Michael Ruse critica l’intolleranza del moderno laicismo
- Ultimissime
- 01 Nov 2012
L’ultima volta che abbiamo parlato del filosofo Michael Ruse, docente di filosofia presso la Florida State University, abbiamo sottolineato la sua tremenda confusione circa l’esistenza di valori morali oggettivi.
Una confusione, tuttavia, conseguita da un sano tentativo di riflettere in modo coerente sulla morale, senza abbandonarsi all’illogico e pericoloso relativismo etico per il quale non può esservi nulla di intrinsecamente sbagliato, nemmeno la pedofilia o la tortura di un bambino. Dire il contrario -e Ruse questo lo ha capito benissimo, entrando in polemica con altri intellettuali non credenti- significa affermare che esiste qualcosa di precedente all’uomo, un Bene e un Male assoluti e indipendenti dall’opinione della società in quel dato momento storico. Ma di questo abbiamo già parlato.
E’ interessante tornare a citare Ruse grazie ad un articolo pubblicato sul “Guardian”, questa volta davvero lucido. Il filosofo si è infatti occupato di Richard Dawkins, il leader internazionale dell’ateismo fondamentalista, e del folklorisitico movimento dei “new atheist” (Sam Harris, Jerry Coyne, Peter Singer, Christopher Hitchens, Daniel Dennett e il “nostro” Pierpippo Odifreddi).
Ha affermato: «L’umanesimo, nella sua forma più virulenta, sta cercando di fare della scienza una religione. E’ inondato da un intollerante entusiasmo, vi è quasi un isterico ripudio della religione». Ruse, ha citato come esempio alcune affermazioni contro la fede di Dawkins, in cui i credenti vengono paragonati ai terroristi islamici, a coloro che compiono guerre religiose e ai creazionisti che «voltano le spalle completamente alla scienza per seguire la loro religione». Una sorta di “caricatura”, ha spiegato il filosofo. Ruse ha anche individuato alcune somiglianze tra i laicisti moderni e i gruppi religiosi, in particolare una sorta di «adulazione da parte dei sostenitori e appassionati verso i leader del movimento: non è solo una questione di accordo o di rispetto, ma anche una sorta di culto». Il “culto di Dawkins”, probabilmente una similitudine più moderata del noto culto della personalità emerso nelle varie dittature ateo-comuniste del ‘900. «Quando il cielo si svuota di Dio, la terra si riempie di idoli», diceva d’altra parte Karl Barth.
Il filosofo americano ne ha anche approfittato per rendere pubblico l’odio nei suoi confronti da parte dei leader di tale movimento. Ha premesso di non essere per nulla credente, di essere un “fanatico darwiniano” e di ritenere che «la religione ha fatto e continua a fare molto male alla società», citando il rallentamento della ricerca scientifica a causa del noioso dibattito tra evoluzionisti e creazionisti (Ruse in questo caso non si è accorto di aver compiuto anche lui una caricatura delle persone religiose, come se esserlo significasse automaticamente rifiutare l’evoluzione biologica).
Ha poi continuato: «Eppure io, e altri come me, sono insultato in termini molto più duri di quelli utilizzati contro avversari reali come i creazionisti. Veniamo etichettati come “accommodationists” per la nostra volontà di dare alla religione uno spazio non occupato dalla scienza, usando termini che denotano una forte emozione, ben oltre la ragione. In “L’illusione di Dio” [il noto libro di Richard Dawkins, Nda], sono paragonato a Neville Chamberlain, il pacificatore pusillanime di Hitler. Jerry Coyne, autore sia del libro e del blog “Perché l’evoluzione è vera”, un ardente groupie di Dawkins e Christopher Hitchens, ha scritto di me su uno dei suoi libri: “Ci sono alcune idee così assurde che solo un intellettuale potrebbe credergli”. Il biologo PZ Myers ha fatto riferimento a me come un “gobshite confuso”. E se avessi un dollaro per tutti coloro che hanno giocato con il mio cognome, sarei un uomo molto ricco». E tutto questo, ha concluso, «perché io non sono assolutamente allineato, non sono prostrato in lode verso Dawkins e compagnia, perché rido delle loro pretese e posizioni».
