Anche l’Australia boccia le nozze gay
- Ultimissime
- 24 Set 2012
Dopo Germania, Polonia, Slovenia e North Carolina anche in Australia è stata respinta una legge che avrebbe legalizzato i matrimoni gay. Questa volta, al contrario dei precedenti casi, i quotidiani principali hanno deciso riportare la notizia, seppur in modo molto sintetico.
Il Parlamento australiano ha bocciato la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso con ben 98 voti contrari e solo 42 favorevoli. Per il “no” si sono espressi sia il premier laburista (non credente) Julia Gillard che il leader conservatore all’opposizione Tony Abbott. Il matrimonio, nel suo significato antropologico, rimane dunque preservato anche se in alcuni stati australiani sono permesse forme di unioni civili.
Gli attivisti per i diritti gay hanno definito la decisione “un schiaffo in viso” poiché evidentemente la lobby LGBT riteneva di essere riuscita a maturare abbastanza potere (economico e politico) anche nella cosiddetta “terra dei canguri”. Tuttavia i parlamentari di maggioranza sono stati autorizzati a votare il disegno di legge in base alle loro convinzioni personali piuttosto che su linee di partito (al contrario di quanto accaduto nel partito dei Verdi nel Regno Unito), questo ha contribuito all’importante risultato raggiunto.
Il dibattito sul disegno di legge ha visto svolgersi una discussione molto accesa nei giorni scorsi, culminata con le dimissioni di un deputato liberale per aver paragonato il matrimonio gay al rapporto sessuale tra animali. Amenità del genere a parte, sulla questione si sono dette anche cose intelligenti, riassunte nella sottomissione di richiesta inviata nel maggio scorso da 150 medici e psicologi al Senato australiano con la quale si invitava ad opporsi alla legalizzazione del matrimonio omosessuale.
Su “Il Foglio”, nel frattempo, è stata posta la stessa domanda sulla legalizzazione delle nozze gay che ha visto la luce anche su questo sito web, formulata in questo modo: «Se il metro per attribuire la qualità di unione matrimoniale riconosciuta è quello dell’“amore”, non si capisce perché stupirsi del caso del Brasile, dove è stata da poco formalizzata la prima unione civile a tre, due donne e un uomo. E non si capisce nemmeno perché negare quel riconoscimento a un’unione incestuosa tra adulti, se c’è l’amore». Se infatti il criterio per legalizzare le nozze gay si basa sull’esistenza di un consenziente rapporto d’amore allora –come ha ricordato l’arcivescovo di Lione, cardinale Philippe Barbarin- perché discriminare la poligamia e i rapporti incestuosi privandoli di un’equiparazione al matrimonio eterosessuale?
Ovviamente si tratta di una semplice provocazione per far capire che la motivazione per offrire un riconoscimento ad una relazione sessuale dovrebbe essere differente dal mero sottolineare l’esistenza di una relazione romantica tra persone consenzienti, occorre infatti che tale relazione abbia alcune caratteristiche specifiche che la rendono unica e vitale per la società, come solo possono essere le relazioni tra l’uomo e la donna, basate sull’incontro equilibrato e naturale tra gli appartenenti dei due diversi sessi del genere umano, relazioni originalmente aperte alla vita e adatte naturalmente alla giusta e bilanciata accoglienza di un nuovo essere umano.
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87 commenti a Anche l’Australia boccia le nozze gay
Sentimentalismo non ragione.
Sentimentalismo della peggior specie, pure…
Già, fra l’altro,in italia è amplificata la questione solo in italia dove ancora si presume che siano razionali,i dibatiti ta talk show,continuano con la storia dei matrimoni gay.Intanto la Germania,si da meno al sentimentalismo,e fa cose concrete,compreso quello di non sfiorare quello che è uno dei punti cardine della società,la famiglia.Lo sanno fin troppo bene i politici tedeschi,infatti al loro confronto questi che abbiano noi, sembrano più una massa di giullari,e questo sempre perchè le persone votano per sentimentalismo,e prendono il voto come se fosse un gioco da squadre,o di calcetto.
http://www.qelsi.it/2012/il-progetto-di-vendola-e-pisapia-rischia-di-incoraggiare-e-legalizzare-la-pedofilia/
ma Nichi Vendola e Pisapia lo sanno?
Perchè in TV dicono solo dove vengono approvate le nozze gay e mai dove le bocciano?
c’è da dire che Nichi oltre a non poter sposare il suo Eddy non potrà neppure soddisfare la sua voglia di paternità, a meno che non vinca le elezioni.
Ragazzi, ma non lo avete ancora capito che i mass media, salvo alcune eccezioni, sono in mano a gente che ci racconta solo quello che vogliono si sappia?
Mi chiamo Martina e sono eterosessuale,ma non per questi ipocrita come voi.Io sono veramente sconvolta da ciò che pubblicate! Sono una persona molto religiosa:Cristiana e cattolica,ma leggendo tutto questo per un attimo mi sto vergognando di avere la vostra stessa fede. Il matrimonio è l’unione spirituale e materiale tra due persone che provano amore,che hanno deciso di condividere una vita,che hanno deciso di donarsi completamente luno all’altro per tutta la vita. Questo desiderio è forte nelle coppie etero e nelle coppie gay. Chi caspita siamo noi,per vietare a due persone che si amano di unirsi legalmente in matrimonio? Chi caspita siamo noi per sminuire un sentimento così forte descrivendolo come una semplice attrazione sessuale? Io come tutti voi,lotto perchè questo paese migliori,perchè la vita nel nostro paese migliori. La chiesa è la prima a promuovere i valori dell’ugiaglianza,dell’accettazione,della carità,della condivisione,del rispetto e dell’AMORE. Amore,che in questo caso VOI rifiutate e criticate. Imparare a convivere e a tollerare. E sopratutto non siate così presuntuosi da poter chiedere che solo un uomo e una donna possano sposarsi,amarsi e farsi una famiglia. Non è così. Arrivederci e buona giornata!
Ciao Martina, io sono invece omosessuale anticlericale e ateo e sono sconvolto da quel che dici! Sopratutto perché ancora una volta leggo di cattolici confusi che citano la Chiesa affermando che essa è a favore della legalizzazione dei rapporti omosessuali perché promuove “valori dell’ugiaglianza,dell’accettazione,della carità,della condivisione,del rispetto e dell’AMORE”.
Evidentemente sei tanto cattolica quanto il tempo in cui non metti un piede in chiesa, dato che la Chiesa stessa ha una posizione assolutamente chiara sulla questione: http://www.pastoralespiritualita.it/Articoli-Rubriche/Catechesi-1/Chiesa-come-considera-le-relazioni-omosessuali.html, ribadita costantemente.
Tu domandi: “Chi caspita siamo noi,per vietare a due persone che si amano di unirsi legalmente in matrimonio? Chi caspita siamo noi per sminuire un sentimento così forte descrivendolo come una semplice attrazione sessuale?”. Io ti rispondo con una domanda: “Chi caspita sei tu per vietare a due persone che si amano come madre e figlio di unirsi legalmente in matrimonio?”. E ancora: “Chi caspita sei tu per sminuire un sentimento così forte descrivendolo come una semplice attrazione sessuale?.
Insomma Martina, sei bigotta perché discrimini l’amore sessuale di un padre e di un figlio consenzienti, vietando che le leggi riconoscano la loro unione. Mi domando chi ti credi di essere per vietare l’incesto o la poligamia? Pensi davvero di poter decidere per le vite degli altri?
Grazie per la risposta che ovviamente non arriverà mai, arrivederci e buona vita da non credente che gioca a fare la cattolica nei blog per tentare di creare confusioni interne.
Sono assolutamente d’accordo!
A questo punto per’ siamo tutti coerenti..
A)Revochiamo IMMEDIATAMENTE il certificato di matrimonio a TUTTE, ma proprio tutte quelle coppie etero sposate che non hanno figli.
B)Imponiamo, come condizione NECESSARIA al matrimonio, un esame clinico che stabilisca che i coniugandi siano entrambi fertili ed assolutamente intenzionati a riprodursi.
C) ANNULLIAMO il matrimonio, con tutte le conseguenze del caso, per quelle coppie che dopo 1 anno di matrimonio non hanno ancora figliato
D) VIETIAMO categoricamente in matrimonio a tutte quelle coppie etero in cui la futura moglie sia entrata in menopausa.
