Veneto: vittoria pro-life contro l’oscurantismo femminista
- Ultimissime
- 24 Ago 2012
La donna che intende abortire non deve essere informata, la sua non deve essere una scelta responsabile, nessuno le deve parlarle dei rischi e delle conseguenze del suo gesto, l’aborto non va limitato o scoraggiato, la Legge 194 non va applicata anche laddove parla di “prevenzione dell’aborto volontario”, non si devono trovare delle alternative ma deve rimanere l’unica soluzione per ogni tipo di problema, sia esso finanziario o di semplice timore della madre per un cambiamento di vita. La donna va lasciata sola con il suo problema, offrendole sempre l’aborto come unica e semplice soluzione.
Questo è il pensiero di certo femminismo moderno (ne esistono anche versioni sane, anche qui), di coloro che impediscono ai volontari del Movimento per la Vita di entrare nei consultori per tentare di prevenire l’aborto come chiede la Legge 194, offrendo un aiuto economico alle donne in difficoltà e affrontando assieme a loro i problemi che le hanno orientate verso l’interruzione di gravidanza (il 90% degli aborti si potrebbe evitare facilmente con iniziative politiche). La richiesta di poter aiutare le donne a trovare una alternativa alla soppressione della vita umana che portano nel grembo è vista dalle femministe (non c’è un movimento moderno più nemico della donna di quello femminista, come abbiamo già fatto notare) di “Sinistra ecologia e libertà” (SEL) come una “caccia alle streghe”.
Con gioia, allora, si apprende la notizia che il Consiglio regionale del Veneto ha votato con una maggioranza trasversale al Pdl, al Pd e alla Lega Nord una legge che assicura a tutte le associazioni legalmente riconosciute la possibilità di fare informazione nelle strutture sanitarie e sociosanitarie della regione su questioni etiche e tematiche riguardanti la vita, garantendo a tutte «pari opportunità di comunicazione». È la conclusione di una complessa vicenda che ha avuto inizio ancora nel 2004 con la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare – oltre 20mila le firme raccolte dal Movimento per la vita e dai volontari dei centri di aiuto per la vita – per «regolamentare le iniziative mirate all’informazione sulle possibili alternative all’aborto» autorizzando l’esposizione di materiale informativo e l’azione divulgativo dei volontari pro- life nelle strutture sanitarie e nei consultori.
La proposta, inizialmente bocciata, è stata modificata e approvata anche se è rimasta differente dall’originale. «Non è quello che chiedevamo, però è un primo passo importante lungo la strada dell’informazione perché fino ad oggi non disponevamo neppure di questa opportunità», ha commentato il presidente regionale del Movimento per la Vita, Guido De Candia.
L’oscurantismo femminista è stato sconfitto e adesso anche in Veneto, dopo il Piemonte, la Legge 194 potrà essere applicata interamente tentando di prevenire l’aborto, le donne potranno davvero essere informate, se lo vorranno, e sopratutto aiutate e sostenute a trovare una soluzione migliore per i loro problemi.
5 commenti a Veneto: vittoria pro-life contro l’oscurantismo femminista
Sarebbe utile, secondo me, mostrare la proposta originale, e quella modificata, al fine di sottolineare le differenze, e chi le ha proposte.
Però va detto che “applicare correttamente” la Legge 194 (cioè anche negli aspetti in cui parla di prevenzione dell’aborto) non risolve del tutto il problema.
Cioè l’aborto sarebbe comunque permesso dalla legge.
La cosa ottimale sarebbe:
1) abolire la 194 (cioè far tornare l’IVG nell’illegalità);
2) per prevenire gli aborti clandestini: mettere fuori legge la RU486 e scovare e perseguire chi li pratica (i medici in primis, e poi le donne consenzienti: i medici andrebbero perseguiti – e radiati dall’albo – sia per aver ucciso un feto sia per aver messo in pericolo la vita della donna; le donne soltanto per l’uccisione del feto);
3) dare più aiuti economici e servizi a chi mette al mondo dei figli;
4) opporsi alla mentalità mortifera imperante nei mass-media attraverso “campagne nazionali e statali di sensibilizzazione alla vita” da attuarsi su tv, stampa, web, ecc…
Concordo su tutto.
in parte: l’abolizione della 194 deve avvenire per ultima, dopo averla resa semplicemente superflua.
Se cambia la mentalità non ci sarà nessuno così S.C.E.M.O. da applicarla e quindi sarà ancora più facile cancellarla
Se queste non vogliono rimanere incinta nessuno le obbliga, e allora loro non impongano alle altre di non rimanervi. Felicissimo che la maggioranza abbia visto concordi rappresentanti di tutte le fazioni politiche.
Comunque è vero, le femministe sono le peggiori nemiche delle donne: loro praticamente vorrebbero “maschilizzarzi”, abolire cioé il loro stesso sesso. Non la parità nella complementarietà, ma scimmiottare malamente i maschi.
A me quella di voler di fatto abolire il sesso femminile pare maschilismo estremo O_o O_o …