Il furioso Furio Colombo strumentalizza la morte del card. Martini
- Ultimissime
- 28 Set 2012
Il cardinale Martini e l’eutanasia. Furio Colombo propone una legge sull’eutanasia a nome di Martini. Ora si scopre perché la morte del card. Martini -pienamente cattolica-, sia stata subito strumentalizzata dai suoi “figli spirituali”, in particolare Vito Mancuso e Paolo Flores D’Arcais.
Per una ulteriore strumentalizzazione della morte del cardinal Martini, adesso è in arrivo – secondo quando anticipato da Il Fatto Quotidiano – una «proposta di legge “Martini” sul fine vita. Autore della proposta, tenetevi forte: Furio Colombo. Basta già questo a capire il tenore dell’iniziativa che in tre articoli prevede:
a) «il diritto di decidere liberamente di non “vivere” in stato di coscienza la propria agonia e la propria morte» – per caso hanno proibito gli antidolorifici o le cure palliative?;
b) il diritto, per «ogni ammalato (irreversibilmente inguaribile)», di «ricevere una “sedazione” definitiva» – in Italia, ex. art. 579 c.p., questo si chiama omicidio del consenziente, ovviamente è un reato, ed è punito con reclusione da 6 a 15 anni;
c) che le strutture sanitarie diventino «responsabili della sofferenza fisica, psicologica e morale conseguente alla non applicazione» di questa legge – se cioè non ammazzi un malato che te lo chiede, finite nei guai tu e l’ospedale dove lavori.
Complimenti: davvero un capolavoro, come idea. Cosa poi c’entri la morte del cardinal Martini – il quale non è spirato in agonia e neppure sedato, ma che, dice Repubblica, nota testata cattolica, è stato «lucido fino all’ultimo» e il cui «decesso è avvenuto nel sonno»– con la «proposta di legge “Martini” sul fine vita» non è dato saperlo.
Povero cardinale, strumentalizzato anche da morto su cose che in realtà non lo riguardano. Agitato e mescolato.
62 commenti a Il furioso Furio Colombo strumentalizza la morte del card. Martini
Furio Colombo deve aver bevuto un Martini di troppo
Ma come mai tutta questa gentaglia bazzica nel Partito Democratico? Furio Colombo, Flores D’Arcais, Margherita Hack, Piergiorgio Odifreddi, Corrado Augias, Vito Mancuso, Marco Politi ecc…
Qualcuno ha una risposta?
il problema non è se questi personaggi bazzichino nel PD, il problema è che ci bazzicano anche un sacco di cattolici e, peggio ancora, che molti cattolici votino, per esempio, per Pisapia. Per poi lamentarsi se si introducono i registri dei matrimoni gay.
http://www.liberoquotidiano.it/news/milano/1086749/Pisapia-finanzia-pure–il-festival-del-voodoo.html
il fatto che nessuno sembra comprendere è che il relativismo, il laicismo, lo scientismo che oggi vanno di moda sono il prodotto del materialismo dialettico che era prima confinato nelle elite intellettuali comuniste. Queste deliranti idee erano prerogativa di piccoli gruppi di intellettuali o presunti tali. Il crollo del comunismo ha fatto sì che il materialismo dialettico, invece di sparire, si diffondesse nelle democrazie occidentali e diventasse, nelle forme sopra indicate, un fenomeno di massa. Eutanasia, matrimoni ed adozioni gay, attacco sistematico ai valori cristiani e così via sono oggi propagandati e portati avanti proprio dalla sinistra politica. Non è un caso.
Ma ha altro a cui pensare?
