I contraccettivi gratuiti non prevengono l’aborto, ecco perché
- Ultimissime
- 18 Ott 2012
«Con questo articolo diamo avvio alla collaborazione con Renzo Puccetti, medico-chirurgo, specialista in medicina Interna, membro della Research Unit della European Medical Association, referente per l’area bioetica della società medico-scientifica interdisciplinare Promed Galileo e socio fondatore dell’Associazione Scienza & Vita»
di Renzo Puccetti*
*bioeticista e specialista in medicina interna
“Studio mostra che i contraccettivi gratis riducono il tasso di aborto” (New York Times) “Studio mostra che la contraccezione gratis significa meno aborti e gravidanze tra le adolescenti” (Washington Post), “La contraccezione gratis può prevenire gli aborti” (CNN), “Aborti in calo grazie ai contraccettivi gratuiti” (Le Matin), “La contraccezione gratuita aiuta a diminuire gli aborti negli Stati Uniti” (El Mundo), “Studio: la contraccezione gratis porta a meno aborti” (The Guardian), “Usa: con la distribuzione gratuita di anticoncezionali si registrano meno aborti” (Quotidiano Nazionale). Sono solo alcuni dei titoli che le maggiori testate giornalistiche hanno usato per informare il pubblico di uno studio appena pubblicato sulla rivista Obstetrics & Gynecology, organo ufficiale della Federazione Mondiale dei Ginecologi e degli Ostetrici (FIGO).
Senz’altro un bel aiutino per quella riforma sanitaria voluta dal presidente Obama che obbliga tutti i datori di lavoro a pagare ai propri dipendenti i contraccettivi e indirettamente anche gli interventi di aborto e che ha fatto coalizzare la Chiesa Cattolica Americana con gli Evangelici e la galassia protestante conservatrice sui temi etici aggrediti nel fondamentale diritto alla libertà religiosa garantito dalla costituzione americana. Fino a questo momento infatti i presunti benefici che l’amministrazione americana ha promesso grazie alla diffusione gratuita della contraccezione poggiavano su affermazioni altisonanti, ma su evidenze davvero misere. Basta pensare a questo proposito che per conferire un alone di scientificità alle proprie politiche il ministero della salute americano ha commissionato all’Institute of Medicine un rapporto (Clinical Preventive Services for Women: Closing the Gaps) volto ad identificare le misure necessarie a garantire la salute delle donne in cui gli esperti hanno dedicato ampio spazio a suggerire la più ampia espansione possibile dei servizi di cosiddetta salute riproduttiva, alias contraccettivi e aborto. Quando a pagina 105 di quel documento gli esperti hanno sostenuto che la contraccezione riduce il ricorso all’aborto non sono riusciti a fare di meglio che citare due sole voci bibliografiche di cui una non è nemmeno uno studio peer reviewed, ma una semplice brochure di Heather Boonstra, responsabile della promozione nella legge e nei regolamenti federali dell’agenda del Guttmacher Institute, istituto scientifico con strettissimi legami con la Planned Parenthood, la grande organizzazione americana con centinaia di cliniche per aborti in America ed in mezzo mondo.
In quello che doveva essere un contributo scientifico della massima accuratezza, gli esperti dell’Institute of Medicine hanno inspiegabilmente omesso revisioni come quella di Inamura e colleghi pubblicata nel dicembre 2007 sull’European Journal of Public Health, o quella di Douglas Kirby del marzo 2008, nessuna menzione del nostro studio pubblicato nel 2009 sull’Italian Journal of Gynaecology & Obstetrics, silenzio sugli studi del professor David Paton, docente di economia alla Nottingham University Business School, niente sul fallimento delle politiche inglesi, scozzesi, svedesi, francesi che nonostante una diffusione più che capillare della contraccezione hanno raccolto come risultato livelli di abortività tra i più alti in Europa; omesso anche lo studio del professor José Luis Dueñas, primario ginecologo dell’Ospedale Universitario La Virgen Macaren di Siviglia, che sul numero di gennaio 2011 della rivista Contraception ha mostrato il parallelo incremento di contraccezione e aborto in Spagna nel periodo 1997-2007. Niente, nichts, rien, nada, silenzio tombale, solo il refrain radicaloide servito in salsa anglosassone “più pillola, meno aborti”.
Eppure anche nel 2012 si sono accumulate ulteriori evidenze che mostrano un quadro del tutto opposto. Sul numero di febbraio dello Scandinavian Journal of Public Health la ricercatrice del dipartimento di sociologia dell’Università di Stoccolma Veronica Halvarsson ha mostrato che in Svezia per ogni 100 prescrizioni in più di pillola contraccettiva si registra un incremento di 3,3 aborti tra le ragazze di 16 anni. Questo, in estrema sintesi, il desolante panorama scientifico su cui si sono mossi gli artefici di una ideologizzata selezione delle informazioni che hanno salutato come manna lo studio dei ricercatori della Washington University di St. Louis, una pubblicazione che hanno da subito cominciato a brandire come la prova definitiva della bontà delle loro teorie: la contraccezione è il solo modo realmente efficace per contrastare gli aborti. Se le cose stessero davvero così, tutti, a prescindere dalle personali posizioni etiche sulla contraccezione, avrebbero il dovere di prendere atto della realtà, tanto più che questo studio è uscito dal confronto accademico per essere citato sui blogs, i forum di discussione e i social networks. È per questo che ritengo necessario offrire ai lettori qualche informazione aggiuntiva rispetto alla limitatezza di un titolo o nel caso migliore di un breve resoconto dello studio in oggetto.
Gli autori nel periodo compreso tra agosto 2007 e settembre 2011 hanno arruolato 9256 donne di età media pari a 25 anni (il nome attribuito allo studio è stato Contraceptive CHOICE Project). Il 16% di queste era rappresentato da donne arruolate nelle cliniche per abortire, altre erano pazienti dei medici che lavoravano nelle stesse cliniche per aborti. Le donne partecipanti dovevano essere già sessualmente attive o quanto meno prevedere di esserlo entro 6 mesi, non dovevano usare contraccettivi oppure, se li usavano, dovevano essere intenzionate a cambiare il metodo. Al momento in cui venivano contattate per partecipare allo studio le donne ascoltavano un breve scritto che le informava circa l’efficacia e la sicurezza dei metodi contraccettivi a lunga durata d’azione (LARC, Long Acting Reversibile Contraception) e poi, se effettivamente incluse nello studio, venivano sottoposte ad una sessione educativa sulla contraccezione. Il 42% delle donne aveva abortito e per oltre il 50% era formato da donne di colore. Secondo i risultati riportati dai ricercatori quello che era l’end-point primario dello studio, il tasso di aborti ripetuti nell’area di St. Louis dove si è svolto lo studio, si è ridotto di ben poco: dal 48% al 45%, mentre nella limitrofa area di Kansas City il tasso di abortività è aumentato di circa 4 punti percentuali. Più accentata la riduzione del 20,6% registrata nel numero di aborti nell’area di St. Louis rispetto al resto dello Stato del Missouri. Ancora più marcato il divario del tasso di abortività tra le oltre 9000 donne studiate (4,4-7,5 ogni 1000 donne in età fertile) e quello rilevato a livello regionale (13,4-17,0 ogni 1000 donne in età fertile). Questi risultati sono tali da consentire di affermare che la diffusione gratuita dei contraccettivi riducono gli aborti? La risposta obiettiva non può che essere negativa e le ragioni sono molteplici.