Certamente è comprensibile e condivisibile questa accusa di intolleranza verso il moderno ateismo da parte di Michael Ruse, assolutamente in linea con la recente riflessione di Frank Furedi, sociologo presso l’University of Kent. In Italia non esistono serie e razionali espressioni di miscredenza, tuttavia sono perfettamente riconoscibili queste forme estreme di odio e avversione nei sostenitori dell’ideologia anticlericale (e anticattolica!). Non a caso il docente di diritto dell’UCLA, Stephen Bainbridge, ha scritto che «l’anticattolicesimo è l’ultima forma rispettabile di bigottismo nell’élite», riprendendo l’affermazione del poeta americano Pieter Viereck secondo cui «l’anticattolicesimo è l’antisemitismo degli intellettuali». Il tutto molto simile al titolo scelto per il libro del sociologo Philip Jenkins: “Il nuovo Anti-Cattolicesimo: l’ultimo pregiudizio accettabile“, come ha anche riflettuto di recente questo blog.
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30 commenti a Michael Ruse critica l’intolleranza del moderno laicismo
quel Peter Singer?
e chi altri?
Che i new atheist siano animati da un odio mortale nei confronti del cattolicesimo, solo uno che abbia il cervello anestetizzato non lo capisce.
Gli islamici “medi” non ci odiano così, ma neanche lontanamente.
Qui siamo a livello di Al Quaeda.
Ho ancora in mente i filmati della GMG di Madrid del 2011, con quei duemila farabutti che sbraitavano epiteti ingiuriosi ed umiliazioni alla gente che si recava a Madrid. Ecco, quello è il new atheist medio, quelli decenti sono rari come le mosche bianche.
Piuttosto di un new atheist “medio” preferisco un terrorista. Tra nemici, ne ho un’opinione leggermente migliore. Soltanto un po’, ma quel che basta a differenziarli.
Se c’è qualcuno a cui posso accostare un new atheist, giusto un troll che infesta i forum.
Non penso che un terrorista possa esser migliore di costoro, che però si sia ai livelli di al-qaeda lo riconosce pure quel Ruse soggetto dell’articolo… Qui però siamo di fronte ad un terrorismo diverso, è un terrorismo che mira alla soppressione delle coscienze. Non è tanto vistoso, ma è forse più insidioso, in pratica il suo obiettivo non è tanto quello di diffondere una Fede col terrore, bensì quello di separare da essa (soprattutto se si tratta di Cristiani) col lavaggio del cervello. Un serpente che striscia più che una tigre tra gli alberi…
Comunque più che ad al-qaeda penserei a boku haram, altra associazione criminale ossessionata dal Cristianesimo, o meglio ossessivamente cristianofobica (al-qaeda è più ossessionata dall’Occidente come blocco politico).
Ma scherziamo? Come fate a paragonare gente che scrive libri con terroristi che piazzano bombe e sgozzano chi gli capita a tiro?
Anche solo per rispetto alle vittime del terrorismo certe affermazioni sarebbero da evitare… un libro può piacere o non piacere, può essere interessante o meno, può contenere informazioni vere o menzogne, ma di per sè non ammazza nessuno: le bombe invece, purtroppo, ammazzano eccome.
Libri???? Non sapevo che gli hooligans della GMG di Madrid scrivessero libri.
Comunque anche Adolf Hitler ha scritto il Mein Kampf.
Secondo me, poi, hai una visione troppo edulcorata dei new atheist; quelli non fanno la mattanza dei cristiani solo perchè le condizioni politiche non glielo consentono, altrimenti non ci penserebbero due volte a mettere in pratica un nuovo tentativo di “soluzione finale”, al di là dei discorsi degli intellettuali che sono solo l’abbocco.
Gli atei hanno tutta la libertà di essere atei, gli omosessuali pure. Nessuno su suolo italiano è stato arrestato per esserlo.
Però loro vogliono togliere a tutti gli altri un’ora di religione a settimana FACOLTATIVA, non obbligatoria, di cui ci si avvale per SCELTA PERSONALE, e optata dall’80% degli studenti superiori o giù di lì.