Sembra la copia di Zapatero, aveva promesso che la dove avrebbe messo mano sarebbe cambiato tutto ed invece niente. A parte questa paccottiglia ideologica che certo non gli varrà molti voti…
Pisapia è stato votato semplicemente perché in quel momento la gente era parecchio stanca del PDL e s’è decisa ad andare a votarlo solo contro la Moratti. Sennò non so se l’avrebbe spuntata. In ogni caso mi sa che un secondo mandato mica lo otterrà, se quanto dà a Milano sono semplicemente i soliti (inutili) “registri per le ‘coppie di fatto'”.
appunto, una scelta insensata, se poi pensiamo che è stata fatta dai cattolici sotto la guida dell’allora Curia milanese è meglio non aggiungere altro. Almeno non ci si lamenti delle conseguenze. I cattolici milanesi sono corresponsabili dei provvedimenti laicisti di Pisapia, avendolo votato.
Veramente D’Arcais, la Hack, Odifreddi e Politi mi risultava fossero militanti in sigluncole comuniste tipo PCL (Hack) e simili.
Gli altri bazzicano nel PD perché ormai (a parte le dottrine sociali ormai quasi del tutto condivise col centro-destra) l’unica ragion d’essere di quel partito sembra quella del libertarismo e del laicismo.
Di fatto D’Arcais, Augias e Odifreddi lavorano per l’Espresso e dunque per il Partito Democratico. Politi è un fondamentalista ma è moderato, vota PD. La Hack è vicina a Diliberto ma di fatto fa il tifo per Bersani.
“il quale non è spirato in agonia e neppure sedato”
Da: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/09/01/le-ultime-ore-del-cardinal-martini-ha.html
“i medici hanno sedato Martini e infatti – dice ancora Bosatra – «è morto nel sonno, tranquillo, come aveva sempre vissuto»”
Nell’articolo si intende ovviamente la sedazione definitiva e non certo quella palliativa, che è appunto una puntura di medicinale. Martini ha ricevuto questo tipo di palliativo.
Mi sembra, parafrasando Reagan mentre parlava dell’aborto, che questi fautori dell’eutanasia non diano mai il buon esempio levandosi di torno!
SUICIDATEVI! se proprio lo volete. Atto liberale frutto del cattivo uso del libero arbitrio ma che non mette in gioco la responsabilità altrui! il Cardinal Martini, riposi in pace, fu ambiguo e questa fu la sua colpa. A Dio il giudizio!
Matteo Dellanoce
E quant’è bello per certe persone parlare di aborto e diritti quando sono vive e non tocca a loro morire..
Il PD è un contenitore dove ci può essere di tutto, come un minestrone.
La sezione PD del mio paese, per esempio, è frequentata da persone molte delle quali non solo frequentano le chiesa, ma svolgono anche attività parrocchiali. E parlo a livello direttivo o poco sotto. Gli altri che si fermano a fare comunella la sera in piazza col gruppetto dei dirigenti locali, sono anch’essi persone parte cattolici praticanti, parte non praticanti, ma nessuno è dichiaratamente anti-cattolico.
Diciamo che il PD locale è, come si suol dire, “culo e camicia” col parroco.
A livello nazionale…che vi devo dire, anche a me molte cose che si dicono a Roma fanno restare sconcertato.
Io a livello locale lo voto, a livello nazionale non è assolutamente detto.
In quanto a Odifreddi e i “vescovi” anticlericali dell’intellettualismo post-sessantottino italiano, li vedo molto più sguazzare nel pentolone dei falce-e-martello, ora borghesi massonico-radical-chic, piuttosto che dietro a Bersani.
Che nel partito democratico ormai ci sia di tutto e di più (da disperati ex-comunisti alla ricerca di un nuovo appiglio politico ad appartenenti alla borghesia d’ogni strato) di sicuro.
Che però mi paia un partito fortemente laicista e libertario mi sembra palese. Ci finiscono dei Cattolici? Beh, ciò non vuol dire che sia un partito di ispirazione Cattolica! Se è per questo nella lega ci sono anche dei figli di immingrati e nel popolo delle libertà degli ex-socialisti (con tanto di corrente chiamata “nuovo PSI”), quindi? Io guardo a quel che è un partito. Ed i democratici mi paiono i massimi eredi del ’68, della piccola borghesia vogliosa di libertà irresponsabile per la quale il comunismo era antiproibizionismo e che al posto delle lotte operaie metteva quelle libertariste. Quelli dai quali i socialisti Pasolini ed Orwell mettevano ben in guardia, insomma…
…ma sarà che ti confondi con Vendola?