Pur non volendo considerare la strana omissione degli autori nel fornire i dati di abortività grezzi e non soltanto quelli aggiustati secondo età e sesso (peraltro con procedura non specificata), volendo inoltre tralasciare che il tasso di abortività nel campione non è stato rilevato in modo oggettivo, ma mediante interviste telefoniche, si deve innanzi tutto sottolineare che il campione studiato non è affatto rappresentativo della popolazione generale: ben il 42% aveva avuto almeno un aborto (un livello triplo rispetto alle coetanee nella popolazione generale) e oltre il 50% delle donne era di colore (la percentuale di donne di colore nello stato del Missouri è invece inferiore al 12%). Nel campione studiato ben il 75% delle donne ha scelto come contraccettivo la spirale, un mezzo cioè il cui meccanismo d’azione non è soltanto contraccettivo, ma anche micro-abortivo (la spirale agisce in parte ostacolando l’annidamento nell’utero materno dell’embrione eventualmente concepito), oppure un impianto sottocutaneo a rilascio prolungato di progestinico. Non stupisce quest’alta preferenza nel campione per i LARC dal momento che già Henshaw in America nel 1984 e Moreau nel 2010 in Francia avevano dimostrato la tendenza delle donne dopo l’aborto a virare spontaneamente verso mezzi di controllo delle nascite connotati da maggiore efficacia. Nel campione esaminato la propensione ad abortire era molto elevata ed era un criterio di ammissione il fatto che queste donne fossero già sessualmente attive o lo diventassero a breve. È quindi esclusa la possibilità che in questo campione si potesse verificare quella compensazione del rischio che gli studi hanno dimostrato essere un meccanismo di primaria importanza per spiegare il fallimento della contraccezione nel ridurre gli aborti tra la popolazione generale. È abbastanza verosimile (ed era già stato dimostrato nel gennaio 2012 dallo studio neozelandese di Rose e Lawton e in agosto da quello scozzese di Cameron, entrambi per l’abortività ripetuta) che in una popolazione così selezionata, caratterizzata dall’attivo esercizio della sessualità e dall’altissima propensione ad abortire, l’introduzione di mezzi (spirali e impianti sottocutanei) ad elevata efficacia e non abbisognevoli di un’assunzione reiterata, possa condurre ad un abbassamento dell’abortività. Ma che cosa succederebbe se la stessa offerta di contraccettivi gratuiti venisse fatta alla popolazione generale? Lì la promozione dei LARC si rivolgerebbe a molte donne, particolarmente le più giovani, sessualmente non attive, ma che secondo il modello comportamentale conosciuto come rational choice model, comincerebbero a trovare conveniente avere una vita sessuale liberata dalla paura della gravidanza, è poi verosimile prevedere che nella popolazione generale, dove i rapporti non sono così regolari come nella popolazione valutata nello studio, un numero assai minore sceglierebbero la contraccezione di lunga durata preferendo ad essa altri mezzi, come la pillola, i cerotti, l’anello vaginale e il preservativo, tutte metodiche caratterizzate da un tasso di fallimenti nettamente superiore.
Non si capisce quindi la ragione per cui gli autori dello studio non abbiano riportato i tassi di abortività del campione studiato suddivisi per il metodo contraccettivo scelto. Che cosa è successo infatti tra le 1686 donne che nello studio hanno scelto una qualche forma di preparato estro-progestinico? Gli autori hanno omesso a questo proposito qualsiasi informazione. Che cosa succederebbe delle donne che invece opterebbero per il condom? Che cosa succederebbe delle molte donne che dietro la promessa che attraverso la contraccezione il sesso può diventare un gioco e che poi si troverebbero a provare sulla propria pelle che non è così? In Francia il 91% delle donne sessualmente attive usa la contraccezione, i due terzi di quelle che abortiscono hanno usato la contraccezione nel mese in cui sono rimaste incinte, in America la percentuale è del 50%, ma un altro 40% ha comunque usato la contraccezione precedentemente, è cioè stato plasmato dalla mentalità contraccettiva. Usare pertanto il campione CHOICE per affermare che fornire gratis la contraccezione porta alla riduzione degli aborti costituisce un esempio assai chiaro di quella fallacia di composizione che gli statistici individuano quando si vuole trasferire automaticamente il dato di un particolare campione all’intera popolazione.
Che dire poi del fatto che gli autori non hanno minimamente accennato al rischio potenziale derivante dalla diffusione dei LARC riguardo le malattie sessualmente trasmesse? Eppure sullo stesso numero di ottobre di Obstetrics & Gynecology un gruppo di lavoro comprendente anche Jeff Peipert, lo stesso ricercatore che ha condotto lo studio CHOICE, ha messo in evidenza che l’utilizzo dei LARC si associa nelle donne HIV negative ad un dimezzamento dell’uso costante del preservativo, confermando precedenti studi riportati nella revisione dell’argomento pubblicata nel 2011 sulla rivista Infectious Diseases in Obstetrics and Gynecology dalla ricercatrice del Center for Disease Control and Prevention di Atlanta, Maria Gallo. È confortante leggere che queste considerazioni sono le stesse con cui Michael J. New, professore all’Università dell’Alabama ed esperto di politiche sanitarie, ha pesantemente criticato la lettura superficiale e ideologica dello studio in questione.
Al termine di questa disamina voglio appena accennare alla mia partecipazione al congresso mondiale di ginecologia che si è appena concluso a Roma, dove ho illustrato e discusso uno studio che conferma la necessità di cautela nel trarre conclusioni definitive da dati parziali. Ai colleghi intervenuti nella sessione dedicata alle tematiche di salute pubblica ho mostrato il lavoro condotto insieme al professor Noia, il dottor Oriente, il professor Natale e la professoressa Di Pietro nel quale si evidenzia come nelle aree degli Stati Uniti dove maggiore è il ricorso ai metodi di contraccezione efficace e reversibile non si registra affatto un minore tasso di aborti, mentre addirittura laddove più elevato è l’impiego del condom, il ricorso all’aborto aumenta in modo statisticamente significativo. Uno studio ecologico come il nostro non è indicativo di un rapporto di causa-effetto, ma è comunque suggestivo circa la necessità di indagini specificamente mirate ad approfondire e svelare la realtà.
