bisogna valutare se quelli che tu reputi “tradimenti” del messaggio cristiano lo siano effettivamente e non tu non intenda sempre i soliti quattro episodi noti al prontuario del buon anticlericale.

  • Harry Burns ha detto:

    @mum: quella che propone lei é un’analisi storica, fra l’altro parziale ( la repressione catara – opera per altro del potere temporale – come la considera un aspetto positivo o negativo?). Decisamente non inerente alla questione. Il concetto che esprime Scruton mi sembra abbastanza chiaro: a voler fare i relativisti ad ogni costo ci si ritrova non con un popolo che si ritrova, pur fra 1000 differenze, in una piazza che ha da una parte il comune e dall’altra il campanile, ma con una piazza da centro commerciale dove vanno gli individui a vendere e comprare. E – aggiungo io – al centro commerciale spadroneggiano solo i grossi marchi ( a scapito delle botteghe locali) a cui non interessano le persone ma solo i consumatori

    • Mum ha detto:

      Ma se è per questo la stessa Chiesa è accusata (da molti credenti in primis) di preoccuparsi troppo del potere politico e di cercar di far numero per aver maggior influenza. L’esempio del centro commerciale si può infatti interpretare in altro modo, perchè se c’è un grosso marchio che cerca di mantenere e rafforzare il proprio monopolio rispetto alle “piccole botteghe”, cioè le religioni minori o le diverse espressioni ideologiche, questa è, almeno in Italia, la Chiesa cattolica.
      Se le persone poi frequentano i centri commerciali piuttosto che le biblioteche, i teatri, i musei o le tertulie filosofiche… non è certo legato a una questione religiosa, in quanto tali luoghi sono disertati sia dai credenti che dai non credenti.

      • Fabio Moraldi ha detto:

        Potresti dimostrare le tue accuse?

        Ad esempio, sapresti argomentare il fatto che la Chiesa è preoccupata troppo del potere politico e di cercar di far numero per aver maggior influenza. Inoltre, sapresti argomentare l’accusa secondo la quale vorrebbe rafforzare il proprio monopolio rispetto alle “piccole botteghe”, cioè le religioni minori o le diverse espressioni ideologiche?

        Se non sei in grado di farlo, allora valgono le accuse generali e non argomentate che io ora ti rivolgo:
        Mum è preoccupato troppo del potere politico e di cercar di far numero per aver maggior influenza.
        Mum vuole rafforzare il proprio monopolio rispetto alle “piccole botteghe”, cioè le minoranze che hanno opinioni diverse o diverse espressioni ideologiche.

  • Bichara ha detto:

    E’ stupendo veramente inginocchiarsi ai Tuoi piedi , Signore
    alzare il mio cuore a Te e gettare il mio fardello su di Te
    Tu sei la ragione della vita e Tu sei il porto di salvezza , mio scudo e mia fortezza , mio medicamento per la guarigione
    con Te solo la mia anima è serena e mi sento in pace
    con Te splende il mio sole e finisce il buio
    conto su di Te sempre e vicino a Te non avrò paura
    Ti curi di me tutto il tempo Tu sei il pastore del gregge
    Tu sei la ragione della vita e Tu sei il porto di salvezza , mio scudo e mia fortezza , mio medicamento per la guarigione

  • cabellen ha detto:

    Per una curiosa coincidenza, mentre mi trovavo in vacanza alcuni anni fa, io e i miei familiari scorgemmo una mantide religiosa (un grosso insetto le cui zampe anteriori sembrano raccolte in posizione di preghiera) appoggiata sul muro esterno di una chiesa che ci accingevamo a visitare. Ci divertimmo a fotografare e riprendere il devoto insetto.

    Ho raccontato questo sciocco episodio solo per dire che la vita psichica della nostra specie è in larga misura punteggiata di simboli. Dire che l’Europa abbia radici cristiane è un’affermazione che non contiene alcun significato più profondo di quello che si può cogliere quando, al culmine di una passeggiata in montagna, troviamo una croce a contrassegnare la vetta che ci eravamo prefissati come meta.
    Le religioni hanno accompagnato lo sviluppo delle civiltà e hanno indubbiamente svolto una funzione importante, cadenzando la moralità degli individui, ritualizzando i passaggi fondamentali della vita (nascita, adolescenza, matrimonio, morte), ed edificando un supporto di idealità a lenire la precarietà dell’esistenza.
    Ma oggi appare chiaro il carattere provvisorio e immanente – e non necessario e trascendente – di tutto quell’apparato simbolico.