A livello nazionale, comunque, il problema non si pone nemmeno, perchè oggi come oggi annullerei la scheda, visto anche che sparare sugli attuali partiti è come tirare sulla Croce Rossa, basta tirare nel mazzo ed ogni colpo va a segno, da quanto sono intricati in malaffare e giri loschi.
Veramente, sono spiazzato. A livello locale so chi votare perchè li vedo e li conosco da molti anni, e so in quale pollaio hanno razzolato.
Ma i politici a livello più alto, da provinciale in su, dar soldi a loro è come darli ad un tossicomane: sai già come andranno spesi.
In realtà la differenza tra a) e b) in certi casi è solo quantitativa.
Se intende riferirsi alla quantità di farmaco (cioè alla dose calcolata in mg/kg di peso corporeo) somministrata al paziente (nel primo caso inferiore, sufficiente all’eliminazione del dolore senza avere come obiettivo la morte della persona), cioè all’aspetto meramente tecnico della faccenda, allora sono d’accordo con lei.
Ma stiamo parlando di vita umana, di persone (non di “kg di carne”, come già in una precedente discussione mi è capitato di leggere), di atti che vanno al di là del mero aspetto tecnico e dunque la differenza tra sedare il dolore anche abbassando la soglia di coscienza (sedazione palliativa) e somministrare un farmaco con l’intenzione di sopprimere una vita umana è tutto tranne che una “differenza quantitativa” e quindi (strano? … ma vero!) ancora una volta non riesco ad essere d’accordo con lei. 🙂
Il fatto è chi debba stabilire la quantità della dose somministrata se non il medico. E se il dosaggio deve essere quantificato proporzionalmente al restante periodo di vita del paziente, allora mi pare ovvio che sia sempre il medico a deciderlo, ovvero decidere quando il paziente morirà. Ed anche se lo facesse conoscendo il suo quadro clinico, sarebbe cmq una sua scelta, perchè nessuno può conoscere quando morirà un uomo, nemmeno un medico, il quale anzi, dovrà accertarne la morte secondo rigidi protocolli.
Mettiamo un medico che aumenti il dosaggio farmacologico durante quello che ritiene l’imminente decesso del paziente. Come fa ad essere certo che la sua somministrazione non abbia contribuito ad accelerarne il decesso? L’unico modo per saperlo è conoscere con certezza l’istante del decesso senza alcuna somministrazione: cosa evidentemente impossibile. Allora il confine tra l’intenzionalità e l’umanità del medico non è poi così marcato come la differenza tra il bianco ed il nero.
Io sospetto che negli ospedali molti medici, lontani anni luce dalla ribalta mediatica, approfittino di questo grigiore. Ciò che cmq colpisce in tutto questo è l’evidente ininfluenza della volontà del paziente, ovvero lo si tratta come se rappresentasse chili di carne e basta, ancorchè monitorati secondo per secondo.
Che nessuno, nè il medico nè il paziente, sappia in anticipo quando arriverà la morte di quest’ultimo è l’unica cosa giusta del suo ragionamento.
Il resto (sorvolando sul tono, come suo solito sprezzante rispetto alla vita umana) non ha alcun senso.
La sedazione palliativa, infatti, per sua natura non è (nè è considerata dalla scienza medica o dalla religione cattolica) uno strumento atto a provocare o anticipare la morte di un paziente. Se lo fosse staremmo parlando di eutanasia. Ciò che il medico fa quando ha di fronte a sè un paziente molto sofferente e in fase terminale di malattia (e questa qualunque medico sa dire se sia una situazione sussistente) che gli faccia questa richiesta, è somministrargli un farmaco al dosaggio minimo sufficiente per evitargli sofferenze fisiche e ridurre lo stato di coscienza in modo tale da lenire anche le sofferenze psicologiche. Tutto ciò era chiaramente espresso in diversi miei commenti precedenti e anche in link a pubblicazioni della Società Italiana per le Cure Palliative che lei evidentemente o non ha letto o ha ignorato.