Tags:
- aborto aumenta con contraccettivi
- aumento aborto
- conseguenze contraccezione
- contraccettivi
- contraccettivi aborti
- contraccettivi aborto
- contraccettivi gratis
- contraccezione
- contraccezione aborto
- contraccezione aumenta aborto
- contro contraccettivi
- crescita aborto
- fallimento contraccezione
- medici contro contraccezione
- numero aborti
- pillola aborto
- pillole contraccettive
- più aborti con contraccettivi
- renzo puccetti
- renzo puccetti contraccezione
- studi contraccettivi
80 commenti a I contraccettivi gratuiti non prevengono l’aborto, ecco perché
Un cordiale benvenuto al prof. Puccetti, lo ringrazio molto per questo interessante articolo. Non ero a conoscenza dell’uscita di questo studio ma ora ho le idee più chiare.
Mi unisco al benvenuto ho sempre letto con piacere i suoi articoli su Zenit e La Bussola e provo molto piacere che sia arrivato anche su uccr spero di leggerlo frequentemente ora
Come ha più volte spiegato Edward C. Green, direttore dell’AIDS Prevention Research Project al centro Harvard per gli Studi su Popolazione Sviluppo, la contraccezione gratuita nemmeno previene le infezioni da HIV.
E’ un fenomeno conosciuto come “compensazione di rischio”, cioè più uso contraccettivi e più perdo il beneficio (riduzione di rischio) “compensando” o prendendo chances maggiori di quelle che prederei senza la tecnologia di riduzione del rischio.
Io ogni tanto espongo un algoritmo semplice semplice ad altri giovani:
Vuoi un figlio? Allora fa pure “camporella”.
Non lo vuoi? Allora evita.
Non c’è bisogno di tanti contraccettivi o menate simili. Basta capire che se “lo fai” è nella Natura della cosa.
La cosa brutta però è la risposta tipica: “eh, ma và, lo so bene, ma la fai facile te, se mi viene voglia?“.
Ma che Vita vuota abbiamo oggi per avere come solo pensiero il sesso irresponsabile O_O O_O …
Sono cattolica ma rispetto alla concezione della Chiesa sul sesso e sui contraccetivi mi trovo in disaccordo. Sono favorevole all’uso dei contraccettivi a prescindere dal fatto che anche secondo me aiutano a diminuire il numero degli aborti. Sono comunque contraria all’aborto. Ho una figlia di 17 anni, da 1 anno fidanzata, le ho spiegato che, qualora decidesse di fare sesso ma non lo ancora fatto, di utilizzare il preservativo anche per difendersi dalle malattie sessualmente trasmissibili. Le ho anche spiegato che il sesso è una cosa importante e non lo si deve fare senza responsabilità. L’impostazione di questo articolo mi trova in totale disaccordo.
Ciao Anna, permettimi di farti notare che questo articolo espone a livello scientifico i motivi per cui non è dimostrato che la contraccezione gratuita diminuisca il tasso di aborto. Non è che si può essere d’accordo o meno, è così. Oppure si può rispondere con altri dati scientifici ma il discorso è a questo livello.
Io non ho ancora figli, ma la cosa che dici sui contraccettivi è comprensibile, legittimo non essere d’accordo. Tuttavia, forse non lo sai, la Chiesa invita a regolare la fertilità attraverso i metodi naturali, riconoscendo che anche la sessualità è un dono di Dio. La contraccezione invece impone il non donarsi all’altro in totalità e da questo ne deriva non soltanto rifiuto all’apertura alla vita, ma anche una falsificazione dell’amore coniugale, cioè la donazione reciproca in totalità personale.
Tua figlia non è sposata e la Chiesa ha una posizione anche sulla sessualità prematrimoniale ritenendola sconvenievole proprio per la donazione completa all’altro, anche corporalmente. Ti cito le parole di Giovanni Paolo II: nell’esortazione apostolica Familiaris consortio: “la donazione fisica totale sarebbe menzogna se non fosse segno e frutto della donazione personale totale, nella quale tutta la persona, anche nella sua dimensione temporale, è presente: se la persona si riservasse qualcosa o la possibilità di decidere altrimenti per il futuro, già per questo essa non si donerebbe totalmente”. http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=96
Io contesto la scientificità di questo articolo. Ci sono studi che affermano il contrario e quindi io mi limito a ragionare con la mia testa. Probabilmente, per chi è poco responsabile avere o non avere a disposizione contraccettivi, cambia poco. Per chi ha la testa sulle spalle, invece cambia. Io non criminalizzo il sesso e quindi non penso che non lo si debba fare se non si è sposati. Solo che lo si fa quando si è sufficientemente maturi e pronti a farlo e non con la prima persona che capita o a consumo. Il sesso non è una cosa di cui vantarsi in pubblico ma è un fatto privato. E poi è utopistico pensare dei ragazzi e ancora meno degli adulti, rinuncino al sesso se non intendono procreare. Ho più volte parlato con miei amici di questo argomento anch’essi cattolici e genitori. E la pensano come me. E poi è importante una buona educazione sessuale per ridurre rischi sia di gravidanze che di malattie. E questa educazione può partire solo dai genitori. E non ritengo che la castità sia un argomento valido. Per quanto riguarda i metodi naturali, per me, e ripeto per me, non sono un’alternativa valida.
Se parliamo dal punto di vista scientifico mi farebbe piacere approfondire attraverso questi studi di cui parli. Prova a linkare gli abstract se puoi.
La questione non è affatto criminalizzare il sesso, dono di Dio da rispettare. Come ti ho scritto è anche superata la questione del fare sesso solo per procreare, la Chiesa insegna appunto la regolazione della fertilità con i metodi naturali. La tua opinione contraria contro di essi non inficia che sia una vera alternativa usata da moltissime coppie.
Io e i miei amici, anch’essi cattolici, parliamo di questo e siamo contenti di essere coerenti con la nostra fede e l’insegnamento della Chiesa, lo troviamo veritiero e razionale.
Per me, cattolica, il sesso è il bellissimo aspetto di una donazione totale, anche corporale, all’altro, al compagno della vita, la cui unione è suggellata dal “si” davanti detto a Dio. Gli altri facciano come credono, non impongo certo nulla.
P.S.