    • Regons_00 ha detto:

      Certamente dipende dal tuo background culturale. Anche dire che la Terra gira intorno al sole può essere per un ignorante un’informazione che non contiene alcun significato (sono sicuro che il 30% della popolazione mondiale lo ignora).

      Per una persona colta invece, che conosce la storia, non è affatto un’informazione vuota ma di un’importanza abissale perché scoprire le radici della nostra cultura è un valore aggiunto per tutti, non cristiani compresi.

      Se per te la religione ha un valore simbolico è evidente che non è necessario a nessuno. Ma sai bene che non c’è nessun valore simbolico, a meno che ai simboli si possa donare lietamente la vita.

  • Gab ha detto:

    “una tale Chiesa è inevitabilmente vulnerabile alla secolarizzazione del potere temporale e all’affermarsi di una visione dell’ordine politico di tipo liberal-socialista. È anche vulnerabile per il declino della sovranità nazionale e la posizione incerta della monarchia in un’età egualitaria come la attuale”

    E’ talmente vera questa frase che a Roma farebbero bene a tenerla presente. Tutti i rischi che si sono tradotti poi nella “riforma” anglicana si stanno pian piano pericolosamente introducendo anche in una “riforma” cattolica, che se dovesse essere portata a termine segnerà la fine della Chiesa. Riforma liturgica, collegialità, ecumenismo, dialogo intereligioso: tutte le novità introdotte non fanno che screditare la Chiesa di Cristo come la vera, unica e assoluta depositaria della Fede e della Verità. La Chiesa si sta auto-relativizzando portando in confusione migliaia di fedeli che desidererebbero avere più chiara la direzione da seguire. Solo la Tradizione rimane quindi la chiave genuina per non tradire la Via e la Verità mostrate dal Signore.

    • Pino ha detto:

      non esageriamo, la chiesa anglicana, avendo abdicato alla propria autonomia rispetto al potere politico, ha avuto come logica conseguenza una deriva relativista. Questo non accade nella Chiesa cattolica avendo quest’ultima sempre avuto una totale autonomia rispetto a qualsiasi potere politico.

  • Daphnos ha detto:

    http://www.ilfoglio.it/soloqui/15858
    http://www.tempi.it/croce-e-aureola-sono-simboli-troppo-cristiani-leuropa-boccia-la-moneta-celebrativa-slovacca-da-due-euro#.ULsqQHriERY

    Mi sembra in tema con l’argomento. Qualcuno lo ha fatto notare nei giorni scorsi? Non ho seguito molto la rete negli ultimi giorni per cui potreste averne già discusso, tuttavia mi sembra una questione assai interessante 🙁 .

    • edoardo ha detto:

      Be’, l’Europa è in calo demografico, piena di debiti e senza grandi prospettive per il futuro; un vecchio transatlantico che affonda lentamente, ma inesorabilmente, surclassato da nuove imbarcazioni più agili, giovani, in grado di affrontare i mari (anche in senso figurato) con maggior disinvoltura ed efficienza.
      Ma siamo proprio sicuri che sia un male?
      Tante civiltà nel corso della storia si sono sviluppate staccandosi da una uniformità socio-culturale, si sono evolute, hanno raggiunto il loro apogeo, sono entrate in senescenza, poi, decrepite, sono avviate alla fine e al rientro in quell’uniformità da cui si erano distaccate secoli prima.
      Tolte le nostre radici cristiane che forza morale ha l’Europa?
      La crisi industriale è parallela a questa crisi delle coscienze.

      • GT ha detto:

        Edoardo
        Io non provo alcun sentimento negativo per queste persone che prendono decisioni così importanti. All’inizio e fino a poco tempo fa, mi arrabbiavo per scelte così offensive per la storia e per l’importanza dei popoli stessi.
        Oggi penso di averne abbastanza di mettermi a inveire contro questi signori. Detto questo, lo spettacolo è questo. Pensò che andrà sempre peggio…
        Non provo rancore, ma nemmeno speranza.
        Dovrei sperare che si ricordino di Cristo su delle monete?
        Già non lo amano, figurarsi poi celebrarlo materialmente; eppoi sarebbe stato un atto di riconoscenza sporcato dalle loro mani…
        E’ la crisi del nostro tempo.
        Dobbiamo scivolare purtroppo, però dobbiamo rimanere [almeno noi, i pochi] con i piedi saldati in terra rispetto alle nostre convinzioni!
        I loro tesori marciranno, i nostri saranno imperituri!