Quanto alle coppie “basate sull’incontro equilibrato e naturale” questa e’ la farsa del giorno..Essere etero stabilisce che un rapporto e’ equilibrato e naturale ? Ma avete idea della quantita’ di violenze domestiche nelle coppie etero ? Della quantita’ di maritini che vanno a prostitute ? Della quantita’ di coppie etero che si separano ? Ma per favore….
Mmmm…fin troppo facile rispondere (lo faccio io intanto, poi angelo potrà rispondere a sua volta)
A) La scelta di non avere figli (o non averne più) per diversi motivi non inficia l’apertura naturale alla vita che lo status della loro relazione implica. Altrimenti Sandro Di Marco dovrebbe sostenere che chi ha un figlio è “meno aperto alla vita” di chi ne ha fatti quattro.
B) La sterilità è una patologia e un’eccezione alla regola e come tale non può essere invocata, come nessun’altra patologia. Se ragionassimo per eccezioni nessuna regola potrebbe essere convalidata. L’intenzione di procreare o di non procreare più non inficia la naturale apertura alla vita di una relazione.
C) Il non avere figli nel primo anno di matrimonio non inficia la naturale apertura alla vita della relazione eterosessuale. Commento insensato completamente.
D) L’entrata in menopausa della donna non inficia la naturale apertura alla vita della relazione eterosessuale. Anzi è un saggio ostacolo alla gravidanza che a quell’età sarebbe pericolosa e renderebbe inadatta ad accogliere un figlio (vedasi “mamme-nonne”).
L’eterosessualità è l’orientamento che la natura ha voluto per l’essere umano, il corpo umano maschile è davvero compiuto sessualmente soltanto nell’incontro con il corpo umano femminile. Non a caso si completano naturalmente a vicenda. Qualsiasi altra relazione contraddice la chiarissima scelta della natura umana, osservabile anatomo-fisiologicamente.
Ognuno comunque è libero e deve essere libero di comportarsi come crede, ma un altro paio di maniche è la richiesta perentoria che lo Stato riconosca ogni tipo di relazione sessuale.
Ottimo, Norberto. Continua cosi’ 😉
Risposta che non chiarifica un tubo ma continua ad usare giri di parole il cui significato resta ambiguo, se non inutile.
Che significa essere “aperti alla vita” ???? Se si stabilisce la legittimità del matrimonio etero, rispetto a quello gay, sulla base della fertilità della coppia, allora dovete essere coerenti con questo criterio e negare/annullare tutti quei matrimoni in cui i coniugi non si riproducono o non hanno intenzione di farlo. Punto.
E’ inutile dire quelli che non fanno/non vogliono figli sono una eccezione quindi la regola non vale…anche noi gay siamo una “eccezione” e allora ?????
Ripeti 4-5 volte che la coppia etero è “aperta alla vita” (che vuol dire tutto e niente). Dai una definizione di questa affermazione, cosa vuol dire ??? Perchè se poi mi dici che non ha nulla a che vedere con il concepire figli, siamo davvero ad una argomentazione surreale!
PS: Se una donna si sposa dopo essere entrata in menopausa, usando i vostri argomenti, non è più “aperta alla vita”, quindi il matrimonio non dovrebbe essere possible, giuisto ?
PS: Resta la baggianata di “relazioni basate sull’incontro equilibrato e naturale tra gli appartenenti dei due diversi sessi del genere umano”. Le relazioni non sono “equilibrate e naturali” in quanto etero…non si spiegherebbero altrimenti tutte le schifezze che purtroppo spesso si verificano dentro le famiglie (violenze, stupri, nonche’ separazioni). Sono GLI INDIVIDUI ad essere equilibrati, non la loro sessualità. Esistono gay equilibratissimi e gay squilibrati. Lo stesso vale per gli etero. Dare a noi degli “squilibrati” vuol dire essere omofobi.
Innanzitutto l’apertura alla vita è solo una delle tante specificità della relazione eterosessuale, ed è un peccato che tu ti concentri solo su questa tralasciando le altre.
Il concetto non è la “fertilità”, concetto medico-biologico, ma lo status della relazione eterosessuale prevista normalmente (eccezioni patologiche a parte) dalla natura come orientamento dell’uomo per la salvaguardia della vita.
L’essere gay non è una patologia e non può essere paragonato alla sterilità, come invece stai facendo tu. L’omosessualità è mero comportamento sessuale.
Ho già parlato della menopausa, mi sembra inutile risponderti su atteggiamenti violenti di certe relazioni etero o omo, che nulla hanno a che vedere con questo argomento.
“L’essere gay non è una patologia e non può essere paragonato alla sterilità, come invece stai facendo tu. L’omosessualità è mero comportamento sessuale.”
incorniciatelo per bene!
NORBERTO…ma sei di coccio o che ??? QUALE PATOLOGIA ???? Se una donna si sposa a 60 ANNI, non e’ piu’ fertile, non e’ piu’ APERTA ALLA VITA ! QUI NON C’E’ NESSUNA PATOLOGIA ! Quindi come funzionano le tue regole ?? Secondo il tuo criterio, NON LE SI DOVREBBE CONSENTIRE DI SPOSARSI, punto! Ma di quale SALVAGUARDIA DELLA VITA mi parli ??? Ma un minimo di coerenza l’avete ?
Siete VOI che insistite sempre sul tema della riproduzione, ed allora spiegami questo. Quanto all'”incontro equilibrato e naturale” NON C’E’ NESSUNA GARANZIA che un rapporto tra due etero sia piu’ “equilibrato e naturale” di un rapporto tra omo, qui sta agli individui, non alla sessualita’ (altrimenti non si spiegherebbero i tradimenti, gli aborti, le violenze domestiche, gli stupri, i mariti che vanno a puttane, etc).
>> L’entrata in menopausa della donna .. è un saggio ostacolo alla gravidanza che a quell’età sarebbe pericolosa e renderebbe inadatta ad accogliere un figlio
Norberto hai praticamente ripetuto a pappagallo quello che avveo scritto io. Una donn ain menopausa non può avere figli, quindi NON è “aperta alla vita”…quindi secondo il vostro criterio NON le dovrebbe essere consentito sposarsi.
>>il corpo umano maschile è davvero compiuto sessualmente soltanto nell’incontro con il corpo umano femminile. Non a caso si completano naturalmente a vicenda
Questo è vero SOLO in merito alla riproduzione ! Se quindi, la riproduzione deve essere l’unico criterio per il riconoscimento di un matrimonio/di una coppia, allora, come scrivevo, per coerenza, dovete chiedere l’immediato annullamento di tutti i matrimoni non fertili
Ma chi ha detto che la procreazione e’ un requisito imprescindibile per potersi sposare?
Lo avete detto voi quando dite che per sposarsi bisogna essere “aperti alla vita” !
Io leggo scritto che l’apertura alla vita è uno dei tanti criteri che rendono le relazioni eterosessuali uniche e speciali, tanto da contribuire a renderle meritorie di un riconoscimento da parte dello Stato, essendo anche le uniche che garantiscono un futuro alla società stessa.
A proposito, mi è venuto anche in mente che lo Stato e la società potrebbero passare per masochisti approvando una relazione, quella omosessuale, che rema contro la stessa esistenza e continuazione della società stessa. Cosa ne pensi Sandro?
Una donna entra in menopausa verso i 50 anni, quando la natura le impone di non poter avere più figli. L’esistenza di una barriera di questo tipo non capisco come possa c’entrare con il nostro discorso.
L’apertura alla vita, ovvero l’apertura alla riproduzione, è uno dei tanti criteri che rendono uniche le relazioni eterosessuali. Inserire eccezioni patologiche come la sterilità è un atteggiamento scorretto in quanto per stabilire le regole non si possono tenere in conto tutte le eccezioni possibili.
Secondo me Angelo ha capito alla perfezione il giochino di Martina, probabilmente una (o uno, tanto in internet io posso anche essere Napoleone redivivo) dell’uaar che si è “specializzata” nel giochino di farsi passare per cattolica e scrivere cose da anti-cattolica abbondando in sentimentalismi e creare confusione….come si diceva, che il diavolo fa le pignatte ma non i coperchi !!!!