Se l’ora di religione fosse obbligatoria come gli altri insegnamenti, sarei anch’io contro l’obbligatorietà, ma insistere per voler togliere un insegnamento a cui NESSUNO E’ OBBLIGATO, ma scelto LIBERAMENTE dalla maggioranza, è profondamente ingiusto, e tipico di chi ha in mente di esercitare il potere da dittatore, come hanno sempre, e ripeto sempre, fatto i regimi che si sono basati sull’ateismo.
E questa è solo una delle cose su cui la gente dovrebbe ragionare.
…E lo fa, senza strombazzare in tutto il web idee sostenute da una minoranza di scalmanati per fare l’effetto-altoparlante e sembrare numericamente più forti.
Se si fosse limitato a scrivere il Mein Kampf, Hitler sarebbe stato un pessimo scrittore ma non un sanguinario dittatore.
A proposito di GMG a Madrd, c’era anche uno studente cattolico fermato dalla polizia perché preparava un attentato contro i contestatori del papa
http://www.informador.com.mx/internacional/2011/315673/6/libre-mexicano-que-planeaba-atentado-a-opositores.htm
Tuttavia questo non autorizza certo a sostenere che TUTTI i cattolici siano bombaroli: il fatto è che qualche estremista c’è in ogni gruppo o fazione, ma per fortuna si tratta, solitamente, di minoranze.
Concordo su tutto, anche se purtroppo intelettualmente parlando pure certe idee possono essere molto pericolose, specie se fanno leva sui bassi istinti non penso proprio che si possano paragonare gli scribacchini laicisti ai terroristi islamisti.
C’è da dire che questi ultimi la loro pochezza intelettiva la smascherano agli occhi del Mondo intero, per i primi invece si deve essere istruiti o sennò rischi di diventare loro adepto…
Hai ragione, conosco musulmani molto più tolleranti di tanti atei.
Io ho amici atei che sono persone fantastiche; purtroppo ho pure conosciuto dei fondamentalisti atei che erano ai limiti del satanismo, se non oltre; soprattutto negli ambienti dell’estremismo “rosso”.
E’ ovvio che non parlo di tutti gli atei. Anche se con la maggior parte non riesco proprio ad averci un dialogo senza che riciclino il solito:”I preti sono tutti pedofili,… il Vaticano è ricco,… l’anello del Papa sfamerebbero tutto il Congo,… ecc. Semplicemente insopportabili, calunniano gratuitamente senza preoccuparsi d’informarsi e ti se ne passa proprio la voglia di parlarci. Posso però dire che, ironia della sorte, i musulmani sono quelli con cui mi sono scontrata di meno, anzi mai. E che mi scontro a momenti più con gli stessi cattolici che con gli atei.
Incredibile: atei che insultano altri atei perché non disprezzano abbastanza i Cattolici!
E’ un deja-vu: anche la chiesa satanista di La Vey era dilaniata da litigi e scissioni interne.
No problem, è la loro natura.
Sì, è nella natura degli estremismi. Guardate quanti partiti/movimenti/sindacati di estrema sinistra ci sono in Italia.
Bell’articolo. Non conoscevo Michael Ruse, grazie per avermelo fatto conoscere.
Mi pare che questo Michael Ruse prenda nei confronti di Dawkins una posizione simile a quella che in Italia assume Massimo Cacciari nei confronti di Odifreddi. Sono tutti atei, ma i primi due sono atei “dialoganti” e criticano fortemente quegli atei “fondamentalisti” come Dawkins e Odifreddi che pretendono non solo di affermare la visione scientifica del mondo ma anche di mostrare al mondo che la visione religiosa è fallimentare.
Mah, io in teoria mi sento più vicino agli atei dialoganti (non sono particolarmente allergico alla cultura cattolica), ma in pratica sono infastidito da queste critiche perché non vedo nulla di male nell’identificare con chiarezza la religione come un avversario – e allo stesso modo mi infastidivano quegli uomini di sinistra che disprezzavano l’anti-berlusconismo come un disvalore.
