Svelata la politica “mafiosa” dell’ente abortista Planned Parenthood

“Planned Bullyhood: la verità sulla lotta sui finanziamenti con Susan G. Komen for the Cure”. Questo, il titolo -velocemente tradotto- del libro recentemente pubblicato da Karen Handel, ex-membro del consiglio direttivo della Susan Komen Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla lotta ai tumori al seno. Nel volume la Handel riporta i retroscena della lotta per i fondi e la politica aggressiva di Planned Parenthood, l’ente abortista più grande del mondo a cui sono collegate decine e decine di cliniche abortiste, contro Komen; politica che, l’autrice definisce senza mezzi termini come «un enorme attacco premeditato ad un’organizzazione contro il cancro al senso» da parte dell’ente abortista.

Alla base della vicenda vi è un cambiamento della policy di Komen, decisa a tagliare le sovvenzioni agli enti beneficiari che “appaltavano” a terzi le mammografie e/o che fossero sotto processo giudiziario. Requisiti in cui Planned Parenthood rientrava pienamente. La reazione dell’ente abortista al taglio dei fondi è stata immediata e travolgente, alzando un «grido di protesta politico» che ha portato Nancy Brinker, fondatrice di Komen, a tornare sui propri passi e a dichiarare che continuerà a finanziare i sovvenzionamenti attualmente in corso, compresi quelli a Planned Parenthood – senza però parlare di rinnovo.

La questione, ad ogni modo, «non riguardava i soldi» -commenta Handel- quanto più invece dimostrare alle altre organizzazioni che «avrebbero dovuto fare quel che Planned Parenthood diceva ci avrebbero rimesso». Una mera prova di forza dunque, come dimostra nel suo libro l’ex-membro del consiglio direttivo Komen, mettendo in luce l’ammontare di soldi pubblici (stimati come 1,5 milioni di dollari al giorno) destinati alle cliniche abortiste e gli accordi politici intrattenuti dall’ente. Il cui «lampante coinvolgimento» in questo senso è quantomeno «inappropriato», specialmente considerati i corposi finanziamenti che riceve a livello federale.

Al suo epilogo la vicenda ha prodotto le dimissioni della Handel dalla sua posizione – «per correttezza nei confronti dell’organizzazione», ha dichiarato, in quanto, «(Planned Parenthood) non si sarebbe data pace finché fossi rimasta lì». «Sapevo che avrei dovuto andarmene», ha aggiunto, «e quella decisione fu presa nel momento in cui Komen s’arrese», tornando a finanziare l’ente abortista. Naturalmente, per l’autrice, la Susan Komen Foundation avrebbe dovuto mantenere la linea della propria decisione ma, ad ogni modo conclude, «spero che (Komen) possa uscirne più forte». La notizia è stata ripresa dalla Catholic News Agency.

Nicola Z.

 

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8 commenti a Svelata la politica “mafiosa” dell’ente abortista Planned Parenthood

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  1. Gennaro ha detto

    Questo è l’ente abortista fondato ad inizio ‘900 dall’eugenista Margeret Sanger, amica di Hitler? Mi ha sempre incuriosito questo legame tra aborto/eutanasia, eugenetica e nazismo…inutile ricordare che il primo stato a legalizzare l’aborto è stata proprio la Germania di Hitler, seguita pochi anni dopo dall’Unione sovietica.

    • Antonio72 ha detto in risposta a Gennaro

      Se non mi sbaglio l’aborto era indotto anche nella popolazione nera durante il regime dell’Apertheid in Sud Africa.
      Ma c’è una leggerissima distinzione con le legislazioni attuali dei paesi democratici, che forse non sei riuscito a cogliere anche se è cristallina come acqua pura di sorgente: in entrambe le tecniche, l’aborto e l’eutanasia, l’applicazione veniva imposta con la violenza dai regimi dittatoriali, o certe volte con l’inganno, ovvero all’insaputa dei diretti interessati o meglio vittime (come in Sud Africa).
      Oggi viceversa si vuole imporre la gravidanza a tutte le donne, anche a quelle che per ragioni varie (non è il caso di dilungarsi oltre), la vorrebbero interrompere.
      La differenza come puoi vedere è sostanziale, anzi forse sarebbe più compatibile con un regime proprio l’eventuale legislazione coercitiva.

