L’anticlericale Corrado Augias contrario alle nozze gay

I sostenitori della lobby omosessualista (cioè quel fortissimo movimento di pressione politica e mediatica formata da eterosessuali e omosessuali militanti) insiste nel confondere i piani etici e religiosi, si sostiene  infatti che coloro che si oppongono alle nozze gay siano animati da motivazioni religiose.

Questo è parzialmente vero nel senso che, certamente nelle motivazioni contrarie di molti, un ruolo importante gioca l’insegnamento morale derivato dalle Scritture (fortemente contrarie al comportamento omosessuale) e dalla Tradizione, ma questi argomenti -come quello dell’aborto dell’eutanasia– sono affrontabili anche attraverso motivazioni che esulano dalle proprie eventuali convinzioni religiose, basandosi solamente da quelle che vengono definite “ragioni laiche“.

Per questo tantissimi non credenti o non cristiani condividono con i credenti e i cattolici il giudizio contrario all’aborto o al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Spesso su questo sito abbiamo dato spazio addirittura alle riflessioni di diversi omosessuali, qui un esempio, contrari alle nozze gay, nonché a quelle di agnostici e non cattolici.

A ennesima dimostrazione di quanto detto finora, citiamo le recenti esternazioni di uno che certamente cattolico non è, ovvero l’ossessivo anticlericale Corrado Augias, definito addiritturacolonna della furia anticattolica” dal filosofo Costanzo Preve. Augias conduce un programma quotidiano su Raitre intitolato “Le Storie”, una vera e propria passerella anticlericale. Già in passato, ad esempio, abbiamo citato le parole di Antonio Socci -invitato in trasmissione da Augias- a descrizione delle ideologiche scorrettezze perpretate dal collaboratore di Repubblica. 

Durante la puntata del 7/11/12 Augias ha invitato l’immancabile don Virginio Colmegna, uno dei noti preti mediatici anticlericali e antipapisti. Uno dei tanti, assieme a Vito Mancuso, immeritati figli del compianto card. Carlo Maria Martini, persone che si sentono maestri e genitori della Chiesa, di cui invece dovrebbero essere figli e testimoni, che vanno davanti alle telecamere a mostrare quanto sono meglio del Pontefice e dei Vescovi, elencando in modo poco evangelico tutta la carità che fanno.

Lasciando perdere don Colmegna, di cui ci occuperemo in un articolo più avanti, torniamo a Corrado Augias e al tema dell’articolo. Lo scrittore anticlericale ha invitato il sacerdote per commentare assieme a lui la vittoria di Obama e sopratutto i vari referendum con i quali alcuni stati americani hanno approvato i matrimoni omosessuali. Augias ovviamente conosceva già l’opinione favorevole di Colmegna e desiderava mostrare come anche esponenti della Chiesa sono contrari alla posizione cattolica. E’ il solito giochino: i laicisti amano illudersi di mettere in difficoltà la Chiesa creando il cosiddetto “fuoco amico”. Chi ha visto la puntata saprà comunque che don Colmegna ha colto i tentativi di Augias, e ha cercato di evitare i tranelli.

Toccato il tema specifico delle nozze gay è stato Augias a fare una dichiarazione sorprendente. Interrompendo il religioso ha detto: «guardi le dico la verità, io credo di essere liberale e tollerante però le nozze, il matrimonio tra gay….io non…», scuotendo la testa in segno negativo. Il sacerdote ha poi ripreso la parola coprendo ed interrompendo il finale della frase, che comunque era facilmente intuibile. Dunque un Augias titubante, dubbioso e sembrerebbe contrario al matrimonio omosessuale, questa non ce l’aspettavamo e sicuramente non se l’aspettavano i suoi devoti fans di Repubblica.

 

Qui sotto il video con la dichiarazione di Corrado Augias

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18 commenti a L’anticlericale Corrado Augias contrario alle nozze gay

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  1. Pino ha detto

    non se l’aspettava neanche don Colmegna che magari era già pronto a sostenere una posizione filo gay. A proposito di don Colmegna può darsi sia un figlio immeritato del Card. Martini ma è senz’altro un figlio meritatissimo del Card. Tettamanzi e neanche dei peggiori……….

  2. Andrew ha detto

    Una volta parlanndo con un esimio giurista e studioso di diritto internazionale, lui mi ha spiegato una cosa che mi ha dato da riflettere.
    Mi ha detto che sull’omosessualità non si può essere d’accordo o non essere d’accordo. E’ un errore di partenza. E’ come voler essere d’accordo sulla razza nera o sull’ebraismo.
    Cito:
    “non c’è nulla su cui essere d’accordo o meno; i cittadini SONO TUTTI UGUALI davanti alla legge e hanno stessi doveri e diritti; compreso il diritto di vedere riconosciuta e tutelata l’unione con la persona che amano”

  3. Alèudin ha detto

    presto comparirà su Repubblica un articolo in cui il nostro ribalterà la frittata spiegando cosa intendeva effettivamente dire, magari anche scusandosi.