Però, che caparbietà che hanno, mi ricorda Johnny Dorelli e Renzo Montagnani in “State buoni se potete” con la colonna sonora di Branduardi.
Sto sorridendo.
Addirittura “sconvolta” perché qualcuno osa esercitare il suo diritto di opinione contrario al riconoscimento legale delle unioni omosessuali? Oh povera la nostra sedicente cattolica, oh povera Martina! I fondamentalisti sono sempre scondalizzati quando si esercita la libertà…vabbé fattene una ragione su, sono sicura che anche tu -da buona sedicente cattolica- saprai promuovere i i valori dell’accettazione” verso i tuoi sedicenti compagni di fede che scelgono di essere coerenti -al contrario tuo- con quello in cui credono.
Le Sue affermazioni denotano una totale confusione, sia sul piano religioso sia su quello giuridico che su quello antropologico. Prima di partecipare attivamente alle discussioni su questi sito Le consiglio una maggiore applicazione e studio nelle materie di cui si tratta.
@Martina
Essendo tu religiosissima e cattolicissima ovviamente non sei al corrente delle parole del Papa pronunciate due giorni fa: «rispetto del matrimonio, come unione indissolubile tra un uomo e una donna e come fondamento a sua volta della comunità di vita familiare»: http://www.news.va/it/news/benedetto-xvi-serve-etica-in-politica-giudizio-sev
Martina, dici di essere cristiana e cattolica, e di certo sei in buona fede, ma molto confusa. Do per scontato – forse sono io troppo facilone – che il cristiano creda in Cristo. E allora come puoi dire che sarebbe da cristiani affermare quello che Cristo nega? “Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne” (Vangelo secondo Marco, 10, 6-8). L’unione matrimoniale (“una carne sola”) riguarda esclusivamente “maschio e femmina”, perché così volle Dio “all’inizio della creazione”, cioè intrinsecamente alla loro natura. Questo è il Gesù storico e vero, le cui parole, tramandate da testimoni oculari, formano il nucleo della tradizione cattolica da duemila anni. Il Cristo omosessualista e buonista – esattamente come il Cristo rivoluzionario o socialista – è l’arbitraria costruzione ideologica di chi non ha compreso chi egli era davvero, e ne distorce la figura per adattarla comodamente alle mode odierne. Tu riparti dal Vangelo. Riparti dalla domanda capitale: “E voi, chi dite che io sia?”
Ciao, allora saprai sicuramente cosa dicono Genesi, Vangelo e lettere di San Paolo….. 🙂
Vi invito, allora, a giustificarmi – da cattolica – l’espressione:
« Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. » (Genesi 2,24)
Ripresa, fra l’altro, da Gesù stesso:
« Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? » (Matteo 19,5)
San Paolo poi afferma più volte la contrarietà cristiana ai rapporti omosessuali:
« Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. » (1Corinzi 6, 9-10)
Non mi piace fare ricorso alle Scritture per sostenere una mia posizione, ritengo che tanto il papa Benedetto XVI quanto il suo predecessore Giovanni Paolo II (ricordati da altri utenti) abbiano difeso con tutto il vigore possibile la sacralità dell’unico matrimonio possibile, però il vostro dirvi “cattolica” mi ha suscitato perplessità tali che non riesco a capirvi.
Ammesso (e dobbiamo fare uno sforzo di fantasia per ammetterlo) che il matrimonio civile sia la testimonianza dell’amore fra i coniugi, esso comporta delle conseguenze molto gravi, la prima è il diritto all’adozione. Come si può, da cattolici, concedere che una disposizione del genere possa realizzarsi, anche se coinvolgendo persone non cristiane, e dunque non cattoliche? Da ciò viene meno il valore della famiglia, che è l’unione di un uomo e di una donna (e non si cerchi di fare il lavaggio del cervello dicendo che uno dei due coniugi omosessuali sia “il marito” e l’altro “la moglie”), viene meno il vincolo che unisce il bambino ai genitori (avere due madri o due padri è qui tanto assurdo quanto avere due mani destre o due piedi sinistri) e soprattutto si apre la strada, ad esempio, a quell’abominio che sono gli uteri in affitto.
Su che autorità si basano queste convinzioni? Sulla ragione (la Julia Gillard è non credente), sulla coscienza e, infine e soprattutto, sulle Scritture e sulla Tradizione. Se poi tutto questo per qualcuno non ha valore…e sia, ma se si dice cristiano e cattolico si faccia delle domande e si dia delle risposte.
P.S. Non so se è lecito citarlo qui così, ma l’intervento del domenicano Padre Angelo in risposta ad un omosessuale mi ha colpito molto; lo propongo qui:
http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=2313
André, mi auguro tu ti renda conto del fatto che stai qui sostenendo che i “non cattolici” (praticamente ¾ dell’umanità) non possono ricevere dei figli in adozione. Se si vuole poi sostenere la (legittima, devo dire) convinzione che l’unico ambito per la crescita di un bambino sia la famiglia omosessuale cominciamo SUBITO col chiudere tutti gli orfanotrofi (se due uomini non sono adatti a crescere un bambino, figuriamoci un “gruppo” di uomini o di donne), per non parlare di tutte le case famiglia (incluse alcune tra quelle di Don Oreste Benzi) rette da religiosi o non da coppie etero. Se infatti voi pensate che per crescere in maniera sana, serena e felice dei bambini, NON SONO il rispetto, l’amore, la serenità emotiva (ed aggiungerei economica) sia NECESSARIO che una famiglia sia composta da un uomo e da una donna, allora moltissimi istituti, comunità, etc (incluso ovviamente quelli religiosi) non sono assolutamente adatti.
Scusami Sandro, ma di tutte le enormi sciocchezze che dici, rilevo e sottolineo solo questa, per motivi di tempo (sono discussioni che abbiamo già condotto allo sfinimento numerose volte): che vi siano casi sfortunati in cui i bambini rimangono orfani e non abbiano altri parenti che li possano educare, non ha nulla a che vedere con il preteso diritto degli omosessuali all’adozione, perché è come dire, dal punto di vista logico si tratta del medesimo argomento, che, poiché la condizione migliore per imparare, è andare nella migliore scuola o nella migliore università, a chi, per i più disparati motivi, non può andarci, debba essere negata anche la possibilità di frequentare altre scuole, nelle quali, anche se non vi sia il livello qualitativo più alto, si insegna con onestà. Insomma, il fatto che non si possa avere la situazione ideale, non significa che si debba essere privati di qualunque altra possibilità, perché questo, ovviamente (per chi ragiona) è un male maggiore.
Che poi due persone omosessuali (che non è come dire due persone semplicemente dello stesso sesso, come potrebbero essere due suore!!!) possano costituire un ambiente adatto alla crescita di un figlio, è proprio ciò che noi cattolici (quelli veri) neghiamo con tutte le forze; poiché non vi è nulla di normale ed educativo nell’omosessualità vissuta come se non costituisse una grave perturbazione dell’ordine naturale delle cose. Già rovinate voi stessi, giù le mani dalle creature innocenti!!!
Si tratta di capire dove, un ragionamento (e bada parlo di un ragionamento, non di un semplice credo) che parte da una matrice cristiana può avere una qualche base razionale acchè, in uno stato laico, come è l’Italia, si prenda una decisione in una direzione o in un’altra.
Si tratta di stabilire quali sono le qualità di base che uno (o due) esseri umani debbano avere per allevare un bambino. Se, come fate voi, si usa l’argomentazione che un bambino ha bisogno di una figura maschile (paterna) e di una femminile (materna) allora un istituto, religioso o no, semplicemente non è idoneo all’affidamento di un bambino, nè una suora nè un sacerdote.
Proprio come dici tu, “il fatto che non si possa avere la situazione ideale (un padre ed una madre) non significa che si debba essere privati di qualunque altra possibilità (essere cresciuti in una famiglia in cui comunque c’è amore, supporto e serenità, che essa sia composta da due uomini o due donne, o due etero).”
Questa poi..
>>poiché non vi è nulla di normale nell’omosessualità vissuta come se non costituisse una grave perturbazione
È semplicemente una tua opinione omofoba e bigotta che nulla ha a che vedere con il discorso che si sta affrontando. Personalmente credo non ci sia nulla di educativo, bensì molto di deviato, retrivo e dannoso nel tuo atteggiamento verso il mondo.