      • Gennaro ha detto in risposta a Antonio72

        Nessuna fonte storica che l’aborto veniva imposto, c’era invece molta sponsorizzazione ma nessuna coercizione (ovviamente a parte le persone disabili). Non a caso Planned Parenthood nasce proprio come ente di eugenetica per migliorare la razza attraverso l’aborto ma userà sempre metodi non coercitivi.
        La gravidanza della donna significa quel periodo in cui dentro di lei sta muovendo i primi passi un nuovo essere umano, l’unica imposizione è quella della morte di questo essere, non a caso dopo la 22° settimana la legge 194 impedisce di abortire (anche se tale data è idealmente giusta ma arbitraria e andrebbe anticipata al momento del concepimento).
        Troppo, troppo stretto il legame tra abortisti, eugenisti e razzisti.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Antonio72

        Antonio72 ha scritto: “Oggi viceversa si vuole imporre la gravidanza a tutte le donne”.

        ??? Vorresti spiegarci questa verità arcana, che solo tu vedi??? Dici: OGGI si vuole imporre? Se ti riferisci alla dottrina cattolica, oltre all’accostamento senza senso a regimi dittatoriali, hai proprio sbagliato avverbio di tempo… Che confusione storico-cultural-dottrinale!

      • Azaria ha detto in risposta a Antonio72

        Oggi anche con l’inganno si propina che l’aborto e` buono, che debba essere un diritto uccidere un innocente, a volte si sostiene che l’aborto non e` un omicidio… piu` inganno di questo!

        Poi anche io gradirei capire chi e` che vuole imporre la gravidanza. Quello che vedo e` che molti vogliono solo salvaguardare vite innocenti gia` nate e non ancora partorite da mamme a volte inconsapevoli a volte incoscienti (nel senso peggiore del termine) quando la gravidanza e` gia` iniziata, mai imposta.

    • Paolo ha detto in risposta a Gennaro

      No, è stata la Russia, nel 1917. L’aborto doveva consentire alle libere lavoratrici della grande democrazia russa di lavorare, liberamente. Vorrei sottolineare la data. E’ anche l’anniversario di Fatima, della Donna, che sconfigge il drago, rosso. E’ l’anniversario di Wittemberg.E’ anche l’anniversario della fondazione della Milizia dell’Immacolata, fatta dopo che padre Kolbe aveva visto uno stendardo massonico a Roma, presso il Vaticano, in cui san Michele veniva colpito dal drago. Cosa che è riuscito a fare, il drago, nel cuore di tanti giovani, con la Rivoluzione sessuale, l’unica rivoluzione che ha trionfato nell’Occidente, ma che sarà sconfitta dal popolo dell’Immacolata, di Medjugorie, con preghiera e digiuno. Non siamo lontani,al centenario, alleluia!

  2. edoardo ha detto

    I pollastri che in Italia si sbracciano per ogni sorta di diritto politicamente corretto non si rendono assolutamente conto di quale razza di potentati politico-affaristici si celano dietro organizzazioni come quella e tante altre.
    Se loro manifestassero le loro reali intenzioni, la gente inorridirebbe.
    Quello che trovo tragicamente ridicolo, è quando i pappagalli si sentono investiti dalla missione di “aprire gli occhi” alla gente, dicono che il popolo (noi) sono pecore che si devono svegliare.
    Uno di questi svegliarini in un forum, qualche giorno fa, a conclusione di un articolo in cui diceva che il popolo deve aprire gli occhi e deve svegliarsi altrimenti si rischierebbe una dittatura religioso-finanziaria del classico minestrone vaticano, ha messo a suggello del suo intervento il link della bibbia satanica di La Vey consigliando di leggerla per “aprire gli occhi”.

    • Gattaca ha detto in risposta a edoardo

      È sufficemente non delegare settori così delicati in mano ai privati per sottrarsi a questo tipo di logiche.

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