Oggi un po’ tutti sono cattolici, da Ignazio Marino a Mina Welby, da Livia Turco a Lady Gaga (lo ha detto anche lei, giuro!!), da Vito Mancuso a Hillary Clinton. Ovviamente non mi stupisco più di nulla.
Se sei una mamma coscienziosa credo sia necessario e giusto informare tua figlia dei numerosissimi studi scientifici che dimostrano come la convivenza e il sesso pre-matrimoniale, oltre a essere in contraddizione con la posizione della Chiesa, aumentino drasticamente il tasso di divorzio e di rottura del rapporto:
http://www.rwjf.org/content/rwjf/en/research-publications/find-rwjf-research/2002/10/father-absence-and-child-well-being.html
http://www.jstor.org/discover/10.2307/2061823?uid=3738296&uid=2&uid=4&sid=21101164639633
http://www.jstor.org/discover/10.2307/2781025?uid=3738296&uid=2&uid=4&sid=21101164639633
http://www.jstor.org/discover/10.2307/2095738?uid=3738296&uid=2&uid=4&sid=21101164639633
http://jfi.sagepub.com/content/9/2/255.abstract
Non serve che inserisca i link. Anche nell’articolo si parla di studi che affermano il contrario. Poi fra un anno ne uscirà un altro e poi un altro ancora e diranno uno il contrario dell’altro. Io mi ritengo cattolica, nel senso che sono credente e faccio riferimento a Cristo ma non seguo la Chiesa in maniera acritica. Su tante questioni la Chiesa dice la sua. Ci sono politici, Casini per fare l’esempio più clamoroso, che non rispettano parecchie direttive della Chiesa e pure continuano ad essere considerati cattolici dalla gerarchie. E sul sesso dal mio punto di vista proprio non ci siamo.
Ho sempre pensato che la sporcizia nei battiscopa si annidasse all’esterno, da non molto ho scoperto che si annida dall’interno all’esterno.
Non c’è niente di peggio che l’esercizio dello sfaldamento del vero, operato dai corrotti, dagli ipocriti, dai bugiardi, dai bestemmiatori.
Sarebbe più onesto da parte vostra, cattolici “venduti” al mondo per 30 denari, schierarvi apertamente nella seconda categoria e non osare usare l’esercizio infingardo di tradire Cristo.
Io non ho tradito Cristo. E’ la tua opinione e quella di altri ma non di tutti. Non puoi decidere tu se sono o non sono una buona cristiana. Anche la tua cattiveria ha poco a che fare con la cristianità.
La verità brucia e deve bruciare. Il mio parroco dice: “Fa sempre male ed è dura da accettare!”.
I tuoi atti sono pubblici e sono immorali, puoi compiacertene e preservare o accettare di prender con il cuore in mano le regole di Dio.
Per fortuna la Chiesa ha smesso con l’inquisizione, altrimenti tu mi bruceresti viva. Per fortuna la maggioranza dei cristiani non sono come te. Sei pericoloso e non penso che il tuo parroco la pensi come te. Sicuramente è l’interpretazione di una mente malata. Offendi e giudichi con molta cattiveria, non sei sereno.
Il bue che da del cornuto all’asino.
Perché mi percuoti?
Naturalmente la malattia del peccato, che in ognuno di noi, s’infervora dentro e ci fa dire brutte cose.
Chi porta la Verità e sempre pericolo. Gesù ce lo ha detto. Sarete perseguitati perseguitati a causa del mio nome.
Per questo ce l’avete con la Chiesa e con i cristiani!
Siete già morti, siete sepolcri imbiancati, siete spenti…
Anna, nemmeno a me piacciono i commenti di G.T., che non reputo utili ne a te ne a nessuno.
Però sta dicendo delle cose correte, tralasciando le modalità con cui le espone.
Non si tratta di avere opinioni diverse su questa faccenda, si tratta semplicemente di comprendere (non dico accettare, ma solo comprendere) ciò che dice la Chiesa in merito.
E quello che dice la Chiesa non è “una opinione” ma è il frutto e la conseguenza di ragionamente sottili e ponderati, frutto di tutta l’Antropologia Cristiana.
Se ci pensi, Cristo nulla dice della contraccezione.
Da cosa, allora, la Chiesa ricava la sua posizione in merito?
Con che diritto si permette di esprimersi in materia?
Non sono tutti ubriachi e dissennati i Papi e specie su temi tanto delicati e impopolari non dicono nulla che non valga la pena di essere detto, nulla che non sia stato attentamente vagliato dalla ragione e alla luce di tutti gli insegnamenti di Cristo.
Mi dispiace che tu non abbia capito questo, diminuisci moltissimo il ruolo e la natura della Chiesa.
Poi mi permetto di aggiungere, chi invece accoglie gli insegnamenti della Chiesa non lo fa acriticamente, ma perchè ha seguito il ragionamento che la Chiesa fa, ne condivide le ragione, lo trova coerente e corretto e lo accoglie come Vero.
Nessuna adesione becera e bigotta, semplicemente esercizio della propria facoltà di ragionare.
Te hai ragionato sulle motivazioni che fornisce la Chiesa o ti sei limitata a leggere la didascalia di una qualche foto su Facebook senza chiederti ne il perchè ne il percome e bollando al volo questa determinata cosa come “scemata”?
Anch’io prendo le distanze da questa inutile durezza di G.T.
Condivido invece le gentili osservazioni fatte da Laura e Leonardo.
Leonardo la mia durezza non è vana, ma conseguenziale.
I fratelli nel torpore bisogna svegliarli.
Non conosco parole fine e delicate per farlo, conosco solo la schiettezza dei fatti. Questo per non prendere in giro le persone.
No G.T., un conto e non cedere un millimetro sui contenuti, cosa che mi pare di aver fatto, e un altro è sparare a zero con immotivata rudezza come fai te.
Al limite dell’arroganza.
Se credi davvero che AnnaChiara possa ascoltare le tue parole con interesse…
Permettimi di dubitarne.
Non siamo chiamati a salvare le anime di nessuno.
Siamo chiamati ad essere testimoni, questo si, ma le anime solo Uno le salva.
E non sei te.
Essere testimoni prevede il rapportarsi con gli altri, in modo efficace. Essere portatori della “buona novella”. Non dobbiamo scaricarla, ne cannoneggiarla. Portarla. Con sapendo essere efficaci nell’incontro personale.
Di certo non è aggredendo una madre come hai fatto te.
Forse per alcune persone è giusto il tuo approccio, forse.
Di sicuro non con AnnaChiara, che ha solo bisogno di qualcuno che con competenza e fermezza(che non vuol dire in modo sgarbato, la fermezza riguarda i contenuti, non i modi) le spieghi dove è sbagliato il suo approccio alla questione.