Si può vedere la cosa anche dal punto di vista evolutivo e neuroscientifico ed anche da quello sociologico. Perchè la figura femminile deve considerarsi indispensabile per la crescita di un bambino?
Dal punto di vista evolutivo la cosa è facile da spiegare, e si potrebbe invocare la stessa teoria darwiniana. Innanzitutto a livello biologico la donna deve investire energie e risorse molto superiori a quelle di un uomo, il quale si può limitare al solo tempo che serve per consumare il rapporto. In questo senso l’evoluzione si è evidentemente differenziata tra i due sessi a livello biologico e dunque neurologico. La donna è molto più attenta e selezionatrice rispetto all’uomo per quanto attiene la sessualità. Se non ci credi prova a fare questo esperimento mentale (in realtà lo hanno eseguito veramente). Un uomo molto attraente chiede senza pudore a diverse donne che incontra per strada se sarebbero disposte ad avere un rapporto sessuale con lui. Il risultato sarà deludente per l’uomo che guadagnerà inevitabilmente una serie infinita di due di picche. Ora, provati a fare l’esperimento al contrario, considerando una donna neanche troppo attraente.
A livello neurologico hanno dimostrato che l’uomo è portato a coinvolgere molto più spesso della donna i circuiti cerebrali che attivano gli impulsi sessuali. Se vogliamo fare una metafora, quelli dell’uomo stanno a quelli della donna come un aeroporto sta ad un cortile rurale. A livello sociologico tutte queste cose sono dimostrate facilmente, per es. che la prostituzione femminile è di gran lunga più diffusa di quella maschile e che dunque l’uomo cade per costituzione biologica in deficit sessuale. Ma cosa c’entra tutto questo con le coppie omosessuali? Lo spiego subito. E’ evidente che due omosessuali appartengono cmq al sesso maschile e non mi pare che abbiano dimostrato che la loro conformazione cerebrale si differenzi da quella di un uomo eterosessuale. Ma mentre l’attitudine di quest’ultimo viene equilibrata dalla presenza della compagna/moglie, nel caso di coppie gay il problema non si pone, essendo entrambi dal punto di vista sessuale della “stessa parrocchia”. Le statistiche pare che confermino una maggiore attitudine degli omosessuali alla promiscuità sessuale, cosa che a dire il vero non si ha per una coppia di lesbiche. Ed è del tutto naturale che il maggiore investimento nella propria soddisfazione sessuale viene a discapito dell’accudimento dei figli, pressapoco come l’uomo che abbia una o più amanti.
Si è vero, le coppie gay sono un assurdo, non devono assolutamente essere tollerate, ma vanno combattute con ogni mezzo.
A parte lo schifo che si può provare a vedere due uomini per strada che magari si baciano addirittura!
Se riconosciamo l’unione invertita ovviamente dovremo pure finanziarli, case popolari, pensioni, assistenza sanitaria con assenze PAGATE dal lavoro, etc etc.. tutti soldi sotratti alla famiglia normale, giusta e socialmente sana.
Questi invece che assecondare i loro pruriti, si facciano un esame di coscienza e cambino vita, trovando forse la vera felicità.
Mi spiace per loro che sono già all’inferno, anticipo del posto dove marciranno in eterno.
Guarda, da cattolico praticante faccio davvero fatica ad accettare il tono del tuo commento. Anch’io ho una personale opinione negativa verso il comportamento omosessuale, lo ritengo un peccato, ma questo non mi autorizza per nulla a esprimermi in modo così duro. Più che combattere le coppie gay con ogni mezzo ritegno più interessante continuare a esprimere la mia opinione e votando politici da cui mi sento rappresentato.
Hai ragione Lahm ha forse ecceduto nei toni, ma è anche vero che qui si sta parlando di persone che sicuramente prima o poi, come già avviene altrove, si arrogheranno il diritto di educare bambini innocenti!!! E a furia di essere tanto politicamente corretti nei toni, si diventa responsabili anche noi di cose così orrende!!!
>>A parte lo schifo che si può provare a vedere due uomini per strada
A parte lo schifo che provo leggendo messaggi come il tuo !
Benissimo, quindi in base al tuo ragionamento due lesbiche sarebbero i genitori perfetti. Giusto ?
No, dal mio ragionamento si deduce una certa complementarietà affettiva e sessuale tra l’uomo e la donna, e quindi si dimostra che l’intercambiabilità dei genitori a prescindere dalla biologia non è fondata o se vuoi l’equazione padre=madre è scorretta.
Dove infatti l’uomo (non importa se etero o omo) tende alla sessualità e dunque necessariamente a sublimarla in attività soddisfacenti spesso improntate alla parte razionale della personalità, la donna tende a sviluppare l’affettività e l’attitudine alla relazionalità emotiva.
Ma una persona necessita di entrambe le componenti! Se infatti un bambino fosse cresciuto solo da donne gli verrebbe a mancare la componente attiva necessaria per renderlo protagonista attivo nel mondo, fino nei casi più gravi a diventare, come si dice, una persona senza spina dorsale. Ma nel caso gli mancasse la componente femminile verrebbe deprivato di quel fondamento affettivo, emozionale e relazionale, tipico dell’animo femminile, che gli consenta di integrarsi adeguatamente nella società umana, ovvero ciò che viene definita nel complesso intelligenza emotiva. Per semplificare: la prima componente è attiva e competitiva, l’ultima è relazionale e partecipativa.
Non ritengo invece i vari studi psicologici degni di nota per la seguente ragione.
In tutti quegli studi si prende a modello un prototipo di normalità che definisco “X”. E sappiamo che fino a qualche decennio fa la stessa omosessualità non rientrava nel prototipo. Ma non è così che si deve intendere la normalità! Se per esempio confrontiamo i bambini “a” e “b” su questa base, è ovvio che “a” e “b” verranno considerati normali più si avvicineranno al prototipo “X”. Ed invece la normalità di “a” dovrebbe risiedere nel fatto che sia libero di esprimere tutte le proprie potenzialità fino a diventare “A” e non “X”! Stessa cosa vale per il bambino “b” il cui obiettivo è “B”, diverso quindi da “A” e a maggior ragione da “X”.
>>Una persona senza spina dorsale..
Il tuo intervento e’ pieno zeppo di luoghi comuni al limite dell’offensivo (le donne sarebbero senza spina dorsale ???)e vede modelli maschili e femminili come farsesche allegorie bloccate nel tempo e nello spazio (e guai a quei bambini, etero o gay, che non rientrano in questa rigida visione del mondo..per dire guai se i bambini non vogliono giocare con le macchinine o le bambine vogliono giocare a calcio, incomma guai se non stanno dentro i canoni di maschile e femminile da te deliniati nel cemento), mentre la realta’ e’ molto, molto, mooolto piu’ complessa.
Resta comunque la mia domanda di base…Se voi continuate a ripetere che due gay non possono adottare perche’ un bambino ha bisogno di una figura maschile e di una femminile allora dovremmo immediatamente chiudere tutti quegli istituti (soprattutto quelli religiosi) in cui i bambini sono affidati ad uomini (preti) o a donne (suore) senza un partner. Giusto ???
Al contrario non è affatto zeppo di luoghi comuni, anzi corrisponde alle differenze di genere riscontrate dalle scoperte neuroscientifiche e che sono innegabili. E se credi che sia un commento maschilista sei sulla strada sbagliata, anzi è semmai un commento femminista. Secondo recenti studi pare che l’intelligenza emotiva sia fondamentale per imporsi nel mondo, spesso ancor più di ciò che definiamo QI.
E l’intelligenza emotiva è di certo più sviluppata nelle donne. Alcune femministe hanno calcolato che qualora le donne non fossero discriminate nei ruoli di comando in politica e nell’economia, si avrebbe una crescita del PIL, che hanno addirittura calcolato, mi pare intorno al 10%!
Ora, se la donna fosse uguale all’uomo ne verrebbe la logica conseguenza dell’intercambialità dei ruoli e quindi dell’indifferenza di genere rispetto ai ruoli, la stessa che le femministe evidentemente negano.