Delle due l’una: o lei interviene semplicemente per provocare (probabile) o ha poche idee che ripete ossessivamente in maniera assai confusa e monotona. In entrambi i casi non ci fa una bellissima figura, ma … contento lei!
Lo ha detto lei stesso che è anche una questione quantitativa. Tuttavia non credo che si possa determinare la quantità minima solo in base al peso del paziente a prescindere dal suo stato di salute: un conto è un uomo di ottanta chili che scoppia di salute, un altro è un moribondo a cui restano pochi giorni di vita.
Se il mio tono è sprezzante nei confronti della generica vita umana non significa che lo sia anche per l’essere umano ben individualizzato, nel caso specifico il malato terminale; anzi è vero esattamente il contrario. Ed è proprio questa la più grande lacuna dei suoi ragionamenti: considerano sempre l’uomo e mai quell’uomo particolare nella sua particolare condizione. Spero che i medici non la pensino tutti come lei, cioè che siano in grado di comunicare con l’essere umano pensante anche oltrepassando il filtro spesso distorcente e disumanizzante degli apparati diagnostici e dei protocolli medici.
Ho smesso da tempo di rispondere ad Antonio72, è una inutile perdita di tempo.
Per fare arrabbiare Stefano ce ne vuole eh…Molto piu’ che con Giobbe!!!
Quindi direi che si stanno proprio oltrepassando i limiti della trollaggine dura e pura!!!
Lasciando perdere il Cardinale, quella di Colombo è una buona proposta di legge. Quando si lascia al soggetto la libertà di decidere la cosa è sempre ottima. Quando qualcuno vuole imporre i suoi dogmi la cosa non è positiva.
Plauso a Colombo. Speriamo che la sua proposta (insieme a tante altre eticamente sensibili) diventino legge al più presto. Oramai le condizioni (politiche e sociali) dovrebbero esserci tutte!
Come le belle prodezze di divorzio ed aborto? Mi dispiace, ma la Chiesa e io (e pure le persone assenate) scegliamo il dissenso.
E infine, trovo esilarante come voialtri laicisti, sempre pronti a denigrare le cariche ecclesiastiche, mettiate il titolo del card. Martini in maiuscolo, come se fosse stato un cardinale “di qualità superiore”.
“Quando qualcuno vuole imporre i suoi dogmi la cosa non è positiva.”
Hai perfettamente ragione: perché imporre ad un medico, che dai tempi di Ippocrate giura di preservare la vita, di sopprimere le persone?
Inoltre, stante le condizioni politiche e sociali omai mature, vorresti forse veder istituita, per legge, un’apposita commissione che, dopo aver giudicato se una vita sia degna di essere vissuta, se le spese mediche per tenere in vita un paziente siano eccessive, se i desideri consci o inconsci della persona lo vogliano, autorizzi dei boia appositamente addestrati a sopprimere tutte quelle persone che da detta commissione verranno giudicati idonei?
E’ questo il mondo che desideri?
ottima direi, infatti la legge sull’aborto, preso atto che oltre l’80% dei medici è obiettore, finirà nel nulla per manifesta inapplicabilità. Lo stesso destino è riservato ad una legge a favore dell’eutanasia.
Devi metabolizzare il fatto che l’ateismo è una RELIGIONE anch’essa con i suoi dogmi (imposti ai bambini a partire già dalla scuola).
“Quando si lascia al soggetto la libertà di decidere la cosa è sempre ottima”
Dunque quando qualcuno manifesta la volontà di suicidarsi dobbiamo voltarci dall’altra parte.
Ovviamente la proposta di Colombo manco è stata presa in considerazione, è una beffa alla quale soltanto Carlo può credere.
Di fatto c’è una buonissima legge in Parlamento sul testamento biologico in cui le volontà del paziente sono incluse ma non determinanti proprio perché risalenti ad anni prima, in condizioni assolutamente differenti con la possibilità che si sia cambiata idea e non la si possa esprimere.
Carlo e Colombo, amanti dell’eutanasia, vorrebbero imprigionare i pazienti in decisioni sulla vita prese anni prima. E’ una violenza alla libertà e al buon senso.
interessante articolo sul futuro che ci aspetta
http://www.europaoggi.it/content/view/2545/1/
No, non ci aspetta, almeno io non credo: la torre di Babele crollerà prima.
Non so chi ci sarà dopo, certo non gli atei. Forse l’islam.
Gli atei credono di avere la vittoria a portata di mano, ci hanno creduto anche al tempo di “borghesi, ancora pochi mesi” e poi è crollata la baracca e si sono imborghesiti loro. La torre di Babele crollerà prima.
L’articolo è molto interessante, grazie per avermelo reso noto.
Già avevo sentore della similitudine col Tardo Impero, se ci sono i ricorsi storici, nel 2012 siamo paralleli a pochi anni prima del 476 d.C. Ma nel V secolo almeno si sono affacciati i Benedettini nella storia, nel Medio Evo è venuto Francesco, ma da noi, invischiati tra le spire di questo materialismo, chi verrà ad illuminare la via?
Dio Vede e Provvede, non penso proprio che ci Lascerà cadere nello stato in cui è caduta l’Inghilterra.
“Ci sono tante spiegazioni non scientifiche che si possono dare attraverso l’osservazione o che scaturiscono dal confronto tra le varie opinioni, caratteristica sicuramente più propria della filosofia che della religione, in quanto di natura più dogmatica ed arbitraria quest’ultima.”
Perdonatemi l’OT.
Secondo me chiudete la possibilità di commentare i thread troppo presto.
Purtroppo ci sono persone che a causa del lavoro possono leggere le notizie solo nel weekend.
Chiusa la parentesi, vorrei permettermi l’appunto che sarebbe ora di capire cosa sia un dogma.
Nella religione cattolica un dogma non è nè un assioma nè un postulato.
Ma è l’approndo di una discussione teologica che pone un punto fermo riguardo una verità di fede contenuta nelle Scritture.
Che si ritengono divinamente ispirate, per tradizione e per ragionevolezza.
Dunque un dogma non è un punto di partenza ma è un punto di arrivo.
I dogmi sono tutti motivati.
E’ un dunque un punto fermo all’interno di un mistero della fede che permette di scorgere la profondità dello stesso.
Come le belle prodezze di divorzio ed aborto? Mi dispiace, ma la Chiesa e io (e pure le persone assenate) scegliamo il dissenso.
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Non esiste una legge che obblighi all’aborto o al divorzio!!! O mi sono perso qualcosa ultimamente???
Quando una donna decide di abortire, secondo te al bambino viene imposto l’aborto?
e dajje con questa storia del “Non esiste una legge che obblighi all’aborto o al divorzio!!!”. Il diritto non è fatto per accontentare i desideri dei singoli ma per lo scopo opposto, altrimenti se tutti volessero fare come meglio gli pare finiremmo nell’anarchia. Qui non parliamo della volontà dei singoli ma della regolamentazione giuridica che ha anche lo scopo di orientare i comportamenti. Un sondaggio effettuato presso donne che avevano abortito ha dato il seguente stupefacente risultato: 2/3 delle interessate alla domanda “ma lei avrebbe abortito se la legge non glielo avesse permesso” hanno risposto NO. Se ne deduce che una legge incentiva le persone a comportarsi secondo quanto previsto dalla stessa anche se la legge è moralmente discutibile.
@ Carlo
Noi signor Carlo riteniamo ragionevolmente che una legge che legalizza l’omicidio di un innocente sia sbagliata.
Ma perché nessuno ha ancora detto a Carlo che anche lui è stato un embrione e può dire queste fesserie soltanto perché sua madre non la pensava come lui?
Ci ho provato io ma lui è per la difesa del più forte. Gli piace vincere facile.
Questione vecchia, trita e ritrita. La libertà della donna e quella del feto. Mi sembra ci siano opinioni divergenti, quindi ognuno si tenga la sua idea.
E per quanto riguarda il divorzio? Che volete? Una legge che obblighi due persone a stare insieme?
@ Carlo
Eh signor Carlo. lei non ha mica dato una risposta.
Secondo lei è giusto uccidere qualcuno se questi lede la sua libertà?
Puoi rispondere con un “sì” o un “no”? Aspetto la tua risposta, poi mi posso tranquillamente eclissare.
Ho risposto tempo fa, ma forse la risposta non è stata capita:
“Il diritto alla vita è sicuramente un diritto fondamentale, ma non è sicuramente un valore che superi sempre e comunque gli altri valori. Se così fosse la guerra dovrebbe essere considerata fuori legge e così gli sport a rischio di vita , anche ipotetica, e le pratiche scientifiche, come spedire razzi nello spazio, che possono causare perdita della vita. Diversa è la potenzialità vitale dell’embrione e dell’essere che lo contiene. Senza la madre l’embrione non esiste, non ha possibilità alcuna di sopravvivenza, mentre la madre sopravvive tranquillamente (anche se generalmente non benissimo e di certo non è contenta della faccenda). Questo implica che anche i diritti dell’embrione debbano essere considerati potenziali (come la sua vita) e siano quindi diritti “qualificati” ma non assoluti.
Ora torniamo a noi. Cosa volete riguardo il divorzio? Una legge che obblighi 2 persone a stare insieme?
Cosa volete con la legge sul fine vita? Obbligare una persona a ricevere trattamenti sanitari anche contro la sua volontà?
L’embrione è vivo, per il semplice fatto che lei deve intervenire per sopprimerlo.
Dunque non si capisce come lei possa parlare di potenzialità vitale.
Anche un neonato dipende da chi lo acudisce ma questo non significa che si possa disporre della sua vita.
Allo stesso modo un malato o un portatore di handicap.
“Cosa volete riguardo il divorzio? Una legge che obblighi 2 persone a stare insieme?”
Noi siamo contro il divorzio. Sepoi vuoi divorziare liberissimo, basta che tu non sia l’ennesimo affetto da manie di persecuzione che parla di piovra vaticana quando qui in Italia si può abortire, si può divorziare, si sta progettando di togliere l’ora di religione dalla scuole e ci manca poco che si faccia pure l’eutanasia.
“Cosa volete con la legge sul fine vita? Obbligare una persona a ricevere trattamenti sanitari anche contro la sua volontà?”
Voi invece vi ritenete talmente migliori quando fate dell’infanticidio il vostro portabandiera?
“Senza la madre l’embrione non esiste”
Lo sai che tu eri un embrione prima di essere Carlo? E che non c’è cosa più squallida che essere traditi (e uccisi) da chi ti avrebbe dovuto proteggere?
“non ha possibilità alcuna di sopravvivenza, mentre la madre sopravvive tranquillamente”
La madre non sopravvive. La vita di una donna nel momento in cui abortisce è finita. E nell’altro mondo il prezzo da pagare sarà alto perchè “non uccidere” è uno dei comandamenti…
Un conto è la separazione per gravi motivi, un conto è il divorzio ed il fenomeno di coloro che, ignorando e Dio e gli uomini, poi si risposano. E siccome la legge sul divorzio ha portato a molte di queste situazioni e a convivenze illegittime allora sì, siamo fieramente ed apertamente sia contro il divorzio sia (per altre ragioni) all’omicidio prenatale, quello che voialtri chiamate aborto.
Carlo, ma sei sicuro di quello che vai dicendo? Guarda che Norberto Bobbio, il papa laico a cui tutti i laici seri facevano riferimento (sì quelli seri sono spariti), era contrarissimo alla legge sull’aborto perchè giustamente sosteneva che il diritto alla vita del nascituro viene prima di quello della madre. Quindi i tuoi arzigogolati ragionamenti da azzeccagarbugli dilettante fanno solo sorridere, tu non capisci nulla di diritto, fattene una ragione.
No, la questione è tra la LIBERTA’ della donna e LA SOPRAVVIVENZA del nascituro: secondo te quale dei due diritti è prevalente?
Ooops, vedo che ti sei prontamente (e opportunamente…) eclissato. Tutti così…
Continuo a non capire quali problemi ci siano. In Italia NON esiste una legge che OBBLIGHI a divorziare o ad avvalersi della legge sul fine vita (quando e se la faranno).
Quindi che volete? Non volete divorziare? Ok..nessuno vi punta una pistola alla testa. Qual è il problema????
Carlo porta avanti la vecchia solfa radicale che recita: “legalizziamo le stanze del suicidio/l’eroina/il cannibalismo tra consenzienti, chi vuole le utilizza chi non vuole non le utilizza”.
Peccato che ogni legge porta delle conseguenze sociali con sé, e una legge sull’aborto/cannibalismo/eutanasia/divorzio modifica la società, a cui vi partecipano cittadini che approvano e che non approvano.
Non è solfa, ma solo buon senso. Un cittadino deve avere il diritto di decidere sul proprio fine vita, oppure il diritto di decidere se divorziare o meno.Non sei d’accordo? Libero di non farlo.
Il tuo ragionamento, sottende il fatto che le tue idee siano quelle giuste e quelle degli altri sbagliate . Io ti contesto questo.
Poichè esiste questo “scontro” di idee, l’unico modo è lasciare libertà di scelta.
D’altro canto il popolo italiano(cattolico al 98%!!!!!) con dei referendum ha deciso il si all’aborto e al divorzio…
qui non parliamo di “scontro di idee” ma di regolamentazione giuridica. E’ una cosa diversa dal dibattito da salotto.
@ Carlo
Se si facesse un referendum sul pagare o meno le tasse penso che non vincerebbero i sì.
Ma questo non dimostra che sia sbagliato pagarle.
Che l’Italia sia costituita dal 98% di cattolici ortodossi penso sia difficile da credere.
Ma tant’è i laicisti militanti quando serve usano questa statistica, quando serve dimostrare altro, ricordano che circa il 20% va a messa ogni domenica.
A parte questo inciso..
Dunque se qualcuno manifesta la volontà di suicidarsi bisogna voltarsi dall’altra parte o agevolarlo nel suo intento?
La maggior parte delle persone, ovunque (tranne casi disperati tipo Olanda e Inghilterra), sono contro i matrimoni omosessuali, eppure li stanno introducendo in varie parti del mondo. Ti sei chiesto com’è possibile? Ti dò un aiutino con due parole: p–ere po—ico.
E’ un concetto banalissimo e pericoloso. Anche la legalizzazione del cannibalismo tra consenzienti è un diritto. Non sei d’accordo Carlo? Libero di non farlo ma non di imporre ad altri le tue convinzioni morali. L’unico modo è lasciare libertà di scelta dei cannibali anche in Italia.
Volevo segnalare che sul sito “uaar” ormai è impossibile commentare senza subire una moderazione di ore, e spesso nonostante questo i commenti non vengono pubblicati.
Che abbiano timore del confronto?
Anche a me non hanno pubblicato un commento. Quando hanno cominciato a parlare di diritti umani acquisiti grazie all’ateismo, che loro per non farsi passare da religiosi chiamano “laicità”, non ho potuto fare a meno di commentare.
@ Sophie
La situazione va avanti ormai da mesi.
Selezionano solo i commenti che sono utili allo scopo del thread. Altrimenti o li pubblicano dopo ore e quindi ormai risultano avulsi dal contesto della discussione, o non li pubblicano affatto.
Non sono interessati al dialogo.
Molto probabilmente lo temono.