Non mi piacciono i tuoi modi.
Anna, posso dirtelo dal profondo del cuore? Mi sei simpatica. Io non sono credente (non ho avuto il dono della fede, ma sono stata allevata con severità e sani principi di cui adesso ringrazio i miei adorati ed atei genitori) ma le tue parole, le tue semplici parole prive di presunzione, mi sono piaciute. Spero di provare anche io le gioie della maternità (rassicuro così gli amici presenti: le donne atee non sono serial killer ammazza-neonati!!) e beh non ho problemi a dirti che con i miei figli, giunti all’adolescenza, userò le tue parole. Sicuramente consiglierò loro di usare dei contraccettivi (ed anche la testa nello scegliere il partner, ché anche ieri l’ennesimo ex fidanzato bestiale ha scannato l’ex non abbastanza sottomessa che aveva osato lasciarlo… Amici di uccr parliamo anche di questa mattanza indegna) e non farò la finta scandalizzata “non potete farlo!!!” Imponendo divieti che incoraggerei solo a violare….
Non temo un figlio che faccia sesso senza matrimonio. Piuttosto uno che lo faccia senza amore. E per quello – col lavoro che faccio – posso dire che amore e matrimonio non sono necessariamente una coppia, purtroppo!!!
A mio figlio/figlia proporrò di usare con responsabilità l’amore e il sesso, scegliendo di donarsi completamente solo a colui il quale sarà il compagno del destino, scelto da Dio. Proporrò di non essere schiavo della società ipersessualizzata. La mia sarà una proposta, come a me la Chiesa e i miei genitori hanno proposto questo, rendendomi una donna contenta e davvero soddisfatta nel rapporto con il mio fidanzato.
Seguendo il tuo ragionamento allora la scienza non serve a nulla, tanto ogni risultato raggiunto non vale la pena prenderlo in considerazione perché verrà smentito il giorno dopo. Posso essere d’accordo con la tua lettura, ma mi sembra in questo caso una facile scappatoia.
La prudenza vuole che una madre responsabile faccia presente l’esistenza di questi studi, oltre ovviamente a tentare una coerenza con la propria fede cattolica. Io farei così, tu ovviamente si libera di comportarti come credi.
Seguire la Chiesa significa riconoscersi figli, se vogliamo fare i genitori del Papa allora è meglio essere altro. Questo dico ai miei amici cattolici adulti.
Non parlarmi di Casini o Berlusconi o Letta, tutti e tre cattolici dichiarati. Questo dovrebbe farti capire che chiunque oggi dicono di essere cattolico, ma ben pochi cercano di dimostrare di esserlo. E’ per esserlo bisogna comportarsi in modo tale e non soltanto dirlo ai quattro venti.
Io non criminalizzo il sesso e quindi non penso che non lo si debba fare se non si è sposati.
L’ “e quindi” che usi non ha senso.
La Chiesa non dice che non si deve fare sesso perchè sarebbe criminoso farlo prima di essere sposati.
La Chiesa dice che il sesso è buono, che è una cosa altissima; GPII diceva addirittura che è “liturgia dei corpi”. Siamo all’esatto opposto della criminalizzazione.
Gli ridà la dignità che si merita, l’importanza reale. Ed è per questo che è prezioso a va custodito.
Informati meglio. Hai delle idee proprio sbagliate.
E’ ovvio che parlo del sesso non a fini procreativi.
Nessuno ha mai sostenuto il sesso solo per fini procreativi.
Giovanni Paolo II ha spiegato: «il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così».
Il sesso non va fatto esclusivamente con fini prpcreativi, ci mancherebbe altro.
Se liquidi tutta la riflessione che ha motivato certe posizioni della Chiesa con un “criminalizza”, capisco bene che non le condividi.
Nemmeno io ascolterei uno che mi dicesse “fare sesso è cattivo, è demoniaco, è crimine”
È un discorso da folli.
Il problema sorge però quando te attribuisci simili ragionamenti alla Chiesa Cattolica, alla quale dici pure di appartenere, dimostrando di non aver mai cercato di approfondire la sua vera posizione in merito.
L'”apertuta alla vita” non è “sesso a fini procreativi”, ma è il vivere il sesso al 100% di quello che è, come Dono di Dio, del quale non bisogna escludere nulla, nemmeno la possibilità che nasca una vita.
Capisci che non è “sesso a fini procreativi”?
Capisci che è l’unico modo per fare l’Amore ?
Poi oh, tutti bravi a mangiare Bio, a fare le cagate “naturali”, senza additivi chimici, senza cose artificiali perchè l’uomo è cattivo e solo la natura è buona, etc…
il problema che nel Vangelo come in San Paolo non c’è un solo passo dove si dice che si deve fare sesso dopo il matrimonio, anche perchè prima del Concilio di Trento la convivenza è una cosa comune
Ma questo non c’entra nulla, il cattolicesimo non è una religione del Libro ma quest’ultimo ha la stessa importanza della tradizione apostolica. Prima di combattere la Chiesa, cercate almeno di capire cosa sia. Concilio di Trento? Convivenza? Evitiamo, per favore.
Anna Chiara,
se intende confutare scientificamente l’articolo porti i links degli studi di cui parla.
Per questo motivo va tutto in malore… Mamme che consigliano di fare sesso ai figli… Siamo arrivati ad un punto di non ritorno grazie all’irresponsabilità di molti…
Dove ho scritto che avrei consigliato a mia figlia di fare sesso? Ho riletto e non mi pare e poi mi conosco. Sei sicuro di aver letto giusto.
Hai dato cattivi suggerimenti.
Dalle tue parole traspare una versione frivola del sesso.
L’atto d’amore assume valore di vita, di salvezza, di unione soltanto con un patto eterno tra i coniugi e Dio.
Questo è Amore cristiano, niente di quello che ho letto fin ora.
Secondo me, tu non hai figli e forse non hai nemmeno una moglie. Hai astio dentro il tuo cuore.
Insegni a sua figlia amore, non queste scemenze.
Continuerò ad insegnarle le cose che riterrò giuste, continuando a credere in Dio, anche senza il suo consenso.
La tua verità arricchita del suo ego e delle sue bugie, si svegli e abbracci Cristo e la sua Chiesa.
vedi risposta sotto…
@G.T.
Anna Chiara non ha invitato sua figlia a fare sesso ma di farlo usando la contraccezione. Non mi convince per nulla questo tuo atteggiamento così rude e aggressivo, Anna Chiara ha tutto il diritto di comportarsi come crede e di certo non inizierà a prendere sul serio la proposta della chiesa per i tuoi commenti accusatori. La verità non la si propone così.