Poi vorrei aggiungere che parlare di intolleranza laicista è decisamente ridicolo, perché mi pare proprio che grandi lezioni di tolleranza non vengano dalla chiesa, e ancor meno da questo sito.
cabellen
Sono d’accordo con te. Sempre contrario a qualsiasi fondamentalismo sia laicista/scientista che religioso.
Solo una curiosità. Come fa a conciliare il laico, o presunto tale, uno dei valori laici per eccellenza, ovvero la tolleranza, con la chiusura aprioristica al dialogo con il credente? Ho notato che molti atei sono infatti intolleranti con i credenti a prescindere dalla persona con cui dialogano; nonchè molto spesso, ferocemente anticlericali.
Secondo i laicisti adepti della ferrea logica razionale, un credente in quanto tale, cioè proprio perchè crede, sarebbe incapace ontologicamente di dialogare sfruttando la razionalità. E non sto affatto scherzando: all’uaar molti laicisti la pensano così e me lo rammentano di continuo. Uno addirittura una volta mi fece uno schemino logico dimostrando la mia intrinseca illogicità razionale, in quanto credente. A questi, riprendendo pressappoco una citazione di Einstein, rispondo che è la razionalità a doversi fare serva e strumento dell’intuito e non viceversa. Prendiamo due note equazioni scientifiche: quella della forza di attrazione delle cariche elettriche e quella della forza gravitazionale. Sono identitiche! Entrambe infatti sono direttamente proporzionali, rispettivamente al prodotto della carica elettrica e della massa, ed inversamente proporzionali al quadrato della distanza! Cosa ci dice la razionalità di tutto ciò? Niente, la scienza si ferma qui: è così e basta. Ma forse non intuiamo che queste due equazioni possono derivare da una legge più generale e più semplice che le comprende entrambe? E non vale anche, forse, per tutte le altre equazioni che descrivono le interazioni e la materia che costituiscono la realtà? Ecco, questa legge generale da cui deriva il tutto, io la chiamo Dio. Tu definiscila come ti pare.
Caro antonio72: che le basi per un possibile dialogo fra atei e credenti siano piuttosto fragili, è un dato di fatto. Spesso non c’è neppure un linguaggio comune, oppure c’è un irreparabile pregiudizio che preclude ogni esordio. Ma ci sono per fortuna tante eccezioni, come sei tu e forse anch’io. La grande bellezza della scoperta matematica e artistica è un patrimonio che ci accomuna – basta pensare a un libro come “Godel, Escher e Bach” di Hofstadter che sono sicuro piaccia anche a te. Il concetto di Dio, così come tutta la teologia e la sacra scrittura, sono per me invenzioni elaborate ed estranee, ma nell’orizzonte morale della cultura cristiana io sento uno spessore di umanità che non può essermi del tutto estraneo, così come sento che due opere meravigliose come la Commedia e i Promessi Sposi sono senz’altro un mattone costitutivo fondamentale del mio essere al mondo. La curiosità intellettuale, il cercare relazioni, il non chiudersi in uno spazio dogmatico, sono virtù che possono essere sia degli atei sia dei credenti.
«l’anticattolicesimo è l’antisemitismo degli intellettuali”.
È verissimo questo, infatti a giudicare da certi insulti e minacce – basta andare sui tanti siti o account di Facebook – con cui vengono insultati i cattolici e il Papa, direi che non è esagerato parlare di atteggiamento nazista.
I nazisti non si limitavano a insultare gli oppositori: li deportavano, li sfruttavano, li torturavano e infine li uccidevano.
Fortunatamente new atheists che deportano o trucidano dei cattolici non ce ne sono, per cui tirare in ballo il nazismo, rebus sic stantibus, mi pare “un tantino” eccessivo.
….perchè non hanno il potere, ecco perchè non ce ne sono.
Se riuscissero ad assumere il controllo politico-militare di una nazione, sai quanto ci mettono a tirare su un sistema di “rieducazione” ?!?!?!
Che forse mancano gli esempi storici, e recenti pure, nonostante i tentativi di insabbiamento?