  4. Matyt ha detto

    “Durante la puntata del 7/11/12 Augias ha invitato l’immancabile don Virginio Colmegna, uno dei noti preti mediatici anticlericali e antipapisti. Uno dei tanti, assieme a Vito Mancuso, immeritati figli del compianto card. Carlo Maria Martini, persone che si sentono maestri e genitori della Chiesa, di cui invece dovrebbero essere figli e testimoni, che vanno davanti alle telecamere a mostrare quanto sono meglio del Pontefice e dei Vescovi, elencando in modo poco evangelico tutta la carità che fanno.”

    «Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato» (Luca 6,37).

    • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Matyt

      E infatti, chi come Colmegna “giudica” viene qui giudicato 😉

      A parte le battute, se dovessimo stare alla lettera del Vangelo, bisognerebbe riunciare ad ogni discussione. Anche lei, Matyt, con questa citazione sta giudicando! E’ talmente difficile non giudicare, non giudicare MAI, che probabilmente solo i santi ci riescono. E neanche tutti.

      • Uomovivo ha detto in risposta a Giulio Quaresima

        Anche leggendo letteralisticamente quel passo del Vangelo non c’è alcun invito prettamente a non giudicare. Anzi, bisogna giudicare e con giusto giudizio! (Gv 7,24)
        L’uomo è stato creato con la capacità innata, congenita, di giudicare, ovvero di discernere, cioè distinguere continuamente il bene dal male.
        Il giudizio finale, definitivo, spetta al Signore, che giudicherà secondo giustizia e misericordia, e giudicherà noi secondo lo stesso metro che abbiamo applicato.

    • Carmine ha detto in risposta a Matyt

      Matyt ma come ti permetti di giudicare? Vergognati! Non lo sai forse che «Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato» (Luca 6,37).

  5. Mum ha detto

    L’opinione di Augias è forse la dimostrazione che sbaglia chi s’impegna a vedere in ogni dove complotti contro la Chiesa e che il pluralismo è sicuramente maggiore da quelle parti, forse perchè nessuno deve rispondere ad ordini di scuderia o seguire dogmi di alcun tipo, ci sono solo persone con le proprie opinioni. A ciascuno la sua.

    • Alèudin ha detto in risposta a Mum

      scusa ma non resisto dal risponderti che con Augias non occorre sforzarsi per niente nel constatare la sua sistematica, spesso scorretta e personale battaglia anticlericale.

      In generale invece sono d’accordo con te nel non piangersi addosso e dare sempre la colpa agli altri, in quanto alla libertà, lassamo perde.

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Mum

      Il complottismo è uno sport molto diffuso, soprattutto in Italia.

  6. Marco Comandè ha detto

    L’errore di partenza è quelli di dipingere il mondo in buoni e cattivi. Sembrava una tematica già risolta quando i vangeli ripensavano la filosofia israelitica dei buoni ebrei e dei cattivi al di fuori della terra promessa, annunciando la lieta novella che buoni e cattivi non esistono, bensì siamo tutti peccatori e quindi non dobbiamo fare il tifo da stadio per l’uno o per l’altro, per la Roma medievale o per l’Islam ottomano, per il Giappone militarista o per la Cina nazionalista. Lasciamo alla laicità il compito di dirimere faccende materialiste, no? Nel senso che la storia è così variegata da non poter fissare sulla lavagna che il comboniano Zanotelli è nemico del Papa e che Bush fu un presidente buono.
    In questo senso, le posizioni laiche sono variegate: laicità attiva o passiva? matrimoni gay o semplici coppie di fatto? ecc. Faccio l’esempio delle vignette francesi sull’Islam: l’UCCR ha bollato Augias perchè aveva chiesto la censura, ma l’UAAR aveva chiesto la pubblicazione integrale. Orbene, in quel caso fu Augias a essere proclamato paladino dei laicisti, solo perchè così si poteva dimostrare la contraddittorietà dei laicisti!

  7. Manuzzo ha detto

    Nooo, non ci credo. Secondo me bluffava, e poco elegantemente pure. La prossima settimana inviterà qualche sociologo da nozze gay con falce e martello a dire che siamo tutti invidiosi di loro, siamo tutti omofobi, omosessuali repressi, lobotomizzati ecc… Non credo personaggi del genere possano cambiare. Non solo con un’azione umana almeno. E poi…… ricordiamoci che fornificatori sodomiti sono sullo stesso piano, se proprio vogliamo parlare del Vangelo, che chi non crede, è libero di non seguire ovviamente…

  8. Emanuele ha detto

    “Chi non è contro di noi è per noi”

    …e poi tenere a guradia la coscienza su tanti temi, tutti insieme (aborto, eutanasia, ICI/IMU, crociate, etc., etc.) non è mica faciele… a volte qualche “lapsus” scappa anche ai più intransigenti.

  9. Arturo ha detto

    Volevo correggere l’articolista: la vittoria ai referendum dei diritti gay è stata di 4 su 4 . 3 stati hanno votato a favore dei matrimoni gay , mentre il minnesota ha votato no o meglio ha respinto , una proposizione che definiva il matrimonio come unione esclusiva di un uomo e una donna.

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