Mi riferisco ai nuclei familiari e non ad altro, orfanotrofi, comunità, case famiglia, ecc..
Se ci riferisce ad un orfanotrofio, i poveri disgraziati che sono li’ sono li’ per sventura. Non confondiamo l’incidente con la normalità. Se invece si parla in generale di un istituto scolastico, se i bambini hanno una famiglia a casa non vedo il problema.
1) Nella condanna dell’omosessualità agita come azione contro la legge naturale e dunque come gravemente immorale, non c’è ASSOLUTAMENTE nulla di NECESSARIAMENTE confessionale o religioso. Basta usare il cervello anche solo al minimo dei giri. Si tratta di verità raggiungibili sul semplice piano naturale, come tutte le verità della legge naturale.
2) Ne consegue che se la base principale che giustifica la relazione tra due persone è completamente errata, tale relazione non potrà mai costituire un bene, né in sé, né tanto meno nell’ipotesi di coinvolgere una terza persona la cui identità sessuale e personale sia in via di formazione.
3) Lascia stare l’omofobia, che è una pura invenzione ideologica e pensa piuttosto all’egoismo profondo, irresponsabile e inqualificabile che ti obnubila fino a farti pensare di avere diritti sull’educazione degli innocenti.
Qui ormai siamo al delirio omofobo..Che c’entra questo col discorso sull’adozione ? Se dite che SOLO una coppia etero puo’ crescere un bambino, perche’ questi ha bisogno di un papa’ ed una mamma, TOGLIETE gli orfani ai religiosi, e SIATE COERENTI !
Senti, smettila almeno di prendere in giro. La risposta ti è già stata data, ma la riassumo, visto il livello di emotività esasperata che ti impedisce la comprensione: il fatto che la condizione migliore e normale sia quella della famiglia tradizionale, non significa che nell’impossibilità di avere una famiglia formata da un uomo e una donna, il bambino non possa essere educato bene anche in un istituto religioso. Non può invece essere educato bene dove l’esempio e l’educazione di maggior vicinanza che riceve, proviene da due persone che si stanno rovinando la vita a vicenda, a causa dell’innaturalità e immoralità della loro relazione.
Smettila di insultarci dicendo che esprimiamo opinioni omofobe, perché l’omofobia è un termine da tipico linguaggio orwelliano e anche perché nella realtà sei tu che vorresti impedirci di essere cattolici (che al contrario dell’essere omosessuali praticanti, non è un male). Non vedo perché tu debba stupirti che un cattolico pensi da cattolico…
Ok…quindi il problema non è che si tratta di due uomini o due donne e che siano assolutamente necessari un uomo ed una donna(altrimenti gli istituti religiosi sarebbero altrettanto inadeguati) bensì (secondo te ovviamente)il fatto che due omosessuali “si stanno rovinando la vita a vicenda, a causa dell’innaturalità e immoralità della loro relazione”. In pratica due uomini (o due donne) non potrebbero adottare semplicemente in base alla tua omofobia ed ai tuoi peregiudizi. Ragionamento privo di qualsiasi raziocinio e basato esclusivamente su pregiudizi di carattere personale (come fai a stabilire che due persone sono “immorali” se nemmeno le conosci? Semplicemente perchè amano una persona dello stesso sesso?) e superstizioni. Io, e il mio compagno, siamo due professionisti affermati, ci stiamo “rovinando la vita” da 7 anni, siamo felici, sereni, e, ritengo, rappresentiamo un modello educativo più affidabile del coacervo di pregiudizi/cattiveria/superstizione che veo in questo forum. La scorsa estate le famiglie di suo fratello e di mia sorella ci hanno anche spedito (viviamo all’estero) i loro ragazzi (2 bimbe di 10 e 12 anni ed un ragazzo di 16), ce li hanno affidati in tutta serenità senza queste elugubrazioni sulla nostra supposta immoralità. I ragazzi sono rimasti entusiasti.
Dovreste davvero curarvi.
Non so se ti rendi conto…Mi dici che ho un “livello di emotività esasperata” e che “insulto” e poi mi dici che sono immorale, e che mi sto rovinando la vita in combutta col mio compagno. Chi è che ha un livello di “emotività esasperata”? Non ho nessuna intenzione di impedirti di essere cattolico, semplicemente quando ci si confronta su temi che riguardano tutti (cattolici e non, gay e non) si devono mettere sul tavolo argomentazioni reali, basate sulla conoscenza di persone e fatti o su dati, non su superstizioni, pregiudizi e preconcetti. Altrimenti si parla solo con se stessi.
Caro mio anche un eroinomane o un fumatore di crack dicono spesso di essere felici in quel modo, anche un sadico, anche un masochista… Quello che conta, per capire chi è nel giusto o nel torto, non è il sentimento (o l’affermazione di felicità), è la verità DELLE COSE e la verità dice che l’omosessualità è priva di senso da ogni punto di vista, perché è contro la natura umana, evidentemente creata per essere eterosessuale. Questo è il motivo per cui, anche tu non ne avessi nemmeno il minimo sentore (ma permettimi di dubitarne), tu ti stai rovinando la vita, cioè il senso della tua vita, a causa della tua relazione omosessuale. Persino se tu ne fossi soggettivamente totalmente non colpevole (notalo!, perché non mi permetterei mai di giudicare della tua reale responsabilità morale, che conosce solo Nostro Signore, mentre ho il dovere di dirti che oggettivamente stai buttando la tua vita).
Mi dispiace, ma dire “omofobo” è persino molto peggio di un insulto: in primo luogo perché non ho alcuna fobia nei confronti dell’omosessualità, semplicemente so che è sbagliata e in secondo luogo perché dire “omofobo”, come dimostrano i tentativi, già riusciti in altri paesi, di varare leggi anti-omofobia, ha esattamente la stessa valenza che accusare qualcuno di essere “nazista”; accusa che significa: tappiamogli la bocca e mettiamolo in galera, perché è un mostro.
Invece dirti che essere omosessuali praticanti è un gravissimo errore, non corrisponde in nessun modo ad un insulto (a meno che tu stesso non lo ritenga tale), ma ad una constatazione dedotta da come la natura umana è.
-theòs=a-éthos Non avevo mai avuto a che fare con una persona tanto arrogante da non solo sputare sulla mia felicità, ma sostenere anche di capirne, meglio di me, il valore (per te nullo) senza nemmeno conoscermi…e la parte più surreale di questo discorso è che ti definisci “cattolico”.
Gli esempi che usi danno perfettamente idea di quanto deviata, confusa e contorta sia la tua visione della realtà (sembra di ascoltare uno di quei funzionari Nord Koreani, convinti che loro e solo loro hanno capito tutto del mondo, mentre non hanno mai messo il naso fuori dalla propaganda di regime che gli ha ottenebrato il cervello). Vorrei solo farti presente che un eroinomane ed un fumatore sono sotto l’influenza di sostanze stupefacenti che non solo alterano la loro percezione delle cose ma danneggiano anche gravemente il loro organismo. La mia omosessualità non ha esattamente dei poteri simili, nè danneggia in alcun modo la mia salute…al contrario la mia relazione omosessuale mi rende felice. Un sadico gode a far soffrire altri, ed un masochista gode del dolore inflittogli. Io nè faccio soffrire alcuno, nè vado a cercarmi qualcuno che mi arrechi dolore fisico. Dici che è la VERITA’ DELLE COSE a rendere felici, ed hai ragione, la verità del mio sentimento e della mia relazione mi rende felice. E piantala con questa ipoccrita distinzione tra la condanna delle“ azioni” omosessuali e l’omosessualità in se’, è davvero un patetico paravento alla tua omofobia. Io sono omosessuale, la mia relazione omosessuale fa parte del mio modo di essere, ne è inseparabile e non vorrei fosse altrimenti.
Questa lettura da testimone di Geova della Bibbia (attenta al codicillo o alla ciotazione tal dei tali nella sua interpretazione letterale, e lontana anni luce invece dal suo profondo messaggio) è la solita strumentale argomentazione portata da quei cattolici che poco o nulla comprendono del messaggio cristiano (a parte i raccontini semplificati che nel tempo la religione ha codificato per spiegare ai più semplici messaggi complessi). Sono le stesse persone, ad esempio, che citano il Levitico parlando dell’omosessualità come di un abominio e poi tacciono sulle parti in cui si invita a lapidare chiunque non rispetti il sabato, o l’insubordinazione ai genitori. E’ la così detta “religione a convenienza” ma solo a convenienza LORO !