Ecco cosa vuol dire confutare. Bravissimo dott. Puccetti e bravissimo Michael J. New che dice praticamente le stesse cose: http://www.nationalreview.com/corner/329898/new-study-exaggerates-benefits-no-cost-contraception-michael-j-new
Ogni tanto spuntano “finti” cristiani che ci espongono il loro Vangelo, ve ne siete accorti?
E’ stato tutto scritto. Eppure loro tentano di modificarne il messaggio per soddisfare i loro bisogni materiali per adattarsi sempre più alla Società.
Notato eccome: degradano tutto ad “opinione”, evitano di entrare nel merito o al massimo riportano luoghi comuni, sparano giudizi quando non pregiudizi… ma non serve citare il Vangelo, basta Chesterton… la riprova è l’affermazione “…per fortuna la maggior parte dei cristiani non…”; siamo ancora lì, alla maggior parte dei cristiani (non dei cattolici!) che, in un certo periodo, sono stati eretici ariani!
Sodoma e Gomorra evidentemente non hanno insegnato nulla all’Umanità!
Va bene tutto G.T., ma c’è stato Uno arrivato dopo questi avvenimenti che ha “leggermente” cambiato le carte in tavola.
Adesso la gente ha cambiato strada, lo rifiuta, lo tradisce, lo odia…
E quindi decidi te che Dio deve tornare a rapportarsi con gli uomini alla “sodoma e gomorra” ?
Cristo è stato, e i suoi insegnamenti sono eterni, è stato abbastanza chiaro.
Poi oh, se preferisci “prima” e vuoi ignorarlo è un fatto tuo personale.
Il Nuovo Testamento però è realtà, sarebbe meglio non ignorarla, no?
Detto più chiaramente: non ho nulla in contrario alle divergenze di opinione, finché l’opinione non sostituisce la legge morale ed il Magistero e finché l’opinione non cerca giustificazione nell’uomo, nella maggioranza, come se ogni problema anche di ordine morale fosse riconducibile ad una qualunque legge umana basata sul positivismo giuridico… che pena!
Scusate l’off topic. Qualcuno di voi può spiegare al mio amico cattolico che Gesù Cristo non ha mai parlato di chakra, mantra, energie, yin e yang e del Dalai Lama come suo vicario sulla Terra? Grazie.
A chi ti riferisci scusa?
A un mio amico “cattolico buddista” che tra l’altro ultimamente sta avendo problemi con delle presenze dispettose e non capisce il perchè (o fa finta)…
diceva qualcuno che il contraccettivo migliore migliore è una moneta da un euro.
tenuta stretta fra le ginocchia.
nel suo essere una battutaccia anche un po greve mi sembra dica una grande verità.
per essere cattolici si deve, se non del tutto seguire, almeno riconoscere come vero il magistero (poi si sbaglia tutti si sa).
il “secondo me” è la prima (e forse l’unica) forma di eresia. che poi, in soldoni è anche il peccato originale.
poi ognuno è libero di credersi cristiano a modo suo. fate pure
quando il vostro dio, che nulla centra con la vita vera, si rivelerà per quel che è cioè un inconsistente, dolciastra, inutile nullità, una mielosa caramella da prendere quando ad uno più gli va ma che non fa ne male ne bene, beh allora vi ritroverete soli con i vostri “secondo me”, soli nel mondo e col mondo (perché il secondo me è la religione più diffusa), ma sempre soli a guardare in faccia l’abisso nei casi dei più coraggiosi, a diventare abisso di nulla a se stessi per tutti gli altri…
Sono d’accordo..la posizione dei cattolici adulti di oggi è come il peccato originale, cioè Adamo e Eva che si emancipano dalla richiesta di Dio. E’ la più grande tentazione dell’uomo.
Ragazzi, ricordate che sarà sempre Dio a giudicare. Non c’è bisogno di inondare, con cattive parole, i pensieri di una madre sul discorso del sesso alla figlia ( parlo in proposito di Anna Chiara, così come in generale ): saranno pure in disaccordo con la dottrina, ma evitiamo di mettere tensioni 🙂 chiudo l’OT qui.
Però rovinano gli altri: i figli.
E tu che suggerisci? Esempio: io spiego il punto di vista strettamente cattolico sulla castità prima del matrimonio, mio figlio/mia figlia, nonostante tutto, la pensano in maniera opposta alla mia: cosa devo fare’ Chiudere in casa mio figlio e mettere una cintura di castità a mia figlia?
Sono d’accordo con Titti…non è questo il modo di esporre il nostro pensiero perché c’è sempre da rispettare la libertà dell’altro, sempre e comunque.
Mi permetto di fare notare che l’articolo non ha alcun riferimento a questioni di fede o di morale. Ho infatti in un passaggio ricordato che i dati dello studio analizzato lasciano intatte le posizioni riguardo la contraccezione quale malum per se. Qui, assai più modestamente, si tratta di fornire un’analisi il più corretta possibile di alcuni dati scientifici, indipendentemente dal credo religioso. Niente di più, niente di meno. Posso essermi sbagliato? Certamente, anzi sarò grato a chi mi mostrerà l’errore attraverso dati che consentono un confronto (la scienza procede per ipotesi ed acquisizioni che in molti casi confermano, ma in altri casi disconfermano le precedenti convinzioni. In questo senso le conoscenze scientifiche sono provvisorie, ma esse sono il modo che ci siamo dati per esplorare le realtà empiricamente indagabili). Se poi si afferma che indipendentemente dalle evidenze quello che conta è la propria opinione, allora si è in presenza di un atteggiamento dogmatico che, ci mancherebbe, rispetto in quanto forma di religiosità personale il cui culto è rivolto alle personali opinioni e desideri.
Condivido pienamente questo suo commento. Cercavo di dire le stesse cose più sopra, ovviamente senza riuscire nell’efficacia come fa questo commento. L’articolo si pone su un piano differente da quello dei commenti di alcuni intervenuti, ovvero sul piano scientifico.
Allora, a Novembre gli americani dovranno scegliere tra un mormone milionario e un nobel venduto…
di questo passo il sud sorgerà di nuovo…
Anna Chiara ha perfettamente ragione nel sottolineare — contro una cattiva e dannosa informazione — che i contraccettivi diminuiscono il rischio di gravidanze indesiderate, così come il rischio di trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili. Che grave responsabilità morale il diffondere tesi contrarie ad ogni evidenza scientifica!
La relazione causale è semmai tra una certa politica del contraccettivo gratuito che può indurre ad un aumento dei rapporti sessuali.
In altri termini, da un lato il contraccettivo diminuisce il rischio di gravidanze indesiderate e di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, dall’altro la POLITICA del contraccettivo gratuito può essere causa di un aumento dei rapporti sessuali, aumentando i rischi suddetti.