  • Marco Comandè ha detto:

    Marcello Pera insisteva con il parlare di cultura greca-romana-cristiana. Poi scopriamo dai libri cristiani che il cristianesimo si poneva in termini di rottura rispetto al paganesimo. Bella coerenza. In realtà sappiamo benissimo qual’è il problema: nelle fasi cicliche dell’umanità, c’è stata sempre un’ascesa accompagnata da una decadenza e da una successiva rinascita attraverso una rivoluzione culturale che non cancella il passato ma lo recupera in chiave nuova. Suona criptico, ma il ciclo Babilonia-Egitto-Grecia-Roma-Cristianesimo-UnioneEuropea lo conferma. L’attuale Europa è sorta in rottura con il passato medievale, grazie all’illuminismo, ma non ha cancellato il cristianesimo. La polemica attuale serve solo a dicharare che in passato c’era il sacro romano impero, era così bello che dobbiamo riviverlo. In termini meno propagandistici: rivendicare le origini cristiane dell’Europa significa che la Germania protestante, la Francia illuministica, l’Inghilterra anglicana dovrebbero riconoscere il primato del Vaticano, così come accadeva nel medioevo. Come si vede, la questione è tutta politica e non religiosa.
    Oggi viviamo nella fase di declino dopo l’ascesa dell’Occidente industriale. Ma secondo il principio delle fasi cicliche e rivoluzionarie, quello che verrà sarà una cosa nuova e non un ritorno alle origini cristiane! L’impero romano conquistò la Grecia ma salvò quello che vi era di buono. Allo stesso modo, la Costituzione italiana ha salvato quello che c’era di buono nel cristianesimo. Ma bisogna guardare al futuro e non al passato.
    Salvare quello che c’è di buono non significa prendere tutto per oro colato! In un altro post ho paragonato le manifestazioni cristiane in Francia alle proteste di sinistra in Italia. Mi sono sentito rispondere che c’è una sinistra che foraggia i violenti. Replico: vedete come funziona la propaganda contro le manifestazioni di sinistra? Sarebbe come dire che lo stragista di Oslo è cristiano e parlava a nome dei cristiani.

    • enrico ha detto:

      @ Marco Comandè

      La polemica attuale serve solo a dicharare che in passato c’era il sacro romano impero, era così bello che dobbiamo riviverlo. In termini meno propagandistici: rivendicare le origini cristiane dell’Europa significa che la Germania protestante, la Francia illuministica, l’Inghilterra anglicana dovrebbero riconoscere il primato del Vaticano, così come accadeva nel medioevo.
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      Tutti i movimenti che lei cita sono già presenti all’interno di quella che è la matrice culturale cristiana.
      A ben guardare non hanno fatto altro che prendere parte del messaggio cristiano ed assolutizzarlo.

      Così come riprendono eresie già sorte nella storia della cristianità.
      La questione non è affatto politica ma di ragione.
      Non ha senso chiudersi in una stanza di un palazzo che ne contiene svariate ed affermare che tutta la realtà è riducibile al contenuto di quella stanza.
      Si finisce inevitabilmente per avere una idea falsa, o quanto meno parziale, della realtà.

    • Pino ha detto:

      io ho sentito da Marcello Pera un altro tipo di considerazione: Pera sostiene che il cristianesimo è il fondamento della ns società e che si può essere cristiani per fede o per cultura. Anche il non credente, senza saperlo, è cristiano, perchè i valori della ns società derivano dalla cultura cristiana. Pera è laico, ma ha capito molto bene, come ha confermato anche Rodney Stark nella sua monumentale analisi sociologica, che la società occidentale o è cristiana o non è. L’attuale crisi occidentale è una crisi di identità di valori cristiani. Persi questi ultimi si perde identità e si sbriciola la società. L’attuale esempio dell’Inghilterra, in preda ad una deriva relativista fuori controllo lo conferma tanto che le menti più lucide cominciano a porsi seriamente il problema. Il resto della tua analisi mi pare confuso e senza senso.

  • Harry Burns ha detto:

    @ Marco Comandè: e chi dice quali sono le cose buone da salvare? e secondo quale criterio?