E’ chiaro che la Bibbia è stata scritta nel contesto di una società arcaica, che ha avuto una fortissima influenza sia sul linguaggio che sui contenuti di molte delle cose scritte. Non vi si trova, gioco forza, nessun riferimento alla omosessualità che non sia di carattere negativo….questo nonostante l’essenza del messaggio cristiano sia un messaggio di amore e tolleranza.
Continuare ad interpretare letteralmente certi pezzi (ovviamente quelli che fanno comodo ad Andre’) della Bibbia per supportare le proprie argomentazioni, mancandone completamente il messaggio alla base, da idea della vuotezza della sua concezione del cristianesimo. Tutta la mia simpatia a Martina e tutta la mia disistima a certi supposti cattolici che altro non fanno che utilizzare le sacre scritture per diffondere messaggi di odio, disprezzo, discriminazione ed ottusità.
Occorre distinguere tra norme di carattere temporanee, le stesse che sono state poi messe in discussione da Gesù stesso e i primi cristiani, ma anche dalla letteratura sapienzale all’interno dell ‘Antico testamento, profeti inclusi, dai giudizi morali di fondo che permangono durante tutto il testo biblico, come quello verso l’omosessualità, la quale condanna è sempre stata tesa verso gli atti omosessuali piuttosto che al semplice fatto di esserlo.
Ad ogni modo poichè lei “comprende il messaggio cristiano”, e detiene “il messaggio alla base”, e conosce il “messaggio profondo” citando sue espressioni, mi informi da cosa ha dedotto che il cristianesimo supporti le unioni omo. L’invito è esteso anche a Martina, dalla quale la discussione ha avuto inizio.
Lo scopo del matrimonio è la riproduzione infatti se uno dei due conoiugi non può avere rapporti sessuali il matrimonio non sussiste, lo dice il diritto canonico.
Non è esatto dire che, nel caso uno dei due coniugi non possa avere rapporti sessuali, il matrimonio non sussiste: per il diritto canonico infatti, tale motivazione, pur essendo un impedimento dirimente che “per sua stessa natura rende nullo il matrimonio”, è però subordinato alla volontà dell’uomo e della donna che contraggono matrimonio.
Senza rapporto sessuale non sussiste matrimonio.
Questa distinzione tra “norme di carattere temporanee” e “ giudizi morali di fondo” ovviamente facciamola come fa comodo a voi ed all’ala più oscurantista e retrograda della Chiesa cattolica.
Io non ho nessuna verità rivelata, ma non mi risulta che Gesù abbia detto nulla contro gli omosessuali. Non mi risulta nemmeno che Gesù abbia detto nulla contro l’’infallibilità del Papa (anche solo in questioni di fede) dogma peraltro stabilito alla fine dell’800 (appena 150 anni fa) da un papa (Pio IX) avvelenato ed esasperato dalla prospettiva di perdere il suo potere temporale.
Mi sembri eccessivamente agitato e non se ne capisce il motivo. Gesù non ha mai detto nulla nemmeno su come usare un blog, quindi secondo te un cattolico non può usarlo per non rischiare di andare contro i voleri di Cristo? Oppure ancora nessuno ti ha spiegato che per chi è cattolico la Chiesa ha l’autorità divina di affermare cosa è giusto e cosa è sbagliato, ovviamente per chi ha interesse ad ascoltarla, autorità datele da Cristo stesso? Prova a conoscere quel che vuoi distruggere, vedrai che sarai più efficace.
Agitato mi sembri tu, io non sto a cercare di imporre leggi, in uno stato laico, che stabiliscano le tue regole comportamentali (ovviamante nel rispetto della libertà altrui) non venirle ad imporre tu a me. E’ chiaro che qui sia sta parlando di quegli aspetti della religione cristiana che incontrano (e ce ne sono tanti) dei valori morali condivisibili dall’umanità. Buttare la questione sulla base di “questo dice la Chiesa, questo facciamo” vuol dire rendere impossibile qualsiasi dialogo con un contesto (quello della maggior parte della popolazione mondiale) che cattolico non è e che non è tenuto a seguire delle semplici superstizioni.
Bene, allora rispondi a questo (obiezioni già più volte poste ad altri che affermano le tue idee):
1) Neghi l’evidenza che la sessualità maschile e femminile sia complementare? Se questo è vero, ne segue che maschio-maschio, femmina-femmina non ha il minimo senso dal punto di vista biologico.
2) Ma l’evidenza della complementarietà vale anche a livello psicologico, emotivo-affettivo e spirituale. Se si suppone il contrario, si deve ammettere un’incomprensibile scissione tra il piano biologico e quelli superiori, il che getta la realtà umana nel suo complesso nella più totale insignificanza, poiché la natura biologica contraddice le altre componenti dell’essenza umana.
3) Ma se la natura umana è contraddittoria, vale tutto e il contrario di tutto, o, meglio, nulla ha senso, tanto meno la rivendicazione di una pretesa “naturalità” o “varianza naturale” in riferimento all’omosessualità.
1) Neghi l’evidenza che la sessualità maschile e femminile sia complementare?
NO. Semplicemente nego che si possano analizzare le relazioni umane esclusivamente sulla base di un libro di biologia, (altrimenti dobbiamo farlo a 365 gradi e non sono cosi’ sicuro che il risultato sarebbe così compatibile con le tue credenze vaticaniste).
2) Se questo è vero, ne segue che maschio-maschio, femmina-femmina non ha il minimo senso dal punto di vista biologico.
No, ne segue semplicemente che la natura non ha, evidentemente, “disegnato” le relazioni omosessuali con l’intento della riproduzione, che non è l’unico aspetto “biologico” di una relazione (da un punto di vista “biologico”, tanto per continuare questa discussione da “enciclopedia delle scienze”, si potrebbe argomentare che la natura
“genera” ad esempio l’omosessualità per controllare la sovrappopolazione…..il che non significa che due omosex non siano adatti a crescere un bambino, come possono esserlo un prete o una suora, semplicemente non lo generano).
3) L’evidenza della complementarietà vale anche a livello psicologico.. scissione tra il piano biologico e quelli superiori.
Il tuo discorso fila ai fini della riproduzione…ma sugli altri piani semplicemente non ha senso e pecca di eccessiva rigidità. Se è vero che uomo e donna sono “complementari” ciò non vuol dire che siano necessariamente “compatibili’. La “relazione di coppia” è un (sano, aggiungerei) costrutto sociale, se lasciassimo tutto alle regole della natura gli uomini avrebbero continuamente una partner diversa, altro che famiglia.
4) Ma se la natura umana è contraddittoria, vale tutto e il contrario di tutto.
NO, semplicemente, da cristiano, ti consiglierei un’approccio più “inclusivo” rispetto alla umanità, volto a dimostrare come ogni cosa abbia un suo senso, nel creato, e non a come un essere umano sia sia migliore dell’altro, e l’altro non abbia alcun valore.
“altrimenti dobbiamo farlo a 365 gradi e non sono cosi’ sicuro che il risultato sarebbe così compatibile con le tue credenze vaticaniste”
A 365 gradi? Guarda che i gradi sono 360. 365 sono i giorni!!! 😀
Giusto !
Ammettendo che un uomo ed una donna sono complementari a livello biologico e quindi neurologico (anche se non credi, non si sa perchè, che valga anche livello psicologico) nel senso che si completano a vicenda, ammetti implicitamente che una coppia di due uomini non sia complementare. Ma se è così allora difficilmente un componente troverà soddisfazione nell’esclusivo rapporto di coppia, visto che la propria intrinseca natura biologica non raggiungerà alcuna completezza. Dunque esso sarà spinto a privilegiare l’oggettualità nel suo rapporto ed in altri rapporti. E’ ovvio che tutto questo discorso non mi interessa ai fini del rapporto interno alla coppia (che riguarda solo la coppia), ma quando questa pretende di coinvolgere soggetti estranei, in particolare se questi sono degni di tutela sociale, come i bambini.