La migliore cosa Pavone è: starsene quieti in piena tempesta ormonale, non fare sesso con chicchessia e aspettare la persona giusta. Questo dovrebbe dire una persona seria e responsabile.
Come ho detto sopra, lo stesso fanno i metodi naturali. Guardiamo tutta la realtà.
Spero che Anna Chiara non si offenderà se spiego la cosa usando il suo stesso esempio. Anna Chiara consiglia alla figlia di usare il preservativo in caso di rapporti sessuali, ebbene non è escluso che questo stesso consiglio possa venir interpretato come un invito ad avere rapporti sessuali, ed è piuttosto ovvio che l’astinenza è la migliore arma contro le gravidanze indesiderate e le malattie a trasmissione sessuale. Occorre dunque informare circa il funzionamento del preservativo, ma allo stesso tempo evitare che questa informazione sia presentata in un modo che induca i giovani a rapporti sessuali prematuri e promiscui.
Esatto.
… “i giovani”? Comincio a diventare vecchio?! 🙁
Quanti anni hai?
Eppure anche i metodi naturali fanno la stessa identica cosa, per di più implicando una maggiore responsabilizzazione del sesso e dell’unità della coppia. Eppure non vengono definiti contraccezione. La realtà occorre guardarla tutta senza tagliare e incollare quello che ci fa più comodo.
T’invito a discutere i dati scientifici.
Secondo me è sbagliato dare addosso ai contraccettivi. Anche se fosse sempre dimostrata la correlazione tra tasso di abortività e diffusione dei contraccettivi, non è detto che vi debba essere un rapporto diretto causale tra l’ultima ed il primo. Sarebbe come dire che le cintura di sicurezza costituisce la causa principale delle vittime sulle strada perchè il senso di sicurezza induce l’automobilista a premere sull’acceleratore. In minima parte potrà essere anche vero, ma di certo nessuno dotato di senno potrebbe credere che valga in linea generale, scoraggiando dunque l’uso abituale di allacciarsi le cinture. Non confondiamo gli strumenti protettivi (se vogliamo anche brutali ed innaturali) con l’educazione alla sessualità. Anche se secondo me quest’ultima non è sufficiente in un mondo in cui la frenesia consumatistica non risparmia nulla, neanche il sesso.
Nessuno “dà addosso” a niente. Qui i discorsi sono due: di tipo scientifico e di tipo morale.
Di tipo scientifico: nessuna evidenza che la contraccezione gratuita diminuisce l’aborto (men che meno quella a pagamento).
Di tipo morale: la contraccezione aumenta il rischio di sesso deresponsabilizzato impone il non donarsi all’altro in totalità e da questo ne deriva non soltanto rifiuto all’apertura alla vita, ma anche una falsificazione dell’amore coniugale, cioè la donazione reciproca in totalità personale. La Chiesa come alternativa propone i metodi naturali.
Scindiamo i campi e cominciamo a capire che nessuno si scaglia contro niente: nel primo caso c’è una argomentazione scientifica, nel secondo caso una visione della moralità sessuale.
Se il primo punto può essere condiviso, anche se criticabile, in quanto si potrebbe affermare che non è la diffusione gratuita dei contraccettivi ad aumentare quei rischi ma la campagna pubblicitaria che l’accompagna (ovvero parole e parole, memi e non lattice).
Nel secondo punto è evidente che questo rapporto di causa-effetto non sia dimostrato, anzi potrebbe essere tutto il contrario, ovvero l’uso dello strumento è una delle conseguenze della decadenza morale che considera il sesso un mero oggetto di consumo.
A proposito di cinture di sicurezza e vittime della strada, si può leggere questo articolo pubblicato ormai 12 anni fa su The Lancet
http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.169.4005&rep=rep1&type=pdf
La questione mi sembra poco connessa alle opinioni personali, sempre rispettabilissime, ma più ai fatti. Quando un provvedimento viene presentato all’attenzione della classe medica, deve dimostrare di essere sicuro, tollerato, efficace ed economicamente sostenibile. La contraccezione, in particolare quella ormonale che è tra le più diffuse, ha dimostrato di possedere questi requisiti nei trials clinici (anche se le prime pillole si diffusero nonostante grossi problemi di sicurezza grazie ad una soglia molto alta di tolleranza delle autorità sanitarie americane ed inglesi del tempo). La questione dibattuta è se questa efficacia dimostrata nei trials, che tecnicamente viene chiamata “efficacy”, cioè se questa efficacia nelle condizioni ideali di impiego, viene mantenuta a livello di reale condizioni di utilizzo, nel caso specifico nella popolazione femminile in età fertile. Non si tratta soltanto di accettare la differenza di efficacia dei contraccettivi usati perfettamente o in modo tipico (perfect vs typical use), ma di estendere la valutazione a tutte le dinamiche, prossime e remote, messe in moto dalla promozione della contraccezione. Su questo piano i dati mostrano che non vi è nessun effetto, cioè la effectiveness della diffusione della contraccezione non sono tangibili. Vorrei ricordare che in Inghilterra hanno finanziato con 300 milioni di sterline un programma volto a ridurre le gravidanze e gli aborti tra le adolescenti mediante la contraccezione per raccogliere più gravidanze indesiderate ed aborti. Ora è ovvio che Schering, Merck e le altre aziende produttrici di contraccettivi facciano il loro mestiere e promuovano a molti livelli l’utilità, la beneficialitá e persino la necessità dei loro prodotti, acquistati in grandi dosi da governi, enti sovranazzionali, associazioni private, oltre che direttamente dai privati. Quello che sconcerta è l’incondizionata adesione a tali messaggi, laddove in altri campi si assiste ad un’attenzione e vigilanza ben diversi. Spero di avere chiarito almeno alcuni aspetti. Saluti.
Dalla critica legittima e documentata alla promozione non deve seguire necessariamente la critica alla contraccezione tout court. E’ infatti del tutto evidente che a livello individuale l’uso di contraccettivi diminuisca il rischio di concepimento non desiderato e di trasmissione del virus Hiv. E questo è un dato oggettivo a prescindere da qualsiasi statistica. Non si confondano le politiche errate ed inefficaci con il mero strumento meccanico/farmacologico, la cui efficacia non può essere smentita rispetto al suo non utilizzo.
Ancora una volta hai spostato la questione dal punto di vista scientifico a quello morale. Il dott. Puccetti intende chiaramente rimanere nel primo campo e ha ragionevolmente e convintamente confutato che vi siano relazioni tra la diffusione capillare di contraccettivi/educazione sessuale e la diminuzione di aborti. Su questo non hai nulla da dire e quindi a cosa e -sopratutto- a chi servono i tuoi “consigli” a cosa non bisognerebbe fare?