E’ come se un ateo rievocasse i roghi o le crociate o, ancor prima, le persecuzioni contro i pagani… o anche il fascismo di “Dio, patria e famiglia”.
Il nucleo del fascismo era la religione cattolica? Non credo. Le crociate hanno un’oriogine strettamente religiosa? Immagino di no.
Allo stesso modo, il nucleo del comunismo è l’ateismo? Non direi. Ancor meno del nazismo, che era invece assai religioso, seppure di una religiosità non cristiana.
Ok, il comunismo non ha come nucleo teorico l’ateismo, ma che i dittatori appartenenti alla corrente bolscevica del comunismo stesso abbiano perseguitato i Cristiani e qualsiasi altra Comunità Religiosa per imporre il loro ateismo gnostico è vero; si tratta sempre di persecuzioni derivante da una visione “Religiosa” (ateismo) fanatica e totalitarizzante.
Che mi tocca sentire!!!
“il comunismo non ha come nucleo teorico l’ateismo”
E il materialismo dove lo mettete?
Il nucleo teorico del comunismo è il colletivismo, come tutti i movimenti socialisti esso ha come nucleo teorico la negazione della proprietà privata a favore di un colletivismo estremo.
Semmai ad avervi affiancato il materialismo dialettico (comunque derivato anche in parte dalla visione della Storia di Hegel) è stato il marxismo, ma il marxismo non è il comunismo né tantomeno il socialismo in toto.
Io ho parlato di atteggiamento nazista perchè mi riferivo alla violenza dell’attacco verbale e alle minacce fisiche. Possiamo anche parlare di atteggiamento fascista se volete o anche comunista, che differenza fa? A cos’altro si possono paragonare certe reazioni nei confronti del Papa e dei cattolici? Vi pare possibile che un prete non possa più andare in giro liberamente senza che prima o poi si prenda qualche insulto tipo “pedofilo” o “bastardo” o che gli tirino un paio di bestemmie solo per scherno o per rabbia? Succede ogni giorno, conosco vari preti e suore e TUTTI mi assicurano che episodi del genere sono all’ordine del giorno.
Forse per non dare adito a fraintendimenti è meglio dire “atteggiamento totalitario” sui generis; sugli insulti ai danni di Preti, Suore e Frati purtroppo ormai non mi stupisco più, a Scuola ricordo che a momenti era più grave “apostrofare” gli altri con un Titolo Ecclesiastico che non dargli della prostituta o del pornomane.
Questo ateismo è molto descritto bene nell’articolo: una poltiglia di irrazionalità e insulto alla religione, da questo non si scappa ahimè!
@ Carneade
Lei dice che la base del comunismo non era l’ateismo?
Beh in parte ha ragione poichè personalmente non credo che Marx, per fare un esempio, fosse ateo.
Marx partiva da una posizione di ammirazione del cristianesimo, riscontrabile in scritti giovanili precedenti il diploma.
Poi se analizziamo il contenuto di alcuni lavori successivi al diploma accade qualcosa.
Sinceramente penso fosse satanista.
Gliene propongo qualcuno:
“Der Spielmann”
Sorgono i vapori infernali e mi riempiono il cervello
Sin che impazzisco e mi si cambia il cuore.
Vedi tu questa spada?
Me l’ha venduta il prìncipe delle tenebre.
Per me batte l’ore e dà i segni.
Sempre più audacemente suono la danza della morte.
“Oulanem”
Ed essi son anche Oulanem,
Oulanem, Il nome risuona ancora come la morte,
Risuona ancora sino a spegnersi miseramente.
Ho però nelle mie giovani braccia,
Di che stringervi e schiacciarvi
Con la forza d’una tempesta,
Mentre per entrambi l’abisso si disserra nel buio.
Sprofonderai, ed io ti seguirò ridendo,
Sussurrandoti all’orecchio, “Discendi,
Vieni con me, amico!”
@ Carneade
“Ipotesi demonologiche sull’ideologia marxista – Apologetica Cattolica
apologetica.altervista.org/ipotesi_demonologiche_origine_marxismo….”
In generale può leggere questo link e gli approfondimenti