Commento solo quanto segue, perché dimostra quanto tu non abbia la visione complessiva della questione. Tu affermi: “se lasciassimo tutto alle regole della natura gli uomini avrebbero continuamente una partner diversa, altro che famiglia”.
Vedi, chi scinde il piano biologico dagli altri sei proprio tu, non certo i cattolici: la natura umana comprende anche la ragione e, probabilmente non lo sai, proprio il concetto di “legge naturale” non è limitabile alle pure leggi biologiche, che pure ci sono; anzi, la ragione è ciò che costituisce in modo più proprio la legge naturale, perché è in base ad essa che l’uomo comprende, quando ragiona bene, che, sebbene l’istinto non bene educato (e al giorno d’oggi da questo punto di vista si nasce già tarati culturalmente, oltre che a causa del peccato originale) lo possa far tendere al libertinaggio, dal punto di vista razionale tale pratica è un male, poiché, come dici tu, porta all’instabilità delle relazioni e dunque a tutta una serie di conseguenze negative per tutti i soggetti coinvolti e per la società.
Ed è sempre la ragione a dirti che un rapporto omosessuale è privo di senso, proprio perché la sessualità è solo l’aspetto più evidente di una complementarietà nella differenza ad ogni livello, che può esserci solo tra i due sessi. In realtà sono proprio gli omosessuali ad avere paura della differenza, dato che si ripiegano su una propria fotocopia di genere, invece di aprirsi ad alla relazione con il vero “diverso”, che è sempre e solo l’altro sesso.
E’ incredibile come metti in bocca alla gente cose che non ha mai detto, tutto all’insegna del rifilare il tuo polpettone retorico…
E’ chiaro che la legge “naturale” non e’ limitabile al piano biologico, ma vorrei farti presente che eri TU a parlare strettamente di biologia.
>>la ragione è ciò che costituisce in modo più proprio la legge naturale, QUANDO L’UOMO RAGIONA
Ovvero quando ragiona…COME RAGIONI TE !
Quindi, visto che per accoppiarci dovremmo andare in giro col “differenziometro”, stando a quello che scrivi, gli unici matrimoni VERI dovrebbero essere quelli tra uomini e donne di pelle, cultura, religione e lingua diversa. Altrimenti uno si accoppia con “la fotocopia di se’”. Giusto? Peccato che quando scegliamo un partner non lo facciamo, appunto, per fare piacere ad una vaga nozione di diversità, bensì in base a ciò che troviamo attraente ed a ciò che sentiamo di avere in comune. Il resto sono discorsi.
Ma per controllare la popolazione è sufficiente l’astinenza dai rapporti sessuali, cosa di cui ogni persona è capace con la sua volontà, che bisogno c’era per la natura di inventarsi gli omo? inoltre questa affermazione necessita di una prova dal punto di vista biologico, altrimenti si può sostenere il contrario di tutto, ergo forniscila.
Inoltre riallacciandomi a quando sostenuto sotto, ti invito a citare i documenti che sostengono che la cristianità pensa che la persona l’omosessuale, indipendentemente dagli atti, sia inferiore rispetto a un altro, o che esso non ha alcun valore.
A mio avviso stai stigmatizzando la Chiesa allo scopo di renderla più facilmente criticabile, per cui le cose te le stai inventando, senza mezzi termini, ti do cmq la possibilità di uscirne se mi citi un documento che dimostri le tue affermazioni.
– Le lapidazioni sono state criticate da Gesù quando ne ha impedito nei fatti quella contro l’adultera, introducendo quindi la logica del perdono (Vangelo di Giovanni credo);
– i sacrifici sono stati criticati dai profeti, (Isaia, Geremia ma anche altri);
– la circoncisione è stata abolita per i non giudei dal primo concilio (Atti degli Apostoli).
Questi sono esempi di come norme dell’antico testamento sono state sostituite dalla stessa Bibbia, in quanto la rivelazione di Dio è progressiva e raggiunge il suo culmine in Cristo. Tuttavia i giudizi morali di fondo sono rimasti invariati, in quanto sacrifici e circoncisione sono ora rappresentati dalla vita spirituale e dalla lotta contro il peccato, tanto è che si parla di circoncisione del cuore. L’adulterio, altro giudizio morale, sebbene sia abolita la lapidazione rimane un peccato grave, stesso discorso per l’omosessualità, per cui nella Bibbia cambiano le norme ma non i giudizi morali. Quindi le basi bibliche ci sono, per quanto riguarda lei, poichè ha detto di possedere il messaggio centrale del cristianesimo, parole sue, ora fornisca supporto alle tue argomentazioni. Gesù nel vangelo, quando era stato interpellato sul tema matrimonio e divorzio, ha ribadito che considera unita da Dio l’uomo e la donna, se invece per lui fosse stato vero anche per le unioni omo lo avrebbe detto in quel contesto, avrebbe fornito un altro criterio di interpretazione rispetto a quello fariseo prevalente, come ha fatto per altre norme dell’AT.
L’infallibilità papale è conseguenza delle parole di Cristo quando benedice Pietro e la Chiesa, dicendo che il diavolo e quindi le sue menzogne non prevaranno mai su di essa. Ma questo è un tuo off topic, ti invito pertanto a tornare sul pistolotto che hai lanciato: come hai fatto a immaginare che il cristianesimo supporta le relazioni omo?
>>Le lapidazioni sono state criticate da Gesù
Giusto…ma spiegami una cosa…se la Bibbia è un messaggio divino e non si può mettere in discussione, com’è che un giorno si possono lapidare le persone (anche solo se mancano di rispetto ai genitori) ed il giorno dopo no ? Sai, non mi sembra un dettaglio da nulla…Lo stesso vale per i sacrifici.
>>L’infallibilità papale è conseguenza delle parole di Cristo
Ma non mi sembra PROPRIO ! Se Cristo dice “Tu sei Pietro e su questa pietra..” non vuole affatto significare “sarai infallibile”. E poi mi spieghi un po’…se le parole di Cristo erano così chiare come mai ci siamo stati quasi due millenni a rederci conto di questa infallibilità ?? E guarda un po’ chi se n’è reso conto..Un papa che era avvelenato contro l’Italia perchè lo aveva spodestato del suo potere temporale.
>>come hai fatto a immaginare che il cristianesimo supporta le relazioni omo?
Il Cristianesimo è un universale messaggio d’amore, di tolleranza, di inclusione, non di esclusione, pregiudizio, odio.Il Cristianesimo avvicina le persone, non le separa, non dice “la vostra unione è INUTILE”(come fa la Chiesa), non definisce l’identità di una persona “immorale”, definisce tali, a volte, le sue azioni e solo quando queste fanno del male (a chi fa male l’omosessualità??). Il cristianesimo abbraccia una relazione solida, amorevole, fedele, non la bolla come perversa, inutile…
Perchè certe norme erano necessarie in una società arcaica o sarebbe stato impossibile per gli ebrei seguire Dio, che invece voleva instaurare progressivamente il suo messaggio di amore, cosa che nel tempo ha fatto ed esteso a tutti i popoli. Pretendere subito una moralità sociale come oggi la conosciamo 3000 anni fa è un’utopia, invece la rivelazione è stata progressiva. Mostri la tua ignoranza sull’infallibilità: dubito che sai quali sia il significato, ad ogni modo era una verità che era ritenuta valida da sempre, esattamente come i dogmi mariani, poichè negli ultimi tempi qualche voce cristiana in più l’ha messa in discussione allora è stato necessario chiarire con il dogma questa questione di fronte alla cristianità. Ignorante anche sull’omosessualità in quanto la Chiesa non bolla gli omosessuali ma solo gli atti. Adesso mi citi i documenti che dicono secondo l’immaginario che hai della Chiesa, che essa dice che l’omosessuale senza atti è immorale, e mi dici i passi biblici, poichè su di essa il cristianesimo si basa, che sono a sostegno dell’omosessualità, poichè è questo che sostieni. Perchè fino a prova contraria ciò che dici è un’interpretazione e ci sta, ma per essere tale devi anche citare le fonti sulle quali si basano le tue interpretazioni. , altrimenti non sono tali ma semplici tue invenzioni.
Ma ti senti bene?
No, Martina.