Nessuno mette in dubbio l’efficacia nel diminuire il rischio di gravidanza, pensa che mettere un astuccio di gomma tra i due partner è ancora più efficace. La massima efficacia è l’astinenza. Dunque il tuo criterio è davvero l’efficacia? Oppure non hai capito di cosa si sta parlando (molto più probabile!!)?
Già, ma la public health (e lo studio esaminato è proprio di questo tipo) è proprio il settore della medicina che non si occupa del piano individuale, ma di quello comunitario, così come il mio commento a quello studio.
Provo a spiegare nuovamente il mio pensiero.
Mia figlia è persona diversa da me. Prima di tutto non sono andata da lei e le ho detto: “Adesso è il momento che tu faccia sesso, quindi, parliamo”. In passato, man mano che cresceva, le ho spiegato cosa sono il sesso e l’amore, secondo me. Anche perchè i bambini prima e i ragazzi dopo, ti fanno delle domande. Ho provato a spiegarle l’affetto e l’amore per il prossimo. Io penso che arriverà un momento in cui deciderà di fare sesso. Quindi, le ho spiegato che il sesso senza amore esiste ma è una cosa di un livello infinitesamente inferiore, rispetto a quello fatto per amore. Lei dovrà decidere quando farlo e con chi, non io. Le ho spiegato che deve esserci con l’altro il massimo rispetto ed un vero sentimento altrimenti, è puro piacere fisico, non condannabile anche questo ma li sta alla propria coscienza e alle proprie idee. Poi le ho spiegato l’esistenza dei contraccettivi e il loro funzionamento, dopo essermi documentata ulteriormente. I contraccettivi naturali, se usati in maniera perfetta, hanno un rischio di fallire che va dal 10% al 25%. Se non li usa in maniera corretta, addio. I contraccettivi naturali non ti preservano dalle malattie sessualmente trasmettibili. Mia figlia farà sesso con una persona che non ho educato io e con il quale non è mio compito parlare, salvo che non mi venga chiesto. La storia dell’altro mette comunque a rischio la vita e la salute di mia figlia. In alternativa le dico: ” Tu non devi fare sesso finchè non sarai unita nel sacro vincolo del matrimonio. Perchè te lo dice il Papa, il prete, io e tuo padre e anche G.T.”. Ho volutamente omesso che lo dicano Dio e le sacre scritture perchè non è vero. Poi costruisco una bella prigione e la chiudo dentro.
Io la mia vita di cattolica la baso su Cristo, Bibbia, Vangelo e i 10 comandamenti, il resto non mi interessa. I dogmi introdotti nei secoli dalla Chiesa non li rispetto, anche perchè fino al XIX secolo i Papi sono stati dei monarchi assoluti molto lontani da Cristo. Non accetto l’infallibilità del Papa.
Quando passerò a miglior vita non penso di trovare G.T. e simili a smistare le anime fra Paradiso, Purgatorio e Inferno. G.T. crede che gli verrà dato un posto speciale per le sue idee ma è tutto da vedere. Si permette di dire agli altri di levarsi di torno ma chi gli ha dato il potere di farlo? Io spero di non trovarmi nelle sue vicinanze mai, quindi lui può stare tranquillo che non inquinerò la sua vita. Non sono un animale in calore e non ho educato i miei figli ad esserlo.
Potete dirmi che non sono una cattolica. Volete consigliarmi di cambiare religione? Allora definitemi cristiana o come vi pare.
Adesso chi vuole può dirmi ciò che pensa ma leggete attentamente ciò che ho scritto e non intrepretate. Sodoma e Gomorra sono nella testa dei moralizzatori.
trovo che Anna Chiara sia credente, quando dice “Io la mia vita di cattolica la baso su Cristo, Bibbia, Vangelo e i 10 comandamenti, il resto non mi interessa. I dogmi introdotti nei secoli dalla Chiesa non li rispetto, anche perchè fino al XIX secolo i Papi sono stati dei monarchi assoluti molto lontani da Cristo. Non accetto l’infallibilità del Papa” penso che cada in un equivoco. I dogmi introdotti dalla Chiesa non sono decisioni umane. Le verità di fede sono sempre esistite, è stato poi compito del Magistero rivelarle. Il fatto che i Papi fossero anche dei Capi di Stato non significa che fossero lontani da Cristo, questo non è affatto vero. Non possiamo confondere in modo così banale le due cose. L’infallibilità papale si esercita solo su verità di fede, non sull’uso di preservativi o pillola.
Questa è la classica risposta che arriva dopo che persone lontane dalla chiesa incontrano persone come G.T. e le loro facili accuse. Capisco dunque questa reazione ma ovviamente non la condivido, anche per la confusione che emerge.
Innanzitutto, cara Anna Chiara, ti sei presentata come cattolica e quindi hai introdotto sotto ad un articolo di intento scientifico una componente religiosa. Ora dici che legittimamente non credi nella Chiesa e nel Papa ma solo nel Vangelo, dunque tecnicamente la tua religione si chiama protestantesimo. Non mi interessa etichettarti (anzi me ne frega proprio niente!) ma ho sottolineato una componente poco chiara nel tuo discorso.
Ovviamente la posizione sui contraccettivi proposta dalla Chiesa cattolica (è sempre una proposta!!) è razionale e può essere condivisibile al di là dell’appartenenza religiosa. Tu non la condividi come tante altre persone e ovviamente sei liberissima di farlo, io la condivido consapevolmente e sono contente di farlo e ho cercato di spiegarti perché.
Anche il ruolo di genitori, quando i figli hanno una certa età, è sempre quello di una proposta. Non solo con le parole ma innanzitutto con la propria vita e il rapporto si basa sulla fiducia.
Ognuno, come ricordi giustamente tu, sarà giudicato per come ha usato la sua libertà in questa vita. Io ti ho esposto le mie ragioni e ti faccio i migliori auguri!
sinceramente non credo che Anna Chiara sia lontana dalla Chiesa, se fosse lontana avrebbe un atteggiamento indifferente.
“.. Io non criminalizzo il sesso e quindi non penso che non lo si debba fare se non si è sposati..
“se un uomo si unisce temporaneamente con una compagna, finché non ne trovi da sposare un’altra all’altezza della sua condizione sociale ed economica, nell’intenzione è un adultero, e non con quella che intende trovare, ma con questa con la quale vive maritalmente, pur non essendo unito a lei da matrimonio”
(Sant’Agostino ne : La dignità del matrimonio )
http://www.augustinus.it/italiano/dignita_matrimonio/index2.htm
Tutte le opere : http://www.augustinus.it/italiano/index.htm