Il matrimonio non è affatto un contratto privatistico che attiene all’amore e all’intimità della coppia, ma una vera e propria istituzione sociale tutelata dalla Costituzione italiana e non solo italiana.
Tuttavia anche se la legalizzazione del matrimonio tra omosessuali è un errore, e lo dimostra il fatto che i paesi europei in cui esiste si contano sulle dita di una mano o poco più, ciò non significa che le cosiddette coppie di fatto non debbano essere regolamentate civilmente, in quanto rappresentano cmq un fatto rilevante nella società civile che non può essere ignorato, almeno non a lungo. E nemmeno che una sua eventuale regolamentazione deprivi l’istituzione matrimoniale di qualcosa. La crisi dell’istituzione matrimoniale è infatti da ricercarsi in altre cause più profonde insite nella società moderna. Non si devono confondere gli effetti con le cause.
Mi permetto di osservare, caro Antonio72, che le “coppie di fatto” sono tali in quanto si sottraggono, appunto, a qualsiasi regolamentazione o “costrizione” giuridica. Altrimenti sarebbero “coppie di diritto” con una loro precisa fisionomia data dall’intrecciarsi di una serie di diritti ed obblighi, primi tra tutti quelli di fedeltà e coabitazione, necessari per poter costituire una struttura solida (almeno nelle intenzioni) su cui la società intera possa fare affidamento.
Le “coppie di diritto” sono quelle che si fondano sul matrimonio e non ha senso regolare con il diritto un ambito, che nelle intenzioni delle parti interessate, vuole sottrarsi a ogni regola rimanendo nella sfera meramente fattuale.
Senza tenere conto che chi propugna la regolamentazione giuridica delle coppie di fatto (una contraddizione in termini, come spiegato) ha solitamente una visione limitata ai c.d. diritti, ma vengono esclusi i doveri.
Ovviamente mi sto riferendo alla relazione tra uomo e donna e, altrettanto ovviamente, mi sto limitando ad un piano squisitamente “laico”, consapevole del valore straordinario del matrimonio sacramentale (in cui “ci si sposa in tre”).
Non c’è nessuna contraddizione: dicasi coppia di fatto la coppia che non è sposata.
Ed il diritto familiare può estendersi alle coppie di fatto senza che si debba per forza equipararle all’istituzione matrimoniale, così come avviene in gran parte dei paesi europei, così come si discusse almeno una volta nel Parlamento italiano, così come suggerito dalla Corte Costituzionale italiana e così come sentenziò almeno una volta la Corte di Strasburgo.
Vedi, Antonio72, la coppia di fatto, in quanto “di fatto”, non può e, soprattutto, non vuole essere regolata dal diritto. Altrimenti non sarebbe più tale. E’ questa la contraddizione.
Quali sarebbero poi i diritti e i doveri che il legislatore dovrebbe regolare?
Coabitazione? Fedeltà? Assistenza morale e materiale? Collaborazione?
Tutti diritti/doveri tipici del matrimonio che, si badi bene, sono stati considerati per il loro valore sociale e, proprio per questo, specificamente identificati e valorizzati dal legislatore in un’ottica di promozione della famiglia, riconosciuta quale cellula sociale per eccellenza.
La coppia di fatto non vuole essere una famiglia, in quanto le parti non prendono un impegno davanti alla società, ma vogliono sentirsi “libere” di sciogliere il loro rapporto in ogni momento e di regolarsi come meglio credono senza che lo Stato si immischi nelle loro vicende.
Ebbene, l’ordinamento giuridico non vieta loro di assumere le decisioni che meglio ritengano opportune, ma questo non può assumere rilevanza se non in un’ottica squisitamente individuale e privatistica.
Sono davvero curioso quali dovrebbero essere i diritti e i doveri della “coppia di fatto” che l’ordinamento giuridico dovrebbe regolare con normative specifiche. Tu che ne dici?
Errata corrige: nel penultimo rigo, tra “curioso” e “quali” vanno aggiunte le parole “di sapere”.
Faccio presente anch’io che il matrimonio non è un fatto privato, infatti da esso derivano diritti vedi pensione di reversibilità.
“E’ importante che quanti sono chiamati a condurre i destini delle nazioni riconoscano ed affermino l’istituzione matrimoniale; in effetti, il matrimonio possiede uno statuto giuridico specifico che riconosce diritti e doveri da parte dei coniugi, l’uno verso l’altro e nei confronti dei figli; il ruolo delle famiglie nella società, della quale assicurano la continuità, è primordiale. La famiglia favorisce la socializzazione dei giovani e contribuisce ad arginare i fenomeni di violenza, mediante la trasmissione dei valori, così come attraverso l’esperienza della fraternità e della solidarietà che permette di vivere ogni giorno. Nella ricerca di soluzioni legittime per la società moderna, essa non può essere messa sullo stesso piano di semplici associazioni o unioni, e queste ultime non possono beneficiare di diritti particolari, legati esclusivamente alla tutela dell’impegno coniugale e della famiglia, fondata sul matrimonio, come comunità di vita e di amore stabile, frutto del dono totale e fedele dei coniugi, aperta alla vita”.
(Giovanni Paolo II, Discorso al Secondo Incontro di Politici e Legislatori d’Europa organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, 23-10-1998).
A me risulta che in Germania le nozze gay siano in vigore: mi baso sul fatto che la deputata PD Paola Concia è andata proprio in Germania a sposare la sua compagna Ricarda Trautmann.
In germania sono legali le coppie di fatto
Si’; sono in vigore unioni civili, non matrimoni.
Ahh, quindi Paola Concia non si è (come io pensavo) sposata, ma ha contratto un’unione civile…
http://it.wikipedia.org/wiki/The_New_Normal
🙂 winter is coming
«adottare non è un diritto degli adulti ma soltanto una possibilità di garantire una famiglia ad uno o più minori abbandonati. È questo il senso delle leggi che regolano le adozioni nazionali ed internazionali, tese a tutelare l’unico vero diritto, quello del minore, di ricevere un modello identico alla sua famiglia di origine composta da un padre e una madre. La visione di Pisapia e di Vendola – ha aggiunto il matrimonialista – è assolutamente adultocentrica».
cit. Corriere della sera
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_settembre_24/pisapia-adozione-coppie-omosessuali-2111957157180.shtml
Nelle adozioni, i diritti dei bambini vengono prima di ogni cosa, prima di ogni desiderio degli adulti.
Ragazzi, che spettacolo di omelia! http://www.youtube.com/watch?v=-Dh4lQLpqxo
Sembra fantascienza, invece no, è vero, è realtà correntre. Molti stati cosiddetti ‘a civiltà superiore’ hanno inserito, o intendo farlo, nella legislazione una legge ad hoc che parifica l’unione naturale fra un uomo e una donna all’unione fra due persone dello stesso sesso.
Magari sono gli stessi stati che considerano la poligamia un reato da condannare col carcere. Eppure la poligamia è considerata naturale da millenni, da miliardi di persone nelmondo. E’, addirittura, nella legislazione di una cinquantina di stati. No, i soloni supercivilizzati hanno sentenziato, il matrimonio omosessuale è naturale e quindi da inserire nella legilazione, la poligamia invece è reato. Da non crederci.
Se due persone dello stesso sesso vogliono stare insieme nessuno glielo impedisce.
E se vogliono ‘contrattualizzare’ la loro posizione il codice civile permette tutti i contratti di questo mondo, società per azioni e malazioni compreso.
Ma qual’è l’origine di questo delirio colletivo?
Si, reso collettivo non naturalmente, ma tramite la massiccia e pervasiva campagna mediatica di demagoghi professionisti.
Ecco l’origine. Alcuni personaggi privi di scrupoli predicano galattiche stronzate facendo credere di essere detenori di valori alti di cui gli altri non sarebbero pienamente in possesso. Loro si, ce l’hanno questi valori, in un posto che è meglio non citare, e vogliono propagarli agli altri.
Personaggi del genere dovrebbero essere cacciati a calci nel seder, invece no.
Siedono in alto. E pontificano. Anche se quasi sempre son sempli grossi pappagalli.
Ad ogni modo, due papa’ non saranno mai una mamma, ne’ due mamme un singolo papa’. Sono due figure diverse. Non intendo che si privi un bambino di una madre od un padre (nonostante certe madri